giovedì 18 giugno 2020

Recensione WWE Backlash 2020 (14 giugno 2020)


Recensione WWE Backlash 2020
14 giugno 2020 da Orlando (Florida)
Durata show: 3 ore e 6 minuti

Ammetto che è questo è un evento che ho atteso con scarso interesse. Tranne per il main event, le mie aspettative erano basse. Scrivo questo prima di vedere l’evento, perciò non so ancora quale sarà il mio verdetto alla fine della recensione.
Il “pubblico” è tornato nell’arena, in realtà è composto da un piccolo gruppo di attori (o interpreti, se preferite) isolati l’uno dall’altro. Sicuramente è meglio così perché almeno si può tornare a sentire un po’ di partecipazione.

WWE Women's Tag Team Titles: Bayley & Sasha Banks (c) vs. Alexa Bliss & Nikki Cross vs. The IIconics (Billie Kay & Peyton Royce) [Triple Threat Match]
Voto: 6/10. Qui ho trovato la sfida d’apertura dispersiva e poco interessante. Non posso dire che mi aspettassi di più, ma è stata di qualità pari alla sufficienza, con un cattivo uso di alcune lottatrici e troppo, davvero troppo, focus sulle due campionesse. Le IIconics sono trattate sempre peggio di settimana in settimana. Alla fine è Sasha a schienare di rapina Alexa Bliss dopo 8 minuti e 50 secondi per mantenere le cinture insieme a Bayley. Mi chiedo se la situazione riguardante queste cinture migliorerà o se si continuerà con match simili.

Jeff Hardy vs. Sheamus
Voto: 7+/10. Una sfida lenta, forse non per tutti i gusti, che serve a raccontare una storia e lo fa focalizzandosi sui tentativi di Jeff Hardy di redenzione mentre cerca vendetta nei confronti di Sheamus, che ha contribuito a causare la sua pessima reputazione. Bel match in alcuni tratti, che mi ha coinvolto senza mai eccedere in qualità ma senza nemmeno deludere. Sheamus vince per schienamento in 16 minuti e 50 secondi. Credo che la rivalità sia giunta al termine, la carriera di Hardy pare sempre più in crisi.

WWE RAW Women's Title: Asuka (c) vs. Nia Jax
Voto: 5/10. Sulla carta, un match difficile da inquadrare, in pratica, si tratta di una sfida inconcludente. A differenza di molti sul web, ritengo Nia Jax una lottatrice interessante e capace di garantire sfide differenti dal solito grazie alla sua stazza. Tuttavia qui nessuna di loro ne esce valorizzata. L’azione non manca, ma il finale è disastroso, con entrambe le lottatrici contate fuori dopo 8 minuti e 25 secondi. C’era davvero bisogno di un finale simile? Credo che una vittoria di Jax per count out sarebbe stata più utile per continuare la storia in modo credibile.
Dopo la sfida, Asuka stordisce Nia Jax, in pratica è lei ad avere il colpo vincente nonostante il risultato.

WWE Universal Title: Braun Strowman (c) vs. John Morrison & The Miz [Two On One Handicap Match]
Voto: 6.5/10. Nonostante io non sia del tutto d’accordo a far lottare un altro Handicap match a Braun Strowman, specialmente contro un ex campione del mondo come The Miz, la sfida è parecchio divertente e il video musicale pre-match è spassoso. Secondo me funziona bene l’intrattenimento qui presente, poi Miz e Morrison sono perfetti insieme, mentre Strowman ha la tipica fase di dominio finale, dove poi chiude su Morrison in 7 minuti e 20 secondi. Per me la qualità è più che sufficiente e la breve durata in questo caso è un vantaggio.

WWE Title: Drew McIntyre (c) vs. Bobby Lashley (w/MVP)
Voto: 7/10. Finalmente vedo un match di Lashley decente! C’è da dire che non si tratta di un’ottima sfida per il titolo, ma comunque è un confronto buono e Drew McIntyre risplende in questa sfida. Ci sono dei momenti interessanti, specialmente nelle parti esterne al ring e nel complessivo McIntyre riesce a vincere in modo convincente per schienamento dopo 13 minuti e 15 secondi. Credo che sia una sfida accettabile per un regno difficile, visto il periodo in cui è disputata.

Non riesco a classificare come match quello fra Viking Raiders e Street Profits, che è un segmento cinematografico dove i due team si “affrontano” fra alcuni sogni e fantasie, poi uniscono le forze contro una gang di motociclisti ninja capitanata da Akira Tozawa, diventando i Viking Profits. Poi tutti si annullano a vicenda e non c’è un risultato finale. No, non me lo sono inventato. Se devo dare un voto, è 1/10, altrimenti preferisco evitare.

Edge vs. Randy Orton
Voto: 9/10. Non mi sono bevuto la storia del “più grande match della storia” perché era forzata. Tuttavia questo è un match grandioso. Sicuramente non il più grande della storia ma a mio parere ha il potenziale per essere ricordato come il match dell’anno. Il punto è che si tratta di un match lunghissimo, ma a differenza di Wrestlemania non si perde troppo tempo. Per buona parte della sfida, specialmente nella seconda parte, i lottatori ricorrono a manovre usate in passato e omaggiano altri lottatori con le loro mosse caratteristiche, come l’Olympic Slam di Kurt Angle e i Tre Amigos di Eddie Guerrero. Orton vince per schienamento dopo il Punt Kick in 44 minuti e 45 secondi. Il livello e l’intensità della sfida dimostrano che Randy Orton ed Edge sono ancora in grado di offrire delle ottime sfide con la giusta motivazione e una bella storia. Davvero un ottimo modo di chiudere un evento altrimenti trascurabile.

Voto finale: 6.5/10, trovo difficile valutare un evento che stavo considerando veramente pessimo prima delle ultime due sfide. Anzi, è il main event fra Randy Orton ed Edge ad alzare la media e farmi dare questo voto. Quello che voglio dire è che al giorno d’oggi si può anche selezionare ciò che interessa davvero, ma comunque una sfida ben fatta può davvero cambiare il corso di un evento. Devo essere sincero, ero orientato a dare un’insufficienza, se Drew McIntyre contro Lashley mi aveva fatto sperare in positivo, il segmento con i Viking Raiders a fare comedy mi ha distrutto ogni possibilità di considerare Backlash un evento valido. Poi arriva il main event ed è stranamente di livello alto, con 45 minuti di buon Wrestling. Purtroppo nemmeno questo può salvare completamente lo show. Non punto il dito su lottatori e lottatrici perché non sarebbe giusto, specialmente in un periodo difficile dove se c’è un pubblico si tratta di strane persone messe lì a fare il tifo. Credo che invece le scelte siano state dure e spiacevoli, mettere Braun Strowman contro entrambi The Miz e Morrison senza farla sembrare una situazione impossibile è un po’ troppo. Specialmente con le lottatrici ci sono state delle scelte discutibili, non sto nemmeno qui ad elencarle perché basta vedere i commenti delle sfide. In conclusione, Backlash 2020 fallisce su tanti aspetti ma riesce a perfezione nel suo main event, scrivendo un pezzo di storia. Specialmente questa volta, chiedo di non considerare troppo il voto dato ma l’analisi attorno ad esso.