giovedì 6 maggio 2021

Recensione WWE King of the Ring 1997 (8 giugno 1997)

 Recensione King of the Ring 1997

8 giugno 1997 da Providence (Rhode Island)

Rating: 2.5 (vs Nitro #90: 3.3)

Durata show: 2 ore e 47 minuti

 

Il King of the Ring 1996 ci ha regalato la coronazione di Stone Cold Steve Austin fra i lottatori che davvero contano, riuscirà anche l’edizione ’97 a darci un degno trionfatore o sarà un disastro tremendo ai livelli del 1995? La preparazione è stata interessante e ci ha portati a semifinale e finale da svolgere nel torneo, oltre a tanti altri match fra cui l’atteso confronto fra i due campioni di coppia Steve Austin e Shawn Michaels.

 

King Of The Ring 1997 Semi Final Match

Hunter Hearst Helmsley (w/Chyna) vs. Ahmed Johnson

Voto: 6.5/10. Il primo match è abbastanza buono, Johnson ha un inizio dominante ma HHH continua a resistere. Chyna distrae Ahmed e Hunter lo schiena dopo 7 minuti e 42 secondi. La durata è giusta e HHH riesce a ottenere una vittoria importante che lo proietta in finale. Purtroppo Ahmed Johnson ha sbagliato diverse mosse nel corso della sfida ed è risultato un po’ lento in alcune fasi.

 

King Of The Ring 1997 Semi Final Match

Mankind vs. Jerry Lawler

Voto: 6/10. Il match parte benissimo e con la giusta aggressività dopo due promo ben motivati. Mankind si scatena ma poi Lawler domina la parte seguente ed è quella meno piacevole, con il ritmo lento e poco interesse. Alla fine Mankind sottomette Lawler con la Mandible Claw dopo 10 minuti e 24 secondi. Poteva uscire molto meglio ma tutto sommato lo ritengo sufficiente per l’intensità mostrata.

 

Steve Austin aggredisce Brian Pillman nel backstage, gettandolo con la testa nel water. La loro rivalità continua da mesi.

 

Crush (w/Clarence Mason & D-Lo Brown) vs. Goldust (w/Marlena)

Voto: 5/10. Una sfida lenta e noiosa, tipica dello stile di Crush, che purtroppo ha molte fasi dominanti. Goldust è spesso in difficoltà ma mostra carisma e capacità di coinvolgere il pubblico. Sullo sfondo D-Lo Brown ci prova con Marlena, ma Goldust non si distrae e schiena Crush dopo 9 minuti e 56 secondi. Durato meno del precedente però è più pesante e sembrava non finire mai. Goldust giustamente meritava la vittoria.

 

Sycho Sid & The Legion Of Doom (Road Warrior Animal & Road Warrior Hawk) vs. The Hart Foundation (Jim Neidhart, Owen Hart & The British Bulldog)

Voto: 7/10. Un 3 contro 3 che non mi è dispiaciuto affatto, con buone azioni e parecchio divertimento per chi lo segue. Fa strano pensare che 5 di questi 6 lottatori non sono più vivi oggi ma qui sono nel pieno delle loro forze. Nel caos generale, Owen Hart si tuffa dalla terza corda e schiena Sycho Sid dopo 13 minuti e 37 secondi, portando la vittoria all’Hart Foundation. Sid continua a subire brutte sconfitte dal ritorno.

 

King Of The Ring 1997 Final Match

Mankind vs. Hunter Hearst Helmsley (w/Chyna)

Voto: 7/10. La finale è sicuramente il match migliore di questo torneo. HHH è brutale, Mankind subisce alcuni colpi durissimi ma continua a resistere. Purtroppo ci sono molte fasi deboli dove la sfida non sembra dare nessuna emozione ma poi torna a riprendersi con delle parti più intense. Hunter viene aiutato da Chyna, che tramortisce Mankind, lui lo schiena con un Pedigree dopo 19 minuti e 26 secondi, vincendo il torneo. Credo che il successo sarebbe stato più utile a Mankind per rifarsi delle difficoltà avute in passato, ma comunque corona HHH come un futuro main eventer.

 

HHH si accanisce ancora con Mankind aggredendolo anche dopo la vittoria per festeggiare.

 

Bret Hart si presenta con l’Hart Foundation e lancia una sfida ai lottatori americani, di trovare 5 lottatori per affrontare lui e i suoi compagni in Canada al prossimo In Your House, vuole vedere chi avrà il coraggio di presentarsi, ma avverte che per loro non finirà bene. Gran bel promo con Hitman che pare finalmente guarito dall’infortunio ed è pronto a combattere, ma non stasera, visto che fa da commentatore al prossimo incontro.

 

Steve Austin vs. Shawn Michaels

Voto: 8-/10. Non avevo dubbi prima dell’evento che questo sarebbe stato il match migliore e così è stato. Semplicemente, è stato uno scontro intenso, degno della reputazione dei due lottatori. Funziona tutto bene tranne la parte finale dove gli arbitri cominciano a collassare uno dopo l’altro, Shawn Michaels è scorretto e tramortisce un arbitro, alla fine arriva Earl Hebner e decide per una doppia squalifica dopo 22 minuti e 29 secondi. Il finale che non dà vincitori è deludente ed è il punto negativo ma ha pure senso per portare avanti la rivalità senza un dominatore.

Post-match, Stone Cold e HBK rischiano di aggredirsi nuovamente ma si fermano in tempo. Pensare che sono ancora campioni di coppia!

 

WWF World Heavyweight Title: The Undertaker (w/Paul Bearer) (c) vs. Faarooq (w/Clarence Mason, Crush, D-Lo Brown & Savio Vega)

Voto: 5.5/10. Il main event non è particolarmente epico, sono contento di vedere Faarooq con una chance titolata ma ne esce un match a mio parere insufficiente, con interminabili fasi lente. Undertaker riesce a vincere senza troppi problemi per schienamento dopo 13 minuti e 43 secondi, causando la più grande disfatta della Nation of Domination.

 

Paul Bearer insiste per far annientare la Nation of Domination da Undertaker e lui esegue gli ordini finché non interviene Ahmed Johnson a fermarlo. Gli dice che dovrebbe prendersela con Bearer ma lui non reagisce e perciò Johnson attacca Undertaker, mostrandogli una mancanza di rispetto. Questo ha poco senso perché Johnson è stato nemico di Faarooq per molti mesi, comunque Undertaker si riprende quasi subito e lascia il ring.

 

Voto finale: 5.5/10, il torneo non è stato il miglior punto di questo evento, che invece è rappresentato da Shawn Michaels contro Steve Austin, una buona sfida con la giusta intensità e un finale incompleto che pare corretto a questo punto della loro rivalità ancora in costruzione. Il torneo vede giustamente emergere due nomi sugli altri, Mankind e HHH, con quest’ultimo a vincerlo in un periodo dove probabilmente la vittoria di Mankind sarebbe stata più sensata per far vedere la sua ripresa dopo tanti anni a inseguire. Non sempre i tornei vengono vinti per coerenza! Ci sono parecchi match lenti e con poche soddisfazioni e tantissimi finali sporchi o usciti dal nulla, come quello del 3 contro 3. Il main event vede una difesa titolata di Undertaker più facile del previsto con un dominio da parte sua pure nel post-match. Almeno c’è la sorpresa di Ahmed Johnson che lo attacca e che quindi fa scattare qualche nuova scintilla. Interessante il ruolo di Bret Hart e dell’Hart Foundation con l’annuncio della sfida imminente 5 contro 5 in territorio canadese. L’evento poteva uscire decisamente meglio ma non è nemmeno da buttare completamente, anzi, lo ritengo leggermente sotto la sufficienza anche se si poteva fare di più.

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