Recensione WCW Bash at the Beach 1995
16 luglio 1995 Huntington Beach (California)
Durata show:
2:24:36
La particolarità dell’evento è di essere ambientato su una
spiaggia, dove è stato posto un ring. Sicuramente qualcosa di atipico con fan
in costume e un perfetto clima estivo. È uno shock notare che ha un buyrate di
0.82 che non sarà superato soltanto a fine ’96 con Starrcade, ma si può dire
che ogni edizione di Bash at the Beach riesce ad avere buoni numeri nelle
vendite fino al ’99 dove ormai la federazione è in piena crisi, ma quella è
un’altra storia. Il pubblico della spiaggia è lì con ingresso gratuito, perciò
la gente va e viene e non sembra tremendamente a conoscenza dei lottatori e
delle rivalità in corso.
Sting viene intervistato da “Mean” Gene (in tenuta estiva e
cappello da sole) e riconosce che Meng è minaccioso, ma lì è in casa e non si
lascerà mettere alle strette da lui.
WCW United States Heavyweight Title Match: Sting (c) vs. Meng (w/Col.
Robert Parker)
Ho apprezzato il loro match precedente al punto da dargli 8-
(che non è un voto che rasenta la perfezione, ma rende giustizia), questo
rematch per la cintura americana non è allo stesso livello, è di una lentezza
spropositata e il pubblico non pare affatto coinvolto, ma questo è un problema
dell’intero evento. Sting sta lì e subisce per una decina di minuti, reagendo
ogni tanto senza mai controllare la sfida. Il campione si salva da uno
schienamento con un piede sulle corde, e arriva un Big Splash di Meng, ma non è
sufficiente. Sting blocca l’avversario in corsa e lo spinge a terra con un
Roll-up dopo 15 minuti e 31 secondi in un finale senza costruzione. 5.5/10,
pessima scelta di mettere questa sfida in apertura, la lentezza lo rende
insopportabile quando invece i fan, specialmente persone non necessariamente
esperte di Wrestling, dovrebbero esaltarsi con un match veloce ed efficace. Per
fortuna Meng è un buon combattente ed evita che la sfida risulti un disastro.
Meng attacca Sting ed è Hawk dei Road Warriors a salvarlo.
Renegade urla davanti alla telecamera e blatera cose senza
senso cercando di imitare (male) Ultimate Warrior, ovviamente non ci riesce e
Jimmy Hart cerca di rimediare.
WCW World Television Title Match: The Renegade (w/Jimmy Hart) (c) vs.
Paul Orndorff
L’espressione all’ingresso di Orndorff è quella di uno che si
domanda come sia finito ad affrontare Renegade, non pare nemmeno carico con una
cintura in palio. Considerato il pubblico della spiaggia, non capiscono che dovrebbero
tifare per Renegade, preferendo il rivale, o limitandosi a fischiare entrambi.
Dopo qualche minuto con zero offensiva, sabbia tirata negli occhi e manovre
ripetute all’infinito dal campione, Orndorff lo solleva per eseguire un Suplex,
ma lui si libera e connette con un Belly to Back Suplex per la vittoria in 6
minuti e 12 secondi. Fischi del pubblico e il team di commento ha osato
definirlo un grande successo due minuti prima! 4/10, non voglio eccedere con la
negatività perché è una sfida breve e quasi sopportabile, ma lo piazzo al fondo
della scala di punteggio (ho dato voti inferiori al 4 ma sempre in casi più
gravi di questo).
Orndorff attacca l’avversario ma lui reagisce e lo travolge con
un Crossbody, costringendolo alla fuga.
Segmento sul Dungeon of Doom, il gruppo di malvagi grotteschi
che risiede in una caverna e di cui fanno parte The Master, e Taskmaster (ma
non era un villain della Marvel?), interpretato da Kevin Sullivan. Il Master
del Dungeon ‘evoca’ Kamala, con lo stesso identico personaggio e trucco che
aveva in WWF.
Jim Duggan in un’intervista parla di questa minaccia del
Dungeon of Doom.
Jim Duggan vs. Kamala (w/The Taskmaster)
Okay, il Dungeon of Doom promette di essere una fra le storie
peggiori di sempre e mi sa che andrà avanti per tutto il ’95! Non proprio
l’ideale quando sta per iniziare la trasmissione di Nitro e la Monday Night
War. Kamala contro Duggan nel 1995 è un colpo duro allo stomaco degli
spettatori, già tre anni prima sarebbe stato insopportabile, possiamo
ringraziare la presenza di Hulk Hogan per questo revival di inizio anni ’90 in
WCW. Partiamo da un presupposto: non ci sono manovre di Wrestling, Kamala
abbraccia Hacksaw per non so quanto tempo, non sembra nemmeno una Bear Hug. E a
spezzare questo non-match c’è l’intervento di Zodiac (che è Brutus Beefcake, o
The Butcher se preferite chiamarlo così, o magari The Man with no name fino a
poche settimane prima), che attacca alle spalle Jim Duggan e permette a Kamala
di schienarlo dopo 6 minuti. 2/10, terrificante, se prima dicevo che una sfida
da 6 minuti non può essere così malvagia, qui mi ricredo, è un orrore. Da
evitare, non c’è nemmeno qualcuno che fischia, sono tutti disinteressati.
Intervista a “Macho Man” Randy Savage, che continua la sua
rivalità con Ric Flair mentre promuove la marca Slim Jim con un vestito
ridicolo a tema pubblicitario.
Dave Sullivan vs. Diamond Dallas Page (w/Diamond Doll & Maxx Muscle)
Arrivato al quarto match mi sono reso conto che questo evento
è tutto sommato un house show sulla spiaggia con scarsa costruzione e sfide mal
gestite. Dopo aver vinto il match di braccio di ferro (già…) nell’evento
precedente, Dave/Evad Sullivan cerca di causare nuovi problemi a DDP, che è in
rampa di lancio ma contro l’avversario sbagliato per avere l’attenzione del
pubblico. Almeno a questo punto dell’anno la WCW ha realizzato che bisogna dare
il minor tempo possibile al secondo Sullivan, perciò dopo aver dominato per
qualche minuto, Maxx Muscle lo distrae e DDP può chiudere con la Diamond Cutter
dopo 5 minuti e 4 secondi. 4/10, anche se Page subisce per tutta la sfida, è
quasi uno squash a suo favore perché l’avversario ha la stessa offensiva di un
jobber che non riesce ad assestare un colpo valido. Terza sfida di pessimo
livello in successione, e dopo quattro match ancora non è stata raggiunta la
sufficienza. Siamo sui livelli di Uncensored ’95 per ora!
Promo degli Harlem Heat, pronti ad affrontare gli altri due
team.
WCW World Tag Team Title: Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray)
(w/Sister Sherri) (c) vs. The Blue Bloods (Earl Robert Eaton & Lord Steven
Regal) vs. The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags) [Triangle Match]
Il Triangle match della WCW non è un Three Way Tag Team
match, anzi, è una sfida due contro due nella fase iniziale. Per la prima volta
nello show si sentono dei cori per qualcuno e sono a favore dei Nasty Boys.
L’arbitro fa partire il lancio della moneta ma tutti ottengono lo stesso lato
quindi viene fatto di nuovo, così si parte con Nasty Boys contro Harlem Heat.
La sfida è caotica, tanti cambi, a volte troppa gente sul ring e non si capisce
chi sta facendo cosa, perciò anche qui il match è scomodo da guardare e non c’è
un motivo particolare per concentrarsi e seguire tutto, tanto anche il finale è
assurdo. Stevie Ray collassa su Regal ma viene schienato da Saggs, che dunque
ottiene lo schienamento e festeggia, invece viene contato lo schienamento di
Stevie Ray su Regal (non credo che le regole del Wrestling funzionino in quel
modo), dunque gli Harlem Heat mantengono dopo 13 minuti e 41 secondi. 5/10,
nella media, un match che non ha particolari pregi ma che riesce a togliere l’entusiasmo
al pubblico che invece all’inizio era caldissimo. Questo triangolare fra tag
team l’ho visto fare in modi migliori in altre occasioni (e altre federazioni),
perciò è un esperimento riuscito seppure gestito male.
Gli Harlem Heat festeggiano il successo nella sfida con la
manager Sherri.
Randy Savage vs. Ric Flair [Lifeguard Lumberjack Match]
Ci sono le bagnine ma servono a fare presenza all’esterno, in
realtà sono i Lumberjack (lottatori del roster) a fare la differenza. E come
sempre penso che sia una brutta stipulazione, di quelle che tolgono il senso di
una rivalità così accesa. Che poi anche con questi difetti strutturali Savage e
Flair riescono a garantire un buono spettacolo, con momenti intensi come una Figure
4 Leg Lock ribaltata. Randy Savage ha la meglio nel finale e si lancia con il
Flying Elbow Drop per lo schienamento vincente in 13 minuti e 55 secondi. 7+/10,
il migliore match dello show, anche se non è memorabile o nemmeno al livello
del main event del pay per view precedente. Sinceramente la vittoria di Macho
Man era facile da prevedere visto che era l’uomo dell’evento per i legami con
lo sponsor (e la maglia a tema), una sconfitta non sarebbe stata l’ideale per
promuovere un prodotto.
Promo di Vader, intenso come sempre, forse anche troppo
perché distrugge tutto ed è minaccioso. It’s Vader Time! Il wrestler è pronto.
Hulk Hogan invece prende la sfida sul piano del divertimento,
si sa che andare contro la peggiore minaccia della federazione non dovrebbe
nemmeno rappresentare un momento di tensione! Ci sono anche Dennis Rodman
(giocatore NBA dei Chicago Bulls) e l’immancabile manager Jimmy Hart.
WCW World Heavyweight Title: Hulk Hogan (w/Dennis Rodman & Jimmy
Hart) (c) vs. Vader [Steel Cage Match]
Hulk Hogan è a un passo dall’anno di regno, ma deve superare
questa prova contro l’avversario più minaccioso della WCW, Vader, che invece è
ormai al suo ultimo pay per view nella federazione. Il match è eccessivamente a
favore dell’Hulkster, addirittura indossa l’armatura di scena dell’avversario
per colpirlo a testate. Vader ha una fase di dominio centrale ma poi subisce
come non lo si era mai visto prima d’ora. Zodiac cerca di intervenire,
avvicinandosi alla gabbia (che è chiusa) ma Dennis Rodman lo respinge con una
sedia, perciò è un intervento inutile. Dopo aver messo KO lo sfidante, Hogan
connette con l’Atomic Leg Drop, poi cerca di fuggire ma Vader a sorpresa
reagisce e lo blocca finché non viene distrutto a suon di Chop, così Hogan può
fuggire e trionfare nella sfida dopo 13 minuti e 13 secondi. 6/10, per quanto
mi riguarda è un match sufficiente, ma che non rivedrei mai una seconda volta,
c’è troppo vantaggio da parte di Hulk Hogan e Vader perde la sua aura
minacciosa, trovandosi distrutto in continuazione dal campione mondiale.
Non è ancora finita, Ric Flair raggiunge Vader nella gabbia e
perde le staffe, lamentandosi della sua sconfitta, a quel punto il lottatore lo
afferra alla gola ma arriva anche Arn Anderson a fermarlo. Flair e Anderson si
danno alla fuga e c’è dunque un cambio di personaggio per Vader, che comunque
viene fischiato lo stesso e i fan gli lanciano pure la spazzatura addosso.
Voto finale: 3/10, potete far finta che
questo evento non esista, non succede nulla degno di nota. L’atmosfera è
veramente spettacolare, bisogna ammetterlo, c’è la spiaggia di contorno e tante
persone attorno al ring, purtroppo non c’è quella passione che contraddistingue
il pubblico di uno show di Wrestling, soltanto nelle ultime tre sfide i fan si
fanno sentire, prima c’è il vuoto assoluto e il disinteresse generale,
alimentato da sfide pessime. Non c’è un match raccomandabile, non c’è qualcosa
che valga la pena di seguire anche se come spesso accade il grande del lavoro
lo fanno Ric Flair e Randy Savage, che sembrano tenerci alla riuscita della
sfida, mentre Hulk Hogan non prende nemmeno seriamente Vader e lo tratta al
pari di tanti avversari che sono caduti contro di lui. Una delusione personale
è quella fra Sting e Meng, dopo il match precedente mi aspettavo una sfida
almeno di pari qualità. Per fortuna l’evento è più breve delle 2 ore e 30
minuti, quindi non c’è nulla di eccessivamente prolungato, ma davvero, è uno
show su una spiaggia che non ha la qualità di un pay per view. Da evitare a
tutti i costi.