Recensione WWE Hell In A Cell 2018
16 settembre 2018 da
San Antonio (Texas)
Durata show:
3:40:38
Dopo Summerslam, sono successi alcuni eventi interessanti, in
particolare Braun Strowman è passato insieme ai “cattivi”, alleandosi con
Ziggler e McIntyre per affrontare lo Shield, che si è riformato dopo il ritorno
di Dean Ambrose.
Jeff Hardy vs. Randy Orton [Hell In A Cell Match]
Voto: 7/10. Dieci anni di rivalità, e devo ammettere che non
mi dispiace vederli come avversari. Ho sentito un gran numero di commenti
positivi sulla sfida e in effetti ci sono dei buoni spot, ma tendo a trovarla
piuttosto noiosa, al rallentatore. Menzione per i rischi presi ancora una volta
da Jeff Hardy, che distrutto e pure sconfitto quando cade su un tavolo e Randy
Orton lo schiena dopo 24 minuti e 52 secondi. Un po’ di azione in più non
avrebbe guastato, anche il finale non mi è piaciuto e lo trovo poco sensato.
WWE SmackDown Women's Title: Charlotte Flair (c) vs. Becky Lynch
Voto: 6.5/10. Apprezzo la rivalità fra le due lottatrici, ma
il match non mi ha comunicato forti emozioni. Il finale vede Becky schienare
Charlotte dopo 13 minuti e 50 secondi. Non è il loro migliore confronto e penso
che andrà avanti anche nel prossimo periodo.
Becky rifiuta la stretta di mano da Charlotte e se ne va con
la cintura in suo possesso.
WWE RAW Tag Team Titles: Dolph Ziggler & Drew McIntyre (c) vs. The
Shield (Dean Ambrose & Seth Rollins)
Voto: 9/10. Ecco un match davvero spettacolare, dai primi
minuti non sembrava promettere bene ma è cresciuto di ritmo fino a regalare
azioni avvincenti. Tutti i lottatori hanno fatto bene la loro parte ed è uscita
una sfida corale e concreta, epica fino a un grande finale, dove Ziggler schiena
Rollins in 22 minuti e 57 secondi, rimanendo campione con un incredibile
McIntyre, reduce da una grande prestazione. Sicuramente uno fra i migliori
match di coppia del 2018.
WWE Title: AJ Styles
(c) vs. Samoa Joe
Voto: 8-/10. Seconda sfida in pay per view fra AJ Styles e
Samoa Joe. Dopo l’epico match dello scorso mese, questo è pur sempre di buona
qualità, ma non a livelli alti come in precedenza. Ancora una volta è il finale
a causarmi perplessità. AJ mantiene la cintura vincendo con uno schienamento
controverso dopo 19 minuti, ma non sembra nemmeno una conclusione. La rivalità
andrà avanti e inizio a pensare che fino a Survivor Series non vedremo un
cambio di titolo così che AJ raggiunga l’anno di regno, ma siamo soltanto a
settembre.
Brie Bella & Daniel Bryan vs. Maryse & The Miz [Mixed Tag Team
Match]
Voto: 7/10. Una buona interazione fra i due team, The Miz è
bravissimo a farsi odiare mentre Brie Bella mostra di essere ancora una buona
lottatrice. Le parti con Bryan e Miz sul ring sono le migliori in ogni caso.
Nel finale Maryse schiena Brie Bella dopo 13 minuti e ancora una volta The Miz
se ne va trionfante.
WWE RAW Women's Title: Ronda Rousey (w/Natalya) (c) vs. Alexa Bliss
(w/Alicia Fox & Mickie James)
Voto: 7-/10. Anche qui nessuna delusione ma un match non
eccessivamente entusiasmante, che mostra un po’ i limiti attuali di Ronda
Rousey come intrattenitrice, essendo più orientata alla lotta. Con questo non
sto dicendo che siano limiti veri, perché nei prossimi mesi può superarli e
diventare una lottatrice incredibile a livello qualitativo, completa in tutto.
Le tre manager si fanno coinvolgere spesso dalla sfida, rendendolo quasi un
Lumberjack match. Nel finale Ronda sottomette Alexa dopo 12 minuti e 02
secondi, rimanendo campionessa.
La General Manager di Smackdown Paige decide di concedere a
Samoa Joe un rematch contro AJ Styles per Super Show-Down (il 6 ottobre
dall’Australia), e lui insiste per avere un No DQ match.
WWE Universal Title: Roman Reigns (c) vs. Braun Strowman [Hell In A Cell
Match (Special Referee: Mick Foley)]
Voto: 6+/10. Ho apprezzato gran parte delle sfide fra questi due
avversari, sono fra le persone che sono rimaste più colpite dalla crescita di
Strowman come lottatore, ma con lui tante occasioni sono state bruciate. Questo
è il suo incasso del Money in the Bank, e non c’è quella sensazione di “ora o
mai più”, proprio perché si preannuncia una rivalità che proseguirà ancora per
mesi. Roman ancora una volta appare privilegiato, stavolta ha la cintura in suo
possesso ed è l’uomo da battere. Mick Foley come arbitro non è mai una scelta
sbagliata, ma oggi non provo le stesse emozioni a vederlo in questo ruolo che
sentivo ai vecchi tempi. La sfida è solida, con Stroman e Roman c’è sempre
distruzione da tutte le parti, ed è ciò che mi aspettavo di vedere. Ziggler e
McIntyre affrontano Rollins e Ambrose all’esterno e poi sul tetto della gabbia,
ma è un “riempitivo” di cui non c’era alcun bisogno essendo un HIAC match. Ci
sono tavoli distruggi con Rollins e Ziggler che fanno un doppio volo sui tavoli
(non dalla cima della gabbia, ma non si può pretendere troppo). Poi arriva
BROCK LESNAR! Inatteso, perfino il pubblico reagisce sorpreso alla sua
presenza. L’ex Universal Champion distrugge la porta della gabbia e fa piazza
pulita, portando la sfida a chiudersi in No Contest dopo 24 minuti e 10
secondi. Tralasciando che il No Contest per una sfida del genere non dovrebbe
mai avvenire, è come se fosse cambiato il match da quando c’è stato l’intervento
esterno e questo lo penalizza molto.
L’unico sopravvissuto al termine del main event è Brock
Lesnar, ed è questo il modo in cui si chiude la sfida.
Voto finale: 7/10, un buon evento che
non delude in linea di massima ma può generare qualche malcontento. Il suo
difetto principale sta nella moltitudine di finali sporchi o inconcludenti,
perfino un match terminato per schienamento come AJ Styles contro Samoa Joe
lascia molte perplessità, per non parlare della bizzarra scelta di Jeff Hardy
nel match iniziale, una manovra che l’ha messo KO senza che Randy Orton dovesse
far nulla. Inoltre c’è il serio rischio di annoiarsi fra una sfida e l’altra,
alla prima visione mi sono addormentato nella lunga pausa fra due sfide. I
difetti dell’evento non sono così evidenti quando non c’è un solo match insufficiente
in tutta la serata, e questo è un punto di forza per Hell in a Cell 2018. L’Hell
in a Cell match fra Braun Strowman e Roman Reigns è epico ma come può rimanere
scritto nella storia quando il suo più grande pregio è l’intervento esterno di
Brock Lesnar? Certo… con Kane fu un impatto incredibile nel ’97, ma qui non ha
più lo stesso effetto. Fra i match femminili, ho preferito di poco la sfida per
il titolo di Raw, con un’ottima Alexa Bliss e una Ronda Rousey ancora in fase
di prova, che cerca in ogni modo possibile di diventare la lottatrice di punta
nonostante la breve permanenza in federazione. Il cambio di titolo con Becky Lynch
è una mossa azzeccata, e speravo di vedere almeno un altro cambio di cintura,
ma a quanto pare, vedendo molti dei finali, si tratta di un evento nella media,
senza grossi colpi di scena, tranne per un ritorno di Brock Lesnar inatteso al
momento ma sicuramente si tratta di una buona mossa in vista del suo prossimo
match. La sfida assolutamente da vedere è il match di coppia fra lo Shield e
Ziggler & McIntyre, che a mio parere rappresenta tutto ciò che un 2 contro
2 dovrebbe essere, dinamico, emozionante e con tanti tentativi di chiusura. AJ
Styles e Samoa Joe proseguono la loro rivalità con una sfida buona ma non
memorabile, il mio desiderio di vedere Joe con il titolo è forte, ma mi chiedo
quanto dovrò aspettare. Nel frattempo Randy Orton sta tornando a essere fra i
lottatori principali di Smackdown e questa vittoria contro Jeff Hardy, fra l’altro
scontata, è solo il primo passo, nei prossimi mesi sarà una figura di rilievo.
Parte dell’evento sembra puntare a costruire il supershow in Australia, e
questo non mi piace perché stiamo parlando di un pay per view che dovrebbe regalare
momenti indimenticabili.