martedì 17 dicembre 2019

Recensione WWE TLC 2019 (15 dicembre 2019)


Recensione WWE TLC 2019
15 dicembre 2019 da Minneapolis (Minnesota)
Durata show: 3 ore e 12 minuti

Ultimo evento in ppv dell’anno, che arriva con una costruzione poco ispirata e delle rivalità che personalmente non mi hanno coinvolto molto. Ciò che non toglie che ci sono diverse stipulazioni speciali, quindi dove non è la ‘storia’ a risplendere, può esserlo la qualità dei match. Perciò è tempo di scoprire com’è stato questo TLC 2019!

WWE SmackDown Tag Team Titles: The New Day (Big E & Kofi Kingston) (c) vs. The Revival (Dash Wilder & Scott Dawson) [Ladder Match]
Voto: 7.5/10. Trovo la sfida adatta ad aprire l’evento perché è un Ladder match intenso e ricco d’azione. Il New Day ormai è specializzato in ogni sorta di match, i Revival stanno finalmente avendo un periodo dove riescono a farsi valere. Nel finale è Kofi Kingston a recuperare le cinture dopo 19 minuti e 3 secondi, portando il New Day a mantenere i titoli. Considerata la lunga durata della sfida e la qualità sicuramente è una sfida molto buona.

Aleister Black vs. Buddy Murphy
Voto: 8-/10. Partendo dai difetti, la sfida non dura abbastanza per diventare un classico. Ci sarebbe poi anche il fatto che a ben poche persone del pubblico interessa e c’è poca partecipazione da parte dei fan, ma la qualità è veramente alta. Black e Murphy mischiano i loro stili di lotta per un match che sa divertire. Black vince in 13 minuti e 40 secondi, ma sinceramente credo che Murphy abbia fatto un grande lavoro per tenergli testa. Qui c’è un grande impegno da parte dei due lottatori.

WWE RAW Tag Team Titles: The Viking Raiders (Erik & Ivar) (c) vs. The OC (Karl Anderson & Luke Gallows)
Voto: 5/10. Se il primo match di coppia è stato ottimo, questo è lento e poco interessante, fra due team di cui non si percepisce nemmeno questa grande rivalità. Il finale è pure pessimo perché tutti i lottatori vengono contati fuori dopo 8 minuti e 29 secondi. Fischi del pubblico e nessun vincitore.

I Viking Raiders fanno smettere i fischi del pubblico scaraventando Karl Anderson su un tavolo all’esterno del ring.

King Corbin vs. Roman Reigns [Tables, Ladders & Chairs Match]
Voto: 6/10. Una sfida abbastanza pesante nella sua struttura, credo però che Corbin e Reigns abbiano fatto del loro meglio per renderla valida. Il problema è che Dolph Ziggler è praticamente il terzo uomo del match e interviene spesso a favore di Corbin. Alla fine arrivano anche i Revival e Roman è praticamente da solo e viene sconfitto dopo 22 minuti e 11 secondi. Un match troppo lungo per essere una sfida con un uomo contro tutti, ma ha alcuni buoni momenti.

Bray Wyatt vs. The Miz
Voto: 5/10. Finalmente non ci sono luci rosse durante la sfida ma Wyatt non sembra prenderla sul serio (okay, è il personaggio sorridente e cartoonesco a essere così). Miz è molto più serio e aggressivo, ne esce una sfida stranamente breve e con un finale dove Wyatt cambia carattere e schiena Miz in soli 6 minuti e 35 secondi. La rivalità con Wyatt ha distrutto quanto di buono c’era con Seth Rollins, ora c’è il forte rischio che succeda lo stesso anche con Miz. Sfide come questa penalizzano molto i lottatori che ne prendono parte.

Bray Wyatt prende un martello giocattolo dall’aspetto ridicolo per ‘finire’ Miz ma si avvertono strani rumori. Daniel Bryan interviene e lo atterra, ha un nuovo look con i capelli quasi rasati e la barba corta. Sembra un ottimo ritorno per lui. Quando sta per finire Wyatt, le luci si spengono e lui sparisce.

Bobby Lashley (w/Lana) vs. Rusev [Tables Match]
Voto: 5/10. Potrei tranquillamente considerare questa rivalità come la peggiore dell’anno. Ho perso ogni possibile interesse e questi due lottatori stanno gettando via buona parte della credibilità a causa della storia in corso. Alla fine, nemmeno conta la competizione! Lashley vince grazie all’aiuto di Lana quando getta Rusev su un tavolo con la Spear dopo 13 minuti e 25 secondi. Ci hanno provato, ma nemmeno stavolta è stato buono.

WWE Women's Tag Team Titles: The Kabuki Warriors (Asuka & Kairi Sane) (c) vs. Becky Lynch & Charlotte Flair [Tables, Ladders & Chairs Match]
Voto: 6.5/10. Ho sentito molte critiche a questa sfida e sinceramente ne capisco solo una, ci sono stati dei rischi eccessivi. Kairi Sane si è infortunata, pare che abbia avuto una commozione cerebrale e guardando la sfida è chiaro che ha subito parecchi colpi duri. Nonostante questo, è Asuka a portare la vittoria al loro team in 25 minuti e 57 secondi. Ci dono dei buoni momenti per cui la ritengo più che sufficiente, ma comunque va a chiudere un evento mediocre di suo.

Voto finale: 4.5/10, TLC viene considerato l’ultimo pay per view del decennio, questo viene ripetuto una decina di volte durante l’evento. Il risultato è uno show che parte bene, con due sfide piacevoli che sembrano riuscite su tutti i fronti. Il New Day sfrutta l’occasione per difendere le cinture di coppia, e dopo un match di qualità non si può nemmeno criticare la scelta. Aleister Black contro Buddy Murphy è una sorpresa (o forse una certezza). Da lì in poi lo show diventa pesante da seguire. Trovo sufficienti solo due sfide dopo quelle iniziali. Roman contro Corbin, specialmente vista la costruzione e l’importanza, non poteva essere un disastro totale. Il main event è valido ma non eccezionale, l’infortunio di Kairi Sane penalizza il resto del match e i tanti spot non servono comunque a renderlo spettacolare. Il pubblico pare spento per buona parte dell’evento, Wyatt contro Miz e Rusev contro Lashley sono il culmine della noia. Non c’è niente da fare, questo 2019 è partito bene ma è terminato nel peggiore dei modi, oltre ad aver avuto alcuni fra gli eventi peggiori di sempre.

mercoledì 11 dicembre 2019

Recensione WWE No Way Out 2002 (17 febbraio 2002)


Recensione WWE No Way Out 2002
17 febbraio 2002 da Milwaukee (Wisconsin)
Durata show: 2 ore e 38 minuti

Secondo pay per view del 2002, l’ultimo prima di Wrestlemania. Si parte con l’arrivo del New World Order, nella sua formazione originale (e migliore). Kevin Nash spiega al pubblico che loro non sono il veleno come molti pensano, vogliono fare del loro meglio per impressionare il pubblico. Scott Hall dice qualcosa ma è dura seguire il senso delle sue parole, alla fine parla di quanto vorrebbe bere una birra con il resto dei lottatori, ma gli fanno capire che non è proprio una bella idea. Infine, Hollywood Hogan riesce a farsi tifare, ringrazia per i cori a favore e benedice il pubblico. Pare chiaro che vogliono il consenso per poter abbattere le stelle principali della federazione, in questa prima fase del 2002 il nWo funziona benissimo. Loro sono stati chiamati da Vince McMahon per abbattere il nuovo gestore della federazione, Ric Flair.

WWF World Tag Team Titles #1 Contendership: Albert & Scotty 2 Hotty vs. Billy & Chuck vs. Christian & Lance Storm vs. The APA (Bradshaw & Faarooq) vs. The Dudley Boyz (Bubba Ray Dudley & D-Von Dudley) (w/Stacy Keibler) vs. The Hardy Boyz (Jeff Hardy & Matt Hardy) (w/Lita) [Tag Team Turmoil Match]
Voto: 6-/10. Si tratta di una serie di sfide brevi che a lungo andare con il numero alto di team forma una sfida generale più lunga. Christian e Lance Storm sconfiggono Albert e Scotty. Gli Hardy Boys sconfiggono sia Christian e Storm che i Dudley Boyz. Questa è la parte migliore del match, quella riuscita meglio. I Dudley dopo la sconfitta attaccano i vincenti, perciò Billy e Chuck li sconfiggono, ma alla fine arrivano gli APA e sono Bradshaw e Farooq a vincere in 16 minuti e 16 secondi. Giusto il tempo di far partecipare un po’ tutti, non è un buon match ma almeno è valido e in alcune fasi è davvero godibile ma nel finale perde interesse.

Goldust vs. Rob Van Dam
Voto: 6.5/10. Due ottimi lottatori che non sembrano mischiare bene i rispettivi stili di lotta fra loro. RVD fa i suoi spot intensi, Goldust lavora in modo più tecnico. Il risultato è una sfida che funziona solo a metà, con Rob Van Dam che vince per schienamento dopo 12 minuti e 15 secondi. Sinceramente non credo che avrebbero potuto fare di meglio, ma ciò non toglie che è ben lontano da un buon livello di qualità.

I membri del nWo provano la stessa tattica di apparire amici anche con Stone Cold Steve Austin, ma lui li ignora e passa oltre.

WWF World Tag Team Titles: Spike Dudley & Tazz (c) vs. Booker T & Test
Voto: 5/10. Un match non particolarmente impegnato, che vede Tazz far cedere Test in 7 minuti e 58 secondi. Facilmente dimenticabile.

WWF Intercontinental Title: William Regal (c) vs. Edge [Brass Knuckles On A Pole Match]
Voto: 6-/10. Questa rivalità va avanti da parecchio tempo ed è stata buona fino a questo punto, ma la stipulazione è fra le più stupide in circolazione. Edge, che sanguina dalla bocca durante più di metà sfida, recupera il tirapugni ma Regal fa spuntare un secondo tirapugni dal nulla e lo colpisce per poi schienarlo dopo 11 minuti e 18 secondi. Se c’era un secondo tirapugni perché non usarlo prima? A parte questo, è una stipulazione così brutta da annullare tutto quello di buono che è stato fatto in precedenza.

The Rock vs. The Undertaker
Voto: 7-/10. Purtroppo non c’è mai stata una grande rivalità a lungo termine fra The Rock e Undertaker, questo è uno dei loro rari match da nemici, che serve anche a portare avanti le rispettive rivalità per Wrestlemania. Ric Flair interviene contro Undertaker, Mr. McMahon contro The Rock. Chi ci guadagna di più è proprio Rocky, mentre Flair stordisce Taker con un tubo di piombo, lui riesce a sfruttare il momento per schienare Undertaker in modo non troppo pulito dopo 18 minuti e 20 secondi. Nonostante la durata è una sfida soltanto buona, che non raggiunge un livello superiore che invece ci si potrebbe attendere dai due lottatori. Le interferenze continue sono eccessive. Questo pare davvero lo show dove sto aggiungendo il - a quasi tutte le sfide.

WWF Undisputed World Heavyweight Title #1 Contendership: Kurt Angle vs. Triple H [Special Referee: Stephanie McMahon]
Voto: 7/10. La rivalità fra Triple H e Kurt Angle è iniziata un anno prima, ed è stata ripresa al ritorno di HHH dall’infortunio. Una sfida deludente a causa delle continue interferenze esterne, un tema ricorrente in questo show. L’arbitro speciale è un’arma a doppio taglio, in questo caso non è affatto una presenza adatta. Angle schiena HHH dopo 14 minuti e 55 secondi proprio per via delle scorrettezze e l’aiuto di Stephanie McMahon. Questo significherebbe Kurt Angle primo contendente a Wrestlemania… ma no, sappiamo bene che il risultato di questo match non sarà convalidato!

The Rock incontra i membri del nWo e li mette a tacere, mostrando di non fidarsi di loro.

WWF Undisputed World Heavyweight Title: Chris Jericho (c) vs. Steve Austin
Voto: 7-/10. Stesso discorso già fatto per gran parte delle sfide di No Way Out. Una sfida promettente e con alto potenziale, ma che tarda a svilupparsi, che si chiude con un’interferenza esterna. In questo caso, il nWo attacca Steve Austin e permette a Jericho di vincere per schienamento in 22 minuti e 24 secondi. Per quanto riguarda i 20 minuti precedenti, credo che non fossero perfetti o meritevoli.

Continua l’assalto di Hollywood Hogan e compagni ai danni di Stone Cold. Arriva infine pure la vernice nera con il logo del team sulla sua schiena.

Voto finale: 5/10, ho delle sensazioni contrastanti su questo evento. Credo che No Way Out 2002 arrivi in un periodo eccezionale, ma che sia una transizione malriuscita fra due grandi eventi. Il migliore match è fra Triple H e Kurt Angle, però la stipulazione causa parecchie difficoltà, rendendola piena di interferenze. Lo stesso discorso si può applicare a quasi tutta la card dell’evento, sono poche le sfide a chiudersi senza interventi da fuori. Chris Jericho contro Steve Austin non è un match eccezionale proprio perché c’è di nuovo questo discorso. I due combattono per 20 minuti, poi arriva l’intervento esterno e si conclude così, dal nulla. C’è anche un raro capitolo della rivalità fra The Rock e Undertaker, che anch’esso si chiude scorrettamente per gli interventi di Vince McMahon e Ric Flair. Il focus è tutto incentrato su Hollywood Hogan, Kevin Nash e Scott Hall, i tre membri del new World order, che hanno una presenza quasi asfissiante ma risultano efficaci grazie alla loro presenza carismatica. Il problema è che questo si inserisce in un momento dove forse sarebbe stato meglio dare più spazio alle sfide. Inoltre, Kurt Angle sconfigge Triple H e diventa il primo contendente al titolo… ma non importa! C’è sempre il modo di annullare la decisione del match e renderlo perciò inutile. Quindi il potenziale viene stroncato dalle pessime decisioni e l’inutilità della maggior parte delle sfide, arrivando comunque a creare la giusta tensione in vista di Wrestlemania.

mercoledì 4 dicembre 2019

Recensione Royal Rumble 2002 (20 gennaio 2002)


Recensione WWE Royal Rumble 2002
20 gennaio 2002 da Atlanta (Georgia)
Durata show: 2 ore e 40 minuti

A Vengeance 2001, c’è stato il torneo per l’unificazione delle due cinture mondiali, vinto da Chris Jericho, primo campione Undisputed. Qui invece comincia la Road to Wrestlemania nel periodo finale dell’era Attitude, che personalmente considero al termine di Wrestlemania XVIII.

WWF World Tag Team Title Match: Spike Dudley & Tazz (c) vs. The Dudley Boyz (Bubba Ray Dudley & D-Von Dudley) (w/Stacy Keibler)
Voto: 7/10. In uno scontro di ex lottatori della ECW, qui i Dudley sono i ‘cattivi’ del match e infieriscono su Spike Dudley, che è parzialmente infortunato e con la protezione al collo che gli viene subito rimossa. La psicologia del match è classica, con i tipici errori come colpirsi a vicenda invece che atterrare gli avversari, nel finale Tazz applica la Tazzmission a D-Von e lo fa cedere dopo 5 minuti e 6 secondi. Sfida breve ma intensa, dove Tazz è la stella principale e lo dimostra con un finale in cui è protagonista. I fan vogliono i tavoli ma questi non arrivano, si rimane sul classico scontro di coppia dove entrambi i team hanno i loro momenti.

WWF Intercontinental Title Match: Edge (c) vs. William Regal
Voto: 7+/10. Edge nel 2002 è già una stella della federazione in rampa di lancio, il pubblico è dalla sua parte e la sua aggressività si adatta bene con il periodo. Regal viene subito ispezionato dall’arbitro, che gli trova un tirapugni nel costume. Sfida tecnica, un po’ a sorpresa visto che la rivalità è stata agguerrita, addirittura l’inglese prova un Butterfly Superplex. Nel finale l’arbitro viene fatto collassare e Regal se ne approfitta per recuperare il tirapugni e colpire l’avversario per poi andare a schienarlo dopo 9 minuti e 45 secondi, conquistando la cintura intercontinentale.

WWF World Women's Title Match: Trish Stratus (c) vs. Jazz [Special Referee: Jacqueline]
Voto: 5/10. Ammetto di trovare quasi tutte le rivalità femminili simili fra loro, assalto nel backstage e ostilità che va e viene un po’ a caso, ma qui si parla di due fra le migliori lottatrici della federazione in questo periodo. In un minutaggio ridotto, entrambe cercano di sfoggiare l’intero repertorio di mosse, forse eccedendo perché non c’è alcun tempismo. La presenza dell’arbitro speciale va a danneggiare Jazz, che non può barare o usare manovre scorrette. Trish chiude via schienamento in 3 minuti e 43 secondi per rimanere campionessa. Con qualche minuto in più poteva uscire fuori una buona sfida, ma non c’era la volontà di concedere un match con importanza maggiore.

Mr. McMahon vs. Ric Flair [Street Fight match]
Voto: 7.5/10. Lo scontro fra i due co-gestori è intrattenimento puro, di quelli che funzionano anche senza vedere molte mosse di Wrestling. Come Street Fight risponde alla classificazione perché è intenso e crudo. Flair sottomette McMahon dopo 14 minuti e 55 secondi. Non penso che potesse uscire un match migliore fra loro, il Nature Boy è in difficoltà per la maggior parte del tempo ma ha una ripresa nella seconda parte e riesce a trionfare.

WWF Undisputed World Heavyweight Title Match: Chris Jericho (c) vs. The Rock
Voto: 8-/10. Jericho arriva alla sfida con entrambe le cinture mondiali che lui ha unificato il mese prima a Vengeance 2001. Si combatte dentro e fuori dal ring, la parte migliore vede The Rock connettere la Rock Bottom su un tavolo, ma il campione pare avere ancora parecchie energie rimaste e si riprende, arrivando vicino a farlo cedere con la Walls of Jericho. Jericho fa uso di tutte le scorrettezze che conosce, compresi i piedi sulle corde, per schienare Rocky dopo 18 minuti e 48 secondi. Un grande match, caotico, divertente e incerto, anche se Jericho deve barare per rimanere campione, tutte le scorrettezze alla fine lo penalizzano un po’.

Albert vs. Al Snow vs. Billy Gunn vs. Booker T vs. Bradshaw vs. Christian vs. Chuck vs. Diamond Dallas Page vs. Faarooq vs. Goldust vs. Jeff Hardy vs. Kane vs. Kurt Angle vs. Lance Storm vs. Matt Hardy vs. Maven vs. Mr. Perfect vs. Perry Saturn vs. Rikishi vs. Rob Van Dam vs. Scotty 2 Hotty vs. Steve Austin vs. Test vs. The Big Bossman vs. The Big Show vs. The Godfather vs. The Hurricane vs. The Undertaker vs. Triple H vs. Val Venis [Royal Rumble Match]
Durata Rumble: 69 minuti e 22 secondi.
Primo e secondo ingresso: Rikishi / Goldust
Numero 30: Booker T
Ritorni a sorpresa: Mr. Perfect (anche Triple H torna a lottare ma era annunciato)
Wrestler principali: Undertaker (8), Diamond Dallas Page (14), Steve Austin (19), Triple H (22), Kurt Angle (26), Big Show (27), Kane (28), Rob Van Dam (29), Booker T (30)
Dopo l’ottima Rumble del 2001, anche il 2002 è un buon anno per il match, anche se sicuramente inferiore a quella precedente.
Fase iniziale: accettabile, si parte con Rikishi, il precedente #30 e ora #1, a dominare la scena, la parte iniziale con Goldust è buona ma abbastanza dispersiva. Si accende quando arriva Undertaker con il numero 8, che combatte i fratelli Hardy, che vengono aiutati da Lita in un pestaggio ai suoi danni. È già la versione ‘cattiva’ dell’American Badass, Taker li spazza via ma è distratto, perciò il rookie Maven lo butta fuori con un Dropkick. È un massacro ai suoi danni, Undertaker lo colpisce duramente, lo fa sanguinare e lo trascina nel backstage continuando a colpirlo. Almeno questa conclusione della parte iniziale è piacevole, non è stata una grande partenza in ogni caso.
Fase centrale: buona, quella che dovrebbe essere la fase più lenta in realtà funziona bene. Christian si approfitta del ring tutto per lui, posa sulle corde alla Shawn Michaels, mentre DDP dovrebbe essere un nome di punta ma viene eliminato quasi subito e pure off screen. Arriva Steve Austin con il 19 a dominare il ring, facendo piazza pulita degli avversari, poi Triple H con il 22. I due favoriti sono a confronto, poi arriva Hurricane in un momento esilarante (fra i migliori delle Royal Rumble) in cui prova a eseguire una doppia Chokeslam su di loro, ma i due uniscono le forze e lo eliminano.
Fase finale: molto buona, dal 26 in poi ci sono solo grandi nomi, ma prima di loro arriva Mr. Perfect, con un ritorno veramente apprezzato dal pubblico. Angle è devastante, Big Show e Kane si sfavoriscono a vicenda essendo i due più colossali nel ring, RVD riceve una reazione incredibile da parte del pubblico, mentre Booker T come volto WCW risulta incisivo. Con l’uscita di scena di Big Show, Kane e RVD rimangono i Final Four: Angle, Austin, Triple H e Mr. Perfect e a sorpresa il primo eliminato è Stone Cold da parte di Angle. Lui prende tutti a sediate e Triple H fa piazza pulita di Perfect, poi si gioca la vittoria con l’eroe olimpico, arrivando a buttarlo fuori per vincere al suo ritorno alla lotta dopo un lungo infortunio.
Voto 8/10, una Rumble che intrattiene, con grandi nomi e momenti divertenti, in particolare l’eliminazione di Hurricane, il dominio fortuito di Christian, l’ingresso di Godfather e la clamorosa eliminazione di Undertaker da parte di Maven con relativo pestaggio. C’è uno scontro fra favoriti con Austin e Triple H che si danno battaglia da metà Rumble fino alla fine. Lo spettacolo è garantito, specialmente appena il match prende ritmo, poi la durata è maggiore del solito, quasi 70 minuti.

Triple H festeggia la conquista del main event di Wrestlemania 18 in chiusura.

Voto finale: 7.5/10, ci sono parecchie buone sfide nell’evento ma non raggiunge mai una qualità stellare, almeno non dopo l’epica serie di pay per view del 2001. Il Royal Rumble match è sicuramente ben riuscito dopo una partenza lenta e ha il vincitore più adatto, vista la popolarità di Triple H al ritorno sul ring dopo l’infortunio. Sicuramente mi ha divertito e alcune fasi rimangono fra le mie preferite, specialmente Undertaker che annienta Maven dopo essere stato eliminato. Chris Jericho contro The Rock è un buon match, purtroppo le scorrettezze rovinano un po’ la fase finale. Gli altri match si mantengono su una qualità più che valida, in particolare Edge contro William Regal è una bella sorpresa. Ric Flair contro Vince McMahon, un match quasi impensabile un anno prima, risulta migliore del previsto, c’è tutto il loro impegno. Rimane una di quelle Rumble riuscite, dove la sfida principale dura metà dello show.

domenica 1 dicembre 2019

Recensione Vengeance 2001 (09 dicembre 2001)


Recensione Vengeance 2001
09 dicembre 2001 da San Diego (California)
Durata show: 2:37:51

Questo è un evento significativo per la storia del Wrestling, dove avviene l’unificazione dei titoli WWF e WCW, lì già chiamato World Heavyweight Championship. Inoltre pare anche un evento epocale per aver chiuso (o almeno aiutato a far tramontare) l’era Attitude, portando alla fine dei dominatori della vecchia epoca per dare spazio a lottatori che faranno la storia dell’era seguente, conosciuta come Ruthless Aggression, iniziata effettivamente solo mesi più avanti. Io considero Vengeance 2001 come la linea di confine, proprio perché si sviluppa finalmente l’interesse a cercare nuovi volti che possano rappresentare la federazione. Dopo Survivor Series sono cambiati parecchi elementi, in particolare l’arrivo di Ric Flair come co-gestore della federazione porta una storia completamente diversa.

Vince McMahon apre lo show presentandosi sul ring e commentando l’imbarazzante momento televisivo in cui ha baciato il sedere di Rikishi, dando la colpa a The Rock per averlo messo in quella posizione. Ma vuole chiudere con un detto: ride bene chi ride per ultimo.

Albert & Scotty 2 Hotty vs. Christian & Test
Voto: 5.5/10. Christian è ormai diventato “quello da mandare in squadra con qualcuno”, e questa con Test è solo una delle tante combinazioni, poi arriveranno Lance Storm, Chris Jericho e Tomko in seguito. Se le altre sono buone formazioni, questa non lo è affatto, e c’è maggiore enfasi sui loro avversari. La sfida è breve e poco significativa, da show settimanale. Albert schiena Christian dopo 6 minuti e 12 secondi.

WWF Intercontinental Title: Edge (c) vs. William Regal
Voto: 6.5/10. È un periodo incredibile per Edge, che continua ad avere opportunità una dopo l’altra e pare ormai legato alla cintura intercontinentale. Regal è un buon avversario, è uno fra i wrestler che hanno beneficiato di più durante l’Invasion, e specialmente dalla conclusione di questa. Edge vince in 9 minuti e 6 secondi. Nulla di speciale, ma sicuramente è una sfida che ritengo più che accettabile, con alcuni buoni momenti.

Jeff Hardy vs. Matt Hardy [Special Referee: Lita]
Voto: 6+/10. La divisione dei fratelli Hardy è in corso, con Matt sempre più arrogante, che conta sul supporto di Lita come arbitro, mentre lei si dichiara neutrale. Purtroppo è un match mal digerito dal pubblico, e forse addirittura dai lottatori, che sembravano più che felici di fare squadra insieme. Come avversari sembra quasi che si trattengano, infatti non ci sarà mai una vera rivalità a lungo termine fra loro almeno in WWE. Jeff Hardy schiena il fratello dopo 12 minuti e 30 secondi, Matt tecnicamente tocca le corde ma Lita non vede e gli dà la vittoria. Lo ritengo un match sufficiente, ma parecchio deludente, con un finale che serve solo a mandare avanti la storia.

WWF World Tag Team Titles: The Dudley Boyz (Bubba Ray Dudley & D-Von Dudley) (w/Stacy Keibler) (c) vs. Kane & The Big Show
Voto: 5/10. La comicità in questo match è eccessiva, Big Show inizia già a dare segni di squilibrio orientato al comedy, per fortuna poi resettati l’anno seguente. Il problema è che la sfida non si fa mai prendere sul serio, ma la qualità è valida, i Dudley fanno di tutto per farsi valere. Arriva un problema di comunicazione, Big Show urta Kane per errore, e poi viene sconfitto dai Dudley per schienamento dopo 6 minuti e 50 secondi. Una maggiore serietà avrebbe reso la sfida migliore, anche perché Kane e Big Show sembravano davvero adatti a far squadra e dominare la scena.

WWF Hardcore Title: Rob Van Dam (c) vs. The Undertaker
Voto: 8-/10. Una sfida decisamente valida, che porta Undertaker a combattere un po’ fuori dai suoi canoni tipici, ma gli riesce bene. È l’inizio di un periodo duro e crudo per Undertaker, durato solo pochi mesi, ma qui dà il meglio e permette a RVD di affrontare un lottatore ormai iconico. Ci sono molte fasi fuori dal ring, è una rissa di buon livello. Undertaker vince in 11 minuti e 8 secondi e conquista la cintura. Probabilmente è uno di quei match che vengono dimenticati ma apprezzati durante la visione.

WWF World Women's Title: Trish Stratus (c) vs. Jacqueline
Senza voto. Sfida brevissima, il potenziale è visibile ma ci si ferma lì. Trish vince in 3 minuti e 34 secondi, rimanendo campionessa.

WWF World Heavyweight Title: Steve Austin (c) vs. Kurt Angle
Voto: 8+/10. Un’ottima sfida titolata, c’è dietro una storia durata quasi un anno e i due lottatori hanno questa collisione che vale ben più di una finale, ma anche il ruolo di lottatore numero 1 della federazione. Nonostante l’importante ruolo a Survivor Series, Angle viene sconfitto per schienamento dopo 14 minuti e 55 secondi. Una sfida intensa, davvero piacevole da seguire e con un finale ad impatto.

World Heavyweight Title: The Rock (c) vs. Chris Jericho
Voto: 8.5/10. Un match ancora più intense del precedente, che dura parecchio e regala molto, compresa la distruzione di un tavolo. Il finale è caotico e vede Vince McMahon presente per ‘vendicarsi’ di The Rock e causargli la disfatta. Jericho se ne approfitta e schiena l’avversario, conquistando la cintura mondiale dopo 19 minuti e 5 secondi.

WWF World Heavyweight Title / World Heavyweight Title Unification Match
Chris Jericho (c) vs. Steve Austin (c)
Voto: 7-/10. Il main event è spesso considerato un disastro a causa delle tante interferenze e del Wrestling spezzettato. A mio parere non c’è nulla di così drastico, sono i due lottatori che continuano nonostante tutto la loro rivalità (Chris Jericho ha tradito Steve Austin nel Team Alliance a Survivor Series) e chiunque cerca di metterci il proprio marchio nel momento dell’assegnazione delle due cinture a un solo lottatore. Ritornano The Rock e Kurt Angle, e ovviamente Vince McMahon. Ci sono colpi di scena ogni 10 secondi e alla fine Jericho vince in maniera sporca e schiena Stone Cold dopo 12 minuti e 31 secondi, diventando il primo lottatore della storia a unificare le cinture mondiali. Considerata l’importanza della sfida e l’intensità, lo trovo un match buono con qualche difetto.

Chris Jericho chiude l’evento con la storica immagine in cui solleva entrambe le cinture mondiali, è lui il primo Undisputed Champion alla chiusura della storica rivalità fra le fazioni di tre federazioni che hanno fatto la storia dell’era Attitude.

Voto finale: 8/10, Vengeance 2001 non è soltanto l’ultimo evento in pay per view dell’anno, ma dà anche un senso di chiusura dopo la battaglia a fazioni di Survivor Series. È la coronazione del nuovo che avanza, di Chris Jericho che supera The Rock e Steve Austin la stessa sera. Ci si avvicina a un cambio di epoca, e siamo soltanto alle prime fasi di tutto ciò. L’evento include all’interno un quasi dimenticato Rob Van Dam contro Undertaker per il titolo Hardcore che è veramente esaltante, mentre il torneo che unifica le cinture è piacevole, con un main event meno ‘lottato’, ma che rimane teso fino al suono della campanella. The Rock, Steve Austin, Kurt Angle e Chris Jericho sono tutti protagonisti, e presenti fino in fondo. L’evento ha pure una rilevanza per eventi ‘minori’, fra cui lo split dei fratelli Hardy e la loro battaglia, purtroppo sotto il livello sperato, è facile vedere che non avevano serie motivazioni per ritrovarsi come rivali, almeno nel 2001. Continua il regno intercontinentale di Edge (uno dei tanti), che lo porta ad acquisire maggiore popolarità. Insomma, non è un evento perfetto, ma è di ottima qualità e ha tanti momenti da ricordare, per chiudere un grande anno, fra i migliori nella storia del Wrestling nonostante alcune storie poco gratificanti come l’Invasion.

giovedì 28 novembre 2019

Recensione Survivor Series 2001 (18 novembre 2001)


Recensione Survivor Series 2001
18 novembre 2001 da Greensboro (North Carolina)
Durata show: 2:36:25

Dopo lunghi mesi di rivalità fra l’Alliance formata da ECW/WCW e la WWF, si arriva alla battaglia finale, quella che decide quale delle due fazioni rimane al comando. La storia dell’Invasion è particolarmente criticata per non essere stata in grado di dare rilievo all’Alliance, di rendere Steve Austin leader di questa fazione di invasori, e per altre ragioni che non sto qui a descrivere, ma posso dire che come tappa finale si è giunti a Survivor Series 2001 con un’ottima resa e diverse sfide di unificazione.

WWF European Title: Christian (c) vs. Al Snow
Voto: 6.5/10. Un buon match, seppure breve, per aprire l’evento, con Al Snow che risulta molto tifato dal pubblico, ma è Christian ad avere la meglio e schienarlo in 6 minuti e 30 secondi. Il titolo europeo non è stato unificato in questo evento o nel periodo seguente ma soltanto a metà del 2002.

Tajiri vs. William Regal
Senza voto. Sfida breve, di poco impatto, con Regal che vince quasi facilmente per schienamento in 2 minuti e 59 secondi. Non c’è molto da dire qui, è un semplice intermezzo.

WWF Intercontinental Title / WCW United States Title Unification: Edge (c) vs. Test (c)
Voto: 6+/10. Il titolo Americano viene provvisoriamente ritirato in quanto è ancora considerato della WCW, e tornerà come cintura della WWE l’anno seguente. Edge è il campione americano, Test quello intercontinentale. Il match è poco più che sufficiente, ma forse è la prestazione migliore della carriera di Test, anche se è Edge a essere ancora più lanciato, arrivando alla vittoria per schienamento dopo 11 minuti e 19 secondi, con due cinture in suo possesso.

WWF World Tag Team Title / WCW World Tag Team Titles Unification: The Dudley Boyz (Bubba Ray Dudley & D-Von Dudley) (w/Stacy Keibler) (c) vs. The Hardy Boyz (Jeff Hardy & Matt Hardy) (c) [Steel Cage Match]
Voto: 8.5/10. Un altro ottimo match di coppia, stavolta nella gabbia. I due team hanno portato Avanti la rivalità a lungo e questo è un confronto epico. Matt Hardy riesce a evadere dalla gabbia, Jeff potrebbe farlo ma decide di gettarsi dall’alto, ma i Dudley lo gettano sul tavolo e vincono per schienamento (rendendo praticamente inutile l’abbandono della gabbia di Matt). Una scena divertente vede Stacy Keibler convincere l’arbitro a ignorare il suo aiuto ai Dudley. Sicuramente è un match meritevole nel periodo migliore della divisione di coppia, inoltre è storicamente l’ultimo momento insieme in pay per view per gli Hardy Boyz di quell’epoca.

Albert vs. Billy Gunn vs. Billy Kidman vs. Bradshaw vs. Chavo Guerrero Jr. vs. Chuck Palumbo vs. Crash vs. Diamond Dallas Page vs. Faarooq vs. Funaki vs. Hugh Morrus vs. Justin Credible vs. Lance Storm vs. Perry Saturn vs. Raven vs. Shawn Stasiak vs. Spike Dudley vs. Steven Richards vs. Tazz vs. Test vs. The Hurricane vs. Tommy Dreamer [One Year Immunity Battle Royal]
Voto: 5/10. Non sono un grande fan delle Battle Royal, questa poi è di serie B perché non c’è enfasi sui lottatori coinvolti. Diamond Dallas Page esce dal nulla, come se fosse uno dei tanti, mentre Tazz fa una prestazione migliore, ma è Test a vincere dopo aver buttato fuori per ultimo Billy Gunn. Sicuramente non è una grande scelta per il vincitore, Test non ha poi avuto vere opportunità nel periodo seguente.

WWF World Women's Title: Ivory vs. Jacqueline vs. Jazz vs. Lita vs. Mighty Molly vs. Trish Stratus
Voto: 6.5/10. Questo è uno fra i migliori match femminili del 2001, e dura soltanto 4 minuti e 23 secondi. Non è assolutamente un buon periodo per la divisione ma stanno già emergendo i nomi principali del periodo seguente, con un’enfasi sicuramente migliore rispetto al 2001. Trish vince per schienamento in questo scontro senza alleanze.

Team WWF vs. Team Alliance Winner Takes All: Booker T, Kurt Angle, Rob Van Dam, Shane McMahon & Steve Austin vs. Chris Jericho, Kane, The Big Show, The Rock & The Undertaker [Survivor Series Elimination Match]
Voto: 9.5/10. Questa è la sfida finale della storia dell’Invasion. Non c’è più nulla nel capitolo WWF vs WCW/ECW dopo questo scontro, e decide tutto. Invece di avere un team di invasori con stelle delle due federazioni, ovviamente ci sono ben tre personaggi ‘storici’ della WWF, compreso Shane McMahon. Di certo non è una cosa positiva per la storia ma per il match è assolutamente interessante se si prende fuori dal contesto di una sfida che avrebbe dovuto vedere due fazioni opposte in tutto arrivare alla sfida decisiva. Il match è lunghissimo e con momenti epici, non è esente da difetti ma sicuramente regala ciò che i fan volevano vedere, equilibrio dall’inizio alla fine, e colpi di scena. Kurt Angle e Steve Austin sono gli ultimi due membri rimasti del Team Alliance, The Rock e Chris Jericho gli ultimi due rimasti del Team WWF. The Rock elimina Angle, Austin elimina Jericho. Da qui in poi avvengono due fatti importanti, riassumibili in un DOPPIO TRADIMENTO. Chris Jericho tradisce The Rock e permette a Stone Cold di attaccarlo, e sfiorare la vittoria. Kurt Angle attacca Steve Austin e causa a The Rock lo schienamento vincente per il Team WWF dopo 44 minuti e 57 secondi. Uno scontro epico, probabilmente il miglior match a squadre nella storia dell’evento per via della storia raccontata, dei colpi di scena e delle emozioni regalate. È una grande conclusione e il ruolo dell’eroe va a The Rock.

Voto finale: 8/10, la conclusione della storia dell’Invasion è ben riuscita e allo stesso tempo dà sollievo per via delle mancate opportunità, che portano al passaggio verso una nuova epoca. Siamo ormai al tramonto dell’Era Attitude e lo scenario sta cambiando, questo evento segna una tappa fondamentale. Il main event è la ragione principale per seguire l’evento, la sfida merita e ha diversi colpi di scena nonostante un risultato chiaramente prevedibile. Ma non è l’unico match di buona qualità, anche la sfida per i titoli di coppia è eccellente, un grande confronto fra i Dudley Boyz e i fratelli Hardy. Il resto della card è mediocre, non c’è nulla di davvero pessimo ma non c’è niente che attiri davvero l’attenzione. Anche i segmenti riguardano tutti il confronto fra l’Alliance e la fazione di casa. Se l’evento viene preso come conclusione e non come somma della storia, sicuramente merita e risulta godibile. Raramente c’è stata un’attesa così alta per un match a squadre con eliminazione nella storia della federazione, e qui la posta in gioco è alta. Ci sono tradimenti e momenti imperdibili, insomma, è davvero un evento da non perdere per la sua importanza storica.

martedì 26 novembre 2019

Recensione Survivor Series 2019 (24 novembre 2019)


Recensione WWE Survivor Series 2019
24 novembre 2019 da Rosemont (Illinois)
Durata show: 3:25:00 (Kickoff: 2 ore)

La struttura delle Series di quest’anno vede Raw contro Smackdown contro NXT, ma l’evento comprende anche sfide titolate interne ai roster. Considerato il tipo di evento, stavolta includo un breve commento anche per i tre match del Kickoff. Per quanto riguarda la preparazione, sicuramente è servita a rendere NXT in competizione con gli altri due show, creando qualcosa di differente da quanto si era visto negli anni precedenti.

RAW vs. SmackDown vs. NXT
Tag Team World Cup
Breezango (Fandango & Tyler Breeze) vs. Curt Hawkins & Zack Ryder vs. Dolph Ziggler & Robert Roode vs. Forgotten Sons (Steve Cutler & Wesley Blake) (w/Jaxson Ryker) vs. Heavy Machinery (Otis & Tucker) vs. Imperium (Fabian Aichner & Marcel Barthel) (w/WALTER) vs. Lucha House Party (Gran Metalik & Lince Dorado) vs. The OC (Karl Anderson & Luke Gallows) vs. The Revival (Dash Wilder & Scott Dawson) vs. The Street Profits (Angelo Dawkins & Montez Ford) [Tag Team Battle Royal]
Voto: 5.5/10. Trovo divertente quando inseriscono “World Cup” in un Kickoff visto da poche persone cercando di far credere che sia una sfida importante, ma almeno per questi team è una chance per partecipare a uno degli eventi maggiori della WWE. Com’è prevedibile in sfide simili, molti team se ne vanno alla svelta, gli ultimi rimasti sono Roode & Ziggler, The OC e gli Street Profits a rispettare i tre show di provenienza. Con l’eliminazione degli OC, gli altri due team si affrontano ed è Roode a portare la vittoria al suo team in 8 minuti e 20 secondi, regalando a Smackdown il vantaggio iniziale. Una sfida quasi sufficiente, senza particolari meriti.
Raw 0 – Smackdown 1 – NXT 0

RAW vs. SmackDown vs. NXT
WWE NXT Cruiserweight Title: Lio Rush (c) vs. Akira Tozawa vs. Kalisto [Triple Threat Match]
Voto: 7/10. Altra sfida che riguarda più show, ed è un buon Triple Threat match, purtroppo un po’ ignorato dal pubblico. Lio Rush mantiene il titolo schienando Kalisto dopo un’altra sfida da 8 minuti e 20 secondi. Breve ma frenetica.
Raw 0 – Smackdown 1 – NXT 1

RAW vs. SmackDown vs. NXT
The New Day (Big E & Kofi Kingston) vs. The Undisputed ERA (Bobby Fish & Kyle O'Reilly) vs. The Viking Raiders (Erik & Ivar) [Triple Threat Tag Team Match]
Voto: 7+/10. Un match valido fra tre team che si impegnano molto, la vittoria va ai Viking Raiders per schienamento sull’Undisputed ERA dopo 14 minuti e 35 secondi. Purtroppo passa in secondo piano, ma almeno riporta la rivalità fra gli show alla pari.
Raw 1 – Smackdown 1 – NXT 1

Dopo queste tre sfide nel Kickoff ha inizio il ‘vero’ evento, che comincia da una parità generale.

RAW vs. SmackDown vs. NXT
Team NXT (Bianca Belair, Candice LeRae, Io Shirai, Rhea Ripley & Toni Storm) vs. Team RAW (Asuka, Charlotte Flair, Kairi Sane, Natalya & Sarah Logan) vs. Team SmackDown (Carmella, Dana Brooke, Lacey Evans, Nikki Cross & Sasha Banks) [15 Woman Triple Threat Tag Team Match]
Voto: 7/10. È già tempo della sfida a team femminile. Charlotte fa una grande prestazione ma viene eliminata da Lacey Evans durante la sfida. L’ultima rappresentante di Raw è Natalya, che viene sconfitta da Sasha Banks, capace di arrivare fino in fondo con Rhea Ripley, Io Shirai e l’infortunata ma rientrante Candice LaRae di NXT, che sfruttano il vantaggio numerico per arrivare alla vittoria dopo 28 minuti. C’è tutto ciò che ci si potrebbe aspettare da una sfida del genere, anche se non si tratta di un match memorabile. Rhea Ripley continua a sorprendere, ha una carriera lanciata verso il successo.
Raw 1 – Smackdown 1 – NXT 2

Viene mostrato il filmato della presenza a sorpresa di Kevin Owens nei War Games a NXT TakeOver della sera precedente, perciò Seth Rollins gli chiede a quale show sia rivolta la sua lealtà. Owens si limita vagamente a confermare che sta dalla parte di Raw.

RAW vs. SmackDown vs. NXT
AJ Styles vs. Roderick Strong vs. Shinsuke Nakamura (w/Sami Zayn) [Triple Threat Match]
Voto: 8/10. Trovo ottima la combinazione dei tre wrestler, è una sfida intensa e piena d’azione, con delle ottime fasi. Non amo molto gli interventi frequenti di Sami Zayn, che impediscono alla sfida di rimanere ad alti livelli per tutto il tempo. Roderick Strong riesce a schienare Nakamura d’astuzia dopo 16 minuti e 45 secondi, portando un altro trionfo a NXT.
Raw 1 – Smackdown 1 – NXT 3

WWE NXT Title: Adam Cole (c) vs. Pete Dunne
Voto: 8.5/10. Se volete una sfida spettacolare, non perdetevi Cole contro Dunne. Mi ha sorpreso trovare un match valido per il titolo NXT all’interno di questo evento, ma ovviamente apprezzo perché si tratta di due grandi lottatori a confronto. Cole sopravvive alla sfida schienando Dunne dopo 14 minuti e 10 secondi. Non è un match lunghissimo, però è spettacolare dall’inizio alla fine.

WWE Universal Title: The Fiend (c) vs. Daniel Bryan
Voto: 6.5/10. Fatico a credere che per questa volta una sfida di The Fiend sia più che sufficiente. Ci sono ancora i soliti problemi esistenziali, l’illuminazione rossa che rende poco visibile l’azione, le continue mosse che non hanno effetto su Fiend e ovviamente il finale facile come se non ci fosse nemmeno stata competizione. Fiend schiena Bryan in soli 10 minuti e 10 secondi, praticamente senza problemi. Perché do la sufficienza? Per l’incredibile impegno di Bryan nel fare il possibile per rendere la sfida appassionante.

RAW vs. SmackDown vs. NXT
Team NXT (Damian Priest, Keith Lee, Matt Riddle, Tommaso Ciampa & WALTER) vs. Team RAW (Drew McIntyre, Kevin Owens, Randy Orton, Ricochet & Seth Rollins) vs. Team SmackDown (Braun Strowman, King Corbin, Mustafa Ali, Roman Reigns & Shorty G) [15 Man Triple Threat Tag Team Match]
Voto: 8-/10. Una sfida difficile da valutare, con degli alti picchi di qualità ma un ordine di eliminazioni (e modalità) assolutamente discutibili. Stesso discorso sul modo in cui si arriva a un vincitore! Intanto la sfida parte malissimo, WALTER pare il più tifato dal pubblico ma è il primo ad andarsene, buttato fuori da Drew McIntyre nel suo primo schienamento pulito dopo pochi minuti, che tristezza! Ci sono diverse fasi un po’ strane, ad esempio King Corbin manipola Ali e lo spinge a sbagliare e farsi eliminare, ma poi Roman Reigns colpisce con la Spear il suo capitano e fa eliminare pure lui. Ciò che dovrebbe perciò significare la distruzione del Team Smackdown invece non ha conseguenze e alla fine di tutto Roman si ritrova nella fase finale contro Seth Rollins (penultimo eliminato) e un abilissimo Keith Lee… e vince proprio lui (con Smackdown) dopo 29 minuti e 25 secondi! Perciò viene a mancare il gioco di squadra, ma sembra non avere impatto. Sembra quasi un contentino a Smackdown pur non avendo avuto il team più combatto. Personalmente puntavo sul Team Raw, e in effetti sia Owens che Orton hanno regalato degli ottimi momenti alla squadra, oltre a McIntyre dominante per buona parte della sfida. La qualità è superiore alla sfida femminile ad eliminazione, ma lascio un 8- perché comunque a livello strategico la sfida ha degli errori, non ha senso che vinca Roman dopo aver fatto eliminare il capitano della squadra, che a sua volta ha fatto buttare fuori Ali per niente.
Raw 1 – Smackdown 2 – NXT 3

WWE Title: Brock Lesnar (w/Paul Heyman) (c) vs. Rey Mysterio (w/ Dominic) [No Holds Barred No Disqualification Match]
Voto: 7/10. Sfida senza squalifiche che pare scontata ma ha un momento dove davvero tutto sembra possibile! Infatti c’è Dominic ad aiutare Rey Mysterio e insieme sembrano prendere vantaggio su Lesnar, schienandolo insieme dopo due Frog Splash, ma lui sopravvive e a quel punto si scatena e annienta entrambi dopo 7 minuti. Divertente e brutale quanto serve. Lesnar continua a essere un campione efficace, in questi ultimi anni è diventato l’uomo da battere.

RAW vs. SmackDown vs. NXT
Bayley vs. Becky Lynch vs. Shayna Baszler [Triple Threat Match]
Voto: 6.5/10. Sono un po’ deluso da questa sfida conclusiva, che lascia amarezza perché poteva essere molto più avvincente. Nessuna delle tre lottatrici sfigura, sono tutte ad un buon livello, ma il match appare sconnesso e con poca psicologia, forse anche perché ci sono stati troppi Triple Threat match nel corso dell’evento. Credo che sarebbe dovuta essere la sfida capace di confermare Becky come LA lottatrice del momento, ma no, è Shayna Baszler a far cedere Bayley nel finale dopo 18 minuti e 10 secondi, che sono sembrati lunghissimi. Sicuramente più che sufficiente, ma senza quel mordente capace di garantire un match di qualità.
Raw 1 – Smackdown 2 – NXT 4

Becky Lynch si prende la sua rivincita gettando Shayna su un tavolo, almeno ha l’ultima parola in chiusura di show.

Vincitore dell’edizione 2019: NXT; Secondo posto: Smackdown; Terzo e ultimo posto: Raw. Un finale perfetto, che premia lo show che più di tutti si è fatto valere per la qualità nel 2019 e che ogni mercoledì sera continua a impressionare.

Voto finale: 7.5/10, devo dire che questa edizione targata 2019 di Survivor Series mi ha lasciato molto soddisfatto. La costruzione aveva una marcia in più rispetto agli anni precedenti, NXT si è presentato all’evento da protagonista e non ha deluso le aspettative. Non si è trattato del solito “basta esserci e farsi valere”, ma di dominare e prendersi ben 4 punti, lasciando gli altri show a 2 e a 1. Non è poi ovviamente una questione di punteggi, in realtà bisogna guardare la qualità complessiva e le sfide. Il picco viene raggiunto da Adam Cole contro Pete Dunne, e su questo c’è poco da dire, non avevo dubbi! La sfida a eliminazione maschile è migliore di quella femminile, nonostante entrambe abbiano una logica non proprio perfetta ed eliminazioni poco pesate nonostante gli ottimi nomi coinvolti. Ciò che funziona bene è sicuramente l’impegno da parte dei lottatori. Ciò che mi preoccupa invece è la gestione di The Fiend, non è affatto accettabile avere un wrestler del genere oggi, specialmente con quell’illuminazione a tonalità rossa che non permette nemmeno di seguire bene l’azione. Da non dimenticare pure l’ottima sfida a tre fra AJ Styles, Nakamura e Strong, che passa un po’ in secondo piano ma è davvero divertente da seguire. L’evento non ha gravissimi difetti e con il dominio di NXT va nella giusta direzione per premiare l’incredibile lavoro fatto da uno show che nel 2019 ha saputo finalmente farsi rispettare da tutti, e non è più un terzo show di sviluppo come lo era in precedenza.

sabato 2 novembre 2019

Recensione WWE Crown Jewel 2019 (31 ottobre 2019)


Recensione WWE Crown Jewel 2019
31 ottobre 2019 da Riyadh (Arabia Saudita)
Durata show: 3:35:42

Si torna ancora in Arabia Saudita per un nuovo evento pieno di star internazionali, e il ritorno di due leggende come Ric Flair e Hulk Hogan nel ruolo di manager. Nel Kick-Off, Humberto Carrillo vince la Battle Royale per il #1 contender al titolo americano. Non è stato un gran match a dire il vero.

WWE Title: Brock Lesnar (w/Paul Heyman) (c) vs. Cain Velasquez (w/Rey Mysterio)
Squash. La sfida più attesa… come poteva andare? Di sicuro non mi aspettavo una situazione del genere. Dopo una lunga fase senza mosse, Brock Lesnar applica una presa di sottomissione a Velasquez e lo fa cedere dopo 2 minuti. Sì, finisce qui. Non un vero ‘squash’ ma comunque Velasquez si arrende subito.

Lesnar infierisce su Velasquez al termine della sfida e poi atterra pure Rey Mysterio, ma si ritrova a fuggire quando viene preso a sediate. La rivalità pare ora spostarsi fra Lesnar e Rey.

Curt Hawkins & Zack Ryder vs. Dolph Ziggler & Robert Roode vs. Heavy Machinery (Otis & Tucker) vs. The B-Team (Bo Dallas & Curtis Axel) vs. The Lucha House Party (Gran Metalik & Lince Dorado) (w/Kalisto) vs. The New Day (Big E & Kofi Kingston) vs. The OC (Karl Anderson & Luke Gallows) vs. The Revival (Dash Wilder & Scott Dawson) vs. The Viking Raiders (Erik & Ivar) [World Cup Tag Team Turmoil Match]
Voto: 6.5/10. “World Cup”, una coppa mondiale che ha zero rilevanza. Come Turmoil match è migliore di molte sfide con la stessa stipulazione anche perché dura a lungo. Non intendo fare una cronaca lunga della sfida. Il primo periodo vede il dominio di Ziggler e Roode, poi degli Heavy Machinery. A seguire il New Day, che ottiene tre vittorie, ma vengono eliminati da Anderson e Gallows, che infine sopravvivono anche ai Viking Raiders e si aggiudicano la “coppa del mondo” dopo 32 minuti e 5 secondi. Secondo me c’è la giusta varietà ma non tutti i confronti hanno lo stesso interesse. Il periodo migliore è quello con il New Day sul ring (Heavy Machinery, B-Team, Revival e The OC come loro rivali).

Cesaro vs. Mansoor
Voto: 8/10. Cesaro è il miglior lottatore da mandare contro talenti emergenti, lo fa da anni e raramente delude. Mansoor è di casa, il pubblico lo considera un eroe e questa è davvero la ‘sua’ sfida, infatti fa del suo meglio e Cesaro contrattacca al meglio delle sue forze. Ne esce un grande match, sicuramente una delle poche ragioni per seguire questo evento. A vincere, come prevedibile, è proprio Mansoor dopo 12 minuti e 45 secondi. Spero che questo impegno da parte di Cesaro gli permetta prima o poi di essere ancora considerato un lottatore importante per la WWE, mentre Mansoor si gode il suo momento di gloria.

Braun Strowman vs. Tyson Fury
Voto: 4.5/10. Fury non funziona come lottatore di Wrestling, la sfida è praticamente gestita da Strowman, ma non è nemmeno un disastro totale (ha il valore di mezza stella). Semplicemente non funziona bene ma c’è l’impegno da parte di entrambi, per quanto Fury non sia nel suo ambiente ideale. Strowman viene contato fuori dopo 8 minuti e 5 secondi per aver ricevuto un pugno e non essersi ripreso. Non è granché nemmeno come conclusione.

Strowman non apprezza il finale della sfida (un po’ come tutti) e attacca Tyson Fury.

WWE United States Title: AJ Styles (w/Karl Anderson & Luke Gallows) (c) vs. Humberto Carrillo
Voto: 6.5/10. Humberto Carrillo… sicuramente non uno dei lottatori che mi aspettavo potesse vincere la Battle Royale del Kick-Off, alla fine ha vinto perché Rowan e Harper si sono annientati fra loro! La scelta rimane sbagliata perché al pubblico non importa nulla di Carrillo, non sanno nemmeno chi è, infatti è AJ Styles ad essere tifato. Questo match non è particolarmente brillante, AJ Styles vince per schienamento dopo 12 minuti e 35 secondi, ma non mi ha proprio lasciato niente. Sfida di passaggio.

Lacey Evans vs. Natalya
Voto: 6+/10. Con il vestiario completo con tuta nera sotto alle t-shirt, questo è il primo match femminile in Arabia Saudita. A parte il valore storico, è un match normalissimo, con una buona grinta da parte delle due lottatrici, che vivono il momento ‘storico’. Natalya sottomette Lacey Evans in 7 minuti e 20 secondi. Arriva pure l’abbraccio fra loro al termine della sfida.

Team Flair (Bobby Lashley, Drew McIntyre, King Corbin, Randy Orton & Shinsuke Nakamura) (w/Lana & Ric Flair) vs. Team Hogan (Ali, Ricochet, Roman Reigns, Rusev & Shorty G) (w/Hulk Hogan)
Voto: 7/10. Non è una sfida ad eliminazione, e i due sono stranamente divisi in due fazioni buoni contro cattivi. Continua la rivalità fra Lashley e Rusev, uno fra i punti forti della sfida (per quanto la storia che li riguarda non sia ben eseguita). In particolare, lo scontro principale rimane fra i due leader, Roman Reigns e Randy Orton, con Roman che schiena Orton dopo 19 minuti e 55 secondi, con l’aiuto dei propri compagni a proteggerlo. Di certo il pubblico adora la presenza di Hogan e Flair, ma il merito va ai lottatori, per quanto non si tratti di una sfida memorabile, ma semplicemente buona.

WWE Universal Title: Seth Rollins (c) vs. The Fiend [Falls Count Anywhere Match]
Voto: 5.5/10. Purtroppo torna ancora la colorazione rossa per tutta la sfida, qualcosa di orrendo perché invece di creare atmosfera non permette di seguire l’azione. Non si può scendere di nuovo ai livelli pessimi della sfida precedente a Hell in a Cell, ma questo è un match che risulta comunque esagerato, con Bray Wyatt che sopravvive a tutto, anche se non a livelli estremi come la volta scorsa. The Fiend sopravvive comunque a ogni mossa di Rollins, anche quelle più dannose. Il merito della sfida è di essere importante e portare a un finale dove The Fiend schiena Rollins in 21 minuti e 50 secondi, conquistando il titolo Universale. A questo punto mi chiedo perché non poteva esserci lo stesso risultato a Hell in a Cell.

Voto finale: 5/10, Crown Jewel ’19 è un evento non del tutto disastroso, che potrebbe apparire come una perdita di tempo totale, ma che sul lato pratico non lo è affatto. Il main event regala sorprese, la gestione è pessima e fa passare The Fiend per invulnerabile (qualcosa di esagerato, nemmeno Undertaker nel primo periodo era a quei livelli), poi è lui a vincere il titolo Universale, un buon modo di chiudere Crown Jewel. I fan sembrano parecchio carichi per le sfide principali, il 5 contro 5 fra Team Hogan e Team Flair viene vissuto da loro, e impazziscono per il match femminile, di qualità media, ma che per loro è una grande novità non avendo mai visto nulla del genere. Il grande fallimento consiste nei due match sponsorizzati con le ‘stelle internazionali’ Tyson Fury e Cain Velasquez. Se il match fra Fury e Strowman è semplicemente pessimo, Lesnar contro Velasquez non dura nemmeno tre minuti e si chiude in modo brutale con il trionfo di Lesnar. La sfida dello show è chiaramente Cesaro contro Mansoor, mentre AJ Styles vs Carrillo non pare regalare emozioni simili. È proprio grazie ad alcune situazioni interessanti che Crown Jewel non risulta un evento da saltare completamente, ma è chiaro che ha molti difetti che ne abbassano la qualità complessiva.

martedì 8 ottobre 2019

Recensione Hell In A Cell 2019 (06 ottobre 2019)


Recensione WWE Hell In A Cell 2019
06 ottobre 2019 da Sacramento (California)
Durata show: 3:17:30

Il 2019 finora non è stato un anno memorabile per quanto riguarda gli eventi in ‘pay per view’. Questo è stato costruito di fretta, nel senso che fino a pochi giorni fa si sapevano soltanto alcune sfide dell’evento, e non c’è stata una costruzione completa, ma solo per poche rivalità.

WWE RAW Women's Title: Becky Lynch (c) vs. Sasha Banks [Hell In A Cell Match]
Voto: 8/10. Devo essere sincero, avrei voluto apprezzare molto di più questa sfida e considerarla imperdibile. Piazzarla all’inizio dello show non sembra la scelta migliore, proprio perché comunque è un buon match, combattuto fino in fondo, ma con diverse pause che tendono a renderlo eccessivamente duraturo per ciò che offre. L’introduzione è tutta fuori dalla gabbia… da quando abbassano la gabbia a sfida già iniziata? Comunque c’è un grande impegno delle due lottatrici, con qualche spot abbastanza pericoloso. Becky Lynch vince per sottomissione dopo 21 minuti e 50 secondi. Il risultato pare confermare il buon regno di Becky.

Daniel Bryan & Roman Reigns vs. Erick Rowan & Luke Harper [Tornado Tag Team Match]
Voto: 7.5/10. Anche la seconda sfida è di ottimo livello, specialmente pare funzionare bene l’accoppiata Roman e Bryan. Forse a mia sorpresa, Daniel Bryan è rimasto leale al compagno, e ha subito duri colpi dai rivali. Nel finale abbiamo il tipico Roman che distrugge tutto e schiena Luke Harper in 16 minuti e 45 secondi. Un ottimo livello, non manca l’intensità e risulta un match piacevole da seguire.

Daniel Bryan e Roman Reigns cercano di riappacificarsi e questo tentativo si conclude con un abbraccio.

Ali vs. Randy Orton
Voto: 6.5/10. Mi dispiace che Ali non riesca mai a catturare l’interesse da parte del pubblico nei negli eventi principali, sta facendo un grande lavoro, ma per Randy Orton è una sfida come tante, senza quel mordente necessario per lanciare un giovane talento. Il finale è prevedibile, RKO e vittoria per schienamento di Orton dopo 12 minuti e 10 secondi. Credo che sia stata un’occasione sprecata per un match di livello più alto, ma la qualità è più che sufficiente.

WWE Women's Tag Team Titles: Alexa Bliss & Nikki Cross (c) vs. The Kabuki Warriors (Asuka & Kairi Sane)
Voto: 7-/10. Anche questa sfida di coppia è piacevole da seguire, ottimo lavoro da parte di entrambi i team. Credo che ormai Alexa e Nikki abbiano creato delle dinamiche di squadra interessanti, mentre Asuka e Kairi Sane sembrano fenomenali in team. Non è un livello qualitativo elevato ma si tratta di un buon match, esattamente ciò che serve. Nel finale Asuka schiena Nikki dopo 10 minuti e 25 secondi, conquistando le cinture di coppia con Kairi Sane. Conclusione un po’ meno ad affetto che guasta leggermente la sfida.

Braun Strowman & The Viking Raiders (Erik & Ivar) vs. The OC (AJ Styles, Karl Anderson & Luke Gallows)
Voto: 5.5/10. Una sfida senza la minima costruzione, con Strowman ed AJ Styles che sembrano fuori dal loro ruolo ideale. Personalmente non mi ha entusiasmato questo 3 contro 3, perché non sembra dare una direzione precisa ma è un riempitivo per dare spazio ai sei lottatori. Il finale è pessimo perché gli OC si fanno squalificare in 8 minuti e 15 secondi dopo una fase di dominio di Strowman. Ci si perde nel midcarding a poco più di metà evento.

AJ Styles cerca di infierire su Strowman ma viene respinto.

Chad Gable vs. King Corbin
Voto: 4/10. Un match pesante, praticamente non voluto da nessuno, accompagnato dai cori ‘boring, boring’, che sono inevitabili. Corbin sta facendo un buon lavoro come personaggio, ma sul ring rimane ancora inguardabile e un ultra-tecnico come Gable non pare la scelta ideale da mandargli contro. Infatti è un brutto match, che si conclude con un Roll-up ai danni di Corbin dopo 12 minuti e 40 secondi. Di sicuro non è una sfida che aiuta a migliorare la resa dell’evento.

WWE SmackDown Women's Title: Bayley (c) vs. Charlotte Flair
Voto: 7/10. Immagino che tornare a vedere un match di Wrestling sia qualcosa di positivo dopo la piega che ha preso questo evento. Le due lottatrici si impegnano in una sfida piuttosto breve, con Charlotte che sottomette Bayley dopo 10 minuti e 15 secondi. Trovo triste che sia durato meno del match precedente.

King Corbin attacca Chad Gable nel backstage, vendicandosi della sconfitta subita.

WWE Universal Title: Seth Rollins (c) vs. The Fiend [Hell In A Cell Match]
Voto: 0/10. Non volevo crederci perché era la sfida che mi interessava di più di tutto l’evento, ma è stato un disastro. Non un 4/10 che significa 0 stelle, ma proprio un DISASTRO. The Fiend dopo questo match rischia di essere il nuovo lancio bruciato di Bray Wyatt. La sfida è un’idea ancora peggiore, luci arancioni per creare un’atmosfera inquietante e la riduzione di Seth Rollins ad attore di serie Z per stare al gioco del suo avversario. Mi chiedo come abbiano potuto dare l’okay alle idee presentate in questa sfida! Sentirete parlare male di questo match, ma ci crederete solo guardandolo! Quando dico che è ridicolo, credo che lo sarebbe stato pure nel periodo buffo del ’95, e oggi non è di certo migliore. Non verrà rivalutato fra 10 anni come un match non compreso… no, è pessimo. The Fiend non sembra subire danno da nessuna mossa e il pubblico pare perfino apprezzare nei primi minuti, ma poi tutti si rivoltano contro la sfida. La situazione prosegue in modo ridicolo, The Fiend si riprende da TUTTO… al solo conto di uno! Come se non bastasse, la sfida termina in No Contest dopo 17 minuti e 30 secondi perché l’arbitro perde la pazienza quando Rollins usa il martellone (lo Sledgehammer). Insomma… non ha senso! Le reazioni del pubblico sono furiose.

The Fiend in realtà non ha subito danni e applica la Mandible Claw a Seth Rollins, nonostante tutti i danni subiti in precedenza. Ottimo ingresso e accettabile post-match ma la sfida è un’esperienza traumatica.

Voto finale: 3.5/10, non credevo che questo evento sarebbe stato così brutto. Voglio dire… quei pochi match annunciati sembravano promettere bene, e in effetti c’è qualcosa che è perfettamente riuscito, ma c’è così tanto che rende Hell in a Cell 2019 un disastro. Cito subito i lati positivi, ovvero un buonissimo match nella gabbia fra Sasha Banks e Becky Lynch, una di quelle sfide che pare sprecata in apertura, o forse per alcuni è un’ancora di salvezza per evitare tutto il resto. In realtà pure il match seguente con la storia di Roman Reigns e Daniel Bryan è molto buono, anche grazie a un buon lavoro da parte di Rowan e Harper. Da questo momento, tutto va calando, Ali contro Orton e la sfida per i titoli femminili sono più che accettabili in realtà, non c’è davvero nulla di pessimo in loro. Purtroppo Braun Strowman e AJ Styles sembrano sprecati in un 3 contro 3 senza mordente, dal finale pessimo. Chad Gable contro King Corbin è disastroso, di una lentezza tremenda, mentre il buon Bayley contro Charlotte non pare aiutare a recuperare l’atmosfera. Si arriva a un main event davvero atteso, dove si può avere un giudizio sul personaggio di The Fiend, ben differente dal vecchio Bray Wyatt. Il giudizio è purtroppo molto negativo! Il main event è un disastro, l’ho spiegato nei dettagli nella recensione. Perciò sconsiglio fortemente Hell In A Cell 2019, o almeno guardate soltanto le sfide migliori, di sicuro quella iniziale. Nel frattempo io cercherò di dimenticarmi di un pessimo match che mi tornerà in mente ogni volta che sentirò parlare di Hell In A Cell.