Recensione Raw 208
05 maggio 1997 da Green
Bay (Wisconsin)
Durata show:
1:32:09
Rating: 2.8 (vs Nitro #86: 3.2)
Dopo un lungo riepilogo di quasi 5 minuti la puntata si apre
con un segmento, un classico per Raw da questo periodo fino a oggi, con
rarissime partenze direttamente con un match. È la puntata che precede il
prossimo In Your House.
L’Hart Foundation raggiunge il ring e Bret Hart prende il
microfono ma è sommerso dai cori USA, USA. L’Hitman ringrazia tutti i suoi fan
nel mondo ma non i fan americani perché apprezzano Shawn Michaels, poi
ringrazia i suoi alleati, in particolare Jim Neidhart che è tornato per lui.
Hart riprende a insultare i fan americani, che sono gelosi dei loro successi e
presenta i compagni di squadra con i loro pregi e trionfi. Continua poi a
insultare Steve Austin e Shawn Michaels. Bret sembra un disco rotto, ma è
efficace e riesce a farsi fischiare dal pubblico.
Ahmed Johnson vs. Rockabilly (w/The Honky Tonk Man)
Voto: 5-/10. Honky Tonk Man si sta rivelando un buon manager,
capace di portare il pubblico a fischiare Billy Gunn. Durante la sfida c’è una
breve intervista a Faarooq, che non ha alcuna intenzione di vedere la Nation of
Domination abbattuta da Ahmed Johnson. Purtroppo il match è piatto a livelli
indesiderabili, Rockabilly prende la chitarra ma è Johnson a farsi squalificare
quando la usa su di lui dopo 3 minuti e 57 secondi. Nulla più che un riempitivo
vuoto.
L’Hart Foundation ha preso di mira Shawn Michaels e lo cerca
ovunque nel backstage.
C’è un altro video di lunga durata sulla vita privata di Ken
Shamrock… noioso!
Goldust (w/Marlena) vs.
Vader
Voto: 6/10. Ken Shamrock è al tavolo di commento e infatti
lui e Vader hanno un diverbio durante la sfida. Il match non è eccellente ma
c’è un ottimo lavoro di Vader sul ring sia per affrontare Goldust che per
costruire la sfida con il lottatore delle MMA. Vader vince per schienamento in
8 minuti e 22 secondi in maniera pulita e devastante.
Scatta la rissa fra Vader e Shamrock, ma interviene anche
Mankind, che viene intercettato da Goldust. Lui e Shamrock rimangono sul ring.
Video sull’uomo dietro l’identità di Goldust: Dustin Rhodes.
Si esce un po’ dalla personalità di Goldust per esplorare il lato “umano” del
personaggio. L’unico problema è che il filmato dura troppo e sembra un
documentario, non è un buon modo di mandare avanti una puntata.
L’Hart Foundation aggredisce un uomo con i capelli lunghi
solo per assomigliare vagamente a Shawn Michaels, ma si vede da lontano che non
è lui (ed è pure sovrappeso).
Ahmed Johnson vs. Crush
vs. Sconosciuto 1 vs Sconosciuto 2 [Gauntlet Match]
Senza voto. Eh, qui nemmeno gli archivi aiutano a capire i
nomi dei due sconosciuti, sul network addirittura c’è il termine “jobbers” in
chiaro ma tanto sono irrilevanti e vengono presto eliminati. Crush annienta
entrambi, mentre Ahmed Johnson (con la maschera facciale più stupida di sempre)
elimina proprio lui alla svelta, uscendo trionfatore nel suo secondo match
disputato nello show. Crush riesce ad annoiare perfino quando combatte soltanto
per due minuti!
Tutti cercano Shawn Michaels e lui si presenta sul ring in
maniera normale, con il brano d’ingresso. Il lottatore supporta Steve Austin
quando si tratta di affrontare l’Hart Foundation, poi assicura il pubblico di
saper gestire i suoi problemi. Il lottatore viene intervistato da Vince McMahon
e ammette che è vicino a tornare sul ring contro Bret Hart, ed è interessato a
tornare per King of the Ring (a giugno). HBK poi prende ancora di mira l’Hart
Foundation e vuole eliminarla. Bret Hart e Brian Pillman interrompono la sua
uscita, deridendo il “ritorno del suo sorriso” e non crede che il suo ginocchio
abbia problemi, lo vuole far tornare prima, contro Jim Neidhart stasera a Raw.
The Anvil raggiunge il ring ma è una trappola da parte dell’Hart Foundation per
assalire Michaels. I Legion of Doom però fanno piazza pulita sul ring.
Doug Furnas & Philip LaFon vs. The Legion Of Doom (Road Warrior
Animal & Road Warrior Hawk)
Voto: 5.5/10. Viene menzionata dal team di commento la
mancanza di carisma di Furnas e LaFon, il loro vero problema, viste le qualità
tecniche. Questo è di sicuro il migliore periodo per i LoD dal loro ritorno, e
sono molto tifati dal pubblico. Owen Hart interviene e porta Furnas e LaFon
alla vittoria per schienamento in 7 minuti e 54 secondi. Non particolarmente
valido, con un finale sporco.
Undertaker raggiunge il ring per intimorire Steve Austin con
poche parole, ma convincenti. Stone Cold ha scelto il momento sbagliato per
attraversare il suo percorso. Si può già notare il suo look più oscuro che
porterà avanti durante il 1998.
Steve Austin vs. The British Bulldog
Voto: 7-/10. Questo match non riesce a convincermi del tutto,
nonostante il suo potenziale. Austin vince per schienamento in 13 minuti e 2
secondi. Credo che non sia il migliore match, l’ho trovato un po’ sottotono.
Scatta una maxi-rissa alla fine del match, con Shawn Michaels
che interviene per ultimo a vendicarsi dell’Hart Foundation. Le luci si
spengono e compare anche Undertaker, che si ritrova ancora una volta a
picchiarsi con Stone Cold in chiusura di puntata.
Voto finale: 5/10, l’episodio ha dei
difetti evidenti, la prima ora si apre con un ottimo promo dell’Hart Foundation
sul ring, ma poi cade nella noia totale. Solo Vader contro Goldust salva l’ora
iniziale ma non è abbastanza. I Filmati-documentari su Ken Shamrock e Dustin
Rhodes tendono ad annoiare perché durano troppo. La rivalità fra Ahmed Johnson
e la Nation of Domination sta iniziando a stancare, ma almeno costruisce bene
il prossimo In Your House. Lo show si scalda con il ritorno di Shawn Michaels e
la rivalità con l’Hart Foundation che va ben oltre le parole. Questi sono i
segmenti che fanno bene allo show, ma purtroppo è il massimo intrattenimento
della puntata. Il main event si tiene su livelli accettabili anche senza
risaltare troppo, migliorando comunque un episodio di Raw abbastanza povero
nella qualità ma non di certo nei contenuti.
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