venerdì 2 novembre 2018

Recensione Raw episodio 207 (28 aprile 1997)


Recensione Raw 207
28 aprile 1997 da Omaha (Nebraska)
Durata show: 1:30:02
Rating: 2.7 (vs Nitro #85: 3.4)

Brian Pillman apre lo show dopo il riassunto della sua rivalità con Steve Austin, si considera disturbato abbastanza da risvegliarsi e comprendere che era tempo di agire. Pillman chiede al pubblico di pregare con lui perché ha trovato l’illuminazione. La preghiera è rivolta a Bret Hart, che possa guarire presto dagli infortuni, poi prega per chi invece apprezza Steve Austin. Il lottatore non perde l’occasione di criticare gli americani, poi vuole vedere Stone Cold annientato per sempre. Austin interviene dallo schermo e gli consiglia di pregare che lui non annienti Pillman e Bret Hart, ma lui porge l’altra guancia. Ovviamente è una trappola ma Austin non si fa fregare. Pillman convince Owen Hart e British Bulldog a pregare con lui al centro del ring ma Stone Cold li fa scappare appena si presenta. Si parte benissimo con lo show!

Flash Funk vs. Rockabilly (w/The Honky Tonk Man)
Voto: 5.5/10. La sfida parte bene ma rallenta e perde una buona parte dell’interesse. Il pubblico rimane coinvolto e Flash Funk vince per schienamento dopo 4 minuti e 42 secondi, rendendo vane tutte le settimane di costruzione per Rockabilly.

Rockabilly ha la sua vendetta al termine del match quando rompe la chitarra addosso a Flash Funk, in pratica abbiamo un nuovo Jeff Jarrett in federazione.

Vince McMahon presenta Bret Hart, che si è infortunato e rimane seduto su una sedia a rotelle. Il lottatore coglie l’occasione per criticare i fan americani e Steve Austin, che paragona a una iena. Sa che i fan sono stufi di sentirlo dire che è il migliore al mondo, ma lui spiega che l’intero mondo è stufo di sentire i cori americani. Owen Hart e British Bulldog lo portano via in carrozzella.

Doug Furnas & Philip LaFon vs. The Legion Of Doom (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk)
Voto: 6/10. Sfida breve ed equilibrata, migliore del previsto, che vede i Legion of Doom vincere per schienamento in 3 minuti e 47 secondi, ma devono faticare per riuscirci. Si inizia a intravedere qualcosa di accettabile nella divisione di coppia anche se il livello è ancora basso.

Furnas e LaFon chiedono un rematch al termine della sfida.

Ahmed Johnson dà di matto in un’intervista e minaccia la Nation of Domination.

WWF Intercontinental Title: Rocky Maivia (c) vs. Owen Hart (w/Bret Hart & The British Bulldog)
Voto: 7/10. Il primo regno titolato di Rocky è stato pessimo, non c’è stata una sola sfida davvero buona. Tuttavia questo match con Owen Hart cambia le cose, seppur breve risulta godibile e divertente, con un finale in cui Owen riesce a schienare l’avversario in modo pulito dopo 8 minuti e 26 secondi. Il cambio di titolo è adatto, forse necessario.

Bret Hart dalla sedia a rotelle festeggia con il fratello Owen il cambio di titolo, un’altra cintura in più per l’Hart Foundation.

Steve Austin si presenta in sedia a rotelle per deridere Bret Hart e addirittura vorrebbe un match contro di lui, poi si concentra su Undertaker, ed è pronto a vincere il titolo mondiale a Cold Day In Hell.

Un video presenta Ken Shamrock, pronto a lottare nel Wrestling dopo una buona carriera nelle MMA. Shamrock è un uomo la cui reputazione lo precede e secondo me si è adattato subito alla carriera da wrestler.

Jesse Jammes vs. Vader
Squash. Non ne posso più dell’esibizione live country di Double J e per fortuna Vader pensa lo stesso e lo annienta in 1 minuto e 34 secondi.

Jim Ross si ritrova a intervistare Vader, che sembra ormai la minaccia peggiore per gli intervistatori, vista la sua aggressività. Anche Ross rischia molto e sta per essere attaccato, ma interviene Ken Shamrock a salvarlo, buttando al tappeto Vader.

Goldust (w/Marlena) vs. Hunter Hearst Helmsley (w/Chyna)
Voto: 5/10. Come riempire il tempo dello show? Con un altro match fra HHH e Goldust! Dopo una sfida accettabile, interviene Marlena a colpire Chyna con un gessetto e lei afferra per errore Hunter, spingendolo a perdere per conteggio fuori dopo 7 minuti e 49 secondi. Sono sempre le solite cose in questa rivalità, e ogni nuova idea è solo un riempitivo.

The Undertaker è minaccioso con Steve Austin in un filmato, in cui dice che “chi accende le fiamme è il primo a finire bruciato”. The Phenom è di poche parole ma sicuramente efficace in vista della sfida con Stone Cold.

British Bulldog dedica la sfida successiva a Bret Hart fra i fischi del pubblico, mentre Hitman rimane sulla rampa in sedia a rotelle.

The British Bulldog vs. The Undertaker
Senza voto. La sfida procede bene, ma a un certo punto viene dominata da Undertaker. Owen Hart fa scattare la squalifica dopo 4 minuti e 8 secondi, e arriva anche Steve Austin a farsi coinvolgere nella rissa. Un buon main event, troppo breve per essere valutato, ma sicuramente interessante come confronto.

Stone Cold abbatte Undertaker con la Stunner dopo aver liberato il ring insieme a lui, dimostrandogli di essere pronto come primo sfidante… ma lui si rialza e lo colpisce con la Chokeslam. Un buon faccia a faccia fra rivali, ma non è ancora finita! Jim Neidhart assale Austin sulla rampa e Bret Hart lo colpisce con la stampella, costringendolo a uscire con l’aiuto dei paramedici. L’Hart Foundation è ancora più forte.

Voto finale: 7.5/10, uno show di buon livello, soprattutto per i segmenti più che per i match, di cui risalta soltanto Rocky Maivia contro Owen Hart, con un passaggio importante del titolo intercontinentale dopo il fallimento completo del primo regno di The Rock (ma avrà presto modo di riprendersi). L’Hart Foundation è assillante, disturba in continuazione, riesce a rendersi fastidiosa sia al pubblico che ai suoi nemici, soprattutto Steve Austin. Questo periodo è positivo negli ascolti, i fan sembrano coinvolti nel vedere Stone Cold con un ruolo di rilievo. Ci sono sempre tanti riempitivi che impediscono allo show di raggiunge la sua vetta qualitativa e lo frenano almeno parzialmente, ma di sicuro è una puntata positiva e meritevole.

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