giovedì 29 ottobre 2020

Recensione WWE Backlash 2002 (21 aprile 2002)

 Recensione WWE Backlash 2002

21 aprile 2002 da Kansas City (Missouri)

Durata show: 2 ore e 47 minuti

 

L’evento arriva dopo la prima Draft Lottery della storia del Wrestling, con la divisione del roster in due roster, quello di Raw con gestore Ric Flair e quello di Smackdown con gestore Vince McMahon. Gli assetti sono dunque cambiati ma i pay per view sono ancora condivisi e lo rimarranno ancora fino a quasi metà dell’anno seguente. Erroneamente Backlash viene considerato l’ultimo evento targato WWF ma in realtà è Insurrextion 2002 il pay per view finale trasmesso con quel marchio ed è disponibile sul WWE Network.

 

WWF Cruiserweight Title: Billy Kidman (c) vs. Tajiri (w/Torrie Wilson)

Voto: 7.5/10. Una buona sfida d’apertura dove si enfatizza il comportamento arrogante di Tajiri, che tratta malissimo Torrie e gioca sporco pur di vincere. Una sfida fra cruiser non spettacolare ma comunque con ottime mosse e momenti d’interesse. Tajiri usa il liquido rosso dalla bocca e poi schiena Kidman in 9 minuti e 4 secondi, conquistando la cintura Cruiserweight. Un’ottima partenza per l’evento.

 

Bradshaw (w/Faarooq) vs. Scott Hall (w/X-Pac)

Voto: 5.5/10. La forma fisica di Scott Hall è inaccettabile, mentre Bradshaw dà prova di essere già meritevole anche in sfide singole, anche se qui si mostra il suo legame con Faarooq. Il pubblico fischia molto X-Pac, questa versione del nWo pare aver già perso interesse pochi mesi dopo l’arrivo. Scott Hall riesce comunque a vincere in 6 minuti e 42 secondi, ma è un risultato che non prova nulla, viste le pessime condizioni del lottatore.

 

WWF World Women's Title: Jazz (c) vs. Trish Stratus

Voto: 5/10. Molly Holly interviene prima del match e attacca Trish Stratus a tradimento, colpendola con il microfono. Per questa ragione, Jazz parte favorita e vince per sottomissione in soli 4 minuti e 35 secondi. Buone le poche azioni da parte di Trish ma è difficile chiamarlo un match di Wrestling vista la breve durata. Non è di certo una sfida da pay per view.

 

Brock Lesnar (w/Paul Heyman) vs. Jeff Hardy (w/Lita)

Voto: 6.5/10. La tentazione di definirlo uno squash era forte, ma è una sfida in cui Jeff Hardy cerca comunque di apparire in grado di resistere, almeno per un po’! Brock Lesnar si presenta al grande pubblico come un dominatore del ring, accompagnato dal manager perfetto per lui. Tutto sommato, finisce davvero a senso unico, con Lesnar che ottiene il KO tecnico in 5 minuti e 32 secondi.

 

Kurt Angle vs. Edge

Voto: 8.5/10. Ci troviamo nell’era d’oro di Smackdown, questi due lottatori giunti a Smackdown dal Draft disputano una sfida di ottimo livello, che dà inizio alla loro serie di match. A mio parere questo è anche il migliore periodo di Edge a livello di prestazioni sul ring, riesce a eguagliare una star del livello di Angle. L’eroe olimpico riesce a vincere in 13 minuti e 24 secondi, però Edge viene lanciato a un livello superiore, confermandosi ottimo nella carriera singola.

 

Chris Jericho non ha alcun match in programma e si sfoga sul ring insultando il pubblico. Jericho ricorda a tutti di essere stato il primo Undisputed Champion, Hulk Hogan non merita quell’opportunità e non conquisterà il titolo mondiale un’ultima volta. Non arriva nessuno e Jericho se ne va dopo un ottimo promo.

 

WWF Intercontinental Title: Rob Van Dam (c) vs. Eddie Guerrero

Voto: 7/10. Mi aspettavo qualcosa in più dal confronto fra RVD e Guerrero, rientrato da poco nel roster della WWE. Invece è una sfida meno spettacolare e più confusionaria, dove Eddie ricorda ancora una volta al pubblico di essere astuto e capace di approfittarsi di una distrazione dell’arbitro per tramortire l’avversario con la cintura, arrivando a schienare Van Dam dopo 11 minuti e 37 secondi, conquistando il titolo intercontinentale. Grande vittoria per Latino Heat!

 

WWF Undisputed World Heavyweight Title #1 Contendership: Steve Austin vs. The Undertaker [Special Referee: Ric Flair]

Voto: 4/10. Mi dispiace bocciare una sfida fra due icone del Wrestling, ma purtroppo è un match lunghissimo e parecchio lento, con scarsa psicologia nonostante si tratti di due veterani. Undertaker heel del 2002 pare nel suo periodo peggiore di forma fisica, non riesce proprio a ingranare mentre Stone Cold sembra avere la testa altrove, non rimarrà ancora a lungo nella federazione! Arrivano mosse sleali, usi della sedia e altre scorrettezze che vedono Undertaker abbattere Austin, lui tiene il piede sulla corda ma l’arbitro speciale Ric Flair non se ne accorge e conta lo schienamento a favore di Taker dopo 27 minuti e 2 secondi che purtroppo nessuno mi darà indietro. Inoltre l’errore del Nature Boy non pare avere un vero sviluppo di storia. Anzi, leggete il commento di chiusura all’evento per maggiori dettagli.

 

WWF World Tag Team Titles: Billy & Chuck (w/Rico) (c) vs. Al Snow & Maven

Voto: 5/10. Sfida per fortuna veloce, abbastanza da permettermi di non dare un voto inferiore. Al Snow e Maven sono abbinati come mentore e wrestler di Tough Enough ma no, la sfida è pessima, Billy e Chuck mostrano tutte le loro debolezze come team ma vincono facilmente in 5 minuti e 56 secondi. Lo show continua a peggiorare.

 

WWF Undisputed World Heavyweight Title: Triple H (c) vs. Hulk Hogan

Voto: 4/10. Questo è uno dei match più brutti della carriera di Hulk Hogan. Dopo l’ottimo match contro The Rock sembrava davvero la scelta ideale mandarlo per il titolo mondiale. Certo, sarebbe stata una buona scelta fargli affrontare Triple H, ma non scavalcare un lottatore che pochi mesi prima era tornato dal lungo infortunio e aveva vinto la Royal Rumble. Insomma, c’è un conflitto di interessi evidente, non vado a parlare di “carriera bruciata” per HHH perché ha praticamente dominato le scene dei tre anni seguenti, ma questa sfida è veramente pessima. Entrambi i wrestler hanno fatto schifo sul ring in questo match, inoltre è quasi lungo quanto Austin contro Taker. L’unica parte interessante è l’intervento di Chris Jericho più quello successivo di Undertaker (che costa la disfatta di HHH), per il resto è veramente un match pessimo. Non ho pregiudizi su Hogan e capisco che dopo la sfida con The Rock meritasse una chance titolata ma 22 minuti di match sono troppi. Ed è Hulk a vincere per schienamento, conquistando il titolo mondiale per l’ultima volta in carriera. Il problema è che non sembra esserci nemmeno stato un piano per lui come campione, ma ne riparleremo dopo Judgment Day. Il regno mondiale di HHH termina alla sua prima difesa in pay per view!

 

Arriva un gesto di rispetto fra Triple H e Hulk Hogan al termine della sfida con la classica stretta di mano. Hogan vive il suo sogno da campione mondiale ancora per un’ultima volta.

 

Voto finale: 4/10, fino a RVD contro Guerrero è un buono show, con qualche difetto e delusione ma nulla di così abissale. Gli ultimi tre match però cambiano tutto e Backlash 2002 risulta probabilmente la peggiore edizione di sempre di Backlash. Davvero, di solito è un ottimo evento che segue la scia di Wrestlemania, ma nel 2002 è un flop totale. Triple H contro Hulk Hogan non vive l’attesa, il pubblico perde interesse e si risveglia quando arrivano Chris Jericho e Undertaker. La decisione di far vincere Hogan è tutto sommato comprensibile anche se vista oggi pare sbagliata, ma dopo la sfida con The Rock c’era una fetta di pubblico che voleva vedere l’Hulkster campione ancora una volta. Undertaker contro Steve Austin è un match infinito, che arriva in un periodo grigio della carriera di Stone Cold, ormai demotivato da almeno un mese e piazzato fuori dalle storie che contano, pare per una sua stessa decisione! Si cerca di far apparire Ric Flair il cattivo della storia quando conta la sconfitta di Austin con il piede sulla corda. La verità è che doveva cominciare una rivalità fra loro, con addirittura un possibile passaggio di Flair fra i cattivi, ma Austin ha fatto saltare tutto. In pratica il finale stesso pare non avere più senso. Dopo oltre 27 minuti del genere, qualsiasi cosa perde il suo senso! Per fortuna non è tutto così terribile anche se queste due sfide vanno a influire molto sul voto che do all’evento. Edge contro Kurt Angle è una grande sfida, ma fa parte di una serie di match fra loro tutti validi, perciò anche se vi perdete questo ve ne restano altri di buona qualità. Billy Kidman contro Tajiri è il solito match fra pesi leggeri di buon livello che purtroppo viene spesso sottovalutato dal pubblico. Inoltre Brock Lesnar debutta in pay per view sconfiggendo Jeff Hardy dopo aver annientato suo fratello Matt. Fa già la sua figura dominante fin da subito. Menzione d’onore pure per Rob Van Dam contro Eddie Guerrero per il titolo intercontinentale, è una sfida buona ma non va oltre, manca quel qualcosa in più che avrebbe garantito una qualità superiore. Tutto il resto sta nella media, a parte il fantastico promo di Chris Jericho. Backlash 2002 ha così delle buone sfide ma si perde in un’ultima ora (o anche più) veramente terribile che lascia parecchia amarezza. Da quello che si dice Insurrextion 2002 è anche peggio, sarà vero? Lo scopriremo alla prossima recensione!

mercoledì 28 ottobre 2020

Recensione WWE Hell in a Cell 2020 (25 ottobre 2020)

 

Recensione WWE Hell in a Cell 2020

25 ottobre 2020 da Orlando (Florida)

Durata show: 2 ore e 58 minuti

 

Ci avviciniamo alla fine dell’anno e c’è stato da poco il Draft che ha diviso nuovamente i roster di Raw e Smackdown, facendo pochissimi cambi rispetto a prima. È un periodo dove sto seguendo diversi show di Wrestling che volevo recuperare, perciò arriveranno molte più recensioni, perciò tenete d’occhio il sito.

 

WWE Universal Title: Roman Reigns (w/Paul Heyman) (c) vs. Jey Uso [I Quit Hell In A Cell Match]

Voto: 8/10. La prima ora di show se ne va per questo match, fra una lunga introduzione e un lungo epilogo. Roman Reigns colpisce duramente Jey Uso, domina ma alla fine evita di annientarlo. Arriva anche Jason Uso a cercare di fermare Roman, lui appare conflittuale ma aggredisce lui e così Jey Uso si arrende dopo 29 minuti e 6 secondi che sembrano durare molto di più. C’è molta psicologia ma allo stesso tempo i tempi si dilatano troppo, talvolta ci si dimentica di essere in un match di Wrestling. Rimane comunque una sfida dall’alto impatto emotivo e Roman che decide di diventare una macchina di distruzione pare una scelta chiara da cui non si può tornare indietro.

 

Jeff Hardy vs. Elias

Voto: 5/10. Purtroppo è un match insipido. Viene fatto passare per una grande novità e una sfida inedita ma dura poco e si conclude pure male, con Hardy che si fa squalificare dopo 7 minuti e 49 secondi per aver spaccato la chitarra addosso a Elias. Wow, non si era mai vista la chitarra usata contro di lui! (Sono ironico, ovviamente). Deludente e mediocre.

 

The Miz (w/John Morrison) vs. Otis (w/Tucker) [Money In The Bank Contract Match]

Voto: 6/10. Strana sfida in cui la valigia di MITB è in palio. Ho subito pensato che c’è una sola ragione per cui metterla in palio, farla passare a un wrestler più indicato per il main event. Il problema è che si arriva qui dopo mesi dove hanno provato a convincere tutti che Otis avesse senso come futuro campione. Invece qui c’è il tradimento di Tucker, che stordisce Otis con la valigia e permette a The Miz di schienarlo dopo 7 minuti e 28 secondi. The Miz avrà così una chance titolata. Brutta storia per un match veloce e sufficiente.

 

WWE SmackDown Women's Title: Bayley (c) vs. Sasha Banks [Hell In A Cell Match]

Voto: 9/10. La sfida migliore di questo evento è l’Hell in a Cell femminile. C’è dietro una lunghissima storia di amicizia e rivalità, culminata in un periodo dell’anno inatteso. Mi aspettavo un confronto fra loro per Wrestlemania invece è arrivato molto più tardi. Le due lottatrici danno spettacolo e sono bravissime, non si risparmiano alcun colpo. Sasha Banks usa una sedia per sottomettere Bayley dopo 26 minuti e 29 secondi, arrivando a conquistare la cintura di Smackdown. Sono soddisfatto perché ha superato le mie aspettative ed è un grande match.

 

WWE United States Title: Bobby Lashley (c) vs. Slapjack

Senza voto. Slapjack non è all’altezza di Lashley anche se è diverso da uno squash. Il campione americano ha dei momenti di difficoltà contro il membro dei Retribution ma alla fine riesce a ottenere la vittoria in soli 3 minuti e 51 secondi. Il Retribution cerca di attaccare Lashley ma i suoi compagni lo respingono. Nulla di speciale, brevissima difesa.

 

WWE Title: Drew McIntyre (c) vs. Randy Orton [Hell In A Cell Match]

Voto: 7.5/10. Il match ha all’interno una fra le parti che preferisco di più negli Hell in a Cell, il combattimento sul tetto della gabbia. Orton riesce a far volare McIntyre giù dalla gabbia ma non dalla cima, finisce per cadere su un tavolo. Questo gli permette di avere vita facile nel finale e schiena il campione dopo 30 minuti e 33 secondi, arrivando a conquistare ancora una volta il titolo WWE. Un ottimo finale per il problematico regno titolato di McIntyre in un anno quasi totalmente virtualizzato dall’assenza di pubblico reale nelle arene.

 

Voto finale: 7/10, tre Hell in a Cell match ben riusciti danno il nome perfetto all’evento. Questo è uno show che può chiamarsi Hell in a Cell e garantire ciò che ha promesso. Sasha Banks contro Bayley è la sfida migliore, convincente e con momenti epici e una conclusione che non lascia dubbi. Roman Reigns contro Jey Uso è una sfida diversa, molto emotiva con meno Wrestling lottato e più fasi psicologiche, una sottomissione nella mente e non nel fisico. Il main event è più tradizionale e sembra ricordare alcuni fra i famosi match nella gabbia che hanno fatto la storia degli Hell in a Cell, ma mantiene dei difetti che lo rendono probabilmente il meno buono fra i tre, pur sempre di ottima qualità. Il resto dello show è mediocre, o addirittura insufficiente. Se si considerano solo i tre match nella gabbia la valutazione sarebbe decisamente più alta, sono le sfide che raccomando di vedere, il resto è veramente piatto fra conclusioni brutte come la squalifica di Jeff Hardy e il tradimento di Tucker verso Otis, che penso sia di scarso interesse.