Recensione WCW Great American Bash 1995
18 giugno 1995 Dayton
(Ohio)
Durata show: 2:38:12
Ci troviamo in un evento senza il campione mondiale Hulk
Hogan e questa è un’ottima opportunità per dare spazio ad altri lottatori, ad
esempio le giovani stelle che possono così trovarsi nel main event: Randy
Savage e Ric Flair, ritirati fino a poco tempo prima. Ehm, anche senza Hulk non
cambia molto! Great American Bash rimane il maggiore evento estivo per la WCW e
c’è tutto l’intento per farlo passare come tale.
Alex Wright vs. Flyin'
Brian
Si parte con quello che nella qualità è il match con maggiore
potenziale (avrei detto Flair vs Savage, ma siamo nel ’95, cinque anni prima
avrei puntato su quello). Il ritorno di Brian Pillman in pay per view è
perfetto, fra Headscissors e manovre all’esterno è un preludio alla divisione
Light Heavyweight che avrebbe contraddistinto la WCW negli anni a seguire. E
qui siamo ancora prima dell’arrivo di Guerrero, Malenko e gli altri membri di
punta della divisione. Flyin’ Brian semplicemente funziona al meglio e mostra
un’aggressività che in passato non aveva. Alex Wright ha così modo di disputare
un match in grado di lanciarlo ed è lui a vincere con un Roll-up dopo 15 minuti
e 42 secondi. 8/10, la WCW torna a sfornare quei match per cui si era
contraddistinta a inizio anni ’90 prima di perdere la sua identità. Questo è un
match d’apertura nel vecchio stile, ma con le giuste mosse e la psicologia
adatta a renderlo facile da seguire.
C’è subito un altro match, ma non è una sfida tradizionale,
bensì un Arm Wrestling Contest, la sfida del braccio di ferro, fra Diamond
Dallas Page e Dave/Evad Sullivan, che purtroppo è ancora parte del roster e
continua con la sua comicità quasi demenziale che non fa ridere. In “palio” c’è
un appuntamento con la Diamond Doll di DDP, Kimberly, oppure recuperare il
coniglio di Dave. Ovviamente Sullivan ha le sue priorità e grazie a un errore
di Kimberly (forse volontario) è lui a vincere e recupera il coniglio,
ignorando la Diamond Doll. DDP è furioso e dà la colpa sia a lei che alla
guardia del corpo Maxx Muscle. Poi si sfoga in un’intervista e non accetta
quella sconfitta. Segmento lungo e poco divertente, ma lo preferisco invece di
vedere Dave Sullivan sul ring.
Jim Duggan vs. Sgt.
Craig Pittman
Sfida fra lottatori patriottici, ma Pittman è l’heel e il
pubblico è tutto dalla parte di Duggan. Pittman non lo conoscevo ma dimostra un
uso ottimo di manovre di arti marziali (vere, non le MMA fasulle di Uncensored)
ed è anni avanti nello stile a qualcosa che diventerà poi popolare più avanti
con Ken Shamrock e altri lottatori. Buone manovre di sottomissioni mentre
Duggan sembra incredibilmente impegnarsi e tirar fuori una prestazione
accettabile. Nel finale Pittman applica il Jujigatame (Cross Armbreaker) e
Duggan tocca le corde, ma la presa viene continuata e quindi scatta la vittoria
per squalifica per Jim Duggan in 8 minuti e 13 secondi. 6/10, a sorpresa mi
sono divertito con un match del genere, darei i meriti a Pittman ma anche il
suo avversario ha fatto una buona prestazione. Non do più della sufficienza ma
è già un punto a favore.
Intervista ai Blue Blood, Robert Eaton e Steven Regal, che da
nobili parlano con classe e superiorità nei confronti dei Nasty Boys.
Bunkhouse Buck & Dick Slater (w/Col. Robert Parker) vs. Harlem Heat
(Booker T & Stevie Ray) (w/Sister Sherri)
Nel filmato di riepilogo si vede chiaramente Robert Parker
baciare a tradimento Sherri, chissà come sarebbe visto oggi un segmento del
genere, probabilmente ci sarebbero polemiche a non finire. Non riesco ad
identificare chi dovrebbe tifare il pubblico visto che fino a quel momento sono
stati tutti ostili ai fan. Il ring attire degli Harlem Heat mi ricorda quello
di una macchina di Grand Theft Auto III talmente è surreale con le fiamme sul
nero. Il match è una rissa dall’inizio alla fine, non c’è Wrestling, c’è
intensità negli attacchi per dare un senso alla rivalità accesa, mentre il
pubblico è in silenzio ed è insofferente, appunto non sapendo quale team è il
male peggiore. Il finale è fra i più caotici perché Booker T e Buck cercano di
schienarsi a vicenda con il Roll-up più statico di sempre, Parker spinge Buck
sul rivale, ma arriva Sherri a invertire lo schienamento ed è Booker a chiudere
sull’avversario, portando gli Harlem Heat alla vittoria in 8 minuti e 39
secondi. 5/10, sicuramente non è una buona sfida, nel periodo di maggiore popolarità
gli Harlem Heat non sono riusciti a concretizzare, e se non ce l’hanno fatta
contro i Nasty Boys dubito che avessero una chance contro questa squadra.
Filmato registrato sulla rissa fra Vader e Hulk Hogan,
separati dagli altri lottatori. Il commissario Nick Bockwinkle decide di
concedere un rematch a Vader per la cintura mondiale in uno Steel Cage match a
Bash at the Beach ’95, il prossimo evento (che è anche l’ultimo pay per view
WCW prima della Monday Night War).
Ric Flair si scatena in un promo, cita anche il match
annunciato fra Hogan e Vader, per poi aggredire verbalmente Randy Savage nel
suo stile.
WCW World Television Title Match: Arn Anderson (c) vs. The Renegade
(w/Jimmy Hart)
Ancora una volta Renegade viene fatto sembrare Ultimate Warrior,
portandosi dietro una reputazione infame da imitatore mentre c’è chi nel
pubblico crede davvero che sia la stessa persona. Renegade per continuare
l’imitazione sembra invocare gli spiriti durante la sfida, continuando a
ispirarsi a un lottatore che non è lui, ma per qualche ragione c’è chi ci
crede. Anderson cerca di tirar fuori dall’avversario la prestazione della vita,
però è impossibile perché è contro un wrestler con scarse abilità. Renegade si
lancia dalla terza corda con un Diving Splash e schiena l’avversario in 9
minuti e 7 secondi per vincere la cintura televisiva. 5.5/10, apprezzo gli
sforzi fatti da Arn Anderson ma non c’è proprio nulla che possa salvare una
sfida di Renegade. Almeno non è terribile, anche se fa strano vederlo uscire
con la cintura continuando a seguire la falsa scia di un’altra persona.
In prima fila c’è The Giant, che qui è ancora uno
‘spettatore’ ma vista la stazza e il tono minaccioso con cui guarda Jimmy Hart,
è chiaro che il suo debutto è vicino.
Intervista di “Mean” Gene ai Nasty Boys, che come sempre
urlano alla telecamera blaterando frasi aggressive che probabilmente piacevano
al pubblico dell’epoca.
WCW World Tag Team Title Match: The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry
Sags) (c) vs. The Blue Bloods (Earl Robert Eaton & Lord Steven Regal)
Due stili di lotta molto diversi fra loro, in questo caso il
match risulta accettabile, penso che i Blue Boods siano una buona squadra da
seguire per le loro tattiche scorrette mentre i Nasty sono imprevedibili. A
decidere le sorti del match sono gli Harlem Heat, che vogliono causare una
sconfitta ai Nasty Boys ma si ritrovano a causare un finale confusionario in cui
Booker attacca Saggs, ma colpisce involontariamente anche Eaton ed è lui ad
essere schienato da Saggs dopo 15 minuti e 3 secondi. I Nasty mantengono le
cinture. 6-/10, non penso che sia uscito un gran match, è appena guardabile e
la lunga durata non è proprio il meglio per coprire certe fasi vuote. Il finale
è influenzato da un intervento esterno nel modo più caotico che si possa
immaginare.
Viene mostrato il tabellone del torneo per l’assegnazione
della cintura vacante di United States Champion che prima era in possesso di
Vader, con Meng contro Sting che è la seconda semifinale, ma siccome nella
prima semifinale Randy Savage e Ric Flair si fanno contare fuori, non ci sarà
nessun altro finalista, dunque Meng contro Sting diventa automaticamente anche
la finale. Un po’ controverso ma almeno vuol dire che il prossimo match è
quello decisivo.
Il colonnello Robert Parker viene intervistato con Meng prima
del match per la cintura americana. Poi è il turno di un’intervista a Sting.
WCW United States
Heavyweight Title: Meng (w/Col. Robert Parker) vs. Sting
Ancora una volta Sting riesce a rendere di buon livello il
match che lo riguarda, anche se devo ammettere di apprezzare anche Meng,
sicuramente appare come una sfida diversa dal solito anche per un veterano come
lo era già Sting, che qui incassa colpi per la maggior parte del match,
rimanendo in difficoltà e rendendo credibile il pericolo rappresentato dal
rivale. Il momento della sua reazione è grandioso, con il pubblico partecipe,
coinvolto nel tifo per lui. Arriva la Scorpion Death Lock, ma non basta per
chiudere, perciò Sting si lancia con una Diving Clothesline e con un Diving
Splash, senza ancora avere la meglio. Alla fine il wrestler ha la meglio con
una Jumping DDT che gli permette di sconfiggere Meng dopo 13 minuti e 34
secondi. 8-/10, non ha la stessa qualità della sfida iniziale ma allo stesso
tempo racconta una storia ed è convincente. Meng esce bene dalla sfida mentre
Sting si prende una cintura che lo riporta al centro dell’attenzione anche nel
pieno dell’Hulkamania.
Intervista a Randy Savage, che si congratula con i suoi amici
Sting e Renegade per le loro vittorie, poi si sente pronto per affrontare Ric
Flair.
Randy Savage (w/Angelo Poffo) vs. Ric Flair
La WCW cerca di farlo passare per il match del secolo, la
sfida più grande mai vista ma in realtà loro si sono affrontati a Wrestlemania
VIII. La storia del match è che Savage ha preso la sfida sul personale perché
Flair ha aggredito suo padre a Slamboree, mostrandosi aggressivo per tutto il
mese. Savage domina la parte iniziale del match, che praticamente si tiene
quasi tutta all’esterno del ring, con alcuni errori che portano Flair a
recuperare e danneggiarlo. La sfida mantiene la giusta tensione e Savage riesce
a connettere il Flying Elbow Drop, ma non è abbastanza per vincere.
Disinteressato al risultato, Macho Man cerca di usare la campanella per colpire
il rivale ma l’arbitro gliela porta via, perciò lui si lancia all’esterno ma va
a finire contro le transenne. Flair strappa il bastone del padre di Savage e lo
usa per colpirlo e andare allo schienamento dopo 14 minuti e 42 secondi. 8/10,
il team di commento esagera come sempre definendolo il ‘match più emozionante
della storia del Wrestling’, ma in realtà la loro sfida a Wrestlemania VIII lo
era molto di più. In ogni caso è una buona sfida e un main event decente,
capace di garantire alcuni grandi momenti, anche se a un certo punto è solo Ric
Flair a guidare il match, con Savage che appare affaticato.
Nel finale Savage è provato da questa sconfitta mentre Flair
riesce ad emergere vincitore in chiusura di evento.
Voto finale: 6/10, un pay per view senza
Hulk Hogan riesce a essere convincente nelle sue due sfide principali ed ha una
sfida d’apertura energica e spettacolare, mentre non riesce a vendere molto,
risentendo dunque dell’assenza del campione mondiale, ma allo stesso tempo
proponendo sfide capaci di sopperirne la mancanza. Tutta la parte centrale
dell’evento soffre di una mediocrità che rischia di affossarlo, ma almeno
l’ultima ora regala molte soddisfazioni agli spettatori, con Ric Flair e Randy
Savage protagonisti di una sfida intensa, che fa dimenticare il calo di qualità
delle sfide di Macho Man dopo il suo primo ritiro. La mia maggiore critica va
all’idea di Renegade e del lancio che lo ha portato a vincere la cintura
televisiva. Forse appare come un evento di passaggio, ma ci sono due cambi di
cintura e alcuni validi momenti per renderlo piacevole e migliore degli eventi
precedenti.
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