martedì 23 febbraio 2021

Recensione WWE Elimination Chamber 2021 (21 febbraio 2021)

 Recensione WWE Elimination Chamber 2021

21 febbraio 2021 da St. Petersburg (Florida)

Durata show: 2 ore e 30 minuti

 

Ci troviamo davanti a un evento un po’ più breve del solito, ma fondamentale per decidere cosa vedremo a Wrestlemania. Vi invito a consultare la lettura solo se siete consapevoli che troverete spoiler, visto che i vincitori dell’Elimination Chamber potrebbero apparire in sfide seguenti.

Nel Kickoff, John Morrison vince un Fatal 4 Way match contro Elias, Mustafa Ali e Ricochet e diventa sfidante al titolo americano più tardi nello show. Non ho visto la sfida quindi non posso dare pareri.

 

WWE Universal Title #1 Contendership: Daniel Bryan vs. Cesaro vs. Kevin Owens vs. Sami Zayn vs. Jey Uso vs. King Corbin [Elimination Chamber Match]

Voto: 8.5/10. Si parte con un’ottima sfida, non avevo dubbi che sarebbe stato un match spettacolare. L’unico difetto è King Corbin ma per fortuna non dura molto ed è il primo eliminato anche se ha delle fasi dominanti. Cominciano Daniel Bryan e Cesaro, poi entra Corbin (bleah), seguito da Kevin Owens, Sami Zayn e infine Jey Uso. Personalmente apprezzo molto il lavoro costruito sul rapporto fra Owens, Zayn e Cesaro, con una rivalità intensa. Daniel Bryan e Cesaro cercano di fare miracoli, continuando a sopravvivere. Owens elimina Zayn, Jey Uso fa fuori Owens ma viene eliminato. Bryan alla fine sconfigge Cesaro dopo 34 minuti e 20 secondi di match. Sicuramente la sua è una grandissima prestazione ma mi sono piaciuti 5 su 6, tranne Corbin che ho trovato lento e noioso, male inserito nella sfida.

 

WWE Universal Title: Roman Reigns (w/Paul Heyman) (c) vs. Daniel Bryan

Senza voto. Non c’è attesa, Roman arriva, subisce la Yes Lock ma si rialza ed è lui ad annientare Daniel Bryan in 1 minuti e 36 secondi. Impossibile da valutare, è uno spreco perché se avessero tenuto il match più tardi nello show sarebbe stato sicuramente più godibile.

Arriva Edge, Spear su Roman Reigns, il vincitore del Royal Rumble match ha scelto il suo sfidante per Wrestlemania, ci sarà Roman contro Edge.

 

WWE United States Title: Bobby Lashley (c) vs. John Morrison vs. Riddle [Triple Threat Match]

Voto: 7/10. L’ho sempre chiamato Matt Riddle ma a quanto pare devo stare attento che ormai è soltanto Riddle. Il match risulta interessante con Morrison ben inserito e Lashley dominante, che sta facendo un buon regno titolato. Quando Lashley viene distratto, è Riddle a schienare Morrison dopo 8 minuti e 38 secondi, conquistando la cintura. Un buon match, non spettacolare ma valido per la sua durata.

 

WWE Women's Tag Team Titles: Nia Jax & Shayna Baszler (c) vs. Bianca Belair & Sasha Banks

Voto: 5/10. Sfida dimenticabile, non la considero tremenda ma è comunque mediocre con un finale terribile in cui Reginald passa una bottiglia di spumante a Sasha, lei si distrae e Nia Jax la schiena dopo 9 minuti e 36 secondi. Per quanto il finale sia un abominio totale, la sfida in sé non è malaccio.

 

WWE Title: Drew McIntyre (c) vs. AJ Styles vs. Jeff Hardy vs. Randy Orton vs. Sheamus vs. Kofi Kingston [Elimination Chamber Match]

Voto: 8-/10. Questa sfida ha un ottimo gruppo di lottatori, tutti ex campioni WWE più il campione attuale. Si inizia con Jeff Hardy e Randy Orton, poi è il turno di Drew McIntyre, seguito da Kofi Kingston. Quest’ultimo entra ed elimina subito Orton (uno dei potenziali vincitori), insomma, è un colpaccio. AJ Styles entra in anticipo facendosi staccare la struttura per danneggiare i nemici, poi l’ultimo ingresso è da parte di Sheamus. Ci vuole un po’ prima di vedere altre eliminazioni, il secondo a uscire è Kofi Kingston, eliminato dall’irlandese. Poi McIntyre schiena Jeff Hardy, AJ Styles elimina Sheamus e lotta fino in fondo dove dopo 31 minuti e 21 secondi è McIntyre a vincere il match, rimanendo campione WWE. Sicuramente è un buon match ma non c’è praticamente nulla di nuovo e risulta un’ottima Chamber ma come tante altre. Risultato più che giusto.

 

Quando tutto sembra finito, Lashley attacca McIntyre, danneggiandolo. The Miz fa il suo ingresso e incassa (per la seconda volta da quando ce l’ha) la valigia di Money in the Bank.

 

WWE Title: Drew McIntyre (c) vs. The Miz

Senza voto. Non c’è storia, The Miz vince in soli 28 secondi, conquistando la cintura WWE a solo un mese da Wrestlemania. Lo vedremo nel main event dell’evento più importante dell’anno?

 

Voto finale: 7/10, Elimination Chamber 2021 ha qualche sorpresa al suo interno, che permette all’evento di risultare piacevole da seguire. Una cosa è certa, entrambi gli Elimination Chamber match sono stati di ottima qualità, con grande impegno da parte dei lottatori. Ho preferito la prima per via dell’imprevedibilità e lo spettacolo offerto da Daniel Bryan e Cesaro, veri protagonisti del match. Non era importante chi l’avrebbe vinto, per questa ragione era aperto a diversi risultati. L’altra Elimination Chamber è stata interessante, con un grandissimo Drew McIntyre e un’eliminazione decisamente veloce di Randy Orto che mi ha sorpreso, oltre alla vera sorpresa di The Miz che incassa il MITB e trionfa grazie all’aiuto di Lashley. Pure la sfida per il titolo americano è di buona qualità, mentre il tag team match femminile è deludente. Anzi, è un evento dove è mancata quella grande sfida femminile a cui siamo abituati da anni. Inoltre viene ufficializzato Roman Reigns contro Edge, mentre c’è grande incertezza per tutto ciò che riguarda il titolo WWE. L’evento in sé risulta buono e altamente godibile, ma un po’ breve, soltanto di due ore e mezza. In ogni caso, me la sento di ritenerlo una tappa utile in vista di Wrestlemania.

martedì 16 febbraio 2021

Recensione WWE Survivor Series 2002 (17 novembre 2002)

 Recensione WWE Survivor Series 2002

17 novembre 2002 da New York (New York)

Durata show: 2 ore e 44 minuti

 

Dopo l’ottimo Summerslam, il 2002 ha un altro evento imperdibile e ricco di novità, Survivor Series, con la prima Elimination Chamber nel main event. L’attesa per una stipulazione nuova, del tutto affascinante, era incredibile all’epoca, con sei lottatori a contendersi il World Heavyweight Title.

 

Bubba Ray Dudley, Jeff Hardy & Spike Dudley vs. Rico & The Three-Minute Warning (Jamal & Rosey) [Table Elimination Six Man Tag Team Match]

Voto: 8-/10. Una fantastica sfida iniziale! Qui davvero si vede il potenziale di Jamal, il futuro Umaga, che ha un ruolo maggiore. C’è un grande impegno da parte dei lottatori e la sfida è spettacolare e divertente, con diverse eliminazioni ben riuscite e uno dei tanti voli pazzeschi di Jeff Hardy. Bubba Ray arriva in fondo con Rico, viene salvato da D-Von Dudley, che si schiera dalla sua parte dopo parecchi mesi e lo aiuta a ottenere la vittoria in 14 minuti e 20 secondi. Grande divertimento e ottima azione, questo è un match che valorizza tutti, tranne Rosey che pare rimanere indietro a livello di abilità sul ring.

I due Dudley festeggiano insieme, il tag team si è riformato!

 

WWE Cruiserweight Title: Jamie Noble (w/Nidia) (c) vs. Billy Kidman

Voto: 7.5/10. Un buon match per il titolo dei pesi leggeri. Billy Kidman è lanciato da mesi ed è la sua grande occasione per diventare campione, mentre Noble continua a essere nel suo periodo di massima popolarità fra una scorrettezza e l’altra. Kidman lo schiena per diventare il nuovo campione dopo 7 minuti e 10 secondi. Abbastanza breve ma di qualità, mentre dà inizio ai problemi interni fra Jamie Noble e Nidia, che viene urtata per sbaglio da lui.

 

World Women's Title: Trish Stratus (c) vs. Victoria [Hardcore Match]

Voto: 6.5/10. Un Hardcore match decisamente soft, dove il massimo pericolo consiste in un estintore con il suo fumo, mah. A parte questo, comunque si tratta di buone lottatrici in un periodo dove la divisione femminile cominciava a migliorare la sua reputazione, ci sono voluti anni ma almeno c’era dietro una storia seria, di rivalità intensa e non stupidaggini come in passato. Victoria riesce a vincere per schienamento in 7 minuti e 4 secondi, diventando così campionessa femminile. Personalmente mi piace questa versione di Victoria dal carattere aggressivo.

 

WWE Heavyweight Title: Brock Lesnar (w/Paul Heyman) (c) vs. The Big Show

Voto: 7/10. La storia dietro al match è ottima, Brock Lesnar ha continuato ad annientare avversari sul suo percorso e allo stesso tempo ha cominciato a diventare sempre più indipendente da Paul Heyman, che fa di tutto per evitare di mandarlo contro Big Show. Stavolta è Lesnar a essere tifato dal pubblico! Si tratta di una sfida molto breve ma efficace per mandare avanti la storia, Lesnar sta per vincere ma Paul Heyman interrompe il conteggio e si schiera dalla parte di Big Show, che vince per schienamento in 4 minuti e 23 secondi. C’è un nuovo campione WWE!

 

WWE Tag Team Titles: Edge & Rey Mysterio (c) vs. Chris Benoit & Kurt Angle vs. Los Guerreros (Chavo Guerrero & Eddie Guerrero) [Three Way Elimination Match]

Voto: 8.5/10. Una fantastica sfida a tre team, davvero ben gestita e con il ritmo alto. Sicuramente la scelta delle squadre è perfetta. Il primo team a essere eliminato è quello di Benoit e Angle, quando il canadese viene schienato da Edge dopo 13 minuti. Angle reagisce male con il suo partner e tornano in rivalità. Si continua e sono i Los Guerreros a vincere le cinture dopo 19 minuti e 26 secondi. Davvero una sfida incredibile!

 

C’è uno scambio di parole fra Chris Novitsky e Matt Hardy, poi arriva Scott Steiner, che fa il suo debutto in WWE e asfalta entrambi i lottatori. Si tratta di un ottimo segmento per metterlo in risalto.

 

World Heavyweight Title: Triple H (c) vs. Kane vs. Booker T vs. Chris Jericho vs. Shawn Michaels vs. Rob Van Dam [Elimination Chamber Match]

Voto: 10/10. Stiamo di fronte a una sfida innovativa, che oggi abbiamo visto in tutte le salse possibili, ma che nel 2002 era qualcosa di nuovo e sorprendente. Inoltre, che qualità nella scelta dei lottatori! Ognuno di loro aveva qualcosa da offrire, forse l’unica nota stonata è Kane che non sembra ben inserito come tutti gli altri, ma ha i suoi momenti buoni. Chris Jericho che vola sulla cella che viene infranta è solo uno dei grandi momenti del match, c’è davvero di tutto e la prestazione di Triple H, dall’inizio alla fine sul ring, è fantastica. Iniziano Rob Van Dam e Triple H, poi continuano a entrare lottatori, finché l’ultimo è proprio Shawn Michaels. Booker T elimina RVD, Chris Jericho elimina prima RVD e poi Booker T, risultando probabilmente l’MVP del match per via dello spettacolo che offre. Shawn Michaels elimina Y2J, poi si gioca la vittoria contro Triple H in una serie di ribaltamenti di situazione e mosse finali annullate. È proprio l’Heart Break Kid a schienare HHH dopo 39 minuti e 21 secondi per vincere il match e quindi il titolo mondiale in un momento storico. Se volete la verità, rimane la mia Elimination Chamber preferita ed è un match che riguardo sempre con piacere, anni fa avevo creato un mini-tributo alla sfida con le migliori azioni e “My Sacrifice” dei Creed in sottofondo. Purtroppo è andato perso!

 

Voto finale: 9/10, un altro evento che è un grande successo per la WWE. In un 2002 strano, fra eventi terribili e una gestione caotica delle cinture, ogni tanto arrivano show come questo che convincono pienamente, con una grande enfasi per la qualità dei match e le rivalità fra i lottatori (quando ancora si potevano chiamare wrestler e non per forza superstar). Siamo all’apice di un periodo nuovo, la famosa Ruthless Aggression Era dove le figure di primo piano non sono più The Rock e Steve Austin, ma altri lottatori, veterani come Triple H e Shawn Michaels ma pure giovani come Brock Lesnar ed Edge, oltre a chi sta nel mezzo e ha la sua chance per salire ad alti livelli. La prima Elimination Chamber risulta un classico incredibile, a vederla oggi ogni idea sa di già vista ma è veramente incredibile e ci sono degli spot memorabili, specialmente da parte di Chris Jericho. Come si può non rimanere coinvolti da Shawn Michaels alla ricerca di un altro miracolo mentre cerca di resistere in tutti i modi possibili a Triple H? La sfida per i titoli di coppia è pazzesca, con tre team agguerriti e capaci di regalare grande spettacolo. Brock Lesnar contro Big Show è un match breve ma che funziona a perfezione per la sua storia. Non servivano 10 minuti per raccontare tutto questo e infatti è meglio così, con Paul Heyman protagonista e una nuova prospettiva per la carriera di Lesnar. Inoltre, c’è da aggiungere un fantastico match iniziale, in grado di far apparire Jamal e Rico come delle star invece che dei comprimari, chi l’avrebbe mai detto? Insomma, Survivor Series 2002 è un successone, uno di quei classici da recuperare dove la nuova epoca mostra finalmente i frutti del cambiamento senza bisogno delle stelle principali dell’era Attitude.

sabato 6 febbraio 2021

Recensione WWE Rebellion 2002 (26 ottobre 2002)

 Recensione WWE Rebellion 2002

26 ottobre 2002 da Manchester (Regno Unito)

Durata show: 2 ore e 27 minuti

 

Abbiamo l’ultimo degli eventi europei del 2002, quelli di cui di solito ci si dimentica l’esistenza perché sono praticamente degli house show “glorificati”, il lato positivo è che ne rimane uno solo nel 2003 e poi spariranno del tutto. Questo è esclusivo del roster di Smackdown. Però si tratta della prima opportunità di Edge di lottare nel main event per un titolo mondiale come viene rivelato da Stephanie McMahon, che sostituisce Edge al posto dell’infortunato Undertaker.

 

Matt Hardy vs. Booker T

Voto: 6/10. Si parte subito con un lottatore del roster di Raw che è presente all’evento, Booker T. Matt Hardy fa un promo pre-match ma non è ancora abilissimo al microfono come invece dimostrerà di essere in seguito. Purtroppo è una sfida pesante senza particolari pregi, Booker vince per schienamento in 15 minuti. Un match dimenticabile anche se si nota l’impegno dei due lottatori, forse più orientati alle sfide in team.

 

Dawn Marie & John Cena vs. Billy Kidman & Torrie Wilson

Voto: 5/10. John Cena è già un villain ma senza la personalità da rapper che adotterà in seguito, è parecchio anonimo ed è cattivo solo perché fa team con Dawn Marie, che in questo periodo se la spassa alla grande con Al Wilson, il padre di Torrie. Non è granché, il fanservice è elevato ma c’è poco spazio per il Wrestling lottato. Billy Kidman porta la vittoria alla squadra per schienamento in 5 minuti e 22 secondi.

Billy e Torrie ci danno dentro di pazza gioia al termine della sfida.

 

Crash vs. Funaki

Voto: 4/10. Il peggiore match, una vera e propria noia pur essendo breve. È chiaramente una sfida per riempire il tempo libero ma non regge affatto bene. Funaki sconfigge Crash dopo 5 minuti. Evitabile, avrei preferito un evento più breve ma senza un match del genere.

 

WWE Cruiserweight Title: Jamie Noble (w/Nidia) (c) vs. Tajiri vs. Rey Mysterio [Three Way Elimination Match]

Voto: 8/10. Un ottimo match a eliminazione che si divide in due fasi. La prima vede molto equilibrio e dura poco, con Tajiri aggressivo in grado di fare la Tarantula ma che viene presto eliminato dopo 4 minuti, la seconda molto più lunga, una sfida diretta per il titolo dove Rey Mysterio regala spettacolo ma Nidia interferisce spesso in modo scorretto e permette a Jamie Noble di schienare il rivale dopo 13 minuti, rimanendo campione.

Nel post-match, Rey Mysterio esegue la doppia 619 sui rivali.

 

Chuck & Val Venis vs. Reverend D-Von & Ron Simmons

Senza voto. Due team senza senso di esistere, messi insieme per caso per avere una sfida, Big Valbowski (come si fa chiamare Val Venis in questo periodo) se la cava ancora bene ma D-Von annienta Chuck in soli 3 minuti. Un altro match evitabile e inutile.

 

Rikishi vs. Albert

Voto: 5/10. Albert sta per diventare A-Train ma ha ancora il “vecchio” nome (cioè, non è che abbia tenuto A-Train per così tanto tempo). Sfida dove appunto Albert ha tradito in precedenza Rikishi e quindi c’è una sorta di rivincita. Ho rischiato di addormentarmi in questo match, anche se non è la prima volta nell’evento. Aggiungiamo che c’è una stipulazione, il Kiss my ass, cioè lo sconfitto deve baciare le chiappe al vincitore. Che schifo! Vince Rikishi in 5 minuti ed è Albert a essere umiliato, era piuttosto scontato che sarebbe finita in quel modo.

 

WWE Tag Team Titles: Chris Benoit & Kurt Angle (c) vs. Los Guerreros (Chavo Guerrero & Eddie Guerrero)

Voto: 8/10. I segmenti precedenti alla sfida fanno vedere due mentalità diverse fra i due team, Benoit e Angle non si fidano l’uno dell’altro, i Los Guerreros sono legati fra loro, sono una famiglia. La sfida è ad alta qualità, con grande impegno dei due team, non perde mai interesse anche senza risultare perfetto. Nel finale sono i campioni a vincere per schienamento dopo 20 minuti e 15 secondi. Sicuramente è un match molto godibile.

 

WWE Heavyweight Title: Brock Lesnar (c) & Paul Heyman vs. Edge [Two On One Handicap Match]

Voto: 7/10. Edge è ben lontano dall’essere il main eventer degli anni seguenti, ma non se la cava male, anche se gran parte della sfida ruota attorno alla resistenza incredibile di Brock Lesnar, che pare inarrestabile e ovviamente è lui a ottenere la vittoria dopo 20 minuti. Paul Heyman svolge un buon ruolo, cercando di non combattere personalmente ma è anche l’unico elemento di rischio della squadra.

Post-match, Heyman afferra una sedia per dare il colpo di grazia a Edge, ma lui reagisce e manda KO il manager per chiudere lo show a suo favore, anche senza la cintura.

 

Voto finale: 5/10, un evento da house show con pochissime emozioni, per fortuna le ultime due sfide catturano l’attenzione grazie a un tag team match spettacolare fra Benoit ed Angle e i Los Guerreros, i due migliori team del 2002. Nel main event, c’è la prima grande occasione di Edge, che ha zero chance di vittoria ma almeno si mette alla prova contro la Next Big Thing, nel periodo dove nessuno riuscita a contrastare Lesnar. Fra i lati positivi c’è pure il Three Way (per la maggior parte un 1 contro 1) per il titolo Cruiserweight, il periodo di Rey Mysterio, Tajiri e Jamie Noble è fra i migliori della divisione per la qualità del lottato. Purtroppo tutto il resto è sprecato, a parte l’impegno di Matt Hardy e Booker T in una sfida appena sufficiente, non c’è altro che sia riuscito a catturare la mia attenzione. Siamo lontani da un evento pessimo ma allo stesso tempo Rebellion è dimenticabile, con una sensazione di “già visto” di un evento che non offre nulla a chi lo segue a parte alcune sfide più che buone.

martedì 2 febbraio 2021

Recensione WWE Royal Rumble 2021 (31 gennaio 2021)

 Recensione WWE Royal Rumble 2021

31 gennaio 2021 da St. Petersburg (Florida)

Durata show: 3 ore e 50 minuti

 

Il 2021 inizia così come è terminato il 2020, con il nuovo Thunderdome e i fan connessi da casa. Ci attende un evento fondamentale per la costruzione di Wrestlemania.

 

Asuka & Charlotte Flair (c) vs. Nia Jax & Shayna Baszler

Voto: 5/10. Un match decisamente apatico, che non riesce a creare grossi stimoli e sembra forzato nella costruzione. Come se non bastasse il poco interesse nel ring, continua la strana storia di Charlotte ostile a Lacey Evans, “fidanzata” di Ric Flair. Il Nature Boy interviene e distrae Charlotte, portandola così alla sconfitta per schienamento dopo 10 minuti e 33 secondi, che corona Nia e Shayna nuove campionesse di coppia.

 

Termina il Kickoff e hanno inizio le sfide dell’evento.

 

WWE Title: Drew McIntyre (c) vs. Goldberg

Senza voto. Come faccio a votare una sfida del genere? Si tratta di una serie di mosse finali in successione, senza una logica. Spear, Claymore a raffica, c’è ben poco da commentare. Drew McIntyre vince dopo l’ennesima Claymore in 2 minuti e 32 secondi, rimanendo campione. Se Goldberg deve tornare per match del genere, non ne sentivo la mancanza.

Post-match arriva l’abbraccio fra Goldberg e McIntyre, che sembrano chiarirsi una volta per tutte.

 

WWE SmackDown Women's Title: Sasha Banks (c) vs. Carmella (w/Reginald)

Voto: 6.5/10. Carmella non è la migliore fra gli sfidanti, più che altro perché Reginald prende troppo tempo all’esterno e ci si perde un po’ con quella storia. In ogni caso Sasha riesce comunque a mostrare il suo talento e vince in 10 minuti e 21 secondi. Risultato ovvio.

 

Women’s Royal Rumble Match

Durata Rumble: 58 minuti e 48 secondi.

Primo e secondo ingresso: Bayley / Naomi

Numero 30: Natalya

Debutti/Ritorni a sorpresa: Jillian Hall, Victoria, Torrie Wilson, Mickie James

Superstar principali: Bayley (1), Bianca Belair (3), Shayna Baszler (6), Rhea Ripley (14), Charlotte Flair (15), Ember Moon (28), Nia Jax (29)

 

Fase iniziale: sufficiente, si parte subito con grandi nomi e l’idea della sfida impossibile per Bayley, il ring si riempie alla svelta di alcune fra le migliori lottatrici in circolazione, ma la parte che mi piace di meno è il ruolo di Billie Kay, che continua a infastidire le rivali sulla rampa d’ingresso mostrando una sua foto. Può far ridere una o due volte, ma poi diventa ridondante, almeno finché non torna Jillian Hall e si unisce a lei. Insomma, c’è molta azione ma si perde negli sketch semi-comedy che contornano la sfida.

Fase centrale: buona, l’atmosfera cambia quando con il 14 entra Rhea Ripley e con il 15 entra Charlotte Flair. Shayna continua ad annientare rivali e pare instancabile. Purtroppo la telecamera non riesce a star dietro a tutte le eliminazioni e spesso si ha l’impressione di perdersi qualcosa. Continuo a non apprezzare la rivalità fra Charlotte e Lacey, che sembra sempre prendere troppo tempo.

Fase finale: ottima, direi che ci siamo pure per la fase finale. Alexa entra con il 27 e viene eliminata quasi immediatamente da Rhea Ripley per via del suo cambiamento caratteriale alla Bray Wyatt. Più si va avanti, più diventa convincente, con una parte dove rimangono poche lottatrici, tutte competitive. Natalya elimina Lana a tradimento e rimane nelle ultime quattro con Rhea Ripley, Bianca Belair e Charlotte Flair. Bianca elimina Natalya, Charlotte viene buttata fuori dalle due rivali rimaste. Rhea e Bianca si affrontano per diversi minuti finché dopo 58 minuti e 48 secondi è Bianca Belair a vincere la Rumble 2021.

Voto Rumble: 7.5/10, un buon match, partito un po’ in sordina e migliorato gradualmente. Ci sono fasi semi-comiche che non mi hanno divertito, o l’eliminazione stupida di Alexa Bliss in pochi secondi, ma per il resto si riesce a creare una bella situazione, con diverse donne dominanti fra cui Shayna Baszler, Rhea Ripley e Nia Jax, più l’incredibile resistenza di Bianca Belair, entrata con il numero 3. Non si tratta di un match imperdibile perché i difetti sono evidenti e molte eliminazioni si perdono nel nulla ma risulta pur sempre una sfida epica con un’ottima lotta a due per la vittoria, riuscita bene, a mio parere con la giusta vincitrice.

 

WWE Universal Title: Roman Reigns (w/Paul Heyman) (c) vs. Kevin Owens [Last Man Standing Match]

Voto: 8-/10. Un vero Last Man Standing match, di quelli che non si vedevano da un po’ di tempo. Duro e crudo, con belle idee e alcune iniziative epiche fra cui un salto da un carrello di Kevin Owens. Roman è perfetto nel ruolo del campione che cerca disperatamente di sopravvivere. Purtroppo c’è una parte che non mi piace, dove Owens lega Roman a un palo e lo blocca a terra con la manetta, ma poi va a prendere fiato ed è Paul Heyman a liberarlo. Roman riesce poi a vincere in maniera frettolosa dopo 24 minuti e 54 secondi. Un gran bel match che rallenta troppo nella parte finale per poi chiudersi in modo brusco.

 

Men’s Royal Rumble Match

Durata Rumble: 58 minuti e 27 secondi.

Primo e secondo ingresso: Edge / Randy Orton

Numero 30: Braun Strowman

Debutti/Ritorni a sorpresa: Carlito, Kane, Hurricane, Christian

Superstar principali: Edge (1), Randy Orton (2), Damian Priest (14), Daniel Bryan (17), Christian (24), AJ Styles (25), Seth Rollins (29), Braun Strowman (30)

 

Fase iniziale: buona, si parte bene con la sfida fra Edge e Randy Orton, ben sentita e convincente, una rivalità che funziona e diverte. Si aggiungono presto anche Sami Zayn, Jeff Hardy, Shinsuke Nakamura quindi la qualità risulta più che alta anche senza particolari sorprese. Randy Orton si infortuna ed esce dal ring, ci sono molte inquadrature sulla sua uscita, che mi fanno presto sospettare che lo vedremo ancora. Il focus principale risulta comunque su Edge nella sfida impossibile di sopravvivenza. C’è poi il ritorno di Carlito in forma perfetta.

Fase centrale: buona, Damian Priest entra con il #14 e risulta uno fra i wrestler più longevi, che supera molte avversità. Arriva poi Daniel Bryan, subito dopo entra Kane, ci sono dei rimandi al Team Hell No mentre vengono mostrati aggiornamenti su Randy Orton in infermeria (che non è stato eliminato). Come nella parte iniziale, la qualità regge bene, ci sono delle parti veramente piacevoli ma non mancano i momenti dispersivi. Christian entra con il #24 e si unisce a Edge per aiutarlo.

Fase finale: buona, i grandi nomi sono riservati agli ultimi numeri, con AJ Styles al #25, Seth Rollins al #29, Braun Strowman al #30. Nessuna grande sorpresa ma diverse rivalità proseguono, c’è pure un bello scambio fra Sheamus e Cesaro. Con Strowman sul ring, arrivano molte eliminazioni e si prosegue verso una fase finale convincente, piena di potenziali vincitori con la sorpresa di Matt Riddle che non si sa come sia sopravvissuto fino a quel momento. I “Final Four” sono Edge, Christian, Seth Rollins e Braun Strowman, con quest’ultimo che viene buttato fuori. Rollins elimina Christian ma perde contro Edge. Abbiamo un vincitore? No, ritorna Randy Orton ma non c’è il colpaccio finale, infatti Edge butta fuori anche lui ed è il terzo wrestler a vincere la Rumble entrando con il numero 1. Gran bel finale di match.

Voto Rumble: 8/10, il vincitore potrebbe non convincere tutti ma a mio parere è una grande prova di resistenza, ci sono delle similitudini con la Rumble femminile dove Bianca Belair entra con il #3 e sopravvive fino in fondo. Alcuni ritorni funzionano bene, Carlito, Kane e Christian si integrano bene, quello di Hurricane è praticamente trascurabile, che poi lo avevamo visto in AEW di recente. Questo è un anno dove si ha la sensazione che potrebbe vincere chiunque, infatti è proprio Edge a trionfare, un nome abbastanza imprevedibile, sicuramente una scelta migliore rispetto a Strowman e Rollins. Mi ha emozionato, non ero così esaltato per un finale della Rumble dai tempi della vittoria di Nakamura. Quindi non posso lamentarmi, anzi, l’ho trovata una Rumble bella dall’inizio alla fine, con una qualità costante senza picchi particolari in alcun momento.

 

Voto finale: 7.5/10, questa edizione di Royal Rumble mi è piaciuta perché le tre sfide principali sono state tutte epiche, a partire da Roman Reigns contro Kevin Owens, che ha rischiato di portare Owens all’infortunio per via dei tuffi pericolosi, spot che non si vedono così facilmente negli ultimi anni. La Royal Rumble maschile gioca un po’ sul fattore nostalgia con diverse Reunion, Edge e Christian, Kane e Daniel Bryan, Cesaro e Sheamus, insomma, a me è piaciuta molto e il ritorno finale di Randy Orton rischiava di rovinare tutto ma per fortuna non è andata in quel modo (visto che l’intervento finale con successo lo abbiamo già visto in passato). La Rumble femminile è stata piuttosto buona, con alcune eliminazioni dubbiose come Alexa Bliss che rimane poco più di un minuto per via della “trasformazione”, ma è l’anno delle grandi imprese, specialmente per Bianca Belair che è una vincitrice meno scontata della strafavorita Rhea Ripley. Purtroppo c’è anche Drew McIntyre contro Goldberg, è una sfida brevissima fatta solo di mosse finali, senza una psicologia dietro, più che altro un +1 per il regno di Drew, che secondo me potrebbe addirittura non arrivare a Wrestlemania da campione. Sono soddisfatto di questo evento perché è riuscito meglio del previsto, pure con una undercard dimenticabile ma ha funzionato dove conta davvero.