martedì 18 dicembre 2018

Recensione WWE TLC 2018 (16 dicembre 2018)


Recensione WWE TLC 2018
16 dicembre 2018 da San Jose (California)
Durata show: 3:56:39

L’ultimo evento dell’anno avviene in un periodo dove Raw sta producendo show pessimi mentre Smackdown è sempre piacevole da seguire ogni settimana. Con questa premessa, si può dire che TLC dura quasi 4 ore e ha molte sfide al suo interno.

WWE Mixed Match Challenge Final Match
Alicia Fox & Jinder Mahal (w/Samir Singh & Sunil Singh) vs. Carmella & R-Truth
Voto: 5/10. La seconda edizione del torneo è passata in secondo piano e se questa è la finale si dimostra come non c’è stato alcun vivo interesse per costruirlo bene. Non è niente più che una sfida “divertente” dove c’è un momento di danza all’interno con i fratelli Singh. Carmella sconfigge Alicia Fox in 5 minuti e 50 secondi e porta al team la vittoria del torneo, e la posizione #30 a lei e R-Truth alle rispettive Royal Rumble.

Carmella si gode il successo, mentre R-Truth sceglie come meta del viaggio di festa i quartieri generali della WWE a Stamford.

WWE SmackDown Tag Team Titles: The Bar (Cesaro & Sheamus) (c) vs. The New Day (Kofi Kingston & Xavier Woods) (w/Big E) vs. The Usos (Jey Uso & Jimmy Uso) [Triple Threat Match]
Voto: 7.5/10. Non può mancare una bella sfida fra i team di Smackdown, e ancora una volta si trova il modo di far affrontare lottatori che hanno già garantito delle sfide eccellenti. In questo formato Triple Threat non arriva nulla di epico o imperdibile, ma almeno la qualità rimane buona dall’inizio alla fine. Sheamus vince per schienamento e porta la vittoria ai campioni di coppia dopo 12 minuti e 15 secondi.

Baron Corbin vs. Braun Strowman [Tables, Ladders & Chairs Match]
Senza voto. Qui c’è poco da dire, non doveva nemmeno essere una sfida “vera”. Braun Strowman promette zero squalifiche per via della stipulazione e tutti si ribellano a Corbin, a partire da Heath Slater, l’arbitro speciale da lui annunciato. Diversi lottatori che hanno subito torti con Corbin General Manager trovano il modo di vendicarsi, e quando lui fugge dal ring fa il suo ritorno Kurt Angle, permettendo a Strowman una vittoria facile con il conteggio da parte di Slater. Non è facile valutarlo come un match di Wrestling, si tratta della conclusione di una storia e dunque del periodo di Corbin al potere. Secondo me non poteva essere differente viste le premesse.

Natalya vs. Ruby Riott (w/Liv Morgan & Sarah Logan) [Tables Match]
Voto: 5.5/10. La rivalità è stata all’insegna del pessimo gusto, qualcosa che sinceramente non mi sarei aspettato di vedere nel 2018, con battutacce e provocazioni sul compianto Jim Neidhart, il padre di Natalya. C’è perfino il tavolo con la sua immagine portato dalla Riott Squad. Il match in sé non è brutto, ma tutti quei momenti “drammatici” sono eccessivi e difficili da digerire. Prima sono Liv Morgan e Sarah Logan a finire KO, poi Natalya riesce a scaraventare Ruby Riott sul tavolo in 12 minuti e 40 secondi, prendendosi la sua vendetta. Dovrebbe funzionare come sfida omaggio ma non mi è parsa funzionare in questa prospettiva.

Drew McIntyre vs. Finn Balor
Voto: 7+/10. Due ottimi lottatori a confronto, purtroppo Finn Balor sembra non trovare mai un ruolo adatto ma in sfide come queste dimostra la sua qualità. Dolph Ziggler interviene per aggredire McIntyre senza essere visto dall’arbitro, e in questo modo favorisce Balor, che arriva alla vittoria per schienamento dopo 12 minuti e 20 secondi. Un buon match.

Randy Orton vs. Rey Mysterio [Chairs Match]
Voto: 7.5/10. Rey Mysterio torna a prendersi dei rischi nella sfida, è fantastico vederlo planare all’esterno del ring su una sedia. Anche Randy Orton torna “vecchia scuola” con il pericolo generale di infortunarsi, dunque esce un bel confronto. Rey ottiene uno schienamento a culla dopo 11 minuti e 30 secondi. Una vittoria a sorpresa per lui, che sembra proiettato per qualcosa di importante in vista del periodo più atteso dell’anno.

WWE RAW Women's Title: Ronda Rousey (c) vs. Nia Jax (w/Tamina)
Voto: 7/10. Ottimo lavoro da parte della campionessa e nemmeno Nia Jax delude, nonostante le tante critiche su di lei ancora una volta mostra di essere una degna sfidante. Ronda vince per sottomissione in 10 minuti e 50 secondi, arrivando così a difendere ancora una volta la cintura femminile. Non avevo aspettative ed è stato più che piacevole da seguire.

WWE Title: Daniel Bryan (c) vs. AJ Styles
Voto: 8.5/10. Questa è una rivalità che mi sta piacendo moltissimo, il “nuovo” Daniel Bryan è carismatico, in pratica il lottatore ha messo a tacere chi lo criticava per essere famoso solo per i cori “Yes yes yes”, mentre ha dimostrato di saper reggere il ruolo di campione anche ora. Il match mi è piaciuto molto, c’è tantissima azione e i lottatori riescono a dar vita a una sfida pazzesca. Nel finale Daniel Bryan riesce a mantenere la cintura vincendo per schienamento in 23 minuti e 55 secondi. Sicuramente è un ottimo match.

WWE Intercontinental Title: Seth Rollins (c) vs. Dean Ambrose
Voto: 6/10. Questo è un match molto lungo, ma che risulta troppo statico. Sono felice per il ritorno di Dean Ambrose, ma qui la rivalità pur essendo forte e importante per tutta la sfida non basta per il confronto, e anzi si può considerare deludente rispetto a ciò che poteva offrire. Era il match che aspettavo di più, e il pubblico lo ha stroncato urlando “boring boring” mentre la qualità si è tenuta sulla sufficienza, e non oltre. Il finale è di forte impatto, Ambrose schiena Rollins dopo 23 minuti e conquista la cintura intercontinentale per la terza volta in carriera. Sicuramente poteva esserci molto di più, è incredibile vedere come i fan si siano sentiti “dimenticati”, è mancata la costruzione interna al match.

WWE SmackDown Women's Title: Becky Lynch (c) vs. Asuka vs. Charlotte Flair [Triple Threat Tables, Ladders & Chairs Match]
Voto: 9/10. La sfida migliore dell’evento è proprio il main event, un incredibile TLC match che regala spettacolo dall’inizio alla fine. Gli spot non mancano di intensità, e anzi trovo che fra tutte e tre, Becky sia praticamente il fulcro della sfida, con la sua aggressività che pare caricare il pubblico e portarlo dalla sua parte. Purtroppo c’è un intervento finale che un po’ rovina la storia della sfida, quando Ronda Rousey interviene e attacca Becky e Charlotte, buttandole giù insieme alla scala. Asuka se ne approfitta e vince la sfida in 21 minuti e 45 secondi, conquistando per la prima volta la cintura femminile di Smackdown. Un buonissimo match, il finale non mi è piaciuto ma non va a rovinarlo. In ogni caso che grande periodo per il roster femminile, sono sempre più convinto che sarà una sfida al femminile il main event di Wrestlemania.

Voto finale: 7.5/10, la prima metà dell’evento è mediocre, con match più o meno sulla sufficienza ad eccezione del validissimo match per i titoli di coppia di Smackdown, e l’intrattenimento dato dall’umiliazione ricevuta da Baron Corbin (un evento necessario dopo un periodo pessimo da General Manager), oltre al ritorno di Kurt Angle, nemmeno troppo a sorpresa. Rey Mysterio e Randy Orton hanno alzato la qualità grazie a una bella sfida nello stile “old school”, con sedie e spot interessanti. Da quel momento la qualità rimane buona e si alza ancora con il match per il titolo WWE in cui AJ Styles e Daniel Bryan danno vita a una sfida epica, mentre il TLC match femminile in chiusura è un degno main event ed è stato il mio match preferito. Purtroppo sono deluso da Seth Rollins contro Dean Ambrose, ero convinto che avrebbero fatto molto di più, nonostante la lunga durata non ha funzionato. Ho poco da dire sul resto della card, c’è da dire che è stato un evento migliore sicuramente rispetto agli episodi di Raw, e in linea con l’ottimo Smackdown di questo periodo. Manca un po’ la presenza dell’Universal Champion Brock Lesnar, ma TLC ha avuto il suo giusto main event.

sabato 1 dicembre 2018

Recensione Bound For Glory 2005 (23 ottobre 2005)


Recensione TNA Bound For Glory 2005
23 ottobre 2005 da Orlando (Florida)

Prima edizione di Bound For Glory, l’evento più importante della federazione. Nel periodo seguente a Unbreakable, Jeff Jarrett ha sconfitto Raven e conquistare il titolo NWA, mentre gli America’s Most Wanted, ora parte dell’alleanza con Jarrett, hanno vinto le cinture di coppia contro i Naturals.

Jushin Thunder Liger vs. Samoa Joe
Voto: 6.5/10. Sono felice di vedere una leggenda come Liger a lottare contro Samoa Joe in TNA, ma è un match a cui viene data poca enfasi, probabilmente non doveva essere la sfida d’apertura e poteva durare di più. C’è un dominio finale di Joe, che vince per sottomissione in 7 minuti e 27 secondi. Nonostante sia superiore alla sufficienza, sono un po’ deluso perché il potenziale era davvero alto.

Apolo, Shark Boy & Sonny Siaki vs. Diamonds In The Rough (David Young, Elix Skipper & Simon Diamond)
Voto: 4.5/10. Una sfida riempitiva di cui si poteva fare a meno. Ho disinteresse per Apolo e Siaki, mentre i Diamonds In The Rough svolgono sempre un ruolo minore, ma che funziona. È il team di Young a vincere per schienamento in 7 minuti e 3 secondi di noia.

Ci sono contrasti fra Jeff Jarrett e Monty Brown, che sospetta quanto l’avversario lo tema, ma lui non vuole ammetterlo.

Lance Hoyt vs. Monty Brown
Voto: 5.5/10. Nulla di terribile, ma nemmeno lo ritengo sufficiente. Sfida che non dice nulla di nuovo, anche se il pubblico stasera è veramente esaltato e apprezza tutto. Brown vince per schienamento dopo 6 minuti e 29 secondi.

Kip James propone di aiutare i 3 Live Kru per fare un favore a BG James, ma Konnan è contrario e lo respinge.

3 Live Kru (BG James, Konnan & Ron Killings) vs. Team Canada (A1, Bobby Roode & Eric Young) (w/Scott D'Amore)
Voto: 5/10. Ahia, questa sfida non funziona, ma almeno dura poco. È uno spreco ma la sfida non ingrana mai dall’inizio alla fine ed è il Team Canada a vincere per schienamento in modo sporco dopo 6 minuti e 8 secondi. Le solite cose, mai nulla di nuovo.

Kip James interviene ed assale i tre membri del Team Canada, schierandosi apertamente con i 3 Live Kru, anche se Konnan fatica ancora ad accettarlo come alleato. Questo è un dettaglio importante per la storia che si sta sviluppando in quel periodo.

TNA X-Division Title #1 Contendership: Chris Sabin vs. Matt Bentley (w/Tracy) vs. Petey Williams (w/Scott D'Amore) [Ultimate X Match]
Voto: 7.5/10. Ecco un match che davvero poteva fare la differenza e sembrava perfetto fino a uno strano problema con la croce a forma di X da recuperare, che cade e viene riappesa, lasciando tutti i lottatori seccati e pure il pubblico. Come se non bastasse, cade ancora dopo poco ed è Petey Williams a recuperarla in 13 minuti e 13 secondi, vincendo una sfida piena di spot e buona qualità di Wrestling, ma che brutto finale!

NWA World Tag Team Titles: America's Most Wanted (Chris Harris & James Storm) (c) vs. The Naturals (Andy Douglas & Chase Stevens)
Voto: 7/10. Gli AMW sono diventati brutali e questo permette al team di superare l’immagine precedente, rendendoli più aggressivi e adatti alla TNA di fine 2005. I Naturals stanno già iniziando a perdere la loro popolarità, ma qui sono ancora tifati. Gli AMW vincono grazie all’uso di una bottiglia di birra e poi con lo schienamento in 10 minuti e 37 secondi. Questo è un buon match di coppia, talvolta durissimo nei colpi inferti ma senza troppe pretese.

Larry Zbyszko ha il compito di decidere il main event dell’evento (finora non ancora annunciato, ed è strano per un evento maggiore) e decide per una 10 Men Battle Royale in formato Gauntlet, con il vincitore che affronterà Jeff Jarrett subito dopo.

Abyss (w/James Mitchell) vs. Jeff Hardy vs. Rhino vs. Sabu [Four Way Monster's Ball Match]
Voto: 8.5/10. Questo è uno dei periodi più divertenti per le sfide esagerate, e questa lo è di certo. In casi come questo il voto ha una forte componente soggettiva, e se mi diverte davvero tanto un match (specialmente rivedendo un evento) ho buone ragioni per dare un voto alto. Questo è spettacolare, il volo di Jeff Hardy durante la sfida è altissimo e ancora oggi rimane impressionante perché rischioso. Rhino vince schienando proprio Hardy dopo 12 minuti e 20 secondi di buona qualità. Anche Sabu e Abyss in questo match sono perfetti, è una sfida di qualità inattesa.

TNA X-Division Title: AJ Styles (c) vs. Christopher Daniels [30 Minutes Iron Man Match]
Voto: 8.5/10. Concedere 30 minuti a due grandi fenomeni del ring è un’ottima scelta e ovviamente arriva da loro la sfida qualitativamente più alta. Per quasi 30 minuti viene mantenuto il risultato di 0-0 ma non manca lo spettacolo. Certo, di solito avere schienamenti a ripetizione rende la sfida più appassionante ma anche così funziona bene. Nel finale è AJ Styles a schienare il rivale appena prima della fine del match, vincendo 1-0 per chiudere così la rivalità fra loro (almeno per un po’ di tempo). Non è il loro migliore match ma è sempre un periodo imperdibile per quanto lo riguarda.

NWA World Heavyweight Title #1 Contendership: Abyss vs. AJ Styles vs. Jeff Hardy vs. Kip James vs. Lance Hoyt vs. Monty Brown vs. Rhino vs. Ron Killings vs. Sabu vs. Samoa Joe [Gauntlet Battle Royal]
Voto: 6/10. Non sono un fan delle sfide Battle Royal perché le vedo dispersive, tanti lottatori coinvolti e spesso diverse eliminazioni non hanno la giusta enfasi. Questa sfida non è da meno alla tradizione. Nel finale Abyss elimina Samoa Joe ed AJ Styles, ma è Rhino a vincere in 14 minuti e 19 secondi. Nulla di speciale, sicuramente un debole pre-main event per un evento così importante.

NWA World Heavyweight Title: Jeff Jarrett (c) vs. Rhino [Special Referee: Tito Ortiz]
Voto: 5/10. Rhino è al suo terzo match nell’evento e ottiene la sua terza vittoria in 5 minuti e 30 secondi, grazie anche all’aiuto dell’arbitro speciale Tito Ortiz (famosissimo lottatore delle MMA). Se viene preso come un main event vale ben poco, se invece lo considera nell’ottica della sorpresa con il tanto atteso cambio di titolo, allora la situazione cambia. Per quanto mi riguarda non mi è dispiaciuto vedere Rhino arrivare alla vetta, anche se è stato tutto costruito di fretta.

Scatta una mega rissa sul ring fra i supporter di Jeff Jarrett e i suoi nemici, ma ha il sopravvento il Team Canada con l’aiuto degli AMW. Rhino viene gettato in una bara, ma arriva il Team 3D (questo è il nome dei Dudley Boyz in TNA) a fare piazza pulita e salvarlo.

Voto finale: 6/10, credo che Bound For Glory sia ricordato per due fattori. Il primo è che si tratta della prima edizione dell’evento maggiore della federazione, il secondo è per le tre vittorie di Rhino in tre match, che lo portano al titolo NWA, un prestigio decisamente importante per la sua carriera. Ci sono due sfide assolutamente facili da raccomandare, il Monster’s Ball match, divertente e un po’ esagerato, e il match di 30 minuti fra AJ Styles e Christopher Daniels. Il resto è un semplice accompagnamento, fatto di alti e bassi. Questo primo Bound For Glory è sufficiente ma dimenticabile in una fase altamente positiva per la TNA, ormai vicina a un salto nella popolarità che andrà avanti per tutto il 2006.

mercoledì 21 novembre 2018

Recensione Survivor Series 2018 (18 novembre 2018)


Recensione WWE Survivor Series 2018
18 novembre 2018 da Los Angeles (California)
Durata show: 3:34:12

Lo scorso anno avevo scritto nella recensione che l’idea di avere tutti match non titolati in un evento così importante non mi era piaciuta ma che era accettabile per un anno… e stavolta è stata replicata e potrebbe diventare il formato ufficiale per chissà quanto tempo. Le mie aspettative sono state basse prima dell’evento, e se avevo un forte interesse per il rematch fra Brock Lesnar ed AJ Styles, questo è saltato per il cambio di titolo WWE a Smackdown, con Daniel Bryan sfidante del campione Universal.

Nel pre-show il team di esclusi di Smackdown ha sconfitto quello di esclusi di Raw dopo 22 minuti di match, portando Smackdown LIVE sull’1-0, con i fratelli Uso sopravvissuti della sfida. Tuttavia il conteggio ufficiale parte solo dall’evento e dunque mi tocca “resettare” sullo 0-0 e seguire quello fornito dalla WWE.

Team RAW (Bayley, Mickie James, Nia Jax, Sasha Banks & Tamina) (w/Alexa Bliss) vs. Team SmackDown LIVE (Asuka, Carmella, Mandy Rose, Naomi & Sonya Deville) (w/R-Truth) [5 vs 5 Tag Team Match]
Voto: 6-/10. Un grande spreco di talenti, vorrei tanto apprezzare di più questa sfida ma l’ho trovata sottotono e poco interessante. A dire il vero le parti migliori sono arrivate grazie a Mickie James e al team di Smackdown, ma purtroppo sembra quasi la lista della spesa di un’eliminazione dopo l’altra con poca storia della sfida. Il risultato non è inatteso ma lascia comunque spiazzati, quando Nia Jax schiena Asuka dopo 18 minuti e 50 secondi, portando la vittoria al Team RAW. Ritengo che non sia stata una buona sfida di gruppo, ma risulta ben più che guardabile. Raw 1 – Smackdown 0.

Seth Rollins vs. Shinsuke Nakamura
Voto: 8-/10. Rollins è il campione intercontinentale di Raw, Nakamura è il campione americano di Smackdown. Questo è un match inedito e di ottimo livello, purtroppo spesso rallentato da fasi statiche che allungano il tempo totale, c’è da dire che lo spettacolo è garantito e l’enfasi nella parte finale è efficace. Rollins schiena Nakamura dopo 21 minuti e 50 secondi. Probabilmente una serie di sfide fra questi due lottatori porterebbe a match eccellenti. Raw 2 – Smackdown 0.

The Authors Of Pain (Akam & Rezar) (w/Drake Maverick) vs. The Bar (Cesaro & Sheamus) (w/The Big Show)
Voto: 6/10. Gli AOP hanno vinto le cinture di coppia a Raw nonostante non ci sia stata la minima costruzione del loro status, mentre Cesaro e Sheamus hanno trovato in Big Show un alleato capace di rinforzarli ad alti livelli. Purtroppo è un match che non ha maggiore valore di sfide di team durante uno show settimanale, e il finale è ridicolo con Drake Maverick che si piscia addosso dalla paura quando viene aggredito da Big Show. Questo è umiliante! In ogni caso gli AOP vincono per schienamento in 9 minuti, è una sfida sufficiente ma dimenticabile.

WWE Cruiserweight Title: Buddy Murphy (c) vs. Mustafa Ali
Voto: 7.5/10. Tantissimi spot e momenti spettacolari, ma non lo considero migliore di Rollins contro Nakamura, che mi ha appassionato di più anche per via di un pubblico più presente di questo, in buona parte disinteressato ai cruiserweight che invece ci mettono il massimo impegno. Nella seconda metà finalmente l’azione mette a tacere chi all’inizio fischiava, ma rimane comunque una sfida dimenticabile e con scarsa psicologia del ring. Murphy schiena Ali in 12 minuti e 20 secondi, rimanendo campione. Di sicuro non è ai livelli d’enfasi della sfida in pay per view che ha portato Buddy Murphy alla cintura.

Team RAW (Bobby Lashley, Braun Strowman, Dolph Ziggler, Drew McIntyre & Finn Balor) vs. Team SmackDown LIVE (Jeff Hardy, Rey Mysterio, Samoa Joe, Shane McMahon & The Miz) [5 vs 5 Tag Team Match]
Voto: 7-/10. Questo riesce a essere un match equilibrato per circa una ventina di minuti, prima di prendere una singola direzione. Il punto è che il Team RAW è pieno di crisi interne, mentre l’altro riesce a coesistere meglio, e nonostante questo Raw rimane superiore quando inizia ad emergere la direzione presa dalla sfida. Samoa Joe viene eliminato da McIntyre dopo 35 secondi, dando inizio alla strana impressione lasciata dalla sfida. Ci sono dei buoni momenti, perché il roster dei due team è ottimo. Poi arriva il dominio del Team RAW. Strowman elimina di fila Jeff Hardy, Rey Mysterio, The Miz e infine Shane McMahon, sopravvivendo insieme a Lashley e McIntyre dopo 24 minuti. La qualità è migliore della sfida 5 contro 5 femminile ma non c’è mai la sensazione che Smackdown possa davvero farcela. Raw 4 – Smackdown 0.

Durante un’intervista a Seth Rollins, viene annunciato che lui dovrà difendere il titolo americano contro Dean Ambrose a TLC.

Charlotte Flair vs. Ronda Rousey
Voto: 7.5/10. Charlotte rappresenta Smackdown come sostituta della campionessa femminile Becky Lynch, infortunata, e Ronda Rousey rappresenta Raw, di cui è la campionessa. La sfida è durissima, sicuramente intensa e in certi momenti appassiona e coinvolge. Quello che un po’ mi dispiace ma a questo punto lo comprendo, è il finale in cui Charlotte si fa squalificare dopo 14 minuti e 40 secondi per aver perso il controllo. Credo che presto ci saranno altre sfide fra loro e questo è soltanto l’inizio. Raw 5 – Smackdown 0.

Nel post-match, Charlotte continua ad attaccare Ronda Rousey per almeno cinque minuti, usando anche la sedia per infliggere il massimo dolore. Sembra in collera e non riesce a trattenersi.

Brock Lesnar (w/Paul Heyman) vs. Daniel Bryan
Voto: 8.5/10. Brock Lesnar è l’Universal Champion a Raw, Daniel Bryan il campione WWE a Smackdown. Anche se volevo vedere un rematch fra Lesnar ed AJ Styles, sono contento comunque di come siano andate le cose e Daniel Bryan di nuovo nel main event garantisce una buona qualità del main event. A differenza di molti match di Lesnar, questo non è un dominio a senso unico e anzi Daniel Bryan prova tante volte a raggiungere la vittoria e ci arriva vicino. Forse se non ci fosse stato il pestaggio di Bryan ad AJ Styles pochi giorni prima, i fan sarebbero stati dalla sua parte, ma chiaramente manca quel fattore di tifo del pubblico che poteva esserci. Lesnar tuttavia vince per schienamento in 18 minuti e 50 secondi. Match ottimo per tutta la sua durata, a mio parere il migliore dell’evento. Raw 6 – Smackdown 0.

Voto finale: 6/10, questo è un voto strano da dare all’evento. A livello di gestione dei risultati, lo trovo incredibilmente pesante, vedere Smackdown umiliato in quel modo con un 6-0 non era nemmeno nelle mie più lontane previsioni. Mi aspettavo un successo per Raw, ma non un dominio del genere. Certo, nel pre-show ha vinto il team di Smackdown, ma conta qualcosa se non è nemmeno considerato “ufficiale”? Direi proprio di no. Gli ultimi due match e quello per il titolo Cruiserweight sono l’esempio di buone sfide in un evento strutturato male. Specialmente se si arriva da WWE Crown Jewel che è stato pessimo, doveva esserci qualcosa di più avvincente e non una storia a senso unico come questa. Sono contento che Lesnar contro Bryan non sia stato un dominio ad parte del campione Universal, ed è forse la sfida che salva l’evento in sé. Avrei voluto e credo che avrei dovuto vedere di più da un evento che poteva essere di livello maggiore. Con lottatori e lottatrici di livello così alto, mi aspetto molto di più, e Survivor Series con la formula ripetuta di Raw contro Smackdown crolla in una mancanza d’interesse per la competizione fra i due show. Un evento che sicuramente farà parlare è l’attacco post-match di Charlotte Flair ai danni di Ronda Rousey. Considero Survivor Series appena sufficiente.

lunedì 12 novembre 2018

Recensione Raw episodio 208 (05 maggio 1997)


Recensione Raw 208
05 maggio 1997 da Green Bay (Wisconsin)
Durata show: 1:32:09
Rating: 2.8 (vs Nitro #86: 3.2)

Dopo un lungo riepilogo di quasi 5 minuti la puntata si apre con un segmento, un classico per Raw da questo periodo fino a oggi, con rarissime partenze direttamente con un match. È la puntata che precede il prossimo In Your House.

L’Hart Foundation raggiunge il ring e Bret Hart prende il microfono ma è sommerso dai cori USA, USA. L’Hitman ringrazia tutti i suoi fan nel mondo ma non i fan americani perché apprezzano Shawn Michaels, poi ringrazia i suoi alleati, in particolare Jim Neidhart che è tornato per lui. Hart riprende a insultare i fan americani, che sono gelosi dei loro successi e presenta i compagni di squadra con i loro pregi e trionfi. Continua poi a insultare Steve Austin e Shawn Michaels. Bret sembra un disco rotto, ma è efficace e riesce a farsi fischiare dal pubblico.

Ahmed Johnson vs. Rockabilly (w/The Honky Tonk Man)
Voto: 5-/10. Honky Tonk Man si sta rivelando un buon manager, capace di portare il pubblico a fischiare Billy Gunn. Durante la sfida c’è una breve intervista a Faarooq, che non ha alcuna intenzione di vedere la Nation of Domination abbattuta da Ahmed Johnson. Purtroppo il match è piatto a livelli indesiderabili, Rockabilly prende la chitarra ma è Johnson a farsi squalificare quando la usa su di lui dopo 3 minuti e 57 secondi. Nulla più che un riempitivo vuoto.

L’Hart Foundation ha preso di mira Shawn Michaels e lo cerca ovunque nel backstage.

C’è un altro video di lunga durata sulla vita privata di Ken Shamrock… noioso!

Goldust (w/Marlena) vs. Vader
Voto: 6/10. Ken Shamrock è al tavolo di commento e infatti lui e Vader hanno un diverbio durante la sfida. Il match non è eccellente ma c’è un ottimo lavoro di Vader sul ring sia per affrontare Goldust che per costruire la sfida con il lottatore delle MMA. Vader vince per schienamento in 8 minuti e 22 secondi in maniera pulita e devastante.

Scatta la rissa fra Vader e Shamrock, ma interviene anche Mankind, che viene intercettato da Goldust. Lui e Shamrock rimangono sul ring.

Video sull’uomo dietro l’identità di Goldust: Dustin Rhodes. Si esce un po’ dalla personalità di Goldust per esplorare il lato “umano” del personaggio. L’unico problema è che il filmato dura troppo e sembra un documentario, non è un buon modo di mandare avanti una puntata.

L’Hart Foundation aggredisce un uomo con i capelli lunghi solo per assomigliare vagamente a Shawn Michaels, ma si vede da lontano che non è lui (ed è pure sovrappeso).

Ahmed Johnson vs. Crush vs. Sconosciuto 1 vs Sconosciuto 2 [Gauntlet Match]
Senza voto. Eh, qui nemmeno gli archivi aiutano a capire i nomi dei due sconosciuti, sul network addirittura c’è il termine “jobbers” in chiaro ma tanto sono irrilevanti e vengono presto eliminati. Crush annienta entrambi, mentre Ahmed Johnson (con la maschera facciale più stupida di sempre) elimina proprio lui alla svelta, uscendo trionfatore nel suo secondo match disputato nello show. Crush riesce ad annoiare perfino quando combatte soltanto per due minuti!

Tutti cercano Shawn Michaels e lui si presenta sul ring in maniera normale, con il brano d’ingresso. Il lottatore supporta Steve Austin quando si tratta di affrontare l’Hart Foundation, poi assicura il pubblico di saper gestire i suoi problemi. Il lottatore viene intervistato da Vince McMahon e ammette che è vicino a tornare sul ring contro Bret Hart, ed è interessato a tornare per King of the Ring (a giugno). HBK poi prende ancora di mira l’Hart Foundation e vuole eliminarla. Bret Hart e Brian Pillman interrompono la sua uscita, deridendo il “ritorno del suo sorriso” e non crede che il suo ginocchio abbia problemi, lo vuole far tornare prima, contro Jim Neidhart stasera a Raw. The Anvil raggiunge il ring ma è una trappola da parte dell’Hart Foundation per assalire Michaels. I Legion of Doom però fanno piazza pulita sul ring.

Doug Furnas & Philip LaFon vs. The Legion Of Doom (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk)
Voto: 5.5/10. Viene menzionata dal team di commento la mancanza di carisma di Furnas e LaFon, il loro vero problema, viste le qualità tecniche. Questo è di sicuro il migliore periodo per i LoD dal loro ritorno, e sono molto tifati dal pubblico. Owen Hart interviene e porta Furnas e LaFon alla vittoria per schienamento in 7 minuti e 54 secondi. Non particolarmente valido, con un finale sporco.

Undertaker raggiunge il ring per intimorire Steve Austin con poche parole, ma convincenti. Stone Cold ha scelto il momento sbagliato per attraversare il suo percorso. Si può già notare il suo look più oscuro che porterà avanti durante il 1998.

Steve Austin vs. The British Bulldog
Voto: 7-/10. Questo match non riesce a convincermi del tutto, nonostante il suo potenziale. Austin vince per schienamento in 13 minuti e 2 secondi. Credo che non sia il migliore match, l’ho trovato un po’ sottotono.

Scatta una maxi-rissa alla fine del match, con Shawn Michaels che interviene per ultimo a vendicarsi dell’Hart Foundation. Le luci si spengono e compare anche Undertaker, che si ritrova ancora una volta a picchiarsi con Stone Cold in chiusura di puntata.

Voto finale: 5/10, l’episodio ha dei difetti evidenti, la prima ora si apre con un ottimo promo dell’Hart Foundation sul ring, ma poi cade nella noia totale. Solo Vader contro Goldust salva l’ora iniziale ma non è abbastanza. I Filmati-documentari su Ken Shamrock e Dustin Rhodes tendono ad annoiare perché durano troppo. La rivalità fra Ahmed Johnson e la Nation of Domination sta iniziando a stancare, ma almeno costruisce bene il prossimo In Your House. Lo show si scalda con il ritorno di Shawn Michaels e la rivalità con l’Hart Foundation che va ben oltre le parole. Questi sono i segmenti che fanno bene allo show, ma purtroppo è il massimo intrattenimento della puntata. Il main event si tiene su livelli accettabili anche senza risaltare troppo, migliorando comunque un episodio di Raw abbastanza povero nella qualità ma non di certo nei contenuti.

martedì 6 novembre 2018

Recensione Nitro episodio 85 (28 aprile 1997)


Recensione WCW Nitro 85
28 aprile 1997 da Norfolk (Virginia)
Durata show: 44:00
Rating: 3.4 (vs Raw #207: 2.7)

Lo show torna per qualche settimana nel formato ad ora singola, confrontato alle due ore di Raw.

Roddy Piper apre lo show e dà dei bugiardi ai membri del nWo, poi li sfida a presentarsi da lui. Ric Flair si unisce nel discorso ma appena inizia a parlare c’è la sigla.

WCW United States Heavyweight Title: Dean Malenko (c) vs. Prince Iaukea
Voto: 6+/10. Durante la sfida c’è un promo di Jeff Jarrett, interessato a guadagnarsi sia il rispetto di Malenko che la cintura americana (dando per scontata la sua vittoria stasera). Ovviamente non ci sono problemi e Iaukea viene sconfitto per sottomissione. Non male come sfida d’apertura e il pubblico sembra apprezzarla.

WCW World Cruiserweight Title: Syxx (c) vs. Juventud Guerrera
Voto: 6/10. Nemmeno un minuto di sosta che c’è già il secondo match. Purtroppo non è il migliore match che potevo aspettarmi da loro, non manca l’agilità ma è abbastanza piatto. Nel finale Syxx sottomette Guerrera e mantiene la cintura, prolungando la presa anche dopo il suono della campanella.

Ingresso in scena per alcuni membri del nWo, Nash, Hall e Syxx, tutti e tre in possesso di cinture. Ancora una volta invadono il tavolo di commento e scacciano gli annunciatori. Hall chiama Piper e Flair “dinosauri”, a lui non interessa cos’hanno da dire loro due. Tutti festeggiano senza alcuna ragione e se vanno, giusto per occupare un po’ il tempo a disposizione.

Chris Benoit vs. Lord Steven Regal
Voto: 6.5/10. Benoit entra con la leggendaria musica dei Four Horsemen, c’è una sfida breve ma tecnica, che sarebbe stata più interessante con qualche minuto in più. È il canadese a sconfiggere Regal per intervengo esterno di Kevin Sullivan che fa scattare la squalifica.

È rissa all’esterno del ring fra Sullivan e Benoit, poi interviene anche Meng a colpire l’Horseman.

Randy Savage e Miss Elizabeth girano un video in bianco e nero del nWo, continuando la rivalità con Diamond Dallas Page. È breve e confusionario, con il solito machismo di Savage.

Lex Luger & The Giant vs. The Amazing French Canadians (Carl Ouellet & Jacques Rougeau)
Voto: 6/10. Sfida breve ma che intrattiene quanto serve, il pubblico l’apprezza molto nonostante solo gli ultimi 30 secondi siano meritevoli. Luger e Giant ottengono la vittoria allo stesso momento. Questo team mi piace più di quanto avrei immaginato.

Steve McMichael vs. The Barbarian
Voto: 5.5/10. Main event breve, con McMichael in difficoltà, ma grazie alla valigetta fa collassare Barbarian e lo schiena. Nulla di fuori dall’ordinario ma non è nemmeno pessimo, anzi, fa il suo dovere in pochi minuti.

Ric Flair e Roddy Piper sono sul ring a gasare i fan nella loro rivalità con il nWo. Piovono nell’arena foglietti di propaganda da parte degli Outsiders per provocare il duo sul ring, che rimane zittito dalla pioggia e dall’ingresso dei loro rivali e di Syxx. “Tradition bites! nWo 4 Life”, dice il foglietto. Scatta la rissa finale con la vendetta di Ric Flair, e poi il pestaggio ai suoi danni. Piper non fa nulla e guarda, poi si fa coinvolgere anche lui aiutando Flair.

Voto finale: 7/10, il cambio di formato rende lo show meno dispersivo, con un’ora concentrata sullo sviluppo di storie e sull’azione sul ring invece che in inutili segmenti tirati per le lunghe. Che dire… io preferisco così, anche se il passaggio a due ore ha garantito alcune fra le migliori puntate finora. Il lato migliore è sicuramente quello di condensare i talenti in un’ora e far apparire un po’ tutti i personaggi chiave delle rivalità in corso. L’azione sul ring è caotica e piacevole, e non c’è un solo match che definisco brutto in tutto l’episodio. Certo, è ben lontano dall’essere uno show “da vedere”, ma rimane sopra la sufficienza per via di un pubblico che apprezza tutto quello che succede, e il new World order trova ancora una volta il modo di essere presente e regalare alcuni momenti d’interesse. A me è piaciuto questo episodio!


Nitro, voto 7; Raw, voto 7.5. Un’altra settimana dove Raw appare come lo show più vivace. La Monday Night Wars è ormai entrata nel vivo.

Nitro 43 – Raw 34

sabato 3 novembre 2018

Recensione WWE Crown Jewel 2018 (02 novembre 2018)


Recensione WWE Crown Jewel 2018
02 novembre 2018 da Riad (Arabia Saudita)
Durata show: 3:42:53

Si torna per la seconda volta nel 2018 in Arabia Saudita, e ho l’impressione che sarà l’ultimo pay per view trasmesso in questa nazione. L’evento riguarda la World Cup, il mondiale che di internazionale ha ben poco. Ma c’è il forfeit di due protagonisti, John Cena e Daniel Bryan, che hanno scelto di non andare in Arabia Saudita a causa delle tensioni internazionali. Bah, è politica e non mi interessa, parliamo di Wrestling! Lo shock principale arriva da due fattori: il ritiro per malattia di Roman Reigns e il ritorno sul ring di Shawn Michaels dopo il ritiro che sembrava definitivo. Ammetto che una parte di me è felice di rivedere HBK ma spero di non rovinarmi l’esperienza, nel 2002 ha messo a zittire ogni possibile critica, quindi spero che vada bene anche stavolta (per la cronaca scrivo pezzo per pezzo senza spoiler). Ironicamente pur essendo un orario perfetto per la diretta a causa di impegni l’ho visto in ritardo. Sentitevi liberi di commentare l’evento al momento della pubblicazione della recensione con i vostri pareri, mi farebbe piacere sentire cosa ne pensate di Crown Jewel. Se leggete per i voti prima di vedere l’evento, state attenti a non farvi spoiler perché ci sono le semifinali e la finale del torneo.

Nel pre-show, Shinsuke Nakamura sconfigge Rusev e mantiene la cintura americana.

A proposito di ritorni, è Hulk Hogan ad aprire lo show con un ritorno dopo anni di silenzio sul suo nome. L’Hulkster parla del potere dell’Hulkamania ed è felice di essere tornato in WWE e fare da host per lo show. Dopo poche parole arrivano le pose prolungate per minuti e minuti.
Tre ore dopo le pose di Hogan, ha finalmente inizio il torneo, in cui c’è in palio una coppa.

WWE World Cup Tournament First Round Match
Randy Orton vs. Rey Mysterio
Voto: 6.5/10. Buona contrapposizione, Rey è motivato e spettacolare, Orton è sicuro di sé e scorretto, cerca di strappare la maschera al rivale. Non fatevi ingannare dal voto, la qualità è buona e non mancano i momenti epici, ma dura soltanto 5 minuti e 30 secondi, quando Rey schiena dal nulla Orton e supera il turno, forse a sorpresa o forse no.

Randy Orton colpisce Rey Mysterio con l’RKO e poi continua l’attacco, debilitandolo in vista della semifinale.

WWE World Cup Tournament First Round Match
Jeff Hardy vs. The Miz
Voto: 7-/10. Il match più scontato dei quarti è questo. Jeff Hardy quando mai ha una vittoria di valore? Negli ultimi mesi è stato sconfitto da un po’ tutti i lottatori, mentre Miz è in una fase di ascesa incredibile, secondo me sempre più vicino al titolo WWE. La qualità è buona ma il tempo è stretto e Miz vince per schienamento in 7 minuti e 5 secondi. Arrogante e determinato, Miz è l’uomo chiave della sfida.

WWE World Cup Tournament First Round Match
Bobby Lashley (w/Lio Rush) vs. Seth Rollins
Voto: 6/10. Non vado matto per questo periodo di Bobby Lashley, l’ho visto fare prestazioni migliori, mentre Seth Rollins è sempre ottimo contro chiunque sia contro. È pronto Rollins il fulcro della sfida, anche se ci sono fasi dominanti dell’avversario. Lio Rush è un buon manager, è bravissimo a rendersi irritante e far tifare contro Lashley che in realtà ha il viso da bonaccione e non incute timore. Rollins vince in soli 5 minuti e 30 secondi. Sicuramente il peggiore fra i quarti di finale. Aggiungo solo che Lashley ha preso il posto di John Cena, che poi ha rifiutato di partecipare all’evento.

WWE World Cup Tournament First Round Match
Dolph Ziggler vs. Kurt Angle
Voto: 7/10. La forma fisica di Angle è più che accettabile ma non esce un match perfetto, c’è da dire che Ziggler ci mette grande impegno, sembra davvero in un periodo di rinascita della sua carriera. È proprio Ziggler a vincere per schienamento in 8 minuti e 10 secondi. Il risultato mi lascia un po’ sorpreso, mi aspettavo di vedere Angle contro Rollins in semifinale, ma va bene così.

WWE SmackDown Tag Team Titles: The Bar (Cesaro & Sheamus) (w/The Big Show) (c) vs. The New Day (Big E & Kofi Kingston) (w/Xavier Woods)
Voto: 7/10. Ingresso in grande stile per il New Day, su una rampa mobile sopraelevata, anzi un “tappeto volante”. Cesaro e Sheamus entrano da campioni insieme a Big Show. Il match è divertente come i precedenti, sono due fra i migliori team in WWE. Big Show interviene e colpisce Big E con uno dei suoi pugni, poi Sheamus lo schiena dopo 10 minuti e 30 secondi e rimane campione con Cesaro. Non è il migliore fra i loro match e il finale sporco sicuramente non aiuta, ma lo spettacolo è sempre garantito.

WWE World Cup Tournament Semi Final Match
Rey Mysterio vs. The Miz
Voto: 7+/10. Ecco una semifinale dinamica e coinvolgente. Purtroppo il pubblico locale non reagisce tanto a quanto succede sul ring, eppure questo è un match più che valido. Rey è urtato dall’attacco precedente di Orton e Miz prova ad approfittarsene, cercando anche di ottenere uno schienamento con i piedi sulle corde, ma non ci riesce. Nel finale è Miz a vincere in 11 minuti e 15 secondi, diventando il primo finalista. Finora è il migliore match dell’evento, ma rimane soltanto buono.

WWE World Cup Tournament Semi Final Match
Dolph Ziggler (w/Drew McIntyre) vs. Seth Rollins
Voto: 7.5/10. Questi due lottatori si sono affrontati parecchie volte negli ultimi mesi, penso che avere Dean Ambrose contro Rollins sarebbe stato perfetto per accendere maggiormente la sfida, ma in ogni caso è un match altamente godibile, che non raggiunge livelli spettacolari ma riesce a sorprendere per l’azione veloce. Bravissimo pure Drew McIntyre a fare da scudo a Ziggler in diverse occasioni, ed è la ragione principale per cui il compagno riesce a schienare Rollins dopo 13 minuti e 5 secondi. Si nota uno schema abbastanza scontato, più tempo si dà ai lottatori, e più loro riescono a costruire una sfida migliore.

WWE Title Match: AJ Styles (c) vs. Samoa Joe
Voto: 7+/10. AJ Styles deve difendere la cintura per superare l’anno di regno mondiale, ed è messo alla prova dal suo maggiore rivale. Noto in lui una certa stanchezza fisica dovuta ai tanti impegni sul ring. Sicuramente non è un buon match, ma nemmeno pessimo, visto lo standard a cui ci hanno abituato. Joe è aggressivo e blocca parecchie manovre del campione, ma AJ riesce a schienarlo in 11 minuti e 15 secondi, forse un po’ troppo “dal nulla”, senza particolare costruzione del finale. In ogni caso, è un’altra bella vittoria per lui, e sono contento di vederlo arrivare vicino all’anno di regno.

WWE Universal Title Match: Braun Strowman vs. Brock Lesnar (w/Paul Heyman)
Voto: 4.5/10. Roman Reigns ha abbandonato il regno di Universal Champion a causa della sua malattia grave, ed è quindi stato rimosso da quello che doveva essere un Triple Threat match. Una sfida simile in questo caso significa un nuovo campione universale. Considerata l’importanza della cintura riassegnata, mi sarei aspettato di vederlo come main event. Baron Corbin attacca alle spalle Strowman con la cintura per metterlo subito in difficoltà, visto che subisce tre F5 consecutive da cui si rialza e una quarta che lo fa volare fuori dal ring, ma ancora una volta Strowman torna in tempo sul ring. Arriva la quinta F5 e Brock Lesnar vince per schienamento in soli 3 minuti e 15 secondi per diventare ancora una volta Universal Champion, il primo a ottenerla per la seconda volta in carriera. Gestione del match pessima (speravo in una vera sfida e non un dominio a senso unico) ma la distruzione è garantita, e sinceramente mi ha pure divertito vedere Lesnar in pieno controllo. Lascio un voto insufficiente ma davvero questo è uno dei casi di sfida impossibile da votare in modo chiaro, quello che rimane è il fattore shock di attendere una sfida epica per l’assegnazione di un nuovo campione, e invece vederla terminare in soli 3 minuti.

WWE World Cup Tournament Final Match
Dolph Ziggler (Raw) vs. The Miz (Smackdown)
Senza voto. Prima della finale, viene ricordata una regola imposta dal boss di Smackdown Shane McMahon, ovvero se il finalista di Smackdown dovesse perdere, sarebbe licenziato dallo show (non ha alcun senso ma ormai è decisa). Il match viene interrotto subito perché Miz pare infortunato al ginocchio (ma non lo sembra affatto) e chiede la sostituzione. Sembra la tipica mossa furba per costringere Shane a pagare la sua stessa regola e farsi licenziare dal proprio show. Cambio di programma, e nuovo finalista (si fa per dire).

WWE World Cup Tournament Final Match
Dolph Ziggler (Raw) vs. Shane McMahon (Smackdown)
Voto: 0/10. Le ragioni per cui dico sempre che il Wrestling non va preso con rabbia o eccessivo coinvolgimento è che è un grande gioco, dove le regole hanno senso finché non smettono di avere senso. Chiunque abbia investito un po’ di interesse nel torneo, si ritrova a pensare “ehi, Ziggler contro Miz in finale, heel contro heel, che coraggio!” Ma ci si ritrova di nuovo trascinati nello schema del “Wrestling a volte è ridicolo”, e questo caso lo dimostra, come se non bastasse il match precedente. Ragazzi e ragazze che seguite le mie recensioni, smettete di urlare “indignazione” e ricordatevi che queste cose esistono fin dagli anni ’80, il Wrestling è un grande gioco, e a volte diventa una farsa, ci sono arrivato a capirlo dopo oltre 100 editoriali scritti su un altro sito. Discorsi come “il migliore al mondo” vanno lasciati fuori dal ring, e intanto la coppa del mondo la vince uno che non ha partecipato al torneo, Shane McMahon, in 2 minuti e 30 secondi che distruggono una fra le più grandi opportunità in carriera di Ziggler.

D-Generation X (Shawn Michaels & Triple H) vs. The Brothers Of Destruction (Kane & The Undertaker)
Voto: 5/10. Soffro a vedere tre su quattro in condizioni pessime, anzi, Kane è quasi accettabile, Undertaker e Triple H ancora una volta non sono in grado di reggere sfide lunghe. Shawn Michaels è sicuramente il migliore dei quattro, e ancora una volta è l’unico che riesce a mandare avanti la sfida. Sono quattro leggende, li rispetto tutti allo stesso modo, ma è una sofferenza seguire un match del genere. Non mancano i momenti epici, il faccia a faccia iniziale fra Undertaker e Shawn Michaels è indimenticabile, inoltre sempre da parte sua c’è un ottimo Moonsault all’esterno del ring, ma la lunga durata annoia parecchio. Poi c’è il problematico infortunio al petto di Triple H, che lo debilita dopo pochi minuti (ed è abbastanza grave perché richiede un intervento chirurgico). Nel finale Triple H schiena Kane in 27 minuti e 45 secondi. La D-X vince un po’ a sorpresa questa sfida e il ritorno di Shawn Michaels è un successo.

Voto finale: 3/10, non riesco a crederci… per quanto riguarda il torneo, quarti di finali e semifinali sono andati bene, sembrava un King of the Ring di alto livello per i partecipanti e la qualità sempre buona. AJ Styles e Samoa Joe si scatenano in uno dei loro match meno belli ma pur sempre degno di essere visto. Poi arriva l’impensabile, è come se la WWE sabotasse il suo stesso show di cui non voleva più parlare. Il match per l’Universal Title è una farsa di 3 minuti con totale dominio di Brock Lesnar, non per merito ma per l’attacco a tradimento di Baron Corbin ai danni di Braun Strowman. La finale del torneo, un potenziale The Miz contro Dolph Ziggler, viene cancellata ed è Shane McMahon a combattere, e indovinate un po’? Nella sera che poteva rendere Ziggler il “Best in the World” è Shane a vincere il trofeo, ovviamente in un’altra sfida farsa che dura niente. Il main event ha problemi evidenti dovuti all’età avanzata di alcuni lottatori, non tutti hanno il fiato del leggendario Ric Flair anche se la passione non manca. Probabilmente la WWE voleva che questo evento venisse presto dimenticato, e non sarà difficile scordarselo proprio perché è “meglio non pensarci”, in ogni caso loro avevano un impegno contrattuale, ma noi poveri fan che invece siamo andati a fondo e l’abbiamo visto, discutendo sul torneo, il titolo Universale e il main event, ci ritroviamo abbattuti dall’aver buttato 2 ore su 4 dell’evento. Per quanto sia difficile paragonare questo show a quelli peggiori dell’arco 1993-1995, le pessime decisioni sembrano del tutto volontarie, considerata la volontà di fingere che l’evento non sia nemmeno avvenuto. Però è un grande schiaffo in faccia ai fan, che non devono essere coinvolti in questi problemi burocratici. Sono molto deluso, ma non lo considero “il peggiore show di sempre”, anche se probabilmente è lo show WWE volontariamente più sabotato della storia. Il mio applauso va ai lottatori come Seth Rollins, Dolph Ziggler e The Miz che hanno fatto il possibile per rendere il torneo godibile, ma purtroppo quella finale rende tutto inutile.

venerdì 2 novembre 2018

Recensione Raw episodio 207 (28 aprile 1997)


Recensione Raw 207
28 aprile 1997 da Omaha (Nebraska)
Durata show: 1:30:02
Rating: 2.7 (vs Nitro #85: 3.4)

Brian Pillman apre lo show dopo il riassunto della sua rivalità con Steve Austin, si considera disturbato abbastanza da risvegliarsi e comprendere che era tempo di agire. Pillman chiede al pubblico di pregare con lui perché ha trovato l’illuminazione. La preghiera è rivolta a Bret Hart, che possa guarire presto dagli infortuni, poi prega per chi invece apprezza Steve Austin. Il lottatore non perde l’occasione di criticare gli americani, poi vuole vedere Stone Cold annientato per sempre. Austin interviene dallo schermo e gli consiglia di pregare che lui non annienti Pillman e Bret Hart, ma lui porge l’altra guancia. Ovviamente è una trappola ma Austin non si fa fregare. Pillman convince Owen Hart e British Bulldog a pregare con lui al centro del ring ma Stone Cold li fa scappare appena si presenta. Si parte benissimo con lo show!

Flash Funk vs. Rockabilly (w/The Honky Tonk Man)
Voto: 5.5/10. La sfida parte bene ma rallenta e perde una buona parte dell’interesse. Il pubblico rimane coinvolto e Flash Funk vince per schienamento dopo 4 minuti e 42 secondi, rendendo vane tutte le settimane di costruzione per Rockabilly.

Rockabilly ha la sua vendetta al termine del match quando rompe la chitarra addosso a Flash Funk, in pratica abbiamo un nuovo Jeff Jarrett in federazione.

Vince McMahon presenta Bret Hart, che si è infortunato e rimane seduto su una sedia a rotelle. Il lottatore coglie l’occasione per criticare i fan americani e Steve Austin, che paragona a una iena. Sa che i fan sono stufi di sentirlo dire che è il migliore al mondo, ma lui spiega che l’intero mondo è stufo di sentire i cori americani. Owen Hart e British Bulldog lo portano via in carrozzella.

Doug Furnas & Philip LaFon vs. The Legion Of Doom (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk)
Voto: 6/10. Sfida breve ed equilibrata, migliore del previsto, che vede i Legion of Doom vincere per schienamento in 3 minuti e 47 secondi, ma devono faticare per riuscirci. Si inizia a intravedere qualcosa di accettabile nella divisione di coppia anche se il livello è ancora basso.

Furnas e LaFon chiedono un rematch al termine della sfida.

Ahmed Johnson dà di matto in un’intervista e minaccia la Nation of Domination.

WWF Intercontinental Title: Rocky Maivia (c) vs. Owen Hart (w/Bret Hart & The British Bulldog)
Voto: 7/10. Il primo regno titolato di Rocky è stato pessimo, non c’è stata una sola sfida davvero buona. Tuttavia questo match con Owen Hart cambia le cose, seppur breve risulta godibile e divertente, con un finale in cui Owen riesce a schienare l’avversario in modo pulito dopo 8 minuti e 26 secondi. Il cambio di titolo è adatto, forse necessario.

Bret Hart dalla sedia a rotelle festeggia con il fratello Owen il cambio di titolo, un’altra cintura in più per l’Hart Foundation.

Steve Austin si presenta in sedia a rotelle per deridere Bret Hart e addirittura vorrebbe un match contro di lui, poi si concentra su Undertaker, ed è pronto a vincere il titolo mondiale a Cold Day In Hell.

Un video presenta Ken Shamrock, pronto a lottare nel Wrestling dopo una buona carriera nelle MMA. Shamrock è un uomo la cui reputazione lo precede e secondo me si è adattato subito alla carriera da wrestler.

Jesse Jammes vs. Vader
Squash. Non ne posso più dell’esibizione live country di Double J e per fortuna Vader pensa lo stesso e lo annienta in 1 minuto e 34 secondi.

Jim Ross si ritrova a intervistare Vader, che sembra ormai la minaccia peggiore per gli intervistatori, vista la sua aggressività. Anche Ross rischia molto e sta per essere attaccato, ma interviene Ken Shamrock a salvarlo, buttando al tappeto Vader.

Goldust (w/Marlena) vs. Hunter Hearst Helmsley (w/Chyna)
Voto: 5/10. Come riempire il tempo dello show? Con un altro match fra HHH e Goldust! Dopo una sfida accettabile, interviene Marlena a colpire Chyna con un gessetto e lei afferra per errore Hunter, spingendolo a perdere per conteggio fuori dopo 7 minuti e 49 secondi. Sono sempre le solite cose in questa rivalità, e ogni nuova idea è solo un riempitivo.

The Undertaker è minaccioso con Steve Austin in un filmato, in cui dice che “chi accende le fiamme è il primo a finire bruciato”. The Phenom è di poche parole ma sicuramente efficace in vista della sfida con Stone Cold.

British Bulldog dedica la sfida successiva a Bret Hart fra i fischi del pubblico, mentre Hitman rimane sulla rampa in sedia a rotelle.

The British Bulldog vs. The Undertaker
Senza voto. La sfida procede bene, ma a un certo punto viene dominata da Undertaker. Owen Hart fa scattare la squalifica dopo 4 minuti e 8 secondi, e arriva anche Steve Austin a farsi coinvolgere nella rissa. Un buon main event, troppo breve per essere valutato, ma sicuramente interessante come confronto.

Stone Cold abbatte Undertaker con la Stunner dopo aver liberato il ring insieme a lui, dimostrandogli di essere pronto come primo sfidante… ma lui si rialza e lo colpisce con la Chokeslam. Un buon faccia a faccia fra rivali, ma non è ancora finita! Jim Neidhart assale Austin sulla rampa e Bret Hart lo colpisce con la stampella, costringendolo a uscire con l’aiuto dei paramedici. L’Hart Foundation è ancora più forte.

Voto finale: 7.5/10, uno show di buon livello, soprattutto per i segmenti più che per i match, di cui risalta soltanto Rocky Maivia contro Owen Hart, con un passaggio importante del titolo intercontinentale dopo il fallimento completo del primo regno di The Rock (ma avrà presto modo di riprendersi). L’Hart Foundation è assillante, disturba in continuazione, riesce a rendersi fastidiosa sia al pubblico che ai suoi nemici, soprattutto Steve Austin. Questo periodo è positivo negli ascolti, i fan sembrano coinvolti nel vedere Stone Cold con un ruolo di rilievo. Ci sono sempre tanti riempitivi che impediscono allo show di raggiunge la sua vetta qualitativa e lo frenano almeno parzialmente, ma di sicuro è una puntata positiva e meritevole.

martedì 30 ottobre 2018

Recensione WWE Evolution 2018 (28 ottobre 2018)


Recensione WWE Evolution 2018
28 ottobre 2018 da New York (New York)
Durata show: 3:23:37

Era solo questione di tempo prima dell’annuncio di un evento tutto al femminile, e a mio parere è una buona idea per creare qualcosa di diverso, con un’atmosfera unica. Questo evento ha dato una motivazione speciale alle lottatrici, pronte a scendere sul ring per scrivere un’altra pagina di storia del Wrestling.

Alicia Fox & Mickie James (w/Alexa Bliss) vs. Lita & Trish Stratus
Voto: 7.5/10. Mi fa piacere rivedere sul ring Lita e Trish, anche se spesso sono contrario ai ritorni di ex lottatori e lottatrici, questo è speciale. E a dire la verità sono andate entrambe molto bene. Per gran parte della sfida si porta avanti la rivalità di Mickie James con entrambe. Lita schiena proprio Mickie nel finale dopo 11 minuti e 3 secondi. Grande supporto del pubblico per tutto il tempo.

Alundra Blayze vs. Asuka vs. Billie Kay vs. Carmella vs. Dana Brooke vs. Ember Moon vs. Ivory vs. Kelly Kelly vs. Lana vs. Mandy Rose vs. Maria Kanellis vs. Michelle McCool vs. Molly Holly vs. Naomi vs. Nia Jax vs. Peyton Royce vs. Sonya Deville vs. Tamina vs. Torrie Wilson vs. Zelina Vega [20 Women Battle Royal]
Voto: 7.5/10. Il match dei ritorni, fra tutte mi fa piacere rivedere in azione Alundra Blayze, che meritava sicuramente molto di più di quanto ha ottenuto dopo il passaggio alla WCW. Il match è impostato come ogni tipica Battle Royal, quindi con eliminazioni a catena. Ci sono dei buoni momenti che rendono la sfida meno meccanica, e nel finale rimangono Ember Moon, Asuka, Tamina Snuka e Nia Jax (oltre a Zelina Vega all’esterno ma ben nascosta). A contendersi la vittoria sono Ember Moon e Nia Jax, anche se Zelina fa la sua comparsata finale e infine è proprio la Jax a vincere in 16 minuti e 28 secondi. Questo è un buon modo di portare avanti le Battle Royal, che a mio parere rimangono limitate dalla stipulazione stessa e difficilmente crescono nel ritmo.

Nia Jax ottiene una title shot e decide che la userà contro la vincitrice del match fra Ronda Rousey e Nikki Bella.

Mae Young Classic 2018 Final Match
Io Shirai vs. Toni Storm
Voto: 7+/10. A dirvi la verità non sono rimasto impressionato da questa finale, eccessivamente breve. Il talento di Io Shirai è immenso, mentre Toni Storm è ancora un po’ grezza ma essendo molto giovane ha altissimi margini di miglioramento. La sfida si tiene su un ritmo alto e veloce, poi arriva la vittoria di Toni Storm per schienamento dopo 10 minuti e 4 secondi, che mi ha sorpreso perché mi aspettavo qualche minuto in più. Difficilmente questo verrà ricordato come un match memorabile ma la qualità è stata comunque alta.

Bayley, Natalya & Sasha Banks vs. The Riott Squad (Liv Morgan, Ruby Riott & Sarah Logan)
Voto: 8-/10. La WWE è riuscita a trasformare Sasha, una fra le migliori lottatrici, in un personaggio poco simpatico al pubblico nonostante avesse una presa fortissima negli anni precedenti. Ottima psicologia sul ring delle Riott Squad, capaci di sfruttare ogni trucco a loro favore. È un sempre classico “buone contro cattive” che ha il giusto ritmo e delle mosse ben eseguite. Sasha porta la vittoria alla squadra schienando Liv Morgan dopo 13 minuti e 40 secondi. Questo è un esempio di come un po’ di tempo a disposizione permette di rendere una sfida di livello decisamente buono.

WWE NXT Women's Title: Kairi Sane (c) vs. Shayna Baszler
Voto: 8/10. Shayna è brutale in questa sfida, ci sono colpi durissimi da parte sua, mentre Kairi Sane sfrutta molto lo stile spettacolare. Tutto procede bene, tranne per l’interferenza di Jessamyn Duke, ospite in prima fila, che viene urtata e si sfoga contro Kairi, causandole diverse distrazioni, che portano Shayna alla vittoria per decisione arbitrale (praticamente una sottomissione per mancanza di energie) dopo 12 minuti e 32 secondi. Una sfida dura e di forte impatto, che mi è piaciuta molto nonostante una partenza lenta.

WWE SmackDown Women's Title: Becky Lynch (c) vs. Charlotte Flair [Last Woman Standing Match]
Voto: 9/10. Un match eccezionale fra due ottime lottatrici, il migliore dell’evento e sicuramente fra i migliori Last (Wo)Man Standing di sempre. Tavoli, scale, sedie, è una sfida dura e piena di spot, sicuramente godibile dall’inizio alla fine, con alcune fasi di costruzione più lente ma che ripagano l’attesa in modo superbo. Becky Lynch scaraventa l’avversaria su un tavolo e vince in 28 minuti e 40 secondi. Quasi 30 minuti di spettacolo! Da notare tutto il pubblico a favore di Becky.

WWE RAW Women's Title: Ronda Rousey (c) vs. Nikki Bella (w/Brie Bella)
Voto: 7.5/10. Trovo che Nikki Bella da heel funzioni incredibilmente bene, anche perché il pubblico si lascia coinvolgere benissimo da Ronda Rousey per tutta la sfida, tutt’altro che dominante come si poteva pensare. Anzi, rimane un match incerto fino alla fine, dove è Ronda a vincere per sottomissione in 14 minuti e 7 secondi. Pur non essendo spettacolare, rimane ben gestito e godibile sul lato psicologico, con un degno finale.

Voto finale: 8.5/10, forse a lungo andare un evento simile perderà la sua brillantezza, ma ora è sicuramente qualcosa di particolare e affascinante, un pay per view solo al femminile ben gestito, senza sfide deludenti e con grande spettacolo, sicuramente fra i migliori eventi dell’anno. Non sono mancate le sorprese, fra ritorni ben più che apprezzabili e sfide di ogni genere, da quelle tecniche e spettacolari a quelle più dure, d’azione pura. Oggi si può tranquillamente affermare che la disparità del passato fra i sessi è stata abbattuta, e che anzi la WWE riesce a proporre dell’ottimo Wrestling femminile, capace di appassionare il pubblico. Becky Lynch contro Charlotte Flair è un esempio di sfida epica, forse il “vero” main event dell’evento se non fosse per la popolarità maggiore di Ronda Rousey e Nikki Bella. Un Last Woman Standing eccellente, degno del nome che porta. Penso che quasi ogni match sia riuscito bene, e l’unico su cui ho avuto delle critiche era la finale del Mae Young Cup ma non per ragioni qualitative, solo per il poco tempo a disposizione delle due lottatrici. Considerato che il voto più basso che ho dato a un match è 7+, posso dire che l’evento a mio parere è stato un successo e lo considero fra i migliori dell’anno.