sabato 2 novembre 2019

Recensione WWE Crown Jewel 2019 (31 ottobre 2019)


Recensione WWE Crown Jewel 2019
31 ottobre 2019 da Riyadh (Arabia Saudita)
Durata show: 3:35:42

Si torna ancora in Arabia Saudita per un nuovo evento pieno di star internazionali, e il ritorno di due leggende come Ric Flair e Hulk Hogan nel ruolo di manager. Nel Kick-Off, Humberto Carrillo vince la Battle Royale per il #1 contender al titolo americano. Non è stato un gran match a dire il vero.

WWE Title: Brock Lesnar (w/Paul Heyman) (c) vs. Cain Velasquez (w/Rey Mysterio)
Squash. La sfida più attesa… come poteva andare? Di sicuro non mi aspettavo una situazione del genere. Dopo una lunga fase senza mosse, Brock Lesnar applica una presa di sottomissione a Velasquez e lo fa cedere dopo 2 minuti. Sì, finisce qui. Non un vero ‘squash’ ma comunque Velasquez si arrende subito.

Lesnar infierisce su Velasquez al termine della sfida e poi atterra pure Rey Mysterio, ma si ritrova a fuggire quando viene preso a sediate. La rivalità pare ora spostarsi fra Lesnar e Rey.

Curt Hawkins & Zack Ryder vs. Dolph Ziggler & Robert Roode vs. Heavy Machinery (Otis & Tucker) vs. The B-Team (Bo Dallas & Curtis Axel) vs. The Lucha House Party (Gran Metalik & Lince Dorado) (w/Kalisto) vs. The New Day (Big E & Kofi Kingston) vs. The OC (Karl Anderson & Luke Gallows) vs. The Revival (Dash Wilder & Scott Dawson) vs. The Viking Raiders (Erik & Ivar) [World Cup Tag Team Turmoil Match]
Voto: 6.5/10. “World Cup”, una coppa mondiale che ha zero rilevanza. Come Turmoil match è migliore di molte sfide con la stessa stipulazione anche perché dura a lungo. Non intendo fare una cronaca lunga della sfida. Il primo periodo vede il dominio di Ziggler e Roode, poi degli Heavy Machinery. A seguire il New Day, che ottiene tre vittorie, ma vengono eliminati da Anderson e Gallows, che infine sopravvivono anche ai Viking Raiders e si aggiudicano la “coppa del mondo” dopo 32 minuti e 5 secondi. Secondo me c’è la giusta varietà ma non tutti i confronti hanno lo stesso interesse. Il periodo migliore è quello con il New Day sul ring (Heavy Machinery, B-Team, Revival e The OC come loro rivali).

Cesaro vs. Mansoor
Voto: 8/10. Cesaro è il miglior lottatore da mandare contro talenti emergenti, lo fa da anni e raramente delude. Mansoor è di casa, il pubblico lo considera un eroe e questa è davvero la ‘sua’ sfida, infatti fa del suo meglio e Cesaro contrattacca al meglio delle sue forze. Ne esce un grande match, sicuramente una delle poche ragioni per seguire questo evento. A vincere, come prevedibile, è proprio Mansoor dopo 12 minuti e 45 secondi. Spero che questo impegno da parte di Cesaro gli permetta prima o poi di essere ancora considerato un lottatore importante per la WWE, mentre Mansoor si gode il suo momento di gloria.

Braun Strowman vs. Tyson Fury
Voto: 4.5/10. Fury non funziona come lottatore di Wrestling, la sfida è praticamente gestita da Strowman, ma non è nemmeno un disastro totale (ha il valore di mezza stella). Semplicemente non funziona bene ma c’è l’impegno da parte di entrambi, per quanto Fury non sia nel suo ambiente ideale. Strowman viene contato fuori dopo 8 minuti e 5 secondi per aver ricevuto un pugno e non essersi ripreso. Non è granché nemmeno come conclusione.

Strowman non apprezza il finale della sfida (un po’ come tutti) e attacca Tyson Fury.

WWE United States Title: AJ Styles (w/Karl Anderson & Luke Gallows) (c) vs. Humberto Carrillo
Voto: 6.5/10. Humberto Carrillo… sicuramente non uno dei lottatori che mi aspettavo potesse vincere la Battle Royale del Kick-Off, alla fine ha vinto perché Rowan e Harper si sono annientati fra loro! La scelta rimane sbagliata perché al pubblico non importa nulla di Carrillo, non sanno nemmeno chi è, infatti è AJ Styles ad essere tifato. Questo match non è particolarmente brillante, AJ Styles vince per schienamento dopo 12 minuti e 35 secondi, ma non mi ha proprio lasciato niente. Sfida di passaggio.

Lacey Evans vs. Natalya
Voto: 6+/10. Con il vestiario completo con tuta nera sotto alle t-shirt, questo è il primo match femminile in Arabia Saudita. A parte il valore storico, è un match normalissimo, con una buona grinta da parte delle due lottatrici, che vivono il momento ‘storico’. Natalya sottomette Lacey Evans in 7 minuti e 20 secondi. Arriva pure l’abbraccio fra loro al termine della sfida.

Team Flair (Bobby Lashley, Drew McIntyre, King Corbin, Randy Orton & Shinsuke Nakamura) (w/Lana & Ric Flair) vs. Team Hogan (Ali, Ricochet, Roman Reigns, Rusev & Shorty G) (w/Hulk Hogan)
Voto: 7/10. Non è una sfida ad eliminazione, e i due sono stranamente divisi in due fazioni buoni contro cattivi. Continua la rivalità fra Lashley e Rusev, uno fra i punti forti della sfida (per quanto la storia che li riguarda non sia ben eseguita). In particolare, lo scontro principale rimane fra i due leader, Roman Reigns e Randy Orton, con Roman che schiena Orton dopo 19 minuti e 55 secondi, con l’aiuto dei propri compagni a proteggerlo. Di certo il pubblico adora la presenza di Hogan e Flair, ma il merito va ai lottatori, per quanto non si tratti di una sfida memorabile, ma semplicemente buona.

WWE Universal Title: Seth Rollins (c) vs. The Fiend [Falls Count Anywhere Match]
Voto: 5.5/10. Purtroppo torna ancora la colorazione rossa per tutta la sfida, qualcosa di orrendo perché invece di creare atmosfera non permette di seguire l’azione. Non si può scendere di nuovo ai livelli pessimi della sfida precedente a Hell in a Cell, ma questo è un match che risulta comunque esagerato, con Bray Wyatt che sopravvive a tutto, anche se non a livelli estremi come la volta scorsa. The Fiend sopravvive comunque a ogni mossa di Rollins, anche quelle più dannose. Il merito della sfida è di essere importante e portare a un finale dove The Fiend schiena Rollins in 21 minuti e 50 secondi, conquistando il titolo Universale. A questo punto mi chiedo perché non poteva esserci lo stesso risultato a Hell in a Cell.

Voto finale: 5/10, Crown Jewel ’19 è un evento non del tutto disastroso, che potrebbe apparire come una perdita di tempo totale, ma che sul lato pratico non lo è affatto. Il main event regala sorprese, la gestione è pessima e fa passare The Fiend per invulnerabile (qualcosa di esagerato, nemmeno Undertaker nel primo periodo era a quei livelli), poi è lui a vincere il titolo Universale, un buon modo di chiudere Crown Jewel. I fan sembrano parecchio carichi per le sfide principali, il 5 contro 5 fra Team Hogan e Team Flair viene vissuto da loro, e impazziscono per il match femminile, di qualità media, ma che per loro è una grande novità non avendo mai visto nulla del genere. Il grande fallimento consiste nei due match sponsorizzati con le ‘stelle internazionali’ Tyson Fury e Cain Velasquez. Se il match fra Fury e Strowman è semplicemente pessimo, Lesnar contro Velasquez non dura nemmeno tre minuti e si chiude in modo brutale con il trionfo di Lesnar. La sfida dello show è chiaramente Cesaro contro Mansoor, mentre AJ Styles vs Carrillo non pare regalare emozioni simili. È proprio grazie ad alcune situazioni interessanti che Crown Jewel non risulta un evento da saltare completamente, ma è chiaro che ha molti difetti che ne abbassano la qualità complessiva.

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