martedì 29 gennaio 2019

Recensione WWE Royal Rumble 2019 (27 gennaio 2019)


Recensione WWE Royal Rumble 2019
27 gennaio 2019 da Philadelphia (Pennsylvania)
Durata show: 4:53:17

Non ho dubbi che l’evento Royal Rumble rappresenta una ‘ripartenza’, non solo perché è ambientato a gennaio ma perché è talmente storico da attirare l’attenzione di tanti fan. Un amico che non segue più regolarmente il Wrestling mi ha contattato per dirmi che aspettava questo evento come tutti gli anni, perciò ritengo che una buona Rumble possa appassionare tante persone, e per il secondo anno consecutivo ci sono due sfide a 30 lottatori (e lottatrici). Per ovvie ragioni, se leggete i voti e siete ancora no-spoiler, invito a non leggere mai la lista partecipanti perché potrebbero esserci delle sorprese (e lo scrivo prima ancora di iniziare la recensione).

Segnalo intanto che nel pre-show Shinsuke Nakamura ha sconfitto Rusev e riconquistato la cintura americana, è stato un po’ inatteso ma sembravano esserci delle incomprensioni fra Rusev e Lana.

WWE SmackDown Women's Title: Asuka (c) vs. Becky Lynch
Voto: 8+/10. Una buonissima sfida d’apertura, con due lottatrici eccezionali al confronto. Becky sembra motivata e aggressiva quanto serve, mentre Asuka è più orientata a difendere il titolo, è una fra le sue migliori prestazioni sul ring e risponde bene agli attacchi. Apprezzo l’intensità ma in alcune fasi la sfida rallenta. Nel finale Asuka riesce a far cedere Becky dopo 17 minuti e 10 secondi, e mantiene la cintura proprio contro la campionessa precedente.

WWE SmackDown Tag Team Titles: The Bar (Cesaro & Sheamus) (c) vs. Shane McMahon & The Miz
Voto: 6.5/10. Il termine inglese più adatto per questa sfida sarebbe ‘sloppy’. Nel senso che è un po’ goffa in alcune fasi ma allo stesso tempo non è pessima, anzi, la piazzo ben sopra la soglia della sufficienza. The Miz è in un periodo geniale della carriera, e il team di Cesaro e Sheamus è sempre determinato e capace di regalare buoni match. La difficoltà sta nella scarsa forma fisica di Shane McMahon, pur sempre capace di alcune mosse efficaci come la Shooting Star Press che lo porta alla conquista dei titoli dopo 13 minuti e 20 secondi. Non ho idea di come andrà avanti la storia e se ci sarà una divisione prima di Wrestlemania, ma di certo Shane riesce a guadagnare un’altra cintura in carriera per aprire il 2019 con una sorpresa.

48193 persone sono presenti nell’arena della Royal Rumble, a dimostrazione di un pieno interesse per l’evento.

WWE RAW Women's Title: Ronda Rousey (c) vs. Sasha Banks
Voto: 8-/10. Ho considerazioni simili a quelle del match fra Asuka e Becky tranne per le fasi lente, visto che questo match non ne contiene e dura di meno. Sasha è tornata ad essere una fra le lottatrici più interessanti da seguire dopo mesi nel Limbo in cui si era completamente persa fra le tante. La sfida è molto buona e combattuta, con Ronda Rousey che arriva alla vittoria per schienamento dopo 13 minuti e 55 secondi. Non riesce a far cedere Sasha e anzi si presenta come una sfida che può portare ad altri match in seguito.

Sasha Banks mostra a Ronda Rousey il segno delle 4 HorseWomen, lasciando intendere una potenziale sfida 4 contro 4 nel prossimo periodo.

Women’s Royal Rumble Match
Alexa Bliss vs. Alicia Fox vs. Bayley vs. Becky Lynch vs. Billie Kay vs. Candice LeRae vs. Carmella vs. Charlotte Flair vs. Dana Brooke vs. Ember Moon vs. Kacy Catanzaro vs. Kairi Sane vs. Lacey Evans vs. Liv Morgan vs. Mandy Rose vs. Mickie James vs. Naomi vs. Natalya vs. Nia Jax vs. Nikki Cross vs. Peyton Royce vs. Rhea Ripley vs. Ruby Riott vs. Sarah Logan vs. Sonya Deville vs. Tamina vs. Xia Li vs. Zelina Vega
Durata Rumble: 72 minuti e 0 secondi.
Primo e secondo ingresso: Lacey Evans / Natalya
Numero 30: Carmella
Debutti/Ritorni a sorpresa: nessuna sorpresa a parte Becky Lynch
Wrestler principali: Mickie James (5), Ember Moon (6), Charlotte Flair (13), Kairi Sane (14), Naomi (16), Alexa Bliss (26), Bailey (27), Becky Lynch (sostituita a Lana, 28), Nia Jax (29), Carmella (30)

Fase iniziale: sufficiente, Lacey Evans apre la sfida focalizzandola su di lei, e ci riesce bene. Il ritmo si accende quando con il quarto ingresso Liv Morgan viene eliminata praticamente subito, poi si torna agli ingressi consecutivi. In questa fase uno fra i maggiori eventi è la riunione delle Iiconics insieme sul ring, ma tende a essere abbastanza a basso profilo come partenza.
Fase centrale: insufficiente, da quando entrano Charlotte e Kairi Sane la sfida si fa più accesa, ma si mantiene comunque su ritmi normali, con varie eliminazioni pesate a dovere. Purtroppo è la parte del match che mi ha coinvolto di meno. Prima ancora della fase finale, c’è l’intervento sotto al ring di Hornswoggle che spaventa Zelina Vega, la fa tornare sul ring per farla eliminare. Ha poco senso, è un momento comedy abbastanza inutile.
Fase finale: ottima, Lana si presenta zoppicante e non riesce nemmeno a partecipare mentre sul ring c’è una selezione migliore delle ultime rimaste. La combinazione Nia Jax con il 29 e Carmella con il 30 è buona per la chiusura, ma c’è la sorpresa di Becky Lynch che riesce a prendere il posto di Lana, incapacitata a combattere. Il pubblico apprezza e infatti Becky diventa a questo punto la lottatrice da battere. Vengono eliminate in successione Ember Moon, Alexa Bliss, Carmella e Bailey. Nel finale sono Charlotte e Becky a giocarsi la vittoria, riprendendo una rivalità andata avanti per quasi tutto il 2018. Quello che più apprezzo è che si tratta di una sfida singola per la vittoria, con la vittoria finale di Becky… The Man!
Voto Rumble: 7/10. Il finale è ottimo e assolutamente raccomandabile, ma il resto del match? Lo scorso anno è stato pieno di lottatrici famose che hanno fatto la storia della categoria Divas, a questo giro invece si punta di più sul futuro, e non è affatto sbagliato, ma ci si trova a ridurre il tutto a un confronto fra Becky Lynch e Charlotte Flair, che mette in secondo piano quanto successo prima. Ci sono dei momenti pessimi come la gag comedy di Hornswoggle con Zelina Vega, e altri più godibili come i salvataggi imprevedibili e le fasi focalizzate su alcune lottatrici. Però in generale non riesco a ritenerlo un gran match, visto che solo gli ultimi minuti mi hanno emozionato. Sono molto felice della parte conclusiva perché è ottima e premia due fra le migliori lottatrici della federazione con un confronto importante.

WWE Title: Daniel Bryan (c) vs. AJ Styles
Voto: 7/10. Non è il loro migliore match, ma a dire il vero io apprezzo gli scambi tecnici presenti nella sfida. Non ci sono fasi vivaci, si costruisce tutto lentamente, e sembra portare a un grande finale… ma non è così! Erik Rowan fa il suo ritorno e non si capisce subito il suo ruolo. Quando AJ Styles si avvicina alla vittoria e l’arbitro è a terra, Rowan attacca AJ, perciò Bryan se ne approfitta per schienarlo dopo 24 minuti e 35 secondi. Il finale è amaro, lascia poche soddisfazioni perché Rowan non fa nemmeno parte della storia di questa rivalità, almeno finora.

WWE Universal Title: Brock Lesnar (w/Paul Heyman) (c) vs. Finn Balor
Voto: 8/10. Come c’era da aspettarsi è davvero uno scontro impari, ma non in senso negativo. Balor dà spettacolo e si rende credibile contro il lottatore più dominante degli ultimi anni. Il finale è brutale e Lesnar sottomette Balor dopo soli 8 minuti e 40 secondi. Potrebbe sembrare breve ma c’era tutto quello che serviva, anche se difficilmente passerà come un match da ricordare, però mi è piaciuto molto. Questo è un buon utilizzo di Lesnar, come figura dominante e allo stesso tempo un trampolino di lancio per talenti in ascesa, un ruolo già ricoperto da tanti lottatori in passato.

Men’s Royal Rumble Match
Aleister Black vs. Andrade vs. Apollo Crews vs. Baron Corbin vs. Big E vs. Bobby Lashley vs. Braun Strowman vs. Curt Hawkins vs. Dean Ambrose vs. Dolph Ziggler vs. Drew McIntyre vs. Elias vs. Jeff Hardy vs. Jeff Jarrett vs. Jinder Mahal vs. Johnny Gargano vs. Kofi Kingston vs. Kurt Angle vs. Mustafa Ali vs. Nia Jax vs. No Way Jose vs. Pete Dunne vs. Randy Orton vs. Rey Mysterio vs. Samoa Joe vs. Seth Rollins vs. Shelton Benjamin vs. Shinsuke Nakamura vs. Titus O'Neil vs. Xavier Woods [Royal Rumble Match]
Durata Rumble: 57 minuti e 35 secondi.
Primo e secondo ingresso: Elias / Jeff Jarrett
Numero 30: Nia Jax (sostituita a R-Truth)
Debutti/Ritorni a sorpresa: Jeff Jarrett, Kurt Angle
Wrestler principali: Samoa Joe (8), Seth Rollins (10), Drew McIntyre (16), Jeff Hardy (24), Rey Mysterio (25), Braun Strowman (27), Randy Orton (29)

Fase iniziale: buona, si parte con Elias alla chitarra, poi interrotto da un altro esperto di musica Country… “Double J” Jeff Jarrett (una vera sorpresa). I due parlano parecchio prima di dare inizio alla sfida quando il loro “duetto” viene interrotto sul nascere. Tutta la parte iniziale è all’insegna dello spettacolo, del buon Wrestling, ci sono Kurt Angle, Johnny Gargano, Samoa Joe e con il 10 entra pure Seth Rollins. Che dire… non si tiene mai sotto una certa soglia di qualità ed è quello che conta.
Fase centrale: buona, tornano di nuovo le imprese impossibili di Kofi Kingston, ogni anno a salvarsi in modi assurdi dall’eliminazione, e più avanti pure Shelton Benjamin fa lo stesso, lui che è stato forse il primo a usare il metodo della capriola alle corde per salvarsi (o il secondo se si considera Shawn Michaels). Ci sono diverse storie raccontate, Titus che è prudente per non inciampare sulla rampa, la rivalità fra Dean Ambrose e Seth Rollins, il debutto nella Rumble di Pete Dunne, assolutamente dominante, la stupida eliminazione con disinteresse di No Way Jose, la resistenza di Samoa Joe, un ottimo Aleister Black che come Gargano tiene alto il valore di NXT nella sfida. Le eliminazioni sono meno interessanti delle storie in atto, ma è una Rumble che non spreca tempo, che ha sempre qualche punto di interesse.
Fase finale: buona, non è la fase finale epica dello scorso anno ma la trovo pur sempre valida per ciò che regala. Quando iniziano ad arrivare i nomi più quotati come Rey Mysterio, Braun Strowman e Randy Orton la sfida si fa decisamente più combattuta, e il finale vede R-Truth messo fuori gioco da Nia Jax, che gli toglie il posto e combatte in mezzo agli uomini come alcune grandi lottatrici del passato, e butta fuori un ottimo Mustafa Ali che aveva resistito a lungo, ma si alleano in gruppo contro di lei per eliminarla. Strowman com’era prevedibile annienta tanti lottatori, mentre Seth Rollins elimina subito Bobby Lashley e lui si vendica scaraventandolo su un tavolo, per toglierlo dalla contesa fino alla parte finale dove rientra ormai alla fine. Questo mi piace poco perché non è un buon modo di gestire un lottatore e farlo tornare, ma almeno non c’è stata la “sorpresa” del suo ritorno, visto che non era difficile da dimenticare che fosse ancora in gioco. Andrade è stato sorprendente, anche lui ha fatto benissimo, e non nego che ho creduto che potesse davvero farcela. I Final Four sono Rollins, Strowman, Andrade e Ziggler (che ha eliminato McIntyre, un altro che secondo me poteva arrivare fino in fondo). Strowman fa piazza pulita ma rimane Rollins, che lo elimina e vince la sua prima Rumble.
Voto Rumble: 8/10. Il vincitore non è affatto una sorpresa assoluta, anzi, è il nome più quotato da mesi, ma va bene così. Ci sono stati diversi outsider, per buona parte della sfida i lottatori di NXT hanno tenuto alto il ritmo, mentre nel finale si sono riaffacciati parecchi lottatori iconici come Rey Mysterio e Randy Orton, oltre a Strowman capace di buttare fuori 5 lottatori. I ritorni sono stati piacevoli, soprattutto non credevo che avrei mai visto Jeff Jarrett apparire in un match moderno della WWE, nonostante fosse già entrato in Hall of Fame. Kurt Angle ha dato spettacolo anche se è durato poco, mentre Nia Jax si è inserita bene. Alla fine si punta molto su Seth Rollins, che vince la sua opportunità in modo legittimo, e la sfida riesce a renderlo credibile dopo che elimina un dominante Braun Strowman. A me il match è più piaciuto di più di quello femminile anche se il finale è sicuramente inferiore all’altro.

Voto finale: 8/10, questo è sicuramente un evento che può dividere i fan, perché sono mancate sfide imperdibili, ma allo stesso tempo ho dato circa il voto 8 a ben quattro sfide, secondo me molto piacevoli. Due di queste sono i match titolati femminili, sia Asuka contro Becky che Ronda Rousey contro Sasha Banks hanno regalato ottime fasi. Il simbolo dell’evento per me è Becky Lynch, che perde la sfida titolata, trova il modo di entrare nella Rumble al posto di Lana e la vince, passando così da uno fra i suoi peggiori insuccessi a un trionfo completo, una bella storia da seguire (ironicamente prima dell’evento speravo di vedere anche Finn Balor fare questo e entrare come Demon Balor nella Rumble per vincerla). Penso che in questo momento la WWE abbia a cuore la qualità, e faccia di tutto per richiamare un pubblico interessato nei match di alto livello, non c’è dubbio che vuole abbattere la concorrenza mostrando di avere all’interno tutto ciò che serve, e non si può negare che un roster del genere, qui a pieno potenziale con circa 70 lottatori coinvolti, sia capace di mostrare i lati migliori di una federazione spesso controversa nelle decisioni, ma a questo giro capace di garantire uno spettacolo valido. Seth Rollins promosso, Becky Lynch promossa a pieni voti, mentre a sorpresa AJ Styles contro Daniel Bryan è stato un po’ sottotono, ma sinceramente apprezzo comunque quella lentezza d’esecuzione delle mosse perché ha reso la sfida più psicologica, anche se poi è veramente difficile apprezzarlo, e alcuni lo troveranno di sicuro insufficiente. Per me è stato buono, non più di questo. Ho trovato eccezionale Finn Balor, per una volta davvero capace di far sognare e credere in lui, Brock Lesnar ha avuto questo ruolo del “troppo forte da battere” in tante sfide, e anche qui l’ha ripreso bene, risultando credibile sia come uomo da battere che come colui che spezza i sogni dei suoi avversari. Per me è il ruolo più adatto e può concretizzarlo finalmente a Wrestlemania. Una buona Rumble, le 5 ore totali sono un po’ pesanti da seguire, avrei preferito meno tempo per le fasi d’intermezzo e più focus sul ring, ma non si può avere tutto, va bene così.

domenica 13 gennaio 2019

Recensione TNA Genesis 2005 (13 novembre 2005)


Recensione TNA Genesis 2005
13 novembre 2005 da Orlando (Florida)

Immediatamente dopo Bound For Glory, nella puntata di Impact da due ore Jeff Jarrett ha sconfitto Rhino, riprendendosi il titolo mondiale NWA.

Larry Z. decide di mandare contro Raven un suo vecchio collega di WWE ed ECW…

PJ Polaco vs. Raven
Voto: 5/10. Non è un buon debutto per Justin Credible, sotto un nome facilmente dimenticabile. La sfida è breve e mediocre. Raven vince per schienamento in 5 minuti e 45 secondi, mentre per Polaco non ci saranno ulteriori apparizioni e può considerarsi una presenza singola a quest’evento.

3 Live Kru (BG James, Konnan & Ron Killings) vs. Team Canada (A1, Bobby Roode & Eric Young) [Hockey Stick Six Man Tag Team Match (Special Referee: Kip James)]
Voto: 5.5/10. Kip James è chiaramente dalla parte dei 3LK e ostacola lui stesso il Team Canada, prendendosela in particolare con Eric Young. Dunque non ci sono grossi problemi per i 3LK a vincere la sfida in 10 minuti e 23 secondi. La storia dello split dei 3LK sta durando davvero troppo!

Konnan si riappacifica con Kip James, e quest’ultimo ormai è sempre più vicino ai 3 Live Kru.

Christian Cage è il nuovo membro del roster TNA. Il lottatore dice che è cresciuto con una federazione debole che stava morendo e l’altra in ascesa, e ora la situazione si è ripetuta, ma è la TNA che sta salendo al vertice. Il Team Canada lo interrompe, Bobby Roode è aggressivo con lui, mentre Scott D’Amore lo invita a unirsi alla squadra e gli regala una maglietta. Christian dovrà decidere entro fine serata quale sarà la sua mossa.

NWA World Heavyweight Title #1 Contendership: Jeff Hardy vs. Monty Brown
Voto: 6/10. Una sfida decisamente accettabile ma pur sempre breve. Jeff Hardy è al suo ultimo match in pay per view e appare svogliato, poco ispirato, mentre Monty Brown è in una fase positiva della sua carriera, ed è lui a vincere per schienamento dopo 8 minuti e 43 secondi. Nulla di eccezionale, ma a differenza delle sfide precedenti lo considero sufficiente.

Austin Aries, Chris Sabin, Matt Bentley & Sonjay Dutt (w/Traci) vs. Alex Shelley, Christopher Daniels, Roderick Strong & Samoa Joe [Eight Man Tag Team Elimination Match]
Voto: 8.5/10. Un ottimo match, che funziona bene soprattutto per le difficoltà nel team di Samoa Joe e Christopher Daniels, due rivali che devono collaborare per vincere. Gran parte dei lottatori risaltano e si mostrano capaci di azioni spettacolari, mentre dopo 23 minuti e 15 secondi sopravvivono soltanto Joe e Daniels, portando la vittoria al loro team. Mi ha sorpreso perché non mi aspettavo molto da un 4 contro 4.

Samoa Joe attacca Christopher Daniels al termine del match, dominando nell’azione a colpi di sediate.

Abyss (w/James Mitchell) vs. Sabu [Hardcore Match]
Voto: 7/10. Questo è un altro match divertente. Inutile cercare psicologia del ring qui dentro perché l’obiettivo è quello di intrattenere con parecchia azione. Si finisce ben presto nel sottogenere Extreme ma c’era da aspettarselo. È Abyss a vincere per schienamento in 10 minuti e 48 secondi.

TNA X-Division Title: AJ Styles (c) vs. Petey Williams (w/A1)
Voto: 7.5/10. Ecco un buonissimo match per la cintura X-Division, che non va verso la vetta, ma almeno riesce a risultare coerente con una tipica rivalità. AJ riesce a mantenere la cintura e vince per schienamento dopo 18 minuti e 20 secondi. Sicuramente non è indimenticabile ma lo considero più che buono.

America's Most Wanted (Chris Harris & James Storm) & Jeff Jarrett (w/Gail Kim) vs. Rhino & Team 3D (Brother Devon & Brother Ray) [Six Man Tag Team Match]
Voto: 8/10. Un altro match di gruppo da cui non mi aspettavo molto, eppure funziona benissimo specialmente nelle parti più dure e crude. È facile vedere l’impegno per creare una sfida intensa che renda felice il pubblico. Il Team 3D porta la vittoria per schienamento al trio di cui fa parte dopo 15 minuti e 56 secondi. Mi è piaciuto specialmente per l’azione, ho trovato gli AMW adatti a far team con Jarrett, comportandosi al limite della correttezza.

Jeff Jarrett attacca Rhino, il Team 3D attacca Jarrett, il Team Canada attacca il Team 3D… si potrebbe andare avanti a lungo ma interviene Christian Cage a spezzare l’equilibrio, estrae la sua maglietta del Team Canada e poi abbraccia Scott D’Amore. Si sta unendo alla squadra? Ovviamente no! Il lottatore dà libero sfogo contro i canadesi e aiuta il Team 3D a gettare Jeff Jarrett sul tavolo per infrangerlo.

Voto finale: 6.5/10, l’evento non parte affatto bene, risulta parecchio noioso per diverso tempo, il match di Raven è deludente, con i 3LK è facile vedere gli stessi schemi ripetuti in continuazione, Hardy contro Brown è al limite della sufficienza. Il promo di debutto di Christian Cage (insieme a tutta la sua storia nell’evento) è ottimo, d’impatto, rende subito il pubblico dalla sua parte e si presenta come una nuova stella di primo piano, e non un comprimario. Poi arrivano le sfide di alto livello, e da quel momento è facile apprezzare Genesis per ciò che offre, piazzandosi oltre la sufficienza pur sempre dopo una partenza lenta. La sfida 4 contro 4 è ottima, la mia preferita dell’evento, mentre il main event funziona perfettamente ed è incasinato quanto basta. Anche la chiusura dello show, sebbene scontata, ha l’effetto sperato. Non è un evento fra i migliori ma lo trovo piacevole e con diverse sorprese nella qualità dei match.