mercoledì 17 luglio 2019

Recensione WWE Extreme Rules 2019 (14 luglio 2019)


Recensione WWE Extreme Rules 2019
14 luglio 2019 da Philadelphia (Pennsylvania)
Durata show: 3:53:44

Dallo scorso anno Extreme Rules è diventato un evento significativo come ponte fra Money In The Bank e Summerslam, considerati entrambi eventi maggiori della federazione. Quest’anno non mancano i grandi nomi, fra cui il ritorno di Undertaker e l’incertezza su Brock Lesnar, possessore della valigia di MITB che potrebbe usarla in qualsiasi momento, anche se la storia si è prolungata pure troppo per quanto mi riguarda. Invece le sfide più attese da parte mia erano Kofi Kingston contro Samoa Joe e Ricochet contro AJ Styles.

Segnalo che nel Kickoff, Shinsuke Nakamura ha sconfitto Finn Balor e conquistato la cintura intercontinentale. Vincere titoli nei preshow sembra diventata una specialità per il lottatore giapponese, che aveva già vinto anche il titolo americano in un altro Kickoff.

Drew McIntyre & Shane McMahon vs. Roman Reigns & The Undertaker [No Holds Barred Tag Team Match]
Voto: 7+/10. Questa volta Undertaker si trova ben gestito, senza un eccessivo spazio sul ring ma pur sempre nel ruolo del volto principale della sfida. La sfida in sé è eccessivamente caotica, fra il tentativo di fuga di Shane McMahon e l’intervento di Elias dalla sua parte, il match viene spezzato continuamente. Eppure la formula riesce grazie alla visibilità e alla posizione nella card. Probabilmente metterlo al fondo dopo quasi 4 ore di show avrebbe urtato il pubblico, invece è ottimo se preso come opener, anche perché ci sono quattro fra i nomi più rilevanti del roster (nel bene o nel male). Roman trova il suo spazio, Drew riesce ad avere buoni momenti dove può continuare a maturare nella carriera, Shane fa ‘le sue cose’ e ha pure troppo spazio, Undertaker chiude la sfida schienando McMahon dopo 16 minuti e 55 secondi. Ciò che trovo ideale è l’utilizzo del Phenom, non viene costretto a stancarsi e risulta dunque efficace in quel ruolo.

WWE RAW Tag Team Titles: The Revival (Dash Wilder & Scott Dawson) (c) vs. The Usos (Jey Uso & Jimmy Uso)
Voto: 7/10. Una buona sfida di coppia, i Revival sono finalmente sul ring per più di 10 minuti, gli Uso sembrano combinarsi perfettamente con la maggior parte dei team della federazione. Ne esce un match che fa sperare bene per il futuro della divisione di coppia. I Revival vincono per schienamento dopo 12 minuti e 34 secondi. Ci saranno altri match fra loro, e possono risultare ancora migliori.

Aleister Black vs. Cesaro
Voto: 7.5/10. La storia di Cesaro come assalitore misterioso di Aleister Black era interessante, infatti Cesaro pare avere un look diverso dal solito, più aggressivo, pure la sua musica d’ingresso è cambiata. La sfida è intensa e piena di colpi duri, i due non si risparmiano pur non avendo molto tempo a disposizione. Black schiena Cesaro dopo 9 minuti e 45 secondi. Sono rimasto impressionato dalla capacità dei lottatori di coinvolgere il pubblico nonostante sia una sfida senza nulla in palio.

WWE SmackDown Women's Title: Bayley (c) vs. Alexa Bliss & Nikki Cross [Two On One Handicap Match]
Voto: 6.5/10. Non sono un grande fan di questa sfida, ma è un’ottima occasione per dare a Bailey la possibilità di fare buona figura da sola contro due avversarie, e allo stesso tempo indebolire la loro alleanza. Bailey schiena Nikki Cross dopo 10 minuti e 22 secondi, rimanendo campionessa.

Bobby Lashley vs. Braun Strowman [Last Man Standing Match]
Voto: 7.5/10. Un match che mi ha sorpreso! Avevo la minima attesa, nel senso che non mi aspettavo proprio nulla da una sfida fra Lashley e Strowman, e sono rimasto sorpreso perché è veramente divertente. La maggior parte della sfida si svolge nel backstage e fra il pubblico. Alcuni fan sono irritanti e intervengono a disturbare i lottatori, ma vengono tenuti da parte. Nel finale Strowman scaraventa Lashley dall’alto e piomba giù anche lui, uscendo vincitore in 17 minuti e 29 secondi. Non potevo chiedere di meglio dalla sfida decisiva di una rivalità che non mi è mai interessata.

WWE SmackDown Tag Team Titles: Daniel Bryan & Rowan (c), Heavy Machinery (Otis & Tucker) vs. The New Day (Big E & Xavier Woods) [Triple Threat Match]
Voto: 7+/10. Escludendo il preshow, è qui che avviene il primo cambio di titoli dell’evento. Il team di Bryan e Rowan sembra ormai fermarsi dopo aver dominato la divisione di coppia. Ottimo lavoro come sempre dell’Heavy Machinery, divertente da vedere in azione, e del New Day. Proprio Big E e Woods diventano campioni (per la sesta volta) quando è Daniel Bryan a essere schienato dopo 13 minuti e 59 secondi. Non il migliore match di coppia possibile perché risulta un po’ confusionario, ma è piacevole dall’inizio alla fine.

WWE United States Title: Ricochet (c) vs. AJ Styles (w/Karl Anderson & Luke Gallows)
Voto: 8/10. Il migliore match dell’evento per me è proprio questo. Ricochet sta vivendo un periodo di popolarità senza dover aspettare anni, ed è un bene che sia così perché è in un periodo di forma fisica eccezionale. AJ Styles d’altra parte è sempre il solito lottatore che garantisce spettacolo, e la sfida è ottima, anche se non si tratta di un “must see”, ma semplicemente di un grande match che intrattiene e regala ottime mosse. AJ vince poi in modo pulito per schienamento dopo 16 minuti e 31 secondi, conquistando così la cintura americana. Anche se il regno di Ricochet giunge al termine, non sembra affatto una mancanza di fiducia nei suoi confronti.

Dolph Ziggler vs. Kevin Owens
Senza voto. Ziggler provoca Owens, lui connette la Stunner e lo schiena dopo 17 secondi. Fine del match, già… basta solo questo!

Kevin Owens coglie l’occasione per criticare Shane McMahon e il suo spazio sul ring. Cerca di apparire “fuori programma” nel suo discorso ma si capisce chiaramente che non c’è nulla di particolarmente polemico nelle sue parole, e anzi fa presagire una rivalità proprio con lui in vista di Summerslam.

WWE Title: Kofi Kingston (c) vs. Samoa Joe
Voto: 7-/10. Era una sfida da cui mi aspettavo molto, ma non è così ben riuscita, almeno dopo una serie di ottimi match precedenti. Samoa Joe è comunque scatenato, ma il suo fuoco si spegne durante la sfida, e Kofi Kingston ancora una volta arriva a ottenere uno schienamento anti-climatico dopo 9 minuti e 47 secondi. Questo match avrebbe richiesto qualche minuto in più per risultare ottimo, e soprattutto un maggiore controllo da parte di Joe. Kingston dà l’impressione di vincere senza troppo convincere, come in molti suoi match titolati, ed è un peccato perché è un campione meritevole.

WWE RAW Women's Title / WWE Universal Title Winner Take All: Becky Lynch (c) & Seth Rollins (c) vs. Baron Corbin & Lacey Evans [Mixed Tag Team Extreme Rules Match]
Voto: 6.5/10. Il main event arriva ormai al termine di un lungo evento e risulta forse meno riuscito rispetto al resto dello show. Non si tratta affatto di una brutta sfida, ma c’è da dire che Lacey Evans è molto più abile di Baron Corbin a reggere il ritmo, e pare decisamente più adatta di lui a stare in sfide importanti. Proprio Corbin pare la grande limitazione della sfida, oltre a una strana dinamica di squadra fra Rollins e Becky che non mi sembra riuscita a perfezione sul ring. Di certo non ha l’effetto di un tag team solido. Si tratta inoltre dell’unico Extreme Rules dell’evento, e la stipulazione è riuscita, pur senza particolari pregi. Tavoli, sedie e Kendo Stick vengono usati, ma non c’è mai quel coinvolgimento che la sfida avrebbe meritato. Seth Rollins schiena Baron Corbin dopo 19 minuti e 56 secondi, ponendo fine a una pessima rivalità con una nota positiva.

Brock Lesnar arriva con Paul Heyman e incassa il Money In The Bank in chiusura d’evento. È giunto il grande momento della sfida titolata ‘a sorpresa’.

WWE Universal Title: Seth Rollins (c) vs. Brock Lesnar (w/Paul Heyman)
Senza voto. Brock Lesnar si approfitta della stanchezza del rivale per stenderlo con la F5 e schienarlo dopo soli 16 secondi, è quanto basta per portarlo a vincere nuovamente la cintura Universal.

Voto finale: 7.5/10, non ho avuto particolare attesa per Extreme Rules, perché non impazzivo per la card dell’evento, con zero voglia di vedere l’ennesimo ritorno di Undertaker (quanti ne ha già fatti negli ultimi due anni?) o Baron Corbin nel main event. Devo ammettere che la qualità è rimasta buona per tutto l’evento, senza sfide insufficienti, ma anche senza nulla di indimenticabile, che in ogni caso non mi aspettavo. AJ Styles e Ricochet ‘rubano’ l’evento con una sfida di alta qualità, intensa fino in fondo. Kofi Kingston contro Samoa Joe è buono, purtroppo senza quella scintilla che avrebbe fatto la differenza. Il main event inter-gender è accettabile, ma come Extreme Rules non suona affatto innovativo o epico, con un finale parecchio prevedibile. La sorpresa seguente è stata d’impatto, Brock Lesnar arriva, distrugge Rollins ed esce con l’Universal Title in un battito di ciglia, mostrandosi ancora una volta l’uomo da battere. Che la scelta possa piacere o meno, non sta a me giudicare, ma il momento è ben riuscito. Un’altra sorpresa è Strowman contro Lashley, nonostante la rivalità che non mi è mai interessata, devo dire che il Last Man Standing è stato particolarmente ‘vecchia scuola’, con i lottatori nel backstage e fra il pubblico, con un bel finale riuscito. Buon lavoro anche da parte della divisione di coppia di entrambi gli show, stavolta non c’è nulla di imperdibile ma due buoni match godibili, compreso un cambio di titolo, che porta il New Day a uscire con tutti i lottatori titolati al termine dell’evento. Inoltre si aggiunge Cesaro contro Black, una sfida dell’undercard riuscita benissimo. Per concludere, c’è un’ottima gestione di Undertaker che entra solo per fare qualcosa di rilevante senza essere costretto a stancarsi, e stavolta non c’è l’effetto di sovraccarico della presenza di Roman Reigns. Insomma, io sono molto soddisfatto anche se non me la sento di andare oltre il 7.5 come voto complessivo. Per alcuni un pay per view da 4 ore potrebbe essere pesante, ma credo che sia molto piacevole in vista di Summerslam, con molti finali puliti… e ci siamo pure risparmiati un inutile match fra Owens e Ziggler!

giovedì 4 luglio 2019

Recensione Rebellion 2001 (03 novembre 2001)


Recensione Rebellion 2001
03 novembre 2001 da Manchester (Regno Unito)
Durata show: 2:15:04

Ecco un altro evento in house show presentato come pay per view. Di solito sono di scarso interesse ma questo ha una card davvero interessante in buona parte.

WWF Intercontinental Title: Edge (c) vs. Christian [Steel Cage Match]
Voto: 6.5/10. Un’altra tappa della rivalità fra i due “fratelli”, sempre con la cintura in palio. Edge è campione intercontinentale mentre Christian è campione europeo, ma solo la prima cintura è contesa. Il match è decisamente lento, con una fase al tappeto interminabile fatta di proiezioni. Ritorna poi di buona qualità nel finale, quando Edge lega Christian alla gabbia e poi scende dopo 12 minuti e 49 secondi per vincere il match. Niente di speciale, secondo me è nettamente sotto al potenziale dei due lottatori.

Scotty 2 Hotty vs. The Hurricane
Voto: 6.5/10. Il match è divertente e penso che sia più che godibile. So che dargli un voto identico a quello della sfida precedente potrebbe sembrare strano, ma Hurricane e Scotty sono bravi a coinvolgere il pubblico. Scotty vince per schienamento in 8 minuti e 55 secondi, probabilmente è uno dei suoi match migliori.

Diamond Dallas Page vs. The Big Show
Voto: 4/10. DDP è gestito malissimo, già prima del match è ridicolo nel promo per le cose che dice, ma qui davvero è ben lontano dal lottatore che era in WCW, tutto è fatto in modo di farlo apparire goffo. Big Show vince in soli 3 minuti e 15 secondi. Pessima sfida!

WCW World Tag Team Titles: The Dudley Boyz (Bubba Ray Dudley & D-Von Dudley) (c) vs. The APA (Bradshaw & Faarooq) vs. The Hardy Boyz (Jeff Hardy & Matt Hardy) [Three Way Elimination Match]
Voto: 7-/10. Non è una fra le combinazioni migliori viste fra i team. Gli APA vengono presto eliminati, lasciando la sfida agli altri due team. I Dudley Boyz difendono le cinture con vittoria per schienamento in 12 minuti e 1 secondo. Sfida buona ma non far le migliori viste nella lunga rivalità a squadre.

Tajiri vs. William Regal
Voto: 5.5/10. Sfida breve e poco ispirata, ma sentita dal pubblico locale a causa delle provocazioni da parte di Regal prima del match. Tajiri lotta bene ma viene sottomesso dopo 5 minuti e 55 secondi. Nulla di speciale, sotto la sufficienza.

Tajiri si prende la rivincita dopo la sfida, stordendo Regal sul ring.

WCW World Heavyweight Title: Chris Jericho (c) vs. Kurt Angle
Voto: 7/10. Il 2001 è l’anno della crescita di Chris Jericho a degno main eventer, e qui combatte da campione, in un periodo dove è difficile inquadrare bene chi è buono e chi non lo è, perché Y2J è ancora tifato ma comincia a mostrare l’arroganza tipica del periodo successivo. La sfida è interessante però rimane a un livello buono, nulla di più, con una vittoria per schienamento da approfittatore di Jericho dopo 14 minuti e 55 secondi. Sicuramente non è il migliore match che poteva uscire da loro, mi sono sembrati stanchi.

Kurt Angle attacca Chris Jericho dopo la sconfitta, ma non finirà qui perché si continuerà con questa rivalità ancora più avanti.

Lita & Torrie Wilson vs. Mighty Molly & Stacy Keibler [Special Referee: Trish Stratus]
Senza voto. Sfida riempitiva, e così va presa. Il team di Lita e Torrie vince in 4 minuti e 16 secondi di non-Wrestling.

WWF World Heavyweight Title: Steve Austin (c) vs. The Rock
Voto: 8+/10. Questo è uno dei match fra Austin e Rocky meno ricordati, ma è di alto livello, fin dall’inizio si scatena la rissa e il pubblico è fortemente coinvolto. Nella seconda parte cominciano a esserci interferenze. Kurt Angle attacca The Rock con la sedia, Chris Jericho scaccia Angle ma poi Rocky lo vede con la sedia e perciò lo attacca (non c’è la minima fiducia fra i due alleati). Angle ritorna per impedire a The Rock di vincere e Austin se ne approfitta per schienarlo dopo la Stunner in 22 minuti e 9 secondi. Una sfida epica fino all’ultimo, capace di far impazzire il pubblico.

Voto finale: 6.5/10, un evento con parecchie sfide riempitive ma che tutto sommato è in grado di regalare buoni momenti, e alcuni match veramente godibili. Se Kurt Angle contro Chris Jericho non l’ho trovato particolarmente interessante, invece Steve Austin contro The Rock è stato un main event incredibile, che è rimasto su alti livelli dall’inizio alla fine. L’evento serve a costruire il futuro match a squadre di Survivor Series e ci riesce benissimo, con alcuni segmenti centrali che mostrano la fatica dei due team a coesistere con diverse stelle al loro interno. Non mancano purtroppo delle sfide meno riuscite come l’orrendo DDP contro Big Show e il banale Tajiri contro Regal, oltre a una comprensibile stanchezza generale dei lottatori. Mi sono divertito abbastanza da considerare Rebellion 2001 più che sufficiente.