martedì 14 marzo 2017

Recensione Nitro episodio 26 (26 febbraio 1996)

Recensione WCW Nitro 26
26 febbraio 1996 da Knoxville (Tennessee)
Durata show: 51:59
Rating: 3.2 (vs Raw 148: 3.1)

Buona parte dello show è incentrata sulla rivalità per i titoli di coppia, uno di quei casi dove un episodio segue una storia per la maggior parte del tempo.

Big Bubba Rogers vs. Sting
Una sorpresa, c’è da dire che Bubba è un ottimo wrestler e lo dimostra in sfide di secondo piano come questa, dove risulta temibile e spinge Sting a cambiare le sue tattiche, addirittura provando un Tombstone Piledriver per poi vincere in tuffo dopo 7 minuti e 14 secondi. 7+/10, questo è un match fresco, giocato sul carisma differente dei due lottatori, Rogers comincia ad assomigliare al futuro personaggio in WWF, cattivo e arrogante, perciò stavolta riesce a fare la differenza nonostante la sconfitta.

“Mean” Gene è con Sting e Lex Luger, avvicinati dai Road Warriors, che continuano a volere un match per le cinture di coppia (la storia è diventata presto ripetitiva). I Road Warriors mostrano rispetto per Sting e fastidio per Luger, alimentando le differenze di carattere fra i due campioni, ma stavolta anche il Total Package concorda che dovrebbero affrontarsi. Il senso del segmento sfuma via nel sapere che i Road Warriors hanno un match per le title shot proprio qualche minuto più tardi.

Lex Luger vs. The Renegade
Renegade appare a Nitro per fare ‘concorrenza’ al ritorno di Ultimate Warrior, ormai lo sanno tutti che è una pessima imitazione del lottatore. Purtroppo il match è anche abbastanza equilibrato, incredibile vedere Renegade mantenere l’offensiva più volte anche con l’apatia del pubblico nei suoi confronti. Luger vince grazie all’intervento di Jimmy Hart, che spinge Renegade giù dalle corde e gli permette di chiudere con la Torture Rack in 5 minuti e 47 secondi. 4/10, un match pessimo anche se breve, non c’è nulla da salvare.

Sting si è accorto della conclusione sporca e accusa Luger di essere d’accordo con le tattiche di Jimmy Hart mentre lui continua a far finta di nulla. I due compagni di squadra sono sul punto di collidere fra loro. Sinceramente, se sono campioni di coppia è solo merito di tattiche come quelle.

WCW World Tag Team Title #1 Contendership Match: Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray) vs. The Road Warriors (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk)
Non arriva nulla di buono da questo match, i due team sono incompatibili e non c’è grande mordente, anzi, non ce n’è proprio. I Road Warriors vincono per schienamento in 7 minuti e 54 secondi, confermandosi sfidanti alle cinture. 5-/10, un altro match deludente, i Road Warriors dal ritorno sono stati mediocri, e dureranno ancora pochi mesi prima di andarsene in Giappone. Mi dispiace vedere gli Harlem Heat ridotti a un ruolo minore dopo il loro ritorno.

Arn Anderson, Kevin Sullivan & Ric Flair (w/Miss Elizabeth & Woman) vs. Hulk Hogan, Randy Savage & The Booty Man
Sfida costruita nel main event dell’episodio precedente, con l’alleanza ormai solida fra Dungeon of Doom e Four Horsemen. Booty Man imita un po’ troppo Hogan caratterialmente e pure Macho Man si presenta con le vesti in giallo e rosso, che va un po’ contro tutto quello che abbiamo visto nei mesi precedenti con la competizione fra lui e Hogan, accantonata per far vedere Savage amico dell’Hulkster. Flair come spesso accade cattura l’interesse, giocando con le sue scorrettezze per ingannare gli avversari, anche se con Hogan raramente questo funziona. Non riesco nemmeno a rendere l’idea di quanto sia goffo il finale con Booty Man che lancia tutti i rivali addosso al piede teso di Hogan, con lui che chiude con l’Atomic Leg Drop su Arn Anderson. 5/10, anche qui poca sostanza nel match, che è stato accettabile solo quando c’era Ric Flair impegnato.

Di fretta (tutto nel giro di un minuto), Hogan viene attaccato da Flair e legato con le manette alle corde in chiusura di puntata. Quel “ci vediamo fra due settimane” alla fine suona davvero male, come se ci fosse un distacco così netto fra le puntate.

Voto finale: 4/10, un episodio che parte bene e poi crolla di qualità, faticando a riprendersi anche in un main event pieno di lottatori importanti. Sting contro Big Bubba Rogers è uno scontro impostato bene, ma appunto è l’unica fase saliente dello show e non dura nemmeno 8 minuti in un episodio di oltre 50 minuti. Gli screzi fra Sting e Lex Luger sono accettabili, ma arrivano proprio per una sfida senza interesse come quella fra Luger e Renegade. I Road Warriors vengono trattati come il team del momento e tutta l’attenzione è su di loro, ma la resa sul ring è pessima e, anche se mi trovo a concordare con la scelta per la loro popolarità, la qualità rimane bassa. Era da tempo che Nitro non deludeva così tanto, da Superbrawl in poi anche Nitro ha subito l’impatto di un evento fiacco, con storie che non riescono a decollare, insomma, sta vivendo una crisi proprio quando sarebbe vicino a scavalcare Raw nella guerra del lunedì sera, che poi sta vincendo comunque ma con meno margine di quanto otterrebbe se lo show tornasse buono come il mese precedente.

Nitro, voto 5.5; Raw, voto 4.5. Vittoria per Raw in una settimana che non offre molto.


Nitro 15 – Raw 7

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