lunedì 9 gennaio 2017

Recensione Nitro episodio 13 (27 novembre 1995)

Recensione WCW Nitro 13
27 novembre 1995 da Salem (Virginia)
Durata show: 47:29
Rating: 2.5 (vs Raw #137: 2.3)

Di ritorno da World War 3, è stato coronato un nuovo campione mondiale WCW all’interno della Battle Royale a 60 uomini, e si tratta di “Macho Man” Randy Savage.

WCW World Television Title Match: Johnny B. Badd (w/Diamond Doll) (c) vs. Diamond Dallas Page
Johnny al pay per view ha sconfitto DDP e ottenuto la sua manager Diamond Doll. Page si presenta con un mazzo di fiori e la manager tradisce subito Johnny, schierandosi con lui. Appena trova una catena nel mazzo di fiori la passa a Johnny, che la usa per colpire DDP e schienarlo in 2 minuti e 10 secondi, tornando di nuovo dalla sua parte. 5/10, è un segmento più che un match, incentrato sulla figura della manager. C’è da dire che la sua compatibilità con Johnny è ai minimi storici (e sarà una delle ragioni per cui Marc Mero lascerà la WCW pochi mesi dopo).

Taskmaster è infastidito da Jimmy Hart perché Lex Luger continua ad essere alleato con Sting anche se fa parte del Dungeon of Doom. Hart spiega di non mentire mai e di avere un piano con Luger e Sting, e questo rassicura Sullivan.

Akira Hokuto & Bull Nakano (w/Sonny Onoo) vs. Cutie Suzuki & Mayumi Ozaki
Si tratta della stessa formazione del match della sera precedente al pay per view, ma la sfida è un po’ più breve anche se di qualità alta grazie alle ottime manovre di coppia dei due team, specialmente nella fase finale. Akira Hokuto esegue un Brainbuster su un’avversaria e la schiena in 5 minuti e 24 secondi per portare la vittoria alla squadra. 7.5/10, match veramente piacevole, così come quello avvenuto a Raw. Qui c’è meno psicologia del match ma una maggiore qualità, e in uno show settimanale va bene così.

Hugh Morrus vs. Hulk Hogan
Morrus si è unito da poco al Dungeon of Doom, ma non risulta un avversario pericoloso per Hogan. Mi viene da comparare il match alla sfida fra Undertaker e Sir Mo a Raw, che è più divertente di questa perché i match a senso unico dell’Hulkster non sono piacevoli. Perciò, questa nuova recluta del Dungeon si rivela pessima e Hogan vince con la combinazione Big Boot e Atomic Leg Drop in 3 minuti e 41 secondi. 4.5/10, forse serviva una vittoria a Hogan dopo un paio di mesi difficili, ma non è stato un buon match.

“Mean” Gene Okerlund presenta “Macho Man” Randy Savage, che indossa la cintura mondiale WCW, la famosa ‘Big Gold’, e mentre festeggia e parla dell’inizio del suo regno viene interrotto da Hulk Hogan, che vuole fargli vedere come si è concluso il match del World War 3 a 60 lottatori, ma il video sparisce proprio prima della non-eliminazione di Hogan. Savage commenta che non ha visto nulla, mentre The Giant lo attacca alle spalle ed esegue una Chokeslam anche su di lui. Interviene Sting ad aiutarli e Hogan si scatena contro il gigante a colpi di sedia, e va avanti ad oltranza. Sting lo ferma per ricordargli di controllare Savage, che è ancora all’esterno del ring in pessime condizioni. Grande segmento che manda avanti bene la situazione fra i quattro lottatori di punta.

Lex Luger & Sting vs. The Four Horsemen (Arn Anderson & Brian Pillman)
Fa strano vedere Luger giocare un doppio ruolo, dalla parte del Dungeon of Doom ma anche amico di Sting, è un ruolo unico, che non penso che si fosse visto prima di quel momento nel Wrestling, o almeno era una novità televisiva (un ruolo simile lo hanno avuto Kane e Undertaker qualche anno dopo). La situazione è più interessante del match in sé e Luger riceve un buon supporto dal pubblico quando aiuta Sting. Il finale è poco riuscito e confusionario, Sting schiena Pillman con un Roll-up mentre Anderson pare sbagliare i tempi dell’intervento dopo 5 minuti e 36 secondi. 5.5/10, non sufficiente ma quasi, sicuramente è un match sentito dal pubblico.

Ric Flair interviene a sfida conclusa e attacca Lex Luger e Sting, unendosi ai suoi compagni. Hulk Hogan sale sul ring e si scatena contro Flair, che è costretto alla fuga. Hogan vorrebbe attaccare anche Luger, ma Sting lo ferma e arriva una stretta di mano fra lui e l’Hulkster mentre la situazione con il Total Package non è ancora risolta.

Voto finale: 5/10, episodio sottotono soprattutto per la qualità scarsa dei match tranne quello femminile di coppia, ma apprezzo la capacità di muovere gli eventi ed evitare che una situazione si prolunghi per troppo tempo. Le storie a Nitro si muovono velocemente, con tante svolte e alcune di queste inattese. Accade sempre qualcosa e quindi non ci si annoia, in questo caso la situazione con Sting e Lex Luger con tutte le complicazioni a cui porta. Hulk Hogan eccede con il rancore verso Randy Savage per aver vinto lui la cintura mondiale, e questo spesso è eccessivo e stona con il personaggio rispettoso che dovrebbe essere l’Hulkster.

Nitro, voto 5; Raw, voto 4. Il punto settimanale va a Nitro.


Nitro 10 – Raw 2

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