giovedì 16 marzo 2017

Recensione Raw episodio 150 (11 marzo 1996)

Recensione Raw 150
11 marzo 1996 da San Antonio (Texas)
Durata show: 45:20
Rating: 2.9 (vs Nitro #27: 3.2)

La cosa più interessante della rivalità fra Bret Hart e Shawn Michaels era una divisione del tifo per i due lottatori, ma qui ci troviamo a San Antonio, Texas, praticamente nella casa di HBK, quindi si perde un po’ questo effetto. Da segnalare nello show un dark match (quindi non trasmesso) che ha visto Skip sconfiggere Dwayne Johnson (ben più noto come The Rock o Rocky Maivia nei primi anni di carriera). Il suo debutto arriverà molto più avanti nel ’96.

Savio Vega vs. Steve Austin (w/Ted DiBiase)
Finalmente Ringmaster diventa “Stone Cold” Steve Austin come nome ufficiale, anche se il suo stile di lotta rimane improntato ancora sulle prese di sottomissione. Il match non ha molta presa sul pubblico ma è ben lottato, con l’intento di creare una rivalità fra i due lottatori. Infatti Austin finisce fuori dal ring e anche Vega finisce all’esterno, perciò c’è un doppio conteggio fuori a 8 minuti e 59 secondi. 6+/10, sfida più che sufficiente per dare inizio a una rivalità, ma nulla più di questo. Austin non è quel personaggio aggressivo che era in WCW, ma sappiamo tutti che lo tornerà presto.
Continua la rissa fra Vega e Austin dopo la sfida, il risultato non è andato bene a nessuno di loro.

Viene mostrato il debutto di Mark Henry (ospite speciale) in un filmato registrato, solleva Jerry Lawler e lo scaraventa a terra. Roba standard visto che era ancora uno Strongman e non un lottatore. Verrà poi ingaggiato in seguito alle Olimpiadi con un contratto decennale.

Roddy Piper è sul ring con Goldust e gli dà del travestito, ma poi spiega che sa che sta facendo tutto questo perché vuole attirare l’attenzione della gente, lui non ci crede. Poi fra allusioni spinte varie, lo scozzese gli dice che lui non è degno della cintura intercontinentale, ma Goldust prova a ‘sedurlo’, inginocchiandosi per poi alzargli la gonna. Piper non si lascia intimidire e arriva a muso duro con lui, arrivando pure a spingerlo, ma l’avversario ricambia. Piper lo stordisce e gli promette di ‘fare di lui un uomo’ (probabilmente una citazione a un film, ce ne sono diverse nel segmento). Ammetto di aver trovato inquietante questo scambio in alcune fasi, Goldust è un personaggio controverso.

Alex Porteau & Jerry Meade vs. The Godwinns (Henry O. Godwinn & Phineas I. Godwinn) (w/Hillbilly Jim)
Sfida a senso unico che fa parte del torneo di coppia per la riassegnazione delle cinture, lasciate vacanti dagli Smoking Gunns. I Godwinns vincono facilmente in 1 minuto e 52 secondi. Squash, o per rimanere nel tema della gimmick dei Godwinns, lerciume.

Filmato sulla preparazione di Shawn Michaels per l’Iron Man match, insieme al suo allenatore José Lotario (che sarà presente nell’Iron Man match di Wrestlemania XII come supporto del lottatore). A seguire, un filmato sulla preparazione di Bret Hart, insieme al padre Stu. Roba standard, ovviamente.

Hunter Hearst Helmsley vs. Vin Grier
Un’altra sfida che ha poco da comunicare, HHH vince facilmente in 1 minuto e 53 secondi. Squash.

Nuovo segmento parodia della WCW, che va giù abbastanza pesante anche su Hulk Hogan e Randy Savage, ironizzando su fatti ben noti.

Viene annunciato Bret Hart contro Tatanka per la prossima puntata di Raw. E chi si perderebbe mai una sfida con Tatanka?

Owen Hart & The British Bulldog (w/Jim Cornette) vs. The Undertaker & Yokozuna (w/Paul Bearer)
Fa strano vedere insieme Undertaker e Yokozuna, storici avversari, ma la squadra funziona e addirittura domina la sfida. Vader interviene e causa una vittoria per squalifica proprio a loro due dopo 5 minuti e 19 secondi. 5.5/10, brutto finale per un match che era iniziato da poco, di certo non è stato un main event capace di regalare grandi emozioni.
Veder, Hart e Bulldog attaccano i rivali, ma arrivano Ahmed Johnson e Jake “The Snake” Roberts ad aiutare Undertaker e Yokozuna. Lo show si conclude con una rissa fermata da arbitri e membri dello staff.


Voto finale: 4/10, il ritorno delle sfide squash, ben due su quattro come ai vecchi tempi prima della Monday Night War. Il match iniziale fra Steve Austin e Savio Vega è stato decente, ma dal ring non è arrivato nient’altro di buono nello show. Nemmeno una sfida da 10 minuti, e quei due match squash fastidiosi, anche se molto brevi per fortuna. C’è un solo segmento importante, il confronto fra Roddy Piper e Goldust, e quello penso che sia riuscito bene, nonostante le esagerazioni di Goldust nel periodo iniziale della carriera, ma che contribuivano a rendere il lottatore unico, diverso da tutti gli altri. Insomma, nel periodo pre-Wrestlemania è una tappa che non aiuta molto, il montaggio degli allenamenti di Shawn Michaels e Bret Hart non è particolarmente interessante.

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