martedì 31 gennaio 2017

Recensione Raw episodio 141 (01 gennaio 1996)

Recensione Raw 141 – The Raw Bowl
01 gennaio 1996 da Newark (Delaware)
Durata show: 46:23
Rating: 2.6 (vs Nitro #18: 2.5)

Episodio speciale per aprire il 1996 (okay, registrato a dicembre ’95 come di consueto con il primo episodio dell’anno nuovo) con il Raw Bowl per le cinture di coppia. Tema festivo con cheerleader, orchestra e casacche da football, più un ring color verde campo di gioco.

WWF World Tag Team Title: The Smoking Gunns (Bart Gunn & Billy Gunn) (c) vs. Owen Hart & Yokozuna (w/Jim Cornette & Mr. Fuji) vs. Razor Ramon & Savio Vega vs. Sid & The 1-2-3 Kid (w/Ted DiBiase) [RAW Bowl Elimination Match]
Durante l’ingresso, Ramon riceve un regalo dal chauffeur personale di Goldust ma si infastidisce e lo attacca. La sfida fra squadre è ad eliminazione. La cosa più assurda non è tanto il trucco agli occhi dei lottatori, ma le casacche colorate con spalliere, a che servono nel Wrestling? Quando il Bad Guy sta dominando contro 1-2-3 Kid, il ragazzo chiama il Time-out, con l’arbitro che interrompe la sfida, ma arriva il Razor’s Edge. Nella confusione generale, Sid attacca Ramon e Kid riesce a schienarlo. Okay, ora non capisco più le regole della sfida! La seconda fase saliente vede Yokozuna pronto a schiacciare Billy Gunn con lo Splash dalla seconda corda, ma Bart lo toglie e ci fa cadere al suo posto Owen Hart, che viene schiacciato dal compagno, perciò Billy lo schiena e rimangono solo due team in gara. Nel finale Kid sta per chiudere su Billy Gunn ma Razor Ramon rientra e lo getta giù dalla terza corda, addosso a Sid, che viene schienato dai campioni di coppia, che dunque mantengono le cinture dopo oltre 20 minuti di match. 3/10, probabilmente una fra le idee originali organizzate nel modo peggiore, è il progenitore del Turmoil Tag Team match che si vedrà anni più avanti. La qualità dei lottatori non manca e ci sono anche delle fasi ben fatte, ma in generale è confusionaria e difficile da seguire, non è mai più stata riproposta.

Viene mostrata una buona porzione del match fra HHH e Henry Godwinn di In Your House 5, a sorpresa migliore di ogni aspettativa.

Ci sono un po’ di parodie su ex lottatori passati in WCW, da Hogan a Savage.

Diesel vs. King Mabel (w/Sir Mo)
Leggo ovunque che si considera il Casket match contro Undertaker l’ultimo match di Mabel, ma c’è da considerare sia questo a Raw che la partecipazione al Royal Rumble match, perciò no, è ancora presente. Per fortuna non si può nemmeno definire un match, Diesel sale sul ring, va per l’Irish Whip, Big Boot e poi chiude per schienamento in 8 secondi. Squash.
Diesel continua il suo assalto con una Jacknife Powerbomb su Mo, annientando entrambi i Men on a Mission.

Brooklyn Brawler consegna agli Smoking Gunns il trofeo Steve Lombardi (che è il suo nome) e loro lo distruggono, poi vengono svelati un po’ di partecipanti al Royal Rumble match (c’è pure Tatanka che era sparito da un po’ di tempo), oltre a Vader al suo debutto in WWF.

Primo appuntamento con lo sketch Billionaire Ted (parodia di Turner, il boss WCW), dove viene chiesto a Hulk e Macho Man di eseguire le mosse finali di Razor Ramon e Diesel, ma loro pensano di non poterle fare. Ironicamente entrambi passeranno a breve in WCW. Dite quello che volete ma mi ha strappato una risata.


Voto finale: 2/10, un episodio talmente brutto che non è stato aggiunto al WWE Network nonostante ci fosse tutto il resto, per poi essere aggiunto meno di un mese prima della mia recensione. Il tema sportivo dell’evento parodizza il football ma lo spettacolo non è divertente come dovrebbe ed è praticamente impossibile seguire il Raw Bowl cercando di capire il senso delle regole fra time-out, interruzioni e confusione con un arbitraggio impossibile. Recuperando i pay per view, diventa superfluo perdere altri 5 minuti abbondanti per vedere uno dei match dell’ultimo In Your House.

venerdì 27 gennaio 2017

Recensione NXT 124 (04 luglio 2012)

Recensione NXT 124
04 luglio 2012 da Full Sail University, Winter Park (Florida)
Durata show: 42:39
NXT 124 su WWE Network

Paige vs. Sofia Cortez
Senza voto. Si parte con un match femminile. Paige non è ancora al pieno della popolarità e a dominare buona parte della sfida è Sofia Cortez, che dopo 2 minuti e 24 secondi chiude con una DDT in salto. Impossibile giudicare una sfida così breve.

Camacho (w/Hunico) vs. Seth Rollins
Voto: 6+/10. Hunico è maggiormente conosciuto come il secondo Sin Cara, ruolo che ha tenuto per anni, Camacho è il Tanga Loa della NJPW. Camacho parte in vantaggio e Hunico lo aiuta, ma Rollins riesce a far sbagliare i tempi della loro collaborazione e connette con un Curb Stomp per andare a chiudere in 4 minuti e 35 secondi. Anche qui la durata è breve ma almeno emerge un match sensato, anche se si va sul classico con la fase di dominio dell’heel per poi avere la reazione del beniamino del pubblico. Rollins continua a vincere ed è sicuramente uno fra i lottatori di punta di NXT.

Arriva un attacco dopo il match da parte di Hunico e Camacho ai danni di Rollins, che non può far nulla e soccombe.

CJ Parker & Nick Rogers vs. Corey Graves & Jake Carter
Squash. Wow, tre match di fila senza segmenti in mezzo. Qui ci sono due team senza alcuna chimica di squadra, Cory Graves è il protagonista assoluto, la manovra conclusiva del suo team è di buon impatto e loro vincono in 2 minuti e 25 secondi.

Presentazione di Kassius Ohno (Chris Hero) via filmato, con il lottatore che dice di infliggere dolore agli avversari.

Kassius Ohno vs. Mike Dalton
Squash. Mike Dalton è Tyler Breeze con il vecchio nome, è facile riconoscerlo nonostante il taglio di capelli diverso. Ohno riesce a dominare facilmente e vince con il KO Shot, il Discus Elbow in 2 minuti e 33 secondi.
Il vincitore parla piano perché tutti possano sentirlo e ribadisce che lui mette KO la gente e che tutti quello che potranno dire è ‘Oh No’.

Nuova vignetta su Bray Wyatt, che continua con i suoi discorsi pieni di ispirazione che risultano pure inquietanti. C’è anche Luke Harper fra i lottatori lì presenti. Il debutto è previsto per la prossima puntata.

Derrick Bateman vs. Jinder Mahal
Voto: 5.5/10. C’è il tentativo di fare una sfida competitiva e Bateman si lancia pure all’esterno con un Suicide Dive. Il lottatore cerca di chiudere diverse volte, però Mahal riesce sempre a riprendersi ed è lui a vincere con la Camel Clutch, facendo cedere l’avversario in 4 minuti e 2 secondi. Non sufficiente, tuttavia si intravede un po’ di competizione in uno show ricco di sfide a senso unico.
Mahal infierisce su Bateman e gli applica un’altra Camel Clutch.

Bo Dallas, Seth Rollins & Tyson Kidd vs. Camacho, Hunico & Michael McGillicutty
Voto: 7-/10. Qui ci sono tutti i nomi principali che lo show vuole proporre nel 2012, in particolare spiccano Bo Dallas e Seth Rollins. Nel finale Tyson Kidd libera il ring con l’aiuto dei compagni e un tuffo all’esterno di Rollins. Kidd vorrebbe lanciarsi anche lui all’esterno ma McGillicutty (il nome più difficile da scrivere) vince con un Inverted Neckbreaker dopo 9 minuti e 52 secondi. Il migliore dei match serali ma non risulta nulla di imperdibile e il finale arriva dal nulla.


Voto finale: 4/10, è facile riconoscere il talento delle future stelle della federazione, ma proporre uno show del genere è controproducente, troppe sfide a senso unico e in generale del pessimo Wrestling. Il main event salva la situazione con un 3 contro 3 veloce e funzionale. Purtroppo lo show non riesce ad avere fascino al momento, nessuna personalità che emerge e sul piano del Wrestling lottato non c’è un solo match che valga la pena di recuperare. Il team di commento ha un approccio sportivo affascinante, decisamente diverso da come vengono commentati gli altri show settimanali. Si intravede che non è ancora ambizioso e quindi è uno show minore nel contenuto e nella forma, non c’è ancora il legame con il pubblico che poi ha reso così popolare NXT.

giovedì 26 gennaio 2017

Recensione WCW Starrcade 1995 (27 dicembre 1995)

Recensione WCW Starrcade 1995
27 dicembre 1995 da Nashville (Tennessee)
Durata show: 2:43:59

Edizione veramente particolare di Starrcade, i lottatori sono impegnati in uno scontro WCW contro Giappone/NJPW, mentre la stella principale, Hulk Hogan, non ha alcun match. Ho l’impressione che a volte la WCW si fosse dimenticata che Starrcade era l’evento di punta dell’anno, raramente negli anni ’90 è stato in grado di contrastare il prestigio di Wrestlemania.
Al tavolo di commento con Tony Schiavone e Bobby Heenan c’è Dusty Rhodes, che predice la vittoria della cintura mondiale da parte di Ric Flair. Considerata la natura competitiva dell’evento, e le interviste mirate ai rispettivi match, non le descriverò perché finirei per diventare ripetitivo “wrestler 1 parla di wrestler 2 e del torneo”. Faccio una menzione particolare per Sting che parla di Luger come amico-rivale con un carisma immenso, per me lui era il volto della WCW proprio grazie a promo del genere.

Chris Benoit vs. Jushin Thunder Liger (w/Sonny Onoo) [World Cup Of Wrestling Match #1]
Si parte con una grande sfida, inevitabile quando ci sono due lottatori così abili, fra i migliori al mondo. Ci sono tutti gli ingredienti per qualcosa di spettacolare tranne il finale. Dopo voli all’esterno e manovre sia tecniche che d’agilità, interviene Kevin Sullivan a causare una distrazione al canadese (il suo obiettivo è Brian Pillman, ma causa comunque problemi a un altro membro degli Horsemen), così Liger chiude con un Roll-up e ottiene la vittoria in 10 minuti e 29 secondi. WCW 0; NJPW 1. 8-/10, il finale distrugge una sfida fino a quel momento ottima, seppure non abbastanza lunga da garantire uno spettacolo maggiore. Un ottimo abbinamento, ma la conclusione riesce a cancellare in parte quanto è stato fatto prima di quel momento.

IWGP Junior Heavyweight Title: Koji Kanemoto (w/Sonny Onoo) (c) vs. Alex Wright [World Cup Of Wrestling Match #2]
C’è la cintura in palio e per quanto mi riguarda Wright è del tutto degno di competere, incredibile talento spesso utilizzato male, oltre a essere molto giovane. Penso che Wright sia uno di quei nomi che hanno avuto troppa sfortuna a trovarsi nei posti giusti al momento sbagliato. Kanemoto è bravissimo, la sfida ha di tutto, Moonsault, Somersault, Suplex di ogni tipo e altre manovre atletiche, è una grande sfida che si chiude con un Roll-up del campione dopo 11 minuti e 30 secondi. WCW 0; NJPW 2. 8/10, grande performance dei due lottatori, lo trovo superiore al match precedente anche grazie a una conclusione più marcata.

Lex Luger (w/Jimmy Hart) vs. Masahiro Chono (w/Sonny Onoo) [World Cup Of Wrestling Match #3]
Il match poteva essere promettente perché Chono è considerato uno specialista della STF, ma non è una sfida che punta sul confronto fra manovre di sottomissione, non c’è nulla a caratterizzarla e si conclude troppo in fretta quando Luger fa cedere l’avversario con la Torture Rack in 6 minuti e 41 secondi. WCW 1; NJPW 2. 6/10, priva di ogni emozione, c’è da dire che in parte mi ha ricordato almeno il lato migliore di Luger che non si vedeva da anni quando ancora disputava dei buoni match.

Johnny B. Badd (w/Kimberly) vs. Masa Saito (w/Sonny Onoo) [World Cup Of Wrestling Match #4]
Saito è l’inventore del Saito Suplex, e come potete immaginare è già over 50 ai tempi della sfida, non al pieno della forma fisica. Kimberly insulta Onoo dicendogli che se una donna non può stare a bordo ring allora nemmeno lui dovrebbe essere lì, poi la sfida in sé non è di sicuro il miglior match per Johnny, o per Saito. Ci sono colpi durissimi del giapponese, ma la sfida non inizia mai a entrare nel vivo. Saito getta Johnny oltre la terza corda, che equivale ancora a una squalifica, e perciò Johnny vince in 5 minuti e 52 secondi. WCW 2; NJPW; 2. 5/10, deludente, non ai livelli di quello che poteva uscire fra Johnny e un Junior Heavyweight, purtroppo non è stato il migliore degli abbinamenti.

Eddie Guerrero vs. Shinjiro Otani (w/Sonny Onoo) [World Cup Of Wrestling Match #5]
Questo è il mio match preferito del torneo perché la qualità è elevata e si può assistere al migliore Eddie Guerrero in circolazione, oltre a una sfida perfetta di Otani. Grande confronto, penso uno fra i pochi del torneo veramente capace di coinvolgere il pubblico (totalmente disinteressato al resto). Simile al secondo match, anche qui la qualità del Wrestling lottato è spettacolare. Si chiude con una serie di Roll-up veloci e alternati, che viene vinta da Otani che ottiene lo schienamento vincente dopo 13 minuti e 43 secondi. WCW 2; NJPW 3. 8.5/10, sicuramente uno di quei match riusciti che riesce a catturare l’atmosfera (erroneamente vista dal pubblico come USA contro Giappone, una visione sbagliata e non voluta dalla WCW).

Randy Savage vs. Hiroyoshi Tenzan (w/Sonny Onoo) [World Cup Of Wrestling Match #6]
Un altro match deludente in questa fase di Savage da campione WCW, in cui per tutta la sfida lui sta a subire le mosse dell’avversario per poi scatenarsi in una reazione finale che lo porta a vincere con il Flying Elbow Drop in 6 minuti e 55 secondi. Completamente privo di mordente. WCW 3; NJPW 3. 4/10, il peggiore match del torneo, e nemmeno stavolta Macho Man ne esce bene, sembra in pessime condizioni fisiche.

Kensuke Sasaki (w/Sonny Onoo) vs. Sting [World Cup Of Wrestling Match #7]
Penso che sia la finale più prevedibile di sempre, siccome sappiamo tutti che la WCW non può perdere in casa contro una federazione giapponese (più prestigiosa e storica, ma conta ben poco). Spetta a Sting il ruolo dell’ultimo eroe, e stavolta si trasforma davvero in una sfida patriottica. C’è un po’ d’azione ma non è uno fra i match migliori, nonostante il carisma di Sting e un avversario già conosciuto perché al tempo dello show detiene la cintura americana. Sting vince con la Scorpion Death Lock per sottomissione in 6 minuti e 52 secondi. 7+/10, non è una finale lunga ma comprendo che l’obiettivo era di far tenere il fiato a Sting per poi fargli affrontare una sfida ancora più importante pochi minuti dopo. Infatti il torneo altro non è che un riempitivo per l’unico match atteso dai fan (ma facile da valutare in positivo ad anni di distanza).

WCW World Heavyweight Title #1 Contendership: Lex Luger vs. Ric Flair vs. Sting [Triangle Match]
Qui c’è tutto quello che serviva per creare lo scontro più atteso, capace di mettere in lotta i tre wrestler con maggiore storia. Luger e Sting amici ma rivali, Flair praticamente nemico di tutti, è tutto ben giocato anche se si tratta di un match lento nell’esecuzione, con tante fasi in cui tutto è fermo. Per me è accettabile e anzi certe volte questa lentezza è ripagata dalla tensione, c’è un solo problema ed è un finale che al giorno d’oggi farebbe scappare il pubblico dell’arena. Ric Flair rimane l’unico sul ring, Sting si rialza ma Luger lo blocca, ed entrambi vengono contati fuori. Il conteggio fuori in un match a tre probabilmente non è mai stato più proposto perché non ha alcun senso, mentre Luger non trattenendo Sting avrebbe permesso di mandare avanti la sfida, in pratica tutto ciò non ha senso e rovina il finale di un match che poteva fare la storia della federazione (e in parte comunque la fa lo stesso). Flair vince per conteggio fuori in 28 minuti e 3 secondi. 7.5/10, non posso dare di più per le osservazioni fatte in precedenza, ma di sicuro è una sfida che regala buoni momenti, e Ric Flair si mantiene ai livelli che ci aspetta da lui.

Jimmy Hart passa da Luger a Flair per essere parte di chi punta a vincere la cintura.

WCW World Heavyweight Title: Randy Savage (c) vs. Ric Flair (w/Jimmy Hart)
Lo scontro a Nitro è stato deludente, e qui va un po’ meglio anche se non è quel Flair contro Savage che poteva diventare leggendario. Il Nature Boy combatte bene anche da stanco, Macho Man continua ad apparire affaticato, d’altronde dopo il suo ritiro anni prima non ha mai mostrato di aver ottenuto la giusta forma fisica. Però, è uno scontro fra lottatori di punta e comunque ha il suo fascino. Intervengono gli Horseman e Jimmy Hart, portando Savage a essere colpito dal tirapugni di Arn Anderson per il colpo da KO. Flair va a schienarlo in 8 minuti e 41 secondi e diventa il nuovo campione mondiale per la dodicesima volta in carriera. 7/10, non è una sfida da sogno e il risultato è determinato dalle interferenze esterne, ma è un punto di svolta nell’evento più importante dell’anno. Il regno di Savage si chiude in modo mediocre senza mai dargli una sola chance di esprimersi come campione.
Flair festeggia la vittoria della cintura per chiudere l’ultimo evento annuale.


Voto finale: 7/10, è difficile valutare questo Starrcade, se si guarda l’intrattenimento e lo spirito interno della federazione il voto dovrebbe essere molto più basso, ma quasi un’intera ora viene spesa nella battaglia fra i quattro lottatori simbolo della WCW a parte Hulk Hogan (del tutto fuori dall’evento). Il torneo è facile da apprezzare se si guarda alla qualità dei match, posso dire che i fan dell’arena non avevano interesse e il loro umore è cambiato verso la fine, purtroppo è brutto vedere grande qualità con zero reazioni dell’arena, ma non è la prima né l’ultima volta che questo succede. Ric Flair e Sting sono stati perfetti e capaci di trasmettere emozioni, Lex Luger e Randy Savage un po’ meno, ma si sono meritati quell’opportunità. Sul torneo, è qualcosa di atipico e mai più riproposto, perciò può risultare interessante. Dipende da quanto preferite la qualità del lottato alla qualità delle storie, e questo determina il voto. Sicuramente non è stato costruito a dovere, però so di aver dato dei voti buoni per la maggior parte dei match e questo vuol dire che mi sono divertito a seguirlo.

mercoledì 25 gennaio 2017

Recensione Nitro episodio 17 (25 dicembre 1995)

Recensione WCW Nitro 17
25 dicembre 1995 da Augusta (Georgia)
Durata show: 52:37
Rating: 2.5 (nessun episodio di Raw)

Puntata registrata, siccome viene trasmessa a Natale, senza la concorrenza di Raw.

Lex Luger (w/Jimmy Hart) vs. Scotty Riggs
Viene ripetuta per la seconda settimana di fila l’idea di dare a Luger (e a Sting e Flair) un match prima di Starrcade, qui si va a senso logico perché Riggs è il partner di Bagwell che ha affrontato il Total Package nell’episodio precedente. Il problema di Riggs è che mantiene così poco carisma che quando Luger chiama la Torture Rack il pubblico esplode in un boato, e poi festeggia anche dopo la sua vittoria per sottomissione dopo 6 minuti e 23 secondi. 6/10, match migliore di quello contro Bagwell, Riggs è stato un buon avversario per il Total Package.

“Mean” Gene chiede a Sting il suo parere su Luger e lui insiste che lo considera un amico e che cerca di riportarlo dal lato ‘giusto’, che non si accorge di quello che sta facendo agli altri. Poi si rivolge ai talenti della NJPW e dice che negli USA si accorgeranno chi sono i migliori (in pratica promuove le star della WCW).

Big Bubba Rogers vs. Sting
Sting era presente sulla rampa nell’intervista, è rientrato nel backstage per fare il suo ingresso. Raramente ho visto questa situazione a così poco tempo di distanza. Rogers pare farsi male nella parte iniziale della sfida e prende tempo per riprendersi. Il team di commento fa un buon lavoro nel descrivere la situazione di Sting, che ha più difficoltà del previsto contro l’avversario (con cui ha avuto parecchi match in passato, sono ancora rivali), e si approfitta di una distrazione di Big Bubba per schienarlo con un Inside Cradle in 5 minuti e 15 secondi. 7-/10, buona sfida nonostante la breve durata, Rogers risulta sempre un avversario credibile e costringe Sting a vincere d’ingegno invece che con una manovra finale.

Lex Luger parla del suo match contro Sting e Ric Flair a Starrcade, si considera il campione non coronato della federazione e vuole perciò guadagnare la cintura. Jimmy Hart si prepara a parlare, ma viene interrotto da Craig Pittman, che vuole essere gestito da lui come manager. Hart gli fa togliere la camicia e gli fa notare che il suo fisico non è degno di quello del Total Package, rifiutando di gestirlo.

Dean Malenko vs. Mr. JL
Spetta spesso a lottatori come Malenko e Lynn fare i migliori match di uno show con pochi minuti a disposizione, e di solito ci riescono. Qui c’è di tutto, tecnica, agilità, un volo all’esterno e qualche colpo duro, tutto condensato nel minor tempo possibile. È un impegno apprezzabile. Malenko stordisce l’avversario con un Backbreaker dalla terza corda e poi lo fa cedere con la Malenko Leg Lock in 3 minuti e 43 secondi. 7+/10, troppo poco tempo per appassionare gli spettatori, ma abbastanza per far valere le qualità dei due lottatori.

Ric Flair viene intervistato, ma Jimmy Hart lo interrompe e si scusa per l’intervento del “Taskmaster” Kevin Sullivan della scorsa puntata. Hart insiste per essere a bordo ring per offrirgli assistenza e il Nature Boy accetta (strano perché poco prima ha detto di essere dalla parte di Lex Luger, dovrebbe aver capito il gioco ‘sporco’ del manager).

WCW World Heavyweight Title Match: Randy Savage (c) vs. Ric Flair (w/Jimmy Hart)
Savage ha una fasciatura vistosa al braccio e come nel match precedente (registrato la stessa sera di questo) non appare in buona forma fisica. Siamo lontani dal classico Flair contro Savage di Wrestlemania VIII a livello di qualità, però è un match che mette curiosità anche per il ruolo di Jimmy Hart, che aiuta spesso il Nature Boy. Ci sono tutti gli elementi caratteristici, Savage che si lancia all’esterno dalla terza corda, la Figure 4 Leg Lock, il tentativo di Flair di lanciarsi dall’angolo che fallisce e l’immancabile Flair Drop in cui collassa sul ring da solo. Lex Luger interviene e causa la vittoria per squalifica a Macho Man dopo 14 minuti e 25 secondi in un momento in cui non sembrava nemmeno vicino alla vittoria. 6.5/10, come già detto, non un grande match, però si lascia seguire con interesse. La parte più fastidiosa è che nemmeno questo match aiuta il regno di Randy Savage, che ancora una volta mantiene solo grazie a un’interferenza ed è ben lontano dal dominio che aveva sul ring il campione precedente, Hulk Hogan.

Voto finale: 7/10, una puntata che ha tutto quello che serve per mettere attesa per Starrcade ’95, è incredibile pensare a quanto abbiano costruito bene quella che è la rivalità principale dell’evento (decisamente peggio ogni altra sfida e il torneo USA-Giappone). Sting e Lex Luger sono stati messi in risalto, Ric Flair pure e ha gestito la sfida titolata da sfidante senza particolari problemi. Randy Savage è l’unico elemento negativo, proprio per come viene gestito il suo regno, mai forte o capace di mostrarsi pericoloso, sempre a un passo dal perdere la cintura. Valutato sul piano della qualità dei match, lo show rimane nell’indifferenza generale, come costruzione, interviste e situazioni invece eccelle.

Nitro, voto 7; Raw, senza episodio. Situazione invariata perché si è disputato un solo show al lunedì sera.


Nitro 12 – Raw 3

martedì 24 gennaio 2017

Recensione Nitro episodio 16 (18 dicembre 1995)

Recensione WCW Nitro 16
18 dicembre 1995 da Augusta (Georgia)
Durata show: 52:27
Rating: 2.7 (vs Raw #140: 2.3)

Apertura dello show con uno shock sorprendente, Alundra Blayze si presenta con il nome Madusa e la cintura di WWF Women’s Champion, afferra un bidone della spazzatura e ci getta dentro la cintura, dicendo che è quello il suo pensiero su quella cintura, dicendo di aver scelto la WCW. Come se non bastasse, appare anche il giocatore dei Chicago Bears The Refrigerator che aveva fatto parte degli enforcer nel main event di Wrestlemania XI, ad indicare che in tanti stanno voltando le spalle alla federazione rivale.

Viene annunciato che il vincitore del match titolato di questa sera affronterà Ric Flair la settimana seguente per la cintura mondiale.

Eddie Guerrero vs. Ric Flair
Heenan esalta Flair come un 11 volte campione del mondo alla ricerca della dodicesima cintura. Come tutti sanno, vincerà la cintura mondiale WCW altre 5 volte per diventare il 16 volte campione mondiale (che è ancora il record assoluto al momento in cui scrivo la recensione). Guerrero gli tiene testa, però cade male dall’angolo e sbatte il ginocchio destro. Da quel momento Flair se ne approfitta per colpirlo, lo trascina sul ring e gli applica la Figure 4 Leg Lock per sottometterlo in 7 minuti e 36 secondi. Il Nature Boy infierisce a sfida conclusa. 6/10, sfida nella norma, con alcuni buoni momenti ma che diventa a senso unico quando Guerrero si fa male. Non è uno di quei match capaci di fare la storia, ovviamente.

Intervista ad Arn Anderson e Ric Flair, con le immagini dell’attacco ai danni di Paul Orndorff della settimana precedente. The Taskmaster interviene ed è in parte ostile agli Horsemen perché ce l’ha con Brian Pillman e che se non lo terranno a bada il Dungeon of Doom si farà notare. Il discorso rimane teso.

Craig Pittman “The Pittbul” chiede a Bobby Heenan di fargli da manager ma lui rifiuta perché si è ritirato ma gli fornirà assistenza sfruttando le sue conoscenze.

Lex Luger (w/Jimmy Hart) vs. Marcus Alexander Bagwell (w/Scotty Riggs)
Non mi ha preso per niente questa sfida, Bagwell del ’95 è un lottatore insignificante, non si vede nemmeno un percorso di scalata, ha fatto qualcosa di accettabile in coppia, ma in singolo ha sempre fatto performance noiose sul ring. Luger lo sconfigge facilmente con la Torture Rack in 3 minuti e 8 secondi. Squash.
Breve intervista post-match a Luger che si proclama il prossimo campione mondiale (ironico perché ci sono altre due sfide titolate senza lui presente).

Earl Robert Eaton (w/Jeeves) vs. Sting
Old School con Bobby Eaton sul ring, con Sting che si trova un avversario più competitivo del previsto, ma con troppa sicurezza in se stesso Eaton si lancia dalla terza corda e manca il bersaglio, poi Sting lo travolge e chiude con la Scorpion Death Lock in 3 minuti e 59 secondi. Tutti e tre gli sfidanti al titolo hanno vinto le prime sfide dello show! 5.5/10, non mi dispiace vedere in azione Eaton, ma non viene presentato a dovere, la sfida pare più lunga della durata effettiva.
Breve intervista anche a Sting, tutti e tre gli sfidanti più o meno hanno detto le stesse cose, anche se Flair e Sting sono notevolmente più carismatici di Luger. Sting vuole il suo sesto titolo mondiale.

WCW World Heavyweight Title Match: Randy Savage (c) vs. The Giant (w/Jimmy Hart & The Taskmaster)
Un match valido per la cintura mondiale fra due lottatori di punta è sempre apprezzabile a Nitro, anche quando non risulta una sfida epica come dovrebbe. Giant risulta pericoloso e riesce addirittura a connettere con l’Atomic Leg Drop (!!!) su Savage, andando a schienarlo, ma il conteggio viene interrotto da Hulk Hogan, che armato di una sedia lo colpisce, impedendogli di vincere la sfida e la cintura, dando a Giant una vittoria per squalifica dopo 7 minuti e 30 secondi. 6+/10, buon intrattenimento ma un finale pessimo dove sono i ‘buoni’ a risultare scorretti. C’era davvero bisogno di far vedere il gigante a un passo dalla conquista della cintura invece di far vedere Savage preparato? Secondo me no, finora il suo regno non ha avuto il minimo successo meritato, c’è sempre stato Hogan dietro a tutto.

Hulk Hogan continua l’assalto a sfida conclusa, esagerando al punto da essere richiamato da diverse persone, poi assiste Savage ma solo perché vuole una title shot da lui. Macho Man gli ricorda che deve prima battere Ric Flair, poi c’è anche il problema di Lex Luger e Sting, perciò Hogan dovrà aspettare un po’ per ottenere la sua grande opportunità, ma lui è felice di questa sfida quando arriverà. Il pubblico appare felice di questa prospettiva.

Voto finale: 6/10, okay, il Wrestling lottato non è dei migliori e perfino un potenziale grande match fra Ric Flair ed Eddie Guerrero diventa nella norma al punto da non rappresentare nulla di memorabile. I primi tre match servono a lanciare Flair, Luger e Sting, e lo si fa con avversari più che accettabili, mentre Randy Savage contro The Giant è un match che funziona fino a un comportamento ancora una volta pieno di eccessi da parte di Hulk Hogan, che sembra ormai compiere azioni scorrette un po’ troppe volte. La parte di Madusa/Alundra Blayze che getta nel bidone la cintura femminile della WWF è un momento storico nella rivalità fra i due show. Non è tutto perfetto ma lo show si presenta competitivo e pronto a divorare una puntata di Raw di pessimo livello.

Nitro, voto 6; Raw, voto 2. Il punto settimanale va a Raw in una settimana positiva per entrambi gli show.


Nitro 12 – Raw 3

lunedì 23 gennaio 2017

Recensione Raw episodio 140 (18 dicembre 1995)

Recensione Raw 140
18 dicembre 1995 da Newark (Delaware)
Durata show: 47:11
Rating: 2.3 (vs Nitro #16: 2.7)

Non mi sembra vero di essere arrivato all’ultimo Raw di questo straziante 1995, forse l’anno peggiore dei primi tre di Raw, anche se entrambi ’93 e ’94 se la giocano per certi pessimi momenti. Il roster ha subito un brutto impatto, mi aspettavo che si sarebbe ripreso verso fine anno con la Monday Night War e ho fatto degli accenni a ‘miglioramenti’, ma mi sbagliavo, è il bello della prima visione di questi show così indietro nel tempo. Perciò, se mi chiedete se il ’95 merita di essere recuperato vi indicherei solo gli episodi a cui ho dato un voto dal 7 in su (o se proprio volete essere sicuri, dall’8 in su ma saranno massimo cinque in un anno). Il problema in generale non erano le storie ma il modo in cui erano narrate, fra segmenti registrati in studio, interviste e poca interazione. Prendete tutto quello che ha di buono WCW Nitro e toglietelo, ed ecco Raw nel 1995. Qui iniziano a sentirsi le ripercussioni di questa crisi, perché nei rating comincia a star sotto allo show rivale. Ci sarà una scelta per recuperare i fan, riprendere Ultimate Warrior e andrà bene nei rating ma sarà un disastro per altre ragioni, ne parlerò più avanti.

Fatu vs. Jeff Jarrett
Il match non è piacevole, sembra non partire mai e il ritmo si mantiene basso, oltre a non suscitare reazioni nel pubblico. Dopo 5 minuti e 47 secondi quasi vuoti, interviene Ahmed Johnson ad attaccare Jarrett, causandogli una vittoria per squalifica. 4.5/10, tutto pessimo, a partire dal personaggio di Fatu con la ‘make a difference’ incapace di differenziarsi.

Gorilla Monsoon parla della Royal Rumble e rettifica che Jeff Jarrett, il primo a entrare nel RR match, non ne farà parte e invece affronterà Johnson in una sfida singola all’evento. Praticamente l’unico annuncio che era stato fatto viene annullato!

In un promo più inquietante del previsto, Goldust dice che il legame che c’è fra lui e il “Bad Guy” Razor Ramon non può essere compreso e supera la concezione di un taboo. Perciò lo invita a perdere il suo Machismo insieme a lui. Se leggete doppi sensi non sorprendetevi, erano intesi nel discorso.

Viene mostrato il finale di In Your House 5 con il confronto nel backstage fra Diesel e Undertaker. Poi viene pubblicizzato per la prima volta un videogioco WWF per Playstation, si vede che siamo arrivati alla fine del ’95!

Bob Holly vs. Buddy Landel
Sfida tecnica, forse in modo eccessivo perché il “Nature Boy” Buddy Landel (che entra con il tema di Ric Flair e il suo look) combatte alla old school con prese a terra. Diciamo pure che il 70% del match è fatto da parti lente, ma almeno c’è una valida psicologia di base. Però c’è la sensazione di qualcosa che manca, oltre all’interesse inesistente che può avere una sfida fra Landel e Holly. La sfida si conclude con un Running Elbow Drop di Landel in 6 minuti e 51 secondi. 5/10, un altro match che non ha abbastanza grinta, sicuramente Landel dà l’impressione di imitare Flair senza essere come lui.

Brother Love Show con ospite Ted DiBiase, che predice che il 1996 sarà l’anno del Million Dollar Champion. Incredibilmente non ci arriva tanto lontano se si considera che il suo futuro protetto “Ringmaster” Steve Austin diventerà poi uno fra i lottatori immagine della federazione durante l’anno.

WWF Intercontinental Title Match: Razor Ramon (c) vs. Yokozuna
Goldust osserva la sfida nel pubblico e c’è polvere d’oro all’ingresso di Razor Ramon. Il match è accettabile, davvero, con tutte le limitazioni fisiche che ha Yokozuna, ormai vicino al ritiro dalla lotta, queste vengono mascherate al meglio e si arriva quasi a 10 minuti di sfida. Ramon è ovviamente il trascinatore, tutto si basa sul suo carisma. Ci sono ‘problemi tecnici’ con le luci, poi appare Undertaker sulla rampa e Yokozuna si spaventa fino a fuggire e farsi contare fuori a 8 minuti e 46 secondi. 5.5/10, la storia raccontata è decente, la qualità del match decisamente meno, ma non si può sempre valutare una sfida in base al fattore qualitativo.

Intervista di Dok Hendrix a Razor Ramon sull’interesse di Goldust per lui, in cui spiega che la lettera ricevuta era piena di complimenti ma a lui piacciono le donne e quindi non è interessato.
Si chiude lo show con un lungo filmato tributo su Shawn Michaels, la cui situazione pare quella di un ritiro imminente (o almeno fanno credere questo).


Voto finale: 2/10, uno fra i peggiori episodi dell’anno per chiuderlo in modo insipido, con Wrestling lottato a livelli minimali (con che coraggio si può proporre Buddy Lindel contro Bob Holly?) mentre i segmenti si limitano a interviste ed angle poco sensati (tipo l’amore di Goldust per Razor Ramon e il suo ‘a me piacciono le donne’). Per di più, chiudere lo show con un filmato tributo a Shawn Michaels non è proprio la migliore idea, è una puntata festiva che manca di creatività e tocca il fondo. Se Yokozuna è il lottatore che mi ha convinto di più c’è davvero qualcosa di strano nella puntata. Si può evitare completamente.

venerdì 20 gennaio 2017

Recensione In Your House 5 (17 dicembre 1995)

Recensione In Your House 5: Season’s Beatings
17 dicembre 1995 da Hershey (Pennsylvania)
Durata show: 1:53:13

Dal filmato introduttivo si vede la situazione problematica interna alla famiglia Hart, un ‘classico’ del periodo natalizio (nel ’93 era ancora più drammatico con la rivalità fraterna).

Marty Jannetty & Razor Ramon vs. Sid & The 1-2-3 Kid (w/Ted DiBiase)
Durante il match c’è un’intervista a Goldust, che è nel pubblico a seguire la sfida, interessato a Razor Ramon. Le rivalità qui sono due nel corso della sfida, Jannetty contro Kid e Ramon contro Sid. Si tratta di un bel match, dinamico e con buone fasi, anche se a volte un po’ dispersivo, specialmente con Sid sul ring. Nel finale, Ramon chiude con un Bulldog dall’angolo su Sid e lo schiena in 12 minuti e 22 secondi, con Goldust ancora inquadrato a interessarsi a lui. 7+/10, apertura più che accettabile, addirittura di buon livello, divertente e con una chiusura pulita quasi inaspettata.

Jerry Lawler reintroduce Jeff Jarrett nel suo ritorno (breve) a fine ’95, per premiarlo per il mega successo del suo singolo “With my baby tonight” (ma non avevano fatto capire che era stato Roadie a comporlo? E che fine ha fatto Roadie?) Double J si vanta dei suoi successi, spiega di essere stato in un tour e annuncia che sarà nel Royal Rumble match (sono andato a controllare e NON disputerà quella sfida).

Ahmed Johnson vs. Buddy Landel (w/Dean Douglas)
Douglas presenta a combattere al posto suo il suo ‘allievo’ Buddy Landel, conosciuto per essere uno dei tanti Flair wannabe, e ovviamente si presenta con il look di Ric Flair e la sua theme song. Woooooo, tanto dura niente perché Johnson lo annienta con la Pearl River Plunge in 42 secondi. Squash.
Jeff Jarrett attacca Johnson a sfida conclusa finché loro due non finiscono nel backstage.

Razor Ramon riceve una lettera misteriosa da Goldust che pare infastidirlo, non sappiamo ancora il contenuto della lettera, ma di sicuro non deve essere niente di piacevole.

Henry O. Godwinn vs. Hunter Hearst Helmsley [Arkansas Hog Pen Match (Special Referee: Hillbilly Jim)]
La stipulazione che vede un porcile presente con dentro i maiali. Sembra un fallimento compiuto ma il match è molto meglio del previsto. C’è una semplice verità, HHH è un talento naturale, vedere questo match spinge lo spettatore ad attendere che venga umiliato e rovinato dall’avversario. Ed è un’attesa piacevole perché ovviamente l’umiliazione arriva anche se tardi. Più una rissa che un match tradizionale, Hunter ottiene la vittoria buttando l’avversario nel porcile in 8 minuti e 58 secondi. 7/10, per funzionare funziona, non ci sono dubbi che da Godwinn ho sempre le minori aspettative, ma almeno nel ’95 ha fatto qualcosa di buono prima di diventare uno di quelli che fanno esclamare ‘oh, no, tempo sprecato’.
HHH non si lascia sollevare il braccio da Hillbilly Jim (figura storica degli anni ’80 in piena era gimmick) e perciò lui lo consegna a Godwinn che lo getta nel porcile. Già, il nobile altezzoso si è sporcato!

Diesel vs. Owen Hart (w/Jim Cornette)
Grande delusione personale, poteva essere un match veramente buono, non so perché Owen sia passato dall’essere un wrestler sempre pronto per l’uso in grandi sfide a un avversario qualsiasi da abbattere (nel ’98 sarà anche peggiore la sua situazione, almeno finché non si sono accorti di quanto fosse ottimo). Diesel arriva a dominare la contesa, e nel finale esegue la Jacknife Powerbomb, ma non è ancora soddisfatto e lascia perdere lo schienamento, eseguendone un’altra dopo aver spintonato l’arbitro, che reagisce in modo eccessivo e lo squalifica dopo 4 minuti e 34 secondi. 4/10, cosa dovrebbe rappresentare? Una sfida a senso unico oppure l’eccesso finale da parte di Diesel in vista del suo turn definitivo? Non saprei dirlo, ma di certo non è piacevole da seguire oltre che rovina Owen Hart in modo indegno.

Santa Claus distribuisce regali, mentre Savio Vega si ritrova ad aiutarlo. Ted DiBiase si presenta per dire che tanti credono in Santa Claus ma fanno male perché lui si è venduto alla Million Dollar Corporation dopo aver provocato per un po’ Vega che gli risponde in spagnolo un po’ a caso (mai capito perché la gente dovrebbe provare simpatia per uno che parla in un’altra lingua quando gli viene fatta una domanda in inglese). Babbo Natale attacca Vega e lo lascia a terra senza sensi. Questo è veramente il punto di massima della Million Dollar Corporation, quando sembra che possa ottenere tutto (e non c’è quel peso inutile di Tatanka). Tutto è ancora più divertente se si pensa che dietro alla barba di Santa Claus c’era Balls Mahoney della ECW, abbastanza irriconoscibile.

King Mabel (w/Sir Mo) vs. The Undertaker (w/Paul Bearer) [Casket Match]
Bisognava concludere questa rivalità con un match risolutivo e la sfida della bara è accettabile, ma è un match pessimo, d’altronde si chiede a Mabel di fare la parte dell’avversario pericoloso ed è qualcosa che per tutto quel tempo non è mai stato in grado di fare (non so come ci sia riuscito nei panni di Viscera, forse a forza di provarci è diventato un buon nemico), perciò vediamo questo lottatore dai modi di fare goffi che finge di avere la faccia cattiva per incutere timore al Deadman. Non so come descriverlo, è pessimo, non penso che ci sia una sola volta dove si possa credere che Undertaker venga chiuso nella bara in 6 minuti e 11 secondi. Ovviamente sono i Men on a Mission a finire nella bara e, al contrario di quanto dicano tutti, questo non è l’ultimo match di Mabel, che sarà ancora presente anche a Royal Rumble ’96. 5-/10, sinceramente? Meglio questo Casket match che quelli con Yokozuna, ma solo perché dura poco. Sir Mo non mancherà sicuramente, è proprio l’ultima persona che ho gradito vedere (insieme ad Harvey Whippleman) nell’intero ’95.

Intervista a Jim Cornette in cui poi si unisce anche British Bulldog dicendo che a ‘In Your Hoos’ (adoro come pronuncia House ogni volta) sarà lui a diventare campione. Anche Bret Hart viene intervistato per qualche secondo durante l’ingresso del rivale.

WWF World Heavyweight Title Match: Bret Hart (c) vs. The British Bulldog (w/Diana Smith & Jim Cornette)
Che grande contesa! Questo è il match tecnico che serviva dopo un regno senza buone sfide da parte di Diesel (non posso dare a lui delle colpe effettive, però voglio dire che con questa svolta c’è stato subito un Match of the Year). L’unica cosa che non sopporto è la faccia triste e preoccupata da cane abbattuto di Diana Hart/Smith. È insopportabile ed è presente sullo schermo per ¾ della sfida, non cambia mai espressione e si capisce benissimo che la vede come una sfida fra due professionisti, ma esagera con il dramma. Insopportabile, per me è una grave falla in un match altrimenti perfetto. Sulla sfida, dico che Hart sanguina parecchio, non viene inquadrato spesso perché nel ’95 mi sa che far vedere una scia di sangue era qualcosa di troppo esplicito. A parte questo grande spettacolo, la seconda parte è intensa, fra Diving Headbutt, Sharpshooter e voli aerei. Hart riesce a chiudere con un’Inside Cradle per lo schienamento vincente dopo 21 minuti e 9 secondi. 9/10, pubblico inaccettabile e decisamente spento, incapace di apprezzare lo spettacolo offerto, ma la sfida è stata ottima. La cosa più fastidiosa è vedere in continuazione inquadrata la moglie di Bulldog, qualcosa che invece di aggiungere dramma ha staccato l’intensità dal ring. Per il resto, è esattamente come dovrebbe essere, un grande match titolato da recuperare ad anni di distanza ed anche il migliore match del 1995.

Intervista backstage a Paul Bearer e a Undertaker, il quale ha ottenuto una title shot contro Bret Hart da usare a Royal Rumble ’96… ma arriva Diesel a interromperla, infastidito che Taker abbia ottenuto questa opportunità. Bearer gli dice che ultimamente lui non è più Big Daddy Cool, Undertaker poi lo minaccia faccia a faccia. La rivalità futura fra i due lottatori è già iniziata!


Voto finale: 6/10, c’è un grande main event, il resto si può tranquillamente evitare anche se raccomando anche la sfida d’apertura, un buon tag team match fra due squadre senza particolare affinità, ma capaci di garantire buon Wrestling, a volte Sid viene sfruttato nel modo giusto. Tutto procede bene fino a HHH contro Godwinn, dopo di quello l’evento subisce una doppia battuta d’arresto con un pessimo e sbrigativo Diesel contro Owen Hart, poi con il Casket match fra King Mabel e Undertaker. Per fortuna il main event è la sfida adatta e grandiosa fra due veterani abilissimi, anche se rovinata da scelte di regia pessime. In ogni caso, è un evento che per quanto mi riguarda ha svolto il suo dovere, superando le sue limitazioni con qualche scelta intelligente e grazie all’ottimo lavoro di Bret Hart e British Bulldog. Per fortuna l’era di Diesel è terminata e se ne avvicina una ancora più importante mentre Hart rappresenta comunque una garanzia e qui è ancora amato dal pubblico.

giovedì 19 gennaio 2017

Recensione Nitro episodio 15 (11 dicembre 1995)

Recensione WCW Nitro 15
11 dicembre 1995 da Charlotte (North Carolina)
Durata show: 55:04
Rating: 2.6 (vs Raw #139: 2.5)

Viene pubblicizzato il tema di Starrcade ’95, la coppa mondiale contesa fra WCW e NJPW, un evento strano per il pay per view più importante dell’anno.

Eddie Guerrero vs. Mr. JL
Finalmente viene concesso un po’ di tempo in più a Guerrero e Jerry Lynn, e i due non perdono un solo secondo per disputare una sfida piena d’azione che svolge bene il compito d’apertura. Guerrero è sicuramente l’uomo chiave della sfida, mostrando la sua abilità. Nel finale Eddie cerca il Victory Roll, ma fallisce, Lynn prova a schienarlo ma lui riversa lo schienamento e lo sconfigge in 4 minuti e 30 secondi. 7.5/10, grande apertura per lo show, è il massimo che si può fare nel tempo concesso.

Promo di Lex Luger con Jimmy Hart. Il lottatore vuole arrivare ad affrontare Randy Savage per la cintura ma deve prima superare Ric Flair e Sting. “Che vinca il migliore”, stavolta il Total Package non appare nemmeno arrogante.

Disco Inferno vs. Paul Orndorff
Mr. Wonderful è ancora lanciato nonostante non lo si fosse visto da mesi. Disco Inferno è lì per una sola ragione, farsi sconfiggere alla svelta. Orndorff esegue un Side Suplex e vince dopo soli 2 minuti e 23 secondi. Squash con ingressi che non finivano più.

Si presentano sul palco tre dei quattro Horsemen, Ric Flair, Brian Pillman e Arn Anderson. Pillman si scatena con un discorso in cui spiega che tutti vorrebbero essere negli Horsemen e pure Hulk Hogan ha provato a fare il cattivo vestendosi di nero ma non ci è riuscito. Quando Flair inizia a parlare il pubblico di Charlotte esulta, però arriva Orndorff a interromperlo, criticando Pillman per poi dire che lui dovrebbe essere nel gruppo, e dopo uno scambio di parole scatta la rissa ed intervengono anche gli altri a tenere lontano e poi attaccare Mr. Wonderful, lasciandolo in pessime condizioni, al punto che viene portato via in barella. Questo segmento non aveva pienamente senso e gli Horsemen non erano nemmeno al completo.

Jim Duggan vs. Lex Luger (w/Jimmy Hart)
Duggan domina quasi tutta la sfida, viene distratto da Hart che tiene il suo bastone di legno, Luger se ne approfitta ed esegue la Torture Rack, facendolo cedere all’istante dopo 2 minuti e 44 secondi. Squash, nemmeno di quelli buoni.

Randy Savage ironizza su The Giant citando di aver conosciuto Andre the Giant, che non è proprio il metro di paragone adatto ma viene menzionato spesso.

Hulk Hogan & Sting vs. The Four Horsemen (Arn Anderson & Ric Flair)
Se Sting è apprezzato, i fan di Charlotte fischiano pesantemente Hogan, che invece di riparare se la prende con il pubblico, perciò partono i cori ‘Hogan fa schifo’. La parte più sentita è quando Flair e Hogan si affrontano sul ring. Luger interviene e applica una Torture Rack all’Hulkster. Nel finale Sting dà il cambio a Hogan ma arriva lo Spinebuster di Arn Anderson, che tuttavia è inefficace perché Hulk si rialza (a volte odio quando succede, mosse che non fanno danni e perdono credibilità), colpisce sia lui che Flair con il Big Boot e va a schienare Anderson con l’Atomic Leg Drop in 13 minuti e 25 secondi. 7+/10, finale squallido ma è stata una sfida veramente sentita dal pubblico.

Il post-match è teso, Luger spinge per infierire su Hogan ma Sting lo ferma, poi arriva anche Savage e ci sono scintille fra lui e Sting, finché la situazione non pare risolta quando c’è supporto reciproco. Viene infine annunciato Macho Man contro il gigante.

Voto finale: 6/10, una puntata con alcuni punti alti e altri veramente bassi (Duggan contro Luger è osceno), si vede che è un episodio di durata superiore alla media e talvolta le cose vengono tirate per le lunghe, con dialoghi infiniti con i nomi maggiori della federazione. Per fortuna la situazione attorno a Luger, Savage, Hogan e Sting è interessante e non lascia delusi, con Ric Flair che stavolta non riesce ad approfittarsene e perde in casa. Il meglio arriva ancora una volta da lottatori come Guerrero e Lynn, capaci di tirar su il migliore dei match in poco tempo.

Nitro, voto 6; Raw, voto 7. Il punto settimanale va a Raw in una settimana positiva per entrambi gli show.


Nitro 11 – Raw 3

lunedì 16 gennaio 2017

Recensione Raw episodio 139 (11 dicembre 1995)

Recensione Raw 139
11 dicembre 1995 da Salisbury (Maryland)
Durata show: 46:22
Rating: 2.5 (vs Nitro #15: 2.6)

Cambio di location ma è pur sempre un altro show registrato.

Jeff Hardy vs. Owen Hart (w/Jim Cornette & Yokozuna)
Bisogna aspettare il 1999 per vedere Jeff Hardy combattere alla pari con i suoi avversari, ma penso di averlo già detto più volte nei suoi match del ’95. Owen Hart domina la sfida e decide di chiudere con un semplice Roll-up invece che con la Sharpshooter. Squash, ma stranamente piacevole e di buona durata.
Yokozuna infierisce a sfida conclusa, eseguendo un Banzai Drop dalla terza corda su Jeff Hardy. Diesel interviene di corsa e scaraventa il lottatore di grossa stazza fuori dal ring con una Clothesline.

Aja Kong vs. Chaparita Asari
Non so nulla su Asari ma è decisamente atletica e apre il match con delle capriole in successione, poi Aja Kong prende il controllo e la distrugge, c’è una differenza immensa nelle proporzioni del fisico delle due avversarie. Addirittura assistiamo a un Corkscrew Moonsault di Asari che è un vero spettacolo da seguire, poi Aja esegue il suo Spinning Back Fist per la vittoria. 7/10, normalmente non do voti a sfide a senso unico, ma qui la rivale della Kong è stata veramente abile e degna di menzione. È un peccato pensare che proprio nel periodo in cui la divisione femminile si stava riformando e prendeva forma è poi stata smantellata nel giro di qualche settimana.

Intervista a Shawn Michaels, che mi ricorda quanto detto da Eric Bischoff nella puntata di Nitro, “noi non parliamo di Wrestling, facciamo Wrestling”. E qui è il perfetto opposto, HBK parla a lungo del suo infortunio, mentre Todd Pettengill suggerisce l’ipotesi del ritiro ma lui reagisce con fastidio e si rifiuta di rispondere. Segmento noioso e di scarso interesse.

Ahmed Johnson vs. Rick Stockhauser
Okay, questo è breve. Dopo circa un minuto arriva la Pearl River Plunge per una vittoria facile di Johnson. Viene inoltre trasmessa un’intervista registrata a Dean Douglas di nessuna utilità. Squash.
Jerry Lawler provoca Johnson a fine match, dicendogli che teme Dean Douglas, ma lui non appare preoccupato e anzi minaccia The King. Faccio notare che il match fra Douglas e Johnson non verrà nemmeno disputato.

Strano promo d’auguri delle festività natalizie con i lottatori vestiti da Santa Claus che colpiscono un ‘falso’ Santa Claus. Poi un promo sul Raw Brawl di gennaio, con l’inno americano in sottofondo.

Intervista sul ring a Ted DiBiase, Sid e 1-2-3 Kid, la Million Dollar Corporation (l’unico gruppo capace di durare a lungo negli ultimi anni). DiBiase ha preso di mira Razor Ramon e chiede a Kid quali sono le regole da seguire, cioè di non ascoltare i fan, vincere e pensare ai soldi. Razor lo sta manipolando ma lui è stato più furbo. Anche Sid si unisce al discorso fingendo di non essere felice di dover combattere contro Jannetty e Ramon, che sono vittime delle circostanze, però poi ammette che invece ne sarà contento quando loro supplicheranno il suo perdono.

Viene annunciato per il prossimo episodio di Raw Razor Ramon contro Yokozuna per la cintura intercontinentale.

Bob Backlund vs. Bret Hart
Sfida ultratecnica, Backlund si mantiene in una forma fisica accettabile ed ha carisma a sufficiente per far funzionare il match anche se le sue apparizioni sul ring sono ormai sporadiche (sicuramente è meglio vedere lui che Jerry Lawler). Il match si protrae a lungo, con due pause pubblicitarie all’interno. Hart subisce a lungo ma riesce poi ad applicare la Sharpshooter all’avversario. British Bulldog arriva a distrarlo e Backlung gli applica la Chickenwing Crossface. Scatta la squalifica ancora prima del contatto fisico dall’esterno e arriva un pestaggio selvaggio ai danni di Hitman. 7/10, scontro con una buona tecnica e una psicologia decente, sicuramente non è memorabile ma si lascia seguire bene e ha un finale d’impatto.

Lo show si conclude con Bret Hart KO al centro del ring e British Bulldog dominante.


Voto finale: 7/10, un episodio gradevole di Raw, il cui punto di massima è stato il promo della Million Dollar Corporation, riuscito al meglio e perfino Sid ha fatto un discorso credibile senza bloccarsi. Non sono sorpreso perché la presenza di DiBiase tende a essere un ottimo fattore aggiunto. Invece, le interviste a Shawn Michaels e Ahmed Johnson erano banali, non interessanti. Sui match è stato sicuramente uno show migliore del previsto, anche le sfide a senso unico sono state buone da seguire, in particolare quella femminile. Inoltre c’è un altro capitolo di Bret Hart contro Bob Backlund che non guasta mai, considerato il talento tecnico dei due lottatori. Il voto è relativo all’essere un episodio prima del ppv che funziona bene e crea attesa per la maggior parte delle sfide. Questa fase finale del ’95 alterna show orrendi ad alcuni sorprendentemente buoni.

giovedì 12 gennaio 2017

Recensione Nitro episodio 14 (04 dicembre 1995)

Recensione WCW Nitro 14
04 dicembre 1995 da Phoenix (West Arizona)
Durata show: 55:26
Rating: 2.4 (vs Raw #138: 2.6)

Quasi un’ora piena di episodio settimanale, fa impressione vedere la WCW superare nettamente in durata lo show rivale e nonostante questo perdere nei rating, con due sfide titolate.

WCW World Tag Team Title Match: Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray) (w/Sister Sherri) (c) vs. The American Males (Marcus Alexander Bagwell & Scotty Riggs)
Quanto succede sul ring ha meno importanza dell’esterno, dove il colonnello Parker regala un anello a Sherri, finché non lasciano insieme il palco, causando distrazioni agli Harlem Heat. Bagwell entra sul ring nel finale e mostra una muscolatura notevole (non ancora ai livelli del futuro ‘Buff’) ma arriva l’Harlem Hangover e dunque i campioni di coppia mantengono le cinture per schienamento dopo 7 minuti e 47 secondi. 5.5/10, non il migliore match perché la storia manageriale distrae dall’azione e non ha particolare effetto sulla sfida, ma non è nemmeno male, e gli Harlem Heat superano tutte le avversità, riuscendo a mantenere le cinture.

Sting e Lex Luger hanno un confronto sul palco, con lo Stinger che gli dice di non apprezzare alcune sue scelte di vita, ma non è lì per giudicarlo, spera che lui diventi campione così da poterlo affrontare per la cintura. Il Total Package conferma che stasera sarà lui a vincere la cintura contro Randy Savage e poi si affronteranno in un triangolare a Starrcade.

Kurasawa vs. Sting
Sfida facile per Sting, che si limita a incassare alcuni colpi, reagire e poi eseguire la Scorpion Death Lock per la vittoria tramite sottomissione in 2 minuti e 38 secondi. Squash, non proprio il termine corretto ma è pur sempre una vittoria facile in meno di tre minuti.

Scott Norton vs. The Giant (w/Jimmy Hart & The Taskmaster)
Mi dispiace vedere Norton usato come un rivale di scarso valore per il gigante, ma tutto quello che fa non pare impensierirlo, nonostante un Atomic Drop ben rialzato ai suoi danni. Arriva la Chokeslam e Giant chiude in 2 minuti e 43 secondi. Squash.

Ospite dello show è il giocatore della NBA Charles Barkley (okay, questo lo conosco anch’io) dei Phoenix Suns, la squadra di casa, che si presenta insieme a Ric Flair. A intervistarlo è “Mean” Gene. Barkley si schiera dalla parte di Flair e riceve alcuni fischi pure dal pubblico di Phoenix. I due vanno avanti a farsi complimenti per diversi minuti, sfruttando la popolarità del giocatore.

WCW World Heavyweight Title Match: Randy Savage (c) vs. Lex Luger (w/Jimmy Hart)
Star Power elevato per una sfida titolata, sicuramente questo era uno scontro che il pubblico aspettava di vedere con la cintura in palio. Va un po’ lento ma sono contento che almeno qui non ci siano i 10 minuti di tempo limite. Sfida equilibrata con diverse fasi statiche, nel finale Macho Man prende vantaggio e chiude con il Flying Elbow Drop, ma l’arbitro è a terra e Jimmy Hart interviene per attaccarlo, poi arriva anche Ric Flair a fare lo stesso, finché Hulk Hogan non lo raggiunge, poi attacca anche Hart e causa la squalifica a Savage. 7-/10, con un finale tremendamente caotico, fino a quel momento è un match più che accettabile, di buona qualità. Savage non trova qui la difesa del titolo che gli servirebbe, ma almeno la storia prosegue.

Hogan attacca tutti sul ring, ma quando arriva Sting non si accorge e colpisce anche lui ed entrambi arrivano a muso duro, con Savage chiaramente dalla parte di Hulk. Sting cerca il chiarimento e accusa Hogan di avercela con Luger ogni singola settimana mentre lui non va a lamentarsi tutte le volte di Savage. Sting poi spiega ad Hogan di avere bisogno di lui contro Ric Flair e Arn Anderson, lui accetta a patto che Luger non faccia la sua comparsa. Trovo interessante vedere questi screzi fra lottatori iconici della federazione.

Voto finale: 6/10, una puntata lunga e con due sfide titolate, più due match brevi ma piacevoli, che non usano jobber ma sfruttano lottatori conosciuti dal pubblico, e questo è un bene. Lex Luger contro Randy Savage non è male, anche se penso che non abbia mai dei momenti che lo rendano indimenticabile, anzi, la maggior parte delle azioni è al tappeto, dove i due passano la maggior parte del tempo. Come prevedibile, non ha una conclusione forte o decisiva. Si perde un po’ di tempo con Barkley girando in cerchio ai complimenti reciproci senza creare un segmento che abbia senso. Sicuramente un episodio sufficiente, ma non gli darei più di un 6 per aver svolto il suo dovere di intrattenere il pubblico.

Nitro, voto 6; Raw, voto 3. Il punto settimanale va a Nitro, ormai è quasi una consuetudine (Raw ha fatto meglio solo due volte).


Nitro 11 – Raw 2

mercoledì 11 gennaio 2017

Recensione Raw episodio 138 (04 dicembre 1995)

Recensione Raw 138
04 dicembre 1995 da Richmond (Virginia)
Durata show: 45:27
Rating: 2.6 (vs Nitro #14: 2.4)

Viene presto detto che le condizioni fisiche di Shawn Michaels non gli permettono ancora di tornare sul ring.

Bob Holly vs. The British Bulldog (w/Jim Cornette)
Il pubblico non sembra intenzionato a fischiare British Bulldog, che qualunque cosa faccia ottiene un buon supporto. La sfida è migliore del previsto, i lottatori la rendono piacevole da seguire e con manovre tecniche o d’agilità. Bulldog chiude con il Running Powerslam. 7-/10, il massimo che poteva uscire in un match d’apertura dal risultato chiaramente prevedibile.

Bob Backlund viene intervistato da Jerry Lawler sul match contro Bret Hart della prossima puntata, ed appare aggressivo e irritato perché la sfida non sarà titolata. Continua a lamentarsi, perciò gli viene silenziato il microfono.

Fatu vs. The Brooklyn Brawler
Sfida breve e totalmente dominata da Fatu, che chiude con un Diving Splash. Squash.

In Your House Report, interrotto subito perché Backlund aggredisce il tecnico del suono e gli applica la Chickenwing Crossface.

WWF Intercontinental Title Match: Razor Ramon (c) vs. Dean Douglas
Ultimo match per Dean Douglas a Raw, che chiaramente segna la sua fine contro il suo maggiore rivale. Non è nulla di speciale e anche se lo sfidante si avvantaggia all’inizio, arriva il Razor’s Edge per la chiusura dopo pochi minuti. 5/10, nulla in grado di attirare interesse, purtroppo non c’è la minima enfasi nella sfida.

Brother Love Show, che pare fuori epoca (andava bene negli anni ’80, ma nel ’95 è un riempitivo sui livelli del King’s Court). L’ospite è King Mabel, perciò risulta un riempitivo lungo e noioso. Mabel vuole diventare il primo a chiudere Undertaker nella sua stessa bara (in realtà aveva già perso contro Yokozuna). Viene trasportata la bara da… Sir Mo? Si tratta di una bara speciale piena di graffiti che ironizza su Undertaker. Segmento orrendo, anche perché non succede nulla.

Viene annunciato un episodio speciale di Raw del 1 primo gennaio ’96, il Raw Bowl.

Marty Jannetty vs. Sid (w/Ted DiBiase)
Match nella norma che ha più azione di quanto mi sarei aspettato, ma viene interrotto presto dall’intervento di 1-2-3 Kid che attacca Jannetty, mentre Razor Ramon attacca Sid, perciò viene dato il No Contest. 5.5/10, Sid non è molto costante, questa è una delle sue sere buone dove svolge al meglio il suo dovere, ma la sfida si perde per le rivalità in corso che impediscono di avere un finale.
Sid attacca Jannetty a sfida conclusa e lo stordisce con una Powerbomb.

Viene intervistato il medico di Shawn Michaels, mentre un filmato ci spiega quello che è già stato detto per settimane, cioè che il lottatore è infortunato e non può ancora tornare sul ring. Il medico spiega nel dettaglio le sue condizioni. Vince McMahon chiude con un monologo pieno di moralismo e sull’eccesso di quanto i fan vogliono vedere. Decisamente eccessivo, non era un grande video.


Voto finale: 3/10, non riesco a capacitarmi del senso di questo episodio, si parte con un match di buona qualità per poi avere il vuoto assoluto e due segmenti parlati pesanti e privi di interesse. Hanno chiuso lo show con l’intervista al dottore di Shawn Michaels, qualcosa che spingerebbe tante persone a cambiare canale. Il Brother Love Show è terribile, spero che sia un segmento ritornato per breve tempo perché altrimenti può risultare pesante da seguire, King Mabel e Sir Mo non sono proprio i migliori ospiti per intrattenere. Sfide come Jannetty contro Sid e Razor Ramon contro Douglas potevano offrire di più.