venerdì 13 marzo 2020

Recensione Raw 209 (12 maggio 1997)


Recensione Raw 209
12 maggio 1997 da Newark (Delaware)
Durata show: 1:30:19
Rating: 2.8 (vs Nitro #87: 3.2)

Di ritorno da In Your House 15: A Cold Day In Hell, si riprende con l’inizio del King of the Ring 1997.

L’Hart Foundation apre lo show, Bret Hart è ancora in carrozzella. Il leader del gruppo parla di A Cold Day In Hell e vuole ribadire che Steve Austin è un perdente (in realtà è stato Brian Pillman a intervenire per distrarlo), poi avverte Undertaker che presto lui si prenderà la sua cintura mondiale. Fra un discorso e l’altro, Bret accusa ancora i fan americani e chiede a tutti di fare silenzio, poi si allontana con i compagni.

King Of The Ring 1997 First Round Match
Hunter Hearst Helmsley (w/Chyna) vs. Ahmed Johnson
Voto: 6/10. Sfida molto breve, che serve più come anteprima della rivalità fra i due lottatori. Chyna usa la sedia e spinge Ahmed Johnson a vincere per squalifica dopo 3 minuti e 54 secondi. Se credete che questo sia un grande successo per Johnson, sappiate che il risultato non è poi così importante… HHH non è stato eliminato dal torneo!
Continua la rivalità fra HHH e Ahmed Johnson, che continuano a colpirsi pure in fondo alla rampa.

Vince McMahon intervista Stone Cold Steve Austin, che non vuole sentirsi apprezzato da lui ed è furioso con Brian Pillman e l’Hart Foundation per avergli causato la sconfitta contro Undertaker al pay per view. Si sente pronto a scattare “la testa al serpente” e combattere Bret Hart, ma prima vuole concludere i conti in sospeso con il ‘sedere’ del serpente, che è Pillman.

Leif Cassidy vs. Scott Putski
Voto: 5/10. Scott Putski è il figlio dell’Hall of Famer Ivan Putski e viene lanciato come un nuovo potenziale talento. In realtà è mediocre e come già sapete non è riuscito a ottenere nulla di importante in carriera. Non è un grande match, Cassidy ha le fasi più interessanti, ma è Putski a vincere per schienamento dopo 4 minuti e 13 secondi. Non è un buon inizio per Putski ma almeno vince al debutto a Raw.
Leif Cassidy attacca il vincitore al termine della sfida, ma Scott Putski riesce a gettarlo fuori dal ring senza problemi. Non è proprio il migliore periodo della carriera di Al Snow, che è in procinto di passare alla ECW.

The Legion Of Doom (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk) vs. PG-13 (JC Ice & Wolfie D) (w/Clarence Mason, Crush, D-Lo Brown & Savio Vega)
Squash. È tempo di cambiamenti all’interno della Nation of Domination, Farooq sceglie i due rapper per rappresentare la squadra, perciò i Legion of Doom vincono facilmente in 2 minuti contro di loro.

Mankind rivela che voleva lasciare una cicatrice permanente su Undertaker e non ci è riuscito, ma vuole concludere il lavoro. Poi accusa Undertaker di essersi comportato da codardo, attaccando “lo zio” Paul invece che lui. Mankind chiede rispetto per Paul Bearer, che ha la testa fasciata (dopo la scottatura causata da Taker). Bearer avverte Undertaker che vuole concedergli un’altra chance di tornare insieme perché il fuoco è il loro legame. Se non accetterà la sua offerta, lui rivelerà a tutti un segreto che conosce soltanto Undertaker e che ha promesso che sarebbe rimasto celato. So bene come andrà avanti questa storia!

Comincia la seconda ora di show con la ripetizione della sigla. Raw is War. Vince McMahon intervista Farooq, che è il primo contendente al titolo mondiale (quindi il prossimo rivale di Undertaker). Dice che nessun lottatore di colore ha mai vinto quel titolo e vuole essere il primo a riuscirci, quindi è orgoglioso di avere questo ruolo, anche se poi accusa il pubblico di mancargli di rispetto. Poi assicura che a King of the Ring si prenderà la cintura.

Savio Vega (w/Clarence Mason, Crush, D-Lo Brown & Savio Vega) vs. The Undertaker
Voto: 7-/10. Finalmente un buon match da seguire, con Savio Vega che regge per quanto riesce il confronto con Undertaker, lui lo atterra con il Tombstone Piledriver ma arriva l’attacco della Nation of Domination, che porta The Phenom alla vittoria per squalifica.
Farooq continua ad attaccare Undertaker anche dopo la sfida e solleva la cintura mondiale.

Jerry Lawler presenta Rob Van Dam, che entra con il tema della ECW (forse è una sovrapposizione del Network). Dopo aver insultato la ECW, lascia la parola anche a RVD, che ribadisce le stesse cose, dicendo di essere superiore al resto degli altri lottatori, che considera mediocre. RVD viene nominato Mr. Monday Night da Lawler.

Rob Van Dam (w/Jerry Lawler) vs. Jeff Hardy
Squash. No, non è un errore. È proprio RVD contro Jeff Hardy, detto questo, non fatevi aspettative sulla sfida. Sfida a senso unico che viene vinta da Van Dam in 2 minuti e 29 secondi. Questo è un match piacevole perché mostra le qualità da wrestler di RVD e le sue manovre aeree.

Seconda parte dell’intervista a Dustin, l’uomo dietro l’identità di Goldust. Come nella parte precedente, mi piace l’idea di voler mostrare la normalità di un lottatore fra i più bizzarri e controversi. Questo serve anche a portare il pubblico a comprenderne meglio le ragioni per cui combatte e il rapporto con suo padre, il leggendario Dusty Rhodes.

Undertaker risponde a Paul Bearer e dice che certi segreti devono rimanere nell’oscurità. Poi si rivolge a Farooq e dice che ormai è costretto a ‘scatenare il demone’ contro di lui, che tutta la Nation of Domination riposerà in pace.

WWF World Tag Team Titles: Owen Hart & The British Bulldog (c) vs. Doug Furnas & Philip LaFon vs. The Head Bangers (Mosh & Thrasher) vs. The New Blackjacks (Blackjack Bradshaw & Blackjack Windham) [Four Way Elimination Match]
Voto: 7.5/10. Le prime due eliminazioni arrivano in fretta, i Blackjacks eliminano Furnas e LaFon, poi gli Head Bangers eliminano i New Blackjacks (durante la pausa pubblicitaria). Lo scontro fra i due team rimanenti è la parte migliore del match. Per una volta, gli Head Bangers sembrano davvero ottimi, forse grazie alle immense abilità dei loro rivali. British Bulldog ottiene lo schienamento decisivo dopo un Powerslam. I campioni di coppia ottengono un’altra buona vittoria.

Bret Hart chiede ai compagni di squadra di rimanere da solo sul ring, sempre sulla sedia a rotelle. A sorpresa, il lottatore chiede a Shawn Michaels di fare il suo ritorno e lui raggiunge il ring. Hitman insulta il rivale e lo accusa di essere come tutti gli americani. Hart dice che HBK si è ritirato perché non aveva il coraggio di affrontarlo a Wrestlemania. Dopo essere stato provocato per diversi minuti, Shawn Michaels reagisce con un Superkick, atterra Hart dalla carrozzella e poi scappa dall’Hart Foundation. Steve Austin lo salva prima che sia troppo tardi, usando una stampella. HBK è tornato!

Voto finale: 7/10, un episodio di Raw con un ottimo ritmo, quasi completamente focalizzato su due storie. L’Hart Foundation contro Steve Austin e successivamente anche Shawn Michaels risulta in una guerra aperta dall’inizio alla fine, con Bret Hart nel ruolo perfetto per mostrare che è fenomenale anche al microfono e non solo sul ring. Il ritorno di Shawn Michaels è ben riuscito e fa partire un’alleanza fra lui e Stone Cold. L’altra storia davvero interessante è quella che riguarda Mankind, Paul Bearer e Undertaker, dove si comincia a parlare di un ‘segreto che non deve essere rivelato’ sul passato di Undertaker. Penso che già sappiate come si è concluso tutto questo, quindi è storicamente importante. Per il resto, pure il match fra Undertaker e Savio Vega era piacevole da seguire, oltre a un main event ben riuscito che mette al centro dei riflettori Owen Hart e British Bulldog. Sicuramente l’alta presenza dell’Hart Foundation nello show è un punto a favore perché è stata sfruttata benissimo. Non tutto è perfetto, ma di certo è un buon episodio.

mercoledì 11 marzo 2020

Recensione WWE Elimination Chamber 2020 (08 marzo 2020)


Recensione WWE Elimination Chamber 2020
08 marzo 2020 da Philadelphia (Pennsylvania)
Durata show: 3 ore e 40 minuti

Ultimo pay per view prima di Wrestlemania. Si parte con il preshow.

Curt Hawkins & Zack Ryder vs. The Viking Raiders (Erik & Ivar)
Voto: 5/10. Sfida di scarso interesse, con un team chiaramente più popolare dell’altro. I Viking Raiders vincono per schienamento in 4 minuti e 50 secondi. Un voto 5 non significa che la sfida sia brutta in questo caso, ma che non ci sia stato abbastanza tempo per raccontare una storia migliore.

Lo show comincia ora, con una card decisamente sottotono rispetto al passato e molti wrestler di punta a riposo.

Daniel Bryan vs. Drew Gulak
Voto: 8+/10. Una storia fantastica fra due wrestler tecnici, con molta azione e alcuni colpi duri subiti da Daniel Bryan al collo, con segni evidenti sulla schiena che mi fanno perfino temere per la sua salute. Gulak è al meglio della forma fisica, davvero fantastico e per la maggior parte del tempo all’attacco. Daniel Bryan riesce comunque a vincere per sottomissione dopo 14 minuti e 20 secondi. Sicuramente è un grande match per aprire l’evento.

WWE United States Title: Andrade (w/Zelina Vega) (c) vs. Humberto Carrillo
Voto: 7.5/10. Se vi piace l’azione senza sosta, questo match non vi deluderà. Personalmente mi sono divertito molto a seguire la sfida, superiore alle mie aspettative, con un lavoro eccellente da parte di entrambi i lottatori. Andrade vince per schienamento dopo 12 minuti e 20 secondi, ma deve faticare per riuscirci. Un altro match ben riuscito.

WWE SmackDown Tag Team Titles: John Morrison & The Miz (c) vs. Dolph Ziggler & Robert Roode vs. The Usos (Jey Uso & Jimmy Uso) vs. Heavy Machinery (Otis & Tucker) vs. The New Day (Big E & Kofi Kingston) vs. The Lucha House Party (Gran Metalik & Lince Dorado) [Elimination Chamber Match]
Voto: 8/10. Non avrei mai pensato di divertirmi così tanto con questa sfida, ma c’è una grande azione per tutto il tempo, e i team sono tutti motivati a fare bene. Si parte con un classico, fratelli Uso contro New Day. La sfida diventa sempre più ricca di team e non ci sono eliminazioni veloci. I Lucha House Party sono i primi eliminati dopo oltre 17 minuti, poi entrano per ultimi Ziggler e Roode ed eliminano gli Heavy Machinery (in una fra le loro migliori prestazioni). I terzi eliminati sono proprio Roode e Ziggler, poi Morrison e Miz eliminano sia il New Day che gli Uso per chiudere la sfida in 32 minuti e 55 secondi. A sorpresa, è stata un’ottima Elimination Chamber, con una cella che viene rotta in diagonale al punto da aprire un passaggio per l’esterno, non avevo mai visto nulla del genere.

AJ Styles (w/Karl Anderson & Luke Gallows) vs. Aleister Black [No Disqualification Match]
Voto: 6.5/10. Questo è un match deludente se si considera la qualità dei due lottatori a confronto. Sfida molto lunga, piena di interferenze, con dei momenti dove non sembra succedere nulla. Si va al rallentatore e mi ha deluso parecchio, per quanto comunque riesca a superare la sufficienza senza problemi. Interviene Undertaker, annienta AJ Styles, perciò Aleister Black vince per schienamento dopo 23 minuti e 15 secondi. Si prosegue con la rivalità fra AJ e Taker.

WWE RAW Tag Team Titles: The Street Profits (Angelo Dawkins & Montez Ford) (c) vs. Murphy & Seth Rollins (w/Akam & Rezar)
Voto: 6/10. A proposito di delusioni… questo è davvero un match di livello inferiore all’attesa. Anche qui troppe interferenze, team che raggiungono il ring in continuazione, infine arriva Kevin Owens a mettere fuori gioco Seth Rollins, così gli Street Profits ottengono la vittoria in 18 minuti e 30 secondi. Sicuramente un ottimo successo per loro.
Dopo il match, Kevin Owens stordisce ancora Seth Rollins con una Stunner.

WWE Intercontinental Title: Braun Strowman (c) vs. Cesaro, Sami Zayn & Shinsuke Nakamura [Three On One Handicap Match]
Voto: 7+/10. Questo è un match parecchio divertente, Strowman con la sua forza bruta si ritrova contro tre lottatori abili a giocare sporco e metterlo in difficoltà. La sorpresa è che Sami Zayn stavolta ce la fa e schiena Strowman dopo 8 minuti e 30 secondi. Se fosse durato di più, sarebbe stato esagerato, invece un match del genere va bene per la storia che racconta.

WWE RAW Women's Title #1 Contendership: Natalya vs. Asuka vs. Ruby Riott vs. Sarah Logan vs. Shayna Baszler vs. Liv Morgan [Elimination Chamber Match]
Voto: 5/10. Questo è un match altamente divisivo, perché è tutto focalizzato su Shayna Baszler, la dominatrice della sfida. Non succede nulla fuori dal suo dominio, ma ci sono anche alcuni parecchi colpi duri che lo rialzano di qualità. Il problema è che per buona parte della sfida la Baszler rimane da sola ad aspettare l’ingresso delle rivali, Asuka le urla contro in giapponese e questo dopo un po’ diventa irritante (nonostante io riesca a capire in buona parte il giapponese parlato). Lo scontro “finale” è proprio fra Shayna e Asuka, con quest’ultima che viene sottomessa come tutte le altre lottatrici. Il vero problema della sfida è di arrivare poco tempo dopo la Royal Rumble che ha visto Brock Lesnar dominare allo stesso modo, mi pare davvero eccessivo riproporre lo stesso con la Baszler, che vince in 21 minuti senza problemi, diventando così la prossima sfidante di Becky Lynch.

Voto finale: 6.5/10, credo di aver apprezzato questo evento più del previsto. Purtroppo mancano alcuni fra i nomi maggiori della federazione, non partecipano nemmeno Brock Lesnar e Goldberg, i due campioni mondiali. I primi tre match sono di ottimo livello, dopo quelli lo show comincia a perdere in qualità, arrivando a un main event che potrebbe piacervi ma personalmente l’ho trovato pesante da seguire a causa dei troppi tempi morti e della sensazione di “già visto”. AJ Styles ancora una volta si ritrova sconfitto, annientato per due volte di fila da Undertaker, Seth Rollins è umiliato più volte nell’evento da Kevin Owens. All’improvviso, Daniel Bryan e Drew Gulak si ritrovano a fare la migliore sfida, con una bella storia e un gran finale. L’Elimination Chamber dei team funziona bene e risulta piena di spot, molto divertente da seguire. Insomma, ci sono dei match veramente validi, altri che invece funzionano di meno, ma mi sento di promuovere almeno parzialmente Elimination Chamber 2020, perché con la card che aveva è riuscito a fare meglio di quanto ci si potesse immaginare. Non rimarrà nella storia, ma almeno è risultato guardabile con alcuni buoni momenti.

lunedì 2 marzo 2020

Recensione IYH 15: A Cold Day In Hell (11 maggio 1997)


Recensione In Your House 15: A Cold Day In Hell
11 maggio 1997 da Richmond (Virginia)
Durata show: 1:46:04

Siamo ancora nella prima metà del ’97 e Steve Austin ha un match per il titolo WWF contro Undertaker nel main event, non male come prospettiva per la sua carriera! Devo ammettere che la card non è molto più interessante di un episodio di Raw ma il periodo in cui si svolge porta grande curiosità perché lo stile della federazione sta cambiando sempre di più.

Flash Funk vs. Hunter Hearst Helmsley (w/Chyna)
Voto: 5.5/10. Si parte con una sfida abbastanza debole, che si focalizza più sul pericolo rappresentato da Chyna che sul match stesso. Flash Funk non riesce a trovare il giusto spazio, HHH gestisce il match. Nel finale Chyna interviene e permette a Hunter di ottenere lo schienamento vincente dopo 10 minuti e 5 secondi. Poi, è Chyna a sollevare Flash Funk per mostrare la sua potenza. Questo match non era nulla più che una dimostrazione della sua forza fisica.

Mankind vs. Rocky Maivia
Voto: 7/10. Ci sono delle buone idee ed è il precursore della rivalità leggendaria fra The Rock e Mick Foley del ’98. Ma il Rocky Maivia della primavera ’97 è un lottatore ancora inferiore, ha pure balbettato nel promo prima della sfida. Ci sono delle azioni abbastanza dure, Mankind subisce dei colpi intensi e infatti il match risulta buono, poi è proprio lui a sottomettere Rocky dopo 8 minuti e 46 secondi. Non male, inoltre è piacevole vedere i lenti progressi di Rocky prima di diventare l’iconico The Rock.

Ahmed Johnson vs. The Nation Of Domination (Crush, Faarooq & Savio Vega) (w/Clarence Mason, D-Lo Brown, JC Ice, Wolfie D) [Gauntlet Match]
Voto: 4/10. La stipulazione è che se la Nation of Domination viene sconfitta dovrà smantellarsi. Pessimo match, che mostra tutti i problemi di Ahmed Johnson, credo che sia proprio la sfida responsabile della mancanza di lancio verso l’alto. Infatti Johnson ha il compito di gestire l’intera sfida. Prima affronta Crush (che è un peso per chiunque) e lo sconfigge in 5 minuti e 38 secondi. Poi affronta Savio Vega in un’altra fase veramente noiosa, che si conclude con la qualifica di Vega quando lo prende a sediate dopo altri 5 minuti e 57 secondi. Infine è Farooq a lottare e riesce a vincere per schienamento in 2 minuti e 10 secondi. L’ultima parte è la migliore ma dura poco e non salva i 10 minuti precedenti di pura noia.

Ken Shamrock vs. Vader [No Holds Barred Match]
Voto: 7+/10. Questo è un ottimo match, l’unico accorgimento è che avrebbero dovuto tenere Ken Shamrock lontano dal microfono in precedenza, non era ancora in grado di parlare al pubblico. Vader è un mostro, come sempre fa una grande prestazione, Shamrock fatica ancora un po’ ad adattarsi dalle MMA al Wrestling, ma ne risulta un match con colpi duri, senza che nessuno dei due debba trattenersi. Ken Shamrock vince per sottomissione in 13 minuti e 21 secondi, ma c’è da dire che Vader ne esce bene, perché è stato all’altezza del rivale. Questo è uno di quei rari match dove entrambi i lottatori ne escono rinforzati.

WWF World Heavyweight Title: The Undertaker (c) vs. Steve Austin
Voto: 6-/10. L’Hart Foundation è protagonista della sfida, causando problemi a entrambi i lottatori. Stone Cold afferra Brian Pillman e lo getta oltre la transenna durante la fase iniziale del match. Il match è brutalmente noioso, con fasi interminabili a terra. La lunghezza della sfida è proporzionale alla mancanza di momenti interessanti, perfino il pubblico pare spento e disinteressato. Come se non bastasse, Pillman suona la campanella e distrae Austin, arriva poi una vittoria faticosa per schienamento da parte di Undertaker (per poco non era Austin a fargli un Tombstone Piledriver) dopo 20 minuti e 6 secondi. Inizio e finale molto buoni, tutto il resto è veramente pesante e l’interferenza finale toglie enfasi a una sfida praticamente sulla sufficienza.

L’Hart Foundation attacca Austin e Taker, ma loro due riescono a salvarsi e liberano il ring per chiudere lo show.

Voto finale: 5/10, un pay per view non del tutto pessimo ma che ha diversi difetti. Ahmed Johnson contro la Nation of Domination porta via circa 20 minuti ed è a livelli veramente atroci. Flash Funk vs HHH non è un buon match d’apertura. Il main event fra Undertaker e Steve Austin mi ha deluso parecchio e lo ritengo molto inferiore al livello dei due lottatori, molto più utile a portare avanti la loro rivalità con l’Hart Foundation che essere una vera sfida per il titolo. Buono invece Rocky Maivia contro Mankind, che risulta un’anteprima interessante di ciò che si sarebbe visto in futuro, ma Rocky in quel periodo aveva ancora un forte bisogno di modificare il suo comportamento. Ken Shamrock contro Vader è il mio match preferito dell’evento ma non è affatto imperdibile. Purtroppo A Cold Day In Hell non risulta un evento con valide motivazioni per seguirlo, però ha degli aspetti interessanti e un paio di sfide sicuramente buone.