martedì 29 novembre 2016

Recensione Raw episodio 126 (11 settembre 1995)

Recensione Raw 126
11 settembre 1995 da Canton (Ohio)
Durata show: 46:13
Rating: 2.5 (vs Nitro #2: 2.4)

Benvenuti alla Monday Night War, anche se non è proprio l’inizio che ci si attendeva per Raw, che continua a fare la sua puntata classica, con due match di livello e altre due sfide con l’uso di jobber. Si ritorna da Summerslam con la nuova sigla “I like it Raw” (le immagini saranno successivamente riciclate nel titantron della Degeneration-X). Purtroppo rimangono le sirene fastidiose al termine della sigla.

Razor Ramon vs. The British Bulldog (w/Jim Cornette)
British Bulldog riesce a ritagliarsi un ruolo anche fuori dal team con Lex Luger, da cui non è mai nata la rivalità che probabilmente doveva arrivare ma è saltata. Jim Cornette è un ottimo manager perché evita di dare il microfono a un wrestler con grandi doti tecniche ma che non è mai stato uno da promo. La sfida è abbastanza standard, sotto il potenziale dei due lottatori. Dean Douglas interviene e attacca Razor Ramon, perciò arriva pure 1-2-3 Kid per aiutare il Bad Guy, ma si ritrova come al solito soltanto a subire senza essere d’aiuto. Running Powerslam di Bulldog, mentre Kid si lancia all’angolo e atterra per errore su Ramon… che tuttavia viene squalificato dopo 7 minuti. 6+/10, sfida nella norma ma che serve a smuovere la situazione con gli interventi esterni.

C’è un pestaggio di Bulldog ai danni di Kid, poi lui e Ramon sono amareggiati sul ring e Kid si giustifica dicendo che voleva aiutare il lottatore e che non ha causato la conclusione della sfida, poi si lamenta che lui lo tratta in modo infantile e non gli porta rispetto, rinfacciandogli di averlo già sconfitto in passato e che vuole affrontarlo e batterlo di nuovo. Il Bad Guy accetta la sfida dopo aver detto di aver fatto la storia con il Ladder match. Grande segmento, ma lo avrei preferito senza i commenti ironici di Jerry Lawler in sottofondo, quelli sono sgradevoli e spezzano la tensione.

Viene annunciato Owen Hart e Yokozuna contro i Men on a Mission per il prossimo episodio di Raw. Una sfida fra team heel? Che strano!

Rad Radford & The Brooklyn Brawler vs. The Smoking Gunns (Bart Gunn & Billy Gunn)
Qui potrei fare il solito copia-incolla dalle altre sfide a senso unico degli Smoking Gunns, che vincono con il Sidewinder dopo 2 minuti e 46 secondi in un altro match non memorabile ma nemmeno pessimo. Squash.

Vignetta con Goldust, che indossa pure un cappello dorato. Parla delle creature della notte, i fan di Undertaker e fa intendere che potrebbe averlo come bersaglio (ma ha parlato anche di altri lottatori principali in passato senza ancora debuttare).

Isaac Yankem DDS vs. Scott Taylor
Okay, in questo match Yankem combatte nello stile del futuro Kane, distruggendo l’avversario per poi chiudere con una DDT, che viene chiamata DDS (dentista), dopo 2 minuti e 14 secondi. Squash accettabile.

In Your House Report dedicato al terzo di questi eventi mensili. Diesel e Shawn Michaels affronteranno i campioni di coppia Owen Hart e Yokozuna per le cinture, ma sarà una sfida speciale perché anche le due cinture singole saranno in palio, perciò ci sarà di sicuro un cambio di campione all’interno della sfida. Fra gli altri annunci Bret Hart contro Jean-Pierre LaFitte, Bam Bam Bigelow contro British Bulldog e Savio Vega contro Waylon Mercy.

WWF Intercontinental Title Match: Shawn Michaels (c) vs. Sid (w/Ted DiBiase)
Sid non ha partecipato a Summerslam e qui a Raw ha la sua occasione titolata, cercando di dominare la sfida con la sua forza, ma Shawn Michaels come sempre ha una grande resistenza e sopporta i colpi subiti. Arriva un Superkick che fa da preludio alla Sweet Chin Music, così il campione va a chiudere la sfida schienando Sid dopo 7 minuti e 21 secondi. 7-/10, match piacevole per una sfida così breve. Sid perde un po’ di popolarità perché prima ha perso contro Diesel e in questo show subisce una sconfitta abbastanza breve anche contro HBK, che invece appare in piena forma.

Shawn Michaels e Diesel vengono intervistati ed è ancora lo Showstopper a parlare e vuole vincere le cinture di coppia con Big Daddy Cool.


Voto finale: 6/10, uno show riuscito in buona parte, il main event è piacevole, Shawn Michaels e Sid non perdono l’occasione per un confronto acceso anche se con un finale veloce. Bene anche sul piano della rivalità nascente fra Razor Ramon e 1-2-3 Kid, con dei dissidi fra loro e una personalità più arrogante di Kid. C’è il compito impossibile di annunciare tutti i match per il pay per view seguente e questo è eccessivo, perché l’In Your House Report dà troppi annunci senza la giusta costruzione delle rivalità.

domenica 27 novembre 2016

Recensione Nitro 01 (04 settembre 1995)

Recensione WCW Nitro 01
04 settembre 1995 da Bloomington (Minnesota)
Durata show: 45:04
Rating: 2.9

Parto subito con un aneddoto, è stata la visione del primo episodio di Nitro a spingermi a recensire show di Wrestling su questo blog, l’ho trovato appassionante e ho pensato che sarebbe stato divertente dare le mie impressioni. Dopo 125 episodi di Raw… posso dire che sono pochi gli episodi salvabili e che è stato faticoso arrivare fino a quello che inizialmente doveva essere il punto di partenza.

Primo episodio di WCW Nitro, che è in diretta in un lunedì sera dove non c’è la concorrenza di Raw, perciò la federazione ha la possibilità di attirare una fetta maggiore del pubblico a seguire lo show. I commentatori sono Eric Bischoff, Bobby Heenan e Steve McMichael, che aveva partecipato a Wrestlemania XI come enforcer nel main event.

Flyin' Brian vs. Jushin Thunder Liger
Siamo ancora agli esordi della categoria dei pesi leggeri e Liger è un ospite dal Giappone. Il match ha dei buoni momenti e talvolta è elettrizzante, ma manca di psicologia della sfida, e si conclude dal nulla quando Brian esegue un Roll-up dopo 6 minuti e 52 secondi per ottenere la vittoria. 7+/10, buona partenza per lo show con una sfida breve ma con validi momenti. Mi dispiace vedere il pubblico non comprendere la natura sportiva del match e inneggiare cori patriottici contro Liger.

Hulk Hogan è davanti a un ristorante Pastamania e si rivolge agli Hulkamaniacs e ai Pastamaniacs in modo divertente.

La grande sorpresa arriva prima del prossimo match, con Lex Luger che si presenta senza essere stato annunciato, passa dalla WWF alla WCW in uno di quei momenti shock che sembrano surreali.

WCW United States Heavyweight Title Match: Sting (c) vs. Ric Flair
Ric Flair contro Sting è uno di quei classici che ogni tanto ritornano e difficilmente ci si annoia con sfide del genere. Arn Anderson è a bordo ring ma rimane sospettoso perché fra lui e Flair non scorre più buon sangue. Arriva la Figure 4 Leg Lock e Sting cerca di liberarsi mentre l’avversario si tiene alle corde per fare maggiore pressione. Anderson sale sul ring e causa la squalifica (sul network viene data a favore di Sting, ma non viene mai attaccato) dopo 8 minuti e 43 secondi. 7.5/10, c’è tutto il carisma dei due lottatori in una sfida breve ma mai noiosa, sempre interessante. Nessuna sorpresa o un risultato concreto, ma funziona bene anche così.

Arn Anderson e Ric Flair si spintonano all’esterno del ring, ormai chiudendo definitivamente la loro alleanza.

Randy Savage e Scott Norton hanno un faccia a faccia all’esterno del quadrato, Macho Man vuole una sfida con lui ma Eric Bischoff non vuole interruzioni e la evita.

Vignetta su Sabu, che è una grande stella della ECW ma lì stava per trascorrere un po’ di tempo come wrestler della WCW, chiaramente non è stato un lungo periodo.

Promo di IRS, che qui si fa chiamare Michael Wallstreet e ha un ruolo leggermente diverso, più vicino a quello del Million Dollar Man. Addirittura fa battute sul ruolo dell’esattore delle tasse.

WCW World Heavyweight Title Match: Hulk Hogan (w/Jimmy Hart) (c) vs. Big Bubba Rogers
Hogan è nel mezzo della storia del Dungeon of Doom, composto da personaggi grotteschi, ma almeno Big Bubba (l’ex Big Boss Man) mantiene la sua serietà, non essendo affilato al gruppo. Match negli standard dell’Hulkster, ma non è nulla di pessimo, c’è tutta la volontà dei due lottatori di rendere il match un evento sensazionale, non ci riescono ma lo sforzo è apprezzabile. Il finale vede Hogan chiudere con l’Atomic Leg Drop e vincere senza troppe difficoltà in 7 minuti e 8 secondi. 7/10, un buon main event, dove la stella di Hulk Hogan copre la scena ed emerse sull’avversario.

Kamala del Dungeon of Doom cerca di aggredire Hogan, ma arriva Lex Luger a salvarlo, Sting e Randy Savage sono sospettosi sulle intenzioni dell’ex Made in USA. Questo pare l’inizio di un’alleanza incerta contro la fazione rivale. Da notare che nel promo seguente di Fall Brawl c’è ancora Vader mentre ormai ha già lasciato la federazione e Luger va a prendere il suo posto.
Dopo la pubblicità, Lex Luger spiega di volere la cintura mondiale ed è stufo di ‘giocare con i bambini’ (citando i lottatori di Raw) e vuole affrontare veri lottatori. Hogan gli dice che ha il supporto dei fan e vuole affrontarlo per la cintura mondiale la prossima settimana a Miami. C’è un po’ di tensione fra loro, il segmento è riuscito a perfezione.


Voto finale: 8/10, per essere sincero, non è la qualità dei match a decretare il successo del primo Nitro, ma l’atmosfera ottima con la sorpresa del ritorno di Lex Luger (un lottatore usato male dalla federazione rivale che qui può fare la differenza) e la scelta della data perfetta per debuttare quando non c’è Raw, fregando il pubblico del lunedì sera. Questa è competizione e parte non con una miccia ma con un focolaio! La WCW del 1995 ha tanti problemi però non in questo evento, che propone due sfide per le cinture principali fra cui un altro capitolo di Sting contro Flair che non guasta mai. Sono dell’idea che la competizione attira interesse e costringe a creare un prodotto migliore, perciò alla vigilia della Monday Night War è interessante vedere la WCW partire in modo aggressivo e consolidare la sua posizione.

sabato 26 novembre 2016

Recensione Summerslam (27 agosto 1995)

Recensione Summerslam 1995
27 agosto 1995 da Pittsburg (Pennsylvania)
Durata show: 2:42:59

King Mabel ha vinto il King of the Ring ’95 ed è lanciato come il primo contendente di Diesel, mentre viene riproposto un Ladder match fra Shawn Michaels e Diesel per la cintura intercontinentale dopo la loro prima sfida con la scala a Wrestlemania X.

Si parte con un promo di Dean Douglas con l’immancabile lavagna grattata con le unghie. Sarà lui a occuparsi dell’analisi dell’evento.

Hakushi vs. The 1-2-3 Kid
Si parte con un match fra due lottatori agili che garantiscono un buono spettacolo in una sfida senza alcuna costruzione o tensione. Kid ha sicuramente perso quel fascino che aveva sul pubblico, che qui si gode lo spettacolo senza tifare per lui come ai vecchi tempi. Hakushi mostra il meglio del suo repertorio e dopo 9 minuti e 28 secondi schiaccia a terra l’avversario con un Powerslam per lo schienamento vincente. 7.5/10, un buon modo per aprire l’evento, senza esagerare è una sfida che mantiene le aspettative pur senza nulla nel background dietro alla sfida.

Promo di King Mabel in vista del match contro Diesel. Stavolta riesce a essere per una volta minaccioso e credibile, mi sembra incredibile ammetterlo, ma le sue parole hanno l’effetto sperato.

Bob Holly vs. Hunter Hearst Helmsley
Hunter è in piena fase di lancio mentre Bob “Sparky” Holly si mantiene sullo stesso livello, senza mai avere vere occasioni per farsi conoscere nonostante un’agilità impressionante in quella fase della carriera. Qui si vede tutta l’influenza che il personaggio di Steven Regal potrebbe aver avuto su HHH in WCW, che ne imita le posa e l’andamento della sfida, anche se è decisamente più aggressivo e meno scorretto dell’altro lottatore. C’era già in lui quella grinta da Triple H che aspettava soltanto di emergere. Holly è poco più di uno sparring partner, resiste a lungo ma poi crolla dopo il Pedigree dell’avversario in 7 minuti e 11 secondi. 6-/10, guardabile ma senza mordente, anche qui non c’è una storia dietro alla sfida ed è altamente prevedibile. In realtà per oltre un anno non ci sarà alcun lancio per Hunter nonostante parecchie vittorie collezionate, ma è un problema tipico per molti lottatori fino al termine del 1996.

The Blu Twins (Eli Blu & Jacob Blu) (w/Uncle Zebekiah) vs. The Smoking Gunns (Bart Gunn & Billy Gunn)
Questo match non ha nulla, sono due team messi contro per creare un match di coppia nell’evento. Considerato che i Blu Twins sono jobber che durano qualche minuto in più del solito, la storia della sfida è quella, si va avanti per un po’ e poi gli Smoking Gunns chiudono con la loro manovra di squadra, il Sidewinder, in 6 minuti e 10 secondi. 5-/10, match mediocre, quasi a senso unico tranne per alcune fasi di ‘heat’ dei Blu Twins. Siamo arrivati all’ultima sfida senza una storia dietro in questo evento.

Barry Horowitz vs. Skip (w/Sunny)
Skip non ha avuto una fase iniziale come tanti altri lottatori perché in una delle sue prime sfide si è trovato a perdere contro Horowitz, un jobber fino a quel momento. Dunque questo è il match della grande occasione per dimostrare di essere degno di questa chance. Horowitz non si comporta male e anzi mostra di avere un buon repertorio tecnico. Hakushi interviene senza una ragione precisa, distrae Skip che si ferma a fissarlo e Horowitz va a schienarlo con un Roll-up per la vittoria in 11 minuti e 21 secondi. 6.5/10, discreto intrattenimento, Skip viene rallentato da questo insuccesso, mentre non ne risente Sunny che fa riscoprire il ruolo della manager donna (in WCW ancora ricoperto da Sherri).

Dean Douglas commenta il finale del match precedente con la parola ‘vivify’, ma dà un giudizio negativo sull’intervento di Hakushi e la sconfitta di Skip.

Intervista a Shawn Michaels, che appare in piena forma e sa di aver spezzato l’amicizia con Razor Ramon a causa dell’ambizione di entrambi per la cintura.

WWF World Women's Title Match: Alundra Blayze (c) vs. Bertha Faye (w/Harvey Wippleman)
Mi dispiace che ormai nel ’95 senza Bull Nakano era rimaste soltanto loro due a rendersi interessanti per la cintura femminile. Bertha Faye aveva debuttato con un personaggio aggressivo ma è diventata la fidanzata di Wippleman di buon umore. Qui si va sul classico peso leggero contro peso massimo, che limita un po’ il parco mosse della Blayze. Bertha chiude con una Powerbomb per una vittoria veloce in 4 minuti e 37 secondi che la porta a conquistare la cintura femminile. 6/10, sufficiente ma tremendamente breve, non si vede nemmeno il potenziale che questa sfida poteva avere con qualche minuto in più a disposizione. Incredibile vedere il volto della divisione femminile distrutto in meno di cinque minuti e con un finale pulito.
Dopo il match Jim Ross cerca di intervistare la nuova campionessa ma viene tenuto alla larga da Wippleman.

Paul Bearer e Undertaker fanno un breve promo contro Kama. I discorsi sono sempre i soliti con la chiusura del ‘rest in peace’, già, nulla di sorprendente.

Kama (w/Ted DiBiase) vs. The Undertaker (w/Paul Bearer) [Casket Match]
Nella stessa rivalità hanno inserito due elementi classici e già visti un po’ troppe volte, l’urna rubata dall’avversario di turno del Phenom, e la bara usata per spaventarlo e porre fine alla rivalità. Undertaker stava diventando un personaggio ripetitivo, non per colpa sua ma delle circostanze, per fortuna ha saputo reinventarsi diverse volte in carriera e a rimanere al top anche nell’era Attitude grazie a questi cambiamenti. Ma qui è ancora il Deadman spettrale che dà la caccia al suo nemico. Nonostante la lentezza generale, ci sono delle parti buone, specialmente negli ultimi minuti. Undertaker e Kama finiscono insieme nella bara e si combattono al suo interno. Il Deadman poi connette il Tombstone Piledriver e trascina l’avversario nella bara per la vittoria dopo 16 minuti e 26 secondi. 6.5/10, sfida valida e pienamente accettabile in un periodo tutt’altro che buono per Undertaker, che pare avere una sua storia totalmente separata da quella del resto dei lottatori della federazione. E anche nei mesi seguenti non migliorerà la qualità dei suoi avversari, ma almeno qui Kama è stato perfetto nel ruolo del rivale di turno!

Bret Hart viene intervistato e critica non solo il suo avversario ma anche Jerry Lawler.

Bret Hart vs. Isaac Yankem DDS
Pensavo che con la vittoria di Bret Hart su Jerry Lawler sarebbe finita la rivalità fra i due, invece The King ha assoldato il dentista Isaac Yankem, il futuro Kane (anche se ci sarà un altro personaggio di mezzo prima di indossare quella maschera), per mettere in difficoltà il suo acerrimo rivale. Non c’è stata grande interazione fra i due lottatori, ma c’è da dire che Hart si era concentrato sulla rivalità con Hakushi per poi rimanere ancora una volta in secondo piano. La sfida parte lenta ma sale di ritmo e risulta un ottimo debutto per il dentista, non tanto per il personaggio ma per le qualità del lottatore, che mostra già alcune manovre classiche come L’Axe Smash dalla terza corda all’esterno del ring. Hart gli applica la Sharpshooter, ma Lawler interviene e lo salva e da quel momento diventa praticamente un due contro uno. Hitman perde le staffe e sembra sul punto di farsi squalificare quando lega i piedi dell’avversario all’angolo, bloccandolo, ma l’arbitro va a salvarlo. Yankem attacca Hart alle corde mentre Lawler lo colpisce dall’esterno, perciò scatta la squalifica ed è Bret Hart a vincere in 16 minuti e 8 secondi. 7+/10, è un altro atto della lunga rivalità fra Hart e Lawler, ma Yankem non passa in secondo piano. Grandi qualità del lottatore anche con un personaggio mediocre che non poteva portarlo al successo, almeno qui svolge un buon lavoro per farsi odiare dai fan.
A sfida conclusa, Yankem infierisce su Bret Hart con l’aiuto di Jerry Lawler.

Intervista al “Bad Guy” Razor Ramon, convinto che la storia tende a ripetersi e perciò lui sconfiggerà ancora Shawn Michaels in un Ladder match.

WWF Intercontinental Title: Shawn Michaels (c) vs. Razor Ramon [Ladder Match]
La rivalità era fra Shawn Michaels e Sid, ma l’occasione di proporre un match imperdibile ha prevalso sulla logica di continuare una rivalità in corso. Per quanto sia difficile immaginare che ripetere la magia del primo match sia improponibile, la seconda sfida fra loro con la scala è di alto livello, con un’intensità incredibile e un ottimo minutaggio. Shawn Michaels cerca di introdurre alcune novità invece di ripetere quanto aveva fatto la prima volta, ed entra in gioco anche una seconda scala. Il Bad Guy cerca di eseguire il Razor’s Edge proprio su questa, ma fallisce. Michaels ha la meglio quando entrambi salgono ognuno su una scala ma è troppo distante e non riesce a recuperare la cintura. Nuovo tentativo di Razor’s Edge, evitato con il Back Body Drop che fa volare Ramon fuori dal ring. Michaels sale sulla scala e recupera la cintura intercontinentale dopo 25 minuti e 3 secondi di una grandissima sfida. 9+/10, due fra i migliori atleti della federazione in un match che continua a superarsi di minuto in minuto, arrivando a un livello molto alto. Incredibile pensare che da questa edizione di Summerslam sia uscito un match del genere in mezzo a tante sfide sulla sufficienza. Sul serio, dopo questa sfida non capisco come si potesse tenere lo Showstopper lontano dal main event per altri mesi.

Razor Ramon spintona il vincitore ma ci ragiona sopra e decide di portargli rispetto, consegnandogli la cintura per accettare questa vittoria da parte di Shawn Michaels.

Dean Douglas commenta il match che si è concluso da poco ma vede Razor Ramon arrivare da lui e il Bad Guy lo aggredisce dopo aver quasi sopportato le sue critiche.

WWF World Heavyweight Title Match: Diesel (c) vs. King Mabel (w/Sir Mo)
Oggi ci è facile capire che mandare Mabel per la cintura mondiale è stata una pessima scelta, ai tempi penso che fosse comunque prevedibile. Non aveva mai mostrato le qualità per rendersi minaccioso, prima della vittoria del King of the Ring era un lottatore apprezzato dal pubblico solo perché si portava dietro un rapper. Il problema è che i fan sono disinteressati, arrivano da un Ladder match spettacolare per vedere qualcosa di vuoto e privo di ogni emozione. Mabel conosce tre mosse e dopo un minuto le ha già usate tutte, Diesel sembra svogliato, forse perché è un match dove non ha fasi di dominio. Lex Luger interviene nella sua ultima apparizione per contrastare Mo all’esterno e impedirgli di favorire il compagno. Arriva il Belly to Belly Suplex di Mabel, ma non basta per vincere. Il lottatore si lancia con un Big Splash dalle corde e manca il bersaglio. Diesel si lancia con una Flying Clothesline per poi schienare lo sfidante in 9 minuti e 15 secondi. 5-/10, forse si poteva fare qualcosa in più, e non intendo con un match più lungo, ma con più azione e meno tempi morti. La risposta dei fan non è buona, il regno di Diesel comincia a stancare.

L’evento si chiude con il breve festeggiamento di Diesel.


Voto finale: 6/10, sono dubbioso su questa edizione di Summerslam, c’è un match eccezionale che è la sfida della scala fra Razor Ramon e Shawn Michaels, dove si vede dell’innovazione e il carisma dei due wrestler. Inoltre anche 1-2-3 Kid contro Hakushi risulta di buon livello, mentre Isaac Yankem ha un debutto efficace contro Bret Hart, che come sempre sa come raccontare una storia e dà una profondità maggiore alla sfida. Diesel contro Mabel purtroppo mantiene le basse aspettative che si potevano avere con questo vincitore del King of the Ring, anche se spesso si danno a Diesel delle colpe che non sono del lottatore. Qui non c’era molto che poteva fare, non ha nemmeno potuto connettere con la Jacknife Powerbomb. Perfino il Casket match fra Undertaker e Kama è guardabile, perciò mi sento di dare la sufficienza a un evento dove le sfide più lunghe sono accettabili, con una in particolare che entra nei ‘must watch’ di ogni fan di Wrestling. Tutto questo arriva appena prima della Monday Night War e conclude il primo capitolo di Cith Recensioni Wrestling, portandolo nella fase più epica da seguire, quella con il confronto fra Raw e Nitro.

venerdì 25 novembre 2016

Recensione WCW Clash of the Champions 31 (06 agosto 1995)

Recensione WCW Clash of the Champions XXXI (31)
06 agosto 1995 da Daytona Beach (Florida)
Durata show: 1:30:29

Il secondo e ultimo Clash of the Champions del ’95 arriva giusto un po’ prima del primo episodio di Nitro. Ci troviamo ancora nel periodo critico dell’anno dove tutto sembra andare per il verso sbagliato sul piano della qualità degli eventi, mentre le distanze fra WWF e WCW si riducono sempre di più (nel senso che entrambe sprofondano in ascolti e vendite ma l’altra federazione in modo peggiore). Ci troviamo inoltre al match conclusivo di Vader nella sua carriera prima di cambiare federazione.

Kurasawa & Meng (w/Col. Robert Parker) vs. Road Warrior Hawk & Sting
Ho l’impressione che Sting e Hawk siano un team creato un po’ per caso in assenza di Animal, c’è da dire che si ricollega bene alla rivalità con Meng. Kurasawa viene descritto come un pezzo grosso del Giappone ma subisce per tutto il tempo in cui è sul ring. Hawk non è particolarmente interessante da vedere in azione, per fortuna c’è Sting a compensare con buone manovre. Nel finale tutti e quattro combattono sul ring, l’arbitro non lascia nemmeno avvertimenti, Sting e Hawk chiudono con il Doomsday Device su Kurasawa in 7 minuti e 23 secondi. 5.5/10, quasi una sfida a senso unico, non è elettrizzante ma almeno ha un ritmo accettabile.
Kusawara attacca Hawk e sembra avergli rotto il braccio nell’assalto.

Viene mostrato il filmato di Hulk Hogan da solo contro il Dungeon of Doom, che dopo Kamala e Zodiac ha visto unirsi anche Earthquake (ora chiamato The Shark), ma Sting e Randy Savage lo salvano.

Intervista a Bunkhouse Buck e Dick Slater insieme al colonnello Parker, nulla di veramente interessante, a parte che hanno guadagnato le cinture di coppia in uno show televisivo. Parker vuole trascorre del tempo insieme a Sherri.

Alex Wright vs. Diamond Dallas Page (w/Diamond Doll)
DDP si fa odiare trattando male Diamond Doll (Kimberly). Il match si focalizza sui tentativi ripetuti di Wright di provare a ottenere la vittoria senza mai riuscirci, poi lui si lancia all’esterno del ring con un Suicide Dive ma l’avversario si toglie e così cade a terra. Page lo riporta sul ring e va a schienarlo senza alcuna mossa dopo 8 minuti e 14 secondi, risultando così in un finale debole. 6.5/10, non male, Wright sembra atleticamente migliore ma commette errori d’inesperienza mentre DDP continua la sua scalata al successo. Una manovra finale sarebbe stata ottima per la chiusura.

Ric Flair è scatenato nell’intervista mentre Arn Anderson è calmo e composto, riconoscendo che Vader è un avversario pericoloso. Dovranno affrontarlo insieme perché è un Handicap match.

WCW World Television Title Match: The Renegade (w/Jimmy Hart) (c) vs. Paul Orndorff
Perché con tutti i lottatori doveva proprio esserci Renegade? Orndorff torna a essere fischiato in modo netto dopo lo strano tifo a Bash at the Beach. Continua ancora una volta l’imitazione dello stile di lotta di Ultimate Warrior, Orndorff ha un po’ di offensiva ma si ferma a discutere con l’arbitro e Renegade chiude con uno Slingshot Crossbody dopo 3 minuti e 59 secondi. 4.5/10, stavolta il match dura troppo poco perché io mi metta a lamentarmi della prestazione del campione televisivo. Mi dispiace vedere Mr. Wonderful ridotto in quel modo.

Vader è chiaramente focalizzato sui suoi avversari, Ric Flair e Arn Anderson. Immagino che fosse la scelta ideale da mandare contro il Dungeon of Doom come quarto membro del team di Hulk Hogan, ma viene licenziato a breve dopo questo show.

Bunkhouse Buck, Col. Robert Parker & Dick Slater vs. Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray) & Sister Sherri
Il filmato di riepilogo della rivalità non sembra finire più, almeno gli Harlem Heat stavolta hanno il supporto del pubblico dopo un periodo di transizione e la perdita delle cinture di coppia, devono vincere la sfida per ottenere un rematch. Il problema della costruzione è che ai fan non importa nulla dei due team, vogliono vedere interagire Sherri e Parker fra loro con la storia di lui che prova dei sentimenti per la manager rivale. C’è una pausa pubblicitaria durante la sfida, poi al ritorno viene annunciato il primo episodio di WCW Nitro. Parker entra ma è in difficoltà contro gli Harlem Heat, poi è Sherri ad entrare e lo colpisce alle parti basse. Lui prende vantaggio, però Sherri lo getta a terra e lo bacia mentre lo schiena per portare la vittoria al suo team dopo 11 minuti e 1 secondo. 5/10, incredibilmente questa storia funziona sul pubblico perché c’è un boato nel finale. Niente di speciale nel confronto fra i due team.
Purtroppo l’assalto di Sherri ai danni di Parker continua e lui deve fuggire mentre lei cerca di baciarlo.

Intervista di “Mean” Gene a Hulk Hogan, che non avendo una sfida da disputare parla dei suoi muscoli prima di dedicarsi al Dungeon of Doom.

Si torna proprio nel Dungeon, dove The Master e Taskmaster vedono arrivare Hulk Hogan nella loro segretissima tana. L’Hulkster vuole vedere il gigante, che è Paul Wight (il futuro Big Show della WWE), che si presenta come ‘il figlio del Gigante’ (e si intende André, chiaramente solo per storia) e gli strappa la catena dal collo come aveva fatto André anni prima. Tutti i membri del Dungeon of Doom attaccano Hogan ma arriva Vader a salvarlo, arrivando poi faccia a faccia con il gigante.

Arn Anderson & Ric Flair vs. Vader [Two On One Handicap Match]
Vader arriva fresco di un turn face poco riuscito a Bash at the Beach, trovandosi contro due avversari di prima categoria. Il vantaggio numerico non viene sfruttato al meglio, Vader riesce sempre a salvarsi e connette una Powerbomb su Anderson. Flair non sembra molto motivato a intervenire e non interrompe in tempo il conteggio, perciò arriva lo schienamento dopo 8 minuti e 5 secondi. 6.5/10, da un Handicap match mi aspettavo una gestione diversa, Vader è tornato di nuovo indistruttibile e riesce a sconfiggere i suoi avversari in meno di dieci minuti.

Flair e Anderson discutono fra loro dopo la sconfitta, arrivano quasi alle mani, ma poi il Nature Boy se ne va. Hulk Hogan e i suoi alleati raggiungono lo stage, dove Vader arriva davanti a Hulk e c’è ancora qualche screzio fra i due.


Voto finale: 4/10, una card sottotono per un evento con divertimento minimale, dove la sorpresa è il match fra Alex Wright e DDP. Tutto il buon lavoro di costruzione di Vader come alleato di Hogan, Savage e Sting verrà poi buttato con il licenziamento del lottatore, mentre la storia del Dungeon of Doom è grottesca ed esagerata, ma devo ammettere che tutto sommato non mi dispiace questo aspetto sovrannaturale o caricaturato del Wrestling. Il punto di forza dello show rimane la tensione fra Ric Flair e Arn Anderson che porta allo split fra i due storici alleati. Il 3 contro 3 è ridicolo, visto oggi è tremendo ma sono sicuro che a metà anni ’90 quel tipo di comicità avesse presa, vista la reazione positiva del pubblico nel vedere Sherri tormentare Parker. C’è qualche passo avanti nella costruzione dei War Games di Fall Brawl.

giovedì 24 novembre 2016

Recensione WCW Bash at the Beach (16 luglio 1995)

Recensione WCW Bash at the Beach 1995
16 luglio 1995 Huntington Beach (California)
Durata show: 2:24:36



La particolarità dell’evento è di essere ambientato su una spiaggia, dove è stato posto un ring. Sicuramente qualcosa di atipico con fan in costume e un perfetto clima estivo. È uno shock notare che ha un buyrate di 0.82 che non sarà superato soltanto a fine ’96 con Starrcade, ma si può dire che ogni edizione di Bash at the Beach riesce ad avere buoni numeri nelle vendite fino al ’99 dove ormai la federazione è in piena crisi, ma quella è un’altra storia. Il pubblico della spiaggia è lì con ingresso gratuito, perciò la gente va e viene e non sembra tremendamente a conoscenza dei lottatori e delle rivalità in corso.

Sting viene intervistato da “Mean” Gene (in tenuta estiva e cappello da sole) e riconosce che Meng è minaccioso, ma lì è in casa e non si lascerà mettere alle strette da lui.

WCW United States Heavyweight Title Match: Sting (c) vs. Meng (w/Col. Robert Parker)
Ho apprezzato il loro match precedente al punto da dargli 8- (che non è un voto che rasenta la perfezione, ma rende giustizia), questo rematch per la cintura americana non è allo stesso livello, è di una lentezza spropositata e il pubblico non pare affatto coinvolto, ma questo è un problema dell’intero evento. Sting sta lì e subisce per una decina di minuti, reagendo ogni tanto senza mai controllare la sfida. Il campione si salva da uno schienamento con un piede sulle corde, e arriva un Big Splash di Meng, ma non è sufficiente. Sting blocca l’avversario in corsa e lo spinge a terra con un Roll-up dopo 15 minuti e 31 secondi in un finale senza costruzione. 5.5/10, pessima scelta di mettere questa sfida in apertura, la lentezza lo rende insopportabile quando invece i fan, specialmente persone non necessariamente esperte di Wrestling, dovrebbero esaltarsi con un match veloce ed efficace. Per fortuna Meng è un buon combattente ed evita che la sfida risulti un disastro.
Meng attacca Sting ed è Hawk dei Road Warriors a salvarlo.

Renegade urla davanti alla telecamera e blatera cose senza senso cercando di imitare (male) Ultimate Warrior, ovviamente non ci riesce e Jimmy Hart cerca di rimediare.

WCW World Television Title Match: The Renegade (w/Jimmy Hart) (c) vs. Paul Orndorff
L’espressione all’ingresso di Orndorff è quella di uno che si domanda come sia finito ad affrontare Renegade, non pare nemmeno carico con una cintura in palio. Considerato il pubblico della spiaggia, non capiscono che dovrebbero tifare per Renegade, preferendo il rivale, o limitandosi a fischiare entrambi. Dopo qualche minuto con zero offensiva, sabbia tirata negli occhi e manovre ripetute all’infinito dal campione, Orndorff lo solleva per eseguire un Suplex, ma lui si libera e connette con un Belly to Back Suplex per la vittoria in 6 minuti e 12 secondi. Fischi del pubblico e il team di commento ha osato definirlo un grande successo due minuti prima! 4/10, non voglio eccedere con la negatività perché è una sfida breve e quasi sopportabile, ma lo piazzo al fondo della scala di punteggio (ho dato voti inferiori al 4 ma sempre in casi più gravi di questo).
Orndorff attacca l’avversario ma lui reagisce e lo travolge con un Crossbody, costringendolo alla fuga.

Segmento sul Dungeon of Doom, il gruppo di malvagi grotteschi che risiede in una caverna e di cui fanno parte The Master, e Taskmaster (ma non era un villain della Marvel?), interpretato da Kevin Sullivan. Il Master del Dungeon ‘evoca’ Kamala, con lo stesso identico personaggio e trucco che aveva in WWF.

Jim Duggan in un’intervista parla di questa minaccia del Dungeon of Doom.

Jim Duggan vs. Kamala (w/The Taskmaster)
Okay, il Dungeon of Doom promette di essere una fra le storie peggiori di sempre e mi sa che andrà avanti per tutto il ’95! Non proprio l’ideale quando sta per iniziare la trasmissione di Nitro e la Monday Night War. Kamala contro Duggan nel 1995 è un colpo duro allo stomaco degli spettatori, già tre anni prima sarebbe stato insopportabile, possiamo ringraziare la presenza di Hulk Hogan per questo revival di inizio anni ’90 in WCW. Partiamo da un presupposto: non ci sono manovre di Wrestling, Kamala abbraccia Hacksaw per non so quanto tempo, non sembra nemmeno una Bear Hug. E a spezzare questo non-match c’è l’intervento di Zodiac (che è Brutus Beefcake, o The Butcher se preferite chiamarlo così, o magari The Man with no name fino a poche settimane prima), che attacca alle spalle Jim Duggan e permette a Kamala di schienarlo dopo 6 minuti. 2/10, terrificante, se prima dicevo che una sfida da 6 minuti non può essere così malvagia, qui mi ricredo, è un orrore. Da evitare, non c’è nemmeno qualcuno che fischia, sono tutti disinteressati.

Intervista a “Macho Man” Randy Savage, che continua la sua rivalità con Ric Flair mentre promuove la marca Slim Jim con un vestito ridicolo a tema pubblicitario.

Dave Sullivan vs. Diamond Dallas Page (w/Diamond Doll & Maxx Muscle)
Arrivato al quarto match mi sono reso conto che questo evento è tutto sommato un house show sulla spiaggia con scarsa costruzione e sfide mal gestite. Dopo aver vinto il match di braccio di ferro (già…) nell’evento precedente, Dave/Evad Sullivan cerca di causare nuovi problemi a DDP, che è in rampa di lancio ma contro l’avversario sbagliato per avere l’attenzione del pubblico. Almeno a questo punto dell’anno la WCW ha realizzato che bisogna dare il minor tempo possibile al secondo Sullivan, perciò dopo aver dominato per qualche minuto, Maxx Muscle lo distrae e DDP può chiudere con la Diamond Cutter dopo 5 minuti e 4 secondi. 4/10, anche se Page subisce per tutta la sfida, è quasi uno squash a suo favore perché l’avversario ha la stessa offensiva di un jobber che non riesce ad assestare un colpo valido. Terza sfida di pessimo livello in successione, e dopo quattro match ancora non è stata raggiunta la sufficienza. Siamo sui livelli di Uncensored ’95 per ora!

Promo degli Harlem Heat, pronti ad affrontare gli altri due team.

WCW World Tag Team Title: Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray) (w/Sister Sherri) (c) vs. The Blue Bloods (Earl Robert Eaton & Lord Steven Regal) vs. The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags) [Triangle Match]
Il Triangle match della WCW non è un Three Way Tag Team match, anzi, è una sfida due contro due nella fase iniziale. Per la prima volta nello show si sentono dei cori per qualcuno e sono a favore dei Nasty Boys. L’arbitro fa partire il lancio della moneta ma tutti ottengono lo stesso lato quindi viene fatto di nuovo, così si parte con Nasty Boys contro Harlem Heat. La sfida è caotica, tanti cambi, a volte troppa gente sul ring e non si capisce chi sta facendo cosa, perciò anche qui il match è scomodo da guardare e non c’è un motivo particolare per concentrarsi e seguire tutto, tanto anche il finale è assurdo. Stevie Ray collassa su Regal ma viene schienato da Saggs, che dunque ottiene lo schienamento e festeggia, invece viene contato lo schienamento di Stevie Ray su Regal (non credo che le regole del Wrestling funzionino in quel modo), dunque gli Harlem Heat mantengono dopo 13 minuti e 41 secondi. 5/10, nella media, un match che non ha particolari pregi ma che riesce a togliere l’entusiasmo al pubblico che invece all’inizio era caldissimo. Questo triangolare fra tag team l’ho visto fare in modi migliori in altre occasioni (e altre federazioni), perciò è un esperimento riuscito seppure gestito male.

Gli Harlem Heat festeggiano il successo nella sfida con la manager Sherri.

Randy Savage vs. Ric Flair [Lifeguard Lumberjack Match]
Ci sono le bagnine ma servono a fare presenza all’esterno, in realtà sono i Lumberjack (lottatori del roster) a fare la differenza. E come sempre penso che sia una brutta stipulazione, di quelle che tolgono il senso di una rivalità così accesa. Che poi anche con questi difetti strutturali Savage e Flair riescono a garantire un buono spettacolo, con momenti intensi come una Figure 4 Leg Lock ribaltata. Randy Savage ha la meglio nel finale e si lancia con il Flying Elbow Drop per lo schienamento vincente in 13 minuti e 55 secondi. 7+/10, il migliore match dello show, anche se non è memorabile o nemmeno al livello del main event del pay per view precedente. Sinceramente la vittoria di Macho Man era facile da prevedere visto che era l’uomo dell’evento per i legami con lo sponsor (e la maglia a tema), una sconfitta non sarebbe stata l’ideale per promuovere un prodotto.

Promo di Vader, intenso come sempre, forse anche troppo perché distrugge tutto ed è minaccioso. It’s Vader Time! Il wrestler è pronto.

Hulk Hogan invece prende la sfida sul piano del divertimento, si sa che andare contro la peggiore minaccia della federazione non dovrebbe nemmeno rappresentare un momento di tensione! Ci sono anche Dennis Rodman (giocatore NBA dei Chicago Bulls) e l’immancabile manager Jimmy Hart.

WCW World Heavyweight Title: Hulk Hogan (w/Dennis Rodman & Jimmy Hart) (c) vs. Vader [Steel Cage Match]
Hulk Hogan è a un passo dall’anno di regno, ma deve superare questa prova contro l’avversario più minaccioso della WCW, Vader, che invece è ormai al suo ultimo pay per view nella federazione. Il match è eccessivamente a favore dell’Hulkster, addirittura indossa l’armatura di scena dell’avversario per colpirlo a testate. Vader ha una fase di dominio centrale ma poi subisce come non lo si era mai visto prima d’ora. Zodiac cerca di intervenire, avvicinandosi alla gabbia (che è chiusa) ma Dennis Rodman lo respinge con una sedia, perciò è un intervento inutile. Dopo aver messo KO lo sfidante, Hogan connette con l’Atomic Leg Drop, poi cerca di fuggire ma Vader a sorpresa reagisce e lo blocca finché non viene distrutto a suon di Chop, così Hogan può fuggire e trionfare nella sfida dopo 13 minuti e 13 secondi. 6/10, per quanto mi riguarda è un match sufficiente, ma che non rivedrei mai una seconda volta, c’è troppo vantaggio da parte di Hulk Hogan e Vader perde la sua aura minacciosa, trovandosi distrutto in continuazione dal campione mondiale.

Non è ancora finita, Ric Flair raggiunge Vader nella gabbia e perde le staffe, lamentandosi della sua sconfitta, a quel punto il lottatore lo afferra alla gola ma arriva anche Arn Anderson a fermarlo. Flair e Anderson si danno alla fuga e c’è dunque un cambio di personaggio per Vader, che comunque viene fischiato lo stesso e i fan gli lanciano pure la spazzatura addosso.


Voto finale: 3/10, potete far finta che questo evento non esista, non succede nulla degno di nota. L’atmosfera è veramente spettacolare, bisogna ammetterlo, c’è la spiaggia di contorno e tante persone attorno al ring, purtroppo non c’è quella passione che contraddistingue il pubblico di uno show di Wrestling, soltanto nelle ultime tre sfide i fan si fanno sentire, prima c’è il vuoto assoluto e il disinteresse generale, alimentato da sfide pessime. Non c’è un match raccomandabile, non c’è qualcosa che valga la pena di seguire anche se come spesso accade il grande del lavoro lo fanno Ric Flair e Randy Savage, che sembrano tenerci alla riuscita della sfida, mentre Hulk Hogan non prende nemmeno seriamente Vader e lo tratta al pari di tanti avversari che sono caduti contro di lui. Una delusione personale è quella fra Sting e Meng, dopo il match precedente mi aspettavo una sfida almeno di pari qualità. Per fortuna l’evento è più breve delle 2 ore e 30 minuti, quindi non c’è nulla di eccessivamente prolungato, ma davvero, è uno show su una spiaggia che non ha la qualità di un pay per view. Da evitare a tutti i costi.

mercoledì 23 novembre 2016

Recensione Raw episodio 125 (21 agosto 1995)

Recensione Raw 125
21 agosto 1995 da Worcester (Massachusetts)
Durata show: 46:11

Ultimo episodio prima di Summerslam, che si apre con un breve promo di Undertaker. Inoltre è l’ultima puntata che precede la Monday Night War perché con il ritorno a settembre il clima sarà decisamente più acceso (anche se non c’è Raw contro il primo episodio di WCW Nitro).

Joe Hancock & Roy Raymond vs. Men On A Mission (King Mabel & Sir Mo)
Scontro facile ma tremendamente lungo per gli standard di quello che dovrebbe essere, quattro minuti di noia con i Men on a Mission sul ring. I fan chiamano Diesel, che non si presenta. Mabel vince con un Belly to Belly Suplex. Squash.

King Mabel dopo la vittoria lancia la sfida a British Bulldog e Lex Luger, ma non interviene nessuno.

Dean Douglas promuove i Men on a Mission, mostrando il suo cattivo gusto nei match di Wrestling (la settimana prima ha ‘distrutto’ Bret Hart). La parola chiave sulla lavagna è “nuovo campione” perché è convinto che Diesel verrà sconfitto da King Mabel.

The 1-2-3 Kid vs. The Brooklyn Brawler
Brawler attacca l’avversario prima dell’inizio della sfida ma questo non basta ad evitare che diventi un sacco di patate che subisce per tutto il tempo, con il Roll-up vincente di 1-2-3 Kid in chiusura. Squash.

Tatanka vs. The Undertaker
Tatanka è diventato difficile da sopportare nel ’95, pensare che due anni prima sembrava un lottatore con grandi prospettive per sfondare i ranghi. Qui il nativo americano ha diverse fasi in cui è in vantaggio, ma Undertaker compie tutte le sue manovre caratteristiche e poi vince con il Tombstone Piledriver, mostrando che ormai l’avversario è nella fase decadente della sua carriera. 5/10, match poco interessante e prevedibile, senza alcuna valida ragione per riuscire ad apprezzarlo a parte un finale pulito che mette la parola fine su ogni dubbio sul wrestler principale fra loro. Undertaker continua così il suo periodo mediocre, che per fortuna dovrebbe essere vicino alla fine. E credetemi, poi sarà di nuovo uno fra i nomi principali della federazione!

Summerslam Report con brevi interviste di pochi secondi e nessun annuncio, d’altronde l’evento è ormai vicino e non c’è più nulla da dire attraverso un segmento registrato in studio.

Jean-Pierre LaFitte vs. Scott Taylor
Okay, qui devo ammettere che LaFitte si è impegnato a rendere una sfida inutile in qualcosa di guardabile. Il lottatore appoggia la bandiera da pirata sul petto del rivale prima di lanciarsi con la Cannonball per lo schienamento vincente. Squash.

Nuova vignetta di Goldust, che da Hollywood cita film e conclude con l’immortale “Hasta la vista, baby” di Terminator 2.

Intervista sul ring a Diesel, che appare relativamente tranquillo in vista del match contro Mabel e dice che ‘gira a diesel’. British Bulldog si presenta e gli spiega che Lex Luger non è disponibile, ma possono fare squadra insieme.

Diesel & The British Bulldog vs. Men On A Mission (King Mabel & Sir Mo)
Mo si presenta da solo mentre Mabel interviene in seguito e… scatta il No Contest? Credevo che fosse un match di coppia. Senza voto, impossibile valutarlo, anche perché è di breve durata.

In realtà tutto diventa chiaro quando British Bulldog si unisce a Mabel e Mo nell’assalto a Diesel, schierandosi dalla parte di Jim Cornette. Diesel indossa la corona di King of the Ring e la cintura mondiale, poi Jerry Lawler nel backstage si unisce alla festa di questa alleanza contro Diesel.

Viene ufficializzato che il vincitore del Ladder match fra Shawn Michaels e Diesel dovrà affrontare Sid per la cintura intercontinentale nel prossimo episodio di Raw, l’11 settembre al ritorno dalla breve pausa estiva.


Voto finale: 5/10, come show di costruzione per Summerslam è accettabile, anche se è a basso sforzo. Il tradimento di British Bulldog non è così clamoroso come dovrebbe essere, se fosse stato su Lex Luger sarebbe comprensibile, invece Luger non tornerà nemmeno a Raw per passare alla WCW, annullando dunque l’unico vero grande effetto che tutto ciò poteva avere, anche se di sicuro Bulldog funziona meglio da heel a meno che gli show non siano nel Regno Unito. Undertaker contro Tatanka non è nulla di memorabile, mentre i Men on a Mission non sono mai decenti sul ring, né in sfide brevi, né quando hanno la scena principale per loro.

martedì 22 novembre 2016

Recensione WCW Great American Bash (18 giugno 1995)

Recensione WCW Great American Bash 1995
18 giugno 1995 Dayton (Ohio)
Durata show: 2:38:12

Ci troviamo in un evento senza il campione mondiale Hulk Hogan e questa è un’ottima opportunità per dare spazio ad altri lottatori, ad esempio le giovani stelle che possono così trovarsi nel main event: Randy Savage e Ric Flair, ritirati fino a poco tempo prima. Ehm, anche senza Hulk non cambia molto! Great American Bash rimane il maggiore evento estivo per la WCW e c’è tutto l’intento per farlo passare come tale.

Alex Wright vs. Flyin' Brian
Si parte con quello che nella qualità è il match con maggiore potenziale (avrei detto Flair vs Savage, ma siamo nel ’95, cinque anni prima avrei puntato su quello). Il ritorno di Brian Pillman in pay per view è perfetto, fra Headscissors e manovre all’esterno è un preludio alla divisione Light Heavyweight che avrebbe contraddistinto la WCW negli anni a seguire. E qui siamo ancora prima dell’arrivo di Guerrero, Malenko e gli altri membri di punta della divisione. Flyin’ Brian semplicemente funziona al meglio e mostra un’aggressività che in passato non aveva. Alex Wright ha così modo di disputare un match in grado di lanciarlo ed è lui a vincere con un Roll-up dopo 15 minuti e 42 secondi. 8/10, la WCW torna a sfornare quei match per cui si era contraddistinta a inizio anni ’90 prima di perdere la sua identità. Questo è un match d’apertura nel vecchio stile, ma con le giuste mosse e la psicologia adatta a renderlo facile da seguire.

C’è subito un altro match, ma non è una sfida tradizionale, bensì un Arm Wrestling Contest, la sfida del braccio di ferro, fra Diamond Dallas Page e Dave/Evad Sullivan, che purtroppo è ancora parte del roster e continua con la sua comicità quasi demenziale che non fa ridere. In “palio” c’è un appuntamento con la Diamond Doll di DDP, Kimberly, oppure recuperare il coniglio di Dave. Ovviamente Sullivan ha le sue priorità e grazie a un errore di Kimberly (forse volontario) è lui a vincere e recupera il coniglio, ignorando la Diamond Doll. DDP è furioso e dà la colpa sia a lei che alla guardia del corpo Maxx Muscle. Poi si sfoga in un’intervista e non accetta quella sconfitta. Segmento lungo e poco divertente, ma lo preferisco invece di vedere Dave Sullivan sul ring.

Jim Duggan vs. Sgt. Craig Pittman
Sfida fra lottatori patriottici, ma Pittman è l’heel e il pubblico è tutto dalla parte di Duggan. Pittman non lo conoscevo ma dimostra un uso ottimo di manovre di arti marziali (vere, non le MMA fasulle di Uncensored) ed è anni avanti nello stile a qualcosa che diventerà poi popolare più avanti con Ken Shamrock e altri lottatori. Buone manovre di sottomissioni mentre Duggan sembra incredibilmente impegnarsi e tirar fuori una prestazione accettabile. Nel finale Pittman applica il Jujigatame (Cross Armbreaker) e Duggan tocca le corde, ma la presa viene continuata e quindi scatta la vittoria per squalifica per Jim Duggan in 8 minuti e 13 secondi. 6/10, a sorpresa mi sono divertito con un match del genere, darei i meriti a Pittman ma anche il suo avversario ha fatto una buona prestazione. Non do più della sufficienza ma è già un punto a favore.

Intervista ai Blue Blood, Robert Eaton e Steven Regal, che da nobili parlano con classe e superiorità nei confronti dei Nasty Boys.

Bunkhouse Buck & Dick Slater (w/Col. Robert Parker) vs. Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray) (w/Sister Sherri)
Nel filmato di riepilogo si vede chiaramente Robert Parker baciare a tradimento Sherri, chissà come sarebbe visto oggi un segmento del genere, probabilmente ci sarebbero polemiche a non finire. Non riesco ad identificare chi dovrebbe tifare il pubblico visto che fino a quel momento sono stati tutti ostili ai fan. Il ring attire degli Harlem Heat mi ricorda quello di una macchina di Grand Theft Auto III talmente è surreale con le fiamme sul nero. Il match è una rissa dall’inizio alla fine, non c’è Wrestling, c’è intensità negli attacchi per dare un senso alla rivalità accesa, mentre il pubblico è in silenzio ed è insofferente, appunto non sapendo quale team è il male peggiore. Il finale è fra i più caotici perché Booker T e Buck cercano di schienarsi a vicenda con il Roll-up più statico di sempre, Parker spinge Buck sul rivale, ma arriva Sherri a invertire lo schienamento ed è Booker a chiudere sull’avversario, portando gli Harlem Heat alla vittoria in 8 minuti e 39 secondi. 5/10, sicuramente non è una buona sfida, nel periodo di maggiore popolarità gli Harlem Heat non sono riusciti a concretizzare, e se non ce l’hanno fatta contro i Nasty Boys dubito che avessero una chance contro questa squadra.

Filmato registrato sulla rissa fra Vader e Hulk Hogan, separati dagli altri lottatori. Il commissario Nick Bockwinkle decide di concedere un rematch a Vader per la cintura mondiale in uno Steel Cage match a Bash at the Beach ’95, il prossimo evento (che è anche l’ultimo pay per view WCW prima della Monday Night War).

Ric Flair si scatena in un promo, cita anche il match annunciato fra Hogan e Vader, per poi aggredire verbalmente Randy Savage nel suo stile.

WCW World Television Title Match: Arn Anderson (c) vs. The Renegade (w/Jimmy Hart)
Ancora una volta Renegade viene fatto sembrare Ultimate Warrior, portandosi dietro una reputazione infame da imitatore mentre c’è chi nel pubblico crede davvero che sia la stessa persona. Renegade per continuare l’imitazione sembra invocare gli spiriti durante la sfida, continuando a ispirarsi a un lottatore che non è lui, ma per qualche ragione c’è chi ci crede. Anderson cerca di tirar fuori dall’avversario la prestazione della vita, però è impossibile perché è contro un wrestler con scarse abilità. Renegade si lancia dalla terza corda con un Diving Splash e schiena l’avversario in 9 minuti e 7 secondi per vincere la cintura televisiva. 5.5/10, apprezzo gli sforzi fatti da Arn Anderson ma non c’è proprio nulla che possa salvare una sfida di Renegade. Almeno non è terribile, anche se fa strano vederlo uscire con la cintura continuando a seguire la falsa scia di un’altra persona.

In prima fila c’è The Giant, che qui è ancora uno ‘spettatore’ ma vista la stazza e il tono minaccioso con cui guarda Jimmy Hart, è chiaro che il suo debutto è vicino.

Intervista di “Mean” Gene ai Nasty Boys, che come sempre urlano alla telecamera blaterando frasi aggressive che probabilmente piacevano al pubblico dell’epoca.

WCW World Tag Team Title Match: The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags) (c) vs. The Blue Bloods (Earl Robert Eaton & Lord Steven Regal)
Due stili di lotta molto diversi fra loro, in questo caso il match risulta accettabile, penso che i Blue Boods siano una buona squadra da seguire per le loro tattiche scorrette mentre i Nasty sono imprevedibili. A decidere le sorti del match sono gli Harlem Heat, che vogliono causare una sconfitta ai Nasty Boys ma si ritrovano a causare un finale confusionario in cui Booker attacca Saggs, ma colpisce involontariamente anche Eaton ed è lui ad essere schienato da Saggs dopo 15 minuti e 3 secondi. I Nasty mantengono le cinture. 6-/10, non penso che sia uscito un gran match, è appena guardabile e la lunga durata non è proprio il meglio per coprire certe fasi vuote. Il finale è influenzato da un intervento esterno nel modo più caotico che si possa immaginare.

Viene mostrato il tabellone del torneo per l’assegnazione della cintura vacante di United States Champion che prima era in possesso di Vader, con Meng contro Sting che è la seconda semifinale, ma siccome nella prima semifinale Randy Savage e Ric Flair si fanno contare fuori, non ci sarà nessun altro finalista, dunque Meng contro Sting diventa automaticamente anche la finale. Un po’ controverso ma almeno vuol dire che il prossimo match è quello decisivo.

Il colonnello Robert Parker viene intervistato con Meng prima del match per la cintura americana. Poi è il turno di un’intervista a Sting.

WCW United States Heavyweight Title: Meng (w/Col. Robert Parker) vs. Sting
Ancora una volta Sting riesce a rendere di buon livello il match che lo riguarda, anche se devo ammettere di apprezzare anche Meng, sicuramente appare come una sfida diversa dal solito anche per un veterano come lo era già Sting, che qui incassa colpi per la maggior parte del match, rimanendo in difficoltà e rendendo credibile il pericolo rappresentato dal rivale. Il momento della sua reazione è grandioso, con il pubblico partecipe, coinvolto nel tifo per lui. Arriva la Scorpion Death Lock, ma non basta per chiudere, perciò Sting si lancia con una Diving Clothesline e con un Diving Splash, senza ancora avere la meglio. Alla fine il wrestler ha la meglio con una Jumping DDT che gli permette di sconfiggere Meng dopo 13 minuti e 34 secondi. 8-/10, non ha la stessa qualità della sfida iniziale ma allo stesso tempo racconta una storia ed è convincente. Meng esce bene dalla sfida mentre Sting si prende una cintura che lo riporta al centro dell’attenzione anche nel pieno dell’Hulkamania.

Intervista a Randy Savage, che si congratula con i suoi amici Sting e Renegade per le loro vittorie, poi si sente pronto per affrontare Ric Flair.

Randy Savage (w/Angelo Poffo) vs. Ric Flair
La WCW cerca di farlo passare per il match del secolo, la sfida più grande mai vista ma in realtà loro si sono affrontati a Wrestlemania VIII. La storia del match è che Savage ha preso la sfida sul personale perché Flair ha aggredito suo padre a Slamboree, mostrandosi aggressivo per tutto il mese. Savage domina la parte iniziale del match, che praticamente si tiene quasi tutta all’esterno del ring, con alcuni errori che portano Flair a recuperare e danneggiarlo. La sfida mantiene la giusta tensione e Savage riesce a connettere il Flying Elbow Drop, ma non è abbastanza per vincere. Disinteressato al risultato, Macho Man cerca di usare la campanella per colpire il rivale ma l’arbitro gliela porta via, perciò lui si lancia all’esterno ma va a finire contro le transenne. Flair strappa il bastone del padre di Savage e lo usa per colpirlo e andare allo schienamento dopo 14 minuti e 42 secondi. 8/10, il team di commento esagera come sempre definendolo il ‘match più emozionante della storia del Wrestling’, ma in realtà la loro sfida a Wrestlemania VIII lo era molto di più. In ogni caso è una buona sfida e un main event decente, capace di garantire alcuni grandi momenti, anche se a un certo punto è solo Ric Flair a guidare il match, con Savage che appare affaticato.

Nel finale Savage è provato da questa sconfitta mentre Flair riesce ad emergere vincitore in chiusura di evento.


Voto finale: 6/10, un pay per view senza Hulk Hogan riesce a essere convincente nelle sue due sfide principali ed ha una sfida d’apertura energica e spettacolare, mentre non riesce a vendere molto, risentendo dunque dell’assenza del campione mondiale, ma allo stesso tempo proponendo sfide capaci di sopperirne la mancanza. Tutta la parte centrale dell’evento soffre di una mediocrità che rischia di affossarlo, ma almeno l’ultima ora regala molte soddisfazioni agli spettatori, con Ric Flair e Randy Savage protagonisti di una sfida intensa, che fa dimenticare il calo di qualità delle sfide di Macho Man dopo il suo primo ritiro. La mia maggiore critica va all’idea di Renegade e del lancio che lo ha portato a vincere la cintura televisiva. Forse appare come un evento di passaggio, ma ci sono due cambi di cintura e alcuni validi momenti per renderlo piacevole e migliore degli eventi precedenti.

lunedì 21 novembre 2016

Recensione Raw episodio 124 (14 agosto 1995)

Recensione Raw 124
14 agosto 1995 da Worcester (Massachusetts)
Durata show: 46:03

Al tavolo di commento c’è Ted DiBiase al posto di Jerry Lawler, che sarà impegnato sul ring contro Shawn Michaels.

Doink vs. Waylon Mercy
Come sempre, Mercy stringe la mano all’arbitro e cerca di stringerla anche al suo avversario, ma Doink rifiuta, sapendo che tanto si sarebbe comportato comunque in modo aggressivo a inizio sfida. A sorpresa, ormai il clown non ha nemmeno una fase d’attacco e viene colpito in continuazione dal rivale, che poi gli applica la Sleeper Hold e lo fa cedere in breve tempo. Il pubblico urla a Waylon Mercy “sei una fregatura”. Squash.

Promo di debutto di Goldust da Hollywood, dice che le star sono tutte finte, c’è chi scrive i loro discorsi e loro fingono, poi chiede di guardarlo negli occhi e riconoscere il suo talento naturale. Dice di voler sconfiggere Diesel e guadagnare altro oro da mettersi addosso. Il suo sospiro e il bacio mandato alla telecamera mi avrebbero dato gli incubi nel ’95, credetemi, questo è un promo di forte impatto, maturo e tanto avanti con i tempi. Considero Goldust il vero precursore dell’era Attitude perché si basa sullo shock visivo.

Henry Godwinn raggiunge lo stage quando Ted DiBiase parla male di lui, lo fa inginocchiare e poi gli getta addosso un secchiello pieno di… non voglio saperlo ma fa schifo. DiBiase non è più disponibile al commento ed è Dok Hendrix a sostituirlo. Oh, no, uno fra i peggiori commentatori!

Bill Garrett & Cody Wade vs. The Smoking Gunns (Bart Gunn & Billy Gunn)
Uno fra i peggiori team viene mandato contro gli Smoking Gunns, sono inguardabili, per fortuna la sfida dura poco.

Dean Douglas spiega la definizione di ‘esecuzione’ e getta fango su un match fra Bret Hart e Del Ray, criticando il canadese (che è ovviamente un wrestler migliore di lui), bocciandolo. Personaggio sgradevole. Rimpiango i King’s Court!

Il campione intercontinentale Shawn Michaels si prepara ad affrontare Jerry Lawler e balla nel backstage.

Viene annunciato Undertaker contro Tatanka nel prossimo episodio di Raw.

Hunter Hearst Helmsley vs. Jeff Hardy
Jeff Hardy ottiene pure la grafica introduttiva in questa puntata, ed è in pieno vantaggio nella prima parte del match. Poi Hunter comincia il suo dominio e chiude con il Pedigree per l’inevitabile finale. Squash.

Summerslam Report con l’annuncio di Barry Horowitz contro Skip al pay per view. Se superano i 5 minuti rimarrò sorpreso.

Henry O. Godwinn vs. Russ Greenberg
Un altro match orrendo ma breve, chiuso con lo Slop Drop di Godwinn. Squash.

Isaac Yankem usa il trapano sui denti di una cliente, che urla per tutto il tempo.

WWF Intercontinental Title Match: Shawn Michaels (c) vs. Jerry Lawler
Michaels domina la sfida tranne per qualche secondo in cui Lawler riesce ad attaccarlo, ma generalmente è un match a senso unico, con Sid all’esterno che aspetta di sfavorire il suo avversario (anche se non saranno contro a Summerslam). Quando HBK esegue la Sweet Chin Music, Sid interviene e fa scattare la squalifica. 6.5/10, sfida basata sul carisma dello Showstopper, e il pubblico pare impazzire per lui. Lawler non fa granché.

Sid continua il suo assalto, ma arriva Razor Ramon ad aiutare Michaels, anche se ha un eccesso di ego e lo spintona per essere lui a connettere con il Razor’s Edge. Lawler glielo impedisce e i due heel se ne vanno mentre c’è tensione fra Michaels e Ramon, che si contendono la cintura a terra. Non so se ricordate la storia che ha portato al Ladder match di Wrestlemania X, aveva a che fare con due cinture intercontinentali e Michaels che si proclamava il vero campione perché gli era stata tolta d’ufficio. Il Bad Guy non consegna la cintura al campione ma la fa cadere a terra e interviene Diesel a calmare gli animi. Grande finale di show.


Voto finale: 6/10, il post-main event per la chiusura di Raw è veramente ottimo, con uno fra i migliori segmenti mai visti nello show, che crea il giusto interesse in vista di un Ladder match fra due lottatori apprezzati dal pubblico, ma ostili fra loro (niente sportività eccessiva). Goldust ha il momento di maggiore presenza con un debutto impressionante, chissà quanti si saranno sconvolti di vedere una figura così controversa all’epoca. Dean Douglas e Isaac Yankem hanno dei promo sgradevoli e abbassano il livello dello show ma non c’è nulla di tendenzialmente sbagliato. Sì, ci sono due sfide a senso unico su quattro di pessimo livello, ma in generale è uno show che svolge il suo dovere e mi sento di promuoverlo anche se con il minimo d’ufficio. Sicuramente il passaggio agli eventi in pay per view mensili comincia a dare un ruolo maggiore a Raw nella costruzione delle rivalità.