Recensione Wrestlemania
XII
31 marzo 1996 da Anaheim
(California)
Durata show: 2:47:40
A differenza di molte edizioni di Wrestlemania, non c’è una
lunga introduzione, si passa presto all’azione con la sfida iniziale. Nel
pre-show, i Body Donnas (Skip & Zip) sconfiggono i Godwinns per conquistare
le cinture di coppia.
Ahmed Johnson, Jake Roberts & Yokozuna (w/Mr. Fuji) vs. Camp
Cornette (Owen Hart, The British Bulldog & Vader) (w/James E. Cornette)
Questo è un match strano, tutto fa pensare a un successo del
team di Yokozuna perché in caso di vittoria lui otterrebbe cinque minuti sul
ring contro Jim Cornette, perciò la degna conclusione della loro rivalità.
Invece è un match combattuto anche se un po’ dispersivo, perlomeno lottatori
abili come Owen Hart e British Bulldog hanno il loro spazio, con Vader
protagonista della fase finale, in cui esegue la Vader Bomb su Jake Roberts
dopo un intervento a suo favore di Jim Cornette per la vittoria per
schienamento in 12 minuti e 51 secondi. Già… niente vittoria per Yokozuna! 6/10,
una sfida decisamente generica, con alcuni momenti validi, ma si capisce che è
un riempitivo per far stare dei lottatori importanti in un evento con un match
da un’ora intera. Il lato migliore della sfida è che rende Vader un mostro
inarrestabile, qualcosa che serviva realmente.
Goldust vs. Roddy Piper [Hollywood Backlot Brawl Match]
Questo è un match strano, diviso in due parti, la prima all’esterno,
ispirata a They Live di Carpenter di cui Roddy Piper era il protagonista, con
una scena d’azione veramente spettacolare per strada. Non è male come
confronto, considerato che è un periodo dove non sapevano nemmeno come fare un
match hardcore, questo ha un fascino retrò e rende giustizia. Però Goldust
fugge e Roddy Piper lo insegue, abbandonando la sfida. Fine prima parte!
Intervista molto piatta a Savio Vega, non c’è nulla di
interessante.
Savio Vega vs. Steve
Austin (w/Ted DiBiase)
Serve Stone Cold Steve Austin per vedere un buon match sul
piano tecnico! Perché nel ’96 lui era uno fra i lottatori più talentuosi sul
ring, ben lontano dal futuro rissaiolo. Purtroppo il pubblico è spento perché
non c’è motivo di tifare per Savio Vega, che ha perso qualsiasi segno di
interesse da mesi. Cade l’arbitro, DiBiase passa la Million Dollar Belt a
Austin e lui la usa per stordire Vega, facendolo cedere nella Sleeper Hold, o
Million Dollar Dream se preferite chiamarla così, dopo 10 minuti. 7.5/10,
Austin era uno fra i migliori lottatori in WCW nel ’94, qui si conferma degno
della considerazione. Certo, è ancora al fondo della card e si capisce che ci
sono altri lottatori più lanciati di lui, ma è un percorso lento che funziona.
Stavolta, anche Vega ha fatto un buon lavoro sul ring.
Mr. Perfect intervista Diesel per una decina di secondi,
mentre viene mostrato un aggiornamento sull’inseguimento in macchina di Piper
ai danni di Goldust, situazione stabile.
Hunter Hearst Helmsley (w/Sable) vs. The Ultimate Warrior
La valletta di HHH è Sable, diventata famosa come diva
qualche mese dopo. Questo è sicuramente uno dei momenti più strani della
carriera di Triple H, perché non poteva mancare a Wrestlemania, ma allo stesso
tempo serviva un lottatore da mandare contro a Ultimate Warrior. Perciò la
scelta è ricaduta su di lui e pare una di quelle cose che stroncano la carriera
(ma tanto HHH non è mai calato nella considerazione). L’ingresso di Ultimate
Warrior è elettrizzante, i fan impazziscono per lui. HHH esegue subito il
Pedigree, ma lui esce come se non avesse effetto e chiude con la sua serie di
mosse e il Warrior Splash per schienamento in 1 minuto e 36 secondi. Squash, estremamente
divertente, considerato chi l’ha subito.
“Wildman” Marc Mero (Johnny B. Badd della WCW) è a
Wrestlemania nel backstage, con un personaggio diverso da quello in WCW, molto
più maschile e aggressivo. HHH lo raggiunge e lo attacca, facendo scattare una
rissa fra loro.
Diesel vs. The Undertaker (w/Paul Bearer)
Dopo 50 minuti di evento, si entra nel vivo con le sfide
principali. Questo confronto non è il migliore match ‘di Wrestling’ ma ha una
psicologia eccezionale, con Diesel che riesce a mettere in difficoltà Taker
tante volte e si prende il tempo per mostrare arroganza, e The Phenom riesce a
rialzarsi e intimorirlo. Si prosegue di questo passo fino al finale, dove
arrivano la Chokeslam e il Tombstone Piledriver su Diesel, così Undertaker
vince per schienamento dopo 16 minuti e 46 secondi, portandosi sul 5-0 in una
Streak che come concetto non esiste ancora. 8-/10, il primo grande match di
Undertaker a Wrestlemania, con un Diesel praticamente perfetto nel ruolo
dell’ostacolo da superare.
Roddy Piper e Goldust tornano prima nel backstage e poi sul
ring per proseguire la loro rissa da strada, che all’improvviso diventa un
match in cui cercano di strapparsi i vestiti ed è Piper a riuscirci, mostrando
che Goldust veste un intimo in nero da ‘dominato’ (probabilmente da Marlena). Eccessivo?
Forse. Carismatico? Tanto, finalmente hanno trovato la sfida giusta per Piper
dopo alcuni tentativi sbagliati negli anni precedenti. Non
valutabile, potrei dargli 4/10 o anche 7/10.
WWF World Heavyweight Title: Bret Hart (c) vs. Shawn Michaels (w/Jose
Lothario) [60 Minute Iron Man Match]
Questo main event richiede una grande concentrazione, anche
se si è fan di Wrestling, non è detto che si riesca ad apprezzare una sfida
così lunga senza distrarsi. Io arrivo dalla passione per il mondo indie (che
non recensisco sul blog, ma vorrei trovare il modo di lasciare almeno giudizi
in breve sugli show che vedo) trovo facile star dietro a un confronto di pura
tecnica. Ci sono delle buone fasi ma generalmente tende a essere un match
lento, tenuto fermo da un risultato di 0-0 che non si smuove. Gli ultimi cinque
minuti sono i migliori, quelli con maggiore enfasi e finalmente si fa sentire
il pubblico, spento per il resto della sfida. Alla fine Bret Hart applica la
Sharpshooter ma scade il tempo e il risultato rimane sullo 0-0.
Finisce qui? No! Il rientrante presidente Gorilla Monsoon
decide di far continuare la sfida fino a che non arriverà un cambio di
punteggio (Sudden Death, il Golden Gol del Wrestling). Hart è aggressivo e cerca
di prendere vantaggio ma subisce la Sweet Chin Music per due volte di fila e
Shawn Michaels va a schienarlo dopo 61 minuti e 52 secondi totali. 8.5/10, sono
sincero, non è uno fra i miei match preferiti di sempre, l’Iron Man match da 60
minuti è fantastico, purtroppo vedere il punteggio inalterato lo rende meno
epico. So che molti avranno apprezzato questa scelta che rende entrambi i
lottatori eroici, ma con quel pubblico che sembrava annoiarsi non ha
funzionato. Alla fine corona Shawn Michaels come il nuovo volto principale
della federazione.
Si chiude con la festa di Shawn Michaels dopo la conquista
della cintura mondiale WWF.
Voto finale: 7/10, un ottimo main event,
forse non per tutti i tipi di fan, e un altro avvincente Undertaker contro
Diesel, questo con una psicologia tipica delle sfide più importanti del Phenom.
Risulta anche godibile la rissa fra Goldust e Roddy Piper, con le sue
esagerazioni, e Steve Austin contro Savio Vega. Ultimate Warrior fa un match
tipico di dominio incontrastato, anche se la sua ‘vittima’ è il futuro
dominatore della federazione Triple H, perciò risulta divertente da
vedere. L’unico match che stona con il
resto dell’evento è il 3 contro 3 iniziale, che almeno risulta sufficiente per
quello che ha da offrire. Questa Wrestlemania segna il passaggio dell’era di
Bret Hart a quella di Shawn Michaels, due lottatori entrambi con l’obiettivo di
dominare e spesso in opposizione.
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