lunedì 17 ottobre 2016

Recensione TNA Victory Road 2004

Recensione TNA Victory Road 2004
07 novembre 2004 da Orlando (Florida)

Comincia un nuovo progetto per Cith Recensioni Wrestling Blog, e si tratta della recensione degli eventi mensili della Total Non-Stop Action. Siccome questo è il primo evento mensile, serve una doverosa premessa. La federazione è nata a Nashville nel 2002 come parte del circuito NWA (National Wrestling Alliance), con una struttura a pay per view con cadenza settimanale. La cintura massima della federazione è stata per anni lo storico NWA World Heavyweight Title, mentre una fra le grandi caratteristiche era una divisione di pesi leggeri o medio-massimi, la X-Division, capace di rubare la scena grazie ai suoi componenti (di cui hanno fatto parte anche veterani come Jerry Lynn e “X-Pac” Sean Waltman). Da molti la federazione è stata vista come un’erede della WCW, scomparsa l’anno precedente e in parte questa attribuzione è accettabile. Dopo 114 pay per view settimanali, si è passati alla struttura mensile, perciò Victory Road segna l’inizio di una nuova era per la federazione, con il cambio della sede degli show da Nashville a Orlando, in Florida. Un ring a sei lati (inizialmente erano quattro) ha permesso maggiore innovazione sul territorio americano, un’idea ereditata dalla Lucha Libre.
Successo o insuccesso? Considerato che nel 2016 la TNA è ancora attiva, si può dire che ormai ha raggiunto un’ottima fama pur con tanti alti e bassi (e certi ‘bassi’ sono stati terrificanti). Sono fan della federazione dalla prima metà del 2005, ma chiaramente come tanti altri fan questo apprezzamento è stato messo a dura prova dai continui cambiamenti. Perciò, godiamoci insieme questo viaggio a partire dall’inizio dell’era di Orlando, con un’arena fedele e un pubblico estremamente appassionato alla federazione.

This is TNA… the new face of Professional Wrestling!
Qualcosa che apprezzo molto della TNA è il montaggio prima degli eventi e la presentazione della card con i potenziali punti a favore dei lottatori, tutto per dare un’idea competitiva delle sfide, senza però perdere di vista il Wrestling tradizionale e il focus sulle sfide. Al tavolo di commento ci sono Mike Tenay e Don West.

Jeff Jarrett arriva nell’arena e non perde tempo al microfono di Shane Douglas.

Alex Shelley vs. Chris Sabin vs. D-Ray 3000 vs. Hector Garza vs. Jason Cross vs. Jerrelle Clark vs. Kazarian vs. LA Par-K vs. Matt Sydal vs. Michael Shane vs. Mikey Batts vs. Miyamoto vs. NOSAWA vs. Psychosis vs. Puma vs. Shark Boy vs. Sonjay Dutt vs. Sonny Siaki vs. Spanky vs. The Amazing Red [Twenty Man X-Division Gauntlet]
Voto: 8/10. Viene assegnata una coppa per chi riuscirà a vincere la sfida. Alcuni di questi lottatori hanno avuto un futuro glorioso, altri si sono rivelati delle meteore a breve termine. Ad esempio prendete Puma… l’attuale TJ Perkins, lì era ancora a inizio carriera, un po’ come altri componenti della sfida, mentre c’erano figure già più famose come Psychosis, La Parka ed Hector Garza. Altri come Kazarian sembravano avere un futuro promettente (è stato anche il rimo campione PWG) ma non hanno saputo concretizzare il successo. Invece è un peccato che Spanky e Matt Sydal siano durati poco in TNA.
Tornando alla sfida, Kazarian e Sonjay Dutt sono i primi partecipanti del Gauntlet, dove ogni minuto entra un nuovo lottatore e si devono eliminare gli avversari oltre la terza corda. Gli ultimi due rimasti invece devono affrontarsi e vincere per schienamento o sottomissione. I lottatori messicani si alleano fra loro, quelli giapponesi fanno lo stesso, tuttavia l’unico esterno che riesce a proseguire a lungo è Hector Garza, entrato con il numero 8, i giapponesi durano decisamente poco. Vedere stili di lotta differenti fra loro è ottimo, sicuramente il match è buono e funziona bene. La parte migliore è con gli ultimi tre ingressi, Amazing Red con il 18, Spanky con il 19 e Chris Sabin con il 20. Kazarian resiste dall’inizio, prima con l’aiuto di Bentley, suo partner di squadra, poi per conto suo. Gli ultimi quattro rimasti sono Sabin, Spanky, Garza e Kazarian. Spanky viene eliminato da Sabin, poi proprio Sabin viene eliminato da Garza. Arriva lo scontro finale che è breve ma combattuto, Garza manca una manovra aerea, Kaz va a schienarlo ma non ci riesce, allora il messicano chiude con un Victory Roll vincente, che lo porta a conquistare la coppa dopo 26 minuti e 35 secondi. Un’ottima sfida d’apertura, che grazie all’azione senza sosta permette ai lottatori della X-Division, specialmente quelli interni, ma anche Psychosis, di mettersi in luce e ottenere risalto. La scelta del vincitore è strana, perché questo ‘ritorno di Garza’ non lo ha portato da nessuna parte in TNA.
Hector Garza parla in spagnolo durante un’intervista ed è contento di aver trionfato al suo ritorno.

Promo sulla scelta di “The American Dream” Dusty Rhodes come direttore dell’authority, da votare perché ha esperienza, conoscenza e comprensione. Viene mostrata la votazione del pubblico, Rhodes guadagna il 54.8%, Vince Russo il 45.2% (nessun astenuto?), perciò viene eletto rappresentante.

Intervista a Dallas, Kid Kash e ai Naturals in vista del prossimo match. Kash come sempre si esalta un po’ troppo (ricordo le interviste dove diceva di saper fare tutto meglio di AJ Styles).

Dallas, Kid Kash & The Naturals (Andy Douglas & Chase Stevens) vs. Erik Watts, Johnny B. Badd, Pat Kenney & Ron Killings
Voto: 6/10. Ci sono un po’ di nomi provenienti dalla WCW in questa sfida, Johnny B. Badd è sicuramente il più noto. Dallas è il futuro Lance Hoyt, che qui era in piena fase di lancio essendo il tipico big man che farebbe gola a qualsiasi federazione che punta a costruire una stella in base all’aspetto fisico. I Naturals si sono rivelati una buona squadra per un paio d’anni, prima di essere superati da team migliori in seguito. Il match è breve e confusionario, è come se avessero compresso una sfida che richiedeva molto più tempo, tuttavia ci sono delle buone parti. Nel finale, Johnny connette con una Hurricanrana su Andy Douglas e “R-Truth” Ron Killings va a chiudere su di lui con un Sit-out Pedigree in 4 minuti e 45 secondi. Troppo breve per garantire di più, ma lo spettacolo è stato ben più che accettabile. Nessuno è riuscito a distinguersi rispetto agli altri a parte Ron Killings che ha ottenuto lo schienamento vincente.

Abyss è chiuso in una stanza buia per prepararsi al Monster’s Ball match, comincia a fare strani versi ed è nervoso.

Mascarita Sagrada vs. Piratita Morgan
Voto: 4.5/10. Sfida fra midget della Lucha Libre, improntata sul comedy marcato. Il pubblico non pare reagire al match, ma anche questo dura poco e si chiude in 3 minuti quando Piratita crede di aver mandato KO il rivale ma lui si rialza e chiude dopo un Arm Drag. Ho imparato ad apprezzare Sagrada parecchi anni dopo recuperando eventi messicani, è una leggenda ma questo match non lo aiuta ad emergere e la parte comedy non risulta divertente. Nulla di tremendo in ogni caso.

I 3 Live Kru si preparano alla sfida con il Team Canada, c’è anche Ron Killings con loro (è un componente della squadra ma ha combattuto in precedenza). Quella è l’occasione per riprendersi le cinture di coppia.

Il “Bad Guy” Scott Hall si presenta per parlare del main event, anticipa che Kevin Nash non sarà presente allo show, e che lui è neutrale, che vinca il Jeff migliore (fra Jarrett e Hardy). Hall parla della sfida perché si considera l’inventore del Ladder match.

NWA World Tag Team Title Match: Team Canada (Bobby Roode & Eric Young) (w/Scott D'Amore) (c) vs. 3 Live Kru (BG James & Konnan)
Voto: 6+/10. Nel 2004 il Team Canada si era affermato come il gruppo dominante della federazione, grazie al manager Scott D’Amore i suoi membri erano inseriti in ogni storia di rilievo della federazione, dagli aiuti a Jeff Jarrett fino al tentativo di dominare la X-Division e la divisione di coppia. BG James è Road Dogg della D-X e continua a usare le sue frasi classiche anche qui. Nel match i 3 Live Kru non riescono a far nulla di interessante, mentre il Team Canada si dimostra abile, ma nel finale D’Amore non riesce a intervenire per la presenza di Ron Killings e Konnan va a chiudere con il K-Factor (vi lascio immaginare da dove prende il nome) per schienamento dopo 6 minuti e 35 secondi. Nuovi campioni di coppia! Poco più che sufficiente, Roode e Young continuano a migliorare la loro affinità sul ring, puntando a diventare uno fra i migliori team della federazione, ma questo round va ai loro avversari, che come squadra non sono granché ma il pubblico li apprezza comunque.

Anche Raven è nella stanza buia ad attendere la sfida a tre più tardi nello show.

Promo pubblicitario a favore di Vince Russo per diventare direttore dell’authority. Non è ai livelli di quello di Rhodes e continua ad avere un netto svantaggio nei voti.

Roddy Piper si presenta con la t-shirt presa da una federazione innominabile ma coperta da una giacca sopra per presentare un segmento di cui non può dire il nome (Piper’s Pit). Il suo ospite è Jimmy Snuka, che viene esaltato come il migliore flyer (più di ogni ‘imitatore’) e i due riesumano una rivalità storica basata su Piper che lo ha colpito con una noce di cocco, perciò lo invita a colpirlo ad anni di distanza. Snuka non lo fa e viene interrotto da Kid Kash, che invece prende la noce di cocco in un’invasione di membri della X-Division e la usa contro Sonjay Dutt. Piper perde il controllo ed attacca Kash. Il segmento involontariamente tende a far capire che per Hot Rod una leggenda sarà sempre meglio di un giovane talento come quelli della X-Division. Non proprio il risultato sperato dalla TNA!

Anche Monty Brown è chiuso in una stanza al buio e pare perdere il senno, blaterando cose senza senso mentre si rivolge a Raven e Abyss.

Trinity si presenta sul ring con Brooklyn Brawler e Johnny Swinger, la New York Connection. Mentre dice che nessuno proverà ad affrontarla, viene attaccata alle spalle da Jacqueline, che pochi mesi prima era Cruiserweight Champion in WWE (se non sapete la storia di quel periodo dei pesi leggeri è meglio per voi).

Jacqueline vs. Trinity (w/Glen Gilberti & Johnny Swinger)
Voto: 3/10. Match che dura una manciata di secondi, siamo lontani dal livello qualitativo della futura divisione Knockout. Nonostante l’attacco iniziale a suo favore, Jacqueline viene sconfitta in 1 minuto e 50 secondi. Difficile capire il senso di questa sfida.

Aggiornamento sulla scelta del direttore dell’authority, ora Dusty Rhodes è al 55.5%, mentre Vince Russo è al 44.5%. Sono sempre più distanti fra loro.

Christopher Daniels ed Elix Skipper, i Triple X, avvertono gli AMW in vista del match che ci sarà più tardi nell’evento.

Abyss vs. Monty Brown vs. Raven [Monster's Ball Three Way Hardcore Match]
Voto: 7.5/10. L’idea della stipulazione è di chiudere per ore i lottatori in una stanza buia, privarli del sonno e del cibo per portarli vicini alla follia, ma considerato che almeno due di loro sono veterani dell’Hardcore non c’era nemmeno bisogno di pensare a qualcosa del genere. Il match è la quintessenza dell’Hardcore in versione ‘soft’. Tavoli, puntine da disegno, rissa generale, è un discreto scontro a tre, con una forte enfasi su Monty Brown, in rampa di lancio. Abyss, in una fra le sue manovre classiche, estrae le puntine da disegno da un sacchetto, ma è lui a finirci sopra. Raven lo scaraventa poi fuori dal ring sopra a un tavolo, ma “The Alpha Male” sfrutta il tavolo all’angolo per connettere con la Pounce su Raven e vincere il match in 8 minuti e 25 secondi. Brown festeggia la chiusura di una sfida di buon livello. A parte la X-Division, l’Hardcore fatto dalla TNA è il genere di match che preferisco, non eccede mai e risulta uno spettacolo guardabile e facile da apprezzare. Chiaramente Raven è perfetto per guidare sfide del genere, mentre Abyss a questo punto è ancora un “clone” di Mankind nel modo di comportarsi.

Immagini da una convention dove i lottatori interagiscono con i fan, che sembrano un po’ troppo esaltati, ma in parte riesco a capirli.

Intervista al Team Canada, qui rappresentato dall’X-Division Champion Petey Williams e dal manager Scott D’Amore, che anticipa che potrebbe abbandonare tutto nel caso che anche Petey dovesse perdere stasera.

TNA X-Division Title Match: Petey Williams (w/Scott D'Amore) (c) vs. AJ Styles
Voto: 8-/10. AJ Styles viene presentato come l’unico Triple Crown Champion, ha vinto tutte le cinture della federazione e a fine 2004 è già uno dei nomi di punta della TNA, di cui è diventato forse il simbolo principale negli anni a seguire, ma già qui era Mr. X-Division. Williams invece sembrava destinato a diventare una grande stella, tuttavia fra i membri del Team Canada si è affermato di meno rispetto a Bobby Roode ed Eric Young, limitando la sua carriera alla X-Division. La sfida è equilibrata e con ottime mosse fin dall’inizio, in particolare sono spettacolari i counter di AJ Styles, che arrivano dal nulla. D’Amore passa la mazza da hockey a Williams e lui la usa quando l’arbitro non vede per poi provare a chiudere, ma non è sufficiente. AJ cerca di eseguire una manovra all’angolo, ma D’Amore lo blocca ancora una volta, così è Williams ad avere un’opportunità e chiude con la Canadian Destroyer in 9 minuti e 49 secondi, mantenendo la cintura. Match frenetico che dura meno di 10 minuti. Senza interferenze esterne sarebbe stata una grande sfida, così il potenziale dei lottatori viene limitato anche se emergono comunque i loro punti di forza.
Dopo il match, il Team Canada cerca di infierire, ma AJ Styles manda al tappeto Scott D’Amore e scappa prima di essere attaccato dagli altri membri del team.

Jeff Jarrett si prepara al main event e nella sua stanza c’è Scott Hall seduto ad osservarlo. Jeff Hardy invece urla nel backstage per darsi la carica.

America's Most Wanted (Chris Harris & James Storm) vs. Triple X (Christopher Daniels & Primetime) [Last Man Standing Tag Team Match]
Voto: 7+/10. Si tratta di due team che hanno fatto la storia della federazione nei mesi precedenti, di cui sono ricordati due Steel Cage match, il secondo di questi nella gabbia a sei lati (che è anche considerato uno fra i migliori match di sempre), che avverrà il mese seguente a questo evento a Turning Point. Nei Triple X faceva parte anche Low Ki, che in quel periodo non era più attivo in TNA. Qui per vincere bisogna prima schienare un avversario per far partire il conto di 10 da parte dell’arbitro. Il primo ad ottenere una chance è Chris Harris, che chiude su Christopher Daniels dopo due minuti dall’inizio della sfida, ma lui si rialza al conto di 8. I Triple X lavorano in squadra e riescono a chiudere con una mossa di team su Storm, che si rialza al conto di 9. Subito dopo il Fallen Angel lo colpisce con una sediata al ginocchio e lo schiena di nuovo. Stavolta James Storm non si rialza e viene sconfitto, perciò “Wildcat” Chris Harris rimane da solo contro entrambi, ma riesce a far volare Skipper su Daniels e si lancia con un Diving Legdrop sul Fallen Angel per schienarlo. Daniels non riesce a rialzarsi ed è fuori dalla sfida. Rimangono Harris e Skipper, il secondo cerca di usare una sedia, ma Wildcat connette con il Catatonic (Swinging Side Slam) proprio sulla sedia. Ovviamente Skipper non si rialza più e la sfida termina a favore degli AMW dopo 11 minuti e 12 secondi. La stipulazione fa sembrare i lottatori incapaci di resistere a lungo, James Storm viene eliminato presto, poi anche Daniels subisce la stessa sorte. Eppure certe parti del match sono ottime e i team sanno come funziona il gioco di squadra.
A sfida conclusa, Christopher Daniels attacca Chris Harris, poi i Triple X ammanettano insieme gli AMW per poi colpirli a sediate. Questo manda avanti la rivalità, non è ancora finita.

Intervista nel backstage a Jeff Jarrett, che dice che l’unica cosa che ha in mente è salire sulla scala e prendersi la sua cintura.
Al termine delle votazioni, il direttore dell’Authority è… Dusty Rhodes, con il 55.6% dei voti. L’American Dream parla di questa notte fantastica per la TNA e annuncia il Six Sides of Steel Cage match fra America’s Most Wanted e Triple X a Turning Point 2004. Poi Rhodes hypa un po’ la TNA con i fan dell’arena di Orlando e dice che da questo momento ci sarà la sua legge in federazione.

NWA World Heavyweight Title: Jeff Jarrett (c) vs. Jeff Hardy [Ladder Match]
Voto: 4.5/10. Avete presente quei match da incubo che non sembrano finire mai e che poi durano meno di quanto ci si aspetterebbe? Ecco la definizione adatta per questo Ladder match. Errori su errori, in particolar modo dal “Charismatic Enigma” Jeff Hardy, che sembra spaesato e senza idee il più delle volte. Ci sono parecchie mosse che sembrano del tutto fuori luogo, dai salti sulla scala con leva (e l’avversario lontano) al posizionamento della stessa. Hardy è un veterano della stipulazione, eppure qui non sa cosa sta facendo, Jarrett invece subisce per la maggior parte del tempo. Interviene Scott Hall, che si schiera dalla parte di Double J e attacca Hardy, poi arriva anche Kevin Nash armato di due chitarre, ma si schiera anche lui dalla loro parte e tutti e tre attaccano Jeff Hardy per permettere la vittoria facile di Jeff Jarrett dopo 18 minuti e 32 secondi di match. Uno fra i Ladder match più brutti che io abbia visto, che porta all’alleanza chiamata Kings of Wrestling (no, non quello spettacolare di Hero e Castagnoli, questo team TNA). Jeff Hardy viene derubato e tradito da chiunque avesse voce in capitolo.

In chiusura di show intervengono AJ Styles e i 3 Live Kru (Konnan, BG James e R-Truth) a salvare Jeff Hardy, scatenandosi contro i Kings of Wrestling, ma non pare servire a molto. Alla richiesta di Nash di una Open Challenge, da una limousine scende… “Macho Man” Randy Savage, che fa il suo debutto in TNA e calca la rampa d’ingresso, pronto a schierarsi contro Jarrett e compagni.


Voto finale: 6/10, la prima volta che ho visto questo evento lo avevo considerato deludente (da voto 4/10), invece in fase di recensione e alla seconda visione mi sono accorto che ci sono molti elementi che funzionano, non solo il Gauntlet della X-Division all’inizio è eccitante, ma anche AJ Styles contro Petey Williams funziona e la maggior parte dei match è guardabile o di buon livello, specialmente il Tag Team Last Man Standing match, che non è la migliore stipulazione per un 2 contro 2, ma funziona comunque grazie all’abilità dei lottatori. Inoltre, è un evento storico per la federazione, che comincia il suo ciclo di pay per view mensili da tre ore, in grado di offrire un prodotto migliore rispetto agli eventi settimanali. Per chi segue la TNA per la prima volta e decide di partire da questo evento, è facile notare l’enfasi sulla X-Division e sul ring a sei lati, che differenzia la federazione da quasi tutto il resto. È un buon mix fra federazione di livello nazionale e Wrestling che prende spunto dalle federazioni indipendenti. Purtroppo Jarrett contro Hardy non funziona ed è un main event che rischia di affossare l’evento. Il ritorno di Randy Savage non ha un grande mordente (e porta a uno fra i peggiori ritorni di sempre). La chiusura pare davvero un tentativo di far vedere che la TNA è l’erede spirituale della WCW, ma non è così. Show sull’orlo della sufficienza solo per l’impegno di molti lottatori, che hanno reso godibile qualcosa che il main event e il finale potevano affossare del tutto.

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