lunedì 6 marzo 2017

Recensione WCW Superbrawl VI (11 febbraio 1996)

Recensione WCW Superbrawl VI (1996)
11 febbraio 1996 da Saint Petersburg (Florida)
Durata show: 2:45:52

Dusty Rhodes si aggiunge al tavolo di commento insieme a Tony Schiavone e Bobby Heenan.

The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags) vs. The Public Enemy (Johnny Grunge & Rocco Rock) [Falls Count Anywhere Tag Team Match]
Ammetto di odiare questi tentativi continui di provare a imitare lo stile di lotta ECW senza nemmeno comprenderlo. Sfida con zero psicologia dove si rompono tavoli, ci si picchia all’esterno del ring e si arriva a esagerare in modo goffo e scomposto, i Nasty Boys sono l’ombra di quei famosi match contro Cactus Jack, mentre i Public Enemy sicuramente non hanno nulla da guadagnare nel combattere in questo modo. I Nasty vincono dopo uno spot goffo come il resto del match in 7 minuti e 49 secondi. 3/10, apprezzo le sfide hardcore, ma se sono gestite in questo modo non offrono nulla allo spettatore. A qualcuno piacerà di sicuro, a me irrita perché nulla ha senso nella sfida.

Konnan si presenta da campione americano “unificato”, questa devo spiegarla perché è esterna alle storie di Nitro. Konnan era il ‘campione messicano’, un titolo fasullo, poi ha sfidato One Man Gang e gli ha portato via la cintura americana (e fra l’altro anche One Man Gang ha avuto le sue sfide lontane da Nitro). Perciò, la cintura è stata unificata.

WCW World Television Title Match: Johnny B. Badd (w/Kimberly) (c) vs. Diamond Dallas Page
Questa è una rivalità lunghissima che dura da tanti mesi. Si combatte non solo per la cintura ma anche per un incasso in denaro. Ormai Johnny e DDP si conoscono bene e la sfida guadagna molto da questa compatibilità sul ring come rivali. Tutto può succedere e ci sono tanti tentativi di schienamento, alla fine è Johnny a vincere con un Piledriver dopo 14 minuti e 59 secondi. 8-/10, un ottimo match, non è una sorpresa perché c’erano già state sfide di buon livello fra loro in passato. La cintura passerà in seguito a Lex Luger in un house show, poi riguadagnata subito dopo da Johnny, e infine di nuovo Lex Luger, tutto questo nel giro di un mese e lontano da Nitro, mentre Marc Mero lascia la WCW per raggiungere la WWF. Chiaramente è una grande perdita perché è stato uno fra i migliori lottatori come qualità sul ring e presa sul pubblico.

Intervista generica agli Harlem Heat, anche se ogni discorso di Booker T è sempre piacevole.

WCW World Tag Team Title Match: Lex Luger & Sting (c) vs. Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray)
Qui poteva uscire una sfida migliore, Sting è spesso in secondo piano e Luger è protagonista del suo team, anche se raramente c’è qualcosa che meriti di essere menzionato. Quattro lottatori e poca voglia di combattere, la sfida viene dilungata pure troppo per quello che offre, ed è il finale con l’interferenza dei Road Warriors a risultare decisiva. Loro intervengono per causare la vittoria di Lex Luger per schienamento dopo 11 minuti e 49 secondi, ma non per rispetto, solo perché vogliono vendicarsi della vittoria rubata a Nitro. 5-/10, match noioso, con pochi momenti interessanti. A volte Luger sa essere un buon lottatore, in casi come questo addormenta la sfida.

Breve intervista ai campioni di coppia dopo la vittoria, Sting ancora una volta non sa in che modi il suo compagno ottiene le vittorie.

WCW United States Heavyweight Title Match: Konnan (c) vs. The One Man Gang
Basta vedere questo match per capire perché One Man Gang è sempre stato tenuto lontano da Nitro. Sfida inguardabile, dove non succede niente ma i minuti passano comunque. Talmente il match è brutto che la regia si concentra sul pubblico, c’è il silenzio generale e l’unico momento valido è quando Konnan chiude per schienamento in 7 minuti e 27 secondi. 3/10, sotto il mio punteggio più basso standard (che è 4/10), proprio perché One Man Gang è stato atroce e pare che la WCW si sia accorta di avere un wrestler che non serve a nulla, perciò lo licenzierà a breve.

I Road Warriors blaterano ad alto volume nel backstage… le solite cose! Poi si ‘scusano’ con gli Harlem Heat per il loro intervento a sfavore.

Brian Pillman vs. Kevin Sullivan (w/Jimmy Hart) [I Respect You Strap Match]
“I Respect You, Booker Man”. Un minuto di sfida, poche parole per chiudere la carriera di Flyin’ Brian, le ha provate tutte per farsi cacciare, con questa ci è riuscito dopo 59 secondi. Addirittura Pillman mostra il dito medio al pubblico, qualcosa di assolutamente vietato all’epoca in WCW. 0/10, non previsto, però è stato un momento epico. Anni dopo è emerso che quello era un work organizzato da Pillman e Bischoff, ma le reazioni naturali degli altri partecipanti e il fatto che lui non sia più tornato in WCW fa pensare al contrario.

Arn Anderson vs. Kevin Sullivan (w/Jimmy Hart) [I Respect You Strap Match]
Con la vittoria inattesa, Sullivan rimane sul ring a guardare l’arbitro e viene improvvisata una sfida con Arn Anderson, sempre uno Strap match. Lo scontro non è particolarmente acceso e ci pensa Ric Flair a interromperlo dopo 3 minuti e 45 secondi in un No Contest, perché vuole l’alleanza fra Dungeon e Horsemen. 0/10, anche la seconda parte è indegna, match inutile improvvisato e concluso in un altro modo inaccettabile.
Flair sfrutta l’occasione per un discorso davanti alla telecamera in cui annuncia la fine dell’Hulkamania e che si prenderà la cintura mondiale da Macho Man, oltre a portargli via Miss Elizabeth.

Intervista a The Giant nel backstage.

WCW World Tag Team Title Match: Lex Luger & Sting (c) vs. The Road Warriors (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk)
Luger cerca di evitare la sfida, passa più tempo sulla rampa a ritirarsi che sul ring, però ha diversi ripensamenti. Purtroppo è un altro match deludente, ci sono alcune fasi buone quando Sting è sul ring, ma risulta privo di mordente e con un finale che termina quando Animal e Luger si fanno contare fuori dal ring dopo 13 minuti e 55 secondi. 5.5/10, un’altra sfida che non raggiunge la sufficienza, dopo l’ottimo secondo match l’evento ha raggiunto un livello inaccettabile.

Promo carismatico di Ric Flair, con Woman al suo fianco. Poi è il turno di un’intervista a Randy Savage, un po’ strana ed esagerata.

WCW World Heavyweight Title Match: Randy Savage (w/Miss Elizabeth) (c) vs. Ric Flair (w/Woman) [Steel Cage Match]
Ci troviamo di fronte a un buon match per la cintura, il ritmo è lento e non particolarmente acceso, ma la psicologia della sfida è ottima, con diversi richiami alle sfide precedenti e con un ottimo utilizzo delle due manager all’esterno della gabbia. Il pubblico è diviso nel tifo, Flair riesce sempre a conquistare la gente anche da heel. A un certo punto viene suonata la campanella dopo uno schienamento da parte di Macho Man, ma è un errore (di quelli che confondono e non servono a niente), si prosegue ed è decisiva Miss Elizabeth, che passa la sua scarpa a Flair, con cui colpisce Savage alla testa per poi schienarlo dopo 19 minuti. Dopo il tradimento di Woman, arriva anche quello di Liz, e un’altra volta Savage perde la cintura contro Ric Flair, giunto al suo tredicesimo regno mondiale. 7+/10, un Ric Flair sanguinante nella gabbia (un classico) annienta un altro breve regno titolato di Randy Savage, in una sfida che ancora una volta è soltanto buona ma nulla più di questo. Le condizioni fisiche di Macho Man dal suo ritorno non sono mai state ottimali, ma ci sono stati dei buoni momenti nella sfida, purtroppo il turn di Elizabeth non ha quell’effetto sorpresa perché si era giocato sopra nella puntata precedente di Nitro e anche nel promo di Savage.
Hulk Hogan interviene come per dire ‘io l’avevo detto che non ci si poteva fidare di Elizabeth’, ma è il solito Hulkster, quello che non sbaglia mai e che se punta il dito contro una persona poi ha ragione, perciò invece di aiutare Savage si ritrova più a fare il perno morale. Addirittura lo vediamo impegnato in un’intervista nel backstage subito dopo il ‘salvataggio’. Il fulcro del discorso è che non importa se Savage ha perso, ci penserà lui a vendicarlo combattendo The Giant.

Hulk Hogan vs. The Giant (w/Jimmy Hart & Kevin Sullivan) [Steel Cage Match]
Hogan combatte con una ridicola benda all’occhio sinistro e il team di commento fa il possibile per far passare questa sfida nella gabbia come uno scontro titanico, ma… no, è più simile al Titanic, nel senso che fin dall’inizio la qualità comincia ad affondare senza più rialzarsi. Difficile dare colpe al gigante, che è ancora acerbo sul ring ma di un’agilità impressionante in questa fase iniziale della carriera. Siamo di fronte al tipico Super Hogan che esce da tutto ed è invincibile, nulla di strano ma una parte di me vuole pensare che questo è il ’96 e che Hulk è vicino al più grande cambiamento della sua carriera. Tutto va come previsto, Hogan esce dalla gabbia e vince in 15 minuti e 4 secondi. 5-/10, non è affatto un buon match e viene tirato per le lunghe, gli attacchi di Giant sembrano carezze ai danni di Hogan.

Interviene l’intero Dungeon of Doom, intervengono anche gli Horsemen ma cambia poco… Hogan sopravvive da solo a tutto e tutti e rimane a festeggiare il suo successo. Fra i lottatori del Dungeon c’è Loch Ness, il nuovo mostro (mostro… Loch Ness, che geniacci in WCW), che viene tenuto a freno.


Voto finale: 3.5/10, vorrei poter dare di più perché ci sono due match che mi sono piaciuti, in particolare Johnny B. Badd vs DDP è un’ottima sfida, di quelle che mi viene facile raccomandare, mentre anche Ric Flair contro Randy Savage ha svolto il suo scopo come sfida sul piano personale nella gabbia, con il quasi ovvio tradimento di Miss Elizabeth che non lascia la sorpresa desiderata ma ha senso e non pone domande (in realtà sono dell’idea che sia arrivato troppo presto, giocare sulle due manager diverse per qualche mese avrebbe portato a uno scenario diverso senza perdere lo status quo della coppia wrestler-manager più amata dai fan). Hulk Hogan contro The Giant è un main event terribile, ma almeno non tocca il fondo raggiunto dalla storia Brian Pillman – Arn Anderson – Kevin Sullivan. Lì fra imprevisti, colpi di testa di Pillman e un’incapacità generale di improvvisare è venuto fuori il peggiore polpettone possibile. Un match si conclude all’improvviso e ne ricomincia un altro solo per chiudersi per No Contest? Inoltre Konnan contro One Man Gang è un crimine contro i fan di Wrestling! Ci sono diversi risultati sporchi nell’evento, mentre il match iniziale può essere piacevole o terribile in base ai vostri gusti, nel mio caso non sono riuscito ad apprezzare un’imitazione mal riuscita dello stile ECW, senza capire a fondo perché avesse così successo (e non è una questione di utilizzo dei tavoli, quello non basta). Se Nitro è lo show migliore del lunedì sera, gli eventi in pay per view continuano ad avere problemi… e si avvicina l’infame Uncensored ’96, considerato fra i peggiori eventi di sempre!

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