venerdì 31 marzo 2017

Recensione Raw episodio 154 (08 aprile 1996)

Recensione Raw 154
08 aprile 1996 da San Bernardino (California)
Durata show: 47:57
Rating: 4.7 (vs nessun episodio di Nitro)

Vader (w/Jim Cornette) vs. Yokozuna (w/Mr. Fuji)
Può funzionare un match fra i due pesi massimi? In teoria sì, in pratica è breve e noioso, con l’intervento di Jim Cornette a tenere i piedi a Yokozuna per aiutare Vader a vincere dopo 3 minuti e 44 secondi per schienamento. 5/10, non mi è piaciuta la conclusione anche se devo ammettere che aiuta Vader ad apparire come un mostro totale.

Vader infierisce su Yozokuna e potrebbe avergli rotto la caviglia, perciò l’avversario viene portato via in barella. Lungo periodo di stop? No, tornerà a breve.

Ultimate Warrior torna a Raw (penso che sia la ragione principale per degli ascolti così alti nel ’96). McMahon gli chiede dov’è finito per tre anni e mezzo e lui risponde che ha sentito le voci dei suoi Warriors nella testa, perciò ha deciso di tornare (in pratica non ha risposto alla domanda). Viene fatto capire che sarà un wrestler della nuova generazione ad affrontarlo e si presenta Goldust, a cui Warrior risponde con un ruggito ridicolo, davanti a McMahon che esibisce un disgusto naturale per il suo comportamento sopra le righe. Goldust fa di tutto per avere una conversazione ‘normale’, ma Warrior comincia a usare termini forti e si prende pure la censura, dandogli del ‘mostro’ per poi attaccarlo. Ora capisco perché il guerriero è durato pochi mesi dopo il suo ritorno nel ’96. Viene annunciato un match fra Warrior e Goldust per In Your House 7.

Vader attacca ancora Yokozuna nel backstage con una sedia, rovinandolo ancora più di prima.

Duke Droese vs. Hunter Hearst Helmsley
Questa sfida a senso unico viene usata per far vedere un breve promo di Marc Mero che avverte HHH che sta arrivando per lui… la settimana prossima! In realtà Duke oppone un po’ di resistenza ma crolla dopo il Pedigree in 4 minuti e 30 secondi. 5+/10, non si tratta di un brutto match ma l’interesse da parte mia era al minimo. Non so quanta credibilità dia a HHH dopo la brutta sconfitta contro Warrior a Wrestlemania.

Parte un segmento interminabile con Yokozuna portato in ambulanza.

Match del braccio di ferro fra Ahmed Johnson e British Bulldog, con Owen Hart che cerca di distrarre il rivale di Bulldog e continua a lamentarsi. Finalmente la sfida viene disputata ed è Johnson a vincerla. Bulldog attacca Johnson per cercare di infortunarlo ma lui reagisce. Alla fine ha la meglio l’inglese, che lo getta contro il tavolo all’angolo.

Viene annunciato Goldust contro Savio Vega per la cintura intercontinentale per il prossimo episodio di Raw.

WWF World Heavyweight Title Match: Shawn Michaels (w/Jose Lothario) (c) vs. Jerry Lawler
Diesel è al tavolo di commento. Shawn Michaels prende la sfida alla leggera e Lawler si ridicolizza più volte, non mostrandosi mai come un degno avversario (ma Lawler in WWF è sempre stato così, una macchietta comedy, abilissimo ad attirarsi il pubblico contro). Nel finale HBK domina e chiude per schienamento dopo 8 minuti e 30 secondi. 6/10, solo perché appare naturale vedere Michaels dare una sonora lezione a The King!

Shawn Michaels chiama Diesel sul ring e lui accetta, dopo che scatta la rissa Mr. Perfect aiuta Diesel e lui stordisce il campione mondiale.


Voto finale: 4/10, l’evento sarà sempre ricordato per il terribile promo di Ultimate Warrior, so che ha fatto storia e che è considerato uno fra i peggiori di sempre, specialmente nel confronto con Goldust (che al giorno d’oggi farebbe passare Warrior per il cattivo, viste le motivazioni per aggredire l’avversario solo per il suo modo di vestirsi). L’assalto di Vader a Yokozuna è ben gestito, ma ci sono troppi segmenti, al punto che ciò che funzionava finisce per annoiare. Anche il braccio di ferro viene dilungato ma almeno è interessante per la fisicità. Ciò che ci perde nella puntata è il Wrestling, circa 15 minuti totali divisi su tre match, oltre ad essere tutti e tre di pessimo livello. Puntata focalizzata appunto sulle storie, ma buona parte dello show è difficile da apprezzare e questi 50 minuti pesano come se fosse durato il doppio.

giovedì 30 marzo 2017

Recensione NXT episodio 125 (11 luglio 2012)

Recensione NXT 125
11 luglio 2012 da Full Sail University, Winter Park (Florida)
Durata show: 42:11

Quarto NXT della nuova era, e finalmente cominciano a intravedersi accenni di rivalità con un primo match che emerge dalla sfida finale dello show precedente.

Camacho (w/Hunico) vs. Tyson Kidd
Voto: 7.5/10. Una buona sfida per aprire lo show, Kidd pare veramente amato dal pubblico mentre Camacho con l’aiuto di Hunico gioca sporco per avvantaggiarsi. Hunico viene espulso dall’arbitro ma ormai Camacho è in pieno vantaggio mentre la sfida rallenta il ritmo. Tyson reagisce per cercare di cambiare le sorti della sfida, arriva anche la Sharpshooter però McGillicutty interviene per distrarlo e l’avversario esegue una DDT per la vittoria in 14 minuti e 19 secondi mentre la gente urla ‘this is awesome’. Finalmente, un match adatto per lanciare NXT! Scontro combattuto dove Kidd perde ma esce da eroe, Camacho non mostra particolari doti, ma svolge bene il suo ruolo, rendendosi sgradevole al pubblico.

Vignetta che precede il debutto di Bray Wyatt, come sempre con una grande atmosfera.

Confronto nel backstage fra Justin Gabriel e il “One Man Band” Heath Slater, il quale si proclama una futura leggenda. Fra i due ci sarà un match nella puntata seguente.

Aiden English vs. Bray Wyatt
Squash. Debutto sul ring a NXT per Wyatt (se escludiamo i trascorsi con la vecchia personalità, Husky Harris) e ci vuole poco per arrivare alla vittoria in una sfida dominata da lui, per poi schienare English dopo 1 minuto e 49 secondi.

Intervista a Richie Steamboat, interrotta da Leo Kruger e finisce presto in rissa.

The Prime Time Players (Darren Young & Titus O'Neil) vs. The Usos (Jey Uso & Jimmy Uso)
Voto: 6/10. Ammetto che allo stato attuale ho scarso interesse nel vedere i Prime Time Players, ma qui sembravano un team pronto a fare carriera. Infatti sono loro i protagonisti della sfida ed è Darren Young a ottenere lo schienamento vincente dopo 11 minuti e 49 secondi. Un normale match di coppia, senza troppi pregi ma nemmeno difetti. La sensazione che ho dopo averlo visto è che è stato sufficiente per la sua durata.


Voto finale: 6.5/10, il debutto di Bray Wyatt è qualcosa che vale la pena recuperare, e pure il match iniziale è buono, con un’ottima prestazione di Tyson Kidd. Non è un episodio epocale, ma almeno mostra il potenziale di NXT nel far crescere talenti in un territorio dove chiunque può provare ad emergere.

mercoledì 29 marzo 2017

Recensione Nitro episodio 30 (01 aprile 1996)

Recensione WCW Nitro 30
01 aprile 1996 da Cleveland (Ohio)
Durata show: 52:49
Rating: 2.8 (vs Raw 153: 2.9)

Lo show va in concorrenza con Raw post-Wrestlemania XII, e segna un episodio con ascolti minori del rivale dopo settimane di dominio. La puntata parte al centro dell’azione, con un match già in corso.

Sting vs. The Giant (w/Jimmy Hart)
Non apprezzo particolarmente la scelta di aprire lo show con la sfida già iniziata. Inoltre fa strano vedere Jimmy Hart con The Giant, visto che è anche il manager di Lex Luger, il compagno di Sting. Luger infatti interviene quasi subito e interrompe la sfida dopo 3 minuti, probabilmente in No Contest, non viene spiegato. Non valutabile, è un segmento più che un match.

La sigla parte ora, dopo tre minuti di episodio.

The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags) vs. The Road Warriors (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk) vs. The Steiner Brothers (Rick Steiner & Scott Steiner) [Tag Team Triangle Match]
Sfida a tre team, dove combattono due lottatori sul ring e gli altri entrano ricevendo il cambio, anche dagli avversari. Non è uno dei loro migliori confronti, ma il commento riesce a renderla interessante. Nel finale si scatena il caos fuori dal ring, Scott Steiner rimane all’interno mentre a sorpresa arriva l’aiuto di Johnny Grunge dei Public Enemy contro i Nasty, permettendo a Steiner di ottenere la vittoria per schienamento dopo 15 minuti. 5.5/10, non funziona molto bene questo triangolare a squadre, ci sono quasi soltanto pugni e Suplex, e ben poca psicologia, con cambi che arrivano a caso. Il finale arriva dal nulla e per un intervento esterno.

Arn Anderson & Kevin Sullivan (w/Miss Elizabeth & Woman) vs. Hulk Hogan & The Booty Man (w/The Booty Babe)
Ormai dopo il dominio completo di Hogan sui membri di Horsemen e Dungeon of Doom, questa sfida è dall’esito scontato, con un’altra brutta prestazione di Booty Man. Anderson e Sullivan sembrano davvero sprecati qui, il finale è atroce, Hogan afferra la scarpa di una manager e colpisce Sullivan alla testa per poi schienarlo dopo 7 minuti e 43 secondi. 4/10, orrore assoluto per un match che dovrebbe far ridere, ma fa solo piangere.

Intervista dopo il match a Hulk Hogan e Booty Man, viene rimarcato che non importa quante volte si troveranno contro i loro avversari, saranno sempre loro a vincere. E su questo non ci sono dubbi.

WCW World Heavyweight Title Match: Ric Flair (w/Miss Elizabeth & Woman) (c) vs. Lex Luger
Luger qui combatte cercando il tifo del pubblico e senza la presenza di Jimmy Hart come manager, un po’ inusuale visto che finora ha sempre svolto un ruolo differente. Il match non è particolarmente entusiasmante e gioca molto sulla figura delle manager di Flair. Il Total Package esce dalla Figure 4 Leg Lock, poi arriva vicino a schienarlo. Mentre Elizabeth distrae l’arbitro, Woman attacca Luger con un oggetto dall’esterno, perciò Flair vince per schienamento in 10 minuti e 57 secondi, mantenendo la cintura. 5.5/10, non è un buon match, almeno il pubblico pare coinvolto dalla contesa. Un’occasione sprecata per Luger nel main event.

Voto finale: 4/10, un episodio deludente nonostante un inedito Ric Flair contro Lex Luger per il titolo mondiale, che non mantiene le aspettative. Non c’è un solo match nello show che valga la pena vedere, il triangolare di coppia è caotico e ha un finale pessimo, il match di Hulk Hogan è tremendo, Sting contro The Giant inizia dal nulla e viene interrotto subito. Non ci sono segmenti tranne un’intervista a Hogan e Booty Man, perciò non è uno fra gli show ideali da vedere. Siamo nel pieno dell’Hulkamania che ha un solo protagonista, dove nemmeno chi possiede la cintura mondiale riesce a ottenere il giusto spazio, che si tratti di Savage o di Flair. Una puntata che nonostante la lunga durata risulta abbastanza vuota e non intrattiene.


Nitro, voto 4; Raw, voto 6.5. Molto meglio l’episodio di Raw.


Nitro 17 – Raw 9

martedì 28 marzo 2017

Recensione Raw episodio 153 (01 aprile 1996)

Recensione Raw 153
01 aprile 1996 da San Bernardino (California)
Durata show: 46:11
Rating: 2.9 (vs Nitro #30: 2.8)

La puntata dopo Wrestlemania XII, l’occasione per ripartire all’inizio del regno di Shawn Michaels. Il roster è in fase di cambiamento, stanno per andarsene Diesel, Razor Ramon e 1-2-3 Kid, sono arrivati Ultimate Warrior, Marc Mero e Mankind, Bret Hart è fuori dagli show fino a novembre, e la guerra del lunedì sera stavolta porta Raw in vantaggio. Si tratta della prima di quattro puntate registrate la stessa sera.

Bob Holly vs. Mankind
Ottimo debutto per Mankind, ingresso con una musica tetra, brano di vittoria classico e allegro per un netto contrasto. Holly viene distrutto per l’intero match e i fan sembrano apprezzare la sfida, che si conclude con la Mandible Claw. 7/10, uno fra i migliori debutti finora, considerato che è a senso unico. Mankind si dimostra perfetto come lottatore mentalmente instabile.

Qui come in altri momenti della puntata ci sono filmati di recap su Wrestlemania XII per invitare il pubblico a comprare l’evento finché c’è tempo.

Isaac Yankem DDS vs. Marc Mero (w/Sable)
Sable era la manager di HHH la sera precedente, ma è stata accusata di essere la ragione della sua disfatta, perciò è passata a gestire Mero, al suo debutto a Raw. Il lottatore si porta dietro il lato spettacolare di quando era Johnny B. Badd in WCW, fra manovre aeree ed Headscissors. HHH è presente per cercare di convincere Sable a tornare da lui, ma viene ignorato, mentre Mero vince per schienamento. 6/10, niente di speciale, ma non è un brutto match. Ormai il personaggio del dentista ha perso interesse e non risulta nemmeno pericoloso.

Viene annunciato un match fra i Body Donnas e i Godwinns per In Your House 7… e io che ero contento che fosse parte del pre-show di Wrestlemania XII così non ho dovuto vederlo!

WWF World Tag Team Title Match: The Body Donnas (Skip & Zip) (w/Sunny) (c) vs. Aldo Montoya & Barry Horowitz
Pessima combinazione di squadre, i Body Donnas funzionano grazie a Sunny, che è la vera star fra loro. La sfida dura pure troppo e sembra dar modo a Montoya e Horowitz di risultare capaci di mantenere l’equilibrio, d’altronde si parla pur sempre di due campioni poco credibili. Alla fine vincono i Body Donnas per schienamento. 5-/10, sfida noiosa che ha poco da offrire.

Vince McMahon intervista Shawn Michaels, definito il leader della nuova generazione. Rispetta Bret Hart per avergli tenuto testa, ma lo ha sconfitto e continua a rispettarlo, continuerà a tenere la cintura con la stessa classe e dignità del suo predecessore (almeno finché non perderà il sorriso, ma questo non lo dice). Poi viene annunciato un match fra Michaels e Jerry Lawler per l’episodio seguente di Raw ed HBK non pare impressionato. Il suo prossimo sfidante al titolo sarà Diesel, ma se sono stati buoni amici saranno ancora meglio come nemici e festeggerà dopo averlo sconfitto.

Justin Bradshaw (w/Uncle Zebekiah) vs. The Undertaker (w/Paul Bearer)
Dopo la vittoria su Diesel, Undertaker non ha problemi contro Bradshaw, che almeno parte aggressivo, ma dopo la pausa pubblicitaria è già in svantaggio, però regge il confronto. Il match è di una lentezza spropositata, e appena Taker riesce ad avvicinarsi alla vittoria, Mankind lo attacca e lo porta a vincere per squalifica. 6-/10, forse pure troppo equilibrato, Undertaker subisce, fa due mosse e poi la sfida viene interrotta. Non proprio quello che intendo per main event.

L’assalto di Mankind ai danni di Undertaker prosegue fuori dal ring, fino a fargli perdere i sensi. Poi viene separato ma lo attacca ancora.

Viene annunciato Yokozuna contro Vader per il prossimo episodio di Raw.


Voto finale: 6.5/10, una puntata con alcuni punti alti nella mediocrità generale. Tutto quello che riguarda Mankind è ottimo, dal suo debutto all’assalto ad Undertaker, che risulta il momento spettacolare dell’episodio. L’intervista a Shawn Michaels non è molto interessante, in pratica è il lottatore che coglie ogni occasione possibile per festeggiare e cerca di mostrare pure troppo rispetto da non sembrare convincente. Purtroppo ad affossare la puntata ci pensa il match di coppia, che dura almeno cinque minuti ed è sgradevole. Il debutto di Marc Mero a Raw passa in secondo piano perché non ha l’efficacia di quello di Mankind, protagonista assoluto dell’episodio. Iniziano ad essere abbozzate le prime rivalità per In Your House, Mero contro HHH, Diesel contro Shawn Michaels, ma è ancora troppo presto per avere un quadro completo. Non è ancora quell’episodio dopo Wrestlemania da vedere a tutti i costi, ma una puntata normale di costruzione.

lunedì 27 marzo 2017

Recensione Wrestlemania XII (31 marzo 1996)

Recensione Wrestlemania XII
31 marzo 1996 da Anaheim (California)
Durata show: 2:47:40

A differenza di molte edizioni di Wrestlemania, non c’è una lunga introduzione, si passa presto all’azione con la sfida iniziale. Nel pre-show, i Body Donnas (Skip & Zip) sconfiggono i Godwinns per conquistare le cinture di coppia.

Ahmed Johnson, Jake Roberts & Yokozuna (w/Mr. Fuji) vs. Camp Cornette (Owen Hart, The British Bulldog & Vader) (w/James E. Cornette)
Questo è un match strano, tutto fa pensare a un successo del team di Yokozuna perché in caso di vittoria lui otterrebbe cinque minuti sul ring contro Jim Cornette, perciò la degna conclusione della loro rivalità. Invece è un match combattuto anche se un po’ dispersivo, perlomeno lottatori abili come Owen Hart e British Bulldog hanno il loro spazio, con Vader protagonista della fase finale, in cui esegue la Vader Bomb su Jake Roberts dopo un intervento a suo favore di Jim Cornette per la vittoria per schienamento in 12 minuti e 51 secondi. Già… niente vittoria per Yokozuna! 6/10, una sfida decisamente generica, con alcuni momenti validi, ma si capisce che è un riempitivo per far stare dei lottatori importanti in un evento con un match da un’ora intera. Il lato migliore della sfida è che rende Vader un mostro inarrestabile, qualcosa che serviva realmente.

Goldust vs. Roddy Piper [Hollywood Backlot Brawl Match]
Questo è un match strano, diviso in due parti, la prima all’esterno, ispirata a They Live di Carpenter di cui Roddy Piper era il protagonista, con una scena d’azione veramente spettacolare per strada. Non è male come confronto, considerato che è un periodo dove non sapevano nemmeno come fare un match hardcore, questo ha un fascino retrò e rende giustizia. Però Goldust fugge e Roddy Piper lo insegue, abbandonando la sfida. Fine prima parte!

Intervista molto piatta a Savio Vega, non c’è nulla di interessante.

Savio Vega vs. Steve Austin (w/Ted DiBiase)
Serve Stone Cold Steve Austin per vedere un buon match sul piano tecnico! Perché nel ’96 lui era uno fra i lottatori più talentuosi sul ring, ben lontano dal futuro rissaiolo. Purtroppo il pubblico è spento perché non c’è motivo di tifare per Savio Vega, che ha perso qualsiasi segno di interesse da mesi. Cade l’arbitro, DiBiase passa la Million Dollar Belt a Austin e lui la usa per stordire Vega, facendolo cedere nella Sleeper Hold, o Million Dollar Dream se preferite chiamarla così, dopo 10 minuti. 7.5/10, Austin era uno fra i migliori lottatori in WCW nel ’94, qui si conferma degno della considerazione. Certo, è ancora al fondo della card e si capisce che ci sono altri lottatori più lanciati di lui, ma è un percorso lento che funziona. Stavolta, anche Vega ha fatto un buon lavoro sul ring.

Mr. Perfect intervista Diesel per una decina di secondi, mentre viene mostrato un aggiornamento sull’inseguimento in macchina di Piper ai danni di Goldust, situazione stabile.

Hunter Hearst Helmsley (w/Sable) vs. The Ultimate Warrior
La valletta di HHH è Sable, diventata famosa come diva qualche mese dopo. Questo è sicuramente uno dei momenti più strani della carriera di Triple H, perché non poteva mancare a Wrestlemania, ma allo stesso tempo serviva un lottatore da mandare contro a Ultimate Warrior. Perciò la scelta è ricaduta su di lui e pare una di quelle cose che stroncano la carriera (ma tanto HHH non è mai calato nella considerazione). L’ingresso di Ultimate Warrior è elettrizzante, i fan impazziscono per lui. HHH esegue subito il Pedigree, ma lui esce come se non avesse effetto e chiude con la sua serie di mosse e il Warrior Splash per schienamento in 1 minuto e 36 secondi. Squash, estremamente divertente, considerato chi l’ha subito.

“Wildman” Marc Mero (Johnny B. Badd della WCW) è a Wrestlemania nel backstage, con un personaggio diverso da quello in WCW, molto più maschile e aggressivo. HHH lo raggiunge e lo attacca, facendo scattare una rissa fra loro.

Diesel vs. The Undertaker (w/Paul Bearer)
Dopo 50 minuti di evento, si entra nel vivo con le sfide principali. Questo confronto non è il migliore match ‘di Wrestling’ ma ha una psicologia eccezionale, con Diesel che riesce a mettere in difficoltà Taker tante volte e si prende il tempo per mostrare arroganza, e The Phenom riesce a rialzarsi e intimorirlo. Si prosegue di questo passo fino al finale, dove arrivano la Chokeslam e il Tombstone Piledriver su Diesel, così Undertaker vince per schienamento dopo 16 minuti e 46 secondi, portandosi sul 5-0 in una Streak che come concetto non esiste ancora. 8-/10, il primo grande match di Undertaker a Wrestlemania, con un Diesel praticamente perfetto nel ruolo dell’ostacolo da superare.

Roddy Piper e Goldust tornano prima nel backstage e poi sul ring per proseguire la loro rissa da strada, che all’improvviso diventa un match in cui cercano di strapparsi i vestiti ed è Piper a riuscirci, mostrando che Goldust veste un intimo in nero da ‘dominato’ (probabilmente da Marlena). Eccessivo? Forse. Carismatico? Tanto, finalmente hanno trovato la sfida giusta per Piper dopo alcuni tentativi sbagliati negli anni precedenti. Non valutabile, potrei dargli 4/10 o anche 7/10.

WWF World Heavyweight Title: Bret Hart (c) vs. Shawn Michaels (w/Jose Lothario) [60 Minute Iron Man Match]
Questo main event richiede una grande concentrazione, anche se si è fan di Wrestling, non è detto che si riesca ad apprezzare una sfida così lunga senza distrarsi. Io arrivo dalla passione per il mondo indie (che non recensisco sul blog, ma vorrei trovare il modo di lasciare almeno giudizi in breve sugli show che vedo) trovo facile star dietro a un confronto di pura tecnica. Ci sono delle buone fasi ma generalmente tende a essere un match lento, tenuto fermo da un risultato di 0-0 che non si smuove. Gli ultimi cinque minuti sono i migliori, quelli con maggiore enfasi e finalmente si fa sentire il pubblico, spento per il resto della sfida. Alla fine Bret Hart applica la Sharpshooter ma scade il tempo e il risultato rimane sullo 0-0.
Finisce qui? No! Il rientrante presidente Gorilla Monsoon decide di far continuare la sfida fino a che non arriverà un cambio di punteggio (Sudden Death, il Golden Gol del Wrestling). Hart è aggressivo e cerca di prendere vantaggio ma subisce la Sweet Chin Music per due volte di fila e Shawn Michaels va a schienarlo dopo 61 minuti e 52 secondi totali. 8.5/10, sono sincero, non è uno fra i miei match preferiti di sempre, l’Iron Man match da 60 minuti è fantastico, purtroppo vedere il punteggio inalterato lo rende meno epico. So che molti avranno apprezzato questa scelta che rende entrambi i lottatori eroici, ma con quel pubblico che sembrava annoiarsi non ha funzionato. Alla fine corona Shawn Michaels come il nuovo volto principale della federazione.

Si chiude con la festa di Shawn Michaels dopo la conquista della cintura mondiale WWF.


Voto finale: 7/10, un ottimo main event, forse non per tutti i tipi di fan, e un altro avvincente Undertaker contro Diesel, questo con una psicologia tipica delle sfide più importanti del Phenom. Risulta anche godibile la rissa fra Goldust e Roddy Piper, con le sue esagerazioni, e Steve Austin contro Savio Vega. Ultimate Warrior fa un match tipico di dominio incontrastato, anche se la sua ‘vittima’ è il futuro dominatore della federazione Triple H, perciò risulta divertente da vedere.  L’unico match che stona con il resto dell’evento è il 3 contro 3 iniziale, che almeno risulta sufficiente per quello che ha da offrire. Questa Wrestlemania segna il passaggio dell’era di Bret Hart a quella di Shawn Michaels, due lottatori entrambi con l’obiettivo di dominare e spesso in opposizione.

venerdì 24 marzo 2017

Recensione Nitro episodio 29 (25 marzo 1996)

Recensione WCW Nitro 29
25 marzo 1996 da Huntsville (Alabama)
Durata show: 54:55
Rating: 3.1 (vs Raw 152: 2.8)

Uncensored ’96 è stato un evento pessimo e questo episodio di Nitro segna l’ultima vittoria negli ascolti contro Raw per le settimane a seguire. L’interesse qui è elevato perché ci sono ben tre match titolati su cinque.

Randy Savage vs. The Belfast Bruiser
Savage arriva da una vittoria incredibile ad Uncensored e continua ad essere uno fra i lottatori di punta della WCW. Finlay è ottimo come sempre anche se è Macho Man a controllare la sfida. Ci sono anche delle fasi all’esterno del ring, poi è Savage a chiudere per schienamento dopo 5 minuti e 5 secondi. 7/10, Belfast Bruiser riesce a rendere quei cinque minuti intensi, anche se tutto sommato è solo una sfida ‘di riscaldamento’ per Savage.

“Mean” Gene intervista il campione mondiale Ric Flair sulla rampa d’ingresso (ho sempre preferito queste interviste davanti al pubblico rispetto a quelle nel backstage). Flair è di buonumore e non pare preoccupato dalla sfida contro The Giant o dalla sconfitta della sera precedente, ma ha visto Lex Luger come un uomo di cui non potersi fidare e che non sarà mai come lui.

WCW United States Heavyweight Title Match: Konnan (c) vs. Mr. JL
Jerry Lynn è fantastico, e anche se ha meno spazio di Konnan riesce a mostrare cos’è in grado di fare. Il match va a fasi, alcune buone, altre di meno, tende ad accendersi per poi smorzarsi di continuo, ma non è un grave difetto. Nel finale Konnan vince per schienamento dopo 6 minuti e 19 secondi. 7-/10, altra sfida godibile, non particolarmente lunga ma è comprensibile in uno show con ben cinque match in un’ora.

Disco Inferno vs. The Booty Man (w/The Booty Babe)
Sfida a senso unico, Booty Man annienta l’avversario e lo schiena in 1 minuto e 14 secondi. Squash, ed anche se è così breve risulta difficile da sopportare per la presenza di Booty Man, che viene fatto passare per una spia all’interno del Dungeon of Doom per un anno intero.

WCW World Tag Team Title Match: Lex Luger & Sting (c) vs. The American Males (Marcus Alexander Bagwell & Scotty Riggs)
Apprezzo la competizione di questo match, viene data l’opportunità a Bagwell e Riggs di combattere sullo stesso piano di due fra le maggiori stelle della WCW. Ciò non cambia il finale, dove Sting riesce a vincere per schienamento dopo 6 minuti e 20 secondi. 7-/10, forse non un match stupendo, ma che riesce bene e si inserisce a perfezione nello show.
Sting mostra rispetto agli avversari dopo la vittoria e si congratula con loro, mentre Lex Luger se ne va per conto suo, disinteressato a fare i complimenti a chi ha perso.

Randy Savage vuole attaccare Ric Flair prima del main event, ma i Four Horsemen riescono a fermarlo in tempo.

WCW World Heavyweight Title Match: Ric Flair (w/Miss Elizabeth & Woman) (c) vs. The Giant
Pubblico diviso nel tifo, ma tendenzialmente dalla parte di Ric Flair, che pare non essere in grado di urtare l’avversario e prova addirittura a fuggire per poi essere riportato nel ring. Nella seconda parte, finalmente il Nature Boy è in grado di assestare degli attacchi, aiutato anche dalle manager, però non basta per fermare il gigante, che connette con una Chokeslam. Arn Anderson interviene e lo colpisce con una sediata dopo 8 minuti e 56 secondi, mentre viene deciso il No Contest e non la squalifica perché il ring era pieno di esterni. 7+/10, buona psicologia per questa sfida, che pare ben gestita e sicuramente migliore delle mie aspettative.

Giant è furioso e attacca anche Taskmaster del Dungeon of Doom, non fidandosi più nemmeno di lui. Stavolta il pubblico si schiera dalla sua parte.

Voto finale: 7/10, un episodio di Nitro che redime parzialmente quel terribile evento che è stato Uncensored. Tre sfide titolate, tutte buone e con un main event fra Ric Flair e The Giant tutt’altro che prevedibile. Non ci sono cambi di titolo, ma lo show si mantiene valido, a parte per il tremendo ma breve match di Booty Man. Bel lavoro delle due squadre in lotta per le cinture di coppia, tutto procede per il meglio e lo show ci guadagna in qualità.



Nitro, voto 7; Raw, voto 6. Buona settimana per Nitro, che si prende un altro punto.


Nitro 17 – Raw 8

giovedì 23 marzo 2017

Recensione Raw episodio 152 (25 marzo 1996)

Recensione Raw 152
25 marzo 1996 da San Antonio (Texas)
Durata show: 45:19
Rating: 2.8 (vs Nitro #29: 3.1)

Ultima puntata prima di Wrestlemania XII, oltre ad essere l’ultima registrazione di Raw a San Antonio dopo tre episodi consecutivi.

Shawn Michaels presenta al pubblico José Lothario, il suo addestratore.

Leif Cassidy vs. Shawn Michaels (w/Jose Lothario)
Cassidy è Al Snow, che è già un ottimo lottatore ed è utilizzato come membro dei New Rockers con Marty Jannetty, che arriva a fornirgli supporto durante la sfida. Bret Hart è al tavolo di commento. La sfida è buona, viste le qualità dei due lottatori, con Cassidy che riesce perfino a tenere testa all’avversario. Nel finale Hart si assicura che Jannetty non possa sfavorire Michaels, e lui chiude con la Sweet Chin Music dopo 11 minuti e 14 secondi. 7.5/10, un buon match d’apertura, veloce e con l’impegno dei lottatori coinvolti. Lo scopo era quello di mandare avanti la preparazione dell’Iron Man match, e ci è riuscito.

Bret Hart e Shawn Michaels arrivano a muso duro ed è Lothario a separarli.

Altro video di hype per il ritorno di Ultimate Warrior, stavolta con il video preso da Wrestlemania VIII.

Aldo Montoya vs. Hunter Hearst Helmsley
Match non eccessivamente facile per HHH, visto che Montoya (il futuro Justin Credible) riesce a metterlo alla prova. Tuttavia lui risolve tutto con il Pedigree e vince in 4 minuti e 42 secondi. 6/10, okay per quello che aveva da offrire, il risultato era scontato.

Goldust gioca con una bambola vestita come Roddy Piper, che poi distrugge, la fa a pezzi gettandola contro il muro.

Viene annunciato il debutto di Mankind per il prossimo episodio di Raw, quello che segue Wrestlemania XII.

Undertaker è con Paul Bearer sul ring e promette a Diesel che il corpo che ha visto nella bara la scorsa puntata rappresenta il suo futuro, perché lui a Wrestlemania riposerà in pace (scritto così pare banale, ma ha una buona atmosfera come tutti i promo del Phenom).

Ancora video sulla preparazione atletica di Shawn Michaels e Bret Hart, che ormai hanno cominciato a stancare visto che vengono proposti da tre settimane di fila.

Ahmed Johnson vs. Owen Hart
Il match sembra durare pochissimo, Johnson riesce ad avanzare e arriva a un passo dalla vittoria ma British Bulldog lo attacca e gli causa la vittoria per squalifica dopo 5 minuti e 32 secondi. 5.5/10, non male ma la conclusione non mi è piaciuta, chiudere un main event in quel modo non dà mai soddisfazioni.

Interviene Vader ad unirsi a Owen Hart e British Bulldog, poi arrivano anche Yokozuna e Jake Roberts a pareggiare i conti, costringendo Vader e gli altri alla fuga.


Voto finale: 6/10, un episodio passabile prima di Wrestlemania XII, vengono riepilogate le rivalità in corso senza bisogno di farlo dal backstage, ma spesso sul ring con ogni trovata possibile (dal finale per squalifica del main event al faccia a faccia fra Bret Hart e Shawn Michaels dopo il suo match). La sfida iniziale è buona, il resto tende a essere abbastanza nella norma. Forse ci sono un po’ troppi video di transizione che hanno appesantito l’episodio. Comunque non è una brutta puntata perché tiene alto l’interesse verso Wrestlemania, che era praticamente l’obiettivo principale.

mercoledì 22 marzo 2017

Recensione WCW Uncensored 1996 (24 marzo 1996)

Recensione WCW Uncensored 1996
24 marzo 1996 da Tupelo (Mississippi)
Durata show: 2:44:49

L’hype per l’evento da parte mia è basso, considerata la sua reputazione bassa. Tuttavia cerco di non farmi condizionare e offro una recensione sincera dell’evento.

WCW United States Heavyweight Title Match: Konnan (c) vs. Eddie Guerrero
Sfida fra lottatori che sono amici e si rispettano, qualcosa che andrà a giocare nella fase finale. Un match a sorpresa molto più lungo del previsto, mi aspettavo massimo 8 minuti e invece prosegue a lungo. Il problema è che anche se ci sono le mosse, spesso ottime, manca ogni coinvolgimento del pubblico, che rimane in silenzio tranne in rare occasioni. Però se si guarda il lottato di sicuro il match è buono, Guerrero è nella fase più atletica della sua carriera. Konnan esegue un colpo basso durante una mossa a terra, forse involontariamente, forse no, e schiena Eddie dopo 18 minuti e 27 secondi. 7/10, vorrei soltanto che fosse un match meno ‘meccanico’ e più passionale, per i lottatori è come se non ci fosse nemmeno il pubblico dell’arena, si sono concentrati sulla sfida ed è qualcosa che va bene quando i fan sono accesi, in questo caso la resa viene a mancare. Guerrero è stato incredibile, uno fra i suoi migliori match di sempre.
Guerrero rifiuta la stretta di mano, sicuro che Konnan abbia vinto in modo sporco.

Intervista backstage di “Mean” Gene al colonnello Parker, che è con il suo cliente Dick Slater. Decisamente generica, con il manager che parla praticamente solo lui in vista del match contro Madusa (sfida uomo contro donna).

Lord Steven Regal (w/Jeeves) vs. The Belfast Bruiser
Al contrario del match precedente, qui i due lottatori sanno come sfruttare la presenza del pubblico. Sono entrambi rissosi e al limite delle regole, il match rende bene l’idea della sfida accesa, con repertorio tecnico eccellente ma che non si limita a quello. L’unica delusione personale sta nel finale, quando i lottatori sono all’esterno, Belfast Bruiser (Fit Finlay) viene attaccato dai membri del Blue Blood e vince per squalifica dopo 17 minuti e 33 secondi. 8+/10, grande sfida, forse inattesa, che regala spettacolo e divertimento. Ovviamente a Uncensored abbiamo già un finale per squalifica, come nella prima edizione del ’95.
La rivalità prosegue al termine del match, con Bruiser che insegue Regal fino al backstage.

“Mean” Gene intervista The Giant e il manager Jimmy Hart. Il gigante appare minaccioso anche nei confronti di Ric Flair, non si fida troppo di lui ed è lui a voler annientare Hulk Hogan.

Loch Ness dice di essere stato ingannato da Jimmy Hart e ha intenzione di sconfiggere The Giant per ottenere una title shot contro Ric Flair.

Col. Robert Parker (w/Dick Slater) vs. Madusa
Continuo a pensare che per Alundra Blayze, passare alla WCW sia stato un errore fatale per la sua carriera. Questo è un match farsa che non esalta minimamente le qualità di Medusa, per giunta contro un non-lottatore. Arriva anche la beffa perché lei domina la sfida e poi Dick Slater dall’esterno aiuta Parker a ottenere la vittoria sporca per schienamento dopo 3 minuti e 47 secondi. 1/10, abominevole, mi dispiace vedere Medusa usata in quel modo, ma c’è da dire che non esiste nemmeno una divisione femminile in WCW.

Intervista ai Road Warriors, che dà l’occasione ad Animal e Hawk di urlare davanti alla telecamera per un minuto.

Viene annunciato Slamboree ’96 per il 19 maggio 1996, con all’interno la Lethal Lottery che seleziona team in modo casuale.

Diamond Dallas Page vs. The Booty Man (w/The Booty Babe)
Ci sono in palio le carriere di entrambi i lottatori. DDP ha un look diverso dal solito e la barba, perché viene spiegato che ha perso i soldi della vincita di denaro (la lunga storia con Johnny B. Badd), la fidanzata (ora Booty Babe) e la cintura televisiva. Proprio con questo aspetto si nota più facilmente che è già un lottatore di 40 anni nel ’96, nonostante debba ancora arrivare il suo periodo di fama mondiale. Purtroppo è un match lungo e pessimo, con il ritorno del criss crossing che non si vedeva da anni (avete presente quando i lottatori cominciano a correre sul ring spingendosi alle corde senza mai incrociarsi? Quello era un classico anni ’80). Ma ci sono tante cose che non vanno nella sfida, perché DDP imita la camminata di Jeff Jarrett? Perché Booty Man viene presentato come un uomo affascinante e di successo se ha cambiato personaggio 4 volte in tre anni? Dopo un’infinità di prese statiche e poca azione (oltre a essere un match con scarsa psicologia del ring), DDP si distrae, va a baciare Kimberly e Booty Man può così colpirlo con una ginocchiata e chiudere la sfida per schienamento in 16 minuti. 4/10, al fondo della scala di un match di Wrestling, dura troppo e non garantisce il minimo divertimento. Il finale è piacevole, ma non c’è altro. DDP è “costretto” a ritirarsi, ma tornerà a breve.

Intervista al sempre presente Jimmy Hart e a Lex Luger, che passa il tempo a mostrare i pettorali alla telecamera mentre il manager parla. Luger augura buona fortuna a Sting perché dovrà combattere senza di lui visto che sarà impegnato contro Hulk Hogan.

Loch Ness vs. The Giant (w/Jimmy Hart)
Era solo un mese prima quando Loch Ness era stato presentato come il nuovo mostro del Dungeon of Doom. Qualcosa non è andato come previsto perché si è subito ribellato al gruppo e qui viene messo alla prova dal gigante della squadra, che è di stazza più piccola di lui (sembra incredibile, ma è così, Loch Ness è molto più grosso). Lo scontro è equilibrato ma brevissimo, Giant vince per schienamento con un Atomic Leg Drop in 2 minuti e 34 secondi, ottenendo un’opportunità titolata contro Ric Flair. 4.5/10, Wrestling ai minimi livelli, Loch Ness pare avere dei problemi di mobilità e risulta un po’ goffo da seguire. Giant praticamente lo distrugge, sarebbe quasi uno squash ma i primi due minuti sono equilibrati.

Sting e Booker T vengono intervistati, formando una strana coppia, che pare avere problemi di fiducia reciproca.

Booker T & Sting vs. The Road Warriors (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk) [Tag Team Chicago Street Fight]
Match confusionario, dove regna il caos assoluto. Dopo una parte iniziale sul ring, poi arriva l’hardcore, e questo significa… l’uso di scope. Assurdo ma è così! Poi si prosegue nel backstage, viene coinvolto anche Lex Luger, mentre Hawk viene ammanettato. Booker T chiude il match sul ring schienando Animal dopo 29 minuti e 33 secondi. 5+/10, una sfida sopra le righe, difficile considerarlo un normale match di coppia. Sembra proprio che la WCW non abbia capito come fare hardcore capace di creare interesse, visto che tutto quello che succede è casuale e senza logica (questa cosa l’ho scritta parecchie volte). Sicuramente non è un buon match, sono 30 minuti buttati ma che almeno in parte divertono.

The Alliance To End Hulkamania (Arn Anderson, Kevin Sullivan, Lex Luger, Meng, Ric Flair, The Barbarian, The Ultimate Solution & Ze Gangsta) (w/Elizabeth, Jimmy Hart & Woman) vs. The Mega Powers (Hulk Hogan & Randy Savage) [Doomsday Cage Match]
Cosa succede? Chi sta facendo cosa? La visuale della tremenda Doomsday Cage è impossibile da seguire, o almeno rende le cose difficili. Gabbia su più piani, Hogan lotta da una parte, Savage dall’altra e ovviamente sono da soli contro un’infinità di avversari, perché loro possono (nota a margine: Hogan può, Savage si è sempre dimostrato quello che ha bisogno del suo aiuto). Quando Hogan e Savage sono fuori dalla gabbia, arrivano Ultimate Solution e Ze Gangsta (Zeus), per riportarli di nuovo nella gabbia. Il rimedio per fermarli? Savage si arma di una pentola da cucina. Nel finale Lex Luger indossa un guanto (i famosi guanti WCW dalla forza incredibile) e cerca di colpire Savage, ma esita e lui si abbassa, sbaglia i tempi e praticamente colpisce Ric Flair che era lì da solo (per errore, come se già resto del match non lo fosse), così il Nature Boy collassa al tappeto e Macho Man lo schiena per la vittoria dopo 25 minuti e 16 minuti di tortura. 0/10, un abominio, nemmeno definibile come intrattenimento da Wrestling. Uno fra i picchi più bassi in WCW, già non aveva senso avere due persone contro uno squadrone di avversari, alcuni importanti. Un match terribile, da evitare.


Voto finale: 2/10, un evento che si può dividere in due parti completamente diverse fra loro: i primi due match (40 minuti), e tutto il resto (3/4 dello show). La parte iniziale è solida, la posso raccomandare senza problemi perché nonostante qualche piccolo problema di gestione Konnan contro Eddie Guerrero regala ottimo Wrestling, mentre Regal contro Finlay è fantastico. E poi c’è tutto il resto, altre cinque sfide, una peggio dell’altra, con il Chicago Street Fight come unico elemento guardabile del gruppo ma già non è granché. Il main event è uno fra i peggiori ‘match’ di sempre, qualcosa di ridicolo che ho fatto fatica a recensire, impossibile descrivere quanto sia pessimo. Il Chicago Street Fight match sarebbe stato un match migliore con Sting e Lex Luger in squadra insieme, una fra le idee migliori di quel periodo, ma qui non viene sfruttata. Atrocità su atrocità, la seconda parte dell’evento è da 0/10, perciò tutto quello che salva l’evento è nei primi 40 minuti. Pessimo, per fortuna precede il periodo di gloria della federazione.

martedì 21 marzo 2017

Recensione Nitro episodio 28 (18 marzo 1996)

Recensione WCW Nitro 28
18 marzo 1996 da Winston-Salem (North Carolina)
Durata show: 56:19
Rating: 3.6 (vs Raw 151: 2.9)

Si parte con The Giant che attacca Loch Ness (ma non erano entrambi parte del Dungeon of Doom?) fino ad annientarlo.

WCW World Television Title Match: Lex Luger (c) vs. Loch Ness
Luger entra con calma e si trova a non dover nemmeno lottare, vincendo per conteggio fuori del rivale dopo 13 secondi grazie ai danni assestati da The Giant. Il mostro è stato annientato! Senza voto.

Lex Luger festeggia con Jimmy Hart e si mostra un po’ troppo amichevole, perciò lo ‘scaccia’ per poi spiegarsi al tavolo di commento, ma ha il fiato corto (senza combattere) e non si riesce a capire nulla.

Hulk Hogan e Randy Savage, i Mega Powers, parlano del Texas Tornado match di questa sera contro Ric Flair e Kevin Sullivan.

The Public Enemy (Johnny Grunge & Rocco Rock) vs. The Steiner Brothers (Rick Steiner & Scott Steiner)
Il match funziona bene perché ci sono diversi spot estremi, che riguardano una sedia e poi anche un tavolo che viene distrutto. Non mi piacciono particolarmente i Public Enemy ma devo dire che qui risultano ottimi avversari per i fratelli Steiner, che riescono a vincere per schienamento dopo 7 minuti e 3 secondi. 7/10, sfida che sa divertire e dura il giusto, il ritorno degli Steiner in WCW è ottimo e in due puntate hanno creato interesse attorno alla categoria (qualcosa che mesi prima l’arrivo dei Public Enemy non è riuscito a fare mentre i Road Warriors ci sono riusciti).

Arn Anderson (w/Woman) vs. The Booty Man
Sfida ridicola, Booty Man è inguardabile, sia nel look (una versione primordiale dell’Ass Man di Billy Gunn) sia per il suo modo di combattere. Lo scontro non ha nulla di buono e Anderson è sprecato qui. Interviene Kimberly (ora che non c’è più Johnny B. Badd) e Woman afferra la sua scarpa (l’arma più potente in WCW) per minacciarla, ma i due lottatori intervengono per evitare la rissa, e quando tornano sul ring, Booty Man se la sbriga con un Roll-up vincente in 5 minuti e 42 secondi. 4/10, valutazione al fondo della mia scala, sotto di quello bisogna fare ancora peggio, ma qui almeno siamo sui 6 minuti. Nel frattempo Sting è confinato fuori da Nitro a fare squadra con Booker T.

The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags) vs. The Road Warriors (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk)
Una rissa più che un match, e nel primo minuto è anche accettabile, poi pare tutto fatto a caso, con i lottatori che si colpiscono in modo svogliato. I fratelli Steiner intervengono ad attaccare i Nasty Boys e i Road Warriors se ne approfittano, con Animal che usa un oggetto dall’esterno per vincere per schienamento. 5/10, match anonimo, che non trasmette molto, anche se all’inizio sembrava essere partito per il verso giusto.

Hulk Hogan & Randy Savage vs. Kevin Sullivan & Ric Flair (w/Woman) [Texas Tornado Tag Team Match]
Il (Texas) Tornado Tag è la sfida 2 contro 2 contemporaneamente, infatti non ci sono pause, i lottatori si affrontano allo stesso tempo. Uno di quei casi dove regna la confusione e anche se viene presentato come ‘due sfide in una’ ma è difficile da seguire e semplicemente non è piacevole. Flair gioca scorretto, Hulk esce da ogni mossa, poi arriva Brian Pillman (che credevo fosse stato licenziato al termine della sfida contro Taskmaster del pay per view precedente) ad attaccare Hogan e Savage, portandoli a vincere per squalifica dopo 10 minuti e 9 secondi. 3/10, avete presente il voto 4 precedente? Qui scendo sotto il fondo della mia scala personale, è un match che va in negativo, mal fatto e talvolta ridicolo, con una conclusione pessima.

Continua la rissa e si presentano due nuovi lottatori, uno di questi è Zeus (lo Zeus di No Holds Barred, il rivale di Hulk Hogan con cui ha avuto una fra le peggiori rivalità della storia), e l’altro non viene presentato, ma è un altro lottatore simile a Loch Ness nella corporatura, con una pittura facciale. Il pubblico invece di spaventarsi sembra riderci sopra. Il “Taskmaster” Kevin Sullivan spiega di aver preso i lottatori adatti per annientare l’Hulkamania. In pratica a Uncensored, Hogan e Savage saranno da soli in un Handicap match 8 contro 2 nella gabbia Doomsday.

Voto finale: 3/10, penso che sia il peggiore episodio di Nitro fino a questo momento (o fra i peggiori), e in realtà non è nemmeno pessimo per tutta la sua durata. Il match di coppia fra i fratelli Steiner e i Public Enemy è buono, quello seguente fra i Road Warriors e i Nasty Boys è troppo casuale per essere apprezzato (davvero, è tutta improvvisazione e alcune cose non hanno senso). Il main event è orrendo, ma quello che segue è ancora peggio, con l’arrivo di Zeus e dell’attore che ha fatto il ruolo di Bane in Batman & Robin (lo so che volete dimenticare l’esistenza di quel film) e la preparazione di un pay per view che rischia di essere fra i peggiori di sempre, e la reputazione più o meno è quella. Un altro tassello negativo? Booty Man, fra tutte le incarnazioni di Brutus questa è la peggiore, perfino nei confronti di Zodiac che già era ridicolo. Evitate questo episodio, o guardate solo il primo dei due match di coppia. Volete un fatto ironico? I rating raggiungono un 3.6 che la WCW non riuscirà più a raggiungere per mesi, ma nel periodo seguente comincerà a subire delle sconfitte in televisione, perciò questa combinazione Nitro-Uncensored non porta a buoni risultati.


Nitro, voto 3; Raw, voto 5. Do la vittoria a Raw cercando di dimenticarmi questa settimana.


Nitro 16 – Raw 8

lunedì 20 marzo 2017

Recensione Raw episodio 151 (18 marzo 1996)

Recensione Raw 151
18 marzo 1996 da San Antonio (Texas)
Durata show: 46:03
Rating: 2.9 (vs Nitro #28: 3.6)

Mancano ancora due show prima di Wrestlemania XII, e ancora una volta Bret Hart difende la cintura mondiale in un match anche se è già ufficializzata la sua sfida contro Shawn Michaels.

Jake Roberts vs. The British Bulldog (w/Jim Cornette)
Non è male, Roberts al suo ritorno ha avuto un forte supporto dei fan e ha vissuto una seconda gioventù. Poi c’è da dire che British Bulldog come lottatore è ottimo, quindi il risultato finale è un match decente, ma con una pessima conclusione.  Jim Cornette distrae Roberts, che estrae il serpente dal sacco per spaventarlo ma si fa contare fuori dopo 4 minuti e 51 secondi. 6/10, stava funzionando bene, però il finale è davvero stupido.

Filmato sull’allenamento di Shawn Michaels con l’allenatore Lothario. A seguire un filmato con Bret Hart e la sua famiglia. Più o meno come la scorsa settimana.

WWF Intercontinental Title Match: Goldust (w/Marlena) (c) vs. Fatu
È lontano il periodo in cui Fatu ‘voleva fare la differenza’ dagli altri, qui è un samoano demotivato che non regge il confronto diretto con il suo avversario. Goldust combatte con la gonna scozzese per provocare Roddy Piper, che invece è al telefono durante il match. Goldust vince per schienamento in 4 minuti e 39 secondi. 5/10, quasi del tutto a senso unico, funziona bene il personaggio dell’uomo dorato, ma non c’è molto altro.

Viene mostrata la vittoria di Ultimate Warrior contro “Macho Man” Randy Savage a Wrestlemania VII, e questo è abbastanza rivoluzionario perché Savage e Hulk (quelli veri) erano taboo e sparivano da ogni filmato del passato.

Vader, British Bulldog e Owen Hart lanciano una sfida ai loro avversari, Yokozuna, Jake Roberts e Ahmed Johnson, con Jim Cornette che riesce a rendere il discorso coerente.  Loro rispondono e nel caso di vittoria costringeranno Cornette a stare cinque minuti sul ring contro Yokozuna.

Viene mostrato il tradimento di Diesel ai danni di Shawn Michaels in un house show al Madison Square Garden, un evento che sarebbe stato perfetto da vedere a Raw, ma è andata in quel modo.

Barry Horowitz vs. Diesel
Povero Horowitz, stavolta non ha chance contro Diesel e viene sconfitto in 2 minuti e 9 secondi. Nel frattempo Paul Bearer si porta dietro una nuova bara da mostrare a Diesel. Squash.

Diesel scopre chi c’è dentro la bara… c’è Diesel, il lottatore vede se stesso.

WWF World Heavyweight Title Match: Bret Hart (c) vs. Tatanka (w/Ted DiBiase)
Buon match, il migliore di Tatanka da quando è heel. Hart prende sul serio questa sfida e non commette l’errore di sottovalutare la sfida, tant’è che infatti c’è grande impegno da parte sua. Arriva la vittoria per sottomissione con la Sharpshooter dopo 8 minuti e 48 secondi. 7-/10, grande lavoro tecnico da parte del canadese, che risulta spettacolare come al solito. Non è una sfida imperdibile ma se si considera che aveva contro Tatanka poteva andare peggio.

Segmento finale con Billionaire Ted, che non sto a descrivere perché è la solita parodia eccessiva.


Voto finale: 5/10, Raw torna a offrire una puntata ibrida fra le parti buone e quelle meno interessanti, il meglio arriva dalla rivalità fra Undertaker e Diesel con un breve segmento divertente. Ancora filmati d’allenamento per Shawn Michaels e Bret Hart, non si ripete l’ottimo effetto del loro faccia a faccia sul ring di qualche puntata prima. Continuano inoltre rivalità meno importanti come Yokozuna contro Vader, e il tradimento di Diesel a Shawn Michaels viene riassunto da un house show. Sembra che manchi qualcosa a Raw, perlomeno il main event è valido e Bret Hart difende un’altra volta la cintura mondiale. A questo punto, sarà strano, ma la rivalità meglio costruita per Wrestlemania XII è Goldust contro Roddy Piper, che ha dietro una storia e diversi segmenti.

sabato 18 marzo 2017

Recensione Wrestlemania X-7 (01 aprile 2001)

Recensione Wrestlemania X-7
01 aprile 2001 da Houston (Texas)
Durata show: 3:45:22

Da alcuni definito l’ultimo evento dell’era Attitude, da altri uno dei fulcri di quest’epoca (io preferisco considerare chiusa l’era Attitude con Survivor Series 2001), ma da tutti considerato uno fra i più grandi eventi di sempre. Con Paul Heyman al tavolo di commento oltre a Jim Ross, questo evento segna la fine delle Monday Night Wars, con il trionfo finale della World Wrestling Federation. Per me è un piacere rivedere l’evento per recensirlo.

WWF Intercontinental Title Match: Chris Jericho (c) vs. William Regal
Voto: 7+/10. Jericho qui è tifato dal pubblico contro Regal, che è il commissario della federazione, quindi una figura di potere. Considerata l’abilità tecnica e atletica di entrambi, il match è buono e i fan si lasciano coinvolgere (una fra le arene più accese di sempre). Jericho esce da una sottomissione e vince con il Lionsault per schienamento in 7 minuti e 40 secondi. Nonostante il match breve, la performance dei due lottatori è ottima, si vede la volontà di Y2J di farsi notare anche se viene posizionato a inizio evento.

Segmento degli APA nel backstage, con un monologo fantastico di Bradshaw prima del loro match. Jacqueline fa da manager al team.

Tazz & The APA (Bradshaw & Faarooq) (w/Jacqueline) vs. The Right To Censor (Bull Buchanan, The Goodfather & Val Venis) (w/Steven Richards)
Voto: 5+/10. I Right To Censor sono un team fra i più sgradevoli di sempre, e non solo per la musica d’ingresso, che hanno funzionato per una buona parte del 2000. Tazz e gli APA formano una squadra interessante. Nel finale è Bradshaw a chiudere su Goodfather per schienamento dopo 3 minuti e 56 secondi. Nulla di avvincente, ma per un match così breve ha garantito qualcosa di guardabile.

Trish Stratus porta Linda McMahon sulla carrozzella (la storia la vede in stato vegetale per le continue umiliazioni subite), e incrocia Stephanie. Le due fingono di essere amiche stavolta.

WWF Hardcore Title: Raven (c) vs. Kane vs. The Big Show [Triple Threat Match]
Voto: 7.5/10. Raven e Kane si affrontano prima dell’arrivo di Big Show, che causa l’inevitabile distruzione con la sua forza. La parte nel backstage è molto divertente, con Raven che vola attraverso una finestra (infrangendola), e Kane che guida un carrello del golf (sembra una scena a caso presa da un videogioco di Grand Theft Auto, ma è resa bene). Raven viene annientato per l’intera sfida. Si chiude con un bump sulla struttura nella rampa, con Kane che si getta di sotto con un Diving Legdrop per schienare Big Show dopo 9 minuti e 28 secondi, conquistando la cintura Hardcore. Molto divertente, potreste non trovarvi d’accordo sul voto, ma ha alcuni momenti epici, per quanto non ci sia Wrestling nella sfida. Ma in un evento così lungo è del tutto accettabile e si inserisce bene.

Edge e Christian, con occhiali da sole stranissimi, scherzano con Kurt Angle, che invece è concentrato sulla sfida che lo attende.

WWF European Title Match: Test (c) vs. Eddie Guerrero (w/Perry Saturn)
Voto: 7+/10. Match interessante, lo stile di lotta dei lottatori non si combina al meglio ma esce comunque un match piacevole da seguire, anche se breve. Test ha il supporto del pubblico, Guerrero quello dei Radicals. Interviene Dean Malenko ed è lui a causare la vittoria sporca per schienamento di Eddie Guerrero dopo 8 minuti e 32 secondi. Un altro match che funziona bene, Guerrero diventa campione europeo in un grande scenario.

Mick Foley promette di essere un arbitro imparziale per il match fra Vince e Shane McMahon.

Chris Benoit vs. Kurt Angle
Voto: 8.5/10. Lo scontro tecnico per eccellenza, i due migliori lottatori tecnici della federazione a confronto. Ci sono stati altri confronti fra loro ancora più epici di questo, che invece è particolarmente lento e vede entrambi cercare di sopraffare il rivale con la propria abilità. Arrivano Crossface ed Angle Slam, c’è di tutto, ma il finale è deludente perché arriva un colpo basso dell’Olympic Hero a portarlo ad eseguire un Roll-up per la vittoria dopo 14 minuti e 10 secondi. Grande sfida con un finale tutt’altro che piacevole, ciò non toglie che quello visto fino a quel momento è stato di ottimo livello. Un match da vedere, e non è nemmeno il migliore della loro serie.

Mentre Angle si vanta nel backstage della vittoria, Chris Benoit lo aggredisce, continuando la rivalità.

WWF World Women's Title Match: Ivory (c) vs. Chyna
Voto: 4.5/10. Questo non è un buon match, ma devo dire che Ivory non mi è mai piaciuta e nella permanenza con i Right to Censor ha disputato sfide pessime. Chyna domina la sfida, e non solo vince, ma annienta l’avversaria per tutto il tempo prima di chiudere per schienamento in 2 minuti e 38 secondi e riprendersi la cintura femminile. Va bene assistere al dominio di Chyna ma è un match chiaramente saltabile senza paura di perdersi qualcosa.

Shane McMahon vs. Vince McMahon (w/Stephanie McMahon-Helmsley) [Street Fight (Special Referee: Mick Foley)]
Voto: 8-/10. Ogni volta che i McMahon salgono sul ring, non manca mai il tentativo di disputare match da ricordare, e questo non è da meno. Vince e Shane sono diventati nemici quando il figlio ha preso possesso della WCW, che stava per essere presa dal padre, perciò stanno da parti opposte. Tuttavia la sfida coinvolge gli altri membri della famiglia, e Mick Foley nei panni dell’arbitro speciale. Succedono tante cose, intanto Trish tradisce Vince e si schiera contro Stephanie, Linda McMahon si rialza dalla carrozzella e mostra di aver finto il suo stato di incapacità, anche lei contro Vince. E ovviamente lo stesso fa pure Foley. Tutti tranne Stephanie sono dalla stessa parte! Shane conclude con i suoi soliti spot, sempre piacevoli da seguire, e vince per schienamento dopo 14 minuti e 11 secondi. Non sarà grande Wrestling, ma è intrattenimento che funziona e diverte molto. Si inizia la storia fra WCW e WWF con Shane ‘buono’ e Vince ‘cattivo’, situazione che cambierà in seguito in un 2001 pieno di colpi di scena.

WWF World Tag Team Title: The Dudley Boyz (Bubba Ray Dudley & D-Von Dudley) (c) vs. Christian & Edge vs. The Hardy Boyz (Jeff Hardy & Matt Hardy) [Tables, Ladders & Chairs Match]
Voto: 10/10. Questo è il TLC match più famoso, il secondo della storia, che ha reso leggendari questi tre team (che lo sarebbero diventati comunque anche per altre sfide). Ma soprattutto è quel match capace di rubare la scena, dando inizio all’idea di proporre sfide spettacolari senza bisogno di utilizzare i lottatori più famosi (come capiterà poi con i Money in the Bank Ladder match in seguito). Ci sono degli innesti dall’esterno, Lita per gli Hardy, Spike Dudley per i Dudley, Rhyno per Edge e Christian. Quello che rende il match così spettacolare è la dose insana di spot, succede di tutto, quattro scale sul ring, voli assurdi, Matt Hardy e Bubba Ray che finiscono a una velocità pazzesca dalla cima della scala su un tavolo all’esterno. E poi un’incredibile Spear di Edge dalla cima della scala. Insomma, un match incredibile, dove infine vincono proprio Edge e Christian grazie all’aiuto di Rhyno in 15 minuti e 50 secondi, conquistando le cinture di coppia. Uno fra i miei match preferiti di sempre. La perfezione è un dato relativo, ci sono degli errori, sono inevitabili, e ma la resa è incredibile. Capolavoro.

Brother Love vs. Bushwhacker Butch vs. Bushwhacker Luke vs. Doink vs. Duke Droese vs. Earthquake vs. Hillbilly Jim vs. James E. Cornette vs. Kamala (w/Harvey Wippleman) vs. Kim Chee vs. Michael Hayes vs. Nikolai Volkoff vs. Repo Man vs. Sgt. Slaughter vs. The Gobbledy Gooker vs. The Goon vs. The Iron Sheik vs. The One Man Gang vs. Tugboat [Gimmick Battle Royal]
Voto: 5-/10. Al tavolo di commento si aggiungono “Mean” Gene Okerlund e Bobby “The Brain” Heenan, praticamente due figure che hanno fatto la storia della WCW ma che erano icone degli show WWF anni ’80. Guardate i nomi coinvolti, sono tutti lottatori che vanno bene in questa sfida e che non vorrei vedere sul ring a fare altro. Iron Sheik ha già problemi di mobilità, Duke Droese sembra invecchiato di 15 anni quando ne sono solo passati cinque. Earthquake invece è in ottima forma. Fa strano vedere Brother Love e Jim Cornette che sono manager combattere, mentre Michael Hayes entra con la sua musica d’ingresso dei tempi della WCW. Ah, per i nostalgici è pure godibile, anche se non posso considerarlo un vero e proprio match, è una catena di eliminazioni ed alla fine vince proprio Iron Sheik eliminando Sgt. Slaughter dopo 3 minuti e 50 secondi. Sforzo minimale per dare presenza a lottatori che hanno fatto nel bene o nel male la storia della federazione (ci sono pure Gooker e The Goon, due fra le peggiori idee di sempre).
Sgt. Slaugther attacca Iron Sheik a match concluso e gli applica la Sleeper Hold.

The Undertaker vs. Triple H
Voto: 8.5/10. Grande match, Undertaker fino a quel momento a Wrestlemania aveva avuto solo due sfide di ottimo livello, contro Diesel e Kane, per il resto quasi tutti i suoi match erano stati poco interessanti. Questa sfida con Triple H è ottima, è la terza volta che rischia sul serio di perdere la sua ‘streak’ di vittorie. I due lottatori cominciano sul ring e poi combattono all’esterno, c’è anche un bump insano di Triple H giù da una rampa, ma la regia non aiuta molto, mostrandolo dalla distanza mentre il pubblico sembra impazzire. Alla fine l’American Badass esce da tutto quello che l’avversario è in grado di fare ed è lui a vincere con la Last Ride Powerbomb dopo 18 minuti e 27 secondi. Un grande match, capace di regalare parecchie emozioni, con Undertaker in piena forma e Triple H sempre pronto a mettersi in gioco.

WWF World Heavyweight Title: The Rock (c) vs. Steve Austin [No Disqualification Match]
Voto: 10/10. Secondo atto di Steve Austin contro The Rock a Wrestlemania su tre. Quasi trenta minuti in cui il pubblico cambia parere, passando dal tifo per Stone Cold a quello per The Rock. Scontro di altissimo livello, Austin torna perfino ad utilizzare manovre di sottomissione e ci sono delle citazioni alla sua sfida contro Bret Hart a Wrestlemania XIII, con la Sharpshooter da parte di entrambi i lottatori. Rocky e Austin sanguinano, soffrono, e non si arrendono mai, mentre lo stile di lotta troppo aggressivo di Stone Cold porta il pubblico a tifare per il campione. Vince McMahon interviene e dopo qualche minuto rivela da che parte sta, è lì per favorire Austin, il suo storico rivale. The Rock subisce sediate e Stunner, ma continua a rialzarsi. Dopo una raffica di sediate alla fine va giù definitivamente e Austin vince la cintura mondiale, schienandolo dopo 28 minuti e 8 secondi. Un altro match epico che ha fatto la storia della federazione, segnala un momento cardine, un’alleanza fra Stone Cold e McMahon. Intenso, forse non tecnicamente eccelso, ma incredibilmente sentito dal pubblico. Il meglio che i due lottatori avevano da offrire è qui presente nella sfida.

Steve Austin festeggia insieme a Vince McMahon, arriva la stretta di mano, poi i due si allontanano insieme sulla rampa, con il pubblico del Texas sorpreso da questa alleanza.


Voto finale: 10/10, il massimo che può esserci da un evento di Wrestling, è ben lontano dalla perfezione assoluta, d’altronde ci sono dei match brutti, per fortuna durano poco. Ma in quasi 4 ore di spettacolo si toccano delle vette irraggiungibili, due match da voto 10, l’incredibile TLC a tre team e Austin contro The Rock atto II. Undertaker contro Triple H, Kurt Angle contro Chris Benoit, altri due match insani. Tutti sono motivati, la World Wrestling Federation arriva all’evento da trionfatrice assoluta, avendo annientato la WCW dalla concorrenza. Dopo due ottimi eventi, Royal Rumble e No Way Out, Wrestlemania X-Seven è praticamente il compimento del percorso, e la massima espressione dell’era Attitude, quando tutto pare trovare la sua giusta dimensione. Un evento da far vedere per spingere le persone ad appassionarsi al Wrestling, se poi si sa quali storie ci sono dietro è ancora meglio. Assolutamente un evento da vedere ‘almeno’ una volta, o anche dieci.