giovedì 8 settembre 2016

Recensione Summerslam 1994 (29 agosto 1994)

Summerslam 1994
29 agosto 1994 da Chicago (Illinois)
Durata show: 2:48:36

Tutte le cinture tranne quelle di coppia sono in palio nel quarto pay per view del 1994. Al tavolo di commento ci sono Vince McMahon e Jerry Lawler.

The Headshrinkers (Fatu & Samu) (w/Afa & Captain Lou Albano) vs. The Million Dollar Corporation (Bam Bam Bigelow & Irwin R. Schyster) (w/Ted DiBiase)
Dovevano esserci le cinture in palio, ma c’è un problema: la notte precedente Diesel e Shawn Michaels hanno sconfitto gli Headshrinkers, togliendo dunque a questa sfida l’unica ragione d’interesse. Il match per fortuna non è così orrendo, Fatu e Samu combattono bene, gli avversari decisamente meno. Afa interviene e colpisce Bam Bam Bigelow, causando la vittoria per squalifica alla Million Dollar Corporation dopo 6 minuti e 45 secondi. 5.5/10, nulla di davvero interessante, per fortuna dura poco ed è abbastanza innocuo.

WWF World Women's Title Match: Alundra Blayze (c) vs. Bull Nakano (w/Luna Vachon)
Non c’era molta selezione per i match femminili nel 1994, perciò l’arrivo di Nakano è stato fondamentale a provare a dare vigore a una categoria inutilizzata. Si tratta di un buon match, nulla di eccezionale visto con gli occhi dei giorni nostri ma che ai tempi poteva essere rivoluzionario e influenzare nuove generazioni di lottatrici. Ci sono mosse interessanti e la conclusione arriva con un German Suplex di Alundra, che riesce a mantenere la cintura femminile ancora una volta in 8 minuti e 10 secondi. 7+/10, sfida più che accettabile, con una buona prestazione della sfidante. Purtroppo il pubblico pare avere zero interesse per il Wrestling femminile e intona cori ‘USA-USA’ durante la sfida.

WWF Intercontinental Title Match: Diesel (w/Shawn Michaels) (c) vs. Razor Ramon (w/Walter Payton)
Payton era un giocatore di Football, è uno sport di cui non conosco nessuno e quando ci sono questi ospiti non posso parlarne in modo approfondito perché finirei per leggervi informazioni che potete trovare da Wikipedia, perciò mi limito a parlare del match. Chiaramente i due lottatori ancora una volta danno prova di combattere bene come avversari, è ironico perché in futuro saranno i due Outsiders in WCW, ma qui la sfida è accesa e piuttosto divertente, con i due esterni che non rimangono a guardare ma intervengono più volte. Payton fa la parte eroica in cui riesce a fermare le aggressioni da parte di Shawn Michaels. Tuttavia Diesel riesce a bloccare Ramon e HBK connette con il suo Superkick, ma lui si abbassa ed è Diesel a venire colpito. Il Bad Guy se ne approfitta e va a schienarlo dopo 13 minuti e 55 secondi per tornare campione intercontinentale. Il pubblico festeggia la vittoria di Razor Ramon. 8-/10, grande atmosfera per un match che dà parecchie soddisfazioni, la fine del regno di Diesel arriva con l’interferenza sbagliata di Shawn Michaels e si può essere certi che ci saranno delle conseguenze fra i due!

Lex Luger vs. Tatanka
Il match è guidato dalla storia del possibile ingaggio di Lex Luger da parte di Ted DiBiase, il pubblico delle arene comunque è sempre stato dalla parte del Made in USA e anche nella sfida lo supporta. Dopo qualche minuto di un match pessimo fatto solo di prese e pugni, interviene il Million Dollar Man a mostrare i suoi dollari a Luger (e vi dirò che questa scena si è ripetuta ogni settimana a Raw), la parte interessante è che Tatanka se ne approfitta per connettere con un Roll-up e andare a schienare il Made in USA dopo 6 minuti. 5-/10, un match di scarso valore dove la sorpresa finale lo rende comunque interessante, mostrando appunto quello che già era ovvio, cioè che Lex Luger non si è venduto a DiBiase, ma c’è di più…
A sfida conclusa, Tatanka svela la sua alleanza, è lui ad attaccare Luger e il Million Dollar Man è soddisfatto, perciò è stato lui a vendersi per denaro. Non è proprio quello che ci si aspetterebbe da un nativo americano, ma questa è la svolta a sorpresa della storia e vale come ‘Summerslam moment’ per quanto mi riguarda. Alla fine Luger si ritrova alcuni dollari nella bocca e rimane disteso al centro del ring, sofferente.

Jeff Jarrett vs. Mabel (w/Oscar)
Mi aspettavo di peggio da un match con Mabel sul ring, invece la sfida è gestita da Jeff Jarrett e questo è decisamente positivo visto il miglioramento qualitativo del lottatore nel corso dell’anno. Mabel usa la forza per cercare di vincere, Jarrett sfrutta l’astuzia. Double J sfrutta una caduta a vuoto dell’avversario per andare a schienarlo dopo 5 minuti e 45 secondi. 5+/10, il match più breve dell’evento, non risulta problematico da seguire. Il boato del pubblico a favore di Mabel è tremendo, ma cerco di non pensarci, considerato che proprio per l’interesse nei suoi confronti l’anno seguente diventerà uno fra i lottatori di punta.

WWF World Heavyweight Title: Bret Hart (c) vs. Owen Hart [Steel Cage Match]
Quando si parla di match a 5 stelle, il requisito è abbiano qualcosa che manca a tutte le altre sfide. Per quanto mi riguarda, si tratta di atmosfera, qualità del match e anche capacità di raccontare una storia. Non riesco a vedere in un match ultra tecnico la sfida perfetta se non c’è dietro la volontà di lasciare qualcosa fuori dalla semplice qualità. Bret contro Owen a Wrestlemania X era un match a 5 stelle per i miei criteri, eppure potrei dire che se dovessi scegliere la sfida migliore dell’evento direi Shawn Michaels contro Razor Ramon nel primo Ladder match.
Non dare a Bret contro Owen il main event è quasi un atto criminale nei confronti del Wrestling. Tornando a questo Steel Cage match, qui si rasenta la perfezione. Oltre 30 minuti di battaglia e veramente pochi tempi morti, c’è qualche fase in cui i due lottatori riprendono fiato, ma generalmente tende a essere combattuto dall’inizio alla fine. Per essere un buon match nella gabbia i lottatori devono aggiungere parte del loro repertorio e non possono limitarsi a usare la struttura. Qui ci sono tutte le manovre caratteristiche dei fratelli Hart, entrambi connettono la Sharpshooter in momenti diversi della sfida, ma c’è anche la volontà di innovare lo Steel Cage match con manovre che sfruttano la gabbia come mai si era visto prima di quel momento. C’è un Superplex dall’alto che è stato d’esempio per molte sfide seguenti nella storia. Ci sono inoltre tanti tentativi di evasione e in uno di questi è Owen Hart ad approfittarsene per uscire, ma Bret lo raggiunge e gli blocca un piede nella cella, impedendogli di cadere di sotto, così è lui a liberarsi dopo 32 minuti e 17 secondi. Uno spettacolo anche nel modo di concludersi. 10/10, qui viene scritta la storia, è già il secondo match a 5 stelle dei fratelli Hart nel 1994. La più grande occasione della carriera di Owen non vede coronare il suo sogno (aspettate di leggere chi toglierà la cintura a Bret Hart per rimanere delusi), ma risulta comunque un match leggendario. C’è tutto quello che lo rende epico, compresa una storia che prosegue anche oltre la sfida. Come è successo tante volte, il miglior match di Summerslam non è il main event.
Dopo il match, Jim Neidhart aggredisce a tradimento British Bulldog e sua moglie, gettandoli oltre la transenna, poi insieme a Owen Hart si vendica di Bret, gettandolo di nuovo nella gabbia. British Bulldog non sta a guardare e decide di entrare in azione, salvando Bret per scacciare gli avversari.

The Undertaker (w/Paul Bearer) vs. The Fake Undertaker (w/Ted DiBiase)
L’attesa per il confronto era sicuramente elevata, non è mai stato fatto un accenno che l’Undertaker di DiBiase fosse falso, e non penso che buona parte del pubblico riuscisse a notare che si tratta di una persona diversa (Brian Lee è il nome del wrestler se siete interessati, che tornerà anni dopo come Chainz, ma la parte interessante è che è realmente cugino di Undertaker). È il potere dell’urna contro il potere del denaro. Il ritorno del Deadman (che per la prima volta può davvero essere chiamato così) lo porta a un cambiamento di veste, il periodo con i guanti e gli stivali viola, è anche uno fra gli ingressi più spettacolari per lui. La sfida è equilibrata ma breve, purtroppo si tratta di un match brutto, che non regge le aspettative. Undertaker per vincere deve eseguire addirittura tre Tombstone Piledriver, arrivando poi a schienare il Fake Undertaker dopo 8 minuti e 57 secondi. 4/10, è difficile trovare qualcosa di buono nella sfida, la consolazione è che questo è l’atto finale del falso Undertaker, che sparisce completamente dalle scene vista la delusione per questo match che doveva lasciare il segno. Non è orrendo ai livelli del Casket match con Yokozuna di Royal Rumble ’94, ma è pur sempre un match terribile che rovina un momento che doveva passare alla storia. E da quel momento il personaggio di Undertaker diventa iconico perché passa dal ‘vecchio’ becchino al Deadman immortale.

Segmenti e considerazioni:
  • -          L’apertura avviene con l’ingresso di “Macho Man” Randy Savage, che non si aggiunge al tavolo di commento. Purtroppo questa è la sua ultima apparizione in pay per view, non resisterà fino a Survivor Series.
  • -          Nuovo segmento di Leslie Nielsen alla ricerca di Undertaker, pensa di averlo trovato e invece non è lui, ricominciando la ricerca. Comicità ai minimi livelli come quelli precedenti visti a Raw.
  • -          Intervista ai nuovi campioni di coppia Diesel e Shawn Michaels, con il campione intercontinentale che sa di dover affrontare Razor Ramon ma è pronto.
  • -          Lex Luger e Tatanka arrivano a confronto prima della loro sfida, viene svelato il risultato del sondaggio posto al pubblico nelle settimane precedenti e il 54% ritiene che Luger si sia venduto a DiBiase, perciò il nativo americano sfrutta questa informazione per accusarlo. Lui come sempre rimane ambiguo, non dice mai un ‘no’ decisivo.
  • -          Altro tentativo di Leslie Nielsen di trovare Undertaker, si vede la sagoma dietro di lui ma non c’è.
  • -          Lungo filmato che ricapitola l’intera rivalità fra Bret e Owen Hart che è iniziata a Survivor Series 1993, dura ormai da quasi un anno. Poi vengono intervistati i loro genitori, mentre Jerry Lawler trova un irriconoscibile British Bulldog con i capelli lunghi e gli occhiali fra il pubblico. Poi si passa a un’intervista a Bret Hart dove dice che questa rivalità deve concludersi qui, ci sarà un vincitore e uno sconfitto.
  • -          Un altro filmato immenso racconta la storia di Undertaker da quando viene posto nella bara da Yokozuna all’arrivo del falso Undertaker, corrotto da DiBiase, e l’intervento di Paul Bearer, pronto a ‘resuscitare’ il vero Undertaker.
  • -          In chiusura di evento, c’è un altro pessimo segmento con Leslie Nielsen. Per fortuna Undertaker è tornato e non ci saranno altre vignette del genere, è comicità fuori luogo che va bene in un film ma non nel mondo del Wrestling.



Voto finale: 7.5/10, una buona edizione di Summerslam 1994, anche se c’è una singola sfida che lo rende così positivo, il confronto fra Bret e Owen Hart nella gabbia d’acciaio. Quasi un’ora del pay per view è presa da questa sfida, fra preparazione, ingressi, match e conclusione. L’altra grande attrazione, lo scontro fra i due Undertaker, ha una buona scena scenica ma è un match fra i più orrendi, che per fortuna non dura nemmeno dieci minuti altrimenti avrebbe rovinato l’evento. Ci sono diversi momenti da ricordare, da Razor Ramon che diventa per la seconda volta campione intercontinentale al clamoroso passaggio di Tatanka al servizio di Ted DiBiase. Proprio il Million Dollar Man è uno fra i grandi protagonisti di Summerslam e della sua costruzione, riporta la figura del manager multifunzionale sullo schermo lontano dall’era gimmick dove era una consuetudine (anche se in realtà in WCW Robert Parker fa lo stesso). In conclusione è un buon evento, ci sono diversi errori e guardando i voti è facile pensare che match come Mabel contro Jeff Jarrett e la sfida d’apertura fossero evitabili per far spazio a Shawn Michaels, ma il roster era quello e almeno per la maggior parte Summerslam emerge bene, continuando la striscia positiva di eventi validi della WWE nel ’94 (ad esclusione di Royal Rumble).

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