venerdì 6 gennaio 2017

Recensione WCW World War 3 (26 novembre 1995)

Recensione WCW World War 3 1995
26 novembre 1995 da Norfolk (Virginia)
Durata show: 2:40:58

In questo evento fa il suo debutto la Three Ring Battle Royale. Si parte con un’intervista a Hulk Hogan, che è con Sting e Randy Savage e rinuncia al suo ‘lato oscuro’ togliendosi la veste nera per tornare in giallo e rosso. I tre si scambiano complimenti.

WCW World Television Title: Johnny B. Badd (c) vs. Diamond Dallas Page (w/Diamond Doll)
Viene mostrato il riepilogo delle ultime tappe della rivalità (inevitabile, visto che sono avvenute fuori da Nitro), con Page che non sembra rendersi conto della ribellione di Kimberly, la sua Diamond Doll, seccata dal suo comportamento. E infatti lei nel match parteggia apertamente per Johnny, senza però intervenire. Il match è duraturo e vede Johnny scatenarsi nel finale, prima con una manovra aerea all’esterno e poi con uno Springboard Leg Drop all’interno del ring per la vittoria tramite schienamento in 12 minuti e 34 secondi. 7.5/10, un match di buon livello per cominciare l’evento, senza dei veri picchi e a volte che si perde un po’, ma c’è tutto l’impegno almeno da parte di Johnny, che appare inarrestabile e vince ancora una volta contro il suo rivale, e dubito che sia terminata qui.

“Mean” Gene dimostra di essere degno del soprannome di “Scheme” Gene quando offre di raccontare i dettagli dello scandalo steroidi della federazione rivale a chi chiama la linea telefonica a pagamento, pessimo, specialmente perché hanno Hogan e Luger nel roster e non dovrebbero giudicare qualcosa che ai tempi era condiviso nel Wrestling.
Breve intervista a Johnny e Diamond Doll, entrambi contenti per il finale del match precedente, con lei che diventerà la sua manager nel prossimo periodo.

Big Bubba Rogers vs. Jim Duggan [Taped Fist Match]
Sfida di cui non mi poteva interessare di meno, pessima rivalità e match senza motivi d’interesse. Non risulta nemmeno estrema come invece il nome farebbe pensare, perciò è una perdita di tempo. Interviene Michael Wallstreet a distrarre Duggan mentre Rogers usa una catena con le mani e travolge l’avversario per ottenere un vittoria via KO tecnico dopo 9 minuti e 21 secondi. 4.5/10, trovo che i lottatori ci abbiano messo impegno, ma non è stato sufficiente, troppo lungo e privo di stimoli. Rogers in seguito è divenuto uno fra i veterani delle sfide hardcore in WWF nell’era Attitude.

Intervista di “Mean” Gene a Ric Flair, che è gasato perché deve combattere Sting e poi dedicarsi alla sfida a 60 uomini per diventare campione del mondo. E il suo piano è di avere tutti i suoi nemici contro nella stessa sfida.

Akira Hokuto & Bull Nakano vs. Cutie Suzuki & Mayumi Ozaki
Il team di commento spiega che questa era una rivalità sentita in Giappone, ma non ho presente le dinamiche, e a dire il vero è la classica sfida riempitiva messa per garantire uno spettacolo diverso dal Wrestling tradizionale senza volerci costruire sopra nulla. Il match di per sé è buono, il mio interesse invece pressoché assente senza mai riprendersi. Nel finale Bull Nakano chiude con un Guillottine Legdrop su Ozaki per la vittoria in 9 minuti e 15 secondi. 7/10, sicuramente molti lo apprezzerebbero più di me, ma non ho trovato alcun mordente per gradire la sfida nonostante sia il primo a riconoscerne la qualità sul piano del lottato.

Intervista a Lex Luger, con Jimmy Hart, che parla molto più del lottatore. La preparazione procede sia per il main event che per la sfida contro Macho Man, e Luger si definisce il presente e il futuro della WCW.

WCW United States Heavyweight Title: Kensuke Sasaki (w/Sonny Onoo) (c) vs. Chris Benoit
Sasaki campione americano? È successo in uno show in Giappone, dove ha sconfitto Sting per ottenere la cintura. Benoit, da poco membro dei Four Horsemen, è un valido avversario, combattere contro lottatori giapponesi è sempre stato il suo punto di forza e proviene dalla NJPW. Quindi è un buon match tecnico, se si può dire che non ci sia una storia proprio come nel tag team match femminile, qui invece ho apprezzato la fisicità della sfida, divertente da seguire anche se il pubblico è parso disinteressato. Dopo un match sul piano fisico, Sasaki chiude con una Northern Light Bomb dopo 10 minuti e 1 secondo, mantenendo la cintura. 7+/10, sfida decisamente okay per quello che offre, con una durata accettabile. Sasaki di sicuro non è un campione che può lasciare il segno, ma almeno sul ring ha ottime qualità.

Il Dungeon of Doom, rappresentato da Taskmaster e da The Giant, continua a puntare a Hulk Hogan, ed entrambi vedono il ritorno del colore giallo e rosso di Hulk come la sua caduta imminente. Nulla di interessante da sentire.

Randy Savage invece di essere seccato per il tradimento subito da Lex Luger preferisce scherzare al microfono con “Mean” Gene.

Lex Luger (w/Jimmy Hart) vs. Randy Savage
Tutto il match gira attorno all’infortunio al braccio di Macho Man, che dice di averlo finto ma la benda lo tradisce e infatti Luger se ne accorge per infliggergli il danno maggiore. Un match troppo breve e insignificante per la portata della rivalità, con un finale in cui Luger domina, prima con la Torture Rack e poi con l’Armbar al braccio infortunato che fa cedere Savage in 5 minuti e 29 secondi. 2/10, una fra le sfide gestite peggio, un match promosso fino allo sfinimento che appare ridicolo e non fa uscire bene nessuno dei due lottatori. Lo stato di forma di Savage è preoccupante.
Luger continua a tenere la presa, ma interviene il suo amico Sting a fermarlo.

Ric Flair vs. Sting
Non si può fallire con due wrestler che ci mettono tutto il loro impegno in queste sfide. Flair e Sting hanno una storia da rivali che dura da parecchi anni, e questo match è una tappa simile alle altre ma sempre efficace. Dopo una sfida combattuta, in cui Flair cerca di vincere con la Figure 4 Leg Lock, Sting riesce ad applicare la Scorpion Death Lock e fa cedere il Nature Boy dopo 14 minuti e ?? secondi. 8/10, il migliore match dell’evento, uno scontro che dimostra l’incredibile affinità fra due avversari che ogni volta sanno come rendere interessante il tempo sul ring, con un pubblico incredibilmente preso. Sting è già il numero 1 fra i fan, ma continua a essere tenuto da parte per lasciare spazio a Hulk Hogan e Randy Savage.

Lunga intervista a Hulk Hogan, che esalta se stesso e i suoi alleati Sting e Randy Savage, spiegando l’importanza del suo ritorno in giallo e rosso da Hulkster.

WCW World Heavyweight Title: Alex Wright vs. Arn Anderson vs. Big Bubba Rogers vs. Big Train Bart vs. Bobby Walker vs. Booker T vs. Brian Knobbs vs. Brian Pillman vs. Bunkhouse Buck vs. Chris Benoit vs. Chris Kanyon vs. Cobra vs. Dave Sullivan vs. Diamond Dallas Page vs. Dick Slater vs. Disco Inferno vs. Earl Robert Eaton vs. Eddie Guerrero vs. Fidel Sierra vs. Hugh Morrus vs. Hulk Hogan vs. Jerry Sags vs. Jim Duggan vs. Joey Maggs vs. Johnny B. Badd vs. Kensuke Sasaki vs. Kurasawa vs. Lex Luger vs. Lord Steven Regal vs. Lt. James Earl Wright vs. Marcus Alexander Bagwell vs. Mark Starr vs. Maxx Muscle vs. Meng vs. Mike Winner vs. Mr. JL vs. Paul Orndorff vs. Pez Whatley vs. Randy Savage vs. Ric Flair vs. Ricky Santana vs. Road Warrior Hawk vs. Scott Armstrong vs. Scott Norton vs. Scotty Riggs vs. Sgt. Buddy Lee Parker vs. Sgt. Craig Pittman vs. Shark vs. Squire David Taylor vs. Steve Armstrong vs. Stevie Ray vs. Sting vs. Super Assassin #1 vs. Super Assassin #2 vs. The Giant vs. The One Man Gang vs. The Taskmaster vs. The Yeti vs. VK Wallstreet vs. Zodiac [Three Ring Battle Royal]
60 lottatori in competizione per la cintura mondiale WCW resa vacante dopo la vittoria sporca di The Giant. Ci sono tre ring e quindi tre piccoli quadrati sullo schermo che non rendono assolutamente facile seguire l’azione, è tutto caotico almeno nelle prime fasi. Viene presto annunciato che lo Yeti è fuori (come secondo eliminato), quindi quello che doveva essere il mostro peggiore del Dungeon of Doom è già KO. Quando i ring iniziano a svuotarsi, la sfida risulta più godibile ma è sempre più vicina ai livelli mediocri di una Battle Royale che a quelli più avvincenti di una Royal Rumble. Quando rimangono 20 lottatori, si ritrovano tutti a combattere su un solo ring e stavolta abbiamo una Battle Royale classica. Gli ultimi dieci rimasti sono Eddie Guerrero, Paul Orndorff, Ric Flair, Randy Savage, Hulk Hogan, The Giant, Arn Anderson, Lex Luger, One Man Gang e Sting. Escono Orndorff e Guerrero, poi è il turno di Arn Anderson e Ric Flair. Luger e Sting collaborano insieme per buttare fuori The Giant, ma Hogan li ‘aiuta’ e in realtà butta fuori anche loro, mentre Savage fa fuori One Man Gang. Rimane sul ring solo Randy Savage anche se Hogan non è stato eliminato (è solo uscito sotto la terza corda) e perciò Macho Man viene dichiarato vincitore per un errore arbitrale dopo 29 minuti e 43 secondi. 5/10, il fascino di avere 60 wrestler impegnati nella stessa sfida sfuma via per la difficoltà nel seguire l’azione, anche perché le prime 40 eliminazioni sono irrilevanti e la sfida diventa una normale Battle Royale, che come al solito non è una stipulazione così interessante. Il finale di fretta butta fuori cinque lottatori in pochi secondi invece di creare un’atmosfera buona per la chiusura. La prestazione di Savage è indecente, si vede che ha lottato per tutto l’evento con un infortunio, non avendo mai agito e dunque si ritrova a vincere da ‘fermo’, non proprio l’ideale quando si vuole lanciare uno fra i più amati dal pubblico.

“Mean” Gene intervista il nuovo campione mondiale Randy Savage, che è felice ma Hulk Hogan interviene e non apprezza il finale del match, ma viene deciso che ne parleranno a Nitro. Alla fine i due si riappacificano e si abbracciano.


Voto finale: 6.5/10, il main event non è stato buono, la sfida a 60 lottatori è fra le cose più dispersive e confusionarie che si siano mai viste nel Wrestling, pure per gli standard della WCW che di stipulazioni fuori dalla norma ne ha proposte parecchie. La gestione di Randy Savage è problematica, lo si lancia da infortunato, senza dargli la possibilità di uscire forte dall’evento. Viene distrutto da Lex Luger e nel main event non fa nulla e si ritrova a vincere la cintura mondiale. Per fortuna, la delusione di quel match viene compensata da uno show che regala delle sfide di ottimo livello come Ric Flair contro Sting e Johnny B. Badd contro DDP. Ci sono anche dei punti bassi che mi impediscono di dare un voto maggiore, ma di sicuro non è stato un pessimo evento, anzi, non avere Hulk Hogan campione sembra la panacea di cui la WCW aveva bisogno. Seguendo la logica, si dovrebbe puntare su Sting e dargli più spazio di ogni altro lottatore per la presa che ha sul pubblico, invece puntare su di lui è una scelta che arriverà un po’ troppo avanti e mai con la giusta convinzione.

Nessun commento:

Posta un commento