Recensione WCW Nitro 17
25 dicembre 1995 da Augusta
(Georgia)
Durata show: 52:37
Rating: 2.5 (nessun episodio di Raw)
Puntata registrata, siccome viene trasmessa a Natale, senza
la concorrenza di Raw.
Lex Luger (w/Jimmy Hart) vs. Scotty Riggs
Viene ripetuta per la seconda settimana di fila l’idea di
dare a Luger (e a Sting e Flair) un match prima di Starrcade, qui si va a senso
logico perché Riggs è il partner di Bagwell che ha affrontato il Total Package nell’episodio
precedente. Il problema di Riggs è che mantiene così poco carisma che quando
Luger chiama la Torture Rack il pubblico esplode in un boato, e poi festeggia
anche dopo la sua vittoria per sottomissione dopo 6 minuti e 23 secondi. 6/10,
match migliore di quello contro Bagwell, Riggs è stato un buon avversario per
il Total Package.
“Mean” Gene chiede a Sting il suo parere su Luger e lui
insiste che lo considera un amico e che cerca di riportarlo dal lato ‘giusto’,
che non si accorge di quello che sta facendo agli altri. Poi si rivolge ai
talenti della NJPW e dice che negli USA si accorgeranno chi sono i migliori (in
pratica promuove le star della WCW).
Big Bubba Rogers vs.
Sting
Sting era presente sulla rampa nell’intervista, è rientrato
nel backstage per fare il suo ingresso. Raramente ho visto questa situazione a
così poco tempo di distanza. Rogers pare farsi male nella parte iniziale della
sfida e prende tempo per riprendersi. Il team di commento fa un buon lavoro nel
descrivere la situazione di Sting, che ha più difficoltà del previsto contro
l’avversario (con cui ha avuto parecchi match in passato, sono ancora rivali), e
si approfitta di una distrazione di Big Bubba per schienarlo con un Inside
Cradle in 5 minuti e 15 secondi. 7-/10, buona sfida nonostante la breve durata,
Rogers risulta sempre un avversario credibile e costringe Sting a vincere d’ingegno
invece che con una manovra finale.
Lex Luger parla del suo match contro Sting e Ric Flair a
Starrcade, si considera il campione non coronato della federazione e vuole
perciò guadagnare la cintura. Jimmy Hart si prepara a parlare, ma viene interrotto
da Craig Pittman, che vuole essere gestito da lui come manager. Hart gli fa
togliere la camicia e gli fa notare che il suo fisico non è degno di quello del
Total Package, rifiutando di gestirlo.
Dean Malenko vs. Mr. JL
Spetta spesso a lottatori come Malenko e Lynn fare i migliori
match di uno show con pochi minuti a disposizione, e di solito ci riescono. Qui
c’è di tutto, tecnica, agilità, un volo all’esterno e qualche colpo duro, tutto
condensato nel minor tempo possibile. È un impegno apprezzabile. Malenko
stordisce l’avversario con un Backbreaker dalla terza corda e poi lo fa cedere
con la Malenko Leg Lock in 3 minuti e 43 secondi. 7+/10, troppo poco tempo per
appassionare gli spettatori, ma abbastanza per far valere le qualità dei due
lottatori.
Ric Flair viene intervistato, ma Jimmy Hart lo interrompe e
si scusa per l’intervento del “Taskmaster” Kevin Sullivan della scorsa puntata.
Hart insiste per essere a bordo ring per offrirgli assistenza e il Nature Boy
accetta (strano perché poco prima ha detto di essere dalla parte di Lex Luger,
dovrebbe aver capito il gioco ‘sporco’ del manager).
WCW World Heavyweight Title Match: Randy Savage (c) vs. Ric Flair
(w/Jimmy Hart)
Savage ha una fasciatura vistosa al braccio e come nel match
precedente (registrato la stessa sera di questo) non appare in buona forma
fisica. Siamo lontani dal classico Flair contro Savage di Wrestlemania VIII a
livello di qualità, però è un match che mette curiosità anche per il ruolo di
Jimmy Hart, che aiuta spesso il Nature Boy. Ci sono tutti gli elementi
caratteristici, Savage che si lancia all’esterno dalla terza corda, la Figure 4
Leg Lock, il tentativo di Flair di lanciarsi dall’angolo che fallisce e
l’immancabile Flair Drop in cui collassa sul ring da solo. Lex Luger interviene
e causa la vittoria per squalifica a Macho Man dopo 14 minuti e 25 secondi in
un momento in cui non sembrava nemmeno vicino alla vittoria. 6.5/10, come già
detto, non un grande match, però si lascia seguire con interesse. La parte più
fastidiosa è che nemmeno questo match aiuta il regno di Randy Savage, che
ancora una volta mantiene solo grazie a un’interferenza ed è ben lontano dal
dominio che aveva sul ring il campione precedente, Hulk Hogan.
Voto finale: 7/10, una puntata che ha
tutto quello che serve per mettere attesa per Starrcade ’95, è incredibile
pensare a quanto abbiano costruito bene quella che è la rivalità principale
dell’evento (decisamente peggio ogni altra sfida e il torneo USA-Giappone).
Sting e Lex Luger sono stati messi in risalto, Ric Flair pure e ha gestito la
sfida titolata da sfidante senza particolari problemi. Randy Savage è l’unico
elemento negativo, proprio per come viene gestito il suo regno, mai forte o
capace di mostrarsi pericoloso, sempre a un passo dal perdere la cintura.
Valutato sul piano della qualità dei match, lo show rimane nell’indifferenza
generale, come costruzione, interviste e situazioni invece eccelle.
Nitro, voto 7; Raw, senza episodio. Situazione invariata
perché si è disputato un solo show al lunedì sera.
Nitro 12 – Raw 3
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