venerdì 30 settembre 2016

WCW Starrcade (27 dicembre 1994)

Recensione WCW Starrcade 1994
27 dicembre 1994 da Nashville (Tennessee)
Durata show: 2:44:57

Ultimo evento in pay per view della WCW nel 1994, è stato un anno di incredibile transizione da un fulcro iniziale sul tentativo di proporre un prodotto moderno capace di non dimenticarsi del Wrestling tradizionale tipico della NWA alla piena Hulkamania e un ‘revival’ degli anni ’80. Starrcade come sempre è l’evento di punta della WCW (e prima ancora della NWA). Eppure, guardando la card è facile notare che c’è ben poco di epico. Vi dico soltanto che se il buyrate di Halloween Havoc con Hogan vs Flair nella gabbia era di 0.97, Starrcade ha ottenuto un buyrate di 0.60, con l’evento seguente che è tornato vicino ai risultati precedenti, con 0.95. Perciò, l’interesse del pubblico per Hulk Hogan contro The Butcher (aka Brother Bruti, aka Brutus Beefcake) era inesistente, così come il mio in fase di recensione e visione dello show per la prima volta.

WCW United States Heavyweight Title Match: Jim Duggan (c) vs. Vader (w/Harley Race)
Ci vogliono oltre dieci minuti di preparazione e interviste prima di passare agli ingressi del primo match. A inizio match, Duggan getta il manager Harley Race fuori dal ring mentre Vader è riluttante, non pare voler combattere, per fortuna poi comincia il combattimento. A sorpresa è Jim Duggan il trascinatore della sfida, ed è anche uno dei suoi migliori match. Vader cerca di distruggerlo con degli Splash all’angolo, la prima volta ci riesce, la seconda viene fermato in precedenza. Race aiuta il lottatore e lui prova allora a connettere con un Moonsault, ma Hacksaw si toglie. La sfida prosegue e Duggan connette con la sua Three Point Stance. A un passo dalla vittoria, Race lo colpisce agli occhi e Vader sale di nuovo all’angolo, ma viene gettato giù con un Bodyslam impressionante. Poi l’avversario riesce a gettarlo alle corde, dove Race tiene il pezzo di legno per urtarlo. Arriva un Facebuster di Vader, che poi va a chiudere con uno schienamento in 12 minuti e 6 secondi, vincendo la cintura americana. 6/10, i cori ‘USA-USA’ in uno scontro fra americani sono irritanti e hanno poco senso, ma la qualità è sicuramente superiore a quello che mi aspettavo, specialmente da parte di Jim Duggan che sembra proprio voler fare il match della carriera. 6 è il massimo che posso dare considerato che il wrestler ha i suoi limiti.

Alex Wright vs. Jean-Paul Levesque
A leggere il secondo nome molti penseranno “ehi, Triple H ha combattuto a Starrcade prima che a Wrestlemania”, che in effetti è vero, ma è la sua unica sfida in pay per view nella WCW. A differenza di Alex Wright che è rimasto e si è costruito una buona reputazione come lottatore. La gimmick di Levesque è la stessa di Hunter Hearst Hemsley dell’anno seguente in WWF, il nobile altezzoso. Scontro fra debuttanti (o lottatori alle prime armi presenti da poco tempo) senza alcuna storia dietro. Ci potrebbe stare se fosse un match breve, ma dura 14 minuti e 3 secondi e non ha nulla al suo interno di interessante. Wright chiude con un Roll-up sull’avversario. 5/10, pubblico spento, zero interesse ed entrambi i lottatori mostrano di aver bisogno di molta più esperienza prima di gestire una sfida da quasi 15 minuti. Scelta insensata che rende il match troppo lungo per quello che ha da offrire. Aveva più senso proporre un altro Dustin Rhodes contro Bunkhouse Buck invece di questo.

WCW World Television Title Match: Johnny B. Badd (c) vs. Arn Anderson (w/Col. Robert Parker & Meng)
La rivalità era fra Johnny B. Badd e Honky Tonk Man, ma quest’ultimo ha lasciato la federazione prima dello show, lasciando spazio ad Arn Anderson, un wrestler qualitativamente superiore e capace di buone prestazioni. Tuttavia il match non pare ingranare, non c’è mai un momento che mi abbia fatto pensare che sia stata una sfida interessante, ed è un peccato visto che i match di Johnny erano stati tutti buoni negli ultimi mesi. Anderson va per lo schienamento, ma tocca le corde e l’arbitro lo sposta, così Johnny connette con un Roll-up e chiude la sfida in 11 minuti e 21 secondi, mantenendo la cintura. 3/10, purtroppo non c’è nulla che riesca ad attirare l’attenzione, è un match creato sul momento per la mancante di Honky Tonk Man.

Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray) (w/Sister Sherri) vs. The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags)
Riassumendo la situazione caotica attorno alle cinture di coppia, i Nasty Boys hanno vinto una title shot a Clash of the Champions 29, ma allo stesso tempo gli Stars and Stripes sono diventati campioni, poi hanno perso le cinture contro gli Harlem Heat. E si arriva a una sfida dove i #1 contenders non lottano per i titoli! Sì, non ci sono le cinture in palio. Anche qui la sfida dura più di quanto dovrebbe ed è confusionaria e spesso noiosa, quasi tutta basata sulla rissa fra le due squadre. Il finale è pessimo e inconcludente, Sherri spruzza il suo spray ma colpisce Stevie Ray per errore, poi lei cerca di rimediare e si lancia con il suo Headbutt dalle corde, finendo ancora su Ray. Viene data la vittoria per squalifica ai Nasty Boys dopo 17 minuti e 49 secondi. 5/10, pessima sfida di coppia, poteva uscire qualcosa di più godibile, inoltre dopo tutto quel tempo vedere un finale del genere è irritante. Si potevano almeno mettere in palio le cinture anche se non penso che sarebbe servito a migliorarne la qualità.

Kevin Sullivan vs. Mr. T
Visto che piovono premi per tutto l’evento (vedere segmenti), ecco un premio da parte mia: il peggiore match dell’anno. Il problema non è Mr. T, che subisce per tutta la durata della sfida senza nemmeno una reazione, e nemmeno Kevin Sullivan. Ma c’è Santa Claus (Babbo Natale), che è chiaramente Dave Sullivan, a distribuire regali, poi se ne approfitta per usare il suo sacchetto in cui ha il megafono di Jimmy Hart per attaccare il fratello Kevin, permettendo a Mr. T di chiudere su di lui dopo 3 minuti e 50 secondi. 0/10, breve ma tremendamente doloroso, e il post-match è pesante e non sembra terminare.
Quale post-match? Il pestaggio di Kevin nei confronti di Dave Sullivan. Il pubblico inneggia a Hulk Hogan, ma nessuno interviene. Orrore senza fine.

Avalanche (w/Kevin Sullivan) vs. Sting
Trovo Avalanche (Earthquake) un buon lottatore, il suo ritorno in WWF nel 1994 è stato fallimentare, un paio di match a Raw e poi è sparito nel nulla per catapultarsi in WCW, dove è subito stato lanciato ai piani alti, in rivalità con Hulk Hogan e Sting. Dopo minuti di noia, perché purtroppo non succede niente di rilievo, l’arbitro cade e Sting riesce a gettare il rivale a terra con un Bodyslam per poi applicare la Scorpion Death Lock. Kevin Sullivan interviene ed Avalanche prende il sopravvento. Hulk Hogan interviene armato di una sedia ma un secondo arbitro pensa che lui abbia attaccato Sting e gli dà la vittoria per squalifica dopo 15 minuti e 26 secondi. Ma che è successo? Che senso ha? 5-/10, senza interferenze sarebbe stato meglio, non di molto perché i primi dieci minuti erano tremendi. Il finale è inaccettabile e non porta da nessuna parte.

WCW World Heavyweight Title Match: Hulk Hogan (w/Jimmy Hart) (c) vs. The Butcher (w/Avalanche & Kevin Sullivan)
Lungo filmato riassuntivo sulla rivalità fra Hulk Hogan e The Butcher. Per chi se la fosse persa (nelle mie recensioni ci sono i punti salienti), Brother Bruti era dalla parte di Hogan, ma allo stesso tempo giocava il ruolo di uno dei wrestler mascherati (l’altro era Kevin Sullivan) che lo aggredivano di continuo. Alla fine è stato smascherato e si è scoperto che era proprio il grande amico di Hogan… ormai diventato The Butcher.
Addirittura Hulk Hogan riceve due volte il suo tema d’ingresso, la prima mentre entra, la seconda dopo l’annuncio del match. L’Hulkster è aggressivo e si fa strada usando la sedia all’esterno del ring e morsicando l’avversario, mentre il rivale si limita a prese statiche, cercando poi di vincere con la Sleeper Hold. Hogan reagisce e si gasa prima di provare a chiudere. Intervengono Sullivan e Avalanche ma lui si occupa di tutti i membri dei Three Faces of Fear. Atomic Leg Drop dal nulla su Butcher e schienamento dopo 12 minuti e 7 secondi per la vittoria. 5/10, deludente ai massimi livelli per un main event, è il solito trionfo di Hulk Hogan ma a questo giro non c’è nemmeno interesse perché l’avversario non è mai credibile.

Segmenti e considerazioni:
  • -          In un dark match, Arn Anderson e Bunkhouse Buck sconfiggono Brad Armstrong & Scott Armstrong.
  • -          Come gli eventi precedenti, Starrcade si apre con l’inno americano dopo un video che presenta le rivalità in corso.
  • -          Intervista al nuovo acquisto della WCW, “Macho Man” Randy Savage. Tuttavia non è il wrestler amato che ha lasciato la WWE due mesi prima, ma è arrogante e vuole un confronto con Hulk Hogan. Savage dice che è pronto a stringergli la mano, però potrebbe anche sferrargli uno schiaffo e rispedirlo in California. Strano modo per presentare un wrestler la cui presenza sarebbe stata accolta in modo positivo dai fan della WCW, invece si ritrovano a fischiarlo.
  • -          Conferenza stampa con Hulk Hogan che riceve il premio di wrestler dell’anno da Pro Wrestling Illustrated (chiaramente il famoso ente che fa classifiche ogni anno e per cui il web si infuria senza alcuna ragione visto che ognuno è libero di votare come preferisce chi ritiene abbia fatto meglio). Anticipo che Hogan non sarà la mia prima scelta (ma nemmeno nei primi tre) nei Cith Awards del 1994, considerato che ha debuttato a metà anno e c’è chi ha fatto meglio dall’inizio del ’94.
  • -          Intervista a Three Faces of Fear, il trio composto da Kevin Sullivan, Avalanche e The Butcher (Brutus Beefcake). I tre lanciano un po’ di minacce ai rispettivi avversari.
  • -          Seconda parte della conferenza stampa del PWI, con il premio di migliore tag team ai Nasty Boys, e qui si tratta di una scelta più logica visto il loro successo e la quantità di buoni match nel corso dell’anno.
  • -          Terza parte della conferenza stampa del PWI, con il premio dei lettori al wrestler più popolare, che viene dato a Sting.
  • -          Promo di Hulk Hogan, con Jimmy Hart, che promette a “Mean” Gene di abbattere The Butcher e se necessario anche Randy Savage.
  • -          Quarta parte della conferenza stampa del PWI, con il premio al miglior manager dell’anno che va a… Jimmy Hart! Non è nemmeno nella mia Top 3 annuale ed è indubbio che sia stato truccato (anche se è probabile che sia lo stesso anche per gli altri premi annunciati, la WCW non era la prima federazione al mondo a quei tempi).
  • -          A main event concluso, interviene “Macho Man” Randy Savage, che decide di aiutare Hogan a respingere i Three Faces of Fear. Arriva poi la stretta di mano fra loro, con il pubblico contento per la scelta di Macho Man.
  • -          Mentre Hogan festeggia nello spogliatoio, Vader interrompe la festa e gli lancia una sfida, dicendo che ora che è diventato campione americano vuole batterlo e porre fine all’Hulkamania. Fra i due scatta una rissa che viene fermata dai lottatori presenti.



Voto finale: 2/10, ho visto tutte le edizioni di Starrcade dal 1983 in poi (cioè dall’inizio) e anche se alcune volte non era riuscito al meglio (mi rivolgo in particolare agli orrendi Battlebowl/Lethal Lottery) non è mai stato così tremendo come nel 1994, anche se l’edizione 1991 ci arriva comunque vicino. Non parte male, il match iniziale è sufficiente e funziona bene per scaldare l’atmosfera, buon lavoro da parte di Jim Duggan in una serata dove Vader non risplende. Dal match seguente in poi c’è il vuoto assoluto, nulla di salvabile, al massimo si può puntare il dito verso le sfide ‘meno’ peggiori delle altre. Avevo aspettative almeno su Sting contro Avalanche, ma è stato deludente e con un finale sgradevole. C’erano quattro lottatori che nel 1994 hanno reso grande la WCW senza stare nel main event: Steven Regal, Steve Austin, Cactus Jack e Dustin Rhodes, e nessuno di loro è presente a Starrcade, l’evento principale dell’anno. L’arrivo di Randy Savage è utile per costruire una storia con Hulk Hogan, ma non è così memorabile. Si può parlare di uno show fallimentare? Sicuramente, un buyrate basso e una risposta dell’arena quasi inesistente.

giovedì 29 settembre 2016

Raw episodio 92 (26 dicembre 1994)

Recensione Raw 92
26 dicembre 1994 da Liberty (New York)
Durata show: 46:31

Ci siamo! Questa è l’ultima puntata trasmessa nel 1994, ma anche la prossima è stata registrata sempre la stessa sera.

Tatanka (w/Ted DiBiase) vs. The British Bulldog
Sfida breve con potenziale non del tutto sfruttato, parte bene e ci sono delle buone mosse e una psicologia più che accettabile. Poi degenera in doppia squalifica quando Bam Bam Bigelow attacca British Bulldog mentre Lex Luger attacca Tatanka. Il match dura 4 minuti e 16 secondi. 5.5/10, poteva uscire un match migliore, ma serve come sfida di costruzione perché la settimana prossima diventa un tag team match fra i due schieramenti.

Henry O. Godwinn vs. Mike Khoury
Debutto di Godwinn a Raw contro uno dei soliti jobber consueti, è una sfida pienamente a suo favore che si conclude con la sua manovra finale, lo Slop Drop. Squash, nulla di buono da questa sfida, il team di commento parla di tutt’altro, ignorando del tutto il nuovo lottatore.

Kwang vs. Rich Myers
Come sempre, quando combatte Kwang ci si focalizza su altro, in questo caso su Howard Finkel che continua la sua rivalità con Harvey Wippleman ma si scusa per averlo ostacolato. Okay, tornando alla sfida, Kwang chiude con uno Spinning Heel Kick dopo una decina di pose di arti marziali. Squash.

The Brooklyn Brawler vs. The Undertaker
Nel ’94 come in tutti gli anni seguenti c’era già il motto “il ritorno dell’Undertaker”, perché appunto era tipico da lui sparire per settimane e tornare sul ring con un po’ di costruzione ed attesa. Questo ‘ritorno’ è contro il jobber più famoso in circolazione. Undertaker ha vita facile e domina la sfida, si concede pure l’Old School Rope Walk prima di chiudere con il Tombstone Piledriver pre la vittoria. Squash adorabile.
IRS si presenta con dei druidi dopo la sfida per apparire minaccioso nei confronti del Deadman.

Segmenti e considerazioni:
  • -   Royal Rumble Report con due annunci: Razor Ramon contro Jeff Jarrett per la cintura intercontinentale e The Undertaker contro IRS. Viene poi mostrata una breve intervista a Bret Hart che parla delle sue feste natalizie.
  • -          Vignetta su Hakushi, vicino al debutto a Raw.
  • -          King’s Court interessante perché l’ospite è il “Big Daddy Cool” Diesel, che viene provocato da Jerry Lawler per diversi minuti, accusato di vivere della luce riflessa da Shawn Michaels, poi lui interviene e lo getta fuori dal ring, indossando la corona di Lawler.
  • -          Aggiornamento sul torneo di coppia, gli Heavenly Bodies hanno sconfitto i Bushwhackers al primo turno.
  • -          Vignetta che anticipa l’arrivo di Kama, lanciato come se fosse il più forte wrestler in circolazione.
  • -          Lex Luger e British Bulldog hanno sfidato Tatanka e Bam Bam Bigelow, spetta a Ted DiBiase accettare con riluttanza la sfida per la prossima puntata di Raw.
  • -          Giunto al termine del 1994 (recensione di fine settembre 2016), mi pare chiaro che Raw, invece di migliorare, è stato un anno in pari o addirittura peggiore del 1993, mentre la qualità dei pay per view è stata sicuramente più alta. È proprio vero che allo show serviva competizione per crescere a livello di match offerti al pubblico. Le tattiche della WWE (o se preferite WWF) del ’95 sono diverse: pay per view raddoppiati con il debutto dei famosi In Your House, e maggiore agonismo, specialmente nella seconda parte dell’anno con la Monday Night War. Personalmente non vedo l’ora di arrivarci!



Voto finale: 5/10, sicuramente un episodio che sembra più fresco rispetto al precedente, il King’s Court funziona benissimo, mentre sul ring ci si diverte di più con Undertaker contro Brooklyn Brawler che con Tatanka contro British Bulldog. Il tema natalizio è già meno presente che nelle scorse puntate, e quindi meno invasivo. Poi l’assenza di Doink The Clown dallo show è un punto a favore.

Raw episodio 91 (19 dicembre 1994)

Recensione Raw 91
19 dicembre 1994 da Liberty (New York)
Durata show: 46:34

Secondo dei quattro episodi registrati a Liberty e penultima puntata trasmessa nel 1994.

Irwin R. Schyster vs. Lex Luger
IRS ha un druido dalla sua parte, continuando la sua storia di ostilità con Undertaker. Lex Luger non riesce mai a concretizzare nella sfida, mentre l’avversario gli applica diverse prese di sottomissione. Il druido distrae Luger e lui lo segue all’esterno, facendosi contare fuori dopo 8 minuti e 25 secondi mentre viene rivelata l’identità della figura mascherata, si tratta di Tatanka, che è rivale del Made in USA da mesi. 5-/10, non è un buon match, la sfida è lenta e non ingrana, risulta a malapena guardabile e serve a mandare avanti l’interminabile rivalità fra Luger e Tatanka.

Chris Avery & Roy Raymond vs. The Smoking Gunns (Bart Gunn & Billy Gunn)
Prima sfida a senso unico dello show, con gli Smoking Gunns che dominano e dopo un po’ di gioco di squadra riescono ad avere la meglio con la loro manovra di combinazione alle corde. Squash.

Bob Holly vs. Chris Kanyon
Continuano i match a favore di Bob Holly, che qui chiude con un Flying Elbow Drop (che è la stessa mossa che abbiamo visto prima con Billy Gunn). Squash.

The Bushwhackers (Butch & Luke) vs. Well Dunn (Steven Dunn & Timothy Well)
La sfida non ha importanza per chi è presente sul ring, serve come sfondo per la rivalità fra Howard Finkel, all’angolo dei Bushwhackers, e Harvey Wippleman, dalla parte dei Well Dunn. Finkel strappa i pantaloni al manager rivale e questo permette ai Bushwhackers di chiudere con successo. Se i Well Dunn non sono ricordati come team al giorno d’oggi è anche grazie a sconfitte pesanti come questa. 4.5/10, non penso che vedere Wippleman in mutande sia un bel modo per rendere migliore un match, anzi, ne avrei fatto a meno.

Jim Neidhart vs. Nick Barberi
Sfida a senso unico, dove Neidhart domina per un paio di minuti prima di chiudere con la Camel Clutch per sottomissione. Squash.

Segmenti e considerazioni:
  • -          Aggiornamento dal torneo per le cinture di coppia vacanti, Tatanka e Bam Bam Bigelow hanno sconfitto i Men on a Mission.
  • -          Vignetta con “Double J” Jeff Jarrett. Ce ne era una anche nello scorso show anche se mi ero dimenticato di menzionarla. Qui si imbatte nell’attore Rip Taylor, che gli dice che diventerà una grande stella della musica. Era dimenticabile anche questa puntata.
  • -          King’s Court con ospite Bob Backlund (o Mr. Backlund come si fa chiamare), che viene fatto passare per un campione di integrità morale. Il segmento migliora quando è Backlund a prendere la parola, fra insulti ai fan e Diesel chiamato Kevin Nash per la prima volta. Grande abilità al microfono per lui.
  • -          Royal Rumble Report, il primo della serie, che cerca di far passare la presenza di Pamela Anderson (di Baywatch, negli anni ’90 lo abbiamo visti tutti almeno per una puntata) al pay per view come un grande annuncio. Il tema dell’evento è la spiaggia… in uno show a gennaio! Viene annunciato che Diesel dovrà difendere la cintura mondiale WWF contro Bret Hart, poi c’è un brevissimo promo di Diesel. Vengono rivelati alcuni nomi che prenderanno parte al Royal Rumble match.
  • -          Mabel chiede a Santa Claus cosa vuole per Natale, ma lui sta soffrendo perché ce l’ha sulle gambe e pesa tanto. Perciò è Santa Claus a sedersi sulle gambe del membro dei Men on a Mission. (Potevo ignorare questo segmento).
  • -          Viene annunciato British Bulldog contro Tatanka per la puntata seguente di Raw.



Voto finale: 3/10, un’altra pessima puntata in un periodo dove trovare show accettabili non era semplice. Qui l’unico momento positivo è dato dal discorso di Bob Backlund nel King’s Court, per quanto riguarda il ring non c’è nulla di interessante. Sinceramente la rivalità fra Wippleman e Finkel è pessima e sembra quasi uno scherzo che viene mandato avanti da diversi mesi. La presenza di Shawn Michaels al tavolo di commento continua ad essere un punto positivo, ma non così tanto da alzare una media voto a uno show pesante e a volte inguardabile.

mercoledì 28 settembre 2016

Raw episodio 90 (12 dicembre 1994)

Recensione Raw 90
12 dicembre 1994 da Liberty (New York)
Durata show: 46:01

Al tavolo di commento torna Shawn Michaels ad affiancarsi a McMahon.

Bob Backlund vs. Doink the Clown
A sorpresa è un match migliore delle mie previsioni, Backlund gestisce la sfida, con Doink messo alle strette più volte. Dopo una sfida equilibrata e con una buona tecnica, Backlund applica la Chickenwing Crossface e costringe l’avversario alla resa in 8 minuti e 1 secondo. 6.5/10, pienamente sopra la sufficienza, è un match che funziona e racconta una storia, con Doink che non può spezzare la manovra finale dell’avversario.

Mark Starr vs. Razor Ramon
Non è un match così facile come sembra per il Bad Guy, Starr riesce a liberarsi più volte dalle sue manovre prima di soccombere al Razor’s Edge. Squash, ma di quelli ben fatti.

Aldo Montoya vs. Nick Barberi
“The Man-O-War” Aldo Montoya, il luchador portoghese, è abbastanza ridicolo nel look, ma come lottatore riesce a gestire la sfida e chiude con un Flying Bulldog. Squash.

Bob Knight vs. King Kong Bundy
Il match dura anche troppo per quello che ha da offrire sul ring Bundy, sul serio, è ‘pesante’ in tutti i sensi. Poi arriva la vittoria con un Vertical Splash all’angolo. Squash.

Segmenti e considerazioni:
  • -          Il torneo per le cinture di coppia vacanti ha un tabellone, ma diventa un’esclusiva di Superstars, quindi niente match a Raw (almeno per ora).
  • -          King’s Court dove Jerry Lawler punzecchia il pubblico in vista delle feste natalizie prima di invitare come ospite IRS, che si porta dietro due esattori delle tasse incappucciati (o presunti druidi), prendendosela con Undertaker per essere uno che non paga le tasse, ma lui riuscirà a collezionarle. Poi viene annunciato un confronto fra IRS e Lex Luger per la prossima puntata di Raw.
  • -          Vignetta breve sul debutto di Hakushi che si sta avvicinando.
  • -          Continuano gli screzi fra il manager Harvey Wippleman e il ring announcer Howard Finkel, che la prossima settimana saranno negli angoli opposti durante il tag team match fra Well Dunn e Bushwhackers.



Voto finale: 5.5/10, una puntata con un buon match iniziale, non particolarmente lungo, che mostra Bob Backlund dominante ancora una volta e capace di sconfiggere chiunque con la Chickenwing Crossface. Il resto è composto da tre squash di cui due guardabili e uno orrendo. Il King’s Court intrattiene al punto giusto anche se vedere IRS che vuole collezionare le tasse da Undertaker è un po’ oltre i limiti del godibile. Non c’è molto altro, per fortuna Shawn Michaels al tavolo di commento è una valida presenza e riesce a divertire con alcune battute.

martedì 27 settembre 2016

Recensione AAA TripleMania XXIV (28 agosto 2016)

Recensione AAA TripleMania XXIV (24)
28 agosto 2016 da Mexico City (Mexico)
Durata show: circa 4 ore con il preshow e preparazione del ring

TripleMania è l’evento maggiore dell’AAA (Asistencia Asesoria y Administracion). Esiste una versione dell’evento commentata in lingua inglese da Hugo Savinovich e Matt Striker. Questa recensione segue la versione inglese, che non comprende segmenti backstage ma si focalizza sempre sul ring.

Copa TripleMania 12 Man Royal Rumble Match: Argenis vs Australian Suicide vs Daga vs El Elegido vs El Zorro vs Hernandez vs Hijo de Pirata Morgan vs La Parka vs Mamba vs Pimpinela Escarlata vs Super Fly vs Taurus
È a tutti gli effetti una Royal Rumble con una svolta finale, gli ultimi due rimasti devono vincere per schienamento o sottomissione, tutte le eliminazioni invece avvengono oltre la terza corda. Molti dei lottatori presenti nella sfida non sono nomi principali della federazione, ma ad esempio c’è il leggendario La Parka e buoni nomi come Argenis, Daga ed Hernandez. C’è grande atletismo e le eliminazioni scorrono bene, con La Parka ultimo eliminato prima del confronto finale fra Data e Australian Suicide. La parte finale migliora ulteriormente la sfida, con un buon confronto che dura almeno cinque minuti prima che arrivi la Corkscrew Shooting Star Press di Suicide per la chiusura via schienamento dopo 21 minuti e 13 secondi. Daga ha un piede sulle corde e l’arbitro non lo vede, che è un finale strano ma dà l’idea di retribuzione adatta per un wrestler scorretto. 7+/10, il match è adrenalinico a sufficienza per scaldare l’arena per il corso dello show.
A sfida conclusa, Daga attacca Australian Suicide e si vendica della sconfitta, colpendolo per poi strappargli la maschera e costringerlo a fuggire coprendosi il volto.

Averno & Chessman vs Faby Apache & Mary Apache
Sfida inter-gender, due maschi contro due femmine, e l’arbitro speciale è il padre delle due ragazze, El Gran Apache, che tuttavia non pare intenzionato a favorirle. Si tratta di un match violento, brutale, che non risparmia nessuno sul ring. Purtroppo c’è poca psicologica e l’unico elemento di rilievo è il rapporto fra padre e figlie. Nel finale, Averno usa un tubo al neon (decisamente massiccio) e lo spacca sulla schiena di Fabi, ma Gran Apache è furioso e se la prende con i due uomini. Scatta l’overbooking più estremo, interviene Ricky Marvin armato di sedia per attaccare Gran Apache, che viene portato via in barella. Il risultato? Non c’è, senza l’arbitro speciale nessuno interviene, quindi lo classifico come No Contest. 5/10, la sfida serve a raccontare una storia di riconciliazione e la violenza eccessiva evita di cadere nel dramma famigliare. Purtroppo non mi ha coinvolto troppo, è quel tipo di hardcore match che non riesco a farmi piacere, con una conclusione assente.

AAA World Tag Team Titles: Angelico & Jack Evans (c) vs Aero Star & Drago vs El Hijo del Fantasma & Garza Jr. vs Matt Cross & Paul London
Tre di questi team hanno lottatori impegnati in Lucha Underground, e per un fan della federazione è divertente vedere Angelico e Matt Cross (Son of Havoc) in squadre opposte visto che là sono compagni di trio. Buona parte della sfida è di altissimo livello, in particolare Aero Star e Drago sembrano inarrestabili, mentre Angelico ruba spesso la scena con i suoi voli. Nel finale, combo in cui Drago stordisce Paul London con il mist dalla bocca, mentre Aero Star connette con un Corkscrew Splash su London per lo schienamento vincente in 11 minuti e 49 secondi. Nuovi campioni di coppia. 8.5/10, match fatto di grandi manovre, è uno scontro da Lucha Libre moderna, imprevedibile e pieno d’azione. Se siete fan dei pesi leggeri che basano tutto sull’agilità probabilmente lo amerete.

“Love Machine” Art Barr, l’innovatore della Frog Splash e storico partner di squadra di Eddie Guerrero, viene inserito nella Hall of Fame.

AAA Latin America Title: Pentagon Jr. (c) vs Johnny Mundo
La parte migliore è sicuramente l’ingresso di Johnny Mundo con “Born in the USA” e la bandiera americana, insieme ad Hernandez, loro sono membri del Team Trump (non scherzo, si chiamano così), immaginate la reazione del pubblico! Pentagon invece è accompagnato da Joe Lider e Taya, che è la partner di Mundo in Lucha Underground ma qui è sua nemica. Lo scontro è come prevedibile di ottimo livello, con Pentagon che attacca duramente e Mundo compie manovre atletiche. C’è la caduta dell’arbitro nella fase finale, Taya potrebbe fermare Johnny Mundo ma connette con un Low Blow su Pentagon, permettendo all’avversario di chiudere e strappargli la cintura latino-americana dopo 15 minuti e 5 secondi. Finale shock con Mundo e Taya alleati. 8+/10, c’è tutto quello che si attende da questi lottatori, il finale sporco di sicuro toglie un po’ di pathos a una sfida che poteva diventare indimenticabile, ma non c’è dubbio che sia stato di buona qualità.

Promo di Vampiro, che da icona della Lucha Libre è ben accolto dai fan, anche se non dice nulla di particolare.

Dragon Azteca Jr., Prince Puma & Rey Mysterio Jr. vs Marty Martinez, Mil Muertes & The Monster Matanza Cueto
Match che è promosso come una sfida AAA / Lucha Underground, con Vampiro che si ferma al tavolo di commento inglese per dire la sua (essendo il commentatore dell’altra federazione insieme a Striker). Per essere sponsorizzato dall’altra federazione c’è qualcosa di divertente… Muertes e Matanza sono nemici giurati di là. Da questi lottatori è facile aspettarsi uno spettacolo assoluto, ma non è così, se il primo team pare adatto e con esperienza, il secondo è pure troppo separato, non c’è la minima collaborazione. I técnicos volano all’esterno per esaltare il pubblico mentre Rey Mysterio connette con la 619 su “The Moth” Marty Martinez, poi va a chiudere con la Springboard Frog Splash per lo schienamento decisivo in 11 minuti e 55 secondi. 7-/10, l’infinito potenziale della sfida non viene sfruttato, invece di essere uno dei classici ed epici match trios della Lucha Underground appare sottotono e meno incisivo. Non è una brutta sfida in ogni caso, il divertimento è assicurato.

AAA World Heavyweight Title: El Texano Jr. (c) vs Brian Cage vs Dr. Wagner Jr.
Viene subito detto a inizio sfida che Wagner è imbattuto a TripleMania, eppure questa non pare proprio essere la sua sfida ideale, il lottatore non riesce ad emergere contro due avversari al pieno delle forze. In realtà considerata la presenza di Brian Cage mi aspettavo molto di più, è un match che non prende ritmo, tante manovre di potenza in uno scontro fra Big Men, ma raramente succede qualcosa di adrenalinico. Cage fa fuori Wagner con una Powerbomb, poi si gioca la vittoria con Texano, cerca di chiudere con un’altra Powerbomb e poi con una Clothesline, ma non è ancora sufficiente. Texano connette con un Roll-up per la vittoria e mantiene la cintura mondiale dopo 11 minuti e 16 secondi. 6.5/10, qui sicuramente il voto è ancora più soggettivo del solito, semplicemente non mi ha coinvolto, ma c’è tutto quello che ci si aspetterebbe dai tre lottatori. Cage è come sempre un ottimo atleta e ha buone fasi di dominio.
Texano viene attaccato subito dopo la vittoria da Johnny Mundo, Taya, Hernandez e pure Mil Muertes. Intervengono Drago e Aero Star, i nuovi campioni di coppia, oltre a Garza Jr per il contrattacco in un post-match caotico in cui tutti colpiscono tutti.

Mask Vs. Hair Match: Pagano vs Psycho Clown
Questo è un caso atipico di sfida finale, non per la posta in gioco (il mitico Lucha de Apuestas), ma per lo stile dei due lottatori: ultra violenti. Immaginate il main event di ECW One Night Stand 2005 moltiplicato alla massima potenza e senza la stessa abilità di raccontare una storia. È hardcore dove nulla pare avere senso, ma è efficace perché ogni volta che la sfida pare terminare non è ancora sufficiente. Tavoli avvolti da filo spinato, tavoli giganti, mazze e un po’ tutto quello che rende il match estremo. La Lucha Libre è fatta anche di questo e in questo caso si accentua ai massimi livelli la rivalità fra i due clown. Se volete un parere schietto, non è un match di Wrestling, è una rissa caotica dove ogni manovra che ucciderebbe un lottatore non pare nemmeno urtarli. Nel finale, si aggiungono altre complicazioni, con Wagner che arriva ad aiutare Pagano a dar fuoco a un tavolo, ma Psycho Clown li travolge con la Spear e poi va a chiudere su Pagano per la vittoria dopo 27 minuti e 46 secondi. 8-/10, difficile giudicare una sfida del genere, all’inizio pensavo addirittura che fosse un match da 4, ma l’intrattenimento non manca e il pubblico adora quello che vede, che è un fattore importante per un main event. Molto simile al match dei Dudley Boyz a One Night Stand 2005, o si ama, o si odia, per quanto mi riguarda ha funzionato al meglio pur non essendo fra le mie due sfide preferite dell’evento.
Psycho Clown si lacera la maschera dalla gioia per la vittoria, mentre Pagano cerca di evitare di farsi radere i capelli, poi è comunque costretto a subire il taglio. Wagner lancia una sfida a Clown, maschera contro maschera a TripleMania XXV (25). Ehi, è fra un anno!


Voto finale: 7/10, è stato un evento lungo, con stili di lotta differenti e quindi capace di accontentare diverse tipologie di fan, dai fanatici assidui della Lucha Libre a chi è stato attratto dalla presenza di wrestler di Lucha Underground. Non si tratta di un grande successo, difficilmente terrà incollati alla federazione i fan che lo hanno seguito perché è l’evento maggiore, ma rispetto all’anno precedente è un passo avanti. Il main event è una sfida dura e cruda, con psicologia del ring ai minimi livelli ma che scalda l’arena come pochi match sarebbero in grado di fare. Le sfide per le cinture tag team e per la cintura latino-americana hanno rubato lo show con uno spettacolo incredibile. Nessun match passa alla storia o riesce a lasciare la sua impronta, ma è uno show scorrevole con una sola sfida brutta, quella inter-gender che comunque compensa con una dose di crudeltà sopra le righe. Il difetto maggiore è probabilmente la quantità eccessiva di interventi esterni, è come se le sfide servissero a dare la possibilità ai lottatori di farsi vedere anche fuori dai rispettivi match. Non è il migliore esponente di Lucha Libre ma risulta facile da seguire e con un commento in lingua inglese che racconta i retroscena delle storie in corso.

lunedì 26 settembre 2016

Raw episodio 89 (05 dicembre 1994)

Recensione Raw 89
05 dicembre 1994 da Poughkeepsie (New York)
Durata show: 46:29

Seconda e ultima puntata da Poughkeepsie mentre inizia il mese conclusivo del 1994. Shawn Michaels si unisce come ospite al tavolo di commento.

Jeff Jarrett vs British Bulldog
The Roadie, meglio conosciuto in futuro come Road Dogg della D-X, fa il suo debutto come guardia del corpo di Jeff Jarrett. La sfida risulta decisamente combattuta, non risplende in tutte le sue fasi ma ha buoni momenti. Nel finale, Bulldog insegue Double J all’esterno del ring e lo solleva sulle spalle, però lui rientra sul ring e riesce a vincere per conteggio fuori. 6/10, una sfida d’apertura adatta, non troppo adrenalinica ma capace di dare spazio a due lottatori che ne avevano bisogno.

1-2-3 Kid vs Barry Horowitz
Tipico match per Kid, che come al solito si ritrova in difficoltà quando invece dovrebbe dominare (comunque è contro uno fra i jobber più validi della federazione), e alla fine riesce a vincere con un Roll-up dal nulla. Noto che le reazioni del pubblico per il lottatore non sono più così accese come in passato. Squash.

Kwang vs Scott Taylor
Diciamoci la verità, ormai anche la federazione aveva capito che il personaggio di Kwang non poteva andare da nessuna parte, perciò il match viene usato per promuovere la rivalità fra il manager Harvey Wippleman e il ring announcer Howard Finkle, che ormai va avanti da mesi ed è fatta di sguardi di disprezzo. L’utilità di questa storia? Nessuna, ma Wippleman non è mai servito come manager, quindi qualcosa dovevano pur fargli fare. Kwang connette con uno Spinning Heel Kick e va a chiudere sull’avversario. Squash.

Bushwhackers (Bushwhacker Butch and Bushwhacker Luke) vs. Well Dunn (Steven Dunn and Timothy Well)
Continuano i problemi fra Wippleman e Finkle prima del main event, bah. Per fortuna il match non è terribile, i Well Dunn hanno l’occasione di esibirsi contro uno fra i team storici della federazione. Arriva il Battering Ram dei Bushwhackers che butta Well fuori dal ring, ma Wippleman afferra il piede di Butch e permette a Dunn di schienarlo per la vittoria. Per una volta il manager si è reso utile! 3/10, ho detto che non è un match terribile ma ciò non toglie che è pur sempre una sfida fiacca.


Segmenti e considerazioni:
  • -          Ci sono brevi video presi da una cena con personaggi del mondo dello sport fra cui le star della WWE.
  • -          Viene annunciato Doink “The Clown” contro Bob Backlund per il prossimo episodio di Raw.
  • -          Video sul videogioco WWF Raw per Sega Genesis, in cui si vede una manovra rotante di Shawn Michaels decisamente impossibile.
  • -          King’s Court dove Jerry Lawler ha un ospite speciale che lui definisce “la luce guidante” della federazione. E questo è Shawn Michaels, che abbandona il tavolo di commento per salire sul ring. HBK si prende i meriti delle tre cinture conquistate da Diesel e dice che dopo averlo creato sarà lui a smontarlo.
  • -          Annuncio sul debutto imminente della ‘star giapponese’ Hakushi.
  • -          Viene annunciato un torneo fra tag team per l’assegnazione delle cinture di coppia vacanti, che si concluderà a Royal Rumble.
  • -          In chiusura di show, Bob Backlund si riferisce al suo match contro Doink e dice di aver sempre odiato i clown e che una federazione di Wrestling non è posto per loro.



Voto finale: 5.5/10, uno show quasi sufficiente a questo turno, ci sono ben due sfide che non sono match a senso unico e British Bulldog contro Jeff Jarrett dà alcune soddisfazioni nonostante il finale sporco. Shawn Michaels riesce a intrattenere dal tavolo di commento e nel King’s Court, dimostrandosi uno fra i migliori intrattenitori della federazione. L’unica ‘storia’ è l’annuncio di un torneo di coppia che nemmeno ha inizio a Raw.

domenica 25 settembre 2016

Raw episodio 88 (28 novembre 1994)

Recensione Raw 88
28 novembre 1994 da Poughkeepsie (New York)
Durata show: 45:25

A Survivor Series ’94, Bret Hart è stato sconfitto da Bob Backlund, che ha ottenuto la cintura WWF. Il filmato iniziale mostra le fasi che hanno portato a questo risultato. Tuttavia, c’è dell’altro. In un evento al Madison Square Garden (di sabato) Diesel ha connesso una Jacknife Powerbomb dopo il suono della campanella e ha sconfitto Bob Backlund in 8 secondi per diventare il nuovo WWF Champion. Ancora una volta gli show al MGS dimostrano di essere più importanti degli episodi televisivi di Raw. Non a caso si torna a Poughkeepsie, scenario di alcuni fra i peggiori episodi di Raw per altre due puntate.

John Paul vs. Owen Hart
Durante il match, Bret Hart è intervistato al telefono e non pare felice dell’intervento di Owen nella sua sfida contro Bob Backlund. La sfida procede come previsto con una facile vittoria del Rocket con una Sharpshooter. Squash.

Adam Bomb vs. Irwin R. Schyster
Ho apprezzato IRS durante il ’93, in particolare nei suoi match di squadra con DiBiase. Nel 1994 invece sono diventato intollerante a queste sfide, rallentandole e rendendole difficili da sopportare. Anche questo è il caso di una brutta sfida, Bomb ha poco spazio e a fine match viene distratto da un individuo incappucciato, così IRS lo sconfigge con un Leg Drop. 4.5/10, dovrebbe essere il match migliore dello show, ma non emerge, ammetto di aver preferito la sfida precedente a senso unico.

Bob Holly vs. Tony DeVito
Una sfida insipida, Bob Holly che ormai non è più Sparky Plugg ha uno stile di lotta meno frenetico, e contro un avversario che a ogni nuova sfida pare avere il fisico sempre meno adatto al combattimento, riesce a vincere con una Flying Clothesline. Squash.

Bert Centeno vs. Lex Luger
Non è un periodo positivo per Luger, ha iniziato l’anno vincendo la Royal Rumble insieme a Bret Hart per poi trovarsi coinvolto in sfide di scarso valore e una rivalità non molto convincente contro Tatanka. Le sue vittorie sono tutte in sfide come questa contro avversari che contano poco, Luger ottiene la vittoria con la Torture Rack per sottomissione. Squash.

Buck Quartermain & Gary Scott vs. The Heavenly Bodies (Jimmy del Ray & Tom Prichard)
L’ultimo match è abbastanza buono, gli Heavenly Bodies sono un team convincente anche se non hanno mai avuto presa sul pubblico della WWE. Arriva presto la vittoria con la loro combinazione finale alle corde. Squash.

Segmenti e considerazioni:
  • -          Ci sono diversi filmati che mostrano immagini prese da Survivor Series. Come sempre si parla del pay per view come di un evento spettacolare e imperdibile, se leggete la mia recensione non sono dello stesso parere.
  • -          Promo di debutto di Henry Godwinn, che è un allevatore di stalle. Non avrei mai pensato che un wrestler con una personalità del genere sarebbe riuscito a rimanere in federazione per diversi anni.
  • -          Intervista sul ring al nuovo campione mondiale WWF Diesel, che spiega le dinamiche dei problemi fra lui e Shawn Michaels a Survivor Series, dicendo che HBK voleva rubare la scena e lo ha colpito di sua volontà (non crede che sia stato un incidente). Poi Diesel ha ‘buttato’ le cinture di coppia perché non vuole più far squadra con lui. Poi si improvvisa un beniamino del pubblico e ringrazia i fan per il supporto e dice che Bret Hart non meritava di perdere la cintura contro Bob Backlund e che se vuole affrontarlo lui lo attende. Cambiamento a 360° per Diesel prima e dopo la vittoria della cintura (off screen).
  • -          Viene annunciato British Bulldog contro Jeff Jarrett nella prossima puntata di Raw.
  • -          Bob Backlund annuncia a fine show di voler far cedere Diesel nella Chickenwing Crossface prima di ritirarsi.



Voto finale: 2.5/10, purtroppo l’episodio che segue Survivor Series non riesce a sfruttare il fascino della diretta televisiva. C’è un singolo segmento d’interesse che è l’intervista a Diesel, in cui c’è un cambiamento radicale del personaggio, che non appare più minaccioso ma è di buon umore e ringrazia il pubblico. Ci sono due soli match che si salvano e sono entrambi degli squash, quello di Owen Hart e il tag team match conclusivo degli Heavenly Bodies. Purtroppo manca mordente a questa sfida, penso che far disputare in diretta a Raw la sfida fra Backlund e Diesel sarebbe stato meglio, regalando un momento imperdibile, è come vedere un’intervista dopo una partita senza averla vista. Evitabile perché non succede nulla nello show.

sabato 24 settembre 2016

WCW Clash of the Champions 29 (16 novembre 1994)

Recensione WCW CLASH OF THE CHAMPIONS XXIX (29)
16 novembre 1994 da Jacksonville (Florida)
Durata show: 1:32:36

Ultimo dei Clash of the Champions del 1994, che si chiude con quattro eventi, mentre nei tre anni seguenti ce ne saranno soltanto due (con il 1997 a porre fine alla tradizione di Clash of the Champions).

WCW World Tag Team Title Match: Pretty Wonderful (Paul Orndorff & Paul Roma) (c) vs. Stars And Stripes (Marcus Alexander Bagwell & The Patriot)
C’è una stipulazione speciale nella sfida, The Patriot rischia di perdere la maschera in caso di sconfitta. A sorpresa il match è migliore delle sfide precedenti, con buone fasi e una psicologia decente. Orndorff come sempre ha buone idee e per lui è facile farsi tifare contro. Il finale però appare un po’ fuori luogo, arriva un Suplex di Bagwell su Orndorff ma entrambi hanno le spalle a terra e solo all’ultimo secondo Bagwell le solleva, arrivando quindi a vincere dopo 9 minuti e 20 secondi e portare al team la vittoria e la conquista delle cinture di coppia per la seconda volta. 7/10, sicuramente meglio delle mie previsioni, Bagwell è l’esempio ideale del lottatore che migliora lentamente ma è ancora in grado di compiere degli errori come nell’esecuzione della manovra finale. The Patriot e Paul Roma anche in una serata positiva continuano a non convincermi.

WCW World Television Title Match: Johnny B. Badd (c) vs. The Honky Tonk Man
I brutti match si vedono dall’inizio, anche se qui si potrebbe già rimanere perplessi dall’abbinamento sballato (anche se ogni match di Honky Tonk Man nel ’94 sa di errore). Oltre a essere una sfida pessima e breve anche il finale è inconcludente. Honky Tonk Man usa la chitarra e si fa squalificare dopo 6 minuti e 10 secondi, rimanendo poi sorpreso dalla decisione arbitrale. 4+/10, non c’è alcun senso logico nella sfida, la breve durata è l’unica ancora di salvezza. Chiaramente la permanenza del wrestler dell’epoca precedente durerà ancora per poco e non arriverà nemmeno a Starrcade.

Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray) (w/Sister Sherri) vs. The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags)
Finalmente i membri degli Harlem Heat hanno i nomi con cui li conosciamo tuttora. Booker T è già il wrestler più abile del team e comincia a costruirsi la sua reputazione, anni di distanza dalla fama in singolo. I Nasty in questo caso ricoprono il ruolo del team da battere per arrivare a grandi traguardi. Ci sono dei momenti in cui il match è veramente lento, altri dove risulta più scorrevole e facile da apprezzare. Nel finale, Sensuous Sherri (ora Sister Sherri) interviene e aiuta gli Harlem Heat e spinge Booker T a tuffarsi su Saggs e portare la vittoria agli Harlem Heat dopo 10 minuti e 36 secondi. 6/10, non è un grande match ma si salva in parte, sicuramente si sentiva bisogno di un nuovo tag team emergente visto che a lottare per le cinture erano sempre le solite coppie.

Dustin Rhodes vs. Vader (w/Harley Race)
In uno show scadente come questo c’è per fortuna una sfida di buon livello che non ha bisogno di una grande storia per funzionare. Il match è valido semplicemente perché funziona e le sue fasi sono interessanti. La forza fisica di Vader è ancora più evidente con un avversario di stazza inferiore, nel finale il Big Man connette con un Facebuster potente per chiudere la sfida in 11 minuti e 43 secondi. 8/10, continua il periodo positivo di entrambi i lottatori, che riescono a sfornare un match avvincente.
Dopo il match Vader cerca di attaccare nuovamente Rhodes, ma interviene Jim Duggan a salvarlo.

WCW United States Heavyweight Title Match: Jim Duggan (c) vs. Steve Austin
Molti pensano che il crollo della carriera di Steve Austin sia arrivato a causa di questioni politiche. In parte è vero, ma c’è da dire che Austin ha subito due brutti infortuni a pochi mesi di distanza. Qui è infortunato e quindi c’è una tattica per evitare di farlo competere, mentre nel ’95 si è infortunato nuovamente ed è stato licenziato. Forse era visto come ‘debole’ fisicamente, invece è un wrestler che ha passato quasi tutta la sua carriera a combattere con il fisico distrutto, non hanno visto in lui quel potenziale. Sono comunque il primo a sostenere che Jim Duggan lo abbia affossato, e questa è l’ultima volta in cui potrò recensire un match di Austin in WCW. C’è una sorpresa preparata da Austin e si tratta di Vader, che aggredisce Duggan e lo fa vincere per squalifica dopo 54 secondi. Finisce non appena ha inizio. 0/10, chiedersi cosa sarebbe stato in grado di ottenere Steve Austin in WCW rimanendo nel ’95 è fantawrestling, ma di sicuro dopo aver perso la cintura è stato distrutto nella reputazione nei suoi match con Jim Duggan. E questo fa male visto che è stato uno fra i lottatori di punta dell’intero 1994.

Dave Sullivan, Hulk Hogan & Sting (w/Jimmy Hart) vs. The Three Faces Of Fear (Avalanche, Kevin Sullivan & The Butcher) [Six Man Tag Team Match (Special Referee: Mr. T)]
Purtroppo l’unico elemento di interesse del match è vedere Hulk Hogan insieme a Sting, anche se quest’ultimo pare secondario vista il dominio del campione mondiale WCW sul ring. I Sullivan sono elementi negativi per la sfida, The Butcher è assolutamente indegno del main event, mentre Avalanche (il vecchio Earthquake) riesce a sfornare qualche buon momento. Purtroppo il risultato è mediocre, Mr. T attacca Kevin Sullivan con un pugno dopo le sue provocazioni e Hogan va a chiudere su di lui dopo 10 minuti e 55 secondi. 4+/10, sicuramente una brutta sfida conclusiva, l’Hulkamania rende meno importanti tutti gli altri lottatori coinvolti, e non c’era verso che Hogan perdesse per rendere più interessante il match di Starrcade.
L’assalto degli sconfitti avviene dopo la sfida, Hogan viene urtato con il megafono e poi lasciato a terra. The Butcher dovrebbe uscire ‘pericoloso’ dal segmento ma non lo pare affatto, e questa è la fine dello show.

Segmenti e considerazioni:
  • -          La maggior parte dei segmenti backstage servono a promuovere la linea telefonica a pagamento, uno dei modi più famosi negli anni ’90 per attirare gente a spendere soldi.
  • -          Brother Bruti, o The Butcher come si fa chiamare ora, è con Avalanche (Earthquake) e Kevin Sullivan, e ognuno di loro spende tempo a parlare del team rivale. Il promo esce bene, Sullivan in particolare è abile al microfono.
  • -          “Mean” Gene intervista Hulk Hogan, Sting e Dave Sullivan, tutti con un look da Hulkamaniacs. Sting con trucco giallo e rosso è orrendo. Come sempre due di loro sono carismatici e l’altro è una presenza inutile e sgradevole.



Voto finale: 4/10, continua il crollo della WCW, e qui si comincia a sprofondare in un territorio pessimo. Ho sempre sentito parlare male del periodo dalla metà del ’94 al ’95 prima di Nitro, ma è solo seguendo questi show che mi rendo conto di quanto sia cambiata in negativo. Non c’è verso che Brutus Beefcake dopo un anno e mezzo dal ritiro potesse funzionare nel main event, così come Jim Duggan sembra inarrestabile ed eccessivamente lanciato. Regal, uno fra i lottatori con le migliori abilità sul ring, è fuori dai giochi che contano, Steve Austin si ritrova lentamente sulla strada per l’addio alla federazione, Cactus Jack è già fuori. Gli unici in grado di fare un buon match sono Dustin Rhodes e Vader, il primo avrebbe cambiato federazione entro un anno, il secondo avrebbe lasciato la WCW sempre nel ’95. Certo, Hulk Hogan è carismatico e la sua presenza si fa notare, ma il livello di qualità degli show cala sempre di più. Gli screzi nel main event fra Mr. T e Kevin Sullivan servono a portarli a un match, mentre si forma anche la rivalità fra Sting e Avalanche. L’interesse per Starrcade è pari a zero.

venerdì 23 settembre 2016

WCW Halloween Havoc (23 ottobre 1994)

Recensione WCW Halloween Havoc 1994
23 ottobre 1994 da Detroit (Michigan)
Durata show: 2:42:52

Nel pieno dell’Hulkamania della WCW, è tempo del confronto “finale” con Ric Flair in una sfida dove lo sconfitto è costretto al ritiro.

WCW World Television Title Match: Johnny B. Badd (c) vs. The Honky Tonk Man
Lasciatemi dire che un tempo limite di 10 minuti per una sfida titolata è una scelta senza senso. Honku Tonk Man non è più portato per stare sul ring e risulta goffo nell’esecuzione delle mosse. Johnny non fa il suo migliore match, è una sfida che non dura molto ma risulta insipida. Scadono i dieci minuti e si ha la sensazione che sia tempo sprecato. 4+/10, noioso, vuoto, poco interessante.
Honky Tonk Man attacca Johnny, ma lui si difende, poi evitano di continuare a combattere.

WCW World Tag Team Title Match: Stars And Stripes (Marcus Alexander Bagwell & The Patriot) (c) vs. Pretty Wonderful (Paul Orndorff & Paul Roma)
C’è stato un cambio di campioni lontano dagli eventi che avevo la possibilità di recuperare (credo in uno show televisivo). Comunque questo è il rematch. Nulla di memorabile, per quanto mi riguarda è appena meglio della sfida di Fall Brawl, specialmente nelle fasi finali. Bagwell cerca di chiudere con un Suplex, ma Paul Roma si lancia dalla terza corda con un Flying Elbow Drop ed è lui a schienarlo dopo 13 minuti e 47 secondi appena si volta l’arbitro. Nuovi campioni di coppia. 6/10, per buona parte è lento e senza stimoli, poi si accende ma quando succede arriva la fine della sfida. Il cambio di titoli precedente è stato quasi inutile vista la breve durata.

Dave Sullivan vs. Kevin Sullivan
C’è addirittura un filmato che mostra il feud fraterno. Dopo mesi di match orrendi nei panni di Equalizer, Dave Sullivan ora veste da fan di Hulk Hogan e come personaggio potrebbe andare bene se rimanesse fuori dal ring, ma rimane il peggiore lottatore che si sia visto nel 1994. Kevin invece esce rafforzato dall’aver annientato in pochi minuti Cactus Jack, ritirandolo dalla WCW. Il match è orrendo, a livelli da essere disgustoso, c’è una parte in cui Dave Sullivan infila la bandana di Hogan nella bocca di Kevin, ma lui la usa per distrarlo. Alla fine ma Dave rientra sul ring fuori dopo 5 minuti e 17 secondi che sembrano durare molto di più. 0/10, se volete farvi del male guardate questa sfida, a prima vista è inoffensiva ma peggiora presto!

Arn Anderson (w/Col. Robert Parker & Meng) vs. Dustin Rhodes
La rivalità fra i due lottatori funziona bene, è stata ben costruita e vederli opposti ha senso. Dustin Rhodes ha messo su qualche chilo, comincia ad assomigliare nell’aspetto al padre. Questo è sicuramente il match migliore fra quelli visti finora, c’è tecnica, c’è il racconto di una storia e lo scontro si fa fisico. La parte finale è buona con schienamenti ripetuti da parte di entrambi, con Rhodes che riesce ad avere la meglio con un Roll Up. 8-/10, di solito Arn Anderson è una garanzia quando ci sono match di questa tipologia, Rhodes invece è in un periodo positivo.

WCW United States Heavyweight Title Match: Jim Duggan (c) vs. Steve Austin
Questa rivalità terribile rischia di affossare Steve Austin (e lo farà, visto che sarà in WCW ancora per poco). Almeno qui i due si affrontano in un vero match, e alla fine dei conti non è nemmeno così orrendo come potrebbe sembrare, almeno da parte di Austin si vede impegno, mentre Duggan è già più svogliato, limitandosi ai suoi soliti gesti esagerati e ai cori patriottici. Austin getta il campione oltre alla terza corda e viene squalificato (una delle regole di quel tempo in WCW) dopo 8 minuti e 2 secondi. 5.5/10, sicuramente è un match che ci si dimentica a breve dopo averlo visto, ma non c’è nulla di offensivo per gli spettatori e in alcune parti è divertente.

The Guardian Angel vs. Vader (w/ Harley Race)
Questa rivalità pare interminabile, Vader ha vinto praticamente tutte le tappe che contavano qualcosa, ma non pare abbastanza. Guardian Angel ormai è al 100% in modalità Big Bossman, usa le manette, si comporta come il vecchio personaggio, perciò rimane solo il nome nuovo (ma tanto sarebbe sparito a breve per lasciare posto a Big Bubba). Non è il loro confronto migliore, ma in un evento del genere risulta sicuramente meglio di tanta robaccia vista finora. Vader cerca di chiudere dopo una Powerbomb, ma non è sufficiente per la vittoria. Guardian Angel si distrae a causa di Harley Race, perciò Vader riesce a connettere con il suo Splash per la vittoria in 8 minuti e 17 secondi. 6/10, un’altra sfida a due stelle per quanto mi riguarda. Accettabile ma non buona, sa di già vista considerati i loro precedenti. Dopo questa ennesima vittoria di Vader penso che la rivalità possa ritenersi conclusa.

Bunkhouse Buck & Terry Funk (w/Col. Robert Parker & Meng) vs. The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags)
Okay, si ritorna alle sfide senza senso. Capisco che l’evento è a tema di Halloween, quindi usare una zucca ancora ci sta, ma Terry Funk che colpisce se stesso con una sedia che vorrebbe dire? Non c’è un filo logico, il combattimento è “hardcore” (per modo di dire) ma anche pessimo. Alla fine Jerry Sags connette con un Piledriver su Funk sopra a una zucca e porta alla vittoria i Nasty Boys dopo 7 minuti e 56 secondi. 2/10, un punto singolo dovuto alla fisicità della sfida, ma raccomanderei di starne lontano comunque. Con Rhodes contro Anderson prima e questo match di coppia ora, i War Games non hanno spinto le squadre a chiudere i conti.

WCW World Heavyweight Title: Hulk Hogan (w/Jimmy Hart) (c) vs. Ric Flair (w/Sensuous Sherri) [Steel Cage Retirement Match (Special Referee: Mr. T)]
Il match decisivo della rivalità fra Hogan e Flair è questo, con la stipulazione che lo sconfitto deve abbandonare la federazione, e questo già la dice lunga su chi sarà a trionfare. Hulk Hogan è aggressivo e combatte con intensità, al punto da causare problemi a Mr. T, arbitro speciale. La sfida è tutt’altro che il classico uno contro uno, interviene Sherri, poi Sting per fermarla, dopo arrivano gli assalitori mascherati, c’è grande caos nel match e Sherri riesce pure a trovarsi sul ring (gran salto dalla cima della gabbia) per ostacolare Hogan, che alla fine di tutto riesce comunque a superare ogni avversità e a chiudere con la combinazione Big Boot più Atomic Leg Drop dopo 19 minuti e 25 secondi. Ric Flair viene costretto al ritiro, ma tanto durerà pochi mesi. 7.5/10, buona sfida, che eccede con la confusione dall’esterno, l’Hulkster esagera veramente troppo nel sembrare intoccabile. Però, c’è tutta la storia dietro alla rivalità che è un punto di forza.
L’assalitore mascherato attacca Hogan dopo la sua vittoria ma fallisce l’assalto e viene smascherato, la sua identità viene rivelata e si tratta di… Brother Bruti (Brutus)! Hogan è sorpreso del tradimento da parte del suo migliore amico. Intervengono anche Sullivan e Earthquake (che qui si fa chiamare Avalanche). Pestaggio generale ai danni del campione mondiale WCW, poi arriva Sting ma è troppo tardi per aiutare Hogan.

Segmenti e considerazioni:
  • -          Si parte con l’inno americano.
  • -          Lungo filmato riguardante la rivalità fra Hulk Hogan e Ric Flair, la svolta è che stavolta ci sono ben due assalitori mascherati dalla parte di Flair.
  • -          Promo di Ric Flair e Sensuous Sherri, entrambi euforici in vista della sfida contro Hulk Hogan, sembrano avere un asso nella manica ma il match è dentro la gabbia d’acciaio.
  • -          Intervista di “Mean” Gene Okerlund a Hulk Hogan, in compagnia del manager Jimmy Hart e di Brother Bruti (Brutus Beefcake). C’è la preoccupazione che Mr. T, l’arbitro speciale del main event, si sia alleato con Ric Flair, ma l’Hulkster non pare teso.
  • -          Sting, che è fuori dalla card, si presenta in veste elegante, ma non perde più di 10 secondi al microfono.
  • -          Intervista a Thomas Hearns, un pugile, non so nulla su di lui e non mi sembra un esperto di Wrestling.
  • -          Eric Bischoff consegna un premio a Muhammad Alì (che in passato ha avuto dei trascorsi ad alta popolarità con il mondo del Wrestling).



Voto finale: 5/10, ci sono due sfide valide, il main event è un buon Steel Cage match, troppo confusionario nella seconda parte ma che è in grado di raccontare una storia di astio fra due leggende, con il passaggio definitivo di Hulk Hogan a uomo di punta della WCW ai danni di Ric Flair. Anche Arn Anderson contro Dustin Rhodes risulta un match ben fatto, con un’ottima azione e buone idee. Finalmente la storia dell’assalitore misterioso ha una conclusione per costruire quello che sulla carta è un terribile main event per Starrcade ’94. Steve Austin non riesce ad emergere contro Jim Duggan, c’è Honky Tonk Man, e pare veramente di seguire uno show di fine anni ’80, che in quel periodo non è di certo una sensazione piacevole. Lentamente i maggiori lottatori della WCW, ad eccezione di Flair e Sting, si ritrovano a lasciare spazio a chi ha un nome importante per via del suo passato. State alla larga dai match dei fratelli Sullivan e dal tag team match dei Nasty Boys (a meno che non siate grandi fan delle zucche come mosse finali) È una brutta mutazione a livello qualitativo ed è ancora in corso. I voti degli eventi stanno andando in discesa e un 1994 iniziato benissimo si prepara a chiudersi male.