sabato 28 aprile 2018

Recensione WWE Greatest Royal Rumble 2018 (27 aprile 2018)


Recensione WWE Greatest Royal Rumble 2018
27 aprile 2018 da Jeddah (Arabia Saudita)
Durata show: 5:00:18

Questo è sicuramente un evento atipico, di 5 ore di durata, con il terzo match Royal Rumble dell’anno, per di più l’unico a 50 lottatori. Arriva subito dopo Wrestlemania e ha una card di altissimo livello, con diversi ritorni ufficializzati.


John Cena vs. Triple H
Voto: 7+/10. Questa sfida è sempre un classico, ricordo di averli visti combattere a Milano e già era stato un match di buon livello, anche qui non c’è alcuna delusione, ma una sfida solida fra due icone della federazione. Cena vince per schienamento in 15 minuti e 45 secondi. Niente di leggendario ma di sicuro non manca nulla per avere una sfida da seguire con interesse.

WWE Cruiserweight Title: Cedric Alexander © vs. Kalisto
Voto: 6.5/10. Scarso interesse da parte mia, il solito match dei pesi leggeri con poco appeal da parte del pubblico e nulla di innovativo. Cedric Alexander mantiene la cintura vincendo in 10 minuti e 14 secondi. Passo oltre pur ritenendolo più che sufficiente.

WWE RAW Tag Team Titles: The Bar (Cesaro & Sheamus) vs. The Deleter Of Worlds (Bray Wyatt & Matt Hardy)
Voto: 5.5/10. Qui invece sono deluso, i due team avevano la possibilità di tirar fuori un gran bel match, ma non è successo nulla del genere, si è rimasti sulla sfida standard. La cintura viene riassegnata (dopo il curioso match a Wrestlemania) e vede trionfare Hardy e Wyatt in 8 minuti e 50 secondi. A mio parere le scelte fatte per queste cinture di Raw sono davvero poco ispirate negli ultimi mesi, si stanno svalutando sempre di più.

WWE United States Title: Jeff Hardy © vs. Jinder Mahal (w/Sunil Singh)
Voto: 5/10. Il peggiore match dell’evento, quello che non trasmette alcuna emozione. Mahal è stato un pessimo campione WWE e un mediocre campione americano che non è nemmeno durato quanto serviva per farsi valere. Jeff Hardy praticamente ottiene una vittoria facile per schienamento in 6 minuti e 10 secondi.

WWE SmackDown Tag Team Titles: The Bludgeon Brothers (Harper & Rowan) © vs. The Usos (Jey Uso & Jimmy Uso)
Voto: 6-/10. La sfida più breve ma pur sempre interessante per quel poco che è durata. Gli Uso si trovano davanti al team dominante di Smackdown e i Bludgeon Brothers li sconfiggono in 5 minuti e 9 secondi.

WWE Intercontinental Title: Seth Rollins (c) vs. Finn Balor vs. Samoa Joe vs. The Miz [Fatal Four Way Ladder Match]
Voto: 8.5/10. Il Ladder match più efficace è quello ricco d’azione, questo dura quasi 15 minuti ed è soddisfacente, a mio parere la sfida migliore dell’evento, quella più solida e spettacolare. Samoa Joe si inserisce benissimo, Rollins e Balor sono entrambi spettacolari, Miz è il meno portato per queste sfide perché non ama prendersi dei rischi, ma alla fine dei conti è un match che funziona benissimo. Seth Rollins vince in 14 minuti e 33 secondi, rimanendo campione.

WWE Title: AJ Styles (c) vs. Shinsuke Nakamura
Voto: 7+/10. Ancora una volta siamo ben sotto al potenziale che questi due possono portare a una sfida. È irritante vedere una bella costruzione accompagnata da un finale pessimo, ma forse necessario per mandare avanti la rivalità. Nakamura è aggressivo e riesce a rendersi pericoloso, AJ Styles è un degno campione, non si tira mai indietro. Nel finale i due lottatori vengono contati fuori dopo 14 minuti e 26 secondi e la sfida prosegue anche dopo il suono della campanella.

Rusev (w/Aiden English) vs. The Undertaker [Casket Match]
Voto: 6/10. Sicuramente non è questo il Rusey Day, ma contro Undertaker in un match della bara l’esito era scontato. Oggi vedere lottare Undertaker è divenuto raro o addirittura storico, mentre il Casket match in passato significava mesi di assenza per lo sconfitto, mentre ora è una stipulazione come tante. È impressionante la caduta finale di Aiden English nella bara con Rusev, sembra essersi fatto malissimo mentre il match dura 9 minuti e 37 secondi, con Undertaker che almeno deve combattere un po’ prima di vincere (mi aspettavo meno di 5 minuti di match a dire il vero).

WWE Universal Title: Brock Lesnar (w/Paul Heyman) (c) vs. Roman Reigns [Steel Cage Match]
Voto: 5+/10. Okay, il titolo universale ruota attorno a una rivalità che non rende mai al meglio sul ring. Lesnar e Roman non stanno facendo dei match epici e spero che questo sia l’ultimo capitolo perché davvero non ne posso più. La conclusione è un bello schiaffo in faccia agli spettatori, con Roman che colpisce Lesnar con una Spear e lui vola fuori dalla gabbia e vince il match in 9 minuti e 14 secondi, mantenendo la cintura. Tralasciando il finale, che non è affatto innovativo, non c’è quell’intensità che ci si aspetterebbe da un match del genere, è uno fra i match nella gabbia meno ispirati di sempre.

Greatest Royal Rumble Match
Apollo Crews vs. Babatunde vs. Baron Corbin vs. Big Cass vs. Big E vs. Bobby Lashley vs. Bobby Roode vs. Bo Dallas vs. Braun Strowman vs. Chad Gable vs. Chris Jericho vs. Curt Hawkins vs. Curtis Axel vs. Daniel Bryan vs. Dan Matha vs. Dash Wilder vs. Dolph Ziggler vs. Drew Gulak vs. Elias vs. Fandango vs. Goldust vs. Heath Slater vs. Hiroki Sumi vs. Hornswoggle vs. Karl Anderson vs. Kevin Owens vs. Kofi Kingston vs. Konnor vs. Kurt Angle vs. Luke Gallows vs. Mark Henry vs. Mike Kanellis vs. Mojo Rawley vs. Primo Colon vs. Randy Orton vs. Rey Mysterio vs. Rhyno vs. Roderick Strong vs. Scott Dawson vs. Shane McMahon vs. Shelton Benjamin vs. Sin Cara vs. The Great Khali vs. Titus O'Neil vs. Tony Nese vs. Tucker Knight vs. Tye Dillinger vs. Tyler Breeze vs. Viktor vs. Xavier Woods
Durata Rumble: 77 minuti e 22 secondi.
Primo e secondo ingresso: Daniel Bryan / Dolph Ziggler
Numero 50: Chris Jericho
Debutti/Ritorni a sorpresa: Mark Henry, Hornswoggle, Rey Mysterio The Great Khali, Chris Jericho (ma in realtà c’erano annunci precedenti alla sfida, quindi niente sorprese)
Wrestler principali:  Daniel Bryan (1), Kurt Angle (16), Randy Orton (35), Braun Strowman (41), Bobby Lashley (44), Kevin Owens (46), Chris Jericho (50)

Fase iniziale: sufficiente, l’apertura è solida con Daniel Bryan e Dolph Ziggler sul ring, due lottatori capaci di resistere a lungo, ma gran parte dei lottatori di livello minore arrivano proprio qui. Mark Henry riaccende la sfida, Kofi Kingston chiude questa prima parte con un po’ di spettacolo. Nulla di davvero interessante.
Fase centrale: sufficiente, ci si perde molto con i tantissimi ingressi, ci sono buoni momenti ma il pubblico non è granché reattivo. Arrivano le eliminazioni interessanti e i talenti locali fanno una buona figura, specialmente Babatunde. Con il #28 entra Rey Mysterio, con il #35 Randy Orton, mentre non mancano i momenti divertenti, in particolare con Fandango e Tyler Breeze, ma pure con il New Day. A chiudere questa fase centrale c’è il momento improvvisato più divertente e probabilmente degno di Shockmaster, con Titus O’Neil che inciampa e finisce sotto al ring in maniera goffa, con i commentatori a riderci sopra a non finire.
Fase finale: buona, il mordente s’innalza con gli ultimi dieci ingressi. Strowman, il favorito, entra con il #41, Lashley con il #44, Khali con il #45, Owens e Shane McMahon seguono dopo di lui. Chris Jericho entra con il #50, quindi nella posizione più favorevole. È qui che si svolgono le fasi più interessanti, Daniel Bryan è l’uomo di ferro della sfida e resiste fino in fondo, dopo tutti gli ingressi. Shane McMahon viene gettato su un tavolo all’esterno da Braun Strowman in un volo assurdo, mentre nel finale ci sono sul ring Bryan, Jericho, Strowman e Big Cass. Jericho va fuori, poi Cass elimina Bryan e interrompe la sua maratona dopo 76 minuti di match, mentre Strowman vince la sfida, com’era prevedibile che succedesse, e impone il nuovo record di eliminazioni individuali a quota 13.
Voto Rumble: 7/10. Non sono così entusiasta per questa Royal Rumble, apprezzo il gran numero di lottatori presenti ma non è un ‘classico’, e nemmeno mi ha fatto emozionare come quella maschile di inizio anno che per me è stata fra le migliori di sempre. Qui manca quell’enfasi finale nel senso che poteva vincere chiunque che non sarebbe cambiato molto perché si lottava per un trofeo. Strowman come scelta del vincitore appare decente, è amato dal pubblico ed è in fase di lancio da mesi. Daniel Bryan fa la migliore prestazione, è fantastico vederlo resistere con il petto di colore rosso sapendo che fino a un mese fa era un lottatore ritirato, ma qui è una prestazione degna di quella di Chris Benoit nel 2004 e di Rey Mysterio nel 2006. Insomma, davvero pazzesco! Ci sono alcune delusioni e altri momenti esilaranti, la caduta goffa di O’Neil prima di entrare sul ring verrà ricordata per anni, assurda e divertente.

Voto finale: 6.5/10. Considero questo evento non così grandioso come da “promesse”, ma almeno più che sufficiente. Sono 5 ore che non annoiano mai, con l’attesa di quella che è la Rumble più numerosa di sempre, e in effetti è degna di tale nome anche se poi gli ingressi sono ogni minuto, quindi accavallati l’uno dopo l’altro. Tantissime stelle presenti, John Cena contro Triple H è la sfida d’apertura ma non può passare inosservata, mentre Undertaker combatte in un Casket match… cosa si può chiedere di più? Voglio dire, per quanto alcuni finali siano pessimi (le sfide per i due titoli mondiali), c’è tanto talento, questo è uno fra i roster migliori della storia della WWE, e non ho dubbi su questo, il talento non manca, la gestione delle sfide è spesso contestabile. Perché AJ Styles e Shinsuke Nakamura non riescono ancora a regalare una sfida sopra le 4 stelle è un mistero per me, considerato che sanno adattarsi molto bene a uno stile differente da quello tipico per loro. Brock Lesnar contro Roman Reigns è divenuta una rivalità quasi nauseante, incapace di regalare una degna sfida dopo tutta l’immensa costruzione che stanno portando, e questo finale mi fa temere che ci saranno nuove tappe, anche se spero sinceramente di no perché non se ne può più e non vedo molta gente entusiasta. La Royal Rumble a 50 lottatori funziona bene, ma non è perfetta, anzi, a mio parere è fra le meno entusiasmanti, si lascia guardare senza però regalare momenti immancabili (Titus O’Neil a parte), ma l’incredibile resistenza di Daniel Bryan e le 13 eliminazioni di Braun Strowman entrano nella storia, quindi è una Rumble che spezza i record e lascia il segno. Se poi si aggiunge il 4-way Ladder match, allora si ha tutto per promuovere questo evento pur considerandolo inferiore al suo potenziale. È più di un house show, ma tutto sommato è impossibile non vederlo come tale.

lunedì 16 aprile 2018

Recensione TNA Slammiversary 2005 (19 giugno 2005)


Recensione TNA Slammiversary 2005
19 giugno 2005 da Orlando (Florida)

Terzo anniversario della TNA, con all’interno dell’evento la classifica dei 5 segmenti o match preferiti dal pubblico.

Delirious vs. Elix Skipper vs. Jerrelle Clark vs. Shark Boy vs. The Amazing Red vs. Zach Gowen
Voto: 6.5/10. Una sfida divertente, adatta come match introduttivo. C’è da notare la presenza di Delirious delle indie. Shark Boy ottiene una vittoria per schienamento in 6 minuti e 25 secondi, dopo diversa spotfest. Strano risultato per la sfida.

Alex Shelley vs. Shocker
Voto: 7/10. Shelley appare irriconoscibile, considerato il cambiamento dei mesi seguenti. Shocker non mi esalta come lottatore, mentre Shelley mostra già la sua qualità. Nel finale è Shocker a vincere per schienamento in 10 minuti e 13 secondi. X-Division non ai massimi livelli, ma comunque godibile.

Ron Killings vs. The Outlaw
Voto: 5/10. Un match abbastanza insipido anche se la storia dietro funziona bene. I 3LK hanno seri problemi da quando Outlaw cerca di portare BG James dalla sua parte, essendo loro i membri dei New Age Outlaws, uno fra i team più famosi di sempre. La sfida vede la vittoria di Ron Killings in 7 minuti e 30 secondi.

Outlaw attacca Ron Killings, BG James è esitante a intervenire e afferra una sedia ma non la usa. Konnan lo anticipa e gli porta via la sedia per essere lui a colpire Outlaw, mostrando zero tolleranza nei confronti del nemico dei 3LK, ma c’è un forte segnale di divisione all’interno del gruppo.

NWA World Tag Team Titles: The Naturals (Andy Douglas & Chase Stevens) (c) vs. Team Canada (Eric Young & Petey Williams) (w/Scott D'Amore)
Voto: 7-/10. Un match di coppia che riesce bene, con le tipiche scorrettezze del Team Canada e con i Naturals che non sono mai stati così popolari come in questo periodo. Sono i campioni di coppia a vincere per schienamento in 15 minuti e 22 secondi, impedendo ai rivali di barare con l’uso della bandiera.

Samoa Joe vs. Sonjay Dutt
Voto: 7/10. Un ottimo debutto per Samoa Joe, che mostra fin da subito il suo potenziale come stella della federazione. Con un background di due anni di fila come campione mondiale in Ring of Honor, Joe è lanciato, ma Dutt ha comunque spazio per rendere la sfida godibile anche se prevedibile. Joe vince per sottomissione in 6 minuti e 22 secondi.

Bobby Roode (w/Scott D'Amore) vs. Lance Hoyt
Voto: 6.5/10. Un altro match che riguarda il Team Canada e quindi non mancano le scorrettezze. Bobby Roode vince per schienamento dopo 7 minuti e 24 secondi grazie all’aiuto del suo manager. Anche qui è facile notare il potenziale di Roode, capace di disputare buone sfide anche in singolo.

Lance Hoyt riesce a vendicarsi di Roode e Scott D’Amore ed emerge da solo contro di loro, prendendosi una rivincita al termine della sfida.

3 Live Kru (BG James & Konnan) vs. America's Most Wanted (Chris Harris & James Storm)
Voto: 5/10. Sfida breve e per nulla interessante, con i problemi interni dei 3LK e la vittoria per schienamento degli AMW in 6 minuti e 54 secondi.

Continuano i problemi fra BG James e Konnan al termine del match.

TNA X-Division Title: Christopher Daniels (c) vs. Chris Sabin (w/Trinity) vs. Michael Shane (w/Traci) [Three Way Elimination Match]
Voto: 8+/10. Una sfida ad eliminazione divertente da seguire e senza soste. Sabin elimina Shane dopo 11 minuti, poi Daniels vince il match in 17 minuti e 10 secondi. Sicuramente è il match più spettacolare dello show. Christopher Daniels continua ad essere uno dei protagonisti della X-Division.

NWA World Heavyweight Title: AJ Styles (c) vs. Abyss vs. Monty Brown vs. Raven vs. Sean Waltman [King Of The Mountain Match]
Voto: 7/10. La stipulazione del KOTM è un po’ strana, bisogna prima qualificarsi schienando un avversario (che viene imprigionato a breve dentro una gabbia all’esterno del ring) per poi portare la cintura in ‘cima alla montagna’, cioè sulla scala. Non è proprio l’ideale come prima difesa in pay per view per AJ Styles, il cui regno mondiale termina proprio qui. Raven arriva alla vittoria dopo 14 minuti e 17 secondi di un match non particolarmente lungo ma piacevole da seguire, conquistando il titolo mondiale NWA per la prima volta in carriera.

Voto finale: 6.5/10. Un evento ben riuscito, l’assenza di Jeff Jarrett non sembra pesare sulla qualità mentre viene dato spazio a lottatori che meritano alcune occasioni importanti. Continua il dominio di Christopher Daniels nella X-Division, mentre Raven ottiene un buon premio alla carriera vincendo nel main event. Sicuramente appare uno spreco vedere AJ Styles perdere il titolo così presto, ma è ancora accettabile considerato che rimane uno fra i fulcri della federazione nella X-Division. Inoltre c’è il debutto di Samoa Joe che è riuscito a perfezione per rendere l’idea della sua forza dominante abbinata a una capacità atletica rara per un uomo della sua fascia di peso. Ci sono delle parti meno riuscite come la rivalità interna fra i 3 Live Kru e l’inserimento di The Outlaw (o Kip James se vogliamo già chiamarlo con il nome definitivamente adottato in TNA). Per una volta, il Team Canada non ha una presenza invasiva e anzi viene utilizzato nel migliore dei modi.

mercoledì 11 aprile 2018

Recensione Raw episodio 206 (21 aprile 1997)


Recensione Raw 206
21 aprile 1997 da Binghamton (New York)
Durata show: 1:30:29
Rating: 2.8 (vs Nitro #84: 3.4)

A In Your House 14 Undertaker è rimasto campione mondiale WWF, mentre Steve Austin ha vinto per squalifica contro Bret Hart.

Rumore di vetri infranti, si parte con l’ingresso di Stone Cold Steve Austin, si vede che siamo già nel ’97 inoltrato! Steve Austin zittisce subito Vince McMahon perché vuole parlare di Bret Hart, che è stato stretto nella Sharpshooter, ma aiutato dai suoi alleati. Austin è pronto ad affrontare Hitman in uno Street Fight match stasera. Sullo schermo compare un conto alla rovescia, poi Hart appare per dire che accetta ogni tipo di match per poi criticare i fan americani.

Ahmed Johnson vs. The Sultan (w/The Iron Sheik)
Voto: 5.5/10. Un match accettabile con Ahmed Johnson protagonista, ma interviene la Nation of Domination sulla rampa, perciò lui afferra un pezzo di legno e lo usa contro Sultan, facendosi squalificare.

Steve Austin prende a sediate la porta del camerino dell’Hart Foundation.

Vader è rimasto in Kuwait e non sembra poter tornare indietro per un po’ di tempo. Ken Shamrock parla poi della sua sfida prevista contro Vader per mostrare che lui è l’uomo più pericoloso al mondo.

Bret Hart vs. Steve Austin [Street Fight]
Voto: 7.5/10. La sfida si apre con un assalto di British Bulldog e Owen Hart ai danni di Stone Cold, tutto è valido nello Street Fight. Shawn Michaels li scaccia a colpi di sedia e il match può finalmente iniziare. La sfida termina in No Contest quando Steve Austin applica la Sharpshooter a Bret Hart e non abbandona la presa, cercando di infortunarlo.

Gorilla Monsoon urla addosso a Stone Cold per il suo comportamento ma a lui non importa, poi lo fa scacciare dall’edificio.

Salvatore Sincere vs. Tiger Ali Singh
Voto: 4/10. La seconda ora si apre con una sfida di basso livello, che dura troppo, vinta da Tiger Ali Singh per schienamento.

Bret Hart viene trasportato in barella nell’ambulanza, ma Stone Cold è già dentro di questa e se ne approfitta per attaccare nuovamente Hitman, che è in condizioni peggiori di prima. Owen Hart e British Bulldog invece vanno alla ricerca di Austin nel backstage.

Jesse Jammes vs. Rockabilly (w/The Honky Tonk Man)
Voto: 6/10. Siamo al fulcro della rivalità “musicale” che durerà per mesi, quando i due futuri New Age Outlaws sono ancora nemici. Il match è normale, nulla di particolarmente innovativo, capace di mandare avanti la storia. Rockabilly vince per schienamento.

Double J attacca l’avversario dopo la sconfitta ma Honky Tonk Man gli spezza addosso la chitarra e festeggia con Rockabilly.

Shawn Michaels e Steve Austin hanno una discussione accesa nel backstage e non sembrano ancora aver risolto i loro problemi.

Breve promo di Mankind che continua a parlare del suo volto sfigurato con grande atmosfera.

WWF World Heavyweight Title: The Undertaker (c) vs. Hunter Hearst Helmsley (w/Chyna)
Voto: 7-/10. Una sfida interessante, Undertaker affronta un lottatore pronto a raggiungere grandi traguardi in carriera ma non ancora vicino al suo potenziale. La parte più strana è un’inquadratura nel pubblico con presente “Dustin” (non è chiamato Goldust, anche perché non ha il suo trucco). Mankind interviene e attacca Undertaker con una bombola a gas, causandogli la vittoria per squalifica.

Mankind cerca di ‘dar fuoco’ al volto di Undertaker ma lui reagisce e lo respinge in mezzo al pubblico, mentre “Dustin” (Goldust) e Marlena attaccano HHH e Chyna.

Intervista a Steve Austin sul ring, che dice di aver spedito Bret Hart in Canada (dopo l’attacco in ambulanza), ha fatto tutto da solo senza l’aiuto di nessuno, poi accusa Vince McMahon di voler seguire la moda di stare dalla sua parte. Per Stone Cold, Bret Hart è finito. Poi si dichiara pronto ad affrontare Undertaker perché sarà lui a conquistare la cintura mondiale. Owen Hart e British Bulldog lo attaccano finché non interviene Shawn Michaels ad aiutarlo. Quando tutto sembra finito, Brian Pillman aggredisce Stone Cold e cerca di spezzargli una caviglia ma interviene ancora HBK a fermarlo.

Voto finale: 7.5/10, un episodio focalizzato sulla rivalità fra Steve Austin e Bret Hart, che passa dallo Street Fight match alle parti nel backstage e all’attacco di Stone Cold nell’ambulanza. Come tipico del ’97, la maturità dell’episodio è contrapposta ad alcuni segmenti giocosi come la rivalità fra Billy Gunn e Jesse Jammes, che sembra reduce di un’epoca passata. Se si escludono il match di Tiger Ali Singh e la sfida fra Sultan e Ahmed Johnson, l’episodio è appassionante e ben riuscito sotto tutti gli aspetti, anche la rivalità fra Undertaker e Mankind prosegue in modo intenso.

lunedì 9 aprile 2018

Recensione Wrestlemania 34 (08 aprile 2018)


Recensione WWE Wrestlemania 34
08 aprile 2018 da New Orleans (Louisiana)
Durata show: 5:10:58

Due ore di preshow (che evito di recensire, nulla di particolarmente meritevole a mio parere) e cinque di evento, in seguito alle 3 ore della sera precedente di NXT TakeOver e un giorno prima di un’altra puntata di Raw. Sfiancante ma esaltante per ogni appassionato di Wrestling, è un evento cardinale, il più importante per la WWE.

WWE Intercontinental Title: The Miz (c) vs. Finn Balor vs. Seth Rollins [Triple Threat Match]
Voto: 9/10. Un match spettacolare per aprire lo show, ogni mossa sembra avere senso, i tempi vengono rispettati e ci sono contrattacchi e ribaltamenti di situazione che lo rendono davvero esaltante. Il talento di tutti e tre i lottatori è elevato, riescono tutti a inserirsi benissimo nella contesa. Nel finale Rollins vince per schienamento in 15 minuti e 30 secondi, facendo il suo Grande Slam con tutte le cinture principali conquistate in carriera (l’Universal è escluso da questo Slam). Non si poteva partire meglio!

WWE SmackDown Women's Title: Charlotte Flair (c) vs. Asuka
Voto: 8+/10. Un grande match, intenso quanto serve per Wrestlemania. Non ho mai amato l’idea della Streak di Asuka, mai interrotta a NXT perché ha dovuto lasciare la cintura per infortunio, e finalmente giunge al termine in un degno scenario. Charlotte vince per sottomissione in 13 minuti e 5 secondi. Due grandi lottatrici al pieno delle loro capacità.

Arriva un ottimo post-match con il rispetto reciproco fra Asuka e Charlotte.

John Cena, spettatore dell’evento, viene richiamato da un arbitro e si affretta verso il backstage. Mi sa che dopo tutti i proclami ci sarà la sfida con Undertaker anche se non c’è nulla di confermato!

WWE United States Title: Randy Orton (c) vs. Bobby Roode vs. Jinder Mahal (w/Sunil Singh) vs. Rusev (w/Aiden English) [Fatal Four Way Match]
Voto: 6/10. Un match che passa abbastanza inosservato, con quattro lottatori la costruzione non è delle migliori, Randy Orton poteva essere usato meglio considerata l’importanza del lottatore, o anche del titolo che però è stato un po’ svalutato, ma non da lui. È un pienone che risulta sulla soglia della sufficienza, con un finale che vede Jinder Mahal schienare Roode dopo soli 8 minuti e 15 secondi, conquistando la cintura americana indirettamente. Non ho idea del senso di dare a Mahal questa vittoria, soprattutto dopo la delusione con il titolo WWE.

Kurt Angle & Ronda Rousey vs. Stephanie McMahon & Triple H
Voto: 8.5/10. Devo ammettere che con tutta l’ottima costruzione fatta per la sfida, questo poteva benissimo essere il main event, ma non avrei mai creduto in una sfida così ben riuscita. Se Kurt Angle e Triple H sono ancora due lottatori di ottimo livello, Ronda Rousey si è inserita benissimo e ci ha messo passione. Nel finale è proprio lei a vincere per schienamento su Stephanie McMahon dopo 20 minuti e 40 secondi, il match più lungo dello show. Che dire… benissimo così!

WWE SmackDown Tag Team Title: The Usos (Jey Uso & Jimmy Uso) (c) vs. The Bludgeon Brothers (Harper & Rowan) vs. The New Day (Big E & Kofi Kingston) (w/Xavier Woods) [Triple Threat Match]
Voto: 5+/10. Ecco una vera delusione, questo poteva essere un grande match, invece è breve e senza il giusto appeal. Uso e New Day hanno guidato la divisione di coppia di Smackdown per quasi un anno, mentre i Bludgeon si stanno affermando solo di recente. Sono proprio i Bludgeon Brothers a vincere per schienamento dopo 5 minuti e 50 secondi, conquistando le cinture.

John Cena raggiunge il ring, è il suo momento… le luci si spengono e… arriva Elias! Dopo una breve canzone, il chitarrista viene attaccato da Cena e spazzato fuori dal ring. Si spengono ANCORA le luci. Il cappello e il vestito di Undertaker sono sul ring, poi c’è un tuono e questi sono spariti. UNDERTAKER È QUI! Undertaker fa il suo ritorno e si disputa il tanto atteso ma mai confermato match contro Cena.

John Cena vs. The Undertaker
Squash. Non so cosa pensare… c’è il carisma di due icone della WWE, ma è una sfida a senso unico, totalmente dominata da Undertaker, che vince per schienamento in 2 minuti e 45 secondi. Penso che sia l’inizio di qualcosa di maggiore, o almeno voglio sperarlo perché sarebbe un vero spreco se fosse solo così.

Daniel Bryan & Shane McMahon vs. Kevin Owens & Sami Zayn
Voto: 7/10. Il ritorno sul ring di Daniel Bryan è un altro evento che segna questa Wrestlemania. McMahon e Owens rimangono abbastanza secondari nella sfida, Zayn è il bersaglio ideale per Bryan, che nel finale domina e arriva alla vittoria per sottomissione con la Yes Lock in 15 minuti e 25 secondi. Il match è esattamente quello che doveva essere, uno scenario per il ritorno di Bryan capace di catturare il pubblico.

WWE RAW Women's Title: Alexa Bliss (c) vs. Nia Jax
Voto: 6-/10. Un match che personalmente non mi ha entusiasmato, ma è quasi sufficiente per quello che aveva da offrire. Nia Jax si prende la sua rivincita e schiena Alexa Bliss in 10 minuti e 15 secondi, vincendo la cintura femminile.

WWE Title: AJ Styles (c) vs. Shinsuke Nakamura
Voto: 7.5/10. Questa è la sfida che ho atteso di più, il ‘dream match’ che ero certo che avrebbe fatto la differenza. Se il match in effetti non poteva essere di pessimo livello, ammetto che per me è stato deludente rispetto al potenziale che aveva. Sono due fra i migliori atleti della WWE, ed è inoltre una grande opportunità per loro. Il match è semplicemente buono o poco più, ma non si va oltre. AJ Styles vince per schienamento in 20 minuti e 20 secondi, mantenendo la cintura.

Shinsuke Nakamura abbraccia il vincitore, poi si china e gli mostra la cintura WWE… ma arriva un colpo basso! Il giapponese inferisce in modo brutale (e inatteso) su AJ Styles, fino a ricevere i fischi di buona parte del pubblico presente. Sono un po’ amareggiato, nel senso che non mi aspettavo un turn da parte sua e credo che cambierà di gran lunga uno fra i personaggi più riusciti.

WWE RAW Tag Team Titles: The Bar (Cesaro & Sheamus) (c) vs. Braun Strowman & Mystery Partner
Senza voto. Dopo settimane di speculazione sul partner misterioso di Strowman, lui ne sceglie uno fra il pubblico… un bambino di 10 anni, Nicholas. Strowman domina e vince per schienamento in 4 minuti. Nicholas (che non è un lottatore) è la persona più giovane a vincere un titolo in federazione. Impossibile commentare questo segmento, ci sarà stata sicuramente una ragione.

WWE Universal Title: Brock Lesnar (w/Paul Heyman) (c) vs. Roman Reigns
Voto: 6.5/10. Il main event di Wrestlemania, com’era prevedibile, viene mal recepito dal pubblico, che non ne può più sia di Brock Lesnar che di Roman Reigns. Praticamente ci sono fischi per tutta la sfida e perfino qualche coro esterno. La sfida in sé è solida quanto serve, distruzione ovunque, tavoli infranti, tipico match di potenza con i miracoli dei due lottatori, specialmente Roman che si regge in piedi dopo cinque F5, ma lo abbiamo già visto in situazioni simili. Nel finale Lesnar riesce finalmente a schienare lo sfidante dopo 15 minuti e 55 secondi, segno evidente che non bisogna mai credere al web quando si parla di ‘anno premeditato’ per far arrivare Roman al top. Tutto può cambiare nel Wrestling e in questo caso Lesnar rimane campione dopo oltre un anno di regno. Ci sono volute sei F5 per vincere.

Lo show si chiude con Roman Reigns che se ne va sconsolato e sanguinante dopo la sconfitta subita.

Voto finale: 6.5/10. Wrestlemania, quest’anno come sempre, ha il suo grande fascino: ingressi speciali, atmosfera incredibile… purtroppo un pubblico meno carico del solito, che è parso quasi spento tranne in alcuni momenti. Un evento con pochi cambi di titolo, con entrambe le shot guadagnate alla Rumble che vengono sprecate. Brock Lesnar contro Roman Reigns è, come prevedibile, un match incapace di attirare il pubblico a tifare, ma anzi c’è un po’ di sommossa contro una sfida almeno godibile sul piano lottato. AJ Styles contro Shinsuke Nakamura, una sfida che poteva diventare fra le migliori dell’anno, in realtà non emerge affatto e non risulta fra i migliori match dell’evento. Ottimo debutto a Wrestlemania per Ronda Rousey, c’è da dire che con Kurt Angle e Triple H in parti opposte non poteva affatto fallire, ma lei è stata brava e ha reso l’idea dell’importanza di lottare lì. L’evento parte alla grande, se si seguono i primi quattro match si ha la sensazione di assistere a qualcosa di imperdibile, poi c’è anche John Cena contro Undertaker, ma da parte mia questo è un grande momento reso male. C’è chi probabilmente sarà felice e soddisfatto, ma dopo tutta questa costruzione il match è un dominio a senso unico da parte del Phenom (non che io tifassi per Cena, ma non mi aspettavo qualcosa del genere). Il match per il titolo intercontinentale, che apre lo show (se non si considerano i tre match del preshow) è fantastico, una grande sfida che rischia di passare inosservata considerata la mole di match presenti, ma comunque quella più spettacolare sul ring. La mia più profonda delusione è il post-match di AJ Styles contro Nakamura, con il giapponese che aggredisce il campione a tradimento. Non avrei voluto vedere qualcosa del genere così presto, so che indica una rivalità ancora aperta e pronta a regalare nuove sfide, ma mi ha lasciato con l’amaro in bocca. Inoltre si poteva evitare tutta la storia attorno al misterioso partner di Braun Strowman, visto che è poi risultato in un segmento fine a se stesso. Un momento importante è la fine della streak di Asuka. I lati positivi dell’evento superano di gran lunga quelli negativi, non abbiamo assistito a vere sfide pessime, per quanto alcuni momenti lascino a desiderare. Mi ritengo soddisfatto anche se non diventerà una fra le Wrestlemania che sento il bisogno di rivedere con grande attesa, proprio perché comunque non considero nemmeno un buono show, ma sicuramente degno di essere visto.