martedì 24 gennaio 2017

Recensione Nitro episodio 16 (18 dicembre 1995)

Recensione WCW Nitro 16
18 dicembre 1995 da Augusta (Georgia)
Durata show: 52:27
Rating: 2.7 (vs Raw #140: 2.3)

Apertura dello show con uno shock sorprendente, Alundra Blayze si presenta con il nome Madusa e la cintura di WWF Women’s Champion, afferra un bidone della spazzatura e ci getta dentro la cintura, dicendo che è quello il suo pensiero su quella cintura, dicendo di aver scelto la WCW. Come se non bastasse, appare anche il giocatore dei Chicago Bears The Refrigerator che aveva fatto parte degli enforcer nel main event di Wrestlemania XI, ad indicare che in tanti stanno voltando le spalle alla federazione rivale.

Viene annunciato che il vincitore del match titolato di questa sera affronterà Ric Flair la settimana seguente per la cintura mondiale.

Eddie Guerrero vs. Ric Flair
Heenan esalta Flair come un 11 volte campione del mondo alla ricerca della dodicesima cintura. Come tutti sanno, vincerà la cintura mondiale WCW altre 5 volte per diventare il 16 volte campione mondiale (che è ancora il record assoluto al momento in cui scrivo la recensione). Guerrero gli tiene testa, però cade male dall’angolo e sbatte il ginocchio destro. Da quel momento Flair se ne approfitta per colpirlo, lo trascina sul ring e gli applica la Figure 4 Leg Lock per sottometterlo in 7 minuti e 36 secondi. Il Nature Boy infierisce a sfida conclusa. 6/10, sfida nella norma, con alcuni buoni momenti ma che diventa a senso unico quando Guerrero si fa male. Non è uno di quei match capaci di fare la storia, ovviamente.

Intervista ad Arn Anderson e Ric Flair, con le immagini dell’attacco ai danni di Paul Orndorff della settimana precedente. The Taskmaster interviene ed è in parte ostile agli Horsemen perché ce l’ha con Brian Pillman e che se non lo terranno a bada il Dungeon of Doom si farà notare. Il discorso rimane teso.

Craig Pittman “The Pittbul” chiede a Bobby Heenan di fargli da manager ma lui rifiuta perché si è ritirato ma gli fornirà assistenza sfruttando le sue conoscenze.

Lex Luger (w/Jimmy Hart) vs. Marcus Alexander Bagwell (w/Scotty Riggs)
Non mi ha preso per niente questa sfida, Bagwell del ’95 è un lottatore insignificante, non si vede nemmeno un percorso di scalata, ha fatto qualcosa di accettabile in coppia, ma in singolo ha sempre fatto performance noiose sul ring. Luger lo sconfigge facilmente con la Torture Rack in 3 minuti e 8 secondi. Squash.
Breve intervista post-match a Luger che si proclama il prossimo campione mondiale (ironico perché ci sono altre due sfide titolate senza lui presente).

Earl Robert Eaton (w/Jeeves) vs. Sting
Old School con Bobby Eaton sul ring, con Sting che si trova un avversario più competitivo del previsto, ma con troppa sicurezza in se stesso Eaton si lancia dalla terza corda e manca il bersaglio, poi Sting lo travolge e chiude con la Scorpion Death Lock in 3 minuti e 59 secondi. Tutti e tre gli sfidanti al titolo hanno vinto le prime sfide dello show! 5.5/10, non mi dispiace vedere in azione Eaton, ma non viene presentato a dovere, la sfida pare più lunga della durata effettiva.
Breve intervista anche a Sting, tutti e tre gli sfidanti più o meno hanno detto le stesse cose, anche se Flair e Sting sono notevolmente più carismatici di Luger. Sting vuole il suo sesto titolo mondiale.

WCW World Heavyweight Title Match: Randy Savage (c) vs. The Giant (w/Jimmy Hart & The Taskmaster)
Un match valido per la cintura mondiale fra due lottatori di punta è sempre apprezzabile a Nitro, anche quando non risulta una sfida epica come dovrebbe. Giant risulta pericoloso e riesce addirittura a connettere con l’Atomic Leg Drop (!!!) su Savage, andando a schienarlo, ma il conteggio viene interrotto da Hulk Hogan, che armato di una sedia lo colpisce, impedendogli di vincere la sfida e la cintura, dando a Giant una vittoria per squalifica dopo 7 minuti e 30 secondi. 6+/10, buon intrattenimento ma un finale pessimo dove sono i ‘buoni’ a risultare scorretti. C’era davvero bisogno di far vedere il gigante a un passo dalla conquista della cintura invece di far vedere Savage preparato? Secondo me no, finora il suo regno non ha avuto il minimo successo meritato, c’è sempre stato Hogan dietro a tutto.

Hulk Hogan continua l’assalto a sfida conclusa, esagerando al punto da essere richiamato da diverse persone, poi assiste Savage ma solo perché vuole una title shot da lui. Macho Man gli ricorda che deve prima battere Ric Flair, poi c’è anche il problema di Lex Luger e Sting, perciò Hogan dovrà aspettare un po’ per ottenere la sua grande opportunità, ma lui è felice di questa sfida quando arriverà. Il pubblico appare felice di questa prospettiva.

Voto finale: 6/10, okay, il Wrestling lottato non è dei migliori e perfino un potenziale grande match fra Ric Flair ed Eddie Guerrero diventa nella norma al punto da non rappresentare nulla di memorabile. I primi tre match servono a lanciare Flair, Luger e Sting, e lo si fa con avversari più che accettabili, mentre Randy Savage contro The Giant è un match che funziona fino a un comportamento ancora una volta pieno di eccessi da parte di Hulk Hogan, che sembra ormai compiere azioni scorrette un po’ troppe volte. La parte di Madusa/Alundra Blayze che getta nel bidone la cintura femminile della WWF è un momento storico nella rivalità fra i due show. Non è tutto perfetto ma lo show si presenta competitivo e pronto a divorare una puntata di Raw di pessimo livello.

Nitro, voto 6; Raw, voto 2. Il punto settimanale va a Raw in una settimana positiva per entrambi gli show.


Nitro 12 – Raw 3

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