Recensione WCW Halloween Havoc 1994
23 ottobre 1994 da Detroit (Michigan)
Durata show: 2:42:52
Nel pieno dell’Hulkamania della WCW, è tempo del confronto “finale”
con Ric Flair in una sfida dove lo sconfitto è costretto al ritiro.
WCW World Television Title Match: Johnny B. Badd (c) vs. The Honky Tonk
Man
Lasciatemi dire che un tempo limite di 10 minuti per una
sfida titolata è una scelta senza senso. Honku Tonk Man non è più portato per
stare sul ring e risulta goffo nell’esecuzione delle mosse. Johnny non fa il
suo migliore match, è una sfida che non dura molto ma risulta insipida. Scadono
i dieci minuti e si ha la sensazione che sia tempo sprecato. 4+/10, noioso,
vuoto, poco interessante.
Honky Tonk Man attacca Johnny, ma lui si difende, poi evitano
di continuare a combattere.
WCW World Tag Team Title Match: Stars And Stripes (Marcus Alexander
Bagwell & The Patriot) (c) vs. Pretty Wonderful (Paul Orndorff & Paul
Roma)
C’è stato un cambio di campioni lontano dagli eventi che
avevo la possibilità di recuperare (credo in uno show televisivo). Comunque
questo è il rematch. Nulla di memorabile, per quanto mi riguarda è appena meglio
della sfida di Fall Brawl, specialmente nelle fasi finali. Bagwell cerca di
chiudere con un Suplex, ma Paul Roma si lancia dalla terza corda con un Flying
Elbow Drop ed è lui a schienarlo dopo 13 minuti e 47 secondi appena si volta
l’arbitro. Nuovi campioni di coppia. 6/10, per buona parte è lento e senza
stimoli, poi si accende ma quando succede arriva la fine della sfida. Il cambio
di titoli precedente è stato quasi inutile vista la breve durata.
Dave Sullivan vs. Kevin
Sullivan
C’è addirittura un filmato che mostra il feud fraterno. Dopo
mesi di match orrendi nei panni di Equalizer, Dave Sullivan ora veste da fan di
Hulk Hogan e come personaggio potrebbe andare bene se rimanesse fuori dal ring,
ma rimane il peggiore lottatore che si sia visto nel 1994. Kevin invece esce
rafforzato dall’aver annientato in pochi minuti Cactus Jack, ritirandolo dalla
WCW. Il match è orrendo, a livelli da essere disgustoso, c’è una parte in cui
Dave Sullivan infila la bandana di Hogan nella bocca di Kevin, ma lui la usa per
distrarlo. Alla fine ma Dave rientra sul ring fuori dopo 5 minuti e 17 secondi
che sembrano durare molto di più. 0/10, se volete farvi del male guardate
questa sfida, a prima vista è inoffensiva ma peggiora presto!
Arn Anderson (w/Col.
Robert Parker & Meng) vs. Dustin Rhodes
La rivalità fra i due lottatori funziona bene, è stata ben
costruita e vederli opposti ha senso. Dustin Rhodes ha messo su qualche chilo,
comincia ad assomigliare nell’aspetto al padre. Questo è sicuramente il match
migliore fra quelli visti finora, c’è tecnica, c’è il racconto di una storia e
lo scontro si fa fisico. La parte finale è buona con schienamenti ripetuti da
parte di entrambi, con Rhodes che riesce ad avere la meglio con un Roll Up.
8-/10, di solito Arn Anderson è una garanzia quando ci sono match di questa
tipologia, Rhodes invece è in un periodo positivo.
WCW United States Heavyweight Title Match: Jim Duggan (c) vs. Steve
Austin
Questa rivalità terribile rischia di affossare Steve Austin
(e lo farà, visto che sarà in WCW ancora per poco). Almeno qui i due si
affrontano in un vero match, e alla fine dei conti non è nemmeno così orrendo
come potrebbe sembrare, almeno da parte di Austin si vede impegno, mentre
Duggan è già più svogliato, limitandosi ai suoi soliti gesti esagerati e ai
cori patriottici. Austin getta il campione oltre alla terza corda e viene
squalificato (una delle regole di quel tempo in WCW) dopo 8 minuti e 2 secondi. 5.5/10, sicuramente è un match che ci si dimentica a breve dopo averlo visto, ma
non c’è nulla di offensivo per gli spettatori e in alcune parti è divertente.
The Guardian Angel vs. Vader (w/ Harley Race)
Questa rivalità pare interminabile, Vader ha vinto
praticamente tutte le tappe che contavano qualcosa, ma non pare abbastanza.
Guardian Angel ormai è al 100% in modalità Big Bossman, usa le manette, si
comporta come il vecchio personaggio, perciò rimane solo il nome nuovo (ma
tanto sarebbe sparito a breve per lasciare posto a Big Bubba). Non è il loro
confronto migliore, ma in un evento del genere risulta sicuramente meglio di
tanta robaccia vista finora. Vader cerca di chiudere dopo una Powerbomb, ma non
è sufficiente per la vittoria. Guardian Angel si distrae a causa di Harley
Race, perciò Vader riesce a connettere con il suo Splash per la vittoria in 8
minuti e 17 secondi. 6/10, un’altra sfida a due stelle per quanto mi riguarda.
Accettabile ma non buona, sa di già vista considerati i loro precedenti. Dopo
questa ennesima vittoria di Vader penso che la rivalità possa ritenersi
conclusa.
Bunkhouse Buck & Terry Funk (w/Col. Robert Parker & Meng) vs.
The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags)
Okay, si ritorna alle sfide senza senso. Capisco che l’evento
è a tema di Halloween, quindi usare una zucca ancora ci sta, ma Terry Funk che
colpisce se stesso con una sedia che vorrebbe dire? Non c’è un filo logico, il
combattimento è “hardcore” (per modo di dire) ma anche pessimo. Alla fine Jerry
Sags connette con un Piledriver su Funk sopra a una zucca e porta alla vittoria
i Nasty Boys dopo 7 minuti e 56 secondi. 2/10, un punto singolo dovuto alla
fisicità della sfida, ma raccomanderei di starne lontano comunque. Con Rhodes
contro Anderson prima e questo match di coppia ora, i War Games non hanno
spinto le squadre a chiudere i conti.
WCW World Heavyweight Title: Hulk Hogan (w/Jimmy Hart) (c) vs. Ric Flair
(w/Sensuous Sherri) [Steel Cage Retirement Match (Special Referee: Mr. T)]
Il match decisivo della rivalità fra Hogan e Flair è questo,
con la stipulazione che lo sconfitto deve abbandonare la federazione, e questo
già la dice lunga su chi sarà a trionfare. Hulk Hogan è aggressivo e combatte
con intensità, al punto da causare problemi a Mr. T, arbitro speciale. La sfida
è tutt’altro che il classico uno contro uno, interviene Sherri, poi Sting per
fermarla, dopo arrivano gli assalitori mascherati, c’è grande caos nel match e
Sherri riesce pure a trovarsi sul ring (gran salto dalla cima della gabbia) per
ostacolare Hogan, che alla fine di tutto riesce comunque a superare ogni
avversità e a chiudere con la combinazione Big Boot più Atomic Leg Drop dopo 19
minuti e 25 secondi. Ric Flair viene costretto al ritiro, ma tanto durerà pochi
mesi. 7.5/10, buona sfida, che eccede con la confusione dall’esterno, l’Hulkster
esagera veramente troppo nel sembrare intoccabile. Però, c’è tutta la storia
dietro alla rivalità che è un punto di forza.
L’assalitore mascherato attacca Hogan dopo la sua vittoria ma
fallisce l’assalto e viene smascherato, la sua identità viene rivelata e si
tratta di… Brother Bruti (Brutus)! Hogan è sorpreso del tradimento da parte del
suo migliore amico. Intervengono anche Sullivan e Earthquake (che qui si fa
chiamare Avalanche). Pestaggio generale ai danni del campione mondiale WCW, poi
arriva Sting ma è troppo tardi per aiutare Hogan.
Segmenti e considerazioni:
- - Si parte con l’inno americano.
- - Lungo filmato riguardante la rivalità fra Hulk Hogan e Ric Flair, la svolta è che stavolta ci sono ben due assalitori mascherati dalla parte di Flair.
- - Promo di Ric Flair e Sensuous Sherri, entrambi euforici in vista della sfida contro Hulk Hogan, sembrano avere un asso nella manica ma il match è dentro la gabbia d’acciaio.
- - Intervista di “Mean” Gene Okerlund a Hulk Hogan, in compagnia del manager Jimmy Hart e di Brother Bruti (Brutus Beefcake). C’è la preoccupazione che Mr. T, l’arbitro speciale del main event, si sia alleato con Ric Flair, ma l’Hulkster non pare teso.
- - Sting, che è fuori dalla card, si presenta in veste elegante, ma non perde più di 10 secondi al microfono.
- - Intervista a Thomas Hearns, un pugile, non so nulla su di lui e non mi sembra un esperto di Wrestling.
- - Eric Bischoff consegna un premio a Muhammad Alì (che in passato ha avuto dei trascorsi ad alta popolarità con il mondo del Wrestling).
Voto finale: 5/10, ci sono due sfide
valide, il main event è un buon Steel Cage match, troppo confusionario nella
seconda parte ma che è in grado di raccontare una storia di astio fra due
leggende, con il passaggio definitivo di Hulk Hogan a uomo di punta della WCW
ai danni di Ric Flair. Anche Arn Anderson contro Dustin Rhodes risulta un match
ben fatto, con un’ottima azione e buone idee. Finalmente la storia
dell’assalitore misterioso ha una conclusione per costruire quello che sulla
carta è un terribile main event per Starrcade ’94. Steve Austin non riesce ad
emergere contro Jim Duggan, c’è Honky Tonk Man, e pare veramente di seguire uno
show di fine anni ’80, che in quel periodo non è di certo una sensazione
piacevole. Lentamente i maggiori lottatori della WCW, ad eccezione di Flair e
Sting, si ritrovano a lasciare spazio a chi ha un nome importante per via del
suo passato. State alla larga dai match dei fratelli Sullivan e dal tag team
match dei Nasty Boys (a meno che non siate grandi fan delle zucche come mosse
finali) È una brutta mutazione a livello qualitativo ed è ancora in corso. I
voti degli eventi stanno andando in discesa e un 1994 iniziato benissimo si
prepara a chiudersi male.
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