lunedì 31 ottobre 2016

Recensione In Your House (14 maggio 1995)

Recensione In Your House
14 maggio 1995 da Syracuse (New York)
Durata show: 1:40:14

Questo è il primo In Your House della federazione, rappresenta una novità interessante perché da qui fino al termine dell’anno i pay per view diventano mensili, con gli IYH di durata minore rispetto agli eventi maggiore, cominciando una distinzione che pure nel periodo degli eventi tutti di tre ore è poi rimasta un classico. Più soldi in arrivo per la federazione con una cadenza mensile, e a quanto pare si è trattato di un’idea valida, la WCW aveva espanso il numero di pay per view già da anni e continuava ad aggiungerne sempre di più. Al tavolo di commento insieme a Vince McMahon c’è Dok Hendrix, che sarebbe Michael Hayes dei Freebirds, non proprio un commentatore di ruolo ma era abituato alle interviste nel backstage.
Si parte con una breve intervista a Bret Hart, pronto ad affrontare due sfide nella stessa sera, con l’obiettivo di sconfiggere Jerry “The King” Lawler.

Bret Hart vs. Hakushi (w/Shinja)
Hakushi è stato sicuramente uno di quei lottatori che potevano lasciare il segno, non penso che avere il corpo pieno di simboli potesse aiutarlo, ma la sua presenza atletica era evidente. Qui con Bret Hart l’intento è quello di creare qualcosa di vivace, una sfida buona senza bisogno di una grande storia dietro (e la storia era terribile, Hitman accusato di razzismo contro i giapponesi da Lawler). La parte che funziona bene è vedere Hart in difficoltà contro un avversario ancora imbattuto che sembra sul punto di avere la meglio su di lui. Hakushi prova a chiudere con un German Suplex ma Hart riesce a riversarlo per un Roll-up vincente in 14 minuti e 39 secondi. 8/10, una spettacolo doveva essere e lo è stato, è sicuramente il massimo che poteva uscire dalla sfida. La sconfitta non fa male ad Hakushi, ma nemmeno la vittoria aiuta troppo Bret, il cui obiettivo rimane Lawler.

Zona backstage, intervistatori che parlano e sponsorizzano la linea telefonica a pagamento mentre Jerry Lawler non è felice della vittoria di Bret Hart e dovrà affrontarlo più tardi.

Jeff Jarrett & The Roadie vs. Razor Ramon [Handicap match]
Situazione difficile per il Bad Guy, che si trova da solo contro due avversari, ma Roadie è ancora inesperto (al primo match ufficiale) e quindi commette errori, spesso causando problemi a Jeff Jarrett. Nel finale Ramon arriva a connettere con il Razor’s Edge e si prende una vittoria netta in 12 minuti e 40 secondi. 6.5/10, la storia raccontata è buona e il match funziona almeno in parte, la sconfitta del campione intercontinentale permette di continuare la rivalità con Razor Ramon.
A sfida conclusa, si passa 2 contro 1, ma interviene Aldo Montoya, che invece di essere d’aiuto subisce un pestaggio. Allora debutta Savio Vega, che si schiera con Razor Ramon e respinge i suoi avversari.

Continua il piano ‘pubblicitario’ con la presentazione di una t-shirt di Bret Hart che lui nemmeno indossa.

King Of The Ring 1995 Qualifying Match: Adam Bomb vs. Mabel (w/Mo)
La fine di Adam Bomb come lo conosciamo, qui viene distrutto a tempo record da Mabel in rampa di lancio dopo aver voltato le spalle al pubblico. Arriva una Powerbomb e lo schienamento su Bomb dopo 1 minuto e 53 secondi. Squash, purtroppo il successo di Mabel arriva perché è uno di quei lottatori che la gente delle arene tifava senza alcuna ragione per preferirlo ad altri migliori di lui, e chiaramente la mancanza di tifo fa pensare che i fan fossero furiosi (invece erano disinteressati). Il pubblico di New York trova il modo di farsi sentire, ma solo per qualche secondo. Lanciare Mabel era un errore ma l’avrebbero fatto comunque. Questo era il giusto aperitivo per preparare il peggiore pay per view della federazione come valutazioni sul web nella storia del Wrestling il mese dopo!

Razor Ramon spiega di conoscere Savio Vega che lo ha salvato e lui parla in spagnolo. Quello che non viene detto è che si tratta di Kwang, che lottava da heel in federazione con sopra una maschera.

WWF World Tag Team Title Match: Camp Cornette (Owen Hart & Yokozuna) (w/Jim Cornette & Mr. Fuji) (c) vs. The Smoking Gunns (Bart Gunn & Billy Gunn)
Associare Yokozuna a Owen Hart si è rivelata una valida mossa, considerato che poteva disputare solo pochi minuti sul ring, visti i problemi fisici. Purtroppo non è il migliore dei match per la breve durata, ma le parti con Billy Gunn e Owen Hart sono le migliori e risultano valide. Yokozuna stende Bart Gunn con un Legdrop in corsa e lo lascia a Owen, che chiude con uno schienamento in 5 minuti e 44 secondi. 6+/10, troppo breve, comunque godibile per lo svolgimento. Era una difesa abbastanza scontata.

Diesel fa un promo in cui parla della sfida contro Sid e si sente preparato nonostante sia parzialmente infortunato. Jerry Lawler invece presenta sua “madre”, una ragazza giovane, perché quello è il Mother’s Day. Un po’ surreale.

Bret Hart vs. Jerry Lawler
L’intero match viene dominato da Bret Hart, che cerca di approfittarsi della sua determinazione per porre fine alla rivalità con l’avversario che va avanti da troppo tempo. Hakushi interviene e si tuffa dalle corde per colpirlo quando l’arbitro non può vedere. Lawler se ne approfitta e chiude con un Inside Cradle per una vittoria a sorpresa in soli 5 minuti e 9 secondi. 4.5/10, pessime idee dovute al voler continuare la rivalità, non penso che ci fosse bisogno di un successo di Lawler ma soprattutto è comunque una sfida poco interessante, non il solito buon match di Hart.

Viene estratta la famiglia che ha vinto la casa che era in premio acquistando l’evento. Quel genere di segmenti di cui non interessa a qualsiasi persona non abbia vinto il premio. Chiaramente si tratta di qualcosa di abominevole, con urla di gioia, eccesso di entusiasmo e tutto quello che non vorremmo vedere.

WWF World Heavyweight Title Match: Diesel (c) vs. Sid (w/Ted DiBiase)
Alla vigilia poteva anche essere uno scontro valido da attendere. Sid si era ribellato a Shawn Michaels e lo ha infortunato, puntando lui stesso a combattere Diesel per la cintura. Uno scontro fra lottatori piazzati fisicamente, cosa si può volere di più? Magari un po’ di qualità del match, perché tutta la sfida è fatta di prese statiche e manovre con poca volontà. Sid proprio non pare nemmeno provare a fare una buona sfida, si limita al classico lavoro di sfiancamento. Nel finale interviene Tatanka ad attaccare Diesel, così lui mantiene la cintura in 11 minuti e 29 secondi. 4/10, sfida del tutto inaccettabile come main event, non è terribile ma rimane fastidiosa con un finale che non ha senso. Per quale ragione a Sid dovrebbe andar bene una sconfitta per squalifica? Purtroppo un brutto match durante il regno titolato di Diesel.

Bam Bam Bigelow interviene per scacciare Tatanka e salvare Diesel dal pestaggio in chiusura dell’evento.
Inoltre fra i vari dark match disputati, Owen Hart e British Bulldog pareggiano in una sfida valida per la qualificazione al King of the Ring ’95.


Voto finale: 5/10, sinceramente lo ricordavo come un pay per view peggiore di questo, in realtà per via della durata dimezzata risulta ancora guardabile, con un primo match più che decente che riesce a salvarlo almeno in parte, anche se poi Bret Hart contro Jerry Lawler è stato deludente. Tante sfide brevi danno quasi l’impressione che sia uno show televisivo invece che un evento a pagamento. Tutti gli elementi esterni con il premio della casa sono extra sgradevoli che tolgono tempo prezioso ai match. Il main event non funziona bene ed è pesante da seguire, con un finale che non ha senso. Si può tranquillamente evitare di vederlo, anche se Hart contro Hakushi è una sfida che non guasta vista l’intensità.

domenica 30 ottobre 2016

Recensione WCW Clash of the Champions 30

Recensione WCW Clash of the Champions XXX (30)
25 gennaio 1995 da Las Vegas (Nevada)
Durata show: 1:31:41

“Macho Man” Randy Savage ha scelto di stringere la mano a Hulk Hogan a Starrcade, perciò combattono da alleati. Clash of the Champions passa da quattro a due eventi annuali a partire dal ’95.

WCW World Television Title Match: Arn Anderson (w/Col. Robert Parker & Meng) (c) vs. Johnny B. Badd
Si parte con un match iniziale di buon livello, è quello che ci si aspetterebbe ormai da questi due lottatori. Non è una sfida particolarmente lunga, funziona bene per la cintura in palio. Meng interviene diverse volte, nel finale le distrazioni esterne diventano ingestibili e Anderson se ne approfitta per chiudere con una DDT dopo 7 minuti e 38 secondi. 6.5/10, continua il periodo migliore per Johnny in WCW nonostante la sconfitta.

Video di presentazione di Alex Wright, il ballerino degli anni ’90 (su una musica dance). Orrendo.

Alex Wright vs. Bobby Eaton
Se si considera che il match non è in pay per view ma in un evento televisivo allora è ancora accettabile, anche se un po’ troppo a senso unico. Wright va a chiudere con un Crossbody per la vittoria in 7 minuti e 38 (come il primo match) mentre Eaton rimane nell’anonimato nonostante una prestazione decente. 5.5/10, nulla di impressionante, ma non è nemmeno una sfida deludente, semplicemente non mi aspettavo nulla di più dalla sfida.

Intervista a Vader da parte di “Mean” Gene, il lottatore è tornato a competere in zona main event e il suo obiettivo è Hulk Hogan.

WCW World Tag Team Title Match: Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray) (w/Sister Sherri) (c) vs. Stars And Stripes (Marcus Alexander Bagwell & The Patriot)
Bagwell e Patriot sembrano non mostrare alcun impegno, c’è grande pigrizia in questa sfida, mentre gli Harlem Heat si limitano a fasi classiche da heel. Sherri causa diversi problemi al team rivale e riesce a causare la distrazione fatale, in cui Bagwell sta per avere la meglio su Booker T ma Stevie Ray connette con un Big Boot su di lui e Booker chiude con un Roll-up dopo 9 minuti e 45 secondi. Nessun cambio di cinture. 5+/10, sfida senza mordente, non sopporto The Patriot sul ring, pare non provare mai a fare qualcosa di decente, rimane anonimo e sfrutta il ‘successo’ della maschera patriottica. Bagwell a volte lotta bene, in questo caso non risulta piacevole.

Promo dei Monster Maniacs, il nome in WCW del team fra Hulk Hogan e Randy Savage. C’è buona alchimia fra loro, sembrano tornati al rapporto che c’era negli anni ’80, ma senza Elizabeth di mezzo (ora a Macho Man interessa la cintura mondiale, e quindi c’è comunque un ostacolo, che qui non viene menzionato).

Avalanche vs. Sting [Special Referee: The Guardian Angel]
Guardian Angel (Big Boss Man) fa da arbitro e comincia già a comportarsi in modo meno gradevole, dando segni di un potenziale turn heel in avvicinamento. Avalanche non è in buona forma fisica, non è ai livelli di alcune buone sfide fatte quando era Earthquake, mentre Sting pare in una serata no, più impegnato nella storia con Guardian Angel che a confrontarsi con il rivale. Arriva la Scorpion Deathlock di Sting sull’avversario, ma l’arbitro non lo guarda nemmeno e anzi sembra preoccupato per le condizioni del lottatore, non chiamando la chiusura, perciò arriva un secondo arbitro a dare la vittoria a Sting per sottomissione dopo 5 minuti e 22 secondi. 5/10, che senso ha avere un arbitro speciale quando ce ne è uno di scorta pronto a prendere le decisioni? In ogni caso qui è tutto standard, senza alcun impegno da parte dei partecipanti.

Guardian Angel non pare gradire questo finale non chiamato da lui e se la prende con Sting, attaccandolo fra i fischi del pubblico, ma arrivano gli eroici Patriot e Buff Bagwell a salvare Sting, scacciando l’arbitro.

L’azione si sposta nel backstage dove “Mean” Gene intervista Angel e Avalanche, che non sono contenti del verdetto del match.

Hulk Hogan & Randy Savage (w/Jimmy Hart) vs. Kevin Sullivan & The Butcher
L’ultimo match è il peggiore dell’evento, non c’è nulla di interessante e l’All-Star Team di Hogan e Savage appare troppo superiore, con Macho Man che subisce e Hogan che domina in ogni sua fase, anche se c’è un momento che appare abbastanza ridicolo quando Hogan è a terra, sofferente, e Savage connette con un Flying Elbow Drop su di lui per aiutarlo a riprendersi. Vader segue la sfida dagli spalti, in attesa di scoprire il risultato del match. Con il solito finale di sempre, Butcher subisce l’Atomic Leg Drop e viene schienato da Hulk Hogan in 11 minuti e 4 secondi. 2/10, una sfida al limite del ridicolo, dall’Elbow Drop che ‘cura’ Hulk alla totale distruzione degli avversari, sembra quasi indicare che Butcher è stato nel main event di Starrcade ma non se l’è meritato. La coppia Hogan-Savage funziona anche troppo, non c’è alcun piacere in un match così a senso unico.

Vader interviene dopo il match e distrugge Randy Savage, poi prova a connettere una Powerbomb su Hogan ma la manovra non pare avere alcun effetto (anche i pugni di Hogan non erano efficaci). In pratica sono tutti imbattibili lì dentro e quindi bisogna vedere il pay per view per “assaporare” uno scontro epico, o almeno era quello il piano.
Hulk e Macho Man festeggiano in chiusura di show per diversi minuti.


Voto finale: 3.5/10, la partenza dell’evento è stata buona, il primo match era divertente, tutto il resto è evitabile. Alcune situazioni sono ridicole, in particolare la gestione di Randy Savage o il confronto fra Vader e Hulk Hogan dove ogni attacco non fa danni. Purtroppo è una pessima partenza e la costruzione per il pay per view risulta tutt’altro che buona. La WCW sembra ammettere che The Butcher nel main event è stato un errore, rimpiazzandolo con Vader che ha sempre dato del suo meglio nelle sfide dell’anno precedente, anche dopo essere stato abbassato di posizione nella card.

venerdì 28 ottobre 2016

Raw episodio 110 (08 maggio 1995)

Recensione Raw 110
08 maggio 1995 da Omaha (Nebraska)
Durata show: 46:16

Ultimo episodio prima di In Your House, che torna alle tre sfide settimanali.

Doink (w/Dink) vs. Jeff Jarrett (w/The Roadie)
La cosa buona è che Dink non viene coinvolto molto nella sfida, lasciando il piano tecnico ad emergere sopra la comicità. Doink ormai non riesce a star dietro all’offensiva del rivale e quando viene posto nella Figure Four Leg Lock cede dopo 6 minuti e 55 secondi. 6-/10, match regolare, nulla di interessante o particolarmente riuscito, ma è sufficiente lo sforzo fatto almeno da Jeff Jarrett per renderlo accettabile.

Vignetta di debutto dei Bodydonnas, un team di allenatori delle palestre (o di fitness) con “Skip” Chris Candido a lottare e Sunny a fare da manager. Sunny diventerà la ‘diva’ (quando il termine ancora non era usato) che condurrà la federazione nell’era Attitude.

Bam Bam Bigelow parla del suo inizio dell’anno e pare cambiato caratterialmente, molto più positivo nei confronti dei rivali passati e pronto a diventare il fulcro della New Generation Era e a combattere la Million Dollar Corporation.

Intervista a Sid insieme a Ted DiBiase. Penso che Sid avrebbe sempre avuto bisogno di un manager a parlare al posto suo, ma qui lui parla ed è complicato capire il senso delle sue parole, dice di essere il ‘regnante’, ma non specifica di cosa. DiBiase invece spiega che portarlo come guardia del corpo di Shawn Michaels era una sua idea.

Gary Scott vs. Hakushi
Nulla di inusuale perché è anche l’unico match a senso unico dello show. Hakushi vince con uno Slingshot Splash in una sfida tutt’altro che impressionante. Squash.

In Your House Report senza novità, con all’interno un breve promo di Diesel.

Bart Gunn (w/Billy Gunn) vs. Owen Hart (w/Jim Cornette & Mr. Fuji)
Non ho visto questi due lottatori rendere la sfida interessante, in pochi minuti c’è un po’ d’azione ma non è mai avvincente. Jim Cornette cerca di barare per aiutare Owen Hart, ma lui si distrae con Billy Gunn e Bart chiude con un Roll-up in 6 minuti e 15 secondi per una vittoria a sorpresa su un lottatore di fascia più alta. 6+/10, sicuramente i due lottatori riescono a fare meglio di Doink e Jarrett, ma non risulta comunque un match di buon livello, forse per via della durata breve. Il finale non è stato molto convincente.

In chiusura vengono spesi tre minuti a mostrare la casa in premio per uno degli acquirenti del pay per view In Your House. Segmento orrendo.


Voto finale: 4.5/10, c’è sicuramente un miglioramento della qualità dei match rispetto a quella inesistente della puntata precedente, ma Raw pare tornato in un altro periodo poco ispirato dove non viene dato il giusto spazio alle rivalità e la maggior parte dei match sono sfide riempitive o di seconda fascia (Doink era già un lottatore secondario a questo punto del ’95, Bart Gunn un normale lottatore da tag team). Questo è uno dei punti più bassi della WWF ‘New Generation’, che qui continua a proporre show poco convincenti e, nonostante questo, sembra far meglio della WCW che nel ’95 è totalmente distrutta dal dominio totale di Hulk Hogan. A quel punto è meglio seguire Diesel, anche se qui compare solo per dieci secondi.

mercoledì 26 ottobre 2016

Raw episodio 109 (01 maggio 1995)

Recensione Raw 109
01 maggio 1995 da Omaha (Nebraska)
Durata show: 45:17

Era da un po’ che non si vedevano sei match in uno show da 45 minuti, perciò potete immaginare la qualità complessiva prima ancora di leggere la recensione, ma proseguiamo oltre. Si parte con quanto successo la scorsa settimana, Bam Bam Bigelow che si è opposto alla Million Dollar Corporation.

George Anderson & Ron Hagen vs. The Allied Powers (Lex Luger & The British Bulldog)
Gli Allied Powers stanno diventando uno fra i team più interessanti da seguire a Raw, anche se peccano parecchio del gioco di squadra e sono due star individuali. Sfida facile che si chiude con il Running Powerslam di British Bulldog. Squash.

Filmato su un match svolto ad Action Zone dove Bob Holly ha sconfitto Jeff Jarrett e ha conquistato la cintura intercontinentale. Tuttavia è subito stata revocata perché Jarrett aveva un piede sulla corda, quindi la cintura è vacante. Ma non potevano svolgerlo al pay per view ormai vicino invece che in uno show secondario? Fra l’altro è un periodo confusionario per la cintura, Jeff Jarrett l’ha riconquistata nello stesso show ma non era ancora stata convalidata.

Bob Holly vs. Butler Stevens
Altro match dal risultato ovvio, Holly domina la sfida e vince con un Flying Crossbody. Squash.

In Your House Report. 1-2-3 Kid è ancora infortunato e non parteciperà all’evento, quindi Razor Ramon deve affrontare Jeff Jarrett e The Roadie da solo. Gli annunci sono sempre i soliti, non ci sono novità.
Vengono annunciati due match per il prossimo episodio di Raw, Doink contro Jeff Jarrett e Bart Gunn contro Owen Hart.

Mantaur vs. Sonny Rogers
“Mooo”, Mantaur e il suo ruggito da toro sono ridicoli. Sicuramente uno fra i personaggi più stupidi mai visti sul ring. Incredibilmente il pubblico è acceso nel tifare contro di lui, quindi immagino che funzionasse. La vittoria arriva con un Gorilla Press Slam. Squash orrendo.

Razor Ramon vs. Sid
Qui succede uno fra i più grandi errori che si possano fare, sponsorizzare un match che non avviene. Viene creata attesa per un match che potrebbe risultare interessante, ma scatta il No Contest ancora prima che la sfida possa iniziare. Dopo aver attaccato a tradimento Ramon, gli ruba il Razor’s Edge.

Adam Bomb vs. Dave Sigfrids
Probabilmente è lo scontro più lungo dello show, anche se si tratta comunque di una sfida breve e dominata facilmente da Adam Bomb, che chiude con un Flying Forearm Smash. Squash.

Vignetta dell’aristocratico Jean-Paul Levesque dal suo salone elegante, ma non ha nulla da dire al pubblico.

Bill Duke & Kevin Krueger vs. Men On A Mission (Mabel & Mo)
Oscar, che come rapper era già scarso, è stato sostituito da Mo nel rap, e l’effetto è tremendamente peggiore. Questo match è pessimo ai livelli di quello di Mantaur in precedenza, e Mabel chiude con un Belly to Belly Suplex in cui pare compiere uno sforzo enorme contro un avversario leggero. Squash.

Vince McMahon intervista Bret Hart, che scambia uno sguardo poco amichevole con Jerry Lawler vista la lunga rivalità fra loro. Hitman se la prende con Lawler e gli dà del bugiardo, poi spiega che a In Your House affronterà Hakushi e lo sconfiggerà, poi si occuperà di lui.

Voto finale: 2/10, uno fra i peggiori episodi di Raw, non c’è nulla di offensivo nei segmenti, ma almeno due dei cinque match squash sono orrendi, mentre Razor Ramon vs Sid che doveva essere la sfida della settimana non si è tenuto per mostrare Sid fuori di testa e incapace di mantenere il controllo. L’idea è valida, ma serviva almeno un valido sostituto per quel match. Il discorso di Bret Hart a fine show è buono, c’è da dire che la rivalità con Jerry Lawler dura da troppo tempo e c’era già stato un match finale per chiuderla. 

lunedì 24 ottobre 2016

Raw episodio 108 (24 aprile 1995)

Recensione Raw 108
24 aprile 1995 da Omaha (Nebraska)
Durata show: 45:09

Apertura con un filmato che mostra gli avvenimenti attorno a Bam Bam Bigelow degli ultimi mesi, prima della sua grande opportunità titolata contro Diesel. Prima delle tre registrazioni degli episodi che precedono In Your House.

Barry Horowitz & The Brooklyn Brawler vs. The Smoking Gunns (Bart Gunn & Billy Gunn)
Considerato lo spazio dato a Horowitz nel corso dell’anno mi aspettavo una maggiore resistenza, invece è la solita sfida con il dominio degli Smoking Gunns e la chiusura con manovra combo. Squash.

Bam Bam Bigelow ha ancora l’occhio nero, dice di voler vincere per la Million Dollar Corporation e per Ted DiBiase, che è lì con lui.
Diesel si proclama un ‘fighting champion’, quindi è pronto a difendere la cintura anche stasera.

Bertha Faye vs. Pantera Surena
Mi era piaciuta l’introduzione di Bertha Faye con l’assalto ad Alundra Blayze (nella storia, le ha rotto il naso), qui invece indossa un vestito improbabile che sembra uscito dal guardaroba di Dusty Rhodes, oltre a una personalità del tutto diversa ed altezzosa. Fa strano vedere un personaggio cambiare così in fretta dopo il debutto. Faye domina la sfida contro un’avversaria che non riesce mai a metterla in difficoltà, poi chiude con un Military Press Drop. Squash, sembra di vedere sul ring la versione femminile di Ultimate Warrior.

Ancora prima che ci sia un risultato per il match seguente, nell’In Your House Report viene rimarcato che Diesel dovrà difendere la cintura contro Sid. Razor Ramon e 1-2-3 Kid affronteranno Jeff Jarrett e The Roadie. Inoltre, Bret Hart contro Hakushi.
Promo di Sid, uno fra i più noti perché dice “ho amici nei piani bassi”… probabilmente si è confuso nel discorso, ma appare spassoso perché con il suo tono minaccioso le parole gli sfuggono.

WWF World Heavyweight Title Match: Diesel (c) vs. Bam Bam Bigelow (w/Ted DiBiase)
Bigelow arriva alla sfida con il massimo della popolarità, ma il match non è particolarmente interessante ed è difficile trovare delle buone fasi, è uno scontro spento che non aiuta Bam Bam ad emergere e che non dà nulla in più a Diesel. Nel finale Tatanka è rivolto di spalle e afferra il piede alla persona sbagliata, Bigelow perde l’equilibrio e finisce vittima della Jacknife Powerbomb. Diesel vince per schienamento a mantiene la cintura dopo 12 minuti e 46 secondi. 6.5/10, la sfida è importante per Bigelow, ma non è granché da seguire, non c’è nulla che lo faccia apparire come uno scontro fra lottatori di spessore.

Ted DiBiase è infastidito da Bam Bam Bigelow perché lo ha deluso con questa nuova sconfitta, ma lui decide di ribellarsi e attacca Tatanka, gettandolo fuori dal ring, poi dice al Million Dollar Man che lascia il gruppo. IRS, Tatanka e Sid lo attaccano ma Diesel torna per aiutarlo, scacciando tutti per poi accettare una stretta di mano da Bam Bam. Buona reazione del pubblico per Bigelow.

Viene annunciato Razor Ramon contro Sid per il prossimo episodio di Raw.

Aldo Montoya vs. The Black Phantom
Niente di speciale, è il solito match di Aldo Montoya, che passa abbastanza inosservato contro Black Phantom, interpretato dal futuro Grangel. La sfida si chiude con un Bulldog di Montoya. Squash.

Breve vignetta che mostra Jean-Paul Levesque, l’aristocratico che qualche mese prima era in WCW a fare il rookie, mentre qui diventerà uno fra i nomi di punta quando nel suo nome spunteranno tre H… Hunter Hearst Helmsley.


Voto finale: 5/10, non ci sono buoni match nello show, ma il segmento fra Bam Bam Bigelow e la Million Dollar Corporation è ottimo e permette la sua uscita dal gruppo a testa alta, con parecchi avversari da confrontare. Il match titolato non aggiunge molto al regno di Diesel, il risultato era scontato prima ancora che iniziasse visto che era già stato promosso il suo match contro Sid a In Your House per la cintura mondiale. Per il resto si torna a tre squash su quattro e questo è un passo indietro rispetto agli show precedenti. Inoltre, Bertha Faye perde molto con il cambiamento di vestiario e di personalità dal debutto a questa apparizione.

domenica 23 ottobre 2016

Recensione TNA Turning Point (05 dicembre 2004)

Recensione TNA Turning Point 2004
05 dicembre 2004 da Orlando (Florida)

La prova del fuoco è stata superata con sufficienza da Victory Road 2004, ma questo è il pay per view che chiude il 2004 e ha il compito di guidare la TNA nella sua strada verso la popolarità. Ai tempi non conoscevo ancora la federazione, l’avevo sentita nominare ma la struttura a ppv settimanali non era uno stimolo sufficiente per spingermi a incuriosirmi. Tuttavia, Turning Point l’ha resa famosa, anche se in modo infame per via del pessimo ritorno di “Macho Man” Randy Savage in questa unica apparizione come lottatore della federazione (e per pochi minuti).
L’introduzione parla proprio di questo ritorno per un’icona del Wrestling. I Kings of Wrestling fanno parodia di Elvis, e poi ridono di Randy Savage. Da una macchina elegante scendono un imitatore di Vince McMahon e uno (mal riuscito) di Triple H, che ha un tessuto sulla testa che sembra più quello di Sabu. Abyss vende palloncini e li spaventa. È l’inizio di una serie di segmenti terribili di questo show.

NWA World Tag Team Title Match: 3 Live Kru (BG James & Ron Killings) (c) vs. Team Canada (Bobby Roode & Eric Young) (w/Scott D'Amore)
Voto: 6.5/10. Non c’è molto di diverso rispetto al mese scorso, ma cambia la formazione dei 3 Live Kru, stavolta c’è Ron Killins e non Konnan a difendere le cinture con BG James. La sfida ha dei momenti validi, R-Truth connette con un ottimo Scissors Kick alle corde, mentre Roode e Young continuano ad apparire come un valido team, con Eric che comincia già a mostrare segni da comedy character anche se è ancora in fase di sviluppo del personaggio. Scott D’Amore fallisce i suoi interventi, ma dall’esterno arriva Johnny Devine del Team Canada ad aiutare i compagni, usando la bandiera canadese per colpire BG James e permettere a Roode di chiudere per schienamento su di lui in 8 minuti e 28 secondi. Un match molto standard, che in apertura funziona comunque bene. Il Team Canada si riprende subito le cinture di coppia, non penso comunque che nelle mani dei 3LK fossero al sicuro.

Dusty Rhodes, il direttore dell’Authority, dice di aver sentito i fan su Internet (prima ancora che ci fossero Twitter e Facebook, ma comunque era pieno di forum) e c’è un filmato da svelare che potrebbe causare fastidi a ‘qualcuno’ (si ricollega al segmento precedente con l’imitatore di Vince).

Frankie Kazarian, Kid Kash & Michael Shane (w/Traci) vs. Hector Garza, Sonjay Dutt & Sonny Siaki
Voto: 7-/10. Nel filmato prima del match, si fa riferimento al Piper’s Pit (non lo chiamano così perché è sotto copyright) di Victory Road, con Jimmy Snuka ospite e con la divisione interna fra i membri della X-Division, perciò… ecco un 3 vs 3 match, in cui c’è anche Hector Garza, uno fra i grandi protagonisti della sfida. Mi piace il lavoro di squadra di Kazarian e Shane, mentre Dutt compie prodezze come sempre. In chiusura, Garza connette con il Tornillo dalla terza corda su Kazarian e porta il successo alla sua squadra in 10 minuti e 55 secondi. Non mi aspettavo che il match potesse ingranare così bene, invece risulta interessante anche se non c’è nulla in gioco e le squadre non sembrano convincenti. Siaki è l’unica pecca del match, ha poco a che vedere con la X-Division.

Breve promo di “Macho Man” Randy Savage, che non è all’altezza di tanti suoi vecchi discorsi, ma non è nemmeno terribile. Petey Williams è con Scott D’Amore, che dice di schierarsi sempre dalla parte dei vincenti.

Abyss vs. Monty Brown [Serengeti Survival Match]
Voto: 7.5/10. Monty Brown lo scorso mese combatteva ancora come heel, poi ha vinto una title shot contro Jeff Jarrett ma si è reso nemico dei Kings of Wrestling, e qui affronta Abyss in una stipulazione che è poco più che un normale Hardcore match, solo che si può vincere anche in un altro modo, lanciando l’avversario sulle puntine. Il match è divertente, è quel tipo di Hardcore leggero, senza eccessi. Abyss perde la giacca protettiva e dopo aver versato le puntine da disegno a terra è lui a finirci sopra dopo 11 minuti e 18 secondi quando Brown esegue l’Alphabomb. Sfida semplice da seguire, con una qualità superiore del previsto. Abyss ‘risponde’ a una delle sue critiche principali, cioè che la caduta sulle puntine spesso è attenuata dalla giacca, ma stavolta ci cade senza protezioni e l’inquadratura cerca quasi di sottolineare il messaggio.

Continua l’avventura nel backstage dei due falsi Vince e Hunter. Ironia mal riuscita e invecchiata male.

Johnny B. Badd & Pat Kenney vs. The New York Connection (Glen Gilberti & Johnny Swinger) [Special Referee: Jacqueline]
Voto: 5-/10. Ecco un match che poteva rimanere in uno show settimanale, Pat Kenney è ancora chiamato così ma in TNA è diventato conosciuto come Simond Diamond dei Diamond in the Rough. La sfida non è di pessima qualità, anzi, quello che si vede sul ring è accettabile, ma manca di mordente, sa troppo di riempitivo ed è scontato che l’arbitro speciale vada a deciderne le sorti. Arriva infatti un Body Slam di Jacqueline su Gilberti, Johnny se ne approfitta e chiude con un TKO per poi schienarlo in 7 minuti e 50 secondi. Sfida che svolge il suo dovere e nulla più di esso. Guardabile o evitabile, a voi la scelta, per fortuna non dura troppo e c’è qualcosa di buono anche se è tutt’altro che uno dei tag team match capaci di attirare interesse.

Una persona viene portata via in macchina su opera dei Kings of Wrestling, pare che si tratti di Randy Savage, ma non viene mostrato.

Diamond Dallas Page vs. Raven
Voto: 6.5/10. Quasi mi stavo dimenticando che DDP ha avuto un periodo da lottatore della TNA, e nemmeno in secondo piano. Lo scontro con Raven è buono nelle prime fasi, anche se Page pare visibilmente limitato sul ring rispetto al passato, a differenza dell’avversario che pare rinato nella federazione. Eric Watts gioca un ruolo importante, prima è al tavolo di commento per il supporto a DDP, poi quando due figure incappucciate aggrediscono il lottatore per aiutare Raven, lui interviene, ma attacca Page, voltandogli le spalle. Non cambia nulla e DDP esegue la Cutter, togliendolo di mezzo, Raven non se ne approfitta e anche lui subisce la Cutter per poi farsi schienare dopo 11 minuti e 55 secondi. Un match che poteva rendere di più, ma l’intervento di Watts è del tutto inutile se non porta da nessuna parte, così DDP pare imbattibile con tre interferenze esterne di cui una poteva risultare decisiva. Annullato l’effetto sorpresa del tradimento, il lottatore appare imbattibile e ne risente anche Raven.

Continuano le vignette con i falsi Vince e Hunter nel backstage.

TNA X-Division Title Match: Petey Williams (w/Scott D'Amore) (c) vs. Chris Sabin
Voto: 8.5/10. Sabin non è ancora nella maturità della carriera ma ha già un match in cui dimostrare le sue qualità, anche se qui era già un 2 volte X-Division Champion. Invece di una sfida frenetica si tratta di uno scontro dove i due avversari si studiano a vicenda, con D’Amore che vuole dimostrare che Sabin non può battere Williams. Il pubblico è di grande supporto, specialmente dopo una Powerbomb sulla transenna di Sabin sull’avversario, seguita da un Crossbody trasformato in un Forearm Smash connesso dalla scalinata sempre da parte sua. C’è una parte nel commento che descrive bene la situazione, Petey Williams è anche lui tifato perché è rispettato come lottatore, la marcatura fra ‘buoni e cattivi’ nella X-Division spesso non conta proprio perché ogni wrestler abile ottiene il tifo dei fan. Negli ultimi minuti entrambi escono da ogni mossa possibile, Sabin prova a chiudere con la Cradle Shock, ma D’Amore interviene e gli blocca un piede, così Williams se ne approfitta per estrarre un tirapugni e vincere dopo averlo usato senza essere visto dall’arbitro in 18 minuti e 11 secondi di sfida. Quasi 20 minuti di un match che offre il meglio della X-Division, rovinato da un finale anti climatico che non fa bene alla categoria pur di non far uscire Williams come il lottatore migliore fra i due, purtroppo quelle conclusioni sono tipiche dei match del Team Canada. Tuttavia quello che hanno fatto in precedenza nel match è epico.

Di nuovo un altro sketch con il falso Vince che viene attaccato da un nano. Bah.

AJ Styles, Jeff Hardy & Randy Savage vs. The Kings Of Wrestling (Jeff Jarrett, Kevin Nash & Scott Hall)
Voto: 6/10. Bisogna riconoscere che i Kings of Wrestling sembrano davvero un team inarrestabile. Randy Savage non appare fino alla fase finale, perciò per parecchi minuti è un due contro tre. Scott Hall non pare in buone condizioni fisiche e limita molto il suo parco mosse, mentre Nash ruba la scena in continuazione. La sfida non è pessima ma non è nemmeno così buona, fa piacere vedere AJ Styles e Jeff Hardy impegnati in uno scontro di questo livello. Randy Savage fa il suo ingresso, sferra qualche pugno e la sua squadra applica una tripla Sleeper Hold. Macho Man va a chiudere con uno schienamento su Jarrett dopo 18 minuti e ormai pare aver perso tutto l’ABC di ciò che lo rende un lottatore, tristemente il suo ultimo match della carriera sarebbe da cancellare dalla sua storia. Sufficienza forzata per un match che hai dei buoni propositi ma un paio di lottatori assolutamente non più pronti per stare sul ring. Savage sembra lanciato per grandi progetti e addirittura gli viene data una title shot alla cintura mondiale, invece non comparirà mai più in una sfida per ragioni di salute (visibili da come si trattiene qui combattendo per poco più di un minuto).

Finalmente si chiude la tremenda storia del filmato che non può essere mostrato, con Dusty Rhodes che dà l’ordine di mostrarlo. Si tratta di Abyss, Konnan e qualche altro membro della TNA in una “invasione” del backstage di uno show WWE, ci sono wrestler censurati nel volto (uno è facilmente riconoscibile e si mette pure in posa) e il gruppo alla fine chiede a Vince McMahon di presentarsi da loro, ma non succede nulla del genere. Abyss fra l’altro è fuori gimmick, ma la credibilità è il problema minore di questo filmato.

America's Most Wanted (Chris Harris & James Storm) vs. Triple X (Christopher Daniels & Primetime) [Losing Team Must Split Up Six Sides Of Steel Cage Match]
Voto: 9.5/10. Questo è il match più famoso fra i due team, che ha reso particolarmente famosa la TNA in quel periodo per via dell’innovazione. Non sono i sei lati, ma i rischi presi dai lottatori a renderlo popolare. Ci sono due momenti magici, uno è il Tower of Doom, cioè i quattro lottatori disposti a torre all’angolo per poi volare a terra, poi uno fra i momenti più spettacolari di sempre, la Rope Walk di Elix Skipper sulla cima della gabbia, cammina per un po’ e scalcia giù uno dei rivali. Pazzesco, il solo spot varrebbe al match un’etichetta ‘da vedere’. In chiusura arriva la Death Sentence, la manovra finale degli AMW che li porta alla vittoria e allo split dei Triple X dopo 21 minuti 2 secondi di match. Inizialmente sarà Skipper quello lanciato del duo, ma sarà poi Daniels a diventare uno fra i lottatori principali della federazione (almeno per quanto riguarda l’X-Division). Sfida iconica, io come tanti altri ho conosciuto la TNA per la prima volta vedendo immagini o filmati di questa sfida, che parte in modo normale e poi cresce di ritmo fino a regalare dei grandi momenti. Spettacolare oggi come a quei tempi.


Voto finale: 8/10, un evento che non è spettacolare dall’inizio alla fine, ma ha due match di alto livello, dal fantastico Six Sides of Steel Cage match nel main event a un classico quasi dimenticato, Petey Williams contro Chris Sabin. Il 3 contro 3 è un buon match finché è 3 contro 2 (cioè per il 95% della sfida) mentre la parte finale con Randy Savage è deludente e quasi ridicola. Ci sono tutti gli ingredienti per far interessare i fan alla TNA, anche se quel ‘filmato segreto’ è ridicolo e non fa altro che far vedere la federazione sulla coda di quella maggiore e più famosa, qualcosa che la TNA ha fatto spesso e non ha mai giocato a suo favore. Jeff Jarrett nonostante la cintura mondiale in suo possesso non ruba la scena e lascia spazio alle altre persone coinvolte, spesso viene sottovalutato ma è sempre stato un ottimo campione.

sabato 22 ottobre 2016

Recensione AAA Guerra de Titanes - Show 1 (30 gennaio 2016)

Recensione AAA Guerra de Titanes 2016
22 gennaio 2016 da Mexico City (Mexico)
Show 1: 1:21:52
Show 2: 1:23:25

L’evento è stato trasmesso in due parti ma è stato registrato nella stessa data. Questa recensione si occupa solo dei match e non dei segmenti interni allo show (capisco lo spagnolo, ma non ho particolare voglia di tradurre tutto), invito gli interessati a seguire i due show sul canale ufficiale seguendo i link appositi.

PARTE 1 [trasmessa il 30 gennaio]

Si parte con El Mesias ed El Texano Jr., che passano da rivali ad alleati in squadra per il torneo di coppia, interrotti poi da Psycho Clown e da Dr. Wagner Jr., i loro avversari nella semifinale disputata nello show.

Faby Apache, Goya Kong & Maravilla vs. Keira, Lady Shani & Taya Valkyrie [Lumberjack Six Man Tag Team Match]
La sfida iniziale vede all’esterno dei lottatori armati di laccio per colpire le lottatrici appena ne hanno l’occasione, è un po’ strano e sicuramente lontano dalle abitudini del 2016, ma rende bene l’idea che uscire dal ring diventa pericoloso per loro. A lasciarmi un’ottima impressione è stata Goya Kong, dal fisico massiccio ma agile, mentre fra le avversarie come sempre Taya ha mostrato di essere un’ottima lottatrice. Nel finale è proprio Taya a chiudere su Goya Kong con un Foot Stomp, portando la vittoria alla squadra. 6-/10, se non fosse così dispersivo sarebbe più facile apprezzarlo maggiormente, invece tende a diventare confusionario. Nulla di impressionante, ma è una sfida d’apertura valida.

AAA World Tag Team Title Three Way Elimination Match: Aero Star & Fenix vs. Averno & Chessman vs. Mascara Ano 2000 Jr. & Villano IV
Le cinture di coppia sono vacanti e vengono riassegnate in questa sfida. Il mio tifo era tutto per il team di Aero Star e Fenix, una squadra strepitosa. Il match entra nel vivo fin da subito proprio grazie a loro e la prima eliminazione vede il team buttare fuori Mascara Ano 2000 e Villano IV. Si prosegue e ci sono buone manovre aeree, anche all’esterno, prima della conclusione, Aero Star viene colpito con una sedia, poi Averno connette con un Lifted Double Underhook Facebuster (praticamente un Pedigree caricato in alto) per poi chiudere su di lui. Nuovi campioni di coppia: Averno e Chessman. 7.5/10, grandi manovre in velocità, un match tipico da Lucha Libre, con Aero Star e Fenix che compiono prodezze ma non arrivano alla vittoria in quello che è un finale sporco a favore dei nuovi campioni.

AAA World Heavyweight Title Tournament Semi Final Tag Team Match: Dr. Wagner Jr. & Psycho Clown vs. El Mesias & El Texano Jr.
C’è un grande star power in questa sfida, si percepisce la tensione quando Dr. Wagner ed El Mesias sono avversari sul ring, ma c’è tensione anche fra compagni. La storia è semplice da seguire, Alberto “El Patron” è tornato in WWE sotto il nome di Alberto Del Rio e la cintura mondiale della AAA è stata resa vacante e riassegnata in questo torneo. Questa è la semifinale, che porta i vincitori a competere fra di loro per la cintura. Nel finale arriva una Spear di El Mesias e una Powerbomb di El Texano, che chiudono contemporaneamente per passare alla finale nell’evento Rey de Reyes. 6/10, per quanto sia ottimo vedere in azione questi lottatori, il match è troppo basato sulle alleanze complicate e meno sull’azione. Poteva sicuramente uscire un match migliore ma questo svolgimento era funzionale alla storia.


Voto show (parte 1): 6/10, c’è un grande match per le cinture di coppia a rubare la scena, mentre il match femminile 3 contro 3 all’inizio è confusionario e il main event vede troppa tensione interna alle squadre per essere di buon livello. Il resto è fatto di segmenti tirati per le lunghe e un match del 2014 mostrato interamente che non era poi così eccezionale.

Raw episodio 107 (17 aprile 1995)

Recensione Raw 107
17 aprile 1995 da Poughkeepsie (New York)
Durata show: 45:53

Terza e ultima fra le registrazioni degli show a Poughkeepsie, si parte con un filmato preso da Action Zone dove Sid entra a far parte della Million Dollar Corporation.

Duke Droese vs. Jean-Pierre LaFitte
Debutto per il pirata LaFitte contro il netturbino. Due fra i peggiori personaggi in un match che invece appare abbastanza buono anche se un po’ troppo a senso unico. LaFitte, da buona tradizione canadese, dimostra ottime doti tecniche, sfornando un set di mosse superiore alla media del tempo. Duke si lancia con un Diving Headbutt dalla terza corda, ma l’avversario si tuffa con una Cannonball dall’alto e lo schiena per la vittoria. 7/10, decisamente una sorpresa, le qualità dei due lottatori hanno avuto la meglio sui personaggi grotteschi interpretati da loro.

Promo da una spiaggia di Mr. Bob Backlund, che cerca di ispirare i giovani ma perde il controllo e comincia ad urlare alla telecamera.

Doink vs. Raymond Roy
La solita commedia irritante di Doink e Dink, che è lui a eseguire il Whoopie Cushion dalla terza corda mentre l’arbitro è distratto (con il solito effetto sonoro della pernacchia, se non lo vedete, non potete capire il mio sconforto), così Doink va a chiudere sul jobber di turno. Squash.

In Your House Report, c’è ancora un mese di tempo prima dell’evento, il 14 maggio. Fra gli annunci, Diesel contro Sid per la cintura mondiale WWF (viene inoltre detto di un riavvicinamento fra Diesel e Shawn Michaels).

WWF World Tag Team Title Match: Camp Cornette (Owen Hart & Yokozuna) (w/Mr. Fuji) (c) vs. Bob Holly & The 1-2-3 Kid
Difesa nella norma delle cinture di coppia in un rematch dove c’è buona azione mentre Yokozuna deve solo occuparsi del finale. 1-2-3 Kid si lancia all’esterno su Owen Hart, poi prova un Crossbody sul “giapponese” ma lui lo scaraventa a terra con un Powerslam per la vittoria. Non è stato un match facile per il Camp Cornette, la durata è sicuramente superiore ai 15 minuti. 6.5/10, la parte finale è quella migliore, prima il match tarda a prendere ritmo.

Henry O. Godwinn vs. Rich Myers
Match inutile, con il solo scopo di promuovere lo show che va dopo Raw sulla rete televisiva, Godwinn vince con lo Slop Drop. Squash.

Viene annunciato Diesel contro Bam Bam Bigelow per il prossimo episodio di Raw, con la cintura mondiale in palio.


Voto finale: 5.5/10, due match di qualità più che sufficiente, il debutto (o ritorno) di LaFitte funziona nonostante il personaggio sia fuori dagli schemi e impossibile da prendere seriamente, mentre la sfida per le cinture di coppia non delude l’attesa anche se in certe parti risulta un po’ troppo lenta. Viene mandata avanti la storia fra Shawn Michaels e Sid, ma manca ancora la costruzione delle rivalità per il pay per view, annunciare match da un segmento registrato in studio non è il massimo della creatività.

venerdì 21 ottobre 2016

Raw episodio 106 (10 aprile 1995)

Recensione Raw 106
10 aprile 1995 da Poughkeepsie (New York)
Durata show: 45:26

Si riparte dall’attacco di Sid ai danni di Shawn Michaels prima della sigla. Jerry “The King” Lawler è al tavolo di commento con McMahon.

Adam Bomb vs. Tatanka
Entrambi i lottatori sono verso la fine del loro periodo da lottatori della federazione, ma qui non si direbbe proprio visto lo spazio concesso e un nuovo tentativo di provare a lanciare Adam Bomb. Purtroppo il match è gestito da Tatanka, che addormenta la sfida. Nel finale, Bomb connette con diverse Clothesline ma l’avversario esce all’esterno così lui lo segue ed entrambi finiscono per essere contati fuori. 4/10, match di pessimo livello, che non ingrana mai e risulta fastidioso anche se non dura troppo.

Filmato che cerca di promuovere Wrestlemania XI per la ritrasmissione in pay per view.

Mike Bell & Tony DeVito vs. The Headshrinkers (Fatu & Sionne)
Sappiamo tutti cosa aspettarci da un match degli Headshrinkers, un dominio divertente e con la conclusione tramite un Diving Splash dalle corde di Fatu. Squash.

Promo di Jean Pierre LaFitte, me lo ricordo come membro dei Quebecers, ma ora ha una benda sull’occhio destro e si comporta da pirata malvagio. Già da questa vignetta è chiaro che non ha alcuna possibilità di sfondare con quel personaggio.
Bob Holly ha partecipato a una gara di macchine, allora è realmente Sparky Plugg!

Viene mostrata la parte finale del segmento in cui Sid ha attaccato Shawn Michaels a Raw (non era stato mostrato l’attacco in diretta). Continuo a pensare che sia strano che siano stati separati dopo così poco tempo di alleanza, ma HBK era pronto ad essere tifato dal pubblico, anche se la reazione dei fan era a favore di Sid, provocato da lui. Viene poi detto che Shawn Michaels dovrà rimanere fuori dal ring per recuperare dall’attacco subito.

Kama vs. Scott Taylor
Un altro pessimo match di Kama, che continua a non rispettare nemmeno una volta il personaggio della Fighting Machine, che poi vince con un Inverted Splash dalla terza corda. Squash noioso.

Viene mostrato qualche frammento del match fra Alundra Blayze e Bull Nakano della scorsa settimana, meritevole e capace di dare per un breve momento maggiore importanza alla cintura femminile.

Promo di dieci secondi di Bret Hart, con Bob Bolly e 1-2-3 Kid, suoi compagni di squadra. Poi viene mostrata una promozione, acquistando In Your House si può vincere una casa. Ora capisco l’origine del nome dell’evento (che poi è diventato standard per la maggior parte dei pay per view della federazione).

Bob Holly, Bret Hart & The 1-2-3 Kid vs. Hakushi, Owen Hart & Yokozuna
A parte Yokozuna, gli altri cinque lottatori garantiscono spettacolo sul ring. Mi piace come viene posta la costruzione del ‘grande momento’, quando Bret Hart può scatenarsi contro Yokozuna nella sua unica fase sul ring con il pubblico in delirio. Gli heel fanno gioco di squadra per contrastarlo e Owen Hart diventa l’uomo legale della sfida, ma Bret dà il cambio a Bob Holly e gli lascia in consegna il fratello con un Dropkick, permettendogli di chiudere con un Roll-up. Pure la combinazione finale è ottima. 7.5/10, grande sfida 3 contro 3, un po’ breve ma capace di divertire il pubblico, con un finale forte e ben riuscito. Per uno show settimanale non c’è nulla da chiedere in più.

Di nuovo si torna a parlare dei giocatori di football a Wrestlemania XI, mentre viene annunciata in chiusura una sfida titolata nel prossimo episodio di Raw per le cinture di coppia, fra Yokozuna & Owen Hart contro Bob Holly & 1-2-3 Kid.


Voto finale: 5/10, questo è il caso quando un match vale lo show intero! Il segmento esteso di Sid e Shawn Michaels aggiunge poco a quanto già visto la settimana precedente, anche se si gioca parecchio sull’infortunio del lottatore. Il main event è di ottimo livello dall’inizio alla fine, non è indispensabile perché non manda avanti alcuna storia, ma è facile apprezzarlo sul piano qualitativo. C’è ancora troppo spazio per parlare di Wrestlemania XI e promuovere l’evento e la partecipazione degli ospiti, quello rimane un problema, ma lo show risulta scorrevole nelle fasi finali dopo i primi tre match che sono poco interessanti.

mercoledì 19 ottobre 2016

Raw episodio 105 (03 aprile 1995)

Recensione Raw 105
03 aprile 1995 da Poughkeepsie (New York)
Durata show: 46:22

Episodio seguente a Wrestlemania XI, che mostra le immagini del successo di Lawrence Taylor contro Bam Bam Bigelow nel main event. Comincia dunque una nuova stagione.

Bob Holly (w/The 1-2-3 Kid) vs. Hakushi (w/Shinja)
Anche dopo aver abbandonato il nome Sparky, Bob Holly mantiene una veste da pilota di macchine sportive. Dopo pochi minuti di match, Owen Hart e Yokozuna, i nuovi campioni di coppia, raggiungono il ring per osservare la sfida, ma 1-2-3 Kid attacca Hart. Yokozuna invece afferra le gambe di Bob Holly e lo fa cadere a terra, così Hakushi lo schiena dopo una Running Senton in 6 minuti e 43 secondi. 6/10, buona apertura per lo show, è un match interessante specialmente per le interferenze che possono dare spunti per una nuova rivalità per le cinture di coppia.

Wrestlemania Report, stavolta curato da Jim Ross. È un riassunto sui momenti principali dell’evento, con una breve intervista di Bam Bam Bigelow che spiega che il suo obiettivo era solo quello di lanciare la ‘nuova generazione’. Viene specificato che l’urna di Undertaker è stata sottratta da Kama e perciò ancora in possesso della Million Dollar Corporation.

Diesel raggiunge il ring da campione del mondo e ammette che Shawn Michaels merita un rematch per la cintura e che sa bene di aver imparato molto da lui in passato, poi lo avverte che non può fidarsi di Sid, che è lì solo per se stesso. Un buon discorso da campione la sera dopo Wrestlemania.

The Allied Powers (Lex Luger & The British Bulldog) vs. Well Dunn (Steven Dunn & Timothy Well) (w/Harvey Wippleman)
I Well Dunn ormai hanno raggiunto lo stato di jobber dopo mesi in cui erano parte della divisione di coppia. Dominio totale degli Allied Powers, poi Lex Luger chiude con una Clothesline per la vittoria del suo team in 3 minuti e 44 secondi. Squash, a questo punto spero che Luger e Bulldog abbiano storie separate perché possono essere lottatori utili in altri ruoli.

I VIP di Wrestlemania commentano l’evento con qualche parola, nessuno di loro ha parlato di Wrestling.

WWF World Women's Title Match: Bull Nakano (c) vs. Alundra Blayze
Ormai queste due lottatrici sono le uniche attorno a cui ruota la cintura femminile da quando è stata riassegnata. Nakano è molto abile ma anche per lei è giunta la fine della carriera in WWF, tant’è che questo è il suo ultimo match in uno show televisivo. Per il poco tempo che viene concesso a loro, la sfida è fantastica, fra Diving Senton e un Dragon Suplex all’esterno del ring. Nakano prova a vincere con un Moonsault, ma Blayze lo evita e chiude con un Dragon Suplex per la vittoria in 6 minuti e 41 secondi, conquistando la cintura per la seconda volta in carriera. 8/10, con qualche minuto in più sarebbe diventato un match incredibile, ma è già superiore a tante sfide viste finora.
A sfida conclusa, debutta Bertha Faye, che attacca Alundra mostrando una forza impressionante.

Ben Jordan & Tony Roy vs. Men On A Mission (Mabel & Mo)
Era uno show senza imperfezioni, ma è arrivato questo match inutile da due minuti in cui i Men on a Mission combattono scorrettamente ed è Mabel a chiudere con un Belly to Belly Suplex. Da notare che hanno un taglio di capelli da ‘malvagi’ ma lo stesso vestito viola e giallo ridicolo. Squash. Mi sono perso il turn heel del team, è stato esterno a Raw, per quello che so è arrivato perché loro si sono liberati del rapper Oscar e lo hanno attaccato.

Video di promozione per il primo evento In Your House, cominciano i pay per view mensili anche per la WWF, il 14 maggio apre dunque un ciclo di eventi che durerà fino al 1999 (quando la dicitura In Your House verrà rimossa con l’evento numero 28).

Si chiude con Shawn Michaels e Sid sul ring, lo sfidante al titolo mondiale si sente a pezzi dopo aver affrontato Diesel, accetta il rematch e assicura la sua vittoria. McMahon gli chiede cosa farà con Sid e lui spiega di non avere bisogno di una guardia del corpo e che quando ci sarà il secondo match con Diesel, Sid dovrà rimanere a riposo. Lui non la prende bene, c’è uno stacco pubblicitario e al ritorno HBK è a terra, aggredito da Sid, non si vede l’attacco (così da poterlo mostrare la prossima settimana). Diesel interviene per tenerlo lontano prima che possa infierire sul lottatore a terra. Rottura totale fra Shawn Michaels e Sid!


Voto finale: 7.5/10, finalmente siamo alla prima puntata di Raw dopo Wrestlemania ad avere dei risvolti importanti come la rottura fra Shawn Michaels e Sid, e l’ottimo ma breve match femminile con cambio di cintura. Si comincia fin da subito a preparare la card di un nuovo pay per view, perciò l’inserimento degli In Your House rende più dinamico Raw, permettendo maggiore coinvolgimento nelle storie. Una puntata che funziona bene ed è piacevole da seguire, con un solo punto negativo che è il match dei Men on a Mission, ma dura poco.

martedì 18 ottobre 2016

Recensione Wrestlemania XI (02 aprile 1995)

Recensione Wrestlemania XI (11)
02 aprile 1995 da Hartford (Connecticut)
Durata show: 2:25:26

L’introduzione è il migliore specchio di questo evento, il principale del 1995. Viene mostrata una carrellata di edizioni dalla prima alla decima, incentrandosi non sui lottatori ma sugli ospiti speciali, i VIP che hanno preso parte agli eventi. E anche stasera il Wrestling passa in secondo piano perché è pieno di giocatori di football, attori e attrici a prendere parte all’evento. Vi anticipo che questa edizione ha avuto un buyrate (vendite) molto alto, che non è stato più raggiunto per anni, quindi la tattica del puntare sugli ospiti ha funzionato a discapito del resto. Io mi occupo della qualità degli show e quindi ne parlerò durante la recensione tralasciando elementi esterni al Wrestling. Ma devo dire che nel periodo di crisi del ’95 qualsiasi cosa avesse portato gente a seguire gli eventi poteva funzionare, e hanno puntato su Lawrence Taylor, ex giocatore di football, probabilmente uno di quelli molto famosi (non sono esperto di questo sport). Ci sono soltanto sette match nella card per un evento più breve del solito (nemmeno 2 ore e mezza) in cui c’è tanto spazio per gli ospiti e viene quindi sacrificato il Wrestling lottato.
La sigla è sempre la stessa delle edizioni precedenti. Si comincia con America the Beautiful cantata dall’olimpionica Kathy Huey. Il team di commento è formato da Vince McMahon e Jerry Lawler.

The Allied Powers (Lex Luger & The British Bulldog) vs. The Blu Twins (Eli Blu & Jacob Blu) (w/Uncle Zebekiah)
Ho la sensazione che entrambi Luger e Bulldog fossero sprecati per questa sfida contro un team di livello mediocre più che adatto a un match d’apertura, si tratta di una retrocessione per Lex Luger che un anno prima era a giocarsi la cintura mondiale contro Yokozuna dopo aver vinto il Royal Rumble match insieme a Bret Hart. Uncle Zebekiah è il futuro manager Zeb Colter, un veterano che non ha mai riscosso grande popolarità da lottatore nelle federazioni maggiori. Il match è di un livello accettabile, in particolare Bulldog dimostra ancora una volta di essere un lottatore più che convincente. Sfida breve, con un dominio finale degli Allied Powers, è British Bulldog a chiudere con un Sunset Flip su quello che dovrebbe essere Jacob Blu dopo 6 minuti e 34 secondi. 6+/10, il match svolge la sua funzione, per quanto è facile chiedersi se non ci fosse nient’altro da far fare a Luger, addirittura è Bulldog a portare la vittoria alla squadra.

L’attore Nick Turturro intervista Jenny McCarthy (popolare in quel periodo), ma il microfono dà problemi. Poi vengono mostrati Jeff Jarrett insieme all’aiutante The Roadie (Road Dogg qualche anno dopo) e da un’altra parte Razor Ramon con 1-2-3 Kid, uno degli esclusi dalla card.

WWF Intercontinental Title Match: Jeff Jarrett (w/The Roadie) (c) vs. Razor Ramon (w/The 1-2-3 Kid)
Non c’è stata particolare enfasi nella costruzione di questa rivalità, ma ogni confronto che riguardava questi quattro lottatori a Raw è stato buono. Ramon aveva perso la cintura contro Double J a Royal Rumble e questo rematch è la sua occasione per riprovare a conquistarla. Il lottato è buono, Jarrett è passato da un 1994 dove era un orrore da seguire sul ring a un inizio ’95 di buon livello, migliorando il suo stile e la sua efficacia da heel. Ramon ha il supporto del pubblico, mentre all’esterno 1-2-3 Kid cerca di fermare gli interventi di Roadie. Tuttavia i continui interventi risultano decisivi, arriva la Razor’s Edge del Bad Guy, ma The Roadie lo colpisce alle spalle e perciò scatta la squalifica dopo 13 minuti e 32 secondi per Jeff Jarrett, che perde il match però mantiene la cintura intercontinentale. 6.5/10, un buon match che si conclude in un pessimo modo, chi vuole vedere una squalifica a Wrestlemania? Un altro buon match per Jarrett e Ramon, che nonostante il buon minutaggio non riescono ad emergere troppo all’interno dell’evento.

Jim Ross ammette la sua delusione per la sconfitta di Jarrett, che fa intendere che fra lui e Ramon non è ancora finita. Lo spiego qui perché è una serie di segmenti con le VIP, Pamela Anderson che doveva essere dalla parte di Shawn Michaels invece si ritrova a fare da manager a Diesel, mentre Jenny McCarthy passa con HBK. Evito di descrivere questi segmenti perché sono molti ed esulano dal Wrestling.

King Kong Bundy (w/Ted DiBiase) vs. The Undertaker (w/Paul Bearer)
Non ho apprezzato per nulla la preparazione di questa sfida, il ritorno di Bundy nel ’94 è stato anonimo come membro della Million Dollar Corporation, e di certo non era più il 1986 (ai tempi dello Steel Cage match contro Hulk Hogan, fra l’altro innominabile dopo il passaggio alla WCW). Quindi chi lo conosceva ha trovato un wrestler ancora più lento e meno pericoloso, chi non lo conosceva se l’è trovato in mezzo senza mai rappresentare un pericolo. La rivalità con Undertaker è quasi inesistente, c’era solo di mezzo la storia dell’urna rubata come in tante altre occasioni. La ‘streak’ non esisteva ancora come concetto, questo era soltanto il quarto match a Wrestlemania per Taker, quindi non c’è nulla su cui puntare fuori dall’urna. E siamo nel periodo dei guanti viola del Deadman, quello senza sfide buone per lui.
Il match è orrendo, dura poco ma viene dominato per tutto il tempo da Bundy, che non fa altro che ripetere prese e cercare di stancare l’avversario. Undertaker poi ha una reazione, connette con una Flying Clothesline e lo schiena con successo dopo 6 minuti e 36 secondi. Niente Tombstone Piledriver vista la stazza del rivale. 2/10, a parte la breve durata non c’è nulla da salvare in questa sfida, siamo quasi ai livelli tremendi del match contro Giant Gonzalez, ed è un peccato perché Undertaker è uno fra i lottatori che si sono adattati con più facilità a tanti avversari, ma non è quesot il caso.

Continuano i segmenti backstage di Turturro, che si imbatte con vari VIP del mondo sportivo o dello spettacolo, e nel mezzo c’è anche Bob Backlund che gioca a scacchi.

Viene rivelato il partner misterioso di Owen Hart, che è… Yokozuna, gestito da Jim Cornette e Mr. Fuji come di consueto. Il giapponese era sparito da diversi mesi dagli show televisivi, quindi si tratta di un ritorno, anche se non ha un effetto impressionante sul pubblico.

WWF World Tag Team Title Match: The Smoking Gunns (Bart Gunn & Billy Gunn) (c) vs. Camp Cornette (Owen Hart & Yokozuna) (w/James E. Cornette & Mr. Fuji)
Non penso che gli Smoking Gunns fossero riusciti a dare un buon contributo alle cinture di coppia, ma è difficile trovare un loro match di scarso livello. Anche qui la sfida si mantiene valida, Owen Hart è il trascinatore della sfida, mentre Yokozuna distrugge chiunque sul suo percorso. È tutto standard, a parte Owen che cerca di rendere migliore la contesa, non c’è nulla che la esalti realmente. Nel finale Bart Gunn vola fuori dal ring, Owen applica la Sharpshooter a Billy ma decide di schienarlo, abbandonando la presa per vincere con lo schienamento dopo 9 minuti e 42 secondi. 6/10, nella norma, non un pessimo match ma nemmeno uno capace di garantire spettacolo. Sicuramente non guasta e dopo la sfida precedente serviva qualcosa di simile.

Bam Bam Bigelow parla del suo avversario, Lawrence Taylor, e non lo considera al suo livello, mentre viene fatta enfasi sulla pubblicità portata da questa sfida.

Bob Backlund vs. Bret Hart [I Quit Match (Special Referee: Roddy Piper)]
Da rivali per la cintura mondiale pochi mesi prima, questo match è sicuramente necessario per chiudere la questione una volta per tutte. L’I Quit match è una sfida in cui si vince per sottomissione ma bisogna far pronunciare all’avversario ‘I Quit’ al microfono. Roddy Piper è l’arbitro speciale, non mi pare che ci fosse stata costruzione sul suo inserimento nella sfida nelle puntate di Raw, probabilmente è un’aggiunta dell’ultimo minuto. Il match fra Hart e Backlund a Survivor Series è stato molto buono, questo invece non pare prendere ritmo, forse è una stipulazione che non pare adatta ai due lottatori (chiaramente l’I Quit match è stato innovato e migliorato in seguito e ha garantito alcune sfide memorabili). Quasi a ogni mossa, Piper interviene per sapere se uno dei due lottatori vuole cedere, e se le prime volte funziona dopo un po’ diventa eccessivo. Ci sono tutte le manovre caratteristiche dei due lottatori, dalla Sharpshooter di Hart alla Chickenwing Crossface di Backlund (ancora imbattuta). Bret gliela riversa ed è lui ad applicare la Chickenwing, costringendo Backlund a cedere in 9 minuti e 34 secondi, anche se non mi pare di sentirgli dire I Quit ma blaterare qualcos’altro. 5.5/10, probabilmente è il peggiore match singolo di Bret Hart a Wrestlemania, non ha particolari colpe perché è la stipulazione ad affossarlo, un normale Submission match sarebbe stato migliore. Come i match precedenti, soffre per una durata breve. Per Bob Backlund questo è l’inizio della fine, passerà un anno pieno a disputare match negli house show senza quasi mai combattere negli episodi televisivi.
A fine match, Jim Ross chiede a Mr. Backlund come si senta e lui risponde di aver visto la luce.

Intervista a Diesel, che è pronto per affrontare Shawn Michaels ed è attento alla presenza di Sid come guardia del corpo dell’avversario.


WWF World Heavyweight Title Match: Diesel (w/Pamela Anderson) (c) vs. Shawn Michaels (w/Jenny McCarthy & Sid)
Fino a Survivor Series ’94, Diesel era compagno di squadra di Shawn Michaels, in passato la sua guardia del corpo. Poi Diesel ha sconfitto Bob Backlund per la cintura mondiale, mentre Michaels ha vinto il Royal Rumble match. Sid interferisce di continuo e per la maggior parte del match Diesel si ritrova in difficoltà, ma sfrutta la sua potenza per recuperare e infliggere danni al rivale. Verso la fine del match entrambi vanno a terra, poi Diesel connette con la Jacknife Powerbomb (eseguita non proprio nel migliore dei modi) e ottiene la vittoria per schienamento dopo 20 minuti e 35 secondi, rimanendo campione. 7.5/10, la sfida è un po’ lenta, sinceramente aveva un potenziale maggiore, qui è Shawn Michaels a non fare uno dei suoi migliori match (un po’ com’è successo a Bret Hart in precedenza) e la lunghezza non ha un buon rapporto qualitativo. Nulla di problematico perché rimane il migliore match dell’evento, solo che con la storia che c’era dietro poteva uscire qualcosa che potesse rimanere impresso nella storia di Wrestlemania.

Kevin Nash festeggia con Pamela Anderson, mentre Shawn Michaels nel backstage è in collera per la sconfitta, ma dice di aver dimostrato di essere il migliore perché ha connesso la Sweet Chin Music. Sid parla ma non si capisce una parola di quello che dice (come sempre), oltre ad interrompersi più volte per rimangiarsi le parole.

Bam Bam Bigelow (w/Irwin R. Schyster, Kama, King Kong Bundy, Nikolai Volkoff, Tatanka & Ted DiBiase) vs. Lawrence Taylor (w/Carl Banks, Chris Spielman, Ken Norton Jr., Reggie White, Ricky Jackson & Steve McMichael)
Vengono introdotti tutti gli esterni prima dei due lottatori. Il pubblico impazzisce per i giocatori di football, alcuni più di altri, ammetto di non conoscerne nessuno a parte McMichael e non per ragioni sportive. I membri della Million Dollar Corporation vengono tenuti fuori dagli altri ancora prima che il match abbia inizio. Riguardo a Lawrence Taylor, non è un lottatore ma si è allenato per non apparire fuori luogo (molto meglio di tanti altri ospiti famosi impegnati nei match). La sfida non è granché, se Taylor è in grado di eseguire alcune mosse di certo non è abile a subirle, perciò Bam Bam usa quasi soltanto delle prese. Nel finale, Taylor connette con un Forearm Smash dalle corde e si aggiudica la vittoria per schienamento dopo 11 minuti e 42 secondi. 5/10, è guardabile, addirittura accettabile, la mia critica è il posizionamento nella card ma in realtà l’intero successo di Wrestlemania XI è stato costruito sul successo di questa sfida e, vedendo le reazioni del pubblico, ha avuto successo. La qualità non è sufficiente, c’è impegno dai lottatori ma non si può coprire del tutto l’inesperienza di chi non ha mai lottato. La popolarità guadagnata da Bigelow invece di lanciarlo lo affosserà nei mesi seguenti.

Mentre Lawrence Taylor festeggia con tutti (e qui il pubblico smette improvvisamente di tifare, come se fosse stanco), Ted DiBiase rimprovera Bigelow e lo accusa di aver perso contro un giocatore di football.


Voto finale: 4/10, un’arena piena di giornalisti, un’importanza televisiva immensa, per quanto riguarda il Wrestling è un evento mediocre, o addirittura negativo. Non è una fra le peggiori edizioni dell’evento più importante dell’anno, Wrestlemania II e IX rimangono peggiori, la prima perché non ha ripetuto la magia dell’edizione originale, la seconda… vi raccomando la recensione sul blog se volete saperne di più. Il main event serve solo a livello pubblicitario, non mi dispiace un lancio per Bam Bam Bigelow, un lottatore spesso sottovalutato (che comunque esce male da qui e sarà fuori dai giochi entro fine anno. C’è un solo match di buon livello, Diesel contro Shawn Michaels, e non è di certo uno dei migliori lottatori dello Showstopper, che l’anno seguente avrà una delle sue sfide più iconiche. Bret Hart contro Bob Backlund è deludente, c’era da aspettarsi di più da loro ma l’I Quit match non ha funzionato come stipulazione. Tutto il resto è nella media, tranne il terribile Undertaker contro King Kong Bundy, che è inguardabile ma dura poco. Sicuramente un’edizione bocciata ed evitabile, che basa il suo successo sulla fama degli ospiti. Perlomeno lascia degli spunti molto interessanti per Raw.