mercoledì 8 marzo 2017

Recensione In Your House 6 (18 febbraio 1996)

Recensione In Your House 6: Rage in a Cage
18 febbraio 1996 da Louisville (Kentucky)
Durata show: 1:49:56

Ultimo pay per view prima di Wrestlemania XII, con McMahon e Lawler al tavolo di commento.

Razor Ramon vs. The 1-2-3 Kid (w/Ted DiBiase) [Cry Baby Match]
Sfida in cui bisogna umiliare lo sconfitto trattandolo come un neonato… non promette bene per uno di loro! Il match per la maggior parte è okay, la parte finale è veramente pessima per il povero Kid, che viene annientato con un tipo di commedia demenziale prima di subire la Razor’s Edge ed essere schienato dopo 12 minuti e 1 secondo. 7+/10, tutto okay se non si considera la fase umiliante, che non fa ridere, ma come match risulta godibile, con due lottatori che si conoscono bene.
Kid viene umiliato per tutto il post-match con accessori per neonati, e mi limito a dire questo, lasciandovi il piacere (probabilmente dispiacere) della scoperta per conto vostro. Non a caso, a breve Sean Waltman passerà in WCW.

The Dumpster promette vendetta nei confronti di HHH, che gli ha rasato i capelli, ma gli stanno già crescendo.

Duke Droese vs. Hunter Hearst Helmsley
Questa è ancora la fase in cui HHH si porta dietro la valletta, un esperimento durato poco, anche perché lei aggiunge ben poco alla personalità nobile del lottatore. Purtroppo c’è da annoiarsi qui, dura troppo per quello che c’è di valore, cioè ben poco. Hunter subisce per buona parte del tempo, ma è il finale a essere la parte peggiore, Duke porta il bidone della spazzatura sul ring, l’arbitro lo getta fuori ma il coperchio viene usato da HHH per colpire l’avversario e schienarlo in 9 minuti e 38 secondi. 5-/10, una fra le sconfitte più stupide di sempre in un match sotto la sufficienza ma non così atroce come potrei averlo fatto passare. È pur sempre il periodo in cui la federazione fa di tutto per far capire ai fan il talento di HHH.

Promo di Yokozuna, che dimostra di saper parlare l’inglese da un giorno all’altro.

The British Bulldog (w/Jim Cornette) vs. Yokozuna
La ribellione di Yokozuna a Jim Cornette è stata un po’ tirata per caso, forse nel momento sbagliato, o forse nel modo meno appropriato, tant’è che al pubblico non importa particolarmente di tifare per un lottatore che è stato anti-americano per il resto della carriera. Qualche minuto di battaglia con Yokozuna decisamente motivato e Bulldog che riesce a coprire le lacune nella lotta del rivale. Poi interviene Cornette che con la racchetta colpisce il suo ex cliente e lo fa vincere per squalifica dopo 5 minuti e 5 secondi. 5/10, non c’è molto da giudicare, la sfida viene interrotta presto ma entrambi i lottatori ne escono bene.
Vader interviene e salva Jim Cornette, attaccando Yokozuna mentre lui viene ammanettato e quindi dominato dalla fazione del manager. Vader insiste negli attacchi, mostrandosi pericoloso e spietato. Il segmento pare non finire più.

Goldust importuna un dipendente (maschio), accarezzandogli il petto mentre gli sussurra all’orecchio, e lui pare spaventato.

Lungo riepilogo sulla storia che ha visto Owen Hart trovarsi contro Shawn Michaels quando è collassato sul ring, prendendosi i meriti prima del suo ritorno alla lotta. Addirittura HBK ha messo in palio la title shot vinta alla Royal Rumble per affrontare un’ultima volta Owen.

WWF World Heavyweight Title #1 Contendership Match: Owen Hart (w/Jim Cornette) vs. Shawn Michaels
Si poteva capire già dalla card, questo è il match migliore dell’evento. Da prima ancora del suono della campanella Shawn Michaels è al pieno delle energie, e Owen Hart fa di tutto per apparire importante finché può. Non solo è un buon match, ma anche la fase finale è perfetta, con un Enzuigiri mancato di Owen e un Superkick immediato di HBK che lo porta a vincere per schienamento dopo 15 minuti e 57 secondi. 8+/10, il risultato non sorprende nessuno, ma è stata una grande sfida, dove ogni fase è ottima da seguire e non ci si annoia mai. Insomma, un ottimo modo per tenere impegnato Shawn Michaels prima della sua opportunità a Wrestlemania XII.

Roddy Piper, presidente in carica della federazione, si presenta per degli annunci. Il primo è che conferma Shawn Michaels nel main event di Wrestlemania XII contro il campione mondiale uscente dall’evento. Poi sancisce Vader contro Yokozuna sempre per lo stesso evento e avverte Jim Cornette che se Yokozuna sarà in grado di sconfiggere Vader, poi potrà affrontare anche il suo ex manager. Da notare il riferimento a ‘non temo alcun booker man’ che sembra una citazione all’uscita ormai leggendaria di Brian Pillman in WCW contro Kevin Sullivan della settimana precedente. Insomma, Piper trova sempre il modo di apparire controverso anche quando ha il potere.

WWF World Heavyweight Title: Bret Hart (c) vs. Diesel [Steel Cage Match]
Dall’atto finale della rivalità fra Hart e Diesel ci si potrebbe aspettare una degna conclusione, ma c’è da ricordarsi che si parla pur sempre di Kevin Nash, e che quando decide che quella è una sera ‘no’, allora non c’è nulla da fare. Grande impegno del canadese, mentre Diesel fa un match nella norma, stando attento a tenere il pubblico ostile nei suoi confronti visto il recente turn. Non è comunque un match pessimo, solo che non ha molte fasi interessanti. Nel finale, Diesel sta per evadere dalla gabbia, ma si apre un varco sul ring, proprio nella posizione dove si trovava lui, e da lì esce Undertaker, che lo trascina di sotto come nel più classico dei film horror, permettendo a Bret Hart di fuggire dalla gabbia in 19 minuti e 13 secondi. 6+/10, a parte una conclusione eccessiva e troppo teatrale, è stato un match pienamente sufficiente, almeno nelle intenzioni di Bret Hart, come sempre il primo a mettersi in gioco quando c’è da fare un match importante.

Diesel ritorna dalla fossa nel ring e fugge da Undertaker, poi i due si guardano, anche senza annunci è chiaro che saranno avversari a Wrestlemania.


Voto finale: 6/10, un evento sufficiente che svolge in pieno il suo dovere. Odio il termine ‘di transizione’, ma è quello che rappresenta un evento dove non succede nulla di importante ma tutto si muove nella giusta direzione… a parte l’umiliazione troppo pesante per 1-2-3 Kid, che pare abbia deciso proprio dopo questo match di andarsene, in effetti quello che ha subito durante e dopo il match era veramente eccessivo, roba che può stroncare una carriera. Dunque c’è un match spettacolare che è Owen Hart contro Shawn Michaels, più un match buono, 1-2-3 Kid contro Razor Ramon. L’apparizione finale di Undertaker è assurda, ma non c’è da sorprendersi, il lottatore è ancora gestito in piena fase gimmick da Deadman. Il resto gira attorno alla sufficienza. Sono quasi due ore che passano in fretta, non ci si accorge del tempo trascorso.

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