mercoledì 15 marzo 2017

Recensione Raw episodio 149 (04 marzo 1996)

Recensione Raw 149
04 marzo 1996 da Cincinnati (Ohio)
Durata show: 46:11
Rating: 3.6 (nessun episodio di Nitro)

Puntata senza la concorrenza diretta di Nitro, e questo permette all’episodio di guadagnare ottimi ascolti.

Shawn Michaels vs. The 1-2-3 Kid (w/Ted DiBiase)
Il match parte bene, è velocissimo e con tanta azione. Rallenta molto nella fase centrale, quella meno interessante dove si fa vedere la mano di DiBiase che cerca di sfavorire Shawn Michaels. Il finale non è scontato, Kid è astuto a evitare un Superkick, ma capitola comunque poco più tardi. 8+/10, ottimo match per aprire lo show, lontano dalla perfezione, però decisamente valido fra due lottatori eccellenti.

Vignetta di Goldust, che indossa la parrucca bianca e la gonna scozzese come quella di Roddy Piper e infatti lo dedica a lui, fra una citazione e l’altra al mondo del cinema e battute chiaramente spinte che fanno intuire una certa attrazione dell’uomo dorato nei confronti del presidente della federazione. Ma siamo davvero nel ’96? Promo da piena era Attitude!

Nuovo video di hype per Ultimate Warrior, da notare la totale assenza del suo storico match a Wrestlemania VI contro Hulk Hogan, che è sempre escluso da questi filmati (era in pieno periodo damnatio memoriae). Poi viene annunciato Undertaker e Yokozuna contro British Bulldog e Owen Hart per la prossima puntata di Raw.

Hakushi vs. Justin Bradshaw (w/Uncle Zebekiah)
Debutto a Raw per “Hawk” Bradshaw, con il look iniziale da cowboy rozzo. Uncle Zeb è diventato in futuro il noto manager Zeb Colter, storico lottatore ormai ritirato a questo punto della carriera. Il debutto non è impressionante, ci sono un po’ di similitudini con lo storico bruiser Stan Hansen, compresa la manovra finale, il Lariat/Clothesline. Hakushi non ha molta iniziativa nella sfida. 6-/10, tipica sfida in cui presentare un lottatore aggressivo, Bradshaw a questo punto non si distingue ancora per carisma, ma diventerà uno fra i migliori lottatori della federazione negli anni a seguire.

Una nuova vignetta di Mankind, che piange arrabbiato e dice che ‘nessuno avrà un giorno felice’. Il suo debutto è ancora rimandato e non viene mai inquadrato di fronte sulla maschera.

WWF World Heavyweight Title Match: Bret Hart (c) vs. Hunter Hearst Helmsley
Shawn Michaels si porta dietro una sedia per seguire la sfida da bordo ring. Considerato che il main event di Wrestlemania XII era già stato confermato, questo match è solo una formalità, che comunque dà la possibilità a HHH di affrontare il campione mondiale. Il lottatore gioca sporco per avere qualche chance, ma alla fine Hart riesce a sottometterlo con la Sharpshooter. 6.5/10, sfida godibile, nulla più di questo, con un confronto che vede Hitman nettamente superiore dell’avversario. Considerato che non si è mai arrivati a una vera rivalità fra loro, questo match dà stimoli per l’immaginazione.

Si chiude con un nuovo segmento di Billionaire Ted, che comincia a diventare stancante mentre all’inizio divertiva.


Voto finale: 7.5/10, uno show con poca costruzione delle storie che si concentra di più sul contenuto dei match. Una scelta comune per il ’96-’97 in WWF, uno fra i periodi con maggiore enfasi sul piano lottato. Ci guadagna dunque la qualità, Bret Hart contro HHH è un match più che sufficiente fra la più grande stella di quel periodo e uno fra i più grandi in assoluto dopo qualche anno. Shawn Michaels contro 1-2-3 Kid è un match ottimo, anche se con qualche imperfezione e un risultato scontato. Il debutto di Bradshaw non è granché, mentre Mankind continua ad avere poco spazio. Il segmento di Goldust è un esempio di quel ‘maturo che pare immaturo’, con battutine che invece di intrattenere diventano presto squallide. La rivalità fra Bret Hart e Shawn Michaels è buona perché c’è un pubblico veramente diviso nel tifo, e dipende dall’arena in cui ci si trova. Detto questo, siamo comunque di fronte a una puntata buona in una settimana senza la concorrenza diretta di Nitro.

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