martedì 10 gennaio 2017

Recensione Royal Rumble 2001 (21 gennaio 2001)

Recensione Royal Rumble 2001
21 gennaio 2001 da New Orleans (Louisiana)
Durata show: 2:49:51

Questa è la prima recensione del progetto ‘Ruthless Aggression’ del blog, che punta a coprire tutti gli eventi in pay per view da inizio 2001 a fine 2007. In realtà l’era è cominciata nel 2002 appena dopo Wrestlemania, ma questo intero periodo è conosciuto anche come ‘Post-Monday Night War’, perché dal marzo 2001 in poi Raw si è trovato senza un diretto rivale e il roster della WWF è cresciuto con l’ingresso di lottatori da WCW e ECW che ormai avevano cessato le attività. Al tavolo di commento c’è il team classico dell’era Attitude di Jim Ross e Jerry Lawler.

Premessa: ci sono tanti segmenti con la personalità televisiva e attore comico Drew Carey, non li descrivo e spiego la storia in generale, si fa coinvolgere nella rivalità fra Stephanie McMahon e Trish Stratus, incontra casualmente Kane nel backstage e viene inserito da Vince McMahon nel Royal Rumble match (fisicamente si vede che non è portato ma la prende bene). È tutto quello che dovete sapere su di lui. Non sto nemmeno a raccontare i brevissimi segmenti con i lottatori che commentano le loro estrazioni alla Rumble, perciò questa recensione sarà molto leggera sui segmenti, limitandosi solo alla roba maggiore.

WWF World Tag Team Title Match: Christian & Edge (c) vs. The Dudley Boyz (Bubba Ray Dudley & D-Von Dudley)
Voto: 8/10. Siamo nel pieno di una rivalità fra i due team che va avanti dal 1999 e che coinvolge anche i fratelli Hardy, sempre alla ricerca dell’innovazione fra stipulazioni speciali e nuove idee che non rendono mai noiosa la situazione riguardante le cinture di coppia. Match pieno d’azione e divertente da seguire, i due team sono al pieno della popolarità insieme agli Hardy Boyz / Team Extreme. Non è una sfida breve, si va per le lunghe e senza mai cali di ritmo, con un po’ di hardcore anche se non fa parte della stipulazione. D-Von prende il tavolo ma si procede sul ring. DDT di Christian su D-Von, poi i due ‘fratelli’ provano il Wazzup Drop con il tuffo dalla terza corda per ironizzare sui rivali, ma le cose non vanno come previsto e si colpiscono a vicenda. Arriva il 3-D dei Dudleyz che riescono a vincere tramite schienamento per conquistare le cinture dopo 9 minuti e 58 secondi. Queste sfide d’apertura così frenetiche sono perfette, è il giusto preludio in vista di un match incredibilmente famoso a Wrestlemania X-Seven. Non so che dire se non che la qualità delle sfide della rivalità si è sempre tenuta alta, e questo match non è da meno.

WWF Intercontinental Title Match: Chris Benoit (c) vs. Chris Jericho [Ladder Match]
Voto: 9.5/10. Arriva l’innovazione tanto attesa, non è un Ladder match come tanti altri, e non è nemmeno simile a quelli resi popolari dai tag team all’epoca, è un eccezionale Benoit contro Jericho a piena forza, con colpi durissimi e un rischio altissimo per i lottatori (Benoit ha rischiato molto con certe manovre, ma si può dire lo stesso della maggior parte dei suoi match a stipulazione speciale). Colpi di scena, contromosse, la Walls of Jericho dalla cima della scala e Crossface dal nulla. Questo è sicuramente il match perfetto da consigliare a chi ama i Ladder match, non ha la stessa psicologia di Shawn Michaels contro Razor Ramon del primo match della scala della federazione, ma è assolutamente fantastico. Jericho usa la sedia per colpire Benoit sulla scala e farlo collassare all’esterno, debilitandolo mentre lui esegue la scalata vincente per recuperare la scala dopo 18 minuti e 43 secondi. Se siete fan dei colpi duri e dell’estremo abbinato a tecnica e agilità, questa è la vostra sfida da vedere! Due fenomeni al meglio delle loro capacità. Purtroppo tutta questa intensità nelle sfide causerà poi a Benoit uno stato fisico tremendo nel corso del 2001, mentre Jericho inizia bene quello che probabilmente è il suo anno più significativo nel Wrestling con la conquista della cintura intercontinentale.

WWF World Women's Title Match: Ivory (w/Steven Richards) (c) vs. Chyna
Voto: 3/10. Orrendo, Ivory fa parte del gruppo di censori con Richards e Val Venis (diventato Sean Morley) e quindi combatte slealmente, più che un match è un segmento di 3 minuti e 27 secondi in cui Ivory sconfigge l’avversaria perché lei è infortunata al collo e crolla al tappeto per poi essere portata via in barella. 3 minuti, voto 3, era evitabile e sinceramente non è una storia che mi ha preso minimamente.

WWF World Heavyweight Title Match: Kurt Angle (w/Trish Stratus) (c) vs. Triple H (w/Stephanie McMahon-Helmsley)
Voto: 7.5/10. La rivalità di sfondo fra Trish e Stephanie è importante e le porta a interagire per buona parte della sfida, compresa una loro battaglia all’interno, ma in generale aiutano i rispettivi compagni. Lo scontro è quello che considero il ‘paradiso dell’overbooking’, con focus più sulle interferenze che sulla sfida stessa, che sarebbe stata ottima ma la storia semplicemente è un’altra. Arriva Steve Austin a causare il danno peggiore a Triple H per vendicarsi dell’assalto causato da Rikishi ai suoi ordini (una storia importante nel corso del 2000 per rimediare ai problemi fisici di Stone Cold, spesso fuori dal ring). Angle si approfitta di HHH messo KO e va a schienarlo senza alcuna manovra per ottenere uno schienamento vincente dopo 24 minuti e 18 secondi. Non è un capolavoro e sicuramente non rende Angle un grande campione, ma intrattiene e il tempo sembra passare velocemente, senza mai stancare o annoiare, oltre a tenere attive diverse rivalità, quella fra Triple H e Steve Austin in particolare.

The Rock si scatena in uno dei suoi tipici promo intervista.

Albert vs. Al Snow vs. Billy Gunn vs. Bradshaw vs. Bull Buchanan vs. Crash vs. Drew Carey vs. Faarooq vs. Grandmaster Sexay vs. Haku vs. Hardcore Holly vs. Jeff Hardy vs. K-Kwik vs. Kane vs. Matt Hardy vs. Perry Saturn vs. Raven vs. Rikishi vs. Scotty 2 Hotty vs. Steve Austin vs. Steve Blackman vs. Tazz vs. Test vs. The Big Show vs. The Goodfather vs. The Honky Tonk Man vs. The Rock vs. The Undertaker vs. Val Venis vs. William Regal [Royal Rumble Match]
Durata Rumble: 61 minuti e 52 secondi.
Primo e secondo ingresso: Jeff Hardy / Bull Buchanan
Numero 30: Rikishi
Ritorni a sorpresa: Big Show e Haku
Wrestler principali: Kane (6), The Rock (13), Big Show (23), Undertaker (25), Steve Austin (27), Billy Gunn (28), Rikishi (30)

Questa è stata una gran bella Rumble, posso dire che avendole viste tutte di fila prima di valutarla la considero la migliore dopo quella praticamente perfetta del 1992 e una fra le mie preferite in assoluto. Voglio dividere l’analisi in tre fasi.
Fase iniziale: buona, si parte con entrambi i fratelli Hardy nelle prime tre posizioni, poi arriva l’utilità della presenza di Drew Carey nel match, ovvero che si trova sul ring e in maniera fortuita è l’unico rimasto, festeggia, appare rilassato, ma… arriva Kane! E ovviamente le cose si mettono male per lui, al punto che preferisce buttarsi fuori dalla terza corda. Momento divertente e ben realizzato. Da quel momento arrivano i lottatori di fascia minore.
Fase centrale: accettabile, ha i suoi momenti e si concentra sulle sue stelle principali, Kane e The Rock, che si danno battaglia mentre tanti vanno e vengono. Non ci sono grandi emozioni ma funziona bene anche se si mantiene sulla sufficienza. Tutto questo fino all’ingresso 23, il ritorno a sorpresa di Big Show cambia le carte in tavola e da quel momento il ritmo si alza.
Fase finale: ottima, fra le migliori in assoluto. Arriva Undertaker con il 25, Steve Austin con il 27 (subito attaccato da Triple H che gli causa un sanguinamento ingente per vendicarsi della sconfitta con Kurt Angle), Billy Gunn stranamente lanciato con il 28 e Rikishi che chiude con il 30 dopo il ritorno di Haku con il 29 (tre samoani nella fase finale). Rikishi butta fuori Undertaker, The Rock fa fuori Rikishi, perciò si passa agli ultimi quattro (i Final Four): Kane, The Rock, Steve Austin e Billy Gunn. Austin fa fuori Gunn, poi Kane elimina The Rock e si gioca la vittoria con Stone Cold in una fase intensa. Kane si avvicina alle corde e Austin lo getta fuori con una Clothesline, sconfiggendolo dopo una immensa resistenza da oltre 50 minuti. Da notare che Stone Cold ha sanguinato tantissimo e il suo successo con il sangue sulla fronte aggiunge molto al trionfo. Terza vittoria di una Royal Rumble per lui ed è ancora l’unico ad aver raggiunto questo traguardo.

Voto Rumble: 8.5/10, non considero le Royal Rumble in grado di raggiungere la qualità di altri match, c’è sempre qualcosa di dispersivo, ma questa intrattiene, diverte e riserva qualche sorpresa oltre a una fase finale esaltante che funziona benissimo. Purtroppo la fase centrale è la più debole con tanti lottatori che non hanno alcuna speranza di avanzare a lungo, ma almeno The Rock e Kane la tengono sempre attiva senza soste. Sicuramente la parte finale è quella riuscita meglio, con eliminazioni ben realizzate.

Steve Austin festeggia la vittoria ed è nel main event di Wrestlemania X-Seven, pronto a prendere parte a uno fra i match più famosi della storia.


Voto finale: 8.5/10, la spettacolarità di questo evento viene spesso messa in secondo piano dal più famoso Wrestlemania X-Seven pochi mesi a distanza, ma è una Royal Rumble dove quasi tutti i match funzionano (tranne la sfida femminile da tre minuti che è orrenda) e la sfida a 30 uomini è di ottimo livello. Sinceramente non saprei cosa aspettarmi di più da un evento del genere, anche se è fortemente orientato a un pubblico che ama il caos, la confusione generale e i colpi duri. Jericho contro Benoit, sfida della scala, è un capolavoro, una di quelle sfide da vedere almeno una volta se non di più. Triple H contro Kurt Angle non fa giustizia all’Olympic Hero perché ne esce da codardo, ma allo stesso tempo è intenso, è una sfida fra lottatori fischiati dal pubblico che ha senso per come è gestita anche senza raggiungere un picco qualitativo. Perfino la sfida di coppia in apertura è ottima, Edge e Christian sono ormai un team collaudato, i Dudley a mio parere sono i dominatori della divisione per carisma ed idee. La Battaglia reale a 30 lottatori è ottima, ha solo una fase debole al centro ma in generale offre molto agli spettatori e nel finale si consolida bene. Raccomandazione forte da parte mia per questo evento.

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