giovedì 20 maggio 2021

Recensione WWE WrestleMania Backlash 2021 (16 maggio 2021)

 Recensione WWE WrestleMania Backlash 2021

16 maggio 2021 dal Thunderdome di Tampa (Florida)

Durata show: 3 ore e 2 minuti

 

Il titolo dell’evento poteva tranquillamente essere Backlash, non si tratta di un’altra WrestleMania per ovvie ragioni, inoltre si torna a un pay per view con il pubblico presente da casa sugli schermi. Per qualche ragione l’evento è iniziato all’1 e non alle 2, con il Kickoff anticipato, che quindi mi sono perso. Lì Sheamus ha sconfitto Ricochet (ovvio), un match che sinceramente non conto di recuperare.

 

WWE RAW Women's Title: Rhea Ripley (c) vs. Asuka vs. Charlotte Flair [Triple Threat Match]

Voto: 7.5/10. Si parte con un ottimo match a tre lottatrici di alto livello. L’ho trovato estremamente interessante anche se per me sarebbe stato difficile trovare un motivo per tifare una lottatrice o l’altra. Semplicemente le lottatrici vanno avanti a colpirsi per parecchio tempo e Rhea Ripley conclude su Asuka in 15 minuti e 22 secondi, rimanendo campionessa femminile. Non poteva esserci una partenza migliore!

 

WWE SmackDown Tag Team Titles: The Dirty Dawgs (Dolph Ziggler & Robert Roode) (c) vs. Dominik Mysterio & Rey Mysterio

Voto: 7/10. Ho sentito il pubblico davvero coinvolto dalla sfida ma a dire il vero non l’ho trovata così eccezionale. Mi sono abituato al buon lavoro di squadra dei campioni e la storia di padre e figlio che cercano di vincere insieme le cinture l’ho trovata valida e parecchio rara nel Wrestling. Alla fine è questo che ha funzionato, con la vittoria degli sfidanti in 17 minuti. Un match troppo lungo per ciò che doveva raccontare ma che si è tenuto su una buona qualità, congratulazioni ai nuovi campioni di coppia!

 

The Miz vs. Damian Priest [ZOMBIE Lumberjack Match]

Voto: 1/10. Okay, questo finisce fra i peggiori match della storia! Hanno lottato male? Tutt’altro! Allora cos’è che non va? GLI ZOMBIE! Davvero, sarà per motivi promozionali sul nuovo film di Batista, The Rock e John Cena, Army of Zombie, ma vedere sti dannatissimi Zombie a fare da Lumberjack mentre assaltano i lottatori (John Morrison compreso che sta dalla parte di Miz) è ridicolo e toglie ogni credibilità alla sfida. In qualche modo, Damian Priest vince per schienamento in 6 minuti e 55 secondi. Ma non conta nulla, questo è stato veramente stupido e inaccettabile.

 

WWE SmackDown Women's Title: Bianca Belair (c) vs. Bayley

Voto: 7/10. Un confronto di ottimo livello fra due lottatrici motivate. Ho apprezzato vedere Bianca Belair vincere il titolo a WrestleMania nel main event della prima serata. Qui si mantiene bene e risulta competitiva, senza far calare il ritmo, ma non c’è nulla di eccellente, è un match che rimane generico per quanto competitivo. Bianca Belair ne esce vincitrice in 16 minuti e 4 secondi, che è un tempo più che adatto per ciò che la sfida offre.

 

WWE Title: Bobby Lashley (w/MVP) (c) vs. Drew McIntyre vs. Braun Strowman [Triple Threat Match]

Voto: 7.5/10. Qui parliamo di un match estremamente scontato di cui si poteva immaginare il risultato prima ancora di vederlo, ma che funziona piuttosto bene sul ring. Con questi lottatori ci si può aspettare una sfida dura, tanta distruzione e un Lashley nel suo periodo migliore di sempre. È proprio lui a sconfiggere Strowman in 14 minuti e 16 secondi, mostrandosi ancora dominante senza che McIntyre ne risenta. Il match è ciò che doveva essere, nulla di memorabile ma una sfida più che buona e veramente godibile.

 

WWE Universal Title: Roman Reigns (w/Paul Heyman) (c) vs. Cesaro

Voto: 8/10. Devo ammettere che sono rimasto molto felice di vedere Cesaro nel main event, ho visto il suo parallelo con Kofi Kingston quando ha avuto il suo grande momento ma la situazione è molto diversa. Roman Reigns è al centro (e nemmeno verso la fine) di un regno solido e dominante, che potrebbe raggiungere l’anno di durata e andare anche oltre. Quindi qui era facile sapere come sarebbe finita, ma allo stesso tempo l’impegno di Cesaro e di Roman è innegabile, fanno di tutto perché questa sia una tappa da non perdere! Roman tutto sommato vince per decisione dell’arbitro dopo 27 minuti e 30 secondi, con Cesaro che si rifiuta di cedere. Non so se ci saranno altre sfide fra loro ma anche qui è esattamente ciò che doveva essere.

Il post-match è qualcosa di terribile, dove Cesaro viene prima aggredito da Roman Reigns e poi da Seth Rollins, che vuole dargli il colpo di grazia. Si poteva evitare!

 

Voto finale: 7/10, non ci sono sorprese qui a Backlash, non c’è nulla che faccia pensare “credevo succedesse altro”, proprio perché è una riconferma di WrestleMania. Cesaro si è comportato da grande star per una volta, avendo finalmente lo spazio che meritava contro il campione più inamovibile degli ultimi anni, un Roman Reigns che non pare saperne di voler mollare la cintura. La sfida per il titolo WWE era fortemente scontata e anche qui c’è una figura dominante in Lashley, che sta facendo bene, anche se a differenza di Roman quel titolo potrebbe perderlo presto. Le sfide femminili sono andate bene, due buoni match di cui ho preferito il Three Way iniziale. La sfida degli zombi fra The Miz e Damian Priest è traumatica e distruttiva per la carriera del povero Miz. Qualcosa di osceno, di totalmente commerciale che in realtà mi fa passare la voglia di vedere il film quando uscirà se la qualità degli zombi è così bassa. Credo che il mio momento preferito dell’evento sia di vedere la coppia padre-figlio di Rey e Dominik Mysterio conquistare le cinture di coppia, qualcosa che non succede spesso. Insomma, è un buon evento ma non è fortemente raccomandato da parte mia, in ogni caso risulta godibile.

mercoledì 12 maggio 2021

Recensione WWE WrestleMania 19 (30 marzo 2003)

 Recensione WWE WrestleMania 19 (XIX)

30 marzo 2003 da Seattle (Washington)

Durata show: 3 ore e 47 minuti

 

Dopo un deludente No Way Out, arriva un’edizione di Wrestlemania da quasi 4 ore. Wrestlemania 19 (o Wrestlemania XIX se preferite i numeri romani) è particolare e arriva in un punto di svolta, con grandi nomi del passato e le stelle principali del momento.

 

WWE Cruiserweight Title: Matt Hardy (w/Shannon Moore) (c) vs. Rey Mysterio

Voto: 6.5/10. Sfida molto breve ma di buona qualità per il lottato. Rey Mysterio è vestito come Daredevil ed è agilissimo, Hardy ha dalla sua parte Shannon Moore. Nel finale, Matt Hardy vince per schienamento con i piedi sulle corde dopo 5 minuti e 37 secondi, rimanendo campione. Poteva uscire un match migliore con un paio di minuti in più.

 

The A-Train & The Big Show vs. The Undertaker [Two On One Handicap Match]

Voto: 5/10. Parto subito dicendo che non è un match disastroso, ma non è nemmeno valido. Undertaker doveva lottare con Nathan Jones, ma lui viene accoppato prima della sfida e perciò Taker combatte da solo. Fa strano vedere Big Show dover richiedere un supporto quando è stato dominante nei mesi precedenti. La sfida è lenta ma Undertaker ci mette grande impegno e varia un po’ il suo parco mosse. Nathan Jones fa il suo ritorno e assiste Taker nel finale, permettendogli di vincere per schienamento in 9 minuti e 42 secondi. Credo che sia deludente per Undertaker dover vincere a Wrestlemania in quel modo! Viene considerato uno dei suoi peggiori match in questo evento ma c’è stato molto di peggio.

 

World Women's Title: Victoria (w/Steven Richards) (c) vs. Jazz vs. Trish Stratus [Triple Threat Match]

Voto: 7/10. Un buon match con grande impegno delle tre lottatrici che è divertente con le continue interferenze di Stevie Richards che non vanno mai a buon segno e Trish che riesce ad abbatterlo. Mi piace il mancato lavoro di coppia fra Victoria e Jazz, che finiscono poi per diventare nemiche. Trish nel finale schiena Victoria dopo 7 minuti e 17 secondi, conquistando il titolo femminile. Finora è la sfida riuscita meglio dell’evento e Trish ottiene il titolo in un grande evento.

 

WWE Tag Team Titles: Team Angle (Charlie Haas & Shelton Benjamin) (c) vs. Chris Benoit & Rhyno vs. Los Guerreros (Chavo Guerrero & Eddie Guerrero) [Triple Threat Match]

Voto: 7.5/10. Un altro match agile e spettacolare, con una bella performance dei lottatori. Mi sono divertito molto a seguire azione senza sosta e ribaltamenti di situazione, con belle mosse e la giusta enfasi dopo una partenza lenta. Rhyno arriva vicino alla vittoria ma è Shelton Benjamin a portare la vittoria al Team Angle per schienamento dopo 8 minuti e 48 secondi. Sicuramente ha funzionato bene a molti lottatori hanno avuto modo di risplendere qui.

 

Chris Jericho vs. Shawn Michaels

Voto: 9/10. Una sfida resa classica dall’intensità presente in tutta la rivalità, che ha fatto passare il match per qualcosa di davvero importante. Chris Jericho cerca di essere protagonista ma è Shawn Michaels a gestire buona parte della sfida, con diversi ribaltamenti e incertezza generale. Nel finale è HBK a schienare Jericho dopo 22 minuti e 34 secondi. Un match assolutamente raccomandato, che ha un ritmo lento ma la giusta enfasi.

Shawn Michaels abbraccia Chris Jericho a fine match… ma Y2J lo attacca a tradimento, dimostrandosi ancora suo nemico.

 

World Heavyweight Title: Triple H (w/Ric Flair) (c) vs. Booker T

Voto: 6/10. Una sfida parecchio deludente se si considera che è per il titolo mondiale di Raw. Booker T ce la mette tutta ma la sfida è continuamente rallentata da Triple H, ha delle fasi veramente pessime alternate a momenti interessanti. Il risultato appare parecchio scontato, con HHH che schiena Booker T dopo 18 minuti e 45 secondi. Credo che potesse uscire una sfida parecchio migliore ma mi ha annoiato.

 

Hulk Hogan vs. Vince McMahon [Street Fight Match]

Voto: 7/10. Si tratta di un match divertente e pure pieno di sangue, con entrambi i lottatori che sono delle maschere insanguinate alla fine. Un match molto più lungo del previsto con parecchi spot fra cui Vince McMahon che si lancia dalla cima di una scala su un tavolo e tante sorprese fra cui Roddy Piper che non si capisce da che parte sta ma poi attacca Hogan, Sylvain Grenier nei panni dell’arbitro corrotto e Hogan che sopravvive a tutto e poi schiena Vince dopo 20 minuti e 47 secondi. Durata troppo ma comunque è uscita meglio di ogni possibile aspettativa.

 

Steve Austin vs. The Rock

Voto: 9/10. Questo è davvero l’ultimo match della carriera di Stone Cold Steve Austin. Tutti sappiamo la qualità della loro sfida a Wrestlemania 17, ma questo match quasi lo eguaglia, con grandissima intensità e gli ultimi 5 minuti spettacolari, fra i migliori mai visti su un ring di Wrestling. Un vero classico dove The Rock indossa la divisa di Stone Cold e fa la Stunner mentre Austin fa la Rockbottom. Grossi ribaltamenti di situazione nel finale dove The Rock esegue molte Rockbottom prima di riuscire a ottenere lo schienamento vincente dopo 17 minuti e 55 secondi. Una vera perla del Wrestling ed è pure un finale emozionante, dove The Rock riesce a ottenere il suo primo successo contro Stone Cold a Wrestlemania.

 

WWE Heavyweight Title: Kurt Angle (c) vs. Brock Lesnar

Voto: 8.5/10. Un bellissimo main event di alta qualità, che ha soltanto un paio di minuti lenti e poco entusiasmanti ma per il resto è ottimo dal punto di vista tecnico e per l’intensità. Non c’è Paul Heyman e non c’è il Team Angle, in pratica Kurt Angle vuole fare tutto da solo. Entrambi i lottatori danno il massimo. Un esempio è Brock Lesnar che esegue la Shooting Star Press (da troppo lontano) e infortuna Kurt Angle toccandolo a malapena, così Lesnar chiude la sfida subito dopo con un F5 dopo 21 minuti e 7 secondi, conquistando per la seconda volta la cintura WWE.

Arriva una sorprendente stretta di mano con abbraccio fra Kurt Angle e Brock Lesnar, che sono stati arcinemici per mesi.

 

Voto finale: 8.5/10, un evento molto difficile da valutare, senza dubbio una fra le migliori edizioni di WrestleMania ma con alcune riserve, ci sono infatti dei match deludenti. Parto dal più grande pregio, avere due sfide epiche e indimenticabili, lo scontro finale fra The Rock e Steve Austin, l’immenso match fra Chris Jericho e Shawn Michaels. Due match assolutamente da vedere per ogni appassionato di Wrestling. Il main event è degno di tale nome con Brock Lesnar e Kurt Angle che si scatenano fino all’infortunio di Angle che costringe a chiuderlo bruscamente. Invece l’altra sfida per il titolo mondiale è stata meno entusiasmante, con Triple H in una delle sue peggiori performance contro un motivato Booker T. A sorpresa, è molto divertente Hulk Hogan contro Vince McMahon, uno Street Fight parecchio duro dal risultato scontato ma dalla buona resa. Undertaker è in uno dei suoi peggiori match di Wrestlemania, da solo contro A-Train e Big Show, ma si ritrova a vincere solo quando arriva Nathan Jones a salvarlo. Bleah. Molto buono pure il match per i titoli di coppia, con tre team pazzeschi e molta azione. Più che valido pure il match per il titolo femminile con tre buone lottatrici e un match iniziale fra Rey Mysterio e Matt Hardy che poteva rendere meglio. Tutto sommato, è un’ottima edizione di WrestleMania che mi sento di consigliare.

giovedì 6 maggio 2021

Recensione WWE King of the Ring 1997 (8 giugno 1997)

 Recensione King of the Ring 1997

8 giugno 1997 da Providence (Rhode Island)

Rating: 2.5 (vs Nitro #90: 3.3)

Durata show: 2 ore e 47 minuti

 

Il King of the Ring 1996 ci ha regalato la coronazione di Stone Cold Steve Austin fra i lottatori che davvero contano, riuscirà anche l’edizione ’97 a darci un degno trionfatore o sarà un disastro tremendo ai livelli del 1995? La preparazione è stata interessante e ci ha portati a semifinale e finale da svolgere nel torneo, oltre a tanti altri match fra cui l’atteso confronto fra i due campioni di coppia Steve Austin e Shawn Michaels.

 

King Of The Ring 1997 Semi Final Match

Hunter Hearst Helmsley (w/Chyna) vs. Ahmed Johnson

Voto: 6.5/10. Il primo match è abbastanza buono, Johnson ha un inizio dominante ma HHH continua a resistere. Chyna distrae Ahmed e Hunter lo schiena dopo 7 minuti e 42 secondi. La durata è giusta e HHH riesce a ottenere una vittoria importante che lo proietta in finale. Purtroppo Ahmed Johnson ha sbagliato diverse mosse nel corso della sfida ed è risultato un po’ lento in alcune fasi.

 

King Of The Ring 1997 Semi Final Match

Mankind vs. Jerry Lawler

Voto: 6/10. Il match parte benissimo e con la giusta aggressività dopo due promo ben motivati. Mankind si scatena ma poi Lawler domina la parte seguente ed è quella meno piacevole, con il ritmo lento e poco interesse. Alla fine Mankind sottomette Lawler con la Mandible Claw dopo 10 minuti e 24 secondi. Poteva uscire molto meglio ma tutto sommato lo ritengo sufficiente per l’intensità mostrata.

 

Steve Austin aggredisce Brian Pillman nel backstage, gettandolo con la testa nel water. La loro rivalità continua da mesi.

 

Crush (w/Clarence Mason & D-Lo Brown) vs. Goldust (w/Marlena)

Voto: 5/10. Una sfida lenta e noiosa, tipica dello stile di Crush, che purtroppo ha molte fasi dominanti. Goldust è spesso in difficoltà ma mostra carisma e capacità di coinvolgere il pubblico. Sullo sfondo D-Lo Brown ci prova con Marlena, ma Goldust non si distrae e schiena Crush dopo 9 minuti e 56 secondi. Durato meno del precedente però è più pesante e sembrava non finire mai. Goldust giustamente meritava la vittoria.

 

Sycho Sid & The Legion Of Doom (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk) vs. The Hart Foundation (Jim Neidhart, Owen Hart & The British Bulldog)

Voto: 7/10. Un 3 contro 3 che non mi è dispiaciuto affatto, con buone azioni e parecchio divertimento per chi lo segue. Fa strano pensare che 5 di questi 6 lottatori non sono più vivi oggi ma qui sono nel pieno delle loro forze. Nel caos generale, Owen Hart si tuffa dalla terza corda e schiena Sycho Sid dopo 13 minuti e 37 secondi, portando la vittoria all’Hart Foundation. Sid continua a subire brutte sconfitte dal ritorno.

 

King Of The Ring 1997 Final Match

Mankind vs. Hunter Hearst Helmsley (w/Chyna)

Voto: 7/10. La finale è sicuramente il match migliore di questo torneo. HHH è brutale, Mankind subisce alcuni colpi durissimi ma continua a resistere. Purtroppo ci sono molte fasi deboli dove la sfida non sembra dare nessuna emozione ma poi torna a riprendersi con delle parti più intense. Hunter viene aiutato da Chyna, che tramortisce Mankind, lui lo schiena con un Pedigree dopo 19 minuti e 26 secondi, vincendo il torneo. Credo che il successo sarebbe stato più utile a Mankind per rifarsi delle difficoltà avute in passato, ma comunque corona HHH come un futuro main eventer.

 

HHH si accanisce ancora con Mankind aggredendolo anche dopo la vittoria per festeggiare.

 

Bret Hart si presenta con l’Hart Foundation e lancia una sfida ai lottatori americani, di trovare 5 lottatori per affrontare lui e i suoi compagni in Canada al prossimo In Your House, vuole vedere chi avrà il coraggio di presentarsi, ma avverte che per loro non finirà bene. Gran bel promo con Hitman che pare finalmente guarito dall’infortunio ed è pronto a combattere, ma non stasera, visto che fa da commentatore al prossimo incontro.

 

Steve Austin vs. Shawn Michaels

Voto: 8-/10. Non avevo dubbi prima dell’evento che questo sarebbe stato il match migliore e così è stato. Semplicemente, è stato uno scontro intenso, degno della reputazione dei due lottatori. Funziona tutto bene tranne la parte finale dove gli arbitri cominciano a collassare uno dopo l’altro, Shawn Michaels è scorretto e tramortisce un arbitro, alla fine arriva Earl Hebner e decide per una doppia squalifica dopo 22 minuti e 29 secondi. Il finale che non dà vincitori è deludente ed è il punto negativo ma ha pure senso per portare avanti la rivalità senza un dominatore.

Post-match, Stone Cold e HBK rischiano di aggredirsi nuovamente ma si fermano in tempo. Pensare che sono ancora campioni di coppia!

 

WWF World Heavyweight Title: The Undertaker (w/Paul Bearer) (c) vs. Faarooq (w/Clarence Mason, Crush, D-Lo Brown & Savio Vega)

Voto: 5.5/10. Il main event non è particolarmente epico, sono contento di vedere Faarooq con una chance titolata ma ne esce un match a mio parere insufficiente, con interminabili fasi lente. Undertaker riesce a vincere senza troppi problemi per schienamento dopo 13 minuti e 43 secondi, causando la più grande disfatta della Nation of Domination.

 

Paul Bearer insiste per far annientare la Nation of Domination da Undertaker e lui esegue gli ordini finché non interviene Ahmed Johnson a fermarlo. Gli dice che dovrebbe prendersela con Bearer ma lui non reagisce e perciò Johnson attacca Undertaker, mostrandogli una mancanza di rispetto. Questo ha poco senso perché Johnson è stato nemico di Faarooq per molti mesi, comunque Undertaker si riprende quasi subito e lascia il ring.

 

Voto finale: 5.5/10, il torneo non è stato il miglior punto di questo evento, che invece è rappresentato da Shawn Michaels contro Steve Austin, una buona sfida con la giusta intensità e un finale incompleto che pare corretto a questo punto della loro rivalità ancora in costruzione. Il torneo vede giustamente emergere due nomi sugli altri, Mankind e HHH, con quest’ultimo a vincerlo in un periodo dove probabilmente la vittoria di Mankind sarebbe stata più sensata per far vedere la sua ripresa dopo tanti anni a inseguire. Non sempre i tornei vengono vinti per coerenza! Ci sono parecchi match lenti e con poche soddisfazioni e tantissimi finali sporchi o usciti dal nulla, come quello del 3 contro 3. Il main event vede una difesa titolata di Undertaker più facile del previsto con un dominio da parte sua pure nel post-match. Almeno c’è la sorpresa di Ahmed Johnson che lo attacca e che quindi fa scattare qualche nuova scintilla. Interessante il ruolo di Bret Hart e dell’Hart Foundation con l’annuncio della sfida imminente 5 contro 5 in territorio canadese. L’evento poteva uscire decisamente meglio ma non è nemmeno da buttare completamente, anzi, lo ritengo leggermente sotto la sufficienza anche se si poteva fare di più.

martedì 4 maggio 2021

Recensione WWF WresteMania 1 (31 marzo 1985)

 Recensione WWF WrestleMania I

31 marzo 1985 dal Madison Square Garden di New York (New York)

 

Welcome to WrestleMania della World Wrestling Federation! L’evento meglio conosciuto come “il più grande evento di Wrestling di tutti i tempi” (ovviamente secondo chi l’ha creato), ma quanto c’è in questo WrestleMania dell’evento che tutti oggi conosciamo? A mio parere ben poco! Bisogna aspettare Wrestlemania III per avere un evento ben confezionato. A dire il vero, le grafiche sono così retrograde che non c’è il minimo uso di Overlay (cioè cornici, contorni, abbellimenti estetici) e sembra per la maggior parte del tempo un normalissimo evento in arena ripreso dalle telecamere, però ogni tanto arriva una presentazione ben confezionata che ci ricorda quelli che saranno i pay per view del periodo seguente.

Partiamo dalla rampa d’ingresso, i lottatori entrano ed escono dallo stesso punto, durante il commento dalla rampa si vedono vincitori e sconfitti tornare indietro allo stesso modo, togliendo un po’ di adrenalina al fatto che si siano combattuti fino a pochi minuti prima. L’evento è abbastanza freddo, ma i promo prima delle sfide lo rendono un po’ più gradevole e leggermente meno “old school”. La sigla è chiaramente confezionata dopo l’evento ed è abbastanza ridicola con il montaggio. Davvero, sembra un prodotto amatoriale per com’è stato presentato.

Si parte con l’inno americano cantato da… Gene Okerlund. Non proprio un cantante, ma ci mette passione, possiamo andare avanti.

 

Tito Santana vs. The Executioner

Voto: 5.5/10. Vi dirò, non si parte nemmeno male. Se vedessi oggi un match del genere griderei allo scandalo perché non ci sono emozioni né enfasi, ma tutto sommato per aprire uno show di Wrestling degli anni ’80 non è così terribile per quanto non ci siano ingressi né presentazione. Tito Santana sconfigge il poco carismatico avversario mascherato per schienamento dopo 4 minuti e 49 secondi.

 

King Kong Bundy (w/Jimmy Hart) vs. SD Jones

Squash. Povero SD Jones, è tutto contento nel promo e poi viene annientato dal dominante King Kong in soli 25 secondi. Una devastazione totale.

 

Ricky Steamboat vs. Matt Borne

Voto: 4.5/10. Partiamo dal fatto che Ricky Steamboat sia uno dei migliori lottatori di sempre, uno capace di collezionare una serie di tre match perfetti contro Ric Flair. Ma qui contro Matt Borne, il futuro Doink The Clown, non sembra avere l’occasione di dare il meglio del suo repertorio. Steamboat vince senza problemi dopo 4 minuti e 39 secondi. Altra sfida breve e di scarso interesse.

 

Brutus Beefcake (w/Johnny Valiant) vs. David Sammartino (w/Bruno Sammartino)

Voto: 3/10. Scendo giù dalla scala del “voto minimo”, il 4 che do quando un match è pessimo ma non oltraggioso. Questo è oltraggioso perché David Sammartino chiaramente non è come il padre, l’iconico Bruno, e non riesce a mescolare il suo stile di lotta ultra tecnico con il buon intrattenitore Brutus, che è fisicamente in ottima forma rispetto a come combatteva nei primi anni ’90. Qui i manager hanno davvero un impatto sulla sfida ma il match è insopportabile, sembra durare un secolo e mezzo, invece termina per doppia squalifica dopo 11 minuti e 43 secondi quando i due lottatori cominciano a prendersela con i manager rivali. Brutta faccenda, però vediamo Johnny Valiant eseguire un Bodyslam, quello sì che era un manager tosto! David Sammartino è un caso irrecuperabile di mancanza di talento rispetto al padre che rimarrà sempre fra le maggiori icone del Wrestling.

 

WWF Intercontinental Title: Greg Valentine (w/Jimmy Hart) (c) vs. The Junkyard Dog

Voto: 5/10. Devo dire che per quanto io consideri questo match veramente brutto, almeno mi ha divertito. Greg Valentine è un heel carismatico, poi è facile tifare per Junkyard Dog. Valentine lo schiena con i piedi sulle corde, l’arbitro se ne accorge e fa ripartire la sfida ma lui non vuole più continuare e si fa contare fuori dopo 6 minuti e 55 secondi. Junkyard Dog festeggia come se avesse vinto i mondiali ma Valentine è ancora campione intercontinentale. Questi finali sono uno più brutto dell’altro.

 

WWF World Tag Team Titles: Barry Windham & Mike Rotundo (w/Captain Lou Albano) (c) vs. Nikolai Volkoff & The Iron Sheik (w/Freddie Blassie)

Voto: 6.5/10. Finalmente una sfida davvero piacevole, anche se non necessariamente buona! Il team dei malvagi invasori (il sovietico e l’arabo) è fantastico e ha uno dei migliori manager in circolazione, mentre Rotundo e Windham sono ultra tecnici e in un buon periodo di forma fisica. Ne esce un match valido anche se abbastanza breve, con Iron Sheik che appare davvero scatenato, in una delle sue migliori performance. Sono proprio gli invasori a vincere dopo 6 minuti e 55 secondi. C’è tutto quello che ci si aspetterebbe, l’inno sovietico cantato da Volkoff prima della sfida, il finale che fa infuriare il pubblico. Un classico!

 

Big John Studd (w/Bobby Heenan) vs. Andre The Giant [Bodyslam Match]

Voto: 4/10. Andre mette in palio la carriera in questa sfida. Un match tremendo, non dura tanto ma sembra infinito. Ci sono solo prese statiche e poco altro. Big John Studd fallisce il suo Bodyslam molto presto, facendo già capire che non avrebbe più potuto vincere quel match. Andre fa il suo Bodyslam e vince dopo 5 minuti e 53 secondi. Una sfida orrenda, che mi ha tolto sei minuti che non torneranno più indietro. Tuttavia salvo la grande performance di Bobby Heenan che fugge con il borsone pieno di soldi per non lasciarlo ad Andre.

 

WWF World Women's Title: Leilani Kai (w/The Fabulous Moolah) (c) vs. Wendi Richter (w/Cyndi Lauper)

Voto: 4.5/10. Qui si dà spazio alle celebrità e non è un errore! Avere Cyndi Lauper significa moltissimo, infatti fa valere la sua presenza stando a bordo ring. Purtroppo il match è veramente brutto e non risulta mai godibile. Pure il finale ha ben poco senso con un Flying Crossbody a segno di Leilani Kai che però viene rigirata da Wendi Richter che la schiena dopo 6 minuti e 14 secondi. Non è sicuramente una buona sfida ma credo che sia comunque influente per essere il primo match femminile della storia di Wrestlemania. Peccato soltanto che sia stato davvero scadente nella qualità.

 

Paul Orndorff & Roddy Piper (w/Bob Orton) vs. Hulk Hogan & Mr. T (w/Jimmy Snuka) [Special Enforcer: Muhammad Ali]

Voto: 6/10. Il main event è estremamente curato dal punto di vista della presentazione. Ci sono i promo, c’è la musica, c’è la partecipazione di Muhammad Ali a fare da arbitro, il miglior pugile della storia. Mr. T entra in pieno stile Clubber Lang di Rocky 3, Hulk Hogan si prende i suoi tempi e Bob Orton è ben più che un semplice manager, interviene spesso. Roddy Piper è grandioso, Hogan sa cosa fa, purtroppo la sfida ha dei momenti morti ma tutto sommato vista l’importanza e il coinvolgimento del pubblico la considero un successo. Mr. T se la cava abbastanza bene, è comunque protetto dalla presenza di lottatori esperti attorno a lui. Bob Orton colpisce per errore Paul Orndorff e Hogan lo schiena dopo 13 minuti e 34 secondi senza nemmeno eseguire l’Atomic Leg Drop. Qualità pessima, finale brutto ma voto sufficiente. Alla fine è una delle poche cose che si salvano di questo evento per quanto si è visto sul ring.

 

Voto finale: 4/10, diciamoci la verità. Guardando con il metro di giudizio di oggi potrebbe portarci a un voto ancora più basso, ma non serve cinismo. È la prima WrestleMania, un grande esperimento. Non è la novità che cercano di far passare perché la NWA organizzava eventi simili da molto più tempo, ma l’ottimo uso delle celebrità come Mr. T, Muhammad Ali e Cyndi Lauper è sicuramente un punto a favore. Tuttavia rimane la scarsissima qualità dei match, dove sono riuscito a dare la sufficienza soltanto a due di questi. Il main event è passabile, ci sono molti errori e il finale è parecchio forzato e anticlimatico, ma almeno il pubblico sembra veramente soddisfatto. Hulk Hogan era un vero trascinatore, bisogna dar atto di questo. La migliore sfida a mio parere è quella per i titoli di coppia, trovo veramente divertente il team di Iron Sheik e Nikolai Volkoff, che affrontano comunque due rivali abili nella tecnica e degni della sfida. Il lavoro dei manager è sicuramente qualcosa di incredibile, sia Bobby Heenan che Jimmy Hart e Freddie Blassie risplendono. Il voto è sicuramente gentile rispetto alla qualità, non aspettatevi niente e difficilmente lo troverete peggiore di quanto ho scritto. Dovrete aspettare WrestleMania 3 per assistere a qualcosa di molto più ben costruito.