Recensione WCW Nitro 14
04 dicembre 1995 da Phoenix
(West Arizona)
Durata show: 55:26
Rating: 2.4 (vs Raw #138: 2.6)
Quasi un’ora piena di episodio settimanale, fa impressione
vedere la WCW superare nettamente in durata lo show rivale e nonostante questo
perdere nei rating, con due sfide titolate.
WCW World Tag Team Title Match: Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray)
(w/Sister Sherri) (c) vs. The American Males (Marcus Alexander Bagwell &
Scotty Riggs)
Quanto succede sul ring ha meno importanza dell’esterno, dove
il colonnello Parker regala un anello a Sherri, finché non lasciano insieme il
palco, causando distrazioni agli Harlem Heat. Bagwell entra sul ring nel finale
e mostra una muscolatura notevole (non ancora ai livelli del futuro ‘Buff’) ma
arriva l’Harlem Hangover e dunque i campioni di coppia mantengono le cinture
per schienamento dopo 7 minuti e 47 secondi. 5.5/10, non il migliore match
perché la storia manageriale distrae dall’azione e non ha particolare effetto
sulla sfida, ma non è nemmeno male, e gli Harlem Heat superano tutte le
avversità, riuscendo a mantenere le cinture.
Sting e Lex Luger hanno un confronto sul palco, con lo
Stinger che gli dice di non apprezzare alcune sue scelte di vita, ma non è lì
per giudicarlo, spera che lui diventi campione così da poterlo affrontare per
la cintura. Il Total Package conferma che stasera sarà lui a vincere la cintura
contro Randy Savage e poi si affronteranno in un triangolare a Starrcade.
Kurasawa vs. Sting
Sfida facile per Sting, che si limita a incassare alcuni
colpi, reagire e poi eseguire la Scorpion Death Lock per la vittoria tramite
sottomissione in 2 minuti e 38 secondi. Squash, non proprio il termine corretto
ma è pur sempre una vittoria facile in meno di tre minuti.
Scott Norton vs. The Giant (w/Jimmy Hart & The Taskmaster)
Mi dispiace vedere Norton usato come un rivale di scarso
valore per il gigante, ma tutto quello che fa non pare impensierirlo,
nonostante un Atomic Drop ben rialzato ai suoi danni. Arriva la Chokeslam e
Giant chiude in 2 minuti e 43 secondi. Squash.
Ospite dello show è il giocatore della NBA Charles Barkley
(okay, questo lo conosco anch’io) dei Phoenix Suns, la squadra di casa, che si
presenta insieme a Ric Flair. A intervistarlo è “Mean” Gene. Barkley si schiera
dalla parte di Flair e riceve alcuni fischi pure dal pubblico di Phoenix. I due
vanno avanti a farsi complimenti per diversi minuti, sfruttando la popolarità
del giocatore.
WCW World Heavyweight Title Match: Randy Savage (c) vs. Lex Luger (w/Jimmy
Hart)
Star Power elevato per una sfida titolata, sicuramente questo
era uno scontro che il pubblico aspettava di vedere con la cintura in palio. Va
un po’ lento ma sono contento che almeno qui non ci siano i 10 minuti di tempo
limite. Sfida equilibrata con diverse fasi statiche, nel finale Macho Man
prende vantaggio e chiude con il Flying Elbow Drop, ma l’arbitro è a terra e
Jimmy Hart interviene per attaccarlo, poi arriva anche Ric Flair a fare lo
stesso, finché Hulk Hogan non lo raggiunge, poi attacca anche Hart e causa la
squalifica a Savage. 7-/10, con un finale tremendamente caotico, fino a quel
momento è un match più che accettabile, di buona qualità. Savage non trova qui
la difesa del titolo che gli servirebbe, ma almeno la storia prosegue.
Hogan attacca tutti sul ring, ma quando arriva Sting non si
accorge e colpisce anche lui ed entrambi arrivano a muso duro, con Savage
chiaramente dalla parte di Hulk. Sting cerca il chiarimento e accusa Hogan di
avercela con Luger ogni singola settimana mentre lui non va a lamentarsi tutte
le volte di Savage. Sting poi spiega ad Hogan di avere bisogno di lui contro
Ric Flair e Arn Anderson, lui accetta a patto che Luger non faccia la sua
comparsa. Trovo interessante vedere questi screzi fra lottatori iconici della
federazione.
Voto finale: 6/10, una puntata lunga e
con due sfide titolate, più due match brevi ma piacevoli, che non usano jobber
ma sfruttano lottatori conosciuti dal pubblico, e questo è un bene. Lex Luger
contro Randy Savage non è male, anche se penso che non abbia mai dei momenti
che lo rendano indimenticabile, anzi, la maggior parte delle azioni è al
tappeto, dove i due passano la maggior parte del tempo. Come prevedibile, non
ha una conclusione forte o decisiva. Si perde un po’ di tempo con Barkley
girando in cerchio ai complimenti reciproci senza creare un segmento che abbia
senso. Sicuramente un episodio sufficiente, ma non gli darei più di un 6 per
aver svolto il suo dovere di intrattenere il pubblico.
Nitro, voto 6; Raw, voto 3. Il punto settimanale va a Nitro,
ormai è quasi una consuetudine (Raw ha fatto meglio solo due volte).
Nitro 11 – Raw 2
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