martedì 12 marzo 2019

Recensione WWE Fastlane 2019 (10 marzo 2019)


Recensione WWE Fastlane 2019
10 marzo 2019 da Cleveland (Ohio)
Durata show: 3:41:28

Ultimo pay per view prima di Wrestlemania, e ancora una volta si tratta di una tappa fondamentale in attesa di decidere gli assestamenti per l’evento principale dell’anno. Non cito le parti dove Elias si esibisce alla chitarra perché sono segmenti a sé di poca utilità.

WWE SmackDown Tag Team Titles: The Usos (Jey Uso & Jimmy Uso) (c) vs. Shane McMahon & The Miz
Voto: 8/10. Questo è un match che lascia un ottimo impatto sullo show, specialmente se si considera il post-match. I fratelli Uso come sempre regalano un’ottima prestazione, ma qui per me il MVP è Miz, che appare davvero convincente e tifato dal pubblico, mentre Shane si lamenta per il dolore sul ring durante un possibile schienamento del compagno e lo ritarda. Poi nel finale è proprio Miz a subire lo schienamento dopo 14 minuti e 10 secondi. Grande gestione della sfida e parecchio divertimento, con un finale che porta direttamente alla scena seguente.

The Miz va ad abbracciare suo padre in prima fila, poi Shane attacca il compagno di squadra alle spalle e spintona pure suo padre. Si tratta di un tradimento che prima o poi doveva succedere ma che lascia un forte impatto, con il pubblico completamente dalla parte di Miz.

WWE SmackDown Women's Title: Asuka (c) vs. Mandy Rose (w/Sonya Deville)
Voto: 6.5/10. Una buona opportunità per Mandy Rose, di certo non favorita ma almeno capace di tenere testa ad Asuka per diversi minuti. Nulla di epico, e anche la durata è sbrigativa, Asuka vince in 6 minuti e 40 secondi. C’è poco da dire, il divario fra le due lottatrici è ancora troppo alto.

Kofi Kingston fraintende le parole di Vince McMahon sull’affrontare altri due lottatori, pensando di andare per il titolo WWE… invece si ritrova contro Cesaro e Sheamus in un Handicap match.

Kofi Kingston vs. The Bar (Cesaro & Sheamus) [Two On One Handicap Match]
Voto: 7/10. Ottima storia, e i tre lottatori sono bravissimi. Il grande momento di Kofi viene diluito come nel 2014 con Daniel Bryan, lasciando che i fan siano sempre più a volere che succeda, e non che appaia come qualcosa di sorprendente che non lascia segni. Kofi qui infatti fa il possibile per affrontare la sfida in netto svantaggio, ma alla fine viene sconfitto in soli 5 minuti e 15 secondi. Io guardo alla storia e all’efficacia di questo risultato nel creare reazioni utili, oltre ad aver apprezzato la sfida stessa.

WWE RAW Tag Team Titles: The Revival (Dash Wilder & Scott Dawson) (c) vs. Aleister Black & Ricochet vs. Bobby Roode & Chad Gable [Triple Threat Match]
Voto: 7/10. Non riesco a interessarmi molto a match come questo con team buttati contro per avere una sfida, ma almeno devo dire che qui si nota tutto l’impegno dei lottatori. Trovo che i Revival nemmeno con i titoli riescono ad avere la stessa efficacia dei tempi di NXT, dove erano un ottimo team. Roode e Gable fatico ancora a vederli come un team nonostante siano i campioni precedenti, mentre Black e Ricochet sono sicuramente di ottimo talento e fra i miei preferiti nuovi innesti a Raw. Nulla può andare male quando ci sono sei lottatori veramente abili sul ring, ma rimane un match di seconda fascia, pur di durata considerevole. I Revival riescono a mantenere le cinture quando Chad Gable viene schienato dopo 10 minuti e 50 secondi, mentre Ricochet e Black risultano comunque capaci di prendersi degli ottimi momenti nella sfida. Il problema dei titoli di coppia di Raw è dovuto a pessime decisioni durante l’ultimo anno, tanti cambi frequenti e pochissima enfasi verso i campioni, chiunque essi siano. Non a caso appena un team passa a Smackdown dà il meglio.

WWE United States Title: Samoa Joe (c) vs. Andrade (w/Zelina Vega) vs. R-Truth (w/Carmella) vs. Rey Mysterio [Fatal Four Way Match]
Voto: 8+/10. Penso che il passaggio di titolo arrivato nella puntata precedente di Smackdown abbia reso questo match decisamente prevedibile, ma almeno la qualità è molto buona. Trovo fantastico il lavoro fatto da R-Truth, un lottatore molto più atletico rispetto ad altri della sua età, e sembra quasi un giovane talento ispirato da John Cena, la storia regge bene. La rivalità fra Andrade e Rey Mysterio prosegue qui dentro, ma è Samoa Joe il lottatore di punta, dopo un 2018 pieno di assalti al titolo mancati, è finalmente con una cintura. La sfida è equilibrata, con fasi divertenti da seguire senza comicità eccessiva, Joe poi fa cedere Rey Mysterio dopo 10 minuti e 50 secondi. Non particolarmente lungo, ma funziona a perfezione.

WWE Women's Tag Team Titles: The Boss 'N' Hug Connection (Bayley & Sasha Banks) (c) vs. Nia Jax & Tamina
Voto: 6/10. È il match meno interessante per quanto mi riguarda, Bailey e Sasha Banks stanno facendo un lavoro perfetto come campionesse di coppia, e le avversarie rimangono credibili, ma meno piacevoli da vedere in azione. Bailey porta la vittoria al team quando schiena Tamina in 7 minuti e 5 secondi. Nulla di davvero interessante, lo considero sufficiente, forse perde valore per via dell’alta qualità di altre sfide dell’evento.

Beth Phoenix, che era al tavolo di commento, viene provocata e interviene contro Tamina, ma Nia Jax l’attacca alle spalle. Arriva un pestaggio su di lei, ma Natalya interviene per aiutarla… e anche lei subisce il pestaggio.

WWE Title: Daniel Bryan (w/Rowan) (c) vs. Kevin Owens vs. Mustafa Ali [Triple Threat Match]
Voto: 9/10. Una sfida eccezionale, sono contento di vedere Mustafa Ali unirsi al match nonostante non fosse annunciato perché ha saputo far passare dalla sua parte un pubblico ostile all’inizio. I cori per Kofi Kingston per tutta la sfida riportano a una situazione simile al 2014, ed è anche merito di come Daniel Bryan sia stato in grado di farsi tifare contro. Kevin Owens forse è bruciato a tornare in un match così importante e allo stesso tempo lontano da ogni chance di vincere. La qualità è alta e Daniel Bryan schiena Ali dopo 18 minuti e 45 secondi. A mio parere la sfida migliore dell’evento, senza attimi di sosta.

Daniel Bryan e Rowan fanno piazza pulita di Mustafa Ali al termine della sfida. A proposito, NON perdetevi questo epico promo di Daniel Bryan dopo l’evento (purtroppo non all’interno di questo).
https://www.youtube.com/watch?v=smOd7AaJLCk

Becky Lynch vs. Charlotte Flair
Voto: 7-/10. Becky lotta da infortunata, ma risulta pericolosa. Non è un match lungo, serve solo a far proseguire la storia con una fase di stallo che non porta nessuna delle due lottatrici a ottenere una vittoria pulita. Ronda Rousey interviene e fa squalificare Charlotte per far vincere Becky in 8 minuti e 45 secondi. Anche se il finale rompe la possibilità di una sfida competitiva, mi sembra la scelta giusta per portare al futuro Triple Threat match.

Elias in una delle sue performance viene interrotto da Lacey Evans, subisce una RKO da Randy Orton e poi AJ Styles interviene per attaccare Orton. Non sembra affatto il migliore uso di talenti, ed è difficile vederci una storia sensata a parte la rivalità fra Orton e Styles.

Baron Corbin, Bobby Lashley & Drew McIntyre vs. The Shield (Dean Ambrose, Roman Reigns & Seth Rollins)
Voto: 7.5/10. Il ritorno a sorpresa di Roman Reigns è di sicuro una bella sorpresa, quello dello Shield può funzionare nell’ottica di rinforzare almeno due lottatori su tre in vista di Wrestlemania. Di certo non è una sfida fra le più attese anche perché tutti questi ritorni dello Shield non sono affatto una rarità, ma almeno funziona bene, sempre se si riesce a passare oltre al fatto che Dean Ambrose e Seth Rollins dovrebbero essere nemici dopo quanto è successo, ma è stato tutto cancellato. Nel finale Baron Corbin è lasciato da solo contro lo Shield e subisce il dominio dei rivali, con Roman che lo schiena dopo 24 minuti e 50 secondi per la vittoria del suo team.

Voto finale: 8/10, Fastlane non delude le aspettative e anzi le raddoppia con dei match di ottima qualità, senza alcuna vera sorpresa o cambi di cinture. Di certo ciò che doveva succedere è stato eseguito al meglio. Shane McMahon tradisce The Miz, era inevitabile ma è avvenuto in modo epico, riuscendo a lasciare stupore dove poteva non essercene. Ronda Rousey guasta il finale del match fra Charlotte Flair e Becky Lynch e anche qui pare la scelta più naturale. Kofi Kingston viene illuso da Vince McMahon a credere di lottare per il titolo WWE, e questo porta in direzione di una sfida titolata che non potrà sfuggirgli nell’occasione più importante. Tanti lottatori escono bene dall’evento grazie a ottime performance. La nuova riunione dello Shield è d’impatto e viene apprezzata dal pubblico, il Triple Threat match per il titolo WWE è spettacolare, la sfida per i titoli di coppia di Smackdown è molto buona, quella per i titoli di Raw è comunque ben gestita. Deludono soltanto le altre due sfide femminili, forse perché avevano davvero poco da offrire, o perché non riesco più a sopportare il team di Tamina e Nia Jax. Purtroppo non tutti i talenti vengono usati al meglio, vedere AJ Styles e Randy Orton comparire a caso in un segmento di Elias non mi sembra affatto una buona scelta. Questa è una tappa utile in vista di Wrestlemania, la qualità offerta è più che buona, permettendo così di avere uno di quegli eventi che andrebbero visti non tanto per le sorprese o i risultati ma per l’ottima qualità generale.