domenica 14 agosto 2016

WCW Starrcade 1993 (27 dicembre 1993)

WCW STARRCADE 1993
27 dicembre 1993 da Charlotte (North Carolina)
Durata show: 2:48:50

Starrcade 1993, soprannominato il Decimo Anniversario (sì, è più vecchio di Wrestlemania)!
Questo è il primo evento della World Championship Wrestling che recensisco, quindi mi concedo una breve premessa. Non sono un fan di lunga data della WCW e una fra le maggiori ragioni per cui mi sono abbonato al WWE Network era per recuperare tutti i pay per view e le puntate di Nitro. Sono partito a vederla dalla prima edizione di Starrcade, quando era ancora soltanto NWA. Lo split è arrivato proprio nel ’93 per una ragione logistica: sono state fatte tantissime registrazioni in anticipo e il pubblico si rovinava i risultati dei match in anticipo. In ogni caso, la WCW, a inizio anno sotto il controllo gestionale di Eric Bischoff, era pronta a questa separazione per mettere la sua impronta come potenziale rivale per la World Wrestling Federation. Se prima i rapporti erano tesi (pay per view messi in date vicine e pressioni per non trasmetterli alle reti, specialmente con la WCW nella parte della vittima perché le tattiche della WWE erano brutali), quest’anno ha contribuito alla rottura, con la WCW finalmente staccata dalla NWA e con il rientrante Ric Flair a prendersi la scena principale anche se era Vader il campione. Ci sarebbe tanto altro da dire sulla storia WCW, ma non è questa la sede adatta. Ho saltato gli eventi precedenti dell’anno sia perché li avevo già visti, oltre che per una questione qualitativa, non è stato un buon anno, troppa transizione rispetto al passato e grossi errori creativi (The Shockmaster è il caso più noto). Ma almeno si è arrivati a Starrcade con il match più atteso: Vader, in possesso della cintura mondiale da 285 giorni, contro Ric Flair a Charlotte, North Carolina, il luogo perfetto per disputarlo.
Al tavolo di commento Tony Schiavone (si pronuncia ‘Scevani’) e Jesse “The Body” Ventura.

2 Cold Scorpio & Marcus Alexander Bagwell (w/Teddy Long) vs. Pretty Wonderful (Paul Orndorff & Paul Roma) (w/The Assassin)
Vale la pena fare una premessa sulle qualità di Orndorff, uno fra i migliori heel di sempre. Non sentirete mai nel match inneggiare ai due ‘buoni’, ma sempre ironizzare su di lui. L’idea dietro al team è quella di metterli in squadra perché si chiamano entrambi Paul e i fan gridano ‘Paula’ per prendersi gioco di Orndorff. Paul Roma è un ex Four Horsemen, uno di quelli non originali che non ha mai preso piede. Su Bagwell e Scorpio quella è ancora la fase iniziale delle loro carriere. Tornando al match, è una discreta sfida d’apertura, divertente da seguire e con due buone prestazioni da parte di Scorpio e Orndorff, con Bagwell e Roma dimenticabili. Nel finale interviene The Assassin con un oggetto contundente sulla fronte sotto alla maschera, Headbutt a Scorpio, Orndorff va a concretizzare con uno schienamento per la vittoria in 11 minuti e 45 secondi. 7/10, francamente mi sono divertito a vederlo, non è qualità ‘pura’ del match però l’intrattenimento è valido.

Awesome Kong (w/King Kong) vs. The Shockmaster
Qui il discorso è inversamente proporzionale a quello fatto su Orndorff, senza giri di parole qui siamo di fronte a un ciccione contro un altro ciccione. Shockmaster (l’ex Typhoon) è passato alla leggenda per il suo debutto infame mesi prima, inciampando con una veste ridicola, perciò da quel momento non ha più indossato una maschera. Il match è orrendo e veloce, si chiude con un Bodyslam da parte di Shockmaster che colleziona un’altra vittoria in 1 minuti e 34 secondi. Squash, riempitivo inutile.

WCW World Television Title Match: Lord Steven Regal (w/Sir William) (c) vs. Ricky Steamboat
Qui abbiamo da una parte Lord Steven (in WWE William) Regal campione televisivo, dall’altra il leggendario Ricky Steamboat, un uomo che sa fare match a 5 stelle con gli avversari giusti. Purtroppo non è questo il caso perché i due lottatori non sembrano particolarmente compatibili fra di loro. La sfida viene prolungata fino allo scadere del tempo e termina per tempo limite dopo 15 minuti. 6-/10, nulla di eccezionale, è una sfida tecnica ma noiosa, che non prende mai il ritmo giusto.

Cactus Jack & Maxx Payne vs. Shanghai Pierce & Tex Slazenger
Di questi quattro c’è un solo buon lottatore ed è Cactus Jack. Purtroppo il team di Pierge e Slazenger è tremendo e Maxx Payne è una presenza fastidiosa. La sfida ne risente ed è particolarmente vuota di enfasi. Nel finale, Cactus Jack evita una manovra dei rivali, che si colpiscono a vicenda, poi chiude con il Double Arm DDT dopo 7 minuti e 48 secondi. 2/10, solo per la presenza di Mick Foley che lo rende un match quasi guardabile.

WCW United States Heavyweight Title Best Two Out Of Three Falls Match: Dustin Rhodes (c) vs. Steve Austin (w/Col. Robert Parker)
Pensare che questa dovrebbe essere una grande sfida. Steve Austin è stato sicuramente uno fra gli uomini di punta della WCW nel ’93 pur rimanendo nella fascia media degli show, prima in coppia con Brian Pillman, poi per conto suo. È facile vedere che aveva il talento per sfondare fin da giovane, e questa sfida lo vede opposto al wrestler raccomandato per eccellenza, con il padre pronto a garantirgli una buona carriera. Il problema è che Dustin era proprio noioso ai tempi, dimenticatevi di Goldust, pensate a uno che fin dagli esordi riesce ad avere sfide di valore prima ancora di imparare bene a combattere (e il padre da quel punto di vista non è che fosse proprio bravissimo). Almeno fra i due lottatori c’è una buona compatibilità e si vede in questo match caotico ma con qualche punto a favore. Dopo 13 minuti e 32 secondi, Dustin Rhodes viene squalificato per l’ancora attiva e assurda regola che non si può gettare l’avversario oltre la terza corda. A 15 minuti, Steve Austin connette con un Roll-up e va a schienare l’avversario, aggiudicandosi il match per 2-0 nel punteggio e conquistando la cintura, pronto a entrare nel 1994 da campione americano. Aggiungo soltanto un appunto: si parla sempre della WCW che non credeva in Steve Austin, ma non è vero, fin dall’esordio c’è stato un grande lavoro di costruzione, anche se cambiava la dirigenza non è mai stato messo in secondo piano. 6.5/10, match accettabile, anche questo troppo lungo, per fortuna non si è andati alla terza ripresa.

WCW International World Heavyweight Title Match: Rick Rude (c) vs. The Boss
Il 1993 per Rick Rude è stato un anno di buoni risultati, ma di pessime prestazioni sul ring, inusuale per un wrestler che ha spesso offerto ottimo spettacolo, però l’impressione che ho avuto seguendo i suoi match è che non cercasse nemmeno di impegnarsi. La cintura internazionale è la cintura NWA rinominata all’uscita dal circuito, che Rude ha vinto da Ric Flair. Il suo avversario è The Big Boss Man, che combatte un po’ meglio e con maggiore ispirazione ma nel finale è il campione a chiudere su di lui con un Sunset Flip dopo 9 minuti e 8 secondi. Sembra la serata speciale dei Roll-up! 5-/10, sicuramente deludente, poteva uscire una sfida migliore.

WCW World Tag Team Title Match: The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags) (w/Missy Hyatt) (c) vs. Road Warrior Hawk & Sting
Chi segue la WCW dagli esordi (dal WWE Network se lo si vuole) si ricorderà di Missy Hyatt intervistatrice e presenza positiva. È stato uno dei primi personaggi femminili positivi trasformati in una manager malvagia e sgradevole, vestendosi anche in modo controverso per rispecchiare i Nasty Boys. Sul team rivale, Sting e Hawk sono una strana coppia, chiaramente i Road Warriors sono sempre stati Hawk e Animal, Sting sembra inserito nella sfida sbagliata. Immaginate di avere 30 minuti a disposizione e di buttarli a seguire un match senza alcuna azione, dove ci sono i Nasty Boys a eseguire prese statiche per allungare la sfida. Qui la sfida ha un tempo limite di 30 minuti a differenza del match per la cintura televisiva… e credetemi, vengono usati! Il match si risveglia quando mancano 4 minuti alla scadenza, Sting e Hawk finalmente reagiscono e arrivano vicini alla vittoria, ma… Missy Hyatt aggredisce Sting e fa squalificare i campioni dopo 29 minuti e 11 secondi, che mantengono le cinture. Non poteva intervenire 20 minuti prima? 3/10, scelte decisionali orrende, ha tre minuti di gloria nella parte finale ma è un match spento, con un finale indegno che toglie ogni costruzione nei minuti precedenti. Sicuramente uno fra i peggiori match, troppo lungo e senza nulla di significativo.

WCW World Heavyweight Title Match: Big Van Vader (w/Harley Race) (c) vs. Ric Flair
Quello che poteva essere un altro anno con Ric Flair alla guida (già 10 volte campione mondiale prima di questo match) invece ha visto Vader emergere e affrontare sfide di valore (come un fantastico match in pay per view contro Cactus Jack) e dimostrare di essere un degno campione. Qui ovviamente tutti sono dalla parte di Flair, è in casa e il pubblico è acceso dalla sfida. La psicologia dietro al match è fantastica, il Nature Boy ha di fronte uno fra gli avversari più imponenti della sua carriera e prova di tutto per cercare di sconfiggerlo. Il match è equilibrato e molto fisico (come molte sfide di Vader). Nel finale, Flair riesce a far cadere a terra l’avversario e lo schiena con… sì, un altro Roll-up! Chiusura in 21 minuti e 11 secondi. 9+/10, a parte l’azione finale risulta un grande match, avvincente e sentito dal pubblico. È il grande sogno di Flair che viene coronato 11 volte campione mondiale. Indubbiamente l’unica vera sfida degna di questo evento.

Segmenti e considerazioni:
  • -          Ci sono parecchie scene su Ric Flair intervallate fra un match e l’altro, riassumo tutto dicendo che è il “protagonista” dell’evento, torna a casa per una grande opportunità e lo si vede con la famiglia e in limousine mentre raggiunge l’arena insieme a “Mean” Gene Okerlund.
  • -          Theodore Long vince il premio di manager dell’anno. Ottimo lavoro, “playa”!
  • -          Anche Vader e il manager Harley Race raggiungono l’arena ma per loro è ancora giorno.
  • -          Anche la WCW usa la linea telefonica a pagamento per chiedere ai fan che tipo di stipulazione vogliono vedere. E poi dicono che Taboo Tuesday è stata un’innovazione! Ovviamente viene scelto di far disputare un 2/3 Falls match fra Dustin Rhodes e Steve Austin.
  • -          Viene annunciato il pay per view Superbrawl IV, il 20 febbraio 1994. State certi che lo recensirò come tutti i prossimi eventi in pay per view della WCW.
  • -          Dopo il main event, Vader è furioso e distrugge tutto davanti al manager Harley Race.
  • -          Anche il finale è dedicato a Ric Flair e alla sua festa con i fan della sua città. Poi “Mean” Gene intervista ancora la famiglia del Nature Boy. Anche Sting e Ricky Steamboat arrivano a congratularsi con il nuovo campione.



Voto finale: 5.5/10, se il 1993 della WWE non è stato dei migliori, ma anzi un anno in caduta libera, quello della WCW non è stato migliore, anche se è riuscita a guadagnare la presenza della sua più grande star nel roster, Ric Flair, oltre a vedere emergere Vader in maniera definitiva. C’è stata una grande costruzione per due lottatori, il primo è Sid Vicious, che è stato licenziato per aver provato a pugnalare Arn Anderson nel backstage (non era una storia), il secondo è British Bulldog, anche lui con il contratto scaduto e avrebbe dovuto lottare contro Rick Rude qui a Starrcade ’93. Perciò, anche per la WCW non si può parlare di un ottimo 1993, è stato un anno di transizione che ha visto per la prima volta Eric Bischoff prendere le redini della federazione e cercare di impostarla gradualmente nel suo modo di vedere il Wrestling. L’uscita dal circuito NWA non ha portato conseguenze negative ma è stata utile a innalzare l’immagine della WCW come federazione pronta a salire in vetta (anche se mancava ancora un certo acquisto per renderla ‘immortale’). Riguardo l’evento, c’è un solo match da vedere ed è una grande sfida, imperdibile, ragione per cui è meglio vedere Vader vs Flair (e volendo anche Rhodes vs Austin) e saltare tutto il resto, o almeno passare oltre alla sfida per i titoli di coppia. Se vi piace Ric Flair, questa è una tappa molto importante della sua carriera, con un finale emozionante che vale la pena recuperare.

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