venerdì 20 gennaio 2017

Recensione In Your House 5 (17 dicembre 1995)

Recensione In Your House 5: Season’s Beatings
17 dicembre 1995 da Hershey (Pennsylvania)
Durata show: 1:53:13

Dal filmato introduttivo si vede la situazione problematica interna alla famiglia Hart, un ‘classico’ del periodo natalizio (nel ’93 era ancora più drammatico con la rivalità fraterna).

Marty Jannetty & Razor Ramon vs. Sid & The 1-2-3 Kid (w/Ted DiBiase)
Durante il match c’è un’intervista a Goldust, che è nel pubblico a seguire la sfida, interessato a Razor Ramon. Le rivalità qui sono due nel corso della sfida, Jannetty contro Kid e Ramon contro Sid. Si tratta di un bel match, dinamico e con buone fasi, anche se a volte un po’ dispersivo, specialmente con Sid sul ring. Nel finale, Ramon chiude con un Bulldog dall’angolo su Sid e lo schiena in 12 minuti e 22 secondi, con Goldust ancora inquadrato a interessarsi a lui. 7+/10, apertura più che accettabile, addirittura di buon livello, divertente e con una chiusura pulita quasi inaspettata.

Jerry Lawler reintroduce Jeff Jarrett nel suo ritorno (breve) a fine ’95, per premiarlo per il mega successo del suo singolo “With my baby tonight” (ma non avevano fatto capire che era stato Roadie a comporlo? E che fine ha fatto Roadie?) Double J si vanta dei suoi successi, spiega di essere stato in un tour e annuncia che sarà nel Royal Rumble match (sono andato a controllare e NON disputerà quella sfida).

Ahmed Johnson vs. Buddy Landel (w/Dean Douglas)
Douglas presenta a combattere al posto suo il suo ‘allievo’ Buddy Landel, conosciuto per essere uno dei tanti Flair wannabe, e ovviamente si presenta con il look di Ric Flair e la sua theme song. Woooooo, tanto dura niente perché Johnson lo annienta con la Pearl River Plunge in 42 secondi. Squash.
Jeff Jarrett attacca Johnson a sfida conclusa finché loro due non finiscono nel backstage.

Razor Ramon riceve una lettera misteriosa da Goldust che pare infastidirlo, non sappiamo ancora il contenuto della lettera, ma di sicuro non deve essere niente di piacevole.

Henry O. Godwinn vs. Hunter Hearst Helmsley [Arkansas Hog Pen Match (Special Referee: Hillbilly Jim)]
La stipulazione che vede un porcile presente con dentro i maiali. Sembra un fallimento compiuto ma il match è molto meglio del previsto. C’è una semplice verità, HHH è un talento naturale, vedere questo match spinge lo spettatore ad attendere che venga umiliato e rovinato dall’avversario. Ed è un’attesa piacevole perché ovviamente l’umiliazione arriva anche se tardi. Più una rissa che un match tradizionale, Hunter ottiene la vittoria buttando l’avversario nel porcile in 8 minuti e 58 secondi. 7/10, per funzionare funziona, non ci sono dubbi che da Godwinn ho sempre le minori aspettative, ma almeno nel ’95 ha fatto qualcosa di buono prima di diventare uno di quelli che fanno esclamare ‘oh, no, tempo sprecato’.
HHH non si lascia sollevare il braccio da Hillbilly Jim (figura storica degli anni ’80 in piena era gimmick) e perciò lui lo consegna a Godwinn che lo getta nel porcile. Già, il nobile altezzoso si è sporcato!

Diesel vs. Owen Hart (w/Jim Cornette)
Grande delusione personale, poteva essere un match veramente buono, non so perché Owen sia passato dall’essere un wrestler sempre pronto per l’uso in grandi sfide a un avversario qualsiasi da abbattere (nel ’98 sarà anche peggiore la sua situazione, almeno finché non si sono accorti di quanto fosse ottimo). Diesel arriva a dominare la contesa, e nel finale esegue la Jacknife Powerbomb, ma non è ancora soddisfatto e lascia perdere lo schienamento, eseguendone un’altra dopo aver spintonato l’arbitro, che reagisce in modo eccessivo e lo squalifica dopo 4 minuti e 34 secondi. 4/10, cosa dovrebbe rappresentare? Una sfida a senso unico oppure l’eccesso finale da parte di Diesel in vista del suo turn definitivo? Non saprei dirlo, ma di certo non è piacevole da seguire oltre che rovina Owen Hart in modo indegno.

Santa Claus distribuisce regali, mentre Savio Vega si ritrova ad aiutarlo. Ted DiBiase si presenta per dire che tanti credono in Santa Claus ma fanno male perché lui si è venduto alla Million Dollar Corporation dopo aver provocato per un po’ Vega che gli risponde in spagnolo un po’ a caso (mai capito perché la gente dovrebbe provare simpatia per uno che parla in un’altra lingua quando gli viene fatta una domanda in inglese). Babbo Natale attacca Vega e lo lascia a terra senza sensi. Questo è veramente il punto di massima della Million Dollar Corporation, quando sembra che possa ottenere tutto (e non c’è quel peso inutile di Tatanka). Tutto è ancora più divertente se si pensa che dietro alla barba di Santa Claus c’era Balls Mahoney della ECW, abbastanza irriconoscibile.

King Mabel (w/Sir Mo) vs. The Undertaker (w/Paul Bearer) [Casket Match]
Bisognava concludere questa rivalità con un match risolutivo e la sfida della bara è accettabile, ma è un match pessimo, d’altronde si chiede a Mabel di fare la parte dell’avversario pericoloso ed è qualcosa che per tutto quel tempo non è mai stato in grado di fare (non so come ci sia riuscito nei panni di Viscera, forse a forza di provarci è diventato un buon nemico), perciò vediamo questo lottatore dai modi di fare goffi che finge di avere la faccia cattiva per incutere timore al Deadman. Non so come descriverlo, è pessimo, non penso che ci sia una sola volta dove si possa credere che Undertaker venga chiuso nella bara in 6 minuti e 11 secondi. Ovviamente sono i Men on a Mission a finire nella bara e, al contrario di quanto dicano tutti, questo non è l’ultimo match di Mabel, che sarà ancora presente anche a Royal Rumble ’96. 5-/10, sinceramente? Meglio questo Casket match che quelli con Yokozuna, ma solo perché dura poco. Sir Mo non mancherà sicuramente, è proprio l’ultima persona che ho gradito vedere (insieme ad Harvey Whippleman) nell’intero ’95.

Intervista a Jim Cornette in cui poi si unisce anche British Bulldog dicendo che a ‘In Your Hoos’ (adoro come pronuncia House ogni volta) sarà lui a diventare campione. Anche Bret Hart viene intervistato per qualche secondo durante l’ingresso del rivale.

WWF World Heavyweight Title Match: Bret Hart (c) vs. The British Bulldog (w/Diana Smith & Jim Cornette)
Che grande contesa! Questo è il match tecnico che serviva dopo un regno senza buone sfide da parte di Diesel (non posso dare a lui delle colpe effettive, però voglio dire che con questa svolta c’è stato subito un Match of the Year). L’unica cosa che non sopporto è la faccia triste e preoccupata da cane abbattuto di Diana Hart/Smith. È insopportabile ed è presente sullo schermo per ¾ della sfida, non cambia mai espressione e si capisce benissimo che la vede come una sfida fra due professionisti, ma esagera con il dramma. Insopportabile, per me è una grave falla in un match altrimenti perfetto. Sulla sfida, dico che Hart sanguina parecchio, non viene inquadrato spesso perché nel ’95 mi sa che far vedere una scia di sangue era qualcosa di troppo esplicito. A parte questo grande spettacolo, la seconda parte è intensa, fra Diving Headbutt, Sharpshooter e voli aerei. Hart riesce a chiudere con un’Inside Cradle per lo schienamento vincente dopo 21 minuti e 9 secondi. 9/10, pubblico inaccettabile e decisamente spento, incapace di apprezzare lo spettacolo offerto, ma la sfida è stata ottima. La cosa più fastidiosa è vedere in continuazione inquadrata la moglie di Bulldog, qualcosa che invece di aggiungere dramma ha staccato l’intensità dal ring. Per il resto, è esattamente come dovrebbe essere, un grande match titolato da recuperare ad anni di distanza ed anche il migliore match del 1995.

Intervista backstage a Paul Bearer e a Undertaker, il quale ha ottenuto una title shot contro Bret Hart da usare a Royal Rumble ’96… ma arriva Diesel a interromperla, infastidito che Taker abbia ottenuto questa opportunità. Bearer gli dice che ultimamente lui non è più Big Daddy Cool, Undertaker poi lo minaccia faccia a faccia. La rivalità futura fra i due lottatori è già iniziata!


Voto finale: 6/10, c’è un grande main event, il resto si può tranquillamente evitare anche se raccomando anche la sfida d’apertura, un buon tag team match fra due squadre senza particolare affinità, ma capaci di garantire buon Wrestling, a volte Sid viene sfruttato nel modo giusto. Tutto procede bene fino a HHH contro Godwinn, dopo di quello l’evento subisce una doppia battuta d’arresto con un pessimo e sbrigativo Diesel contro Owen Hart, poi con il Casket match fra King Mabel e Undertaker. Per fortuna il main event è la sfida adatta e grandiosa fra due veterani abilissimi, anche se rovinata da scelte di regia pessime. In ogni caso, è un evento che per quanto mi riguarda ha svolto il suo dovere, superando le sue limitazioni con qualche scelta intelligente e grazie all’ottimo lavoro di Bret Hart e British Bulldog. Per fortuna l’era di Diesel è terminata e se ne avvicina una ancora più importante mentre Hart rappresenta comunque una garanzia e qui è ancora amato dal pubblico.

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