Recensione Raw 209
12 maggio 1997 da Newark
(Delaware)
Durata show:
1:30:19
Rating: 2.8
(vs Nitro #87: 3.2)
Di ritorno da
In Your House 15: A Cold Day In Hell, si riprende con l’inizio del King of the
Ring 1997.
L’Hart Foundation apre lo show, Bret Hart è ancora in
carrozzella. Il leader del gruppo parla di A Cold Day In Hell e vuole ribadire
che Steve Austin è un perdente (in realtà è stato Brian Pillman a intervenire
per distrarlo), poi avverte Undertaker che presto lui si prenderà la sua
cintura mondiale. Fra un discorso e l’altro, Bret accusa ancora i fan americani
e chiede a tutti di fare silenzio, poi si allontana con i compagni.
King Of The Ring 1997 First Round Match
Hunter Hearst Helmsley (w/Chyna) vs. Ahmed Johnson
Voto: 6/10. Sfida molto breve, che serve più come anteprima
della rivalità fra i due lottatori. Chyna usa la sedia e spinge Ahmed Johnson a
vincere per squalifica dopo 3 minuti e 54 secondi. Se credete che questo sia un
grande successo per Johnson, sappiate che il risultato non è poi così
importante… HHH non è stato eliminato dal torneo!
Continua la rivalità fra HHH e Ahmed Johnson, che continuano
a colpirsi pure in fondo alla rampa.
Vince McMahon intervista Stone Cold Steve Austin, che non
vuole sentirsi apprezzato da lui ed è furioso con Brian Pillman e l’Hart
Foundation per avergli causato la sconfitta contro Undertaker al pay per view.
Si sente pronto a scattare “la testa al serpente” e combattere Bret Hart, ma
prima vuole concludere i conti in sospeso con il ‘sedere’ del serpente, che è
Pillman.
Leif Cassidy vs. Scott
Putski
Voto: 5/10. Scott Putski è il figlio dell’Hall of Famer Ivan
Putski e viene lanciato come un nuovo potenziale talento. In realtà è mediocre
e come già sapete non è riuscito a ottenere nulla di importante in carriera.
Non è un grande match, Cassidy ha le fasi più interessanti, ma è Putski a
vincere per schienamento dopo 4 minuti e 13 secondi. Non è un buon inizio per
Putski ma almeno vince al debutto a Raw.
Leif Cassidy attacca il vincitore al termine della sfida, ma
Scott Putski riesce a gettarlo fuori dal ring senza problemi. Non è proprio il
migliore periodo della carriera di Al Snow, che è in procinto di passare alla
ECW.
The Legion Of Doom (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk) vs. PG-13
(JC Ice & Wolfie D) (w/Clarence Mason, Crush, D-Lo Brown & Savio Vega)
Squash. È tempo di cambiamenti all’interno della Nation of
Domination, Farooq sceglie i due rapper per rappresentare la squadra, perciò i
Legion of Doom vincono facilmente in 2 minuti contro di loro.
Mankind rivela che voleva lasciare una cicatrice permanente
su Undertaker e non ci è riuscito, ma vuole concludere il lavoro. Poi accusa
Undertaker di essersi comportato da codardo, attaccando “lo zio” Paul invece
che lui. Mankind chiede rispetto per Paul Bearer, che ha la testa fasciata
(dopo la scottatura causata da Taker). Bearer avverte Undertaker che vuole
concedergli un’altra chance di tornare insieme perché il fuoco è il loro
legame. Se non accetterà la sua offerta, lui rivelerà a tutti un segreto che
conosce soltanto Undertaker e che ha promesso che sarebbe rimasto celato. So
bene come andrà avanti questa storia!
Comincia la seconda ora di show con la ripetizione della
sigla. Raw is War. Vince McMahon intervista Farooq, che è il primo contendente
al titolo mondiale (quindi il prossimo rivale di Undertaker). Dice che nessun
lottatore di colore ha mai vinto quel titolo e vuole essere il primo a
riuscirci, quindi è orgoglioso di avere questo ruolo, anche se poi accusa il
pubblico di mancargli di rispetto. Poi assicura che a King of the Ring si
prenderà la cintura.
Savio Vega (w/Clarence Mason, Crush, D-Lo Brown & Savio Vega) vs.
The Undertaker
Voto: 7-/10. Finalmente un buon match da seguire, con Savio
Vega che regge per quanto riesce il confronto con Undertaker, lui lo atterra
con il Tombstone Piledriver ma arriva l’attacco della Nation of Domination, che
porta The Phenom alla vittoria per squalifica.
Farooq continua ad attaccare Undertaker anche dopo la sfida e
solleva la cintura mondiale.
Jerry Lawler presenta Rob Van Dam, che entra con il tema
della ECW (forse è una sovrapposizione del Network). Dopo aver insultato la
ECW, lascia la parola anche a RVD, che ribadisce le stesse cose, dicendo di
essere superiore al resto degli altri lottatori, che considera mediocre. RVD
viene nominato Mr. Monday Night da Lawler.
Rob Van Dam (w/Jerry Lawler) vs. Jeff Hardy
Squash. No, non è un errore. È proprio RVD contro Jeff Hardy,
detto questo, non fatevi aspettative sulla sfida. Sfida a senso unico che viene
vinta da Van Dam in 2 minuti e 29 secondi. Questo è un match piacevole perché
mostra le qualità da wrestler di RVD e le sue manovre aeree.
Seconda parte dell’intervista a Dustin, l’uomo dietro
l’identità di Goldust. Come nella parte precedente, mi piace l’idea di voler
mostrare la normalità di un lottatore fra i più bizzarri e controversi. Questo
serve anche a portare il pubblico a comprenderne meglio le ragioni per cui
combatte e il rapporto con suo padre, il leggendario Dusty Rhodes.
Undertaker risponde a Paul Bearer e dice che certi segreti
devono rimanere nell’oscurità. Poi si rivolge a Farooq e dice che ormai è
costretto a ‘scatenare il demone’ contro di lui, che tutta la Nation of
Domination riposerà in pace.
WWF World Tag Team Titles: Owen Hart & The British Bulldog (c) vs.
Doug Furnas & Philip LaFon vs. The Head Bangers (Mosh & Thrasher) vs.
The New Blackjacks (Blackjack Bradshaw & Blackjack Windham) [Four Way
Elimination Match]
Voto: 7.5/10. Le prime due eliminazioni arrivano in fretta, i
Blackjacks eliminano Furnas e LaFon, poi gli Head Bangers eliminano i New
Blackjacks (durante la pausa pubblicitaria). Lo scontro fra i due team
rimanenti è la parte migliore del match. Per una volta, gli Head Bangers sembrano
davvero ottimi, forse grazie alle immense abilità dei loro rivali. British
Bulldog ottiene lo schienamento decisivo dopo un Powerslam. I campioni di
coppia ottengono un’altra buona vittoria.
Bret Hart chiede ai compagni di squadra di rimanere da solo sul
ring, sempre sulla sedia a rotelle. A sorpresa, il lottatore chiede a Shawn
Michaels di fare il suo ritorno e lui raggiunge il ring. Hitman insulta il
rivale e lo accusa di essere come tutti gli americani. Hart dice che HBK si è
ritirato perché non aveva il coraggio di affrontarlo a Wrestlemania. Dopo
essere stato provocato per diversi minuti, Shawn Michaels reagisce con un
Superkick, atterra Hart dalla carrozzella e poi scappa dall’Hart Foundation.
Steve Austin lo salva prima che sia troppo tardi, usando una stampella. HBK è
tornato!
Voto finale: 7/10, un episodio di Raw
con un ottimo ritmo, quasi completamente focalizzato su due storie. L’Hart
Foundation contro Steve Austin e successivamente anche Shawn Michaels risulta
in una guerra aperta dall’inizio alla fine, con Bret Hart nel ruolo perfetto
per mostrare che è fenomenale anche al microfono e non solo sul ring. Il
ritorno di Shawn Michaels è ben riuscito e fa partire un’alleanza fra lui e
Stone Cold. L’altra storia davvero interessante è quella che riguarda Mankind,
Paul Bearer e Undertaker, dove si comincia a parlare di un ‘segreto che non
deve essere rivelato’ sul passato di Undertaker. Penso che già sappiate come si
è concluso tutto questo, quindi è storicamente importante. Per il resto, pure
il match fra Undertaker e Savio Vega era piacevole da seguire, oltre a un main
event ben riuscito che mette al centro dei riflettori Owen Hart e British
Bulldog. Sicuramente l’alta presenza dell’Hart Foundation nello show è un punto
a favore perché è stata sfruttata benissimo. Non tutto è perfetto, ma di certo
è un buon episodio.