martedì 24 novembre 2020

Recensione WWE Survivor Series 2020 (22 novembre 2020)

 Recensione WWE Survivor Series 2020

22 novembre 2020 da Orlando (Florida)

Durata show: 3 ore e 27 minuti

 

Survivor Series anche quest’anno è una battaglia fra Brand, quale sarà il Brand dominante della WWE?

 

Battle Royal

Shinsuke Nakamura vs. Rey Mysterio vs. Shelton Benjamin vs. Robert Roode vs. Jeff Hardy vs. John Morrison vs. The Miz vs. Dolph Ziggler vs. Ricochet vs. Kalisto vs. Angel Garza vs. Cedric Alexander vs. Apollo Crews vs. Murphy vs. Elias vs. Humberto Carrillo vs. Chad Gable vs. Dominik Mysterio

Voto: 6/10. Nel Kickoff c’è una Battle Royal, considero questa parte dello show. Nulla di eccellente ma risulta abbastanza divertente, il wrestler più lanciato è Dominik Mysterio, che elimina ben cinque lottatori, ma è The Miz ad avere la meglio e a vincere in 12 minuti e 4 secondi.

Raw 1 – Smackdown 0.

 

Team RAW (AJ Styles, Braun Strowman, Keith Lee, Riddle & Sheamus) (w/Jordan Omogbehin) vs. Team SmackDown (Jey Uso, Kevin Owens, King Corbin, Otis & Seth Rollins) [Elimination Tag Team Match]

Voto: 7-/10. Questa è la sfida che attendevo di più ed è piazzata per prima. Si tratta di un buon match dove il carisma dei lottatori è fondamentale, ho trovato nettamente superiore il team di Raw per via della star quality e anche perché Seth Rollins sceglie di farsi eliminare dopo 6 minuti. Pessima scelta ma è andata così! Molti lottatori hanno spazio, AJ Styles e Jey Uso che sono i capitani hanno dei ruoli principali. In realtà è una sfida quasi a senso unico, dove Raw finisce per vincere 5-0, schiacciando la competizione rivale. Jey Uso che è l’ultimo sopravvissuto viene schienato da Keith Lee dopo 18 minuti e 59 secondi. A livello di qualità è buono, come sviluppo non condivido ciò che avviene, con Smackdown annientato senza nemmeno ottenere un’eliminazione a favore.

Raw 2 – Smackdown 0.

 

The Street Profits (Angelo Dawkins & Montez Ford) vs. The New Day (Kofi Kingston & Xavier Woods)

Voto: 8/10. Un ottimo match di coppia, intenso e spettacolare, anche se di durata standard. Gli Street Profits riescono a dare il meglio contro il New Day e alla fine sono loro a vincere per schienamento in 14 minuti e 7 secondi. Una sfida che offre grande spettacolo.

Raw 2 – Smackdown 1.

 

Bobby Lashley (w/Cedric Alexander, MVP & Shelton Benjamin) vs. Sami Zayn

Voto: 5/10. Sfida a senso unico, completamente dominata da Bobby Lashley, che appare sempre più forte. Zayn fa “le sue cose”, i soliti gesti e versi con le proteste. No, non mi è piaciuto per niente. Lashley arriva a sottomettere Zayn dopo 7 minuti e 47 secondi.

Raw 3 – Smackdown 1.

 

Asuka vs. Sasha Banks

Voto: 8/10. Qui si va sul sicuro, ottima sfida, grande competizione, c’è da divertirsi con questa sfida. Sasha e Asuka tirano fuori un altro match intenso, che vede Sasha Banks vincere dopo 13 minuti e 8 secondi, portando una seconda vittoria a Smackdown.

Raw 3 – Smackdown 2.

 

Team RAW (Lacey Evans, Lana, Nia Jax, Peyton Royce & Shayna Baszler) vs. Team SmackDown (Bayley, Bianca Belair, Liv Morgan, Natalya & Ruby Riott) [Elimination Tag Team Match]

Voto: 4.5/10. Questa sfida non mi è piaciuta, l’ho trovata davvero noiosa e poco ispirata. Anche qui Raw continua a dominare come numero di lottatrici e ha vita facile, tranne per Bianca Belair che resiste tantissimo. Alla fine è Lana l’ultima sopravvissuta, senza praticamente far nulla, in una sfida durata 23 minuti e 21 secondi. Il match di squadra più mediocre dello show.

Raw 4 – Smackdown 2.

 

Drew McIntyre vs. Roman Reigns (w/Paul Heyman)

Voto: 8.5/10. Un ottimo main event per chiudere le sfide dello show, con Drew McIntyre nella parte di chi deve sopravvivere a tutto pur di andare avanti, un po’ come aveva fatto con Brock Lesnar. Tuttavia Roman è un osso duro e interviene pure Jey Uso ad aiutarlo. A parte un Low Blow di Roman per trarre vantaggio, non vedo nulla di sbagliato nella sfida e nel finale Roman fa perdere i sensi al rivale e vince per sottomissione (o decisione arbitrale, se preferite) dopo 24 minuti e 52 secondi. Grande intensità e il giusto ritmo per una sfida epica.

Raw 4 – Smackdown 3.

 

Direi che la vittoria quest’anno va a RAW.

 

Nel lunghissimo segmento finale, tantissime leggende fra cui Kane, Mick Foley, Ric Flair, Shawn Michaels e Triple H raggiungono il ring per dare l’ultimo saluto a Undertaker. È Vince McMahon a presentarlo, poi Undertaker raggiunge il ring nel suo stile e dice che dopo aver seppellito così tanti avversari per 30 anni è tempo di far riposare in pace se stesso. Così se ne va dal ring per l’ultima volta. Scritto così può sembrare freddo ma è un segmento profondo e ben riuscito, con lunghi tempi e parole pesate. Fare Thee Well, Taker!

 

Voto finale: 7.5/10, uno show difficile da inquadrare, con tanti punti a favore ma anche parecchi errori. Credo che più che per le sfide sul ring e la rivalità fra brand, tutti lo ricorderanno per il trentennale di Undertaker e il suo ritiro dalle scene. Un finale degno di una fra le più grandi icone del Wrestling americano. Secondo me è stato il momento principale dell’evento, quello che ci ricorderemo per anni. Ci sono dei match di ottima qualità, in particolare il main event fra Roman Reigns, attualmente il personaggio del momento, e Drew McIntyre, il trascinatore dei mesi scorsi. Ne esce un bel confronto. Bravissime pure Asuka e Sasha Banks, che regalano una sfida degna, così come il match di coppia fra New Day e Street Profits. I match di eliminazione a squadre quest’anno non regalano grandi momenti, non tutte le sfide escono bene. Ma nel quadro generale Survivor Series funziona e mentirei se dicessi che è per ragioni esterne al segmento finale altamente emotivo, che serve tantissimo nel Wrestling. Me la sento di promuovere l’evento nonostante parecchie perplessità.

mercoledì 18 novembre 2020

Recensione WCW Nitro episodio 88 (19 maggio 1997)

 Recensione WCW Nitro 88

19 maggio 1997 da Asheville (North Carolina)

Durata show: 48:50

Rating: 3.6 (vs Raw #210: 3.1)

 

Ultima puntata con il formato da una sola ora, questa è sicuramente una buona cosa perché Nitro pare funzionare meglio con due ore a disposizione. Si ritorna da Slamboree ’97 con la vittoria del Team WCW sul nWo.

 

Ric Flair apre la puntata mentre viene intervistato da Mean Gene, è felice per la vittoria della WCW sul NWO e dice che la sera precedente è stata la sua più grande serata. Syxx lo interrompe in un discorso confuso dove non trovare le parole giuste, dicendogli di essere migliore di lui e di averlo schiacciato la sera precedente. Il Nature Boy lo sfida stasera ad Asheville, ci sarà la sfida fra loro più tardi.

 

WCW World Television Title: Steven Regal (c) vs. Prince Iaukea

Squash. Come prevedibile in questi show da 1 ora, il tempo a disposizione dei lottatori è scarso. Regal mantiene il controllo della sfida e sottomette Iaukea in 2 minuti e 25 secondi. Ottimo per quel poco che è durato, Regal è fantastico.

 

Masahiro Chono vs. Squire David Taylor

Senza voto. Masahiro Chono è una grande leggenda del ring, ma in WCW non ha mai avuto una considerazione da wrestler su cui puntare davvero per via della sua scarsa presenza negli show americani. David Taylor non ha mai avuto vere opportunità di fare carriera. Match secondario a tutti gli effetti, equilibrato ma breve, con Chono che vince per sottomissione dopo 2 minuti e 59 secondi. Dimenticabile.

Post-match, Sonny Ono dice di avere una sorpresa per Masahiro Chono… la prossima settimana!

 

J.J. Dillon annuncia che l’arbitro Nick Patrick è tornato parte del roster della WCW ma sarà tenuto sotto osservazione per 30 giorni.

 

Michael Wallstreet vs. Scotty Riggs

Senza voto. Una fra le sfide più noiose di sempre sotto i 3 minuti, Wallstreet si comporta con la certezza di vincere ma Scotty Riggs lo schiena con un Roll-up dopo 2 minuti e 50 secondi. Non ne posso più di Michael Wallstreet, rende tutti i match da sbadigliarci sopra!

 

Un filmato mostra The Giant schierarsi dalla parte di DDP contro Randy Savage a Slamboree, ci sono ben 5 minuti persi di segmenti già visti o pubblicità nello show.

 

Jeff Jarrett & Steve McMichael vs. The Steiner Brothers (Rick Steiner & Scott Steiner)

Voto: 6/10. L’unica sfida a cui posso dare un voto è questa. I fratelli Steiner continuano a fare un gran bel lavoro come tag team, mentre la storia di Jeff Jarrett e Steve McMichael prosegue con l’intervento di Kevin Greene a colpire Mongo alla testa con la valigia. Gli Steiner vincono per schienamento in 3 minuti e 36 secondi. Breve e divertente, con un finale pessimo ma necessario alla storia in corso.

 

Nel backstage continua la rivalità fra Steve McMichael e Kevin Greene, separati durante la loro rissa.

 

Syxx vs. Ric Flair

Senza voto. Ric Flair domina ma entro un minuto intervengono i membri del NWO a causare la sua vittoria per squalifica, attaccando il Nature Boy.

 

Il dominio dei membri del New World Order su Ric Flair è evidente, lo annientano tutti insieme. Kevin Nash dice di essersi preso la sua rivincita. Eric Bischoff si gode il momento e chiama ancora una volta Sting, ma sa che lui non c’è, gli dà pure del codardo. Sting però compare da sotto al ring e annienta Eric Bischoff sul ring fra il boato del pubblico.

 

Voto finale: 6/10, gran parte dello show è fatto di filmati che ricapitolano gli eventi principali di Slamboree, ci sono ben cinque match ma in totale durano circa 10 minuti. L’unica sfida duratura è quella fra tag team, comunque tipica negli episodi di Nitro. Devo dire che l’azione è piuttosto buona e i primi due match scorrono bene, il resto decisamente di meno. Il focus principale rimane sulla rivalità fra Ric Flair con i membri della WCW contro il NWO, sconfitto per la prima volta in modo disastroso a Slamboree. Insomma, un’ora non pare bastare per tutto, specialmente di ritorno da un pay per view con delle conseguenze importanti. Il finale con la brevissima apparizione di Sting funziona benissimo. Considero lo show sufficiente per essere parecchio dinamico e divertente in alcune parti, senza mai pesare troppo.

 

Nitro, voto 6; Raw, voto 6.5. Settimana molto vicina nella qualità, ma è un punto in più per Raw.

 

Nitro 43 – Raw 37

domenica 15 novembre 2020

Recensione Raw episodio 210 (19 maggio 1997)

 Recensione Raw 210

19 maggio 1997 da Mobile (Alabama)

Durata show: 1:31:17

Rating: 3.1 (vs Nitro #88: 3.6)

 

Con il ritorno di Shawn Michaels nella scorsa puntata, si assiste ora a un episodio di Raw con il rating più alto del solito, un 3.1 che non si era ancora visto nel ’97.

Dopo il riepilogo del finale della scorsa puntata e la sigla, Stone Cold apre lo show salendo sul ring. Steve Austin non si scusa per l’assalto all’Hart Foundation mentre cerca di chiarirsi con Shawn Michaels, non lo considera un amico ma nemmeno ce l’ha con lui. HBK dice di non aver attaccato Bret Hart per fargli un favore. I due iniziano a scambiarsi qualche termine ostile e poi scatta una rissa fra loro finché non vengono separati dagli arbitri. Owen Hart li provoca dalla distanza e i due potrebbero anche allearsi, ma niente da fare… continua la rissa fra Shawn Michaels e Steve Austin!

 

King Of The Ring 1997 First Round Match

Hunter Hearst Helmsley (w/Chyna) vs. Crush (w/Clarence Mason, D-Lo Brown & Savio Vega)

Voto: 6+/10. HHH ha perso la scorsa puntata, ma è ancora nel torneo. Chyna e i membri della Nation of Domnation interferiscono più volte, Savio Vega cerca di aiutare Crush ma è lui a colpirlo involontariamente, così Hunter ottiene lo schienamento vincente in 3 minuti e 55 secondi. Situazione interessante per portare la Nation ancora più vicina allo split interno.

Farooq cerca di fermare i problemi interni fra Savio Vega e Crush.

 

Bob Holly vs. Owen Hart (w/Jim Neidhart & The British Bulldog)

Voto: 6.5/10. Sfida leggermente migliore della precedente, buona tecnica dei due lottatori, con diversi tentativi di schienamento. Bob Holly schiena a sorpresa Owen Hart dopo 3 minuti e 38 secondi, ottenendo così un successo inatteso su un wrestler più quotato di lui.

 

Ken Shamrock offre la sua assistenza a Shawn Michaels contro l’Hart Foundation, in particolare il suo obiettivo è British Bulldog.

 

Prima parte dell’intervista di Jim Ross a Mankind, finalmente rivelato nella sua identità di Mick Foley. Il lottatore parla della sua infanzia e del suo rapporto con il dolore, oltre alla sua passione per il Wrestling. Così come nell’intervista a Dustin/Goldust, anche qui si va a toccare il tema della vita privata ma Foley è bravissimo a spiegare come Mankind fosse una parte di lui. Questo è uno dei miei segmenti preferiti di questo periodo!

 

Leif Cassidy vs. Scott Taylor

Voto: 5/10. Non nego l’impegno dei due lottatori ma è una sfida troppo breve e poco interessante. Scott Taylor vince per schienamento in 2 minuti e 40 secondi, mentre Leif Cassidy è furioso per la sconfitta.

 

Seconda parte dello show che inizia con Bret Hart e i suoi compagni sul ring. Il lottatore viene fischiato dal pubblico mentre critica Shawn Michaels e dice che i suoi giorni sono numerati. Un po’ deride l’infortunio del rivale, facendo cenno a un recupero “eroico” da parte sua. Poi sostiene di essere lui il vero eroe perché vuole ritornare a lottare. Hart sfida Michaels a un match a King of the Ring e dice che se dovesse essere sconfitto o non riuscire a vincere in soli 10 minuti, lui non lotterà mai più negli Stati Uniti. HBK accetta ma vuole tenere lontani i membri dell’Hart Foundation, così che non possano interferire. Arriva la famosa frase “Sunny Days” che ha causato così tanti problemi personali fra i due lottatori. La sfida viene ufficializzata.

 

Goldust vs. Rockabilly (w/The Honky Tonk Man)

Senza voto. Non riesco a prendere seriamente questa sfida, sembra più un segmento che un vero match. Goldust è in netto vantaggio e umilia più volte il rivale, interviene Honky Tonk Man e lui si fa squalificare per aver usato la chitarra sul suo manager dopo 4 minuti di match. Non ha senso! Da quando proteggersi da un’interferenza porta alla squalifica?

 

Ahmed Johnson parla in un promo, fatico a capire metà di quello che dice ma è chiaro che vuole continuare la sua rivalità con Faarooq, desidera essere lui il futuro rivale di Undertaker (ma non gli sarà possibile, nonostante i suoi proclami).

 

Steve Austin non è di buonumore perché non ha trovato alcun partner, così prende di mira Brooklyn Brawler nel backstage.

 

Faarooq (w/Clarence Mason, Crush, D-Lo Brown & Savio Vega) vs. Rocky Maivia

Voto: 5/10. Faarooq schiena Rocky in 2 minuti e 50 secondi. Può sembrare assurdo se visto oggi, ma è andata così! D’altronde era Faarooq il primo contendente al titolo, mentre Rocky era in discesa libera. Dura meno di 3 minuti ma è qualcosa di davvero interessante, nel punto di minore importanza di una (futura) stella del Wrestling.

 

L’Hart Foundation attacca Bob Holly, mettendolo KO nel backstage.

 

Vince McMahon intervista Undertaker, chiedendogli del segreto fra lui e Paul Bearer, ma lui preferisce parlare di Faarooq e si dichiara il mietitore di anime. Lui rimarrà il campione del mondo perché Faarooq non potrà batterlo. Tuttavia, Taker non vuole parlare del suo segreto. Paul Bearer interviene dal titantron per ricordargli quando c’è stato il funerale dei suoi genitori e che quel segreto celato potrebbe tornare per urtarlo. Bearer vuole che lui torni dalla sua parte ma Undertaker chiede altro tempo a disposizione per decidere. Gli vengono concessi solo sette giorni.

 

Jim Neidhart vs. Steve Austin

Senza voto. Stone Cold è super aggressivo nella sfida, attacca pure Brian Pillman che è al tavolo di commento, ma lui torna sul ring e attacca Austin con la sua stecca per camminare. In pratica Austin vince per squalifica in 1 minuto e 51 secondi.

 

Continua l’assalto dell’Hart Foundation ai danni di Stone Cold, Shawn Michaels interviene e lo salva. Jim Ross rivela che loro due saranno compagni di squadra la prossima puntata contro l’Hart Foundation. Nessuno pare contento e riprende la rissa fra HBK e Stone Cold in chiusura di puntata.

 

Voto finale: 6.5/10, questo è uno show davvero strano, la prima ora è fantastica, la seconda è quasi soporifera. C’è un uso eccessivo dell’Hart Foundation, che compare troppo spesso, un conto è vedere due promo di Bret Hart nello stesso show (buona cosa), un altro è trovare i suoi membri presenti ovunque. La storia di Undertaker e Paul Bearer è fantastica e continua a suscitare interesse, purtroppo però Taker ha pure la meno interessante rivalità con Faarooq, che per il momento non interagisce con lui, ma in questo show annienta Rocky Maivia in meno di tre minuti. Un’altra storia interessante è quella che riguarda l’alleanza forzata fra Shawn Michaels e Steve Austin, due lottatori che non sembrano in sintonia ma sono costretti a collaborare contro Bret Hart e compagni. Inoltre la menzione speciale va per la prima parte del segmento sulla storia di Mick Foley, che mostra come si sia trasformato gradualmente in Mankind ma è ancora una parte incompleta, tuttavia c’è un incredibile talento al microfono del lottatore. Questo non è il migliore degli show, specialmente per quanto riguarda il Wrestling lottato, ma ha dei buoni segmenti che lo rendono interessante e più che sufficiente.

venerdì 6 novembre 2020

Recensione WCW Slamboree 1997 (18 maggio 1997)

 Recensione WCW Slamboree 1997

18 maggio 1997 da Charlotte (North Carolina)

Durata show: 2:46:40

 

Evento a Charlotte, a casa di Ric Flair, che combatterà nel main event in un match 3 contro 3.

 

WCW World Television Title: Ultimo Dragon (c) (w/Sonny Ono) vs. Steven Regal

Voto: 8/10. Una sfida iniziale di ottimo livello, che dura parecchio e regala parecchi momenti tecnici e spettacolarità. Ho trovato strana la presenza di Sonny Ono come manager di Ultimo Dragon (o Ultimate Dragon come viene chiamato in alcune sfide). Infatti il manager usa mosse scorrette, ma alla fine è lui a colpire Dragon e permettere così a Regal di approfittarsene e schienare il campione dopo 16 minuti e 4 secondi, così abbiamo un nuovo campione televisivo e un tradimento del manager più scorretto della federazione ai danni del wrestler giapponese. Sicuramente è una sfida perfetta per aprire lo show, a sorpresa buona parte del pubblico tifava per Regal.

 

Madusa vs. Luna Vachon

Voto: 6/10. Si tratta di due lottatrici ben capaci, ma il tempo a loro disposizione è davvero poco, ormai la divisione femminile è messa in secondo piano, esiste una cintura femminile detenuta da Akira Hokuto ma sparirà entro la fine dell’anno. Madusa vince in 5 minuti e 9 secondi, ottenendo così anche una title shot per quella cintura quasi dimenticata dalla storia.

 

Dovrebbe esserci Randy Savage contro DDP, ma Macho Man si presenta sul ring per provocarlo, Page arriva armato di una stampella e lui scappa, protetto da Eric Bischoff. Savage è furioso per le provocazioni da parte di DDP e si avvicina al ring. Tutti i membri secondari del nWo vengono colpiti a colpi di stampella, ma Scott Norton abbatte DDP. Arriva The Giant a salvarlo e Macho Man fugge ancora. Sinceramente speravo di vedere qui la sfida, invece bisogna attendere Great American Bash.

 

Rey Misterio Jr. vs. Yuji Yasuraoka

Voto: 6.5/10. Sfida molto lunga per quello che vale. Personalmente non trovo eccezionale Yasuraoka, credo che questa sfida abbia mostrato i suoi limiti perché è lui a gestire la sfida, Rey Mysterio emerge solo nel finale per ottenere la vittoria per schienamento dopo 14 minuti e 58 secondi. In ogni caso non è un brutto match, è solo tremendamente lento.

 

Mortis (w/James Vandenberg) vs. Glacier

Senza voto. Purtroppo non c’è spazio per la sfida, Wrath interviene quasi subito e attacca Glacier, che vince per squalifica in meno di 2 minuti. Il segmento in sé è piacevole e ben riuscito, ma un po’ esagerato.

Continua l’attacco di Wrath e Mortis su Glacier, finché non compare un wrestler non nominato, che è Ernest Miller, che con qualche mossa di arti marziali salva Glacier.

 

WCW United States Heavyweight Title: Dean Malenko (c) vs. Jeff Jarrett (w/Debra)

Voto: 7.5/10. Jeff Jarrett è l’unico Horsemen che riesce a farsi odiare dal pubblico in modo intenso, entra senza il tema del gruppo e con Debra a fargli da valletta. Però la sfida è di ottimo livello, credo che sia una fra le migliori prestazioni nella carriera di Double J, anche per merito di Malenko che nel match è perfetto. Purtroppo il finale arriva per intervento esterno, quando Steve McMichael trascina via Debra e spinge Jarrett sul ring in modo poco gentile, così Malenko lo schiena dopo 15 minuti e 3 secondi. Un buonissimo match a metà evento, con una bella storia di supporto.

 

Chris Benoit (w/Woman) vs. Meng [Death Match]

Voto: 7/10. Per essere un Death match fra questi due lottatori sempre pronti a scambiarsi duri colpi, di certo mantiene le promesse, lo scontro è brutale e intenso. Sul piano tecnico è un buon match, purtroppo incapace di appassionare il pubblico, probabilmente lì per sfide completamente diverse da questa, tuttavia ogni tanto si sente un po’ di tifo da parte dei fan. Benoit si rialza in continuazione dopo essere stato atterrato, arriva vicino alla vittoria, ma è Meng a farlo svenire con il Nerve Hold, ottenendo così la vittoria in 14 minuti e 54 secondi. Una grande vittoria per Meng dei Faces of Fear ma in alcune fasi è mancata la giusta tensione.

 

The Steiner Brothers (Rick Steiner & Scott Steiner) vs. The Dungeon Of Doom (Hugh Morrus & Konnan) (w/Jimmy Hart)

Voto: 5/10. Ottimo lavoro dei fratelli Steiner ma Hugh Morrus è inguardabile, davvero a pessimi livelli e poco ispirato, con molte fasi gestite da lui. Per fortuna sono gli Steiner a vincere per schienamento di Rick su Morrus in 9 minuti e 35 secondi, ma si tratta di una sfida abbastanza noiosa.

Konnan attacca quel peso morto di Hugh Morrus e se ne va da Jimmy Hart parlando in spagnolo.

 

Reggie White vs. Steve McMichael (w/Debra)

Voto: 4/10. Steve McMichael deve gestire la sfida, ne è davvero in grado? Sono entrambi giocatori di Football, potreste immaginare due star del calcio a confronto qui in Italia per rendere l’idea. Purtroppo non conosco affatto Reggie White, quindi non riesco a vedere il suo valore aggiunto, ma sul ring è pessimo. Debra e Jeff Jarrett fanno il possibile per aiutare Steve McMichael, che riesce a sfruttare la valigetta per colpire White e vincere per schienamento in 15 minuti e 17 secondi. Fosse durato 10 minuti in meno, lo avrei accettato meglio, ma così è decisamente pessimo, secondo me la peggiore sfida di tutto l’evento.

 

Team WCW (Kevin Greene, Ric Flair & Roddy Piper) vs. The nWo (Kevin Nash, Scott Hall & Syxx)

Voto: 8/10. Il main event è fantastico. Le critiche fatte a Reggie White non valgono per Kevin Greene, carismatico e pronto a impegnarsi sul ring, con le sue carenze inevitabili non essendo un lottatore ma con grande grinta e un potenziale incredibile… non che gli interessasse molto diventare un wrestler! Flair e Piper sono amatissimi dal pubblico, il nWo è nella sua versione Wolfpack. Sia Nash che Hall sono eccezionali, in una delle loro migliori prestazioni in WCW, mentre Syxx è un po’ il tappabuchi dello scontro, il lottatore che subisce più danni fra tutti. Il finale vede un dominio dei membri WCW, con due di loro che sottomettono i rivali e Greene che schiena Syxx per la vittoria in 17 minuti e 20 secondi. Sicuramente è il match che il pubblico dell’arena voleva vedere e che non ha deluso le aspettative, con una differenza abissale dal precedente.

Il Team WCW festeggia al termine dell’evento, questa volta il nWo è stato sconfitto in modo netto.

 

Voto finale: 7/10, può sembrare strano, la storia che trovo più interessante di questo periodo è la rivalità fra Diamond Dallas Page e Randy Savage, che qui non culmina in un match ma in un segmento che aggiunge ulteriore tensione. Il main event è pressoché perfetto per ciò che aveva da offrire, un altro confronto WCW contro nWo, ma stavolta in grado di toccare i punti giusti e di dare un successo netto ai lottatori della federazione e alla guest star Kevin Greene, fra l’altro più che degno di stare sul ring. Sorte diversa invece tocca all’altro ospite, il giocatore di Football Reggie White, inguardabile mentre lotta e che viene pure sconfitto da Steve McMichael. Ci sono diverse sfide di buon livello, fra cui Ultimo Dragon contro Steven Regal come sfida iniziale, Meng contro Chris Benoit e Dean Malenko contro Jeff Jarrett, con un finale ben riuscito. Lo show è più che positivo, nonostante abbia alcuni match lenti e noiosi, ma ci può stare perché tutto sommato lascia una sensazione buona, con un’apertura e un finale adatti. Chiaramente sembra voler andare a costruire nuove rivalità, ma ne chiude delle altre quindi risulta valido.

giovedì 5 novembre 2020

Recensione King of the Ring 2002 (23 giugno 2002)

 Recensione WWE King of the Ring 2002

23 giugno 2002 da Columbus (Ohio)

Durata show: 2 ore e 41 minuti

 

Il King of the Ring consiste nelle semifinali e nella finale del torneo, iniziato negli episodi di Raw e Smackdown precedenti. Si tratta di un evento importante, che può sancire la forza dominante dei mesi seguenti.

 

King Of The Ring 2002 Semifinale

Chris Jericho vs. Rob Van Dam

Voto: 7+/10. Si parte con una buona sfida in semifinale. Chris Jericho è motivato e intrattiene bene, mentre Rob Van Dam ricorre al suo parco mosse tipico. RVD riesce a vincere per schienamento in 14 minuti e 31 secondi, dimostrandosi un degno partecipante del torneo e un’ottima scelta per il primo finalista. Un match divertente e con buoni momenti, dalla giusta durata.

A fine match, Jericho attacca RVD e lo sottopone alla Walls of Jericho.

 

King Of The Ring 2002 Semifinale

Brock Lesnar (w/Paul Heyman) vs. Test

Voto: 6/10. Sfida a mio parere sufficiente, nulla di speciale ma nemmeno pessima. Lesnar è chiaramente più lanciato del rivale e pare inarrestabile. Paul Heyman interviene nel finale per infastidire Test e Lesnar lo schiena senza pietà dopo 8 minuti e 12 secondi. Il risultato era una certezza.

 

WWE Cruiserweight Title: The Hurricane (c) vs. Jamie Noble (w/Nidia)

Voto: 5/10. Buona prestazione dei due lottatori ma la storia che guida la sfida la rende ridicola parecchie volte, con interventi fastidiosi da parte di Nidia, che distrae in continuazione Hurricane e permette a Jamie Noble di schienarlo in 11 minuti e 58 secondi, conquistando così il titolo dei pesi leggeri.

 

Nel backstage c’è un ottimo promo di Eddie Guerrero dove si paragona a Ric Flair e mostra tutte le sue qualità al microfono.

 

Eddie Guerrero vs. Ric Flair

Voto: 7-/10. Una sfida molto lunga che mostra la grande capacità di resistenza di Ric Flair, oltre all’ottima forma fisica di Eddie Guerrero. La storia vede Flair tornare fra i wrestler tifati dal pubblico nonostante avesse voltato le spalle a Steve Austin un mese prima. Ah, già, Stone Cold non esiste più nelle storie per bel po’ di mesi! Purtroppo gli interventi esterni risultano decisivi. Chris Benoit attacca più volte il Nature Boy, mentre Bubba Ray Dudley interviene soltanto per lasciare il segno e stordisce Guerrero, che viene schienato da Flair dopo 17 minuti. Guerrero ha dominato la sfida ma ne esce sconfitto.

 

WWE World Women's Title: Trish Stratus (c) vs. Molly Holly

Voto: 5/10. Diciamoci la verità, le due lottatrici sono abili, Trish non era ancora la fantastica diva che tutti ricordiamo del periodo seguente, ma stava migliorando di mese in mese. Il problema è che con poco tempo a disposizione e la questione “buona contro cattiva” non si riesce ad avere un match decente. Molly Holly vince in modo quasi scorretto, tenendosi ai pantaloni di Trish e schienandola dopo 5 minuti e 5 secondi. Veramente mediocre.

 

Hulk Hogan vs. Kurt Angle

Voto: 6/10. Si tratta di un brutto match con un ottimo finale. La sfida è simile a molti match della storia di Hogan, con Angle che cerca di barare in ogni modo possibile e lui che resiste a tutto. Tranne negli ultimi due minuti, dove finalmente pure l’Hulkster fatica a resistere alla Angle Lock e alla fine CEDE per sottomissione dopo 12 minuti e 5 secondi. Hogan perde in modo legittimo. 10 minuti di sofferenza e due minuti decenti per chiudere la sfida. Hulk non rimarrà ancora a lungo se deve perdere dei match in modo legittimo!

 

King Of The Ring 2002 Finale

Brock Lesnar (w/Paul Heyman) vs. Rob Van Dam

Voto: 6/10. Sfida molto breve dove viene mostrato il dominio di Brock Lesnar, che pare inarrestabile nella sua marcia per diventare uno fra i lottatori di punta del 2002. Gli bastano 5 minuti e 36 secondi per eseguire la sua F5 e schienare RVD. Non c’è altro da aggiungere, quasi a senso unico! Brock Lesnar è il King of the Ring 2002.

 

WWE Undisputed World Heavyweight Title: The Undertaker (c) vs. Triple H

Voto: 5.5/10. Un main event pesante da seguire, ma non così pessimo come mi aspettavo. Triple H è, inconsapevolmente, il lottatore che più di tutti combatte in zona titolata, anche se i risultati non sono spesso favorevoli per lui. The Rock interviene più volte, prima colpisce HHH per errore con una sedia, poi attacca anche Undertaker. Taker colpisce Triple H a tradimento con un Low Blow e vince per schienamento dopo 23 minuti, confermandosi campione Undisputed. Un finale pessimo, ed è ironico mostrare tutta questa scorrettezza di Undertaker perché a breve sarà di nuovo uno dei preferiti del pubblico.

The Rock interviene a sfida conclusa e continua la sua rivalità con Undertaker, atterrandolo ancora una volta, però Triple H esegue un Pedigree su di lui per vendicarsi dell’errore durante la sfida.

 

Voto finale: 5.5/10, questo evento ha dei seri problemi sul piano creativo. Non si capisce quale sia la direzione principale del 2002. Steve Austin? Fuori dai giochi. Hulk Hogan? Dal titolo Undisputed alla sconfitta per sottomissione con Kurt Angle in pochissimo tempo. Ric Flair? Tradisce Stone Cold ma poi il pubblico parteggia con lui quando affronta Eddie Guerrero. Undertaker? Cattivissimo e scorretto, ma solo fino a questo evento. La cintura Undisputed non pare funzionare e passa spesso di mano, anche se almeno qui rimane salda in possesso di Undertaker, in una sfida dove succede di tutto e la sua vittoria contro Triple H è sleale, oltre a vedere The Rock protagonista. Il King of the Ring parte con una prima semifinale buona, una seconda nella media e una finale breve, ma significativa perché dà a Lesnar un trionfo importante. Meglio lui di diversi King of the Ring di fine anni ’90! Kurt Angle ottiene una fra le vittorie più importanti della sua carriera contro Hulk Hogan, fra l’altro in modo pulito. Eddie Guerrero e Ric Flair rubano la scena in una buona sfida, spesso sottovalutata. Il roster del 2002 è fantastico, fra i migliori di sempre, ma la gestione è delle peggiori e spesso i piani cambiano di mese in mese, senza avere un filo costante. Fra altri due mesi sarà tutto diverso ancora una volta!

mercoledì 4 novembre 2020

Recensione WWE Judgment Day 2002 (19 maggio 2002)

 Recensione WWE Judgment Day 2002

19 maggio 2002 da Nashville (Tennessee)

Durata show: 2 ore e 41 minuti

 

Il primo periodo dopo il Draft del 2002 non è stato semplice per la WWE, che intanto ha cambiato nome, mentre prima era la World Wrestling Federation e da quel momento è la World Wrestling Entertainment, poi ci sono i due roster divisi anche se gli eventi in pay per view rimangono inter-roster. C’è tutta la crisi legata a un passaggio di poteri, con The Rock fuori dai giochi e Steve Austin vicino a lasciare la federazione, mentre è Hulk Hogan il campione Undisputed. Sono eventi come questo che segnano i momenti principali di un passaggio generazionale dall’era Attitude alla Ruthless Aggression ormai imminente.

 

WWE Intercontinental Title: Eddie Guerrero (c) vs. Rob Van Dam

Voto: 7/10. Il match parte benissimo ed è divertente come i precedenti, con RVD scatenato in attaccato. Nel finale Eddie Guerrero è scaltro e sfrutta i piedi sulle corde per ottenere lo schienamento vincente in 10 minuti e 58 secondi. C’è un calo di qualità dalla metà in poi dove il match pare perdere il suo ottimo ritmo, ma rimane una buona sfida.

 

WWE World Women's Title: Trish Stratus (w/Bubba Ray Dudley) (c) vs. Stacy Keibler (w/Deacon Batista & Reverend D-Von)

Senza voto. Si tratta di una storia più che di un match ed è una storia interessante per quanto appare chiaro che i Dudley non sembrano felici di stare da due parti opposte. D-Von è cambiato e ora fa il prete, ha il diacono Batista (sì, proprio lui) dalla sua parte e sembra quasi uno di quei lottatori pronti a sparire dopo qualche mese, in effetti è andata proprio così per un po’ di tempo! Trish vince senza troppe difficoltà in 3 minuti. Ma è più lungo il post-match dove Bubba Ray sta attento a non farsi ingannare da D-Von, annienta Batista un paio di volte ma non è abbastanza e loro due lo scaraventano sul tavolo, è D-Von ad andarsene soddisfatto. La parte interessante è che si tratta di una rivalità inter-roster, ma che non porterà da nessuna parte. Sono sicuro che sia Bubba che D-Von abbiano disprezzato l’idea di una rivalità fra loro dopo essere stati insieme uno dei team più di successo della storia.

 

Nel backstage, Ric Flair ora è grande amico di Vince McMahon. Cosa? Okay, ha tradito Steve Austin, ma da quando quei due sono così amici? Non c’è alcuna spiegazione logica!

 

Brock Lesnar & Paul Heyman vs. The Hardy Boyz (Jeff Hardy & Matt Hardy)

Voto: 6/10. I fratelli Hardy vogliono distruggere Paul Heyman ma si dimenticano che Brock Lesnar può far tutto tranquillamente da solo. Si nota la serietà di Jeff Hardy e l’arroganza di Matt, ormai vicini a prendere strade separate. Lesnar si distingue da tanti debuttanti per l’ottima performance e vince in modo convincente, lasciando a Paul Heyman schienare Jeff Hardy in 4 minuti. La sfida è divertente da seguire e dura poco, perciò va bene anche se dà il messaggio che uno fra i migliori tag team in circolazione non può avere la meglio su Lesnar.

 

Steve Austin vs. Ric Flair & The Big Show [Two On One Handicap Match]

Voto: 5/10. Questo è l’ultimo match ufficiale di Steve Austin in pay per view almeno fino al ritiro dell’anno seguente. Nel giro di poche settimane sarà poi Stone Cold a lasciare il ring senza permesso e prendersi una pausa di quasi un anno. Un 2002 di male in peggio per lui, sempre meno interessante. Il match è deludente, con il coinvolgimento di X-Pac a favore del duo. Stone Cold nonostante lo svantaggio riesce a vincere e schiena Ric Flair dopo una Stunner in 15 minuti e 34 secondi. Lo trovo un match privo di interesse, che porta avanti una storia troppo incasinata da seguire, dove non pare esserci un senso logico.

 

Kurt Angle vs. Edge [Hair Vs. Hair Match]

Voto: 8+/10. Un ottimo match fra due lottatori che hanno sfornato molte sfide di alto livello a Smackdown, pur rimanendo lontani dalle cinture per mesi. La parte migliore è che Edge viene considerato al livello dell’eroe olimpico durante la rivalità e non è il classico avversario dal risultato facile. Infatti il match è buono, credo che chiunque abbia mai visto Angle dal 2002 in poi sappia il risultato. Edge lo sconfigge con un Roll-up dopo 15 minuti e 28 secondi dove succede di tutto, compreso l’arbitro che cade e diversi momenti dove il risultato pare incerto.

Post-match Kurt Angle riesce a salvarsi dal taglio dei capelli, ma non pare ancora finita.

 

Triple H vs. Chris Jericho [Hell In A Cell Match]

Voto: 7.5/10. La rivalità iniziata dopo la Royal Rumble prosegue in questa sfida nella gabbia. Bisogna dare credito a Chris Jericho di essere stato un avversario formidabile per HHH in un periodo dove il pubblico seguiva altre storie, trascurando quella nonostante la buona qualità. Ci sono un po’ tutti gli spot tipici della storia degli Hell in a Cell e secondo me funzionano bene. Lo spot sui tavoli all’esterno, la fase in cima alla gabbia, con il Pedigree finale di HHH che lo porta alla vittoria dopo 24 minuti e 59 secondi. Ho sentito spesso pareri discordanti su questa sfida, a mio parere di qualità più che buona, con un’ottima performance di entrambi i lottatori. La fase migliore vede Jericho attaccare l’arbitro a terra per sfogarsi su di lui.

 

WWE World Tag Team Titles: Billy & Chuck (c) vs. Rico & Rikishi

Senza voto. Il partner a sorpresa di Rikishi è Rico, il manager di Billy e Chuck. Quindi è un chiaro 3 contro 1, ma non è un grande problema per il samoano, che sfrutta un calcio sbagliato di Rico per schienare Chuck in 4 minuti. Un altro segmento difficile da definire un match completo, che porta a un cambio di titoli, Rikishi se ne va da campione di coppia facendo tutto da solo.

 

Dopo un lungo inseguimento, Edge raggiunge Kurt Angle, i due si affrontano ancora nel backstage e sulla rampa e stavolta l’eroe olimpico perde i capelli mentre cerca di essere lui a tagliarli al rivale. Ironico pensare che ci vorranno circa altri 15 anni per rivedere Angle con i capelli.

 

WWE Undisputed World Heavyweight Title: Hulk Hogan (c) vs. The Undertaker

Voto: 4.5/10. La sfida fra Hulk Hogan e Undertaker è praticamente naturale, i due non si affrontavano dall’inizio degli anni ’90 e Undertaker nel tempo è diventato una leggenda, oltre ad aver vinto il suo primo titolo mondiale proprio contro l’Hulkster. Purtroppo il match è un altro abominio come pieno di noia come quello fra Hogan e Triple H del mese precedente, per fortuna dura poco, ma sembra durare il doppio. Solite pose per tutta la sfida di Hogan, Undertaker spietato e malvagio, Vince McMahon interviene a distrarre il campione, Taker usa la sedia per colpirlo alla testa e così schiena Hogan dopo 11 minuti e 20 secondi grazie all’aiuto del gestore di Smackdown. Il regno di Hogan è finito quasi subito e Undertaker è campione mondiale per la quarta volta in carriera.

Pensavate che fosse finita? Undertaker usa la sedia per infliggere altri danni a Hulk Hogan, lasciandolo KO sul ring.

 

Voto finale: 6.5/10, in un periodo dove il main event sembra costantemente deludere le aspettative, con Hulk Hogan e Undertaker fuori forma, mentre Steve Austin sta nel mezzo della card demotivato, il 2002 pare avere una crisi, e tutto sommato l’ha davvero. La fine dell’era Attitude che ormai non può più essere la stessa di prima, l’inizio della Ruthless Aggression che qui è presente solo come potenziale inespresso. Una transizione che ha colpito duramente Backlash ma che con Judgment Day è meno severa. Kurt Angle contro Edge e Triple H contro Chris Jericho sono due sfide da vedere, che rialzano la qualità di uno show generalmente sottotono, più vicino all’offrire segmenti che sfide durature. L’opener fra Eddie Guerrero e Rob Van Dam è sempre un classico piacevole, nulla di nuovo fra loro ma è piacevole vedere Eddie comportarsi in modo sleale ancora senza strappare risate al pubblico, pienamente dalla parte di RVD. Brock Lesnar continua a sembrare il miglior talento arrivato dal nulla (e probabilmente lo è stato davvero), Steve Austin contro Ric Flair è una rivalità che pare non funzionare bene. I fan volevano tifare il Nature Boy, ma è chiaro che qui sono dalla parte di Stone Cold. Il New World Order del 2002 post-Wrestlemania? Un disastro! Il main event è l’unica sfida veramente pessima, che raggiunge livelli quasi ridicoli di “già visto” e prevedibilità inaccettabile, per quanto il risultato finale sia comunque inatteso, con il drastico passaggio di titolo. Non male, ma non è nemmeno uno show buono, c’è da dire che tutto sommato lo ritengo più che valido nel quadro generale e ha un suo valore storico per ciò che rappresenta durante una lunga transizione fra epoche della WWE e del Wrestling in generale.

martedì 3 novembre 2020

Recensione WWE Insurrextion 2002 (04 maggio 2002)

 Recensione WWE Insurrextion 2002

04 maggio 2002 da Londra (UK)

Durata show: 2 ore e 24 minuti

 

In Italia ricordiamo il 5 maggio 2002 per la famosa partita Lazio-Inter che è costata lo scudetto ai neroazzurri, ma non siamo qui per parlare di questo. Occupiamoci del 4 maggio dove a Londra viene tenuto uno dei due pay per view brand only, del roster di Raw (l’altro più avanti è pur sempre ambientato in Regno Unito ed è del roster di Smackdown). Si tratta dell’ultimo ppv con il marchio WWF per la federazione. Dopo di questo sarà il tempo della famosa campagna “Get the F’ out!” La verità su questi eventi è che sono dei giganteschi house show, trasmessi in pay per view soltanto nel Regno Unito ma oggi disponibili sul WWE Network per chi non vuole proprio perdersi nulla, o per chi vuole recensire tutto come me. Non c’è nemmeno traccia del campione Undisputed Hulk Hogan.

 

WWF Intercontinental Title: Eddie Guerrero (c) vs. Rob Van Dam

Voto: 7/10. Rematch della sfida di Backlash, la battaglia delle Frog Splash, a mio parere parte meglio della precedente ed è più divertente da seguire. Il problema è che degenera in un finale che cancella quanto di buono si è visto in precedenza, con Eddie Guerrero che si fa squalificare con una sedia dopo 11 minuti e 24 secondi, rimanendo campione. Nulla di eccezionale ma è un match buono per aprire lo show, finale a parte.

Rob Van Dam nel post-match stordisce Guerrero con la Frog Splash.

 

Jazz & Molly Holly vs. Jacqueline & Trish Stratus

Voto: 5/10. Non voglio sempre essere severo con la divisione femminile del 2002, ma non sono un grande fan di Jazz e Jacqueline, la sfida perlomeno non è brevissima e permette di vedere prese statiche sul ring e ben poco altro. Okay, era meglio se durava due minuti a questo punto! Il team di Jacqueline e Trish vince con un doppio schienamento sulle avversarie in 7 minuti e 43 secondi. Decisamente deludente ma dalla divisione di quel periodo non mi aspetto nulla di più.

 

Bradshaw vs. X-Pac

Voto: 6/10. X-Pac partecipa al suo ultimo ppv anche se rimarrà in WWE ancora per qualche mese. Bradshaw dimostra di essere già abbastanza competitivo in singolo e a mio parere rende la sfida sufficiente. Scott Hall interviene per aiutare X-Pac, che vince per schienamento in modo sporco dopo 8 minuti e 49 secondi. Nulla di eccezionale ma almeno c’è qualcosa di interessante.

 

WWF Hardcore Title: Steven Richards (c) vs. Booker T

Voto: 5/10. L’inutilità del titolo Hardcore nel 2002 è un dato risaputo da chiunque, ma qui davvero arriviamo a livelli estremi. La sfida è un hardcore in “falso stile ECW” come è capitato spesso dal 2001 in poi. Booker T arriva a schienare Steven Richards in 9 minuti e 50 secondi, ma tanto che importa! Arriva Crash Holly e gli strappa la cintura appena conquistata, poi si va avanti nel casino generale e altri interventi con Booker T che esce con la cintura in suo possesso. Pensavo… invece è ancora Steven Richards ad andarsene da campione. Il match in sé è passabile, tutto il contorno seguente è inguardabile.

 

Brock Lesnar & Shawn Stasiak (w/Paul Heyman) vs. The Hardy Boyz (Jeff Hardy & Matt Hardy)

Voto: 6.5/10. Shawn Stasiak fa la parte dello stupido ma simpatico, con Brock Lesnar che ha vita facile contro i fratelli Hardy. Stasiak si prende il cambio senza permesso e viene sconfitto da Jeff Hardy, che porta gli Hardy Boyz a vincere dopo 6 minuti e 42 secondi in una fra le rarissime sconfitte della Next Big Thing nel 2002. Decisamente divertente anche se breve.

Nel post-match Lesnar annienta i fratelli Hardy e attacca pure Stasiak per averlo portato alla sconfitta.

 

WWF European Title: Spike Dudley (c) vs. William Regal

Voto: 6-/10. Sufficienza tirata per un match dove Regal è decisamente bravo a coinvolgere il pubblico britannico ma Spike Dudley riesce comunque a batterlo in 4 minuti e 56 secondi un po’ di fortuna. Nulla di speciale ma non arriva il cambio di titolo nemmeno in questa sfida.

 

Steve Austin vs. The Big Show [Special Referee: Ric Flair]

Voto: 5.5/10. Purtroppo il 2002 è per Steve Austin una discesa verso la fine della carriera lottata, dal periodo di Wrestlemania in poi per lui ci sono tanti problemi. È chiaramente dove non vorrebbe essere, mentre Big Show fa parte della nuova formazione del NWO (destinata a fallire a breve) e sembra lanciato verso grandi mete. Succede di tutto con i Ref Bump del match e Austin annienta Kevin Nash e schiena Big Show dopo 15 minuti di Wrestling tutt’altro che buono. Il match di Raw immediatamente dopo è molto più importante e segna un cambiamento importante per Flair.

Il Nature Boy cerca di convincere Stone Cold di essere dalla sua parte, loro bevono insieme la birra ma la Stunner arriva comunque. Austin segue la via solitaria!

 

Triple H vs. The Undertaker

Voto: 6.5/10. Vedendo le prestazioni in pay per view di Undertaker nella prima parte del 2002, ritengo che sia uno dei suoi peggiori periodi in carriera, è stato fantastico sia prima che dopo, ma non in questo momento, appare visibilmente stanco. Triple H, che ha perso il titolo Undisputed da poco, fa il possibile per rendere la sfida interessante, pur senza un pubblico troppo convinto di dover tifare per lui. La sfida rallenta un po’ troppo anche se comunque c’è abbastanza enfasi. Triple H vince con uno schienamento pulito dopo 14 minuti e 31 secondi. Segnatevelo, HHH ha battuto Undertaker in modo chiaro!

 

Voto finale: 5/10, un evento spesso considerato disastroso che in realtà è soltanto mediocre e poco utile visto che non succede niente e può tranquillamente esserne dimenticata l’esistenza. Be’, in realtà mi piace ricordarlo per Rob Van Dam contro Eddie Guerrero e per una fra le poche sconfitte di un lanciatissimo Brock Lesnar. Purtroppo sono non ci sono match da recuperare a ogni costo, a parte la sfida d’apertura il resto dello show si mantiene su livelli nella media. Steve Austin contro Big Show è una vera delusione, o meglio diventa troppo incasinato per avere un senso. Si tratta di un evento strano dove alcune fra le stelle principali dei mesi seguenti si ritrovano a perdere, anche se sono tutti protetti dalle situazioni assurde. Steve Austin si prende tutto lo spazio possibile ma è demotivato e fuori luogo, fra un po’ smetterà pure di partecipare agli show. Il main event è una sfida più che valida sulla carta, senza cinture in palio perché il titolo Undisputed era di Hulk Hogan. Rimane comunque un rarissimo caso dove si vede Undertaker perdere per schienamento in modo pulito contro Triple H. Sicuramente non me la sento di raccomandare questo evento (un gigantesco house show) ma nemmeno lo considero così pessimo come molti sostengono. Backlash 2002 per me era decisamente peggiore.