sabato 5 novembre 2016

Recensione WCW Uncensored 1995

Recensione WCW Uncensored 1995
19 marzo 1995 da Tupelo (Mississippi)
Durata show: 2:25:14

Si parte subito con un filmato con la scritta sotto ‘la card può cambiare’, nemmeno in fase definitiva di trasmissione c’è un filmato chiaro di preparazione, wow. C’è pure un ‘pugile contro wrestler’, ma chi è il pugile? Johnny B. Badd, che è un lottatore.

Blacktop Bully vs. Dustin Rhodes [King Of The Road Match]

Sono contrario all’uso di immagini nelle recensioni, ma qui dovete vedere come funziona per capire l’idea. Sfida on the road su un furgone, invece di combattersi i lottatori hanno una prova da superare, ma non manca qualche momento dove loro si colpiscono per poi riprendere la ricerca di un clacson posizionato in alto da usare per vincere. Indubbiamente è uno fra i match più stupidi che potevano essere inventati. Vediamo i lottatori cadere ad alta velocità sulla paglia, ovviamente fanno fatica a muoversi con il furgone per strada. È un match senza fasi, l’obiettivo è lo stesso dall’inizio alla fine e non succede mai nulla. Alla fine è Bully a suonare il clacson e vincere la sfida in 13 minuti e 6 secondi, mentre Dustin Rhodes sarà licenziato a breve per poi tornare in WCW diversi anni dopo. 2/10, non è un match di Wrestling, non si capisce cosa succede e la velocità spinge i lottatori a perdere l’equilibrio in continuazione. Brutto pensare che sia stato l’ultimo match di Dustin in pay per view in WCW per diversi anni.

Intervista ad Arn Anderson, con Meng che ha completamente cambiato personalità ed è coperto fino al volto e rimane in silenzio, combattendo con stile ‘arti marziali’. Hanno rovinato la migliore guardia del corpo della federazione.

Jim Duggan vs. Meng (w/Col. Robert Parker) [Martial Arts Match (Special Referee: Sonny Onoo)]
Arti marziali… per modo di dire. Sembra un match fatto dopo aver visto un film di Van Damme, di quelli che ti fanno pensare che chiunque può riuscirci, ma non è così. Meng si rende ridicolo con degli attacchi ripetitivi e a ritmo lento (in una sfida di arti marziali non è possibile combattere a quel ritmo), mentre Jim Duggan fa manovre di Wrestling, ma in generale subisce gli attacchi del rivale. Parker interviene per colpire Duggan e Meng se ne approfitta per stenderlo con il Savate Kick e poi schienarlo a 7 minuti e 4 secondi. 4.5/10, pessima sfida, sia sul piano del Wrestling che per le arti marziali, quasi inesistenti. Anche il pubblico non pare preso e si limita a un tifo moderato per Duggan, sempre coinvolto in sfide più grandi di lui.

Intervista al ‘pugile’ Johnny B. Badd, che finalmente ha un look più aggressivo, ma stiamo comunque parlando di un lottatore che interpreta il pugile (lo ha fatto anche successivamente come Marc Mero e sempre con scarsi risultati).
Arn Anderson invece si lascia andare a una lunga intervista, intervallata da un filmato che mostra la sua rivalità con Johnny.

Arn Anderson (w/Col. Robert Parker) - vs. Johnny B. Badd (w/Rock Finnigan) [Boxer Vs. Wrestler Match]
La sfida è divisa a round, e questo mi semplifica la recensione. Il primo round viene dominato da Johnny, mentre Anderson pare quasi inesistente nei primi minuti. Anche il secondo round va pienamente a favore di Johnny, mentre il terzo pare andare in quel modo finché non è Anderson a prendere il sopravvento, sfruttando i momenti di pausa per attaccare. All’inizio del quarto round è Johnny a colpire l’avversario con un pugno da KO per la vittoria. Considerata l’anomalia della sfida è a sorpresa un match piacevole, con idee intelligenti da parte dei due lottatori. 6/10, ovviamente non posso dare di più, anche qui il Wrestling passa in secondo piano, ma questo è molto meglio del ‘Brawl for All’ proposto dalla WWE alcuni anni dopo.

Intervista a Randy Savage, che non è nulla di particolarmente esaltante ed è indirizzata al suo avversario che deve affrontare fra poco.

Avalanche vs. Randy Savage
Viene detto molteplici volte che ogni match dello show è senza squalifica e questo permette ai lottatori di eccedere con le regole, anche se non è il caso di spingersi all’estremo in un periodo di calma relativa. Macho Man combatte bene, mentre Avalanche addormenta un po’ troppo la sfida. Una donna del pubblico raggiunge il ring (mentre il pubblico fa ‘wooo’) e attacca Randy Savage. Ehi, è Ric Flair travestito da donna. Hulk Hogan interviene per salvare Savage, ma lui ottiene la vittoria per SQUALIFICA (in un match senza squalifica) dopo 11 minuti e 44 secondi. 3/10, la stupidità di questo finale è senza precedenti, è un paradosso, non può esistere un match senza squalifica con quella chiusura, oltre a non dare vantaggi ad alcuno dei partecipanti, ancor meno a Flair che deve vestirsi da donna e apparire ridicolo.

Intervista agli Harlem Heat, che rimarcano ancora una volta il concetto di ‘nessuna squalifica’ 30 secondi dopo un match terminato per DQ. Booker T è già scatenato al microfono, mostrando ottime abilità.

Big Bubba Rogers vs. Sting
Finalmente un match di buon livello, questi due dimostrano di poter fare una sfida del genere anche in un evento dove tutto il resto pare andare storto. Sting subisce per gran parte del tempo e ha un’ottima reazione nel finale, ma il dolore al ginocchio non gli permette di avere al meglio e cade dopo aver tentato un Bodyslam. Rogers se ne approfitta per schienarlo dopo 13 minuti e 43 secondi, senza particolari scorrettezze nonostante aver giocato sporco per tutta la sfida. 7.5/10, match ben riuscito, piacevole da seguire e con buone fasi, Sting è fenomenale e l’avversario non è da meno.

Harlem Heat (Booker T & Stevie Ray) (w/Sister Sherri) vs. The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags) [Falls Count Anywhere Tag Team Match]
Qui c’è un tentativo di fare una sfida Hardcore, ma è molto cartoonesca, quasi completamente all’esterno del ring a combattersi contro gli stand lì posizionati. Si cerca il divertimento con trovate infantili, ma non riesce a essere davvero divertente, ed è un peccato perché tempo prima i Nasty avevano fatto un match geniale contro Cactus Jack con una stipulazione simile. Ma qui invece l’effetto è l’opposto. La sfida viene interrotta da un momento all’altro e viene data la vittoria ai Nasty in 8 minuti e 43 secondi, ma non c’erano le cinture in palio quindi non cambia nulla. 4.5/10, capisco le intenzioni di fare qualcosa di diverso dal solito ma qui si cade sul ridicolo. Irriconoscibili i Nasty Boys qui.

Vader è in collera e minaccia Hogan, appare aggressivo e motivato. Ric Flair è con lui ed appare divertito.

Hulk Hogan (w/The Renegade) vs. Vader (w/Ric Flair) [Leather Strap Match]
Hulk Hogan dice di avere una sorpresa: Renegade, che i fan pensano che sia Ultimate Warrior (non gli assomiglia, è solo truccato in modo simile), perciò c’è un immenso boato per lui. Lo Strap match vede i lottatori legati da un laccio, per vincere bisogna toccare i quattro angoli in successione. La sfida vede continui interventi di Flair, Renegade e Jimmy Hart. Nel finale si stacca il laccio e Hogan colpisce Flair prima di andare a toccare tutti e quattro gli angoli per la vittoria in 15 minuti e 28 secondi. 4/10, troppi momenti assurdi per una sfida che non era nemmeno titolata e che invece di essere uno scontro singolo vede Hogan contro Ric Flair per la maggior parte del tempo. Molto meglio il match precedente fra lui e Vader.

Arn Anderson ha i piedi legati ma cerca di raggiungere il ring, ma “Macho Man” Randy Savage interviene e lo scaccia, poi festeggia con Hogan, Renegade e Jimmy Hart.


Voto finale: 2/10, un evento di qualità infima, dove soltanto Sting contro Big Bubba Rogers è di un livello accettabile (addirittura buono), oltre a un sufficiente Arn Anderson contro Johnny B. Badd. Si può vedere per curiosità in cosa consistono queste stipulazioni speciali, ma la resa è tutt’altro che buona. Uncensored più che altro ha pessime scelte, una squalifica e diversi finali contestabili, mentre nel main event succede di tutto ma si va avanti fino alla fine. Terribile, uno fra i punti più bassi della storia della WCW e del Wrestling in generale, quando lo stupore si accompagna al grottesco e la credibilità viene a mancare del tutto. Questo trionfo di Hulk Hogan coincide con uno dei momenti peggiori della federazione, tutto pare andare a rotoli. Perciò, purtroppo devo dar ragione al severo mondo dei recensori, anch’io mi aggiungo alla lista di chi vi consiglia di evitarlo o sbirciare in cosa consistono le stipulazioni. Anche se al giorno d’oggi fa meno differenza che in passato perché bisognava comprare un dvd/videocassetta per vedere un evento, oggi con il WWE Network si trova di tutto e quindi si possono sopportare queste due ore e mezza di pessimo intrattenimento.

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