Recensione WCW
Superbrawl 1995
19 febbraio 1995 da
Baltimore (Maryland)
Durata show:
2:35:12
Primo pay per view per la WCW del ’95, in seguito a
un’edizione di Clash of the Champions decisamente deludente. Vader ha preso il
posto di Butcher nel main event ed è una minaccia credibile per il regno di
Hulk Hogan.
Ci sono problemi tecnici nella versione su WWE Network, che
parte direttamente all’interno del primo match già in corso.
Alex Wright vs. Paul
Roma
Questo match ha una storia interessante. Roma non voleva
assolutamente servire come rampa di lancio ad Alex Wright e per tutto il match
cerca di farlo apparire come un pessimo lottatore. Il risultato? Un match dove
pure un pubblico capace di sopportare le peggiori cose grida disperatamente “boring,
boring” mentre Roma umilia l’avversario, e, visto che deve comunque perdere, lo
fa dopo aver parlato con Paul Orndorff a bordo ring, subendo un Dropkick per
poi cadere ed essere schienato con un Roll-up dopo 13 minuti e 20 secondi. Il
risultato? Paul Roma è stato licenziato dopo il match per comportamento non
professionale. 4/10, orrendo da vedere, Alex Wright ne esce malissimo e non ha
colpa in tutto ciò. Pessimo modo per aprire l’evento.
Mean Gene intervista gli Harlem Heat e Sherri, tutti e tre parlano
della sfida contro i Nasty Boys.
Bunkhouse Buck (w/Col.
Robert Parker & Meng) vs. Jim Duggan
Duggan è uno dei quei lottatori che tende alla ripetitività
estrema, continuando a cercare cori del pubblico in ogni momento possibile per
coprire la lentezza delle sue sfide. Buck ha fatto buoni match, è un ottimo
brawler con uno stile che qualche anno prima lo avrebbe reso popolare ma nel
’95 pare aver perso il suo ritmo (dopo una discreta serie di match contro
Dustin Rhodes l’anno precedente). Non c’è nulla di buono nella sfida, è
un’agonia da seguire. Buck lancia Duggan contro Col. Parker, ma lui non cade
all’esterno e connette con la Three Point Stance per la vittoria per
schienamento in 11 minuti e 54 secondi. 2/10, decisamente sotto il livello
minimo di come dovrebbe essere un match di Wrestling. Jim Duggan è riuscito a
rimanere in WCW fino alla fine del 2000, nonostante prestazioni come questa.
Meng attacca Duggan dopo il match e lo demolisce con dei duri
attacchi.
Intervista di “Mean” Gene ai Nasty Boys, più grintosi degli
Harlem Heat.
Dave Sullivan vs. Kevin Sullivan (w/The Butcher)
Perfino il mio browser ha chiesto pietà al terzo match di
pessimo livello consecutivo e si è chiuso da solo! Dave Sullivan ha cambiato
look, non più da mega fan di Hulk Hogan ma nella norma e questo almeno permette
di vederlo lottare con maggiore serietà. Purtroppo è un match orrendo, nel
senso peggiore del termine, non per colpa di Kevin che è un veterano, Dave
continua a guardarsi attorno confuso, urlando per tutto il tempo. Alla fine
Kevin Sullivan pone fine alla sofferenza della sfida chiudendo con un Roll-up
dopo 7 minuti e 16 secondi. La parte interessante è che Butcher viene
‘sacrificato’ per ottenere la vittoria, mostrando segnali di tensione fra i due
alleati. 1/10, mi dispiace, ma questo è l’incubo di ogni fan di Wrestling. Per
fortuna la breve durata mi evita di dargli 0, anche se sono sette fra i minuti
più lunghi da sopportare.
Intervista a Big Bubba Rogers (che fino a Clash of the
Champions 30 era Guardian Angel, qualche mese prima The Boss) e ad Avalanche,
che sono abbastanza divertenti da sentire al microfono mentre parlano dei loro
avversari, Sting e Randy Savage.
WCW World Tag Team Title Match: Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray)
(w/Sister Sherri) (c) vs. The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags)
Finalmente dopo oltre 50 minuti che lo rendono un evento di
pessimo livello, arriva la prima sfida dove si vede un po’ di Wrestling ben
fatto, anche se il ritmo purtroppo rimane troppo lento per parlare di una sfida
valida. Solo dopo 15 minuti si assiste a qualcosa di buono, con i Nasty Boys
che riescono a gettare a terra gli avversari, ma Booker T viene gettato oltre
la terza corda e anche se Sherri va a colpire in tuffo Stevie Ray per errore,
portando allo schienamento vincente dei Nasty, la decisione viene annullata
perché buttare un avversario oltre la terza corda è da squalifica, quindi i
campioni vincono in 17 minuti e 6 secondi. 5.5/10, c’è amarezza per un finale
così anticlimatico, la sfida si era ormai ripresa e stava dando soddisfazioni.
Il ritmo è troppo lento, qualche minuto in meno e più azione sarebbero stati di
maggiore impatto.
Intervista a Sting e “Macho Man” Randy Savage, buon team ma
non c’è un grande discorso prima della sfida.
Blacktop Bully (w/Col. Robert Parker) vs. Dustin Rhodes
Se il primo nome non vi dice nulla, si sta parlando di Smash
dei Demolition, non so perché poi i lottatori cambiano spesso il nome in
qualcosa di così lontano da quello originale. Se il prospetto era di un
potenziale buon match con fasi di rissa interessanti, la realtà è diversa, è di
pessimo livello, Rhodes non ha nemmeno delle vere occasioni per renderlo
piacevole e il pubblico è muto, disinteressato. Nel finale Col. Parker afferra
un piede a Rhodes e permette a Bully di schienarlo in un altro finale tremendo
dopo 16 minuti e 8 secondi. 4.5/10, altra delusione, troppi minuti per un match
che non ha una chiusura decente. Dustin Rhodes è irriconoscibile e demotivato.
Vader si prepara con la collera, lanciando sedie ovunque, è
furioso e vuole distruggere Hulk Hogan.
Ric Flair invece è in mezzo al pubblico per osservare le
ultime due sfide.
Avalanche & Big Bubba Rogers vs. Randy Savage & Sting
Senza dubbio il migliore match dell’evento, il carisma di
Savage e Sting è eccezionale anche senza un buon gioco di squadra. Più volte i
due lottatori si prendono gioco di Avalanche e lui si infuria. Anche la durata
lo rende adatto a raccontare una storia senza eccedere nei tempi. Rogers da
heel funziona molto meglio, finalmente si è lasciato alle spalle il nome di
Guardian Angel che mi è sempre sembrato strano. Randy Savage va a schienare
Rogers dopo l’Elbow Drop ma non è lui l’uomo legale, perciò è Sting a chiudere
su Avalanche con una Flying Clothesline (ironicamente nemmeno Sting sarebbe
l’uomo legale, ma non ci sono lamentele dall’arbitro) per la chiusura in 10
minuti e 16 secondi. 7.5/10, divertente e dritto al punto, un match non
dispersivo che fa il suo dovere e risulta piacevole. Macho Man è chiaramente la
stella principale, ci sono dei momenti dove viene stimolata l’idea di un
possibile match fra lui e Ric Flair, che osserva da oltre la transenna.
Intervista a Hulk Hogan, che con il suo modo di fare si gioca
tutto contro Vader e vuole la vittoria.
WCW World Heavyweight Title Match: Hulk Hogan (w/Jimmy Hart) (c) vs.
Vader
La sensazione è che il pay per view pare completamente
incentrato su questa sfida, come se potesse diventare un match colossale e
storico per l’Hulkster. Non è così, Vader svolge bene il ruolo del wrestler da
battere, mentre Hogan fa la sua solita sfida dove riesce a superare ogni
avversità. Arriva la ripresa sul finale (con qualche fischio del pubblico per
Hulk, inizia già ad avere gente che gli tifa contro), Big Boot sull’avversario
e Atomic Leg Drop. Arriva lo schienamento, ma Vader esce immediatamente dalla
manovra. Nemmeno Ultimate Warrior ci era riuscito e qui non ha senso. Hogan
viene spinto contro l’arbitro e lui collassa a terra, poi Powerbomb di Vader
che va a chiudere ma non c’è l’arbitro. Ric Flair raggiunge il ring e conta
velocemente a favore dello sfidante, ma non vale. Big Splash in corsa di Vader
e di nuovo schienamento, ma pure Hulk esce all’improvviso. Clothesline che fa
finire Vader oltre la terza corda, ma Flair interviene e causa ad Hogan una
vittoria per squalifica in 15 minuti e 8 secondi. 7-/10, per quanto il match
sia teso e in parte efficace, vedere le mosse finali dei lottatori prive di
significato lo svalorizza, è qualcosa che nel Wrestling non dovrebbe mai
succedere ma qui diventa un punto chiave della sfida. Ancora una volta arriva
una squalifica, quindi pure il main event non dà particolari soddisfazioni e
questo serve ad allungare la rivalità.
In chiusura, Hulk Hogan festeggia la cintura mantenuta
insieme a Sting e Randy Savage sul ring.
Voto finale: 3/10, clamoroso flop per il
primo pay per view del 1995 in WCW. Le ultime due sfide sono le migliori e
salvano l’evento dal diventare uno fra i peggiori di sempre (non che il
risultato sia diverso, quattro match improponibili, uno insufficiente e due
buoni ma non troppo. Le idee dietro ai match sono pessime, due match da oltre
15 minuti chiusi con una squalifica. Sicuramente la sorpresa arriva dalla
squadra formata da Sting e Randy Savage, molto meglio del previsto, e anche i
loro avversari sono all’altezza. Hogan vs Vader non è quel match leggendario
che la WCW credeva di aver realizzato, con una conclusione che pare voler dire
“ci vediamo alla prossima occasione”. Ma il dolore psicologico di vedere
Sullivan contro Sullivan è inaccettabile! Con molta ironia questo pare l’apripista
ideale per uno fra gli eventi più criticati in assoluto, Uncensored ’95. Spetta
alla prossima recensione targata WCW vedere se le critiche sono fondate o se si
è trattato di un giudizio erroneo, ma considerata la qualità della federazione
nel ’95 non ho dubbi che purtroppo si riveleranno veritiere.
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