Recensione WWE Royal Rumble 2019
27 gennaio 2019 da Philadelphia (Pennsylvania)
Durata show: 4:53:17
Non ho dubbi che l’evento Royal Rumble rappresenta una
‘ripartenza’, non solo perché è ambientato a gennaio ma perché è talmente
storico da attirare l’attenzione di tanti fan. Un amico che non segue più
regolarmente il Wrestling mi ha contattato per dirmi che aspettava questo
evento come tutti gli anni, perciò ritengo che una buona Rumble possa
appassionare tante persone, e per il secondo anno consecutivo ci sono due sfide
a 30 lottatori (e lottatrici). Per ovvie ragioni, se leggete i voti e siete
ancora no-spoiler, invito a non leggere mai la lista partecipanti perché
potrebbero esserci delle sorprese (e lo scrivo prima ancora di iniziare la
recensione).
Segnalo intanto che nel pre-show Shinsuke Nakamura ha
sconfitto Rusev e riconquistato la cintura americana, è stato un po’ inatteso
ma sembravano esserci delle incomprensioni fra Rusev e Lana.
WWE SmackDown Women's Title: Asuka (c) vs. Becky Lynch
Voto: 8+/10. Una buonissima sfida d’apertura, con due
lottatrici eccezionali al confronto. Becky sembra motivata e aggressiva quanto
serve, mentre Asuka è più orientata a difendere il titolo, è una fra le sue
migliori prestazioni sul ring e risponde bene agli attacchi. Apprezzo
l’intensità ma in alcune fasi la sfida rallenta. Nel finale Asuka riesce a far
cedere Becky dopo 17 minuti e 10 secondi, e mantiene la cintura proprio contro
la campionessa precedente.
WWE SmackDown Tag Team Titles: The Bar (Cesaro & Sheamus) (c) vs.
Shane McMahon & The Miz
Voto: 6.5/10. Il termine inglese più adatto per questa sfida sarebbe
‘sloppy’. Nel senso che è un po’ goffa in alcune fasi ma allo stesso tempo non
è pessima, anzi, la piazzo ben sopra la soglia della sufficienza. The Miz è in
un periodo geniale della carriera, e il team di Cesaro e Sheamus è sempre
determinato e capace di regalare buoni match. La difficoltà sta nella scarsa
forma fisica di Shane McMahon, pur sempre capace di alcune mosse efficaci come
la Shooting Star Press che lo porta alla conquista dei titoli dopo 13 minuti e
20 secondi. Non ho idea di come andrà avanti la storia e se ci sarà una
divisione prima di Wrestlemania, ma di certo Shane riesce a guadagnare un’altra
cintura in carriera per aprire il 2019 con una sorpresa.
48193 persone sono presenti nell’arena della Royal Rumble, a
dimostrazione di un pieno interesse per l’evento.
WWE RAW Women's Title: Ronda Rousey (c) vs. Sasha Banks
Voto: 8-/10. Ho considerazioni simili a quelle del match fra
Asuka e Becky tranne per le fasi lente, visto che questo match non ne contiene
e dura di meno. Sasha è tornata ad essere una fra le lottatrici più
interessanti da seguire dopo mesi nel Limbo in cui si era completamente persa
fra le tante. La sfida è molto buona e combattuta, con Ronda Rousey che arriva
alla vittoria per schienamento dopo 13 minuti e 55 secondi. Non riesce a far
cedere Sasha e anzi si presenta come una sfida che può portare ad altri match
in seguito.
Sasha Banks mostra a Ronda Rousey il segno delle 4
HorseWomen, lasciando intendere una potenziale sfida 4 contro 4 nel prossimo
periodo.
Women’s Royal Rumble
Match
Alexa Bliss vs. Alicia
Fox vs. Bayley vs. Becky Lynch vs. Billie Kay vs. Candice LeRae vs. Carmella
vs. Charlotte Flair vs. Dana Brooke vs. Ember Moon vs. Kacy Catanzaro vs. Kairi
Sane vs. Lacey Evans vs. Liv Morgan vs. Mandy Rose vs. Mickie James vs. Naomi
vs. Natalya vs. Nia Jax vs. Nikki Cross vs. Peyton Royce vs. Rhea Ripley vs.
Ruby Riott vs. Sarah Logan vs. Sonya Deville vs. Tamina vs. Xia Li vs. Zelina
Vega
Durata Rumble: 72 minuti e 0 secondi.
Primo e secondo ingresso: Lacey Evans / Natalya
Numero 30: Carmella
Debutti/Ritorni a sorpresa: nessuna sorpresa a parte Becky
Lynch
Wrestler principali: Mickie James (5), Ember Moon (6),
Charlotte Flair (13), Kairi Sane (14), Naomi (16), Alexa Bliss (26), Bailey
(27), Becky Lynch (sostituita a Lana, 28), Nia Jax (29), Carmella (30)
Fase iniziale: sufficiente, Lacey Evans apre la sfida
focalizzandola su di lei, e ci riesce bene. Il ritmo si accende quando con il
quarto ingresso Liv Morgan viene eliminata praticamente subito, poi si torna
agli ingressi consecutivi. In questa fase uno fra i maggiori eventi è la
riunione delle Iiconics insieme sul ring, ma tende a essere abbastanza a basso
profilo come partenza.
Fase centrale: insufficiente, da quando entrano Charlotte e
Kairi Sane la sfida si fa più accesa, ma si mantiene comunque su ritmi normali,
con varie eliminazioni pesate a dovere. Purtroppo è la parte del match che mi
ha coinvolto di meno. Prima ancora della fase finale, c’è l’intervento sotto al
ring di Hornswoggle che spaventa Zelina Vega, la fa tornare sul ring per farla
eliminare. Ha poco senso, è un momento comedy abbastanza inutile.
Fase finale: ottima, Lana si presenta zoppicante e non riesce
nemmeno a partecipare mentre sul ring c’è una selezione migliore delle ultime
rimaste. La combinazione Nia Jax con il 29 e Carmella con il 30 è buona per la
chiusura, ma c’è la sorpresa di Becky Lynch che riesce a prendere il posto di
Lana, incapacitata a combattere. Il pubblico apprezza e infatti Becky diventa a
questo punto la lottatrice da battere. Vengono eliminate in successione Ember
Moon, Alexa Bliss, Carmella e Bailey. Nel finale sono Charlotte e Becky a
giocarsi la vittoria, riprendendo una rivalità andata avanti per quasi tutto il
2018. Quello che più apprezzo è che si tratta di una sfida singola per la
vittoria, con la vittoria finale di Becky… The Man!
Voto Rumble: 7/10. Il finale è ottimo e assolutamente
raccomandabile, ma il resto del match? Lo scorso anno è stato pieno di
lottatrici famose che hanno fatto la storia della categoria Divas, a questo
giro invece si punta di più sul futuro, e non è affatto sbagliato, ma ci si
trova a ridurre il tutto a un confronto fra Becky Lynch e Charlotte Flair, che
mette in secondo piano quanto successo prima. Ci sono dei momenti pessimi come
la gag comedy di Hornswoggle con Zelina Vega, e altri più godibili come i
salvataggi imprevedibili e le fasi focalizzate su alcune lottatrici. Però in
generale non riesco a ritenerlo un gran match, visto che solo gli ultimi minuti
mi hanno emozionato. Sono molto felice della parte conclusiva perché è ottima e
premia due fra le migliori lottatrici della federazione con un confronto
importante.
WWE Title: Daniel Bryan (c) vs. AJ Styles
Voto: 7/10. Non è il loro migliore match, ma a dire il vero
io apprezzo gli scambi tecnici presenti nella sfida. Non ci sono fasi vivaci,
si costruisce tutto lentamente, e sembra portare a un grande finale… ma non è
così! Erik Rowan fa il suo ritorno e non si capisce subito il suo ruolo. Quando
AJ Styles si avvicina alla vittoria e l’arbitro è a terra, Rowan attacca AJ,
perciò Bryan se ne approfitta per schienarlo dopo 24 minuti e 35 secondi. Il
finale è amaro, lascia poche soddisfazioni perché Rowan non fa nemmeno parte della
storia di questa rivalità, almeno finora.
WWE Universal Title: Brock Lesnar (w/Paul Heyman) (c) vs. Finn Balor
Voto: 8/10. Come c’era da aspettarsi è davvero uno scontro impari,
ma non in senso negativo. Balor dà spettacolo e si rende credibile contro il
lottatore più dominante degli ultimi anni. Il finale è brutale e Lesnar
sottomette Balor dopo soli 8 minuti e 40 secondi. Potrebbe sembrare breve ma
c’era tutto quello che serviva, anche se difficilmente passerà come un match da
ricordare, però mi è piaciuto molto. Questo è un buon utilizzo di Lesnar, come
figura dominante e allo stesso tempo un trampolino di lancio per talenti in
ascesa, un ruolo già ricoperto da tanti lottatori in passato.
Men’s Royal Rumble Match
Aleister Black vs. Andrade vs. Apollo Crews vs. Baron Corbin vs. Big E
vs. Bobby Lashley vs. Braun Strowman vs. Curt Hawkins vs. Dean Ambrose vs.
Dolph Ziggler vs. Drew McIntyre vs. Elias vs. Jeff Hardy vs. Jeff Jarrett vs.
Jinder Mahal vs. Johnny Gargano vs. Kofi Kingston vs. Kurt Angle vs. Mustafa
Ali vs. Nia Jax vs. No Way Jose vs. Pete Dunne vs. Randy Orton vs. Rey Mysterio
vs. Samoa Joe vs. Seth Rollins vs. Shelton Benjamin vs. Shinsuke Nakamura vs.
Titus O'Neil vs. Xavier Woods [Royal Rumble Match]
Durata Rumble: 57 minuti e 35 secondi.
Primo e secondo ingresso: Elias / Jeff Jarrett
Numero 30: Nia Jax (sostituita a R-Truth)
Debutti/Ritorni a sorpresa: Jeff Jarrett, Kurt Angle
Wrestler
principali: Samoa Joe (8), Seth Rollins (10), Drew McIntyre (16), Jeff Hardy
(24), Rey Mysterio (25), Braun Strowman (27), Randy Orton (29)
Fase iniziale: buona, si parte con Elias alla chitarra, poi
interrotto da un altro esperto di musica Country… “Double J” Jeff Jarrett (una
vera sorpresa). I due parlano parecchio prima di dare inizio alla sfida quando
il loro “duetto” viene interrotto sul nascere. Tutta la parte iniziale è all’insegna
dello spettacolo, del buon Wrestling, ci sono Kurt Angle, Johnny Gargano, Samoa
Joe e con il 10 entra pure Seth Rollins. Che dire… non si tiene mai sotto una
certa soglia di qualità ed è quello che conta.
Fase centrale: buona, tornano di nuovo le imprese impossibili
di Kofi Kingston, ogni anno a salvarsi in modi assurdi dall’eliminazione, e più
avanti pure Shelton Benjamin fa lo stesso, lui che è stato forse il primo a
usare il metodo della capriola alle corde per salvarsi (o il secondo se si
considera Shawn Michaels). Ci sono diverse storie raccontate, Titus che è
prudente per non inciampare sulla rampa, la rivalità fra Dean Ambrose e Seth
Rollins, il debutto nella Rumble di Pete Dunne, assolutamente dominante, la
stupida eliminazione con disinteresse di No Way Jose, la resistenza di Samoa
Joe, un ottimo Aleister Black che come Gargano tiene alto il valore di NXT
nella sfida. Le eliminazioni sono meno interessanti delle storie in atto, ma è
una Rumble che non spreca tempo, che ha sempre qualche punto di interesse.
Fase finale: buona, non è la fase finale epica dello scorso
anno ma la trovo pur sempre valida per ciò che regala. Quando iniziano ad
arrivare i nomi più quotati come Rey Mysterio, Braun Strowman e Randy Orton la
sfida si fa decisamente più combattuta, e il finale vede R-Truth messo fuori
gioco da Nia Jax, che gli toglie il posto e combatte in mezzo agli uomini come
alcune grandi lottatrici del passato, e butta fuori un ottimo Mustafa Ali che
aveva resistito a lungo, ma si alleano in gruppo contro di lei per eliminarla.
Strowman com’era prevedibile annienta tanti lottatori, mentre Seth Rollins
elimina subito Bobby Lashley e lui si vendica scaraventandolo su un tavolo, per
toglierlo dalla contesa fino alla parte finale dove rientra ormai alla fine.
Questo mi piace poco perché non è un buon modo di gestire un lottatore e farlo
tornare, ma almeno non c’è stata la “sorpresa” del suo ritorno, visto che non
era difficile da dimenticare che fosse ancora in gioco. Andrade è stato
sorprendente, anche lui ha fatto benissimo, e non nego che ho creduto che
potesse davvero farcela. I Final Four sono Rollins, Strowman, Andrade e Ziggler
(che ha eliminato McIntyre, un altro che secondo me poteva arrivare fino in fondo).
Strowman fa piazza pulita ma rimane Rollins, che lo elimina e vince la sua
prima Rumble.
Voto Rumble: 8/10. Il vincitore non è affatto una sorpresa
assoluta, anzi, è il nome più quotato da mesi, ma va bene così. Ci sono stati
diversi outsider, per buona parte della sfida i lottatori di NXT hanno tenuto
alto il ritmo, mentre nel finale si sono riaffacciati parecchi lottatori
iconici come Rey Mysterio e Randy Orton, oltre a Strowman capace di buttare
fuori 5 lottatori. I ritorni sono stati piacevoli, soprattutto non credevo che
avrei mai visto Jeff Jarrett apparire in un match moderno della WWE, nonostante
fosse già entrato in Hall of Fame. Kurt Angle ha dato spettacolo anche se è
durato poco, mentre Nia Jax si è inserita bene. Alla fine si punta molto su Seth
Rollins, che vince la sua opportunità in modo legittimo, e la sfida riesce a
renderlo credibile dopo che elimina un dominante Braun Strowman. A me il match
è più piaciuto di più di quello femminile anche se il finale è sicuramente
inferiore all’altro.
Voto finale: 8/10, questo è sicuramente
un evento che può dividere i fan, perché sono mancate sfide imperdibili, ma allo
stesso tempo ho dato circa il voto 8 a ben quattro sfide, secondo me molto
piacevoli. Due di queste sono i match titolati femminili, sia Asuka contro
Becky che Ronda Rousey contro Sasha Banks hanno regalato ottime fasi. Il
simbolo dell’evento per me è Becky Lynch, che perde la sfida titolata, trova il
modo di entrare nella Rumble al posto di Lana e la vince, passando così da uno
fra i suoi peggiori insuccessi a un trionfo completo, una bella storia da
seguire (ironicamente prima dell’evento speravo di vedere anche Finn Balor fare
questo e entrare come Demon Balor nella Rumble per vincerla). Penso che in
questo momento la WWE abbia a cuore la qualità, e faccia di tutto per
richiamare un pubblico interessato nei match di alto livello, non c’è dubbio
che vuole abbattere la concorrenza mostrando di avere all’interno tutto ciò che
serve, e non si può negare che un roster del genere, qui a pieno potenziale con
circa 70 lottatori coinvolti, sia capace di mostrare i lati migliori di una
federazione spesso controversa nelle decisioni, ma a questo giro capace di
garantire uno spettacolo valido. Seth Rollins promosso, Becky Lynch promossa a
pieni voti, mentre a sorpresa AJ Styles contro Daniel Bryan è stato un po’
sottotono, ma sinceramente apprezzo comunque quella lentezza d’esecuzione delle
mosse perché ha reso la sfida più psicologica, anche se poi è veramente
difficile apprezzarlo, e alcuni lo troveranno di sicuro insufficiente. Per me è
stato buono, non più di questo. Ho trovato eccezionale Finn Balor, per una
volta davvero capace di far sognare e credere in lui, Brock Lesnar ha avuto questo
ruolo del “troppo forte da battere” in tante sfide, e anche qui l’ha ripreso
bene, risultando credibile sia come uomo da battere che come colui che spezza i
sogni dei suoi avversari. Per me è il ruolo più adatto e può concretizzarlo
finalmente a Wrestlemania. Una buona Rumble, le 5 ore totali sono un po’
pesanti da seguire, avrei preferito meno tempo per le fasi d’intermezzo e più
focus sul ring, ma non si può avere tutto, va bene così.