Recensione TNA Victory Road 2004
07 novembre 2004 da Orlando
(Florida)
Comincia un nuovo progetto per Cith Recensioni Wrestling
Blog, e si tratta della recensione degli eventi mensili della Total Non-Stop
Action. Siccome questo è il primo evento mensile, serve una doverosa premessa.
La federazione è nata a Nashville nel 2002 come parte del circuito NWA
(National Wrestling Alliance), con una struttura a pay per view con cadenza
settimanale. La cintura massima della federazione è stata per anni lo storico
NWA World Heavyweight Title, mentre una fra le grandi caratteristiche era una
divisione di pesi leggeri o medio-massimi, la X-Division, capace di rubare la
scena grazie ai suoi componenti (di cui hanno fatto parte anche veterani come
Jerry Lynn e “X-Pac” Sean Waltman). Da molti la federazione è stata vista come
un’erede della WCW, scomparsa l’anno precedente e in parte questa attribuzione
è accettabile. Dopo 114 pay per view settimanali, si è passati alla struttura
mensile, perciò Victory Road segna l’inizio di una nuova era per la
federazione, con il cambio della sede degli show da Nashville a Orlando, in
Florida. Un ring a sei lati (inizialmente erano quattro) ha permesso maggiore
innovazione sul territorio americano, un’idea ereditata dalla Lucha Libre.
Successo o insuccesso? Considerato che nel 2016 la TNA è
ancora attiva, si può dire che ormai ha raggiunto un’ottima fama pur con tanti
alti e bassi (e certi ‘bassi’ sono stati terrificanti). Sono fan della
federazione dalla prima metà del 2005, ma chiaramente come tanti altri fan
questo apprezzamento è stato messo a dura prova dai continui cambiamenti.
Perciò, godiamoci insieme questo viaggio a partire dall’inizio dell’era di
Orlando, con un’arena fedele e un pubblico estremamente appassionato alla
federazione.
This is TNA… the new face of Professional Wrestling!
Qualcosa che apprezzo molto della TNA è il montaggio prima
degli eventi e la presentazione della card con i potenziali punti a favore dei
lottatori, tutto per dare un’idea competitiva delle sfide, senza però perdere
di vista il Wrestling tradizionale e il focus sulle sfide. Al tavolo di commento
ci sono Mike Tenay e Don West.
Jeff Jarrett arriva nell’arena e non perde tempo al microfono
di Shane Douglas.
Alex Shelley vs. Chris
Sabin vs. D-Ray 3000 vs. Hector Garza vs. Jason Cross vs. Jerrelle Clark vs.
Kazarian vs. LA Par-K vs. Matt Sydal vs. Michael Shane vs. Mikey Batts vs.
Miyamoto vs. NOSAWA vs. Psychosis vs. Puma vs. Shark Boy vs. Sonjay Dutt vs.
Sonny Siaki vs. Spanky vs. The Amazing Red [Twenty Man X-Division Gauntlet]
Voto: 8/10. Viene assegnata una coppa per chi riuscirà a vincere la
sfida. Alcuni di questi lottatori hanno avuto un futuro glorioso, altri si sono
rivelati delle meteore a breve termine. Ad esempio prendete Puma… l’attuale TJ
Perkins, lì era ancora a inizio carriera, un po’ come altri componenti della
sfida, mentre c’erano figure già più famose come Psychosis, La Parka ed Hector
Garza. Altri come Kazarian sembravano avere un futuro promettente (è stato
anche il rimo campione PWG) ma non hanno saputo concretizzare il successo.
Invece è un peccato che Spanky e Matt Sydal siano durati poco in TNA.
Tornando alla sfida, Kazarian e Sonjay Dutt sono i primi
partecipanti del Gauntlet, dove ogni minuto entra un nuovo lottatore e si
devono eliminare gli avversari oltre la terza corda. Gli ultimi due rimasti
invece devono affrontarsi e vincere per schienamento o sottomissione. I
lottatori messicani si alleano fra loro, quelli giapponesi fanno lo stesso,
tuttavia l’unico esterno che riesce a proseguire a lungo è Hector Garza,
entrato con il numero 8, i giapponesi durano decisamente poco. Vedere stili di
lotta differenti fra loro è ottimo, sicuramente il match è buono e funziona
bene. La parte migliore è con gli ultimi tre ingressi, Amazing Red con il 18,
Spanky con il 19 e Chris Sabin con il 20. Kazarian resiste dall’inizio, prima
con l’aiuto di Bentley, suo partner di squadra, poi per conto suo. Gli ultimi
quattro rimasti sono Sabin, Spanky, Garza e Kazarian. Spanky viene eliminato da
Sabin, poi proprio Sabin viene eliminato da Garza. Arriva lo scontro finale che
è breve ma combattuto, Garza manca una manovra aerea, Kaz va a schienarlo ma
non ci riesce, allora il messicano chiude con un Victory Roll vincente, che lo
porta a conquistare la coppa dopo 26 minuti e 35 secondi. Un’ottima
sfida d’apertura, che grazie all’azione senza sosta permette ai lottatori della
X-Division, specialmente quelli interni, ma anche Psychosis, di mettersi in
luce e ottenere risalto. La scelta del vincitore è strana, perché questo
‘ritorno di Garza’ non lo ha portato da nessuna parte in TNA.
Hector Garza parla in spagnolo durante un’intervista ed è
contento di aver trionfato al suo ritorno.
Promo sulla scelta di “The American Dream” Dusty Rhodes come
direttore dell’authority, da votare perché ha esperienza, conoscenza e
comprensione. Viene mostrata la votazione del pubblico, Rhodes guadagna il
54.8%, Vince Russo il 45.2% (nessun astenuto?), perciò viene eletto
rappresentante.
Intervista a Dallas, Kid Kash e ai Naturals in vista del
prossimo match. Kash come sempre si esalta un po’ troppo (ricordo le interviste
dove diceva di saper fare tutto meglio di AJ Styles).
Dallas, Kid Kash & The Naturals (Andy Douglas & Chase Stevens)
vs. Erik Watts, Johnny B. Badd, Pat Kenney & Ron Killings
Voto: 6/10. Ci sono un po’ di nomi provenienti dalla WCW in questa sfida,
Johnny B. Badd è sicuramente il più noto. Dallas è il futuro Lance Hoyt, che
qui era in piena fase di lancio essendo il tipico big man che farebbe gola a
qualsiasi federazione che punta a costruire una stella in base all’aspetto
fisico. I Naturals si sono rivelati una buona squadra per un paio d’anni, prima
di essere superati da team migliori in seguito. Il match è breve e
confusionario, è come se avessero compresso una sfida che richiedeva molto più
tempo, tuttavia ci sono delle buone parti. Nel finale, Johnny connette con una
Hurricanrana su Andy Douglas e “R-Truth” Ron Killings va a chiudere su di lui
con un Sit-out Pedigree in 4 minuti e 45 secondi. Troppo breve per
garantire di più, ma lo spettacolo è stato ben più che accettabile. Nessuno è
riuscito a distinguersi rispetto agli altri a parte Ron Killings che ha
ottenuto lo schienamento vincente.
Abyss è chiuso in una stanza buia per prepararsi al Monster’s
Ball match, comincia a fare strani versi ed è nervoso.
Mascarita Sagrada vs.
Piratita Morgan
Voto: 4.5/10. Sfida fra midget della Lucha Libre, improntata sul comedy
marcato. Il pubblico non pare reagire al match, ma anche questo dura poco e si
chiude in 3 minuti quando Piratita crede di aver mandato KO il rivale ma lui si
rialza e chiude dopo un Arm Drag. Ho imparato ad apprezzare Sagrada
parecchi anni dopo recuperando eventi messicani, è una leggenda ma questo match
non lo aiuta ad emergere e la parte comedy non risulta divertente. Nulla di
tremendo in ogni caso.
I 3 Live Kru si preparano alla sfida con il Team Canada, c’è
anche Ron Killings con loro (è un componente della squadra ma ha combattuto in
precedenza). Quella è l’occasione per riprendersi le cinture di coppia.
Il “Bad Guy” Scott Hall si presenta per parlare del main
event, anticipa che Kevin Nash non sarà presente allo show, e che lui è
neutrale, che vinca il Jeff migliore (fra Jarrett e Hardy). Hall parla della
sfida perché si considera l’inventore del Ladder match.
NWA World Tag Team Title Match: Team Canada (Bobby Roode & Eric
Young) (w/Scott D'Amore) (c) vs. 3 Live Kru (BG James & Konnan)
Voto: 6+/10. Nel 2004 il Team Canada si era affermato come il gruppo
dominante della federazione, grazie al manager Scott D’Amore i suoi membri
erano inseriti in ogni storia di rilievo della federazione, dagli aiuti a Jeff
Jarrett fino al tentativo di dominare la X-Division e la divisione di coppia.
BG James è Road Dogg della D-X e continua a usare le sue frasi classiche anche
qui. Nel match i 3 Live Kru non riescono a far nulla di interessante, mentre il
Team Canada si dimostra abile, ma nel finale D’Amore non riesce a intervenire
per la presenza di Ron Killings e Konnan va a chiudere con il K-Factor (vi
lascio immaginare da dove prende il nome) per schienamento dopo 6 minuti e 35
secondi. Nuovi campioni di coppia! Poco più che sufficiente, Roode e
Young continuano a migliorare la loro affinità sul ring, puntando a diventare
uno fra i migliori team della federazione, ma questo round va ai loro
avversari, che come squadra non sono granché ma il pubblico li apprezza
comunque.
Anche Raven è nella stanza buia ad attendere la sfida a tre
più tardi nello show.
Promo pubblicitario a favore di Vince Russo per diventare
direttore dell’authority. Non è ai livelli di quello di Rhodes e continua ad
avere un netto svantaggio nei voti.
Roddy Piper si presenta con la t-shirt presa da una
federazione innominabile ma coperta da una giacca sopra per presentare un
segmento di cui non può dire il nome (Piper’s Pit). Il suo ospite è Jimmy Snuka,
che viene esaltato come il migliore flyer (più di ogni ‘imitatore’) e i due
riesumano una rivalità storica basata su Piper che lo ha colpito con una noce
di cocco, perciò lo invita a colpirlo ad anni di distanza. Snuka non lo fa e
viene interrotto da Kid Kash, che invece prende la noce di cocco in
un’invasione di membri della X-Division e la usa contro Sonjay Dutt. Piper
perde il controllo ed attacca Kash. Il segmento involontariamente tende a far
capire che per Hot Rod una leggenda sarà sempre meglio di un giovane talento
come quelli della X-Division. Non proprio il risultato sperato dalla TNA!
Anche Monty Brown è chiuso in una stanza al buio e pare
perdere il senno, blaterando cose senza senso mentre si rivolge a Raven e
Abyss.
Trinity si
presenta sul ring con Brooklyn Brawler e Johnny Swinger, la New York
Connection. Mentre dice
che nessuno proverà ad affrontarla, viene attaccata alle spalle da Jacqueline,
che pochi mesi prima era Cruiserweight Champion in WWE (se non sapete la storia
di quel periodo dei pesi leggeri è meglio per voi).
Jacqueline vs. Trinity (w/Glen Gilberti & Johnny Swinger)
Voto: 3/10. Match che dura una manciata di secondi, siamo lontani dal
livello qualitativo della futura divisione Knockout. Nonostante l’attacco
iniziale a suo favore, Jacqueline viene sconfitta in 1 minuto e 50 secondi. Difficile capire il senso di questa sfida.
Aggiornamento sulla scelta del direttore dell’authority, ora
Dusty Rhodes è al 55.5%, mentre Vince Russo è al 44.5%. Sono sempre più
distanti fra loro.
Christopher Daniels ed Elix Skipper, i Triple X, avvertono
gli AMW in vista del match che ci sarà più tardi nell’evento.
Abyss vs. Monty Brown vs. Raven [Monster's Ball Three Way Hardcore Match]
Voto: 7.5/10. L’idea della stipulazione è di chiudere per ore i lottatori
in una stanza buia, privarli del sonno e del cibo per portarli vicini alla
follia, ma considerato che almeno due di loro sono veterani dell’Hardcore non
c’era nemmeno bisogno di pensare a qualcosa del genere. Il match è la
quintessenza dell’Hardcore in versione ‘soft’. Tavoli, puntine da disegno,
rissa generale, è un discreto scontro a tre, con una forte enfasi su Monty
Brown, in rampa di lancio. Abyss, in una fra le sue manovre classiche, estrae
le puntine da disegno da un sacchetto, ma è lui a finirci sopra. Raven lo
scaraventa poi fuori dal ring sopra a un tavolo, ma “The Alpha Male” sfrutta il
tavolo all’angolo per connettere con la Pounce su Raven e vincere il match in 8
minuti e 25 secondi. Brown festeggia la chiusura di una sfida di buon livello. A parte la X-Division, l’Hardcore fatto dalla TNA è il genere di match
che preferisco, non eccede mai e risulta uno spettacolo guardabile e facile da
apprezzare. Chiaramente Raven è perfetto per guidare sfide del genere, mentre
Abyss a questo punto è ancora un “clone” di Mankind nel modo di comportarsi.
Immagini da una convention dove i lottatori interagiscono con
i fan, che sembrano un po’ troppo esaltati, ma in parte riesco a capirli.
Intervista al Team Canada, qui rappresentato dall’X-Division
Champion Petey Williams e dal manager Scott D’Amore, che anticipa che potrebbe
abbandonare tutto nel caso che anche Petey dovesse perdere stasera.
TNA X-Division Title Match: Petey Williams (w/Scott D'Amore) (c) vs. AJ
Styles
Voto: 8-/10. AJ Styles viene presentato come l’unico Triple Crown
Champion, ha vinto tutte le cinture della federazione e a fine 2004 è già uno
dei nomi di punta della TNA, di cui è diventato forse il simbolo principale
negli anni a seguire, ma già qui era Mr. X-Division. Williams invece sembrava
destinato a diventare una grande stella, tuttavia fra i membri del Team Canada
si è affermato di meno rispetto a Bobby Roode ed Eric Young, limitando la sua
carriera alla X-Division. La sfida è equilibrata e con ottime mosse fin
dall’inizio, in particolare sono spettacolari i counter di AJ Styles, che
arrivano dal nulla. D’Amore passa la mazza da hockey a Williams e lui la usa quando
l’arbitro non vede per poi provare a chiudere, ma non è sufficiente. AJ cerca
di eseguire una manovra all’angolo, ma D’Amore lo blocca ancora una volta, così
è Williams ad avere un’opportunità e chiude con la Canadian Destroyer in 9
minuti e 49 secondi, mantenendo la cintura. Match frenetico che dura meno
di 10 minuti. Senza interferenze esterne sarebbe stata una grande sfida, così
il potenziale dei lottatori viene limitato anche se emergono comunque i loro
punti di forza.
Dopo il match, il Team Canada cerca di infierire, ma AJ
Styles manda al tappeto Scott D’Amore e scappa prima di essere attaccato dagli
altri membri del team.
Jeff Jarrett si prepara al main event e nella sua stanza c’è
Scott Hall seduto ad osservarlo. Jeff Hardy invece urla nel backstage per darsi
la carica.
America's Most Wanted (Chris Harris & James Storm) vs. Triple X
(Christopher Daniels & Primetime) [Last Man Standing Tag Team Match]
Voto: 7+/10. Si tratta di due team che hanno fatto la storia della
federazione nei mesi precedenti, di cui sono ricordati due Steel Cage match, il
secondo di questi nella gabbia a sei lati (che è anche considerato uno fra i
migliori match di sempre), che avverrà il mese seguente a questo evento a
Turning Point. Nei Triple X faceva parte anche Low Ki, che in quel periodo non
era più attivo in TNA. Qui per vincere bisogna prima schienare un avversario
per far partire il conto di 10 da parte dell’arbitro. Il primo ad ottenere una
chance è Chris Harris, che chiude su Christopher Daniels dopo due minuti dall’inizio
della sfida, ma lui si rialza al conto di 8. I Triple X lavorano in squadra e
riescono a chiudere con una mossa di team su Storm, che si rialza al conto di
9. Subito dopo il Fallen Angel lo colpisce con una sediata al ginocchio e lo
schiena di nuovo. Stavolta James Storm non si rialza e viene sconfitto, perciò “Wildcat”
Chris Harris rimane da solo contro entrambi, ma riesce a far volare Skipper su
Daniels e si lancia con un Diving Legdrop sul Fallen Angel per schienarlo.
Daniels non riesce a rialzarsi ed è fuori dalla sfida. Rimangono Harris e
Skipper, il secondo cerca di usare una sedia, ma Wildcat connette con il
Catatonic (Swinging Side Slam) proprio sulla sedia. Ovviamente Skipper non si
rialza più e la sfida termina a favore degli AMW dopo 11 minuti e 12 secondi. La stipulazione fa sembrare i lottatori incapaci di resistere a lungo,
James Storm viene eliminato presto, poi anche Daniels subisce la stessa sorte.
Eppure certe parti del match sono ottime e i team sanno come funziona il gioco
di squadra.
A sfida conclusa, Christopher Daniels attacca Chris Harris,
poi i Triple X ammanettano insieme gli AMW per poi colpirli a sediate. Questo
manda avanti la rivalità, non è ancora finita.
Intervista nel backstage a Jeff Jarrett, che dice che l’unica
cosa che ha in mente è salire sulla scala e prendersi la sua cintura.
Al termine delle votazioni, il direttore dell’Authority è…
Dusty Rhodes, con il 55.6% dei voti. L’American Dream parla di questa notte
fantastica per la TNA e annuncia il Six Sides of Steel Cage match fra America’s
Most Wanted e Triple X a Turning Point 2004. Poi Rhodes hypa un po’ la TNA con
i fan dell’arena di Orlando e dice che da questo momento ci sarà la sua legge
in federazione.
NWA World Heavyweight Title: Jeff Jarrett (c) vs. Jeff Hardy [Ladder
Match]
Voto: 4.5/10. Avete presente quei match da incubo che non sembrano finire
mai e che poi durano meno di quanto ci si aspetterebbe? Ecco la definizione
adatta per questo Ladder match. Errori su errori, in particolar modo dal
“Charismatic Enigma” Jeff Hardy, che sembra spaesato e senza idee il più delle
volte. Ci sono parecchie mosse che sembrano del tutto fuori luogo, dai salti
sulla scala con leva (e l’avversario lontano) al posizionamento della stessa.
Hardy è un veterano della stipulazione, eppure qui non sa cosa sta facendo,
Jarrett invece subisce per la maggior parte del tempo. Interviene Scott Hall,
che si schiera dalla parte di Double J e attacca Hardy, poi arriva anche Kevin
Nash armato di due chitarre, ma si schiera anche lui dalla loro parte e tutti e
tre attaccano Jeff Hardy per permettere la vittoria facile di Jeff Jarrett dopo
18 minuti e 32 secondi di match. Uno fra i Ladder match più brutti che
io abbia visto, che porta all’alleanza chiamata Kings of Wrestling (no, non quello
spettacolare di Hero e Castagnoli, questo team TNA). Jeff Hardy viene derubato
e tradito da chiunque avesse voce in capitolo.
In chiusura di show intervengono AJ Styles e i 3 Live Kru
(Konnan, BG James e R-Truth) a salvare Jeff Hardy, scatenandosi contro i Kings
of Wrestling, ma non pare servire a molto. Alla richiesta di Nash di una Open
Challenge, da una limousine scende… “Macho Man” Randy Savage, che fa il suo
debutto in TNA e calca la rampa d’ingresso, pronto a schierarsi contro Jarrett
e compagni.
Voto finale: 6/10, la prima volta che ho
visto questo evento lo avevo considerato deludente (da voto 4/10), invece in
fase di recensione e alla seconda visione mi sono accorto che ci sono molti
elementi che funzionano, non solo il Gauntlet della X-Division all’inizio è
eccitante, ma anche AJ Styles contro Petey Williams funziona e la maggior parte
dei match è guardabile o di buon livello, specialmente il Tag Team Last Man
Standing match, che non è la migliore stipulazione per un 2 contro 2, ma
funziona comunque grazie all’abilità dei lottatori. Inoltre, è un evento
storico per la federazione, che comincia il suo ciclo di pay per view mensili
da tre ore, in grado di offrire un prodotto migliore rispetto agli eventi
settimanali. Per chi segue la TNA per la prima volta e decide di partire da
questo evento, è facile notare l’enfasi sulla X-Division e sul ring a sei lati,
che differenzia la federazione da quasi tutto il resto. È un buon mix fra
federazione di livello nazionale e Wrestling che prende spunto dalle
federazioni indipendenti. Purtroppo Jarrett contro Hardy non funziona ed è un
main event che rischia di affossare l’evento. Il ritorno di Randy Savage non ha
un grande mordente (e porta a uno fra i peggiori ritorni di sempre). La
chiusura pare davvero un tentativo di far vedere che la TNA è l’erede
spirituale della WCW, ma non è così. Show sull’orlo della sufficienza solo per
l’impegno di molti lottatori, che hanno reso godibile qualcosa che il main
event e il finale potevano affossare del tutto.
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