martedì 17 dicembre 2019

Recensione WWE TLC 2019 (15 dicembre 2019)


Recensione WWE TLC 2019
15 dicembre 2019 da Minneapolis (Minnesota)
Durata show: 3 ore e 12 minuti

Ultimo evento in ppv dell’anno, che arriva con una costruzione poco ispirata e delle rivalità che personalmente non mi hanno coinvolto molto. Ciò che non toglie che ci sono diverse stipulazioni speciali, quindi dove non è la ‘storia’ a risplendere, può esserlo la qualità dei match. Perciò è tempo di scoprire com’è stato questo TLC 2019!

WWE SmackDown Tag Team Titles: The New Day (Big E & Kofi Kingston) (c) vs. The Revival (Dash Wilder & Scott Dawson) [Ladder Match]
Voto: 7.5/10. Trovo la sfida adatta ad aprire l’evento perché è un Ladder match intenso e ricco d’azione. Il New Day ormai è specializzato in ogni sorta di match, i Revival stanno finalmente avendo un periodo dove riescono a farsi valere. Nel finale è Kofi Kingston a recuperare le cinture dopo 19 minuti e 3 secondi, portando il New Day a mantenere i titoli. Considerata la lunga durata della sfida e la qualità sicuramente è una sfida molto buona.

Aleister Black vs. Buddy Murphy
Voto: 8-/10. Partendo dai difetti, la sfida non dura abbastanza per diventare un classico. Ci sarebbe poi anche il fatto che a ben poche persone del pubblico interessa e c’è poca partecipazione da parte dei fan, ma la qualità è veramente alta. Black e Murphy mischiano i loro stili di lotta per un match che sa divertire. Black vince in 13 minuti e 40 secondi, ma sinceramente credo che Murphy abbia fatto un grande lavoro per tenergli testa. Qui c’è un grande impegno da parte dei due lottatori.

WWE RAW Tag Team Titles: The Viking Raiders (Erik & Ivar) (c) vs. The OC (Karl Anderson & Luke Gallows)
Voto: 5/10. Se il primo match di coppia è stato ottimo, questo è lento e poco interessante, fra due team di cui non si percepisce nemmeno questa grande rivalità. Il finale è pure pessimo perché tutti i lottatori vengono contati fuori dopo 8 minuti e 29 secondi. Fischi del pubblico e nessun vincitore.

I Viking Raiders fanno smettere i fischi del pubblico scaraventando Karl Anderson su un tavolo all’esterno del ring.

King Corbin vs. Roman Reigns [Tables, Ladders & Chairs Match]
Voto: 6/10. Una sfida abbastanza pesante nella sua struttura, credo però che Corbin e Reigns abbiano fatto del loro meglio per renderla valida. Il problema è che Dolph Ziggler è praticamente il terzo uomo del match e interviene spesso a favore di Corbin. Alla fine arrivano anche i Revival e Roman è praticamente da solo e viene sconfitto dopo 22 minuti e 11 secondi. Un match troppo lungo per essere una sfida con un uomo contro tutti, ma ha alcuni buoni momenti.

Bray Wyatt vs. The Miz
Voto: 5/10. Finalmente non ci sono luci rosse durante la sfida ma Wyatt non sembra prenderla sul serio (okay, è il personaggio sorridente e cartoonesco a essere così). Miz è molto più serio e aggressivo, ne esce una sfida stranamente breve e con un finale dove Wyatt cambia carattere e schiena Miz in soli 6 minuti e 35 secondi. La rivalità con Wyatt ha distrutto quanto di buono c’era con Seth Rollins, ora c’è il forte rischio che succeda lo stesso anche con Miz. Sfide come questa penalizzano molto i lottatori che ne prendono parte.

Bray Wyatt prende un martello giocattolo dall’aspetto ridicolo per ‘finire’ Miz ma si avvertono strani rumori. Daniel Bryan interviene e lo atterra, ha un nuovo look con i capelli quasi rasati e la barba corta. Sembra un ottimo ritorno per lui. Quando sta per finire Wyatt, le luci si spengono e lui sparisce.

Bobby Lashley (w/Lana) vs. Rusev [Tables Match]
Voto: 5/10. Potrei tranquillamente considerare questa rivalità come la peggiore dell’anno. Ho perso ogni possibile interesse e questi due lottatori stanno gettando via buona parte della credibilità a causa della storia in corso. Alla fine, nemmeno conta la competizione! Lashley vince grazie all’aiuto di Lana quando getta Rusev su un tavolo con la Spear dopo 13 minuti e 25 secondi. Ci hanno provato, ma nemmeno stavolta è stato buono.

WWE Women's Tag Team Titles: The Kabuki Warriors (Asuka & Kairi Sane) (c) vs. Becky Lynch & Charlotte Flair [Tables, Ladders & Chairs Match]
Voto: 6.5/10. Ho sentito molte critiche a questa sfida e sinceramente ne capisco solo una, ci sono stati dei rischi eccessivi. Kairi Sane si è infortunata, pare che abbia avuto una commozione cerebrale e guardando la sfida è chiaro che ha subito parecchi colpi duri. Nonostante questo, è Asuka a portare la vittoria al loro team in 25 minuti e 57 secondi. Ci dono dei buoni momenti per cui la ritengo più che sufficiente, ma comunque va a chiudere un evento mediocre di suo.

Voto finale: 4.5/10, TLC viene considerato l’ultimo pay per view del decennio, questo viene ripetuto una decina di volte durante l’evento. Il risultato è uno show che parte bene, con due sfide piacevoli che sembrano riuscite su tutti i fronti. Il New Day sfrutta l’occasione per difendere le cinture di coppia, e dopo un match di qualità non si può nemmeno criticare la scelta. Aleister Black contro Buddy Murphy è una sorpresa (o forse una certezza). Da lì in poi lo show diventa pesante da seguire. Trovo sufficienti solo due sfide dopo quelle iniziali. Roman contro Corbin, specialmente vista la costruzione e l’importanza, non poteva essere un disastro totale. Il main event è valido ma non eccezionale, l’infortunio di Kairi Sane penalizza il resto del match e i tanti spot non servono comunque a renderlo spettacolare. Il pubblico pare spento per buona parte dell’evento, Wyatt contro Miz e Rusev contro Lashley sono il culmine della noia. Non c’è niente da fare, questo 2019 è partito bene ma è terminato nel peggiore dei modi, oltre ad aver avuto alcuni fra gli eventi peggiori di sempre.

mercoledì 11 dicembre 2019

Recensione WWE No Way Out 2002 (17 febbraio 2002)


Recensione WWE No Way Out 2002
17 febbraio 2002 da Milwaukee (Wisconsin)
Durata show: 2 ore e 38 minuti

Secondo pay per view del 2002, l’ultimo prima di Wrestlemania. Si parte con l’arrivo del New World Order, nella sua formazione originale (e migliore). Kevin Nash spiega al pubblico che loro non sono il veleno come molti pensano, vogliono fare del loro meglio per impressionare il pubblico. Scott Hall dice qualcosa ma è dura seguire il senso delle sue parole, alla fine parla di quanto vorrebbe bere una birra con il resto dei lottatori, ma gli fanno capire che non è proprio una bella idea. Infine, Hollywood Hogan riesce a farsi tifare, ringrazia per i cori a favore e benedice il pubblico. Pare chiaro che vogliono il consenso per poter abbattere le stelle principali della federazione, in questa prima fase del 2002 il nWo funziona benissimo. Loro sono stati chiamati da Vince McMahon per abbattere il nuovo gestore della federazione, Ric Flair.

WWF World Tag Team Titles #1 Contendership: Albert & Scotty 2 Hotty vs. Billy & Chuck vs. Christian & Lance Storm vs. The APA (Bradshaw & Faarooq) vs. The Dudley Boyz (Bubba Ray Dudley & D-Von Dudley) (w/Stacy Keibler) vs. The Hardy Boyz (Jeff Hardy & Matt Hardy) (w/Lita) [Tag Team Turmoil Match]
Voto: 6-/10. Si tratta di una serie di sfide brevi che a lungo andare con il numero alto di team forma una sfida generale più lunga. Christian e Lance Storm sconfiggono Albert e Scotty. Gli Hardy Boys sconfiggono sia Christian e Storm che i Dudley Boyz. Questa è la parte migliore del match, quella riuscita meglio. I Dudley dopo la sconfitta attaccano i vincenti, perciò Billy e Chuck li sconfiggono, ma alla fine arrivano gli APA e sono Bradshaw e Farooq a vincere in 16 minuti e 16 secondi. Giusto il tempo di far partecipare un po’ tutti, non è un buon match ma almeno è valido e in alcune fasi è davvero godibile ma nel finale perde interesse.

Goldust vs. Rob Van Dam
Voto: 6.5/10. Due ottimi lottatori che non sembrano mischiare bene i rispettivi stili di lotta fra loro. RVD fa i suoi spot intensi, Goldust lavora in modo più tecnico. Il risultato è una sfida che funziona solo a metà, con Rob Van Dam che vince per schienamento dopo 12 minuti e 15 secondi. Sinceramente non credo che avrebbero potuto fare di meglio, ma ciò non toglie che è ben lontano da un buon livello di qualità.

I membri del nWo provano la stessa tattica di apparire amici anche con Stone Cold Steve Austin, ma lui li ignora e passa oltre.

WWF World Tag Team Titles: Spike Dudley & Tazz (c) vs. Booker T & Test
Voto: 5/10. Un match non particolarmente impegnato, che vede Tazz far cedere Test in 7 minuti e 58 secondi. Facilmente dimenticabile.

WWF Intercontinental Title: William Regal (c) vs. Edge [Brass Knuckles On A Pole Match]
Voto: 6-/10. Questa rivalità va avanti da parecchio tempo ed è stata buona fino a questo punto, ma la stipulazione è fra le più stupide in circolazione. Edge, che sanguina dalla bocca durante più di metà sfida, recupera il tirapugni ma Regal fa spuntare un secondo tirapugni dal nulla e lo colpisce per poi schienarlo dopo 11 minuti e 18 secondi. Se c’era un secondo tirapugni perché non usarlo prima? A parte questo, è una stipulazione così brutta da annullare tutto quello di buono che è stato fatto in precedenza.

The Rock vs. The Undertaker
Voto: 7-/10. Purtroppo non c’è mai stata una grande rivalità a lungo termine fra The Rock e Undertaker, questo è uno dei loro rari match da nemici, che serve anche a portare avanti le rispettive rivalità per Wrestlemania. Ric Flair interviene contro Undertaker, Mr. McMahon contro The Rock. Chi ci guadagna di più è proprio Rocky, mentre Flair stordisce Taker con un tubo di piombo, lui riesce a sfruttare il momento per schienare Undertaker in modo non troppo pulito dopo 18 minuti e 20 secondi. Nonostante la durata è una sfida soltanto buona, che non raggiunge un livello superiore che invece ci si potrebbe attendere dai due lottatori. Le interferenze continue sono eccessive. Questo pare davvero lo show dove sto aggiungendo il - a quasi tutte le sfide.

WWF Undisputed World Heavyweight Title #1 Contendership: Kurt Angle vs. Triple H [Special Referee: Stephanie McMahon]
Voto: 7/10. La rivalità fra Triple H e Kurt Angle è iniziata un anno prima, ed è stata ripresa al ritorno di HHH dall’infortunio. Una sfida deludente a causa delle continue interferenze esterne, un tema ricorrente in questo show. L’arbitro speciale è un’arma a doppio taglio, in questo caso non è affatto una presenza adatta. Angle schiena HHH dopo 14 minuti e 55 secondi proprio per via delle scorrettezze e l’aiuto di Stephanie McMahon. Questo significherebbe Kurt Angle primo contendente a Wrestlemania… ma no, sappiamo bene che il risultato di questo match non sarà convalidato!

The Rock incontra i membri del nWo e li mette a tacere, mostrando di non fidarsi di loro.

WWF Undisputed World Heavyweight Title: Chris Jericho (c) vs. Steve Austin
Voto: 7-/10. Stesso discorso già fatto per gran parte delle sfide di No Way Out. Una sfida promettente e con alto potenziale, ma che tarda a svilupparsi, che si chiude con un’interferenza esterna. In questo caso, il nWo attacca Steve Austin e permette a Jericho di vincere per schienamento in 22 minuti e 24 secondi. Per quanto riguarda i 20 minuti precedenti, credo che non fossero perfetti o meritevoli.

Continua l’assalto di Hollywood Hogan e compagni ai danni di Stone Cold. Arriva infine pure la vernice nera con il logo del team sulla sua schiena.

Voto finale: 5/10, ho delle sensazioni contrastanti su questo evento. Credo che No Way Out 2002 arrivi in un periodo eccezionale, ma che sia una transizione malriuscita fra due grandi eventi. Il migliore match è fra Triple H e Kurt Angle, però la stipulazione causa parecchie difficoltà, rendendola piena di interferenze. Lo stesso discorso si può applicare a quasi tutta la card dell’evento, sono poche le sfide a chiudersi senza interventi da fuori. Chris Jericho contro Steve Austin non è un match eccezionale proprio perché c’è di nuovo questo discorso. I due combattono per 20 minuti, poi arriva l’intervento esterno e si conclude così, dal nulla. C’è anche un raro capitolo della rivalità fra The Rock e Undertaker, che anch’esso si chiude scorrettamente per gli interventi di Vince McMahon e Ric Flair. Il focus è tutto incentrato su Hollywood Hogan, Kevin Nash e Scott Hall, i tre membri del new World order, che hanno una presenza quasi asfissiante ma risultano efficaci grazie alla loro presenza carismatica. Il problema è che questo si inserisce in un momento dove forse sarebbe stato meglio dare più spazio alle sfide. Inoltre, Kurt Angle sconfigge Triple H e diventa il primo contendente al titolo… ma non importa! C’è sempre il modo di annullare la decisione del match e renderlo perciò inutile. Quindi il potenziale viene stroncato dalle pessime decisioni e l’inutilità della maggior parte delle sfide, arrivando comunque a creare la giusta tensione in vista di Wrestlemania.

mercoledì 4 dicembre 2019

Recensione Royal Rumble 2002 (20 gennaio 2002)


Recensione WWE Royal Rumble 2002
20 gennaio 2002 da Atlanta (Georgia)
Durata show: 2 ore e 40 minuti

A Vengeance 2001, c’è stato il torneo per l’unificazione delle due cinture mondiali, vinto da Chris Jericho, primo campione Undisputed. Qui invece comincia la Road to Wrestlemania nel periodo finale dell’era Attitude, che personalmente considero al termine di Wrestlemania XVIII.

WWF World Tag Team Title Match: Spike Dudley & Tazz (c) vs. The Dudley Boyz (Bubba Ray Dudley & D-Von Dudley) (w/Stacy Keibler)
Voto: 7/10. In uno scontro di ex lottatori della ECW, qui i Dudley sono i ‘cattivi’ del match e infieriscono su Spike Dudley, che è parzialmente infortunato e con la protezione al collo che gli viene subito rimossa. La psicologia del match è classica, con i tipici errori come colpirsi a vicenda invece che atterrare gli avversari, nel finale Tazz applica la Tazzmission a D-Von e lo fa cedere dopo 5 minuti e 6 secondi. Sfida breve ma intensa, dove Tazz è la stella principale e lo dimostra con un finale in cui è protagonista. I fan vogliono i tavoli ma questi non arrivano, si rimane sul classico scontro di coppia dove entrambi i team hanno i loro momenti.

WWF Intercontinental Title Match: Edge (c) vs. William Regal
Voto: 7+/10. Edge nel 2002 è già una stella della federazione in rampa di lancio, il pubblico è dalla sua parte e la sua aggressività si adatta bene con il periodo. Regal viene subito ispezionato dall’arbitro, che gli trova un tirapugni nel costume. Sfida tecnica, un po’ a sorpresa visto che la rivalità è stata agguerrita, addirittura l’inglese prova un Butterfly Superplex. Nel finale l’arbitro viene fatto collassare e Regal se ne approfitta per recuperare il tirapugni e colpire l’avversario per poi andare a schienarlo dopo 9 minuti e 45 secondi, conquistando la cintura intercontinentale.

WWF World Women's Title Match: Trish Stratus (c) vs. Jazz [Special Referee: Jacqueline]
Voto: 5/10. Ammetto di trovare quasi tutte le rivalità femminili simili fra loro, assalto nel backstage e ostilità che va e viene un po’ a caso, ma qui si parla di due fra le migliori lottatrici della federazione in questo periodo. In un minutaggio ridotto, entrambe cercano di sfoggiare l’intero repertorio di mosse, forse eccedendo perché non c’è alcun tempismo. La presenza dell’arbitro speciale va a danneggiare Jazz, che non può barare o usare manovre scorrette. Trish chiude via schienamento in 3 minuti e 43 secondi per rimanere campionessa. Con qualche minuto in più poteva uscire fuori una buona sfida, ma non c’era la volontà di concedere un match con importanza maggiore.

Mr. McMahon vs. Ric Flair [Street Fight match]
Voto: 7.5/10. Lo scontro fra i due co-gestori è intrattenimento puro, di quelli che funzionano anche senza vedere molte mosse di Wrestling. Come Street Fight risponde alla classificazione perché è intenso e crudo. Flair sottomette McMahon dopo 14 minuti e 55 secondi. Non penso che potesse uscire un match migliore fra loro, il Nature Boy è in difficoltà per la maggior parte del tempo ma ha una ripresa nella seconda parte e riesce a trionfare.

WWF Undisputed World Heavyweight Title Match: Chris Jericho (c) vs. The Rock
Voto: 8-/10. Jericho arriva alla sfida con entrambe le cinture mondiali che lui ha unificato il mese prima a Vengeance 2001. Si combatte dentro e fuori dal ring, la parte migliore vede The Rock connettere la Rock Bottom su un tavolo, ma il campione pare avere ancora parecchie energie rimaste e si riprende, arrivando vicino a farlo cedere con la Walls of Jericho. Jericho fa uso di tutte le scorrettezze che conosce, compresi i piedi sulle corde, per schienare Rocky dopo 18 minuti e 48 secondi. Un grande match, caotico, divertente e incerto, anche se Jericho deve barare per rimanere campione, tutte le scorrettezze alla fine lo penalizzano un po’.

Albert vs. Al Snow vs. Billy Gunn vs. Booker T vs. Bradshaw vs. Christian vs. Chuck vs. Diamond Dallas Page vs. Faarooq vs. Goldust vs. Jeff Hardy vs. Kane vs. Kurt Angle vs. Lance Storm vs. Matt Hardy vs. Maven vs. Mr. Perfect vs. Perry Saturn vs. Rikishi vs. Rob Van Dam vs. Scotty 2 Hotty vs. Steve Austin vs. Test vs. The Big Bossman vs. The Big Show vs. The Godfather vs. The Hurricane vs. The Undertaker vs. Triple H vs. Val Venis [Royal Rumble Match]
Durata Rumble: 69 minuti e 22 secondi.
Primo e secondo ingresso: Rikishi / Goldust
Numero 30: Booker T
Ritorni a sorpresa: Mr. Perfect (anche Triple H torna a lottare ma era annunciato)
Wrestler principali: Undertaker (8), Diamond Dallas Page (14), Steve Austin (19), Triple H (22), Kurt Angle (26), Big Show (27), Kane (28), Rob Van Dam (29), Booker T (30)
Dopo l’ottima Rumble del 2001, anche il 2002 è un buon anno per il match, anche se sicuramente inferiore a quella precedente.
Fase iniziale: accettabile, si parte con Rikishi, il precedente #30 e ora #1, a dominare la scena, la parte iniziale con Goldust è buona ma abbastanza dispersiva. Si accende quando arriva Undertaker con il numero 8, che combatte i fratelli Hardy, che vengono aiutati da Lita in un pestaggio ai suoi danni. È già la versione ‘cattiva’ dell’American Badass, Taker li spazza via ma è distratto, perciò il rookie Maven lo butta fuori con un Dropkick. È un massacro ai suoi danni, Undertaker lo colpisce duramente, lo fa sanguinare e lo trascina nel backstage continuando a colpirlo. Almeno questa conclusione della parte iniziale è piacevole, non è stata una grande partenza in ogni caso.
Fase centrale: buona, quella che dovrebbe essere la fase più lenta in realtà funziona bene. Christian si approfitta del ring tutto per lui, posa sulle corde alla Shawn Michaels, mentre DDP dovrebbe essere un nome di punta ma viene eliminato quasi subito e pure off screen. Arriva Steve Austin con il 19 a dominare il ring, facendo piazza pulita degli avversari, poi Triple H con il 22. I due favoriti sono a confronto, poi arriva Hurricane in un momento esilarante (fra i migliori delle Royal Rumble) in cui prova a eseguire una doppia Chokeslam su di loro, ma i due uniscono le forze e lo eliminano.
Fase finale: molto buona, dal 26 in poi ci sono solo grandi nomi, ma prima di loro arriva Mr. Perfect, con un ritorno veramente apprezzato dal pubblico. Angle è devastante, Big Show e Kane si sfavoriscono a vicenda essendo i due più colossali nel ring, RVD riceve una reazione incredibile da parte del pubblico, mentre Booker T come volto WCW risulta incisivo. Con l’uscita di scena di Big Show, Kane e RVD rimangono i Final Four: Angle, Austin, Triple H e Mr. Perfect e a sorpresa il primo eliminato è Stone Cold da parte di Angle. Lui prende tutti a sediate e Triple H fa piazza pulita di Perfect, poi si gioca la vittoria con l’eroe olimpico, arrivando a buttarlo fuori per vincere al suo ritorno alla lotta dopo un lungo infortunio.
Voto 8/10, una Rumble che intrattiene, con grandi nomi e momenti divertenti, in particolare l’eliminazione di Hurricane, il dominio fortuito di Christian, l’ingresso di Godfather e la clamorosa eliminazione di Undertaker da parte di Maven con relativo pestaggio. C’è uno scontro fra favoriti con Austin e Triple H che si danno battaglia da metà Rumble fino alla fine. Lo spettacolo è garantito, specialmente appena il match prende ritmo, poi la durata è maggiore del solito, quasi 70 minuti.

Triple H festeggia la conquista del main event di Wrestlemania 18 in chiusura.

Voto finale: 7.5/10, ci sono parecchie buone sfide nell’evento ma non raggiunge mai una qualità stellare, almeno non dopo l’epica serie di pay per view del 2001. Il Royal Rumble match è sicuramente ben riuscito dopo una partenza lenta e ha il vincitore più adatto, vista la popolarità di Triple H al ritorno sul ring dopo l’infortunio. Sicuramente mi ha divertito e alcune fasi rimangono fra le mie preferite, specialmente Undertaker che annienta Maven dopo essere stato eliminato. Chris Jericho contro The Rock è un buon match, purtroppo le scorrettezze rovinano un po’ la fase finale. Gli altri match si mantengono su una qualità più che valida, in particolare Edge contro William Regal è una bella sorpresa. Ric Flair contro Vince McMahon, un match quasi impensabile un anno prima, risulta migliore del previsto, c’è tutto il loro impegno. Rimane una di quelle Rumble riuscite, dove la sfida principale dura metà dello show.

domenica 1 dicembre 2019

Recensione Vengeance 2001 (09 dicembre 2001)


Recensione Vengeance 2001
09 dicembre 2001 da San Diego (California)
Durata show: 2:37:51

Questo è un evento significativo per la storia del Wrestling, dove avviene l’unificazione dei titoli WWF e WCW, lì già chiamato World Heavyweight Championship. Inoltre pare anche un evento epocale per aver chiuso (o almeno aiutato a far tramontare) l’era Attitude, portando alla fine dei dominatori della vecchia epoca per dare spazio a lottatori che faranno la storia dell’era seguente, conosciuta come Ruthless Aggression, iniziata effettivamente solo mesi più avanti. Io considero Vengeance 2001 come la linea di confine, proprio perché si sviluppa finalmente l’interesse a cercare nuovi volti che possano rappresentare la federazione. Dopo Survivor Series sono cambiati parecchi elementi, in particolare l’arrivo di Ric Flair come co-gestore della federazione porta una storia completamente diversa.

Vince McMahon apre lo show presentandosi sul ring e commentando l’imbarazzante momento televisivo in cui ha baciato il sedere di Rikishi, dando la colpa a The Rock per averlo messo in quella posizione. Ma vuole chiudere con un detto: ride bene chi ride per ultimo.

Albert & Scotty 2 Hotty vs. Christian & Test
Voto: 5.5/10. Christian è ormai diventato “quello da mandare in squadra con qualcuno”, e questa con Test è solo una delle tante combinazioni, poi arriveranno Lance Storm, Chris Jericho e Tomko in seguito. Se le altre sono buone formazioni, questa non lo è affatto, e c’è maggiore enfasi sui loro avversari. La sfida è breve e poco significativa, da show settimanale. Albert schiena Christian dopo 6 minuti e 12 secondi.

WWF Intercontinental Title: Edge (c) vs. William Regal
Voto: 6.5/10. È un periodo incredibile per Edge, che continua ad avere opportunità una dopo l’altra e pare ormai legato alla cintura intercontinentale. Regal è un buon avversario, è uno fra i wrestler che hanno beneficiato di più durante l’Invasion, e specialmente dalla conclusione di questa. Edge vince in 9 minuti e 6 secondi. Nulla di speciale, ma sicuramente è una sfida che ritengo più che accettabile, con alcuni buoni momenti.

Jeff Hardy vs. Matt Hardy [Special Referee: Lita]
Voto: 6+/10. La divisione dei fratelli Hardy è in corso, con Matt sempre più arrogante, che conta sul supporto di Lita come arbitro, mentre lei si dichiara neutrale. Purtroppo è un match mal digerito dal pubblico, e forse addirittura dai lottatori, che sembravano più che felici di fare squadra insieme. Come avversari sembra quasi che si trattengano, infatti non ci sarà mai una vera rivalità a lungo termine fra loro almeno in WWE. Jeff Hardy schiena il fratello dopo 12 minuti e 30 secondi, Matt tecnicamente tocca le corde ma Lita non vede e gli dà la vittoria. Lo ritengo un match sufficiente, ma parecchio deludente, con un finale che serve solo a mandare avanti la storia.

WWF World Tag Team Titles: The Dudley Boyz (Bubba Ray Dudley & D-Von Dudley) (w/Stacy Keibler) (c) vs. Kane & The Big Show
Voto: 5/10. La comicità in questo match è eccessiva, Big Show inizia già a dare segni di squilibrio orientato al comedy, per fortuna poi resettati l’anno seguente. Il problema è che la sfida non si fa mai prendere sul serio, ma la qualità è valida, i Dudley fanno di tutto per farsi valere. Arriva un problema di comunicazione, Big Show urta Kane per errore, e poi viene sconfitto dai Dudley per schienamento dopo 6 minuti e 50 secondi. Una maggiore serietà avrebbe reso la sfida migliore, anche perché Kane e Big Show sembravano davvero adatti a far squadra e dominare la scena.

WWF Hardcore Title: Rob Van Dam (c) vs. The Undertaker
Voto: 8-/10. Una sfida decisamente valida, che porta Undertaker a combattere un po’ fuori dai suoi canoni tipici, ma gli riesce bene. È l’inizio di un periodo duro e crudo per Undertaker, durato solo pochi mesi, ma qui dà il meglio e permette a RVD di affrontare un lottatore ormai iconico. Ci sono molte fasi fuori dal ring, è una rissa di buon livello. Undertaker vince in 11 minuti e 8 secondi e conquista la cintura. Probabilmente è uno di quei match che vengono dimenticati ma apprezzati durante la visione.

WWF World Women's Title: Trish Stratus (c) vs. Jacqueline
Senza voto. Sfida brevissima, il potenziale è visibile ma ci si ferma lì. Trish vince in 3 minuti e 34 secondi, rimanendo campionessa.

WWF World Heavyweight Title: Steve Austin (c) vs. Kurt Angle
Voto: 8+/10. Un’ottima sfida titolata, c’è dietro una storia durata quasi un anno e i due lottatori hanno questa collisione che vale ben più di una finale, ma anche il ruolo di lottatore numero 1 della federazione. Nonostante l’importante ruolo a Survivor Series, Angle viene sconfitto per schienamento dopo 14 minuti e 55 secondi. Una sfida intensa, davvero piacevole da seguire e con un finale ad impatto.

World Heavyweight Title: The Rock (c) vs. Chris Jericho
Voto: 8.5/10. Un match ancora più intense del precedente, che dura parecchio e regala molto, compresa la distruzione di un tavolo. Il finale è caotico e vede Vince McMahon presente per ‘vendicarsi’ di The Rock e causargli la disfatta. Jericho se ne approfitta e schiena l’avversario, conquistando la cintura mondiale dopo 19 minuti e 5 secondi.

WWF World Heavyweight Title / World Heavyweight Title Unification Match
Chris Jericho (c) vs. Steve Austin (c)
Voto: 7-/10. Il main event è spesso considerato un disastro a causa delle tante interferenze e del Wrestling spezzettato. A mio parere non c’è nulla di così drastico, sono i due lottatori che continuano nonostante tutto la loro rivalità (Chris Jericho ha tradito Steve Austin nel Team Alliance a Survivor Series) e chiunque cerca di metterci il proprio marchio nel momento dell’assegnazione delle due cinture a un solo lottatore. Ritornano The Rock e Kurt Angle, e ovviamente Vince McMahon. Ci sono colpi di scena ogni 10 secondi e alla fine Jericho vince in maniera sporca e schiena Stone Cold dopo 12 minuti e 31 secondi, diventando il primo lottatore della storia a unificare le cinture mondiali. Considerata l’importanza della sfida e l’intensità, lo trovo un match buono con qualche difetto.

Chris Jericho chiude l’evento con la storica immagine in cui solleva entrambe le cinture mondiali, è lui il primo Undisputed Champion alla chiusura della storica rivalità fra le fazioni di tre federazioni che hanno fatto la storia dell’era Attitude.

Voto finale: 8/10, Vengeance 2001 non è soltanto l’ultimo evento in pay per view dell’anno, ma dà anche un senso di chiusura dopo la battaglia a fazioni di Survivor Series. È la coronazione del nuovo che avanza, di Chris Jericho che supera The Rock e Steve Austin la stessa sera. Ci si avvicina a un cambio di epoca, e siamo soltanto alle prime fasi di tutto ciò. L’evento include all’interno un quasi dimenticato Rob Van Dam contro Undertaker per il titolo Hardcore che è veramente esaltante, mentre il torneo che unifica le cinture è piacevole, con un main event meno ‘lottato’, ma che rimane teso fino al suono della campanella. The Rock, Steve Austin, Kurt Angle e Chris Jericho sono tutti protagonisti, e presenti fino in fondo. L’evento ha pure una rilevanza per eventi ‘minori’, fra cui lo split dei fratelli Hardy e la loro battaglia, purtroppo sotto il livello sperato, è facile vedere che non avevano serie motivazioni per ritrovarsi come rivali, almeno nel 2001. Continua il regno intercontinentale di Edge (uno dei tanti), che lo porta ad acquisire maggiore popolarità. Insomma, non è un evento perfetto, ma è di ottima qualità e ha tanti momenti da ricordare, per chiudere un grande anno, fra i migliori nella storia del Wrestling nonostante alcune storie poco gratificanti come l’Invasion.