mercoledì 24 maggio 2017

Recensione Raw episodio 166 (01 luglio 1996)

Recensione Raw 166
01 luglio 1996 da Green Bay (Winsconsin)
Durata show: 48:31
Rating: 2.6 (vs Nitro #42: 3.3)

Marty Jannetty (w/Jim Cornette & Leif Cassidy) vs. Shawn Michaels (w/Jose Lothario)
I confronti precedenti fra Shawn Michaels e Marty Jannetty avevano fatto la storia di Raw, ma nel ’96 c’è troppa differenza fra loro e Jannetty non è più un wrestler apprezzato dal pubblico. Questa è forse una delle ultime chance per provare a rilanciarlo (al fianco del futuro talento Leif Cassidy, in seguito Al Snow). Il match è equilibrato e si conclude con una fase di dominio di HBK, che chiude con la Sweet Chin Music dopo 16 minuti e 20 secondi. 7.5/10, non riesco a dare di più ma fra questi due lottatori è impossibile uno scontro deludente, si conoscono troppo bene e sono due ottimi atleti. I rimandi alla loro lunga rivalità sono sottolineati spesso.

Leif Cassidy e Jim Cornette attaccano Shawn Michaels ma vengono respinti da Jose Lothario.

Filmato preso da Superstars in cui Sunny chiede a Phineas Godwinn di confessargli i suoi sentimenti, lui le dice di amarla e lei lo ringrazia e poi lo schiaffeggia, insultandolo. Gli Smoking Gunns lo attaccano finché non intervengono i suoi alleati (il resto dei Godwinn) per salvarlo. Sunny viene infine umiliata. Segmento ben riuscito, Sunny ha più presa sul pubblico della metà dei lottatori di Raw.

Duke Droese vs. Mankind
Jake “The Snake” Roberts è al tavolo di commento durante la sfida. Ormai Duke non ha speranze di reggere un confronto con Mankind, ma è già incredibile che il netturbino sia durato per tutto questo tempo. Questo è l’ultimo match della carriera di Duke a Raw e vede Mankind vincere facilmente con la Mandible Claw. Squash. Ci vorrebbe più spesso Jake Roberts al commento, sa essere divertente.

Jake Roberts e Jerry Lawler litigano anche a match concluso e The King gli sferra uno schiaffo, suggerendogli di porgere l’altra guancia, ma lui reagisce. Mankind applica la Mandible Claw anche a The Snake.

Goldust (w/Marlena) vs. Marc Mero (w/Sable)
Steve Austin è al tavolo di commento e ogni occasione è buona per criticare Marc Mero. C’è anche un’altra rivalità interna alla sfida fra Sable e Marlena. Il match è intenso, senza mai eccedere risulta valido. Marlena disturba Sable, Mero si distrae e Goldust chiude per schienamento. 6.5/10, un main event divertente, che si lascia seguire e vede Stone Cold scatenato al tavolo di commento. Inoltre la vittoria fa bene a Goldust che aveva appena perso il titolo intercontinentale.


Voto finale: 7/10, un episodio con un’ottima gestione e due match lunghi. Al tavolo di commento si alternano sia Jake Roberts che Steve Austin, partendo con un buon match fra Shawn Michaels e Marty Jannetty l’interesse nella puntata non cala mai. Nulla di epico o ‘da vedere’, ma è uno di quegli episodi che mi hanno tenuto incollato allo schermo per tutta la sua durata senza annoiarmi mai. Mankind appare brutale, è sempre più credibile come lottatore ogni mese che passa, mentre Stone Cold ha modo di parlare al microfono per diversi minuti. Una puntata dove proseguono diverse rivalità secondarie in vista di In Your House, ed è esattamente il contrario di quanto successo con il pessimo episodio precedente.

martedì 23 maggio 2017

Recensione Nitro episodio 41 (24 giugno 1996)

Recensione WCW Nitro 41
24 giugno 1996 da Charlotte (North Carolina)
Durata show: 1:31:19
Rating: 3.3 (vs Raw 165: 2.7)

Lo show si apre con un filmato da Great American Bash, con Scott Hall e Kevin Nash che lanciano una sfida a tre lottatori della WCW, attaccando poi Eric Bischoff per gettarlo su un tavolo sotto la rampa.

Macho Man, Sting e Lex Luger parlano della sfida che li riguarderà a Bash at the Beach contro gli Outsiders, ma i fratelli Steiner e gli Harlem Heat ricordano ai campioni di coppia di concentrarsi sul loro match di questa sera. Da notare le ridicole pitture facciali di Luger e Savage mentre su Sting sono sempre perfette.

The Blue Bloods (Lord Steven Regal & Squire David Taylor) (w/Earl Robert Eaton & Jeeves) vs. The Public Enemy (Johnny Grunge & Rocco Rock)
Regal e Taylor già in coppia nel ’96, ovviamente è una buona formazione tecnica. La sfida diverte perché ci sono molte espressioni facciali buffe da parte dei due heel, poi i Public Enemy ottengono la vittoria per schienamento con un oggetto dall’esterno dopo 5 minuti e 49 secondi. 6.5/10, un match d’apertura simpatico, non impegnato, che comunque dà la giusta atmosfera allo show.

Kevin Sullivan (w/Jimmy Hart) vs. Kip Abee
Benvenuti a “cosa sto vedendo?” Il match parte all’esterno del ring e si conclude in 2 minuti per una squalifica a favore di Kip Abee vista l’aggressività di Sullivan. Senza voto, non lo considero nemmeno un match.

Intervista a Jimmy Hart e al Taskmaster, che lancia la sua sfida agli Horsemen. Hart deride Ric Flair per insultare il pubblico della sua città.

Ancora un filmato su Glacier, che non ha ancora debuttato.

WCW World Cruiserweight Title: Dean Malenko (c) vs. Bobby Walker
Walker non è proprio il migliore avversario per Malenko dopo le due difese di ottimo livello contro Rey Mysterio Jr. Nella sfida già si parla di Malenko contro Disco Inferno, ignorando le possibilità di Walker di uscire campione. Disco Inferno interrompe la sfida per ballare sul suo brano d’ingresso nel ring e Malenko se ne approfitta per lanciargli addosso Walker e schienare l’avversario in 4 minuti e 39 secondi. 3/10, è tutto pessimo e gestito male, giudizio in negativo da parte mia perché non fa bene alla cintura e le toglie valore.

“Mean” Gene prova a intervistare Dean Malenko ma Disco Inferno lo interrompe dicendogli che la gente vuole solo vederlo danzare. Il campione ribatte che lui è l’uomo dalle 1000 prese, ma gliene basterà una per farlo cedere.

Eddie Guerrero vs. The Barbarian
La sfida non ingrana per niente, Guerrero vince con una manovra dalla terza corda per schienamento dopo 5 minuti e 37 secondi. 5.5/10, non succede granché nella sfida, perciò è una vittoria del tutto inutile per Guerrero.

Guerrero viene intervistato, spera in un rematch per il titolo americano contro Konnan e dice che avrebbe voluto essere nel 3 contro 3 di Bash at the Beach ma tiferà per i rappresentanti WCW.

Arn Anderson & Chris Benoit (w/Steve McMichael) vs. The Rock 'n' Roll Express (Ricky Morton & Robert Gibson)
La seconda ora dello show inizia qui. Ancora una volta con Morton e Gibson si va sul sicuro per la qualità di un match, specialmente quando sono contro Anderson e Benoit. Il match è deciso da un intervento esterno, McMichael usa la sua valigia e porta gli Horsemen alla vittoria per schienamento in 9 minuti. 7/10, sicuramente il miglior match finora nello show, fra lottatori abili che sanno intrattenere il pubblico.

Breve intervista nel backstage ai Four Horsemen al completo.

Alex Wright vs. Diamond Dallas Page
DDP si atteggia e non prende seriamente Wright, che usa le sue manovre da peso leggerlo per impensierirlo. Page poi vince con la Cutter dopo 4 minuti e 12 secondi. 5-/10, tipico match per mostrare un lottatore superiore all’altro, anche se in alcune fasi è combattuto.

DDP viene intervistato e parla di un suo futuro match contro Jim Duggan. Ecco una sfida che non vorrei vedere!

Kevin Greene viene intervistato ed è ancora seccato (ovviamente) per il tradimento di Steve McMichael nei suoi confronti.

Randy Savage (w/Kevin Greene) vs. VK Wallstreet
Non importa se un match dura poco o tanto, quando un lottatore domina sull’altro e lo rende privo di offensiva è una sfida a senso unico e la giudico come tale. Randy Savage vince per schienamento dopo 4 minuti e 37 secondi. Squash, nemmeno uno di quelli buoni.

WCW World Tag Team Title: Lex Luger & Sting (c) vs. Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray) vs. The Steiner Brothers (Rick Steiner & Scott Steiner) [Triangle Match]
Un triangolare a squadre per chiudere l’evento, per fortuna la divisione di coppia della WCW è capace di garantire buone sfide. Purtroppo il match non è efficace e difficilmente cattura l’interesse. Scott Hall e Kevin Nash raggiungono il ring passando fra la folla e la security blocca il ring, ma Booker T se ne approfitta per schienare Lex Luger dopo 10 minuti e portare gli Harlem Heat alla vittoria dei titoli nel caos generale. 6-/10, il cambio di titoli è una vera sorpresa, però il match in sé svaluta molto i team coinvolti e penso che il buon regno titolato di Sting e Luger potesse concludersi in un altro modo.

Gli Harlem Heat se ne vanno da campioni di coppia, mentre gli Outsiders arrivano quasi a collidere con Luger e Sting, ma non succede nulla e tutto ritorna alla calma a fine show.

Voto finale: 4.5/10, l’episodio mi ha annoiato per diversi minuti, più di quanto è accettabile per un’ora e mezza totale. Ci sono dei punti alti per quanto riguarda i vari match di coppia, Horsemen contro Rock ‘n Roll Express è appassionante (anche se del tutto inutile ai fini della storia di Ric Flair e compagni). Arriva l’inaspettato cambio di cinture di coppia in una sfida come tante altre e questo dà ancora una volta a Nitro la sensazione di poter cambiare cose importanti in diretta, che è sempre positivo per uno show. Purtroppo non tutto il resto dello show è valido! La storia degli Outsiders ormai si muove lentamente e non ci sono nuovi sviluppi. Dean Malenko, DDP ed Eddie Guerrero vengono sprecati in sfide riempitive. La storia attorno a Randy Savage appare abbastanza bipolare, ha troppe faccende di cui occuparsi.


Nitro, voto 4.5; Raw, voto 3. Nitro vince in una settimana da evitare.


Nitro 25 – Raw 12

lunedì 22 maggio 2017

Recensione Raw episodio 165 (24 giugno 1996)

Recensione Raw 165
24 giugno 1996 da Green Bay (Winsconsin)
Durata show: 48:51
Rating: 2.7 (vs Nitro #41: 3.3)

A King of the Ring ’96 è nata una nuova stella della World Wrestling Federation, Stone Cold Steve Austin. Questo è lo show della sera seguente, il primo di quattro registrazioni che segnano anche le ultime apparizioni di Ultime Warrior a Raw.

Ahmed Johnson vs. Hunter Hearst Helmsley
HHH è in un periodo di buona popolarità ma di pessimi risultati, qui affronta il nuovo campione intercontinentale. Il match non è interessante e anzi non regala alcun momento valido. Goldust viene intervistato durante la sfida e pare essere interessato a riprendere la rivalità con Undertaker. Johnson fatica a ottenere la vittoria ma ci riesce per schienamento in 8 minuti e 45 secondi. 5-/10, un match deludente e noioso, che è combattuto eppure non riesce mai a risultare convincente.

Dok Hendrix intervista Johnson, che è fiero di essere il primo campione intercontinentale afroamericano ma lui difenderà la cintura non solo per una razza ma per tutto il pubblico perché vuole essere il campione della gente.

Jerry Fox & The Brooklyn Brawler vs. The Body Donnas (Skip & Zip) (w/Kloudi)
I Body Donnas hanno con loro un uomo vestito da donna per “imitare” Sunny, Kloudi, mentre la vera Sunny è al tavolo di commento a seguire la sfida. Ovviamente è un match a senso unico e i Body Donnas vincono per schienamento in 3 minuti e 55 secondi. Squash.

Kloudi mette in fuga Sunny al termine del match, segmento stupido.

Viene annunciato Shawn Michaels contro Marty Jannetty per il prossimo episodio di Raw.

Aldo Montoya, Barry Horowitz & Savio Vega vs. Camp Cornette (Owen Hart, The British Bulldog & Vader) (w/Diana Hart-Smith & Jim Cornette)
Com’è finito Savio Vega a far squadra con due compagni che sono lì solo per subire attacchi? Solo lui tiene il confronto sul ring, per il resto è la solita sfida a senso unico e Owen Hart sottomette Montoya dopo 4 minuti e 20 secondi. Squash.

Brian Pillman, ancora in stampelle dal debutto, si rivolge a McMahon e dice che vuole ‘i suoi soldi’. Un altro sottile riferimento alla reale posizione nella federazione del suo vero gestore.

Steve Austin vs. The Undertaker (w/Paul Bearer)
Territorio di prova per Stone Cold contro uno fra i volti più iconici della federazione. Jerry Lawler provoca Paul Bearer per cercare di fargli ‘ammettere’ che ha causato lui la sconfitta di Undertaker colpendolo con l’urna. Il match è standard, senza particolari qualità e con molte fasi a terra. Goldust interviene e si siede al tavolo di commento, poi va a causare la vittoria per squalifica ad Undertaker. 6-/10, purtroppo non è il confronto che ci si aspetterebbe fra loro e anche il finale è privo di mordente.

Paul Bearer è preoccupato dalla reazione di Undertaker nei suoi confronti, ma gli mostra gratitudine appena lui alza l’urna al cielo.


Voto finale: 3/10, Raw fallisce su tutti i fronti con questa puntata, credendo che basti essere in diretta per reggere il confronto con Nitro, invece non offre particolari ragioni per seguire l’episodio. C’è il primo Undertaker contro Steve Austin che sicuramente è interessante all’apparenza. Due match squash di lunga durata e un noioso Ahmed Johnson contro HHH. Insomma… è una puntata di respiro dopo King of the Ring, ma non risulta mai piacevole. Grave ritorno indietro nel tempo per Raw a quando lo show era quasi inguardabile.

venerdì 19 maggio 2017

Recensione TNA Final Resolution 2005 (16 gennaio 2005)

Recensione TNA Final Resolution 2005
16 gennaio 2005 da Orlando (Florida)

Primo evento del 2005, un anno cardine per la trasformazione della TNA nella seconda federazione sul territorio americano.
Jeff Jarrett parla dei tre potenziali sfidanti al titolo, Monty Brown, Diamond Dallas Page e Kevin Nash, li svaluta e si considera il campione NWA, perciò nessuno di loro può inserirsi nel suo mondo.

3 Live Kru (BG James, Konnan & Ron Killings) vs. Christopher Daniels, Kazarian & Michael Shane
Voto: 6+/10. Si parte con un match Trio da Lucha Libre, che regala buoni momenti anche se non rimane memorabile. Daniels ha le fasi migliori della sfida, mentre Konnan sembra in grado gestire la situazione. Nel finale i 3 Live Kru dominano sul ring e vanno a chiudere su Kazarian in 8 minuti e 15 secondi. Si parte con un match più che sufficiente, focalizzato sugli spot più che sul resto.

Dusty Rhodes indice una caccia nel backstage fra Trinity e Tracy per trovare la sua segretaria personale. Seguiranno una serie di brevi segmenti poco divertenti.

Primetime vs. Sonjay Dutt
Voto: 6.5/10. Come match da X-Division non è elettrizzante, c’è qualche buona mossa perché entrambi i lottatori hanno talento, ma la psicologia è ai minimi livelli ed Elix Skipper non sembra nel match ideale per esibire le sue piene capacità. Dopo un equilibrio generale, Primetime chiude per schienamento in 10 minuti e 1 secondi. Sfida debole che dura anche troppo per quello che offre. Dutt rimane comunque una garanzia per vedere qualcosa di innovativo.

DDP e Kevin Nash hanno un dialogo serio in vista della sfida che li vedrà protagonisti. La loro amicizia è messa a rischio dal desiderio di arrivare al successo.

Dustin Rhodes vs. Kid Kash
Voto: 7.5/10. Questo è uno dei migliori match di Rhodes in TNA, funziona bene contro Kid Kash e la combinazione regala ottimi minuti di Wrestling. Il membro della X-Division mette in difficoltà Dustin, ma lui riesce a chiudere per schienamento in 10 minuti e 8 secondi. Molto meglio di ogni aspettativa, c’è stato grande impegno da parte dei lottatori.

Erik Watts vs. Raven
Voto: 4.5/10. Ormai ho visto diversi match di Watts e continuo a pensare di non averne visto uno sufficiente. Ricordo quando era considerato il futuro della WCW (da suo padre) e poi si è trovato in un ruolo sempre più secondario. Nemmeno questo con Raven si salva nonostante sia lui a gestire la sfida impostandola sul piano della rissa. A parte la lunghezza eccessiva, non c’è un solo momento che mi abbia catturato l’attenzione. Watts vince per schienamento dopo 10 minuti e 21 secondi. Noioso, nonostante la storia presentata prima della sfida sia interessante.

Raven cerca di riappacificarsi con Watts, e poi lo getta giù dalla rampa per prendersi la sua rivincita.

Jeff Hardy vs. Scott Hall (Special Referee: Roddy Piper)
Voto: 5-/10. Come sempre, Roddy Piper riesce a comportarsi in modo da irritare entrambi i lottatori nelle vesti di arbitro. Solo che alla fine fa una scelta precisa e si oppone a Hall, permettendo a Jeff Hardy di vincere per schienamento in soli 5 minuti e 42 secondi. Il carisma di Hall e Piper è buono, ma il resto della sfida non lo è.

Jeff Hardy dopo la vittoria lancia una sfida a Jeff Jarrett per la cintura NWA (che fra l’altro potrebbe perdere stasera). Nemmeno finisce di parlare che Abyss lo assale con la Black Hole Slam.

NWA World Heavyweight Title #1 Contendership Match: Diamond Dallas Page vs. Kevin Nash vs. Monty Brown [Three Way Elimination Match]
Voto: 6/10. Il protagonista della sfida è Monty Brown, che si è da poco ribellato a Jeff Jarrett per seguire il suo percorso. DDP e Nash sono grandi amici finché DDP non lo elimina, a quel punto Nash si vendica e lo attacca. Nel finale Brown connette con la Pounce e schiena Page dopo 9 minuti e 41 secondi. Una sfida nella norma, godibile perché non ha mai dei momenti morti. Brown sembrava davvero lanciato per diventare una grande stella della federazione.

NWA World Tag Team Title Match: Team Canada (Bobby Roode & Eric Young) (w/Scott D'Amore) (c) vs. America's Most Wanted (Chris Harris & James Storm)
Voto: 9+/10. Quando un match di coppia dura quasi 20 minuti, sappiamo che deve trattarsi di due team capaci di gestire così tanto tempo sul ring. Sia gli AMW che il Team Canada sono al pieno della loro popolarità, ci sono parecchie mosse di squadra e ottime idee impiegate. Considerati i suoi tanti interventi, Scott D’Amore viene ammanettato a bordo ring. Johnny Devine interviene per aiutare i compagni del Team Canada ma non basta il suo intervento. Si va ancora per le lunghe e Devine colpisce con una sediata Eric Young per errore, così gli AMW vincono per schienamento in 19 minuti e 9 secondi. Uno fra i migliori match di coppia che ho mai visto, grande psicologia e nessun bisogno di manovre incredibili per sorprendere. Wrestling vecchia scuola, che funziona benissimo e regala tante sorprese e un finale soddisfacente.

Dusty Rhodes non riesce a risolvere il problema di Tracy e Trinity che competono fra loro, perciò decide di organizzare un match fra un Team Tracy e un Team Trinity con loro due a organizzare le squadre.

TNA X-Division Title Match: Petey Williams (w/Scott D'Amore) (c) vs. AJ Styles vs. Chris Sabin [Ultimate X Match]
Voto: 10/10. Magari non è ricordato come tanti altri match di AJ Styles, ma questo è un capolavoro, una sfida esaltante dall’inizio alla fine, accompagnata da un commento adrenalinico da parte di Tenay e West. Parecchie combinazioni a tre lottatori, counter epici, manovre rischiose (AJ ha rischiato di rompersi una caviglia durante un volo all’esterno). Sabin e Williams non sono da meno, entrambi capaci di grandi manovre. AJ Styles riesce a recuperare la cintura dopo 20 minuti e 1 secondo. Un match spettacolare, faccio solo l’esempio di AJ che cade per il dolore al braccio e Petey Williams lo attende per connettere con la Canadian Destroyer. 20 minuti di ottime idee che portano la X-Division a diventare l’attrazione principale della federazione.

Kevin Nash incontra Jeff Jarrett e dice di volere un match titolato contro di lui, ma viene tenuto lontano dalla security.

NWA World Heavyweight Title Match: Jeff Jarrett (c) vs. Monty Brown
Voto: 5.5/10. Jeff Jarrett è il fulcro della TNA dall’apertura della federazione, e anche qui è ancora il numero 1, l’uomo da battere, che ottiene le vittorie in qualsiasi modo. Purtroppo questo rende il match qualcosa di già visto, alla fine la battaglia personale conta ben poco ed il senso della sfida è che Jarrett cerca di barare per vincere, Brown cerca di avvantaggiarsi a sua volta e arriva un secondo arbitro, ma troppo lentamente. Dopo aver fallito tante volte Jarrett vince con uno schienamento dopo 16 minuti e 17 secondi. Guardabile e a volte godibile, ma sa di già visto tante volte. Un’altra vittoria per Double J in un regno forse eccessivamente lungo (va avanti da giugno 2004). Monty Brown appare presto stanco e fatica a reggere il ritmo della sfida.


Voto finale: 7.5/10, a parte un main event deludente risulta un evento con alcuni ottimi match, ho dato 5 stelle (voto 10) all’Ultimate X match per via dell’incredibile spettacolo offerto e anche il match per le cinture di coppia è grandioso, due sfide da 20 minuti l’una capaci di regalare grandi momenti al pubblico. Come se non bastasse, Elix Skipper contro Sonjay Dutt e Kid Kash contro Dustin Rhodes sono due buoni match, coinvolgenti. Il resto (che copre un’ora piena) non è granché, segmenti mediocri che dovrebbero far ridere ma non strappano nemmeno un sorriso, match veramente mal riusciti. Poteva essere un evento capace di fare la differenza e diventare ‘incredibile’, ma qualcosa lo trattiene. Emerge una netta superiorità della divisione tag team e di quella X-Division sul resto, tutta la zona ‘main event’ invece soffre di problemi. Kevin Nash, Scott Hall, DDP, Jeff Jarrett non sembrano in grado di garantire uno spettacolo coinvolgente, mentre Monty Brown e Jeff Hardy sono un po’ bloccati da questa situazione.

giovedì 18 maggio 2017

Recensione King of the Ring 1996 (23 giugno 1996)

Recensione King of the Ring ‘96
23 giugno 1996 da Milwaukee (Winsconsin)
Durata show: 2:49:35

“Talk about your Psalms, talk about John 3:16… Austin 3:16 says I just whipped your A**!”

Un evento storico, non tanto al momento ma per le ripercussioni che ha avuto sulla carriera di uno dei lottatori coinvolti nel torneo. Ma procediamo passo dopo passo. Vince McMahon e Jim Ross sono i commentatori dell’evento e con loro si aggiunge anche Owen Hart. Nel pre-show i Body Donnas sconfiggono i New Rockers.

King Of The Ring 1996 Semi Final Match
Marc Mero (w/Sable) vs. Steve Austin
Un buon confronto fra lottatori abili sul ring, in particolare Mero sembra scatenato anche se apprezzo ancora di più la psicologia sul ring di Stone Cold. La sfida è intensa, non ci sono molti momenti di pausa, e si chiude con la combinazione finale Stun Gun – Stunner, con Steve Austin che vince per schienamento in 16 minuti e 49 secondi. 8/10, un round iniziale che mantiene le aspettative, nessuna grande sorpresa ma un confronto valido. Adatto al ruolo di semifinale del torneo.

King Of The Ring 1996 Semi Final Match
Jake Roberts vs. Vader (w/James E. Cornette)
Wrestling spazzatura, Vader è ottimo ma qui non ne esce bene, Roberts sta per vincere con una DDT ma durante la caduta Vader colpisce l’arbitro e viene squalificato dopo 3 minuti e 34 secondi. 4/10, pessima idea, pessimo modo per far squalificare un lottatore.

Vader si scatena attaccando Jake Roberts e rovinando così la finale del torneo perché il lottatore è in pessime condizioni dopo l’attacco.

Intervista agli Smoking Gunns, ora gestiti da Sunny, che è infastidita che i Godwinns stanno facendo di tutto per umiliarla.

WWF World Tag Team Title Match: The Smoking Gunns (Bart Gunn & Billy Gunn) (w/Sunny) (c) vs. The Godwinns (Henry O. Godwinn & Phineas I. Godwinn) (w/Hillbilly Jim)
Confrontare la categoria di coppia con quella WCW vede questa nettamente in svantaggio, non c’è alcun interesse in un confronto fra Smoking Gunns e Godwinns. Però la qualità sul ring non è pessima, ma il pubblico è solo interessato in Sunny. Dopo 10 minuti e 10 secondi che sembrano interminabili, gli Smoking Gunns ottengono uno schienamento che pone fine a una sfida mediocre. 5-/10, guardabile, ma nulla più di questo, la divisione di coppia è da ristrutturare da zero a questo punto.

Intervista a Jim Cornette e British Bulldog, entrambi sicuri che avere Mr. Perfect come arbitro speciale nel main event li porterà al trionfo su Shawn Michaels.

Jerry Lawler si siede sul trono del King of the Ring e afferra lo scettro, perché lui è già The King. Poi insulta il pubblico locale in modo divertente in attesa dell’arrivo del suo avversario.

Jerry Lawler vs. The Ultimate Warrior
Come sempre il pubblico impazzisce per Ultimate Warrior, al suo ultimo match in un pay per view della WWF. Lawler lo attacca con lo scettro prima che il match abbia inizio per avvantaggiarsi. Dopo aver attaccato soltanto lui, esegue il Piledriver, ma Warrior ne esce rinvigorendosi per poi scatenarsi e vincere per schienamento in 3 minuti e 50 secondi. 4/10, ma era prevedibile che sarebbe stato un match orrendo e breve.

Gorilla Monsoon, come presidente esecutivo della federazione, permette a Jake “The Snake” Roberts di partecipare alla finale del King of the Ring nonostante le pessime condizioni fisiche.

Mankind vs. The Undertaker (w/Paul Bearer)
La sfida è una rissa totale, con poche mosse di Wrestling e grande intensità, in particolare nelle fasi esterne al ring. Da questi due lottatori ci si può aspettare solo il meglio, e infatti non deludono. Nel finale è decisivo Paul Bearer, che toglie l’urna presa da Mankind e cerca di usarla contro di lui, ma colpisce per errore Undertaker e Mankind chiude per sottomissione dopo 18 minuti e 21 secondi. 7.5/10, una fra le rare sconfitte per sottomissione di Undertaker, e un match adatto per mostrare che Mankind è diverso dai tanti avversari mandati contro The Phenom e poi annientati uno dopo l’altro.

Breve intervista a Mr. Perfect, che come arbitro del main event farà il suo dovere, cioè aiutare British Bulldog a sconfiggere Shawn Michaels.

WWF Intercontinental Title Match: Goldust (w/Marlena) (c) vs. Ahmed Johnson
La storia di questa rivalità è ridicola, ma tutto attorno a Goldust assume dei toni grotteschi. Johnson è furioso perché l’avversario lo ha baciato per ‘rianimarlo’ quando lui aveva perso i sensi, e quindi fra i due c’è una rivalità intensa. Il match è lento e pieno di prese statiche, questi due lottatori non sembrano avere la giusta compatibilità sul ring. Goldust cerca di sfruttare un vantaggio psicologico, ma Johnson è forte fisicamente e vince per schienamento in 15 minuti e 34 secondi, diventando campione intercontinentale. 5+/10, poteva uscire meglio e per diversi minuti è noioso, il risultato finale comunque è valido.

Ahmed Johnson festeggia con i fan la vittoria della cintura intercontinentale.

“The Loose Cannon” Brian Pillman va giù duro con le parole insultando la folla e usando insulti rari all’epoca, dicendo poi che Pillman dice quello che vuole e provoca i lottatori della federazione. Tutto funzionerebbe bene se non avessero mostrato un filmato della firma del contratto la settimana prima, ma rimane uno fra i migliori al microfono.

King Of The Ring 1996 Final Match
Jake Roberts vs. Steve Austin
Una finale breve e non ispirata, con Jake Roberts in netta difficoltà a causa dei danni subiti da Vader. Austin ha una vittoria facile con la Stunner dopo 4 minuti e 28 secondi. Squash, perché potenzialmente questa è la peggiore finale del torneo di sempre, totalmente a favore di un solo lottatore.

Arriva la celebrazione di Steve Austin come nuovo King of the Ring ed è Dok Hendrix a intervistarlo. C’è il famoso promo del Stone Cold 3:16, veramente grandioso.

WWF World Heavyweight Title Match: Shawn Michaels (w/Jose Lothario) (c) vs. The British Bulldog (w/Diana Hart-Smith & James E. Cornette) [(Special Outside Referee: Mr. Perfect)]
Il main event è di ottimo livello, finalmente il giusto confronto fra Shawn Michaels e British Bulldog. C’è da dire che la fase veramente interessante è quella degli ultimi 10 minuti, mentre prima è particolarmente lenta e con pochi momenti memorabili. HBK stordisce Bulldog con la Sweet Chin Music e va a schienarlo, Mr. Perfect conta insieme all’arbitro principale ma viene tirato fuori da Owen Hart, mentre l’altro arbitro dà la vittoria a Michaels dopo 26 minuti e 25 secondi. 8.5/10, non è perfetto ma è sicuramente uno di quei match da vedere, dove conta molto la capacità di raccontare una storia sul ring e qui tutti fanno il loro dovere in modo fantastico.

British Bulldog e Owen Hart attaccano Shawn Michaels al termine del match, ma Ahmed Johnson arriva ad aiutarlo, fermando i loro attacchi. Vader distrugge Johnson, poi Ultimate Warrior giunge in aiuto di Johnson e Michaels, costringendo alla fuga il Camp Cornette in chiusura di evento.


Voto finale: 7/10, il torneo appare marginale rispetto alle edizioni precedenti del King of the Ring, si limita a due semifinali e finale, di cui un match impegnato (Steve Austin contro Marc Mero) e altri due brevi e poco interessanti con Jake Roberts, purtroppo in pessima forma fisica. Tuttavia la cerimonia di premiazione di Stone Cold regala sia la nascita del Stone Cold 3:16 che il “and that’s the bottom line…” Insomma, il personaggio nasce lì, e vista l’importanza che avrà nei prossimi cinque anni si può dire che sia un evento importante sul lato storico. La qualità dei match in generale è abbastanza bassa, con alcune eccezioni. La rivalità fra Undertaker e Mankind è molto valida, quella fra Goldust e Ahmed Johnson era migliore fuori dal ring, mentre Shawn Michaels e British Bulldog arrivano alla resa dei conti in un match di alto livello come c’era da aspettarsi da loro. Ma è anche l’evento di Lawler vs Warrior e di un match di coppia brutto. Insomma, non proprio un ottimo pay per view, con alcuni punti alti e altrettanti punti bassi. Di sicuro questo evento viene ricordato per l’epico promo di Steve Austin, o per il discorso aggressivo e poco ‘all ages’ di Brian Pillman, ma siamo ancora nel pieno dell’era titolata di Shawn Michaels, che rimane il lottatore di punta della federazione.

mercoledì 17 maggio 2017

Recensione Nitro episodio 40 (17 giugno 1996)

Recensione WCW Nitro 40
17 giugno 1996 da Richmond (Virginia)
Durata show: 1:31:48
Rating: 3.4 (vs Raw 164: 2.3)

Di ritorno da un’ottima edizione di Great American Bash, c’è molto interesse per un episodio che ha l’obbligo di mandare avanti diverse storie in sospeso.

Rick Steiner vs. Stevie Ray
Steiner è un po’ superiore all’avversario e riesce a sconfiggerlo dopo una Clothesline in 2 minuti e 14 secondi. Squash, in realtà era equilibrato ma quando si conclude così in fretta è impossibile classificarlo con un voto.

Disco Inferno chiede al pubblico se vuole vederlo danzare, ma nessuno sembra interessato, e arriva il suo avversario.

Disco Inferno vs. Joe Gomez
Gomez ha tutto l’aspetto di un wrestler anonimo che non ha la minima possibilità di sfondare e in una sfida che dovrebbe lanciarlo si vede solo Disco Inferno, che è molto più carismatico. Gomez vince con un Roll-up in 3 minuti e 22 secondi. 4.5/10, Gomez non riesce a mostrare talento e appare veramente anonimo.

“Mean” Gene è con Ric Flair e ormai le sue TRE manager. L’intervistatore è deluso da Debra McMichael per aver convinto il marito ad accettare di essere comprato dagli Horsemen. Il Nature Boy si vanta che tutto è andato come aveva previsto. “Macho Man” Randy Savage è rientrato in WCW dalla sospensione ma lui non lo teme. Segmento divertente.

Arn Anderson & Chris Benoit vs. The American Males (Marcus Alexander Bagwell & Scotty Riggs)
Sfida nella norma, più incentrata sul rafforzamento degli Horsemen che sul garantire un match alla pari. Anderson e Benoit vincono per schienamento dopo 5 minuti e 47 secondi. 6.5/10, nulla di particolare, è scorrevole e con il solito ottimo operato dei due Horsemen.

Intervista ad Arn Anderson dopo il match, in cui provoca Kevin Sullivan e gli dice che ha scelto di appoggiare gli Horsemen, mentre lui ne ha pagato le conseguenze.

Big Bubba (w/Jimmy Hart) vs. John Tenta
Un nuovo match di questa rivalità che continuo ad apprezzare. Tenta riesce a superare l’avversario e lo schiena in 4 minuti e 41 secondi. 5.5/10, non è epico, veramente basilare con il tipico ruolo di Jimmy Hart che cerca di favorire il suo assistito.

Big Bubba infierisce su Tenta e si prende la sua rivincita, colpendolo fino a lasciarlo KO. Poi Bubba si esalta al microfono di “Mean” Gene.

Dopo la pausa pubblicitaria, Gene intervista anche Randy Savage, accertandosi delle sue condizioni di salute mentale. Macho Man dice che la psicologica gli ha detto che ha l’OCD (Disturbo ossessivo-compulsivo), ma a lui non importa perché vuole solo vendicarsi di Ric Flair (in pratica la sua ossessione è quella).

Ric Flair fa un promo all’esterno del ring per provocare Macho Man e lui gli dice che lo prenderà a calci nel sedere.

Randy Savage vs. Ric Flair (w/Debra McMichael, Miss Elizabeth & Woman)
La seconda ora dello show si apre con questo match. Scontro divertente che vede anche delle fasi all’esterno, in particolare davanti al tavolo VIP di Flair dove Savage riesce a prendersi la sua vendetta. Macho Man domina la sfida e il Nature Boy riesce a usare tattiche subdole per provare a fregarlo. Savage si lancia con il Flying Elbow Drop, ma intervengono gli Horsemen e anche Steve McMichael a colpirlo con la valigia della sera precedente. Flair perciò se ne approfitta e lo schiena dopo 12 minuti e 46 secondi. 7+/10, un buon match incentrato sul desiderio di vendicarsi di Savage, ma con i soliti trucchi di Flair e dei suoi alleati.

Kevin Sullivan è con The Giant e sa che il Dungeon of Doom è ancora in cima alla federazione, anche se ormai è finita ogni alleanza con i Four Horsemen. Il gigante spiega che loro sono l’élite della federazione, non gli Horsemen.

Nuovo video su Glacier, stavolta si intravede la sua tuta da combattimento.

Intervista a bordo ring per Rey Mysterio Jr. dopo il suo ottimo debutto a Great American Bash. Stasera ha un’altra possibilità per battere Dean Malenko, che lui rispetta molto.

WCW World Cruiserweight Title Match: Dean Malenko (c) vs. Rey Misterio Jr.
Mysterio indossa una maschera per buona parte trasparente, praticamente si vede quasi tutto il suo volto. Il match è buono e con grande abilità atletica da parte di entrambi i lottatori, Malenko vince per schienamento dopo 8 minuti e 42 secondi. 8-/10, match spettacolare e coinvolgente.

Breve promo di Jimmy Hart e The Giant prima del main event.

WCW World Heavyweight Title Match: The Giant (w/Jimmy Hart) (c) vs. Scott Steiner
Penso che anche dopo aver perso la cintura, Ric Flair sia rimasto il fulcro di Nitro e della WCW, The Giant è solo l’uomo con la cintura e non ci sono storie interessanti che girano attorno a lui (a parte che tutti vogliono il titolo, ma questo è già ovvio). Quindi ogni settimana ci sono difese poco interessanti ed è vero che chiunque potrebbe vincerlo, perché tanto non cambierebbe nulla. Il momento saliente della sfida è un Suplex di Scott Steiner al gigante, ma il risultato rimane quello previsto, Chokeslam del campione e schienamento dopo 10 minuti. 6+/10, abbastanza piacevole, niente di incredibile ma funziona bene e dà a Steiner la possibilità di dimostrare la sua forza fisica.

Annuncio esclusivo per chiudere la puntata, “Mean” Gene parla di Outsiders, usando per la prima volta questo nome. La WCW ha scelto sei nomi che potevano essere pescati per andare contro i tre invasori. Hulk Hogan, The Giant, Ric Flair, Lex Luger, Sting e Randy Savage. Poi i tre scelti sono Luger, Sting e Savage.

Voto finale: 7/10, una puntata carica di interesse, con alcune risoluzioni (ad esempio Steve McMichael che si conferma un membro degli Horsemen) e altre in sospeso, come la non-apparizione degli Outsiders. L’annuncio finale con i tre prescelti dalla WCW sarebbe stato migliore con la loro apparizione ma è stato comunque ottimo. Rey Mysterio e Dean Malenko fanno il match della settimana, un altro grande confronto, mentre anche Flair e Savage regalano un altro buon capitolo della rivalità. La puntata nella prima ora aveva parecchi difetti, la seconda invece è stata all’altezza delle aspettative. Insomma, Nitro comincia a trovare il formato giusto, anche se finora è chiaro che l’intento è quello di puntare tutto sulla seconda ora.



Nitro, voto 7; Raw, voto 6.5. Nitro torna a superare Raw nella qualità ma di poco.


Nitro 24 – Raw 12

lunedì 15 maggio 2017

Recensione Raw episodio 164 (17 giugno 1996)

Recensione Raw 164
17 giugno 1996 da Fayetteville (North Carolina)
Durata show: 49:15
Rating: 2.3 (vs Nitro #40: 3.4)

Lo show precede King of the Ring ’96 ed è costruito proprio sul torneo.

King Of The Ring 1996 First Round Match
Savio Vega vs. Steve Austin
Continua la rivalità fra Stone Cold e Vega in quello che è un match ‘ufficiale’ del King of the Ring e non più una parte delle qualificazioni. Uno scontro durato mesi che ha fatto bene alla popolarità dei lottatori, lanciando entrambi. Qui Vega pare dominare per la maggior parte della sfida, ma Austin chiude con la Stunner per la prima volta in carriera dopo 10 minuti e 30 secondi. 7.5/10, match divertente da seguire, con un buon livello tecnico. Austin emerge sempre di più vittoria dopo vittoria.

King Of The Ring 1996 First Round Match
Marc Mero (w/Sable) vs. Owen Hart
Stone Cold è al tavolo di commento, mentre Owen Hart è stato il vincitore del King of the Ring ’94, ma qui ha il braccio sinistro con il gesso e cerca di trarre vantaggio dalla situazione. Mero ormai è più lanciato del suo rivale ma la sfida è alla pari. Marc Mero vince con uno Small Package. 7-/10, considerato il talento di entrambi i lottatori mi aspettavo di più, c’è da dire che è comunque un match ben costruito che non penalizza troppo Owen Hart, purtroppo ormai lontano da qualsiasi storia di rilievo.

Hart non apprezza il finale del match e attacca l’avversario con il gesso, tramortendolo fino a farlo portare via dai paramedici.

Jim Ross intervista British Bulldog e sua moglie Diana. Dopo qualche insulto al pubblico, Bulldog prende sul personale la rivalità con Shawn Michaels e insulta anche lui (senza eccedere). HBK arriva di corsa e lo aggredisce, facendo scattare una rissa che viene contenuta a fatica.

Dovrebbe esserci un match di Aldo Montoya contro HHH, ma Jerry Lawler lo attacca perché la ‘maschera’ gli ricorda Ultimate Warrior (non si sa come visto che Warrior ha una pittura facciale). Arriva il Piledriver di “King”, che torna a indossare la sua corona.

Brian Pillman firma un contratto con la WWF e fa saltare la storia in corso in WCW fra il Dungeon of Doom e gli Horsemen. Il lottatore sembra commosso per questo contratto (mesi prima ha avuto un brutto incidente che gli ha causato un infortunio). Almeno qui la federazione si prende una piccola soddisfazione.

Goldust (w/Marlena) vs. Jake Roberts
Harvey Wippleman è l’arbitro del match, un ex manager ora passato a questo ruolo. Il match purtroppo non risulta buono, a meno che non vi piaccia l’idea di vedere Goldust che si appoggia al corpo dell’avversario e a volte cerca anche di baciarlo! Goldust sembra vincere per schienamento dopo l’uso di un oggetto dorato dall’esterno, ma Wippleman si accorge delle tracce dorate e cambia idea, squalificandolo e dando la vittoria a The Snake. 5+/10, main event decisamente sottotono, ha dei validi momenti ma la storia che racconta è ridicola.

Jake Roberts, anche se non riesce a vedere per il danno subito, connette con una DDT su Goldust.

Mr. Perfect viene rivelato da Jim Cornette come l’arbitro ‘perfetto’ incaricato di arbitrare il match fra Shawn Michaels e British Bulldog a KOTR ’96.


Voto finale: 6.5/10, la prima Stunner di Steve Austin, un buon match iniziale fra lui e Savio Vega. Anche il secondo match è godibile, mentre il main event è fallimentare ma senza esagerazioni, c’è da dire che Goldust ne esce male perché non solo si fa ingannare, ma subisce anche l’attacco al termine della sfida. La sfida fra British Bulldog e Shawn Michaels passa sul piano fisico e questa tappa sembra dare quello che ancora mancava come mordente della rivalità. Inoltre, Brian Pillman firma il contratto e sembra ben inserirsi in federazione (a parte l’infortunio subito).

venerdì 12 maggio 2017

Recensione Great American Bash (16 giugno 1996)

Recensione WCW Great American Bash ‘96
16 giugno 1996 da Baltimore (Maryland)
Durata show: 2:47:09

Gli Outsiders hanno ormai fatto la loro comparsa e ci stiamo avvicinando a un momento storico in pay per view… ma questa è ancora la tappa precedente!
Si parte con l’inno nazionale americano, poi al tavolo di commento ci sono Tony Schiavone e Dusty Rhodes.

Fire And Ice (Ice-Train & Scott Norton) vs. The Steiner Brothers (Rick Steiner & Scott Steiner)
Un buon match iniziale di coppia, non penso che si potesse fare di più con i Fire and Ice, c’è da dire che Norton è un ottimo wrestler tecnico e le fasi con lui e Scott Steiner sul ring sono ben fatte. La fase finale è avvincente e combattuta. Scott Steiner riesce a chiudere per schienamento su Norton in 10 minuti e 29 secondi. 7/10, non si poteva partire in modo migliore, più avanti nell’evento sarebbe stato un riempitivo, così invece ha funzionato, dando finalmente a Norton la possibilità di confrontarsi con dei validi avversari.

The Taskmaster (truccato da Dungeon of Doom) spiega che vuole occuparsi di Chris Benoit ma i suoi obiettivi sono Ric Flair e Arn Anderson. Forse li vuole ancora come alleati ma non si fida più di loro.

WCW United States Heavyweight Title Match: Konnan (c) vs. El Gato
El Gato è Pat Tanaka, che è facilmente riconoscibile dietro a una maschera che pare la parodia di Tiger Mask. E questo ‘sarebbe’ lo scontro per la cintura americana in un regno decisamente sottotono (così come è sparita la cintura televisiva visto che Lex Luger è sempre impegnato altrove). Non è un buon match nonostante le ottime mosse, c’è da dire che Konnan esegue manovre di lottatori molto più leggeri di lui, però in modo robotico e al rallentatore. Vince proprio lui per schienamento in 6 minuti e 3 secondi. 5.5/10, sembrava durare molto di più a causa della lentezza, non proprio la migliore combinazione, ho preferito di gran lunga El Gato/Tanaka al campione.

Intervista di “Mean” Gene a Sting, gasato all’idea di difendere gli USA contro William Regal (essendo Great American Bash un evento patriottico).

Diamond Dallas Page vs. Marcus Alexander Bagwell [Lord Of The Ring Match]
Bagwell ha passato anni da lottatore tecnico per poi mostrare al mondo che in realtà ha ben poche doti tecniche. Qui era ancora privo di carisma, quindi è DDP in rampa di lancio a gestire la sfida. Ci sono delle parti veramente interessanti che tengono acceso il match, ma il risultato è abbastanza scontato, DDP vince per schienamento e mantiene il Lord of the Ring. 7-/10, mi piace vedere DDP guadagnare terreno mese dopo mese, diventando sempre di più un personaggio di successo.

Intervista a The Giant e Jimmy Hart, nulla di particolare.

WCW World Cruiserweight Title Match: Dean Malenko (c) vs. Rey Misterio Jr.
Ecco un debutto spettacolare per Rey Mysterio, già conosciuto in ECW e nel Messico per il suo talento, ma finalmente in WCW per costruire la sua carriera. È un match molto sentito anche da Malenko, che fa di tutto per mostrare il meglio del suo repertorio tecnico mentre Rey sfrutta la sua agilità. Non è ancora il Rey-personaggio che tutti sono abituati a conoscere dalla WWE anni dopo, qui basa tutto sulle sue qualità sul ring. Malenko è in difficoltà e deve usare i piedi sulle corde per vincere per schienamento e mantenere la cintura dopo 17 minuti e 50 secondi. 9-/10, grandissimo match, che permette a Rey di farsi conoscere dai fan della federazione e mostrarsi uno fra i migliori pesi leggeri in circolazione, oltre a un altro grande match di Malenko, finalmente con il giusto tempismo.

Intervista di “Mean” Gene a Lex Luger, che ha già due cinture ma vuole anche il titolo mondiale.

Big Bubba (w/Jimmy Hart) vs. John Tenta
Uno fra i match meno attesi, eppure la costruzione è stata ottima. Big Bubba ha rasato i capelli a Tenta e lui cerca di vendicarsi nella sfida. Scontro fra uomini forti e che hanno molta esperienza nel Wrestling. Vogliono mettere in chiaro che non sono più i personaggi cartooneschi di qualche tempo prima e quindi combattono in una rissa. Tenta vince per schienamento dopo 5 minuti e 24 secondi, lanciandosi dalla terza corda quando Jimmy Hart è distratto. 6/10, per me è stato decisamente okay, anche se non aveva particolare presa sul pubblico.

Tenta cerca di tagliare i capelli a Jimmy Hart, ma Bubba lo ferma ed è lui a subire il taglio di un pezzo della sua barba.

Intervista a McMichael e Greene contro gli Horsemen. Si aggiunge anche Macho Man a dar man forte ai due, visto che saranno contro Ric Flair che è suo nemico. Greene appare carismatico al microfono, buon promo da parte sua.

Chris Benoit vs. Kevin Sullivan (w/Jimmy Hart) [Falls Count Anywhere Match]
Ottima sfida, intensa e con colpi duri, si vede chiaramente che i due lottatori non hanno simpatia reciproca visto quanto si colpiscono senza trattenersi mai. La sfida è combattuta in tutta l’arena, compreso il backstage, perciò si assiste a qualcosa di inusuale che poi sarebbe diventato uno standard un paio di anni dopo. Sicuramente tante buone idee e un’intensità che poche sfide possono vantare. Nel finale, Benoit esegue un Suplex da un tavolo posizionato alla terza corda e vince per schienamento dopo 9 minuti e 58 secondi. 8.5/10, se solo fosse durato qualche minuto in più sarebbe diventato un match memorabile, il migliore match del Taskmaster finora.

Arn Anderson interviene di corsa, spintona Benoit, sembra sul punto di attaccarlo, ma colpisce Sullivan e i due Horsemen lo attaccano insieme.

Gli Horsemen riuniti festeggiano nel backstage la vittoria sul Taskmaster. Poi Flair ad Anderson sono concentrati sulla sfida di coppia.

Lord Steven Regal (w/Jeeves) vs. Sting
Un altro match sorprendente in una serata ricca di sorprese. Un grande vantaggio di Regal è la sua capacità di comunicare con i movimenti corporei, alcuni suoi gesti escono perfettamente e riescono a irritare il pubblico. Si va per le lunghe e stavolta è proprio Regal quello che riesce a guidare il match, con Sting che non ha più la stessa performance di qualche anno prima, ma che è sempre una garanzia per quanto riguarda il suo carisma. Lo Stinger vince per sottomissione in 16 minuti e 30 secondi. 8+/10, grandi cose dalla sfida, ottima psicologia e tanto divertimento.

Arn Anderson & Ric Flair (w/Bobby Heenan, Miss Elizabeth & Woman) vs. Kevin Greene & Steve McMichael (w/Debra McMichael, Randy Savage & Tara Greene)
Macho Man contro Bobby Heenan come manager, le mogli dei due giocatori di footall contro le manager di Wrestling, e ovviamente giocatori contro lottatori. Un buon tema per una rivalità e una costruzione migliore del solito, forse anche perché ormai McMichael è in federazione dall’inizio di Nitro in cui era commentatore. Flair e Anderson hanno il difficile compito di far valere i loro avversari non-wrestler per parecchi minuti, e pure Randy Savage si dà da fare per vendicarsi di Flair che gli aveva portato via il titolo mondiale e le manager. Dopo un match combattuto, Debra torna con una valigia piena di soldi e la offre al marito Steve McMichael, che l’accetta e la usa per colpire a tradimento Kevin Greene, portando gli Horsemen alla vittoria per schienamento in 20 minuti e 51 secondi. 7.5/10, buona psicologia della sfida, si coprono facilmente i punti deboli dei due non-lottatori. Uno fra gli utilizzi migliori di guest star, sicuramente la sfida esce bene e il tradimento finale di McMichael è del tutto inatteso.

Dopo un pestaggio di gruppo ai danni di Macho Man, viene lasciato ipotizzare che McMichael sia il quarto membro degli Horsemen (visto che Brian Pillman non tornerà).

Eric Bischoff invita Scott Hall e Kevin Nash, ancora non nominati con i loro nomi o quelli precedenti. Viene chiesto loro se lavorano per la WWF ed entrambi lo negano. Poi viene organizzata una sfida 3 contro 3 per Bash at the Beach il 7 luglio, non si sa ancora chi è il partner a sorpresa dei due Outsider. Poi Nash esegue una Jacknife Powerbomb su Bischoff, gettandolo su un tavolo sotto la rampa. Un segmento perfetto e carico di intensità che costruisce un’ottima storia.

WCW World Heavyweight Title Match: The Giant (w/Jimmy Hart) (c) vs. Lex Luger
Sicuramente sarebbe stato meglio avere il match precedente come main event, qui il coinvolgimento del pubblico è già minore e l’entusiasmo si è spento, o forse è per via di una sfida che non regala emozioni. Il gigante mostra la sua forza, Luger reagisce, ma non ha la stessa capacità di Sting di scatenare i fan. A proposito, Sting interviene per togliere di mezzo Jimmy Hart, ma The Giant riesce a vincere pulito con una Chokeslam dopo 9 minuti e 21 secondi. 5/10, un match deludente, non terribile ma di certo non adatto a fare da main event.

The Giant urla alla telecamera che nessuno può fermarlo, il suo regno prosegue ancora.


Voto finale: 8.5/10, una rivelazione, non mi sarei aspettato di trovarmi di fronte a un evento così buono, dove solo il main event risulta fallimentare ma ci sono match validi e addirittura ottime sfide. Malenko contro Rey Mysterio è il match della serata, ma anche Sullivan contro Benoit e Sting contro Regal sono di ottimo livello.  Molto bene anche il confronto con Scott Hall e Kevin Nash, l’attacco a Bischoff rappresenta chiaramente un atto che punta ad accendere la storia e ci riesce bene. Si vede l’ascesa di nuove stelle, in particolare DDP, ma anche i fratelli Steiner sembrano ormai lanciati per qualcosa di diverso dal competere come squadra. The Giant continua la sua scia di distruzione e stavolta appare veramente superiore a Lex Luger. Un’ottima edizione di Great American Bash, che ancora una volta risulta un evento cardine anche con l’assenza di Hulk Hogan.

giovedì 11 maggio 2017

Recensione Nitro episodio 39 (10 giugno 1996)

Recensione WCW Nitro 39
10 giugno 1996 da Wheeling (West Virginia)
Durata show: 1:30:46
Rating: 2.6 (vs Raw 163: 2.7)

Durante il periodo di formazione degli Outsiders, Nitro incassa l’ultima sconfitta negli ascolti questa settimana, ma è chiaro che la storia sta prendendo piede e darà allo show un’incredibile interesse. Inoltre è l’ultima puntata prima di Great American Bash.

Booker T vs. Scott Steiner
Buon match d’apertura, che si mantiene equilibrato e mostra l’abilità dei due lottatori a competere in singolo anche se erano ancora conosciuti per i loro team. Steiner chiude con un Belly to Belly Suplex dopo 5 minuti e 54 secondi. 7/10, per quanto sia strano vedere un match negli USA chiudersi con un Suplex, la sfida è buona e fa bene ad entrambi i wrestler.

Scott Steiner viene intervistato e dice che i fratelli Steiner devono dimostrare di essere il migliore team ma avranno come avversari i Fire & Ice (che non dovrebbero essere una minaccia credibile). Tuttavia viene interrotto da Debra, la moglie di McMichael, che è preoccupata di vederlo sul ring.

Diamond Dallas Page vs. Jim Powers
Sfida a senso unico, DDP vince dopo 4 minuti e 4 secondi. Squash con il debutto del tutto anonimo per Powers, che ha qualche fase d’attacco ma non regge il confronto.

Filmato sulla rivalità fra “Taskmaster” Kevin Sullivan e i Four Horsemen. Poi un video su Konnan, che viene intervistato da “Mean” Gene. Konnan al pay per view dovrà affrontare El Gato, una leggenda del Sud America. In realtà è il ben più noto Pat Tanaka.

Meng vs. Sting
Nell’ultimo periodo Meng e Barbarian sono tornati a formare un buon team ma qui non c’è storia. Dopo una fase iniziale difficile, Sting lo fa cedere dopo soli 3 minuti e 9 secondi. Squash.

Intervista a Debra nel backstage, ma irrompe nello spogliatoio di Flair ed Anderson, urlando e allontanandosi, poi scatta il caos più totale e due lottatori di bassa fascia (Renegade e Joe Gomez) vengono annientati dai due Horsemen.

Jim Duggan vs. Squire David Taylor (w/Jeeves)
Tipico match di Duggan, tutto cori e poco Wrestling, Taylor viene praticamente annientato e schienato con la solita mossa irregolare di Duggan con il nastro dopo 2 minuti e 25 secondi. Squash.

Video su Dean Malenko e Rey Mysterio, che debutterà a Great American Bash proprio contro Malenko. Fa strano vedere Rey con un mantello.

Nel backstage, Big Bubba deride John Tenta (prima era Shark) perché gli ha rasato i capelli.

WCW World Heavyweight Title Match: The Giant (w/Jimmy Hart) (c) vs. Scott Norton
Inizia la seconda parte dello show con il cambio di commentatori. Tutte queste difese titolate del gigante non sono mai credibili, prima Ice-Train, ora Norton che lui aveva già annientato. Ancora una volta non impiega molto a vincere con una Chokeslam, qui in soli 1 minuto e 42 secondi. Squash.

Lex Luger attacca il gigante, che cerca però di gettarlo su un tavolo come già successo in passato, ma il Total Package riesce a difendersi, poi va al tavolo di commento a dichiarare che lui diventerà il prossimo campione mondiale.

Billy Kidman vs. Lord Steven Regal (w/Jeeves)
Billy Kidman è ancora giovanissimo nell’aspetto, ero sicuro che avesse debuttato anni dopo. Purtroppo è un match breve, Regal vince per sottomissione dopo 57 secondi. Squash… non finiscono più!

Sting attacca William Regal e gli sferra uno schiaffo, continuando la loro rivalità.

The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags) vs. The Public Enemy (Johnny Grunge & Rocco Rock)
La sfida non risulta buona come i loro confronti precedenti, è sempre caotica ma mai davvero interessante. I Public Enemy si fanno squalificare per aver usato dei bidoni della spazzatura dopo 11 minuti e 30 secondi. 5.5/10, inappagante, ma c’è sempre almeno un minimo limite qualitativo che viene sempre rispettato quando i due team si scontrano.

Dopo il solito filmato riproposto tutte le puntate su Hulk Hogan, c’è un video che ricapitola la rivalità fra gli Horsemen e la formazione McMichael – Greene, oltre a “Macho Man” Randy Savage che cerca di inserirsi come nemico di Ric Flair.

WCW World Tag Team Title Match: Lex Luger & Sting (c) vs. Arn Anderson & Ric Flair (w/Miss Elizabeth & Woman)
Il main event è quasi notevole, due ottimi team e un buon confronto acceso dall’inizio alla fine. Gli sfidanti sembrano davvero avere speranze, però The Giant interviene e attacca Luger, causando a lui e Sting la vittoria per squalifica dopo 18 minuti e 34 secondi. 7+/10, il finale rovina l’atmosfera ma fino a quel punto è stata una sfida che si lasciava seguire bene.

Intervengono anche i fratelli Steiner e Sting, tutti sembrano armarsi di sedie. The Giant minaccia di far lasciare Lex Luger in barella al termine di Great American Bash.

Scott Hall raggiunge Eric Bischoff e gli mostra la grande sorpresa: Kevin Nash / Diesel, che prende il controllo della situazione e sa che la WCW non ha ancora fatto la sua mossa e scelto i tre lottatori per affrontare gli Outsiders. Nash chiede che fine abbia fatto Hulk Hogan e perché non c’è nemmeno Macho Man. Bischoff promette una ‘sfida’ per Great American Bash che riguarderà anche loro.

Voto finale: 5/10, c’è ancora un problema di fondo con gli show, aumentare il tempo a disposizione potrebbe portare a sfide più lunghe, non serve a nulla aumentare il numero di match se poi durano 3, 4 o 5 minuti. Trovo ottimo come viene gestito il cambio di commentatori con la divisione dello show in due parti con il simbolo di una dinamite e il conteggio verso la seconda parte per farla sembrare ancora più importante. La puntata era partita bene con un buon match, ma poi è finita in una catena di sfide a senso unico che si è spezzata con le ultime due sfide, entrambe chiuse per squalifica. I segmenti e promo questa settimana sono interessanti e rimediano al problema del Wrestling lottato. Non c’è da sorprendersi se i fan hanno preferito Raw negli ascolti, dove c’è un maggiore utilizzo del campione mondiale e maggiore coinvolgimento per Shawn Michaels rispetto a The Giant. Ma a parte questo, c’è da dire che almeno il segmento finale porta avanti la storia più interessante del momento, Scott Hall e Kevin Nash formano una combinazione che sembra alimentare ancora di più la rivalità fra le due federazioni.


Nitro, voto 5; Raw, voto 6. A sorpresa, Raw torna alla sufficienza mentre Nitro peggiora.


Nitro 23 – Raw 12