venerdì 2 settembre 2016

WCW Spring Stampede (17 aprile 1994)

WCW Spring Stampede 1994
17 aprile 1994 da Rosemont (Illinois)
Durata show: 2:49:53

Devo ammettere che attendevo da parecchio tempo di vedere questo evento, considerato che ha la fama che ha ottenuto di uno fra i migliori di sempre della WCW. Perciò, lo seguo con ancora più curiosità del solito per dare il mio parere.
Si parte con l’inno americano, che non porta via molto tempo e sembra rendere contento il pubblico.

Diamond Dallas Page (w/Diamond Doll) vs. Johnny B. Badd
Il match d’apertura non svolge bene il ruolo di riscaldare la folla, un po’ per colpa di DDP che non pare ancora abile a gestire i suoi tempi. Johnny si lancia con un Sunset Flip dalla terza corda e va a schienare l’avversario in 5 minuti e 54 secondi. 5-/10, c’è un buon volo durante la sfida di Johnny, ma i minuti non vengono sfruttati al meglio.

WCW World Television Title Match: Lord Steven Regal (w/Sir William) (c) vs. Flyin' Brian
Non ho ancora capito perché i match più lunghi sono quasi sempre quelli di Regal, forse perché è un buon lottatore tecnico che sa allungare le sfide senza renderle troppo pesanti. Brian Pillman di certo non è nel suo tipo di match ideale, ha dato il meglio in sfide più brevi dove poteva sfruttare le corde, ma qui si ritrova limitato dalle regole tradizionaliste. Posso dire che a differenza di altre sfide spinte sull’orlo del limite di tempo qui i 15 minuti non risultano pesanti e ogni tanto il match si accende. L’ultimo minuto però non è gestito bene perché non c’è mai la sensazione che Brian sia vicino alla chiusura, se non proprio alla fine quando ormai era a corto di tempo. Finale per tempo limite dopo 15 minuti, Regal mantiene ancora una volta la cintura televisiva. 6+/10, se Pillman non è a suo agio in una sfida ultra tecnica, Regal invece migliora sempre di più nella gestione dei tempi, dimostrando di essere uno fra i wrestler più abili nelle sfide longeve. Non si può parlare di una grande sfida, ma almeno risulta guardabile.

WCW World Tag Team Title: The Nasty Boys (Brian Knobbs & Jerry Sags) (c) vs. Cactus Jack & Maxx Payne [Chicago Street Fight]
Un match di ottimo livello con un solo difetto: la regia pessima. Capisco le ragioni della divisione dell’azione in due frammenti separati, visto che a un certo punto è come avere due sfide 1 contro 1, ma mettere due quadrati piccoli non aiuta a seguire l’azione e anzi i momenti più intensi si perdono facilmente a causa delle dimensioni ridotte dei riquadri. Per me questo è grave perché se sento la folla esultare ma non riesco a vedere cos’è successo allora non posso dire “spettacolare”. Lo Street Fight match è adatto ai due team, i Nasty Boys e Maxx Payne non hanno particolari abilità fuori dal fare buone risse, perciò qui si sfrutta una stipulazione adatta a tutti, con Cactus Jack che come sempre subisce colpi durissimi (indossando una veste bianca che ricorda molto quella del futuro Mankind). Jack cade giù dalla rampa (in WCW si usa quella rialzata da terra) e Jerry Sags lo colpisce con una pala alla testa prima di schienarlo a 8 minuti e 58 secondi. 8/10, è strano vedere un match Hardcore in una federazione con mille regole tradizionaliste dove perfino i salti dalle corde sono visti di cattivo occhio. Eppure funziona bene, Cactus Jack come sempre è più che disponibile a subire colpi durissimi pur di migliorare la qualità della sfida. L’uso dei tavoli è un buon esempio su come sarà sfruttato l’Hardcore negli anni seguenti.

WCW United States Heavyweight Title Match: Steve Austin (w/Col. Robert Parker) (c) vs. The Great Muta
Great Muta (conosciuto anche come Keiji Muto) è un’icona giapponese, con una pittura facciale leggendaria. A fine anni ’80 e inizio ’90 ha disputato alcuni match di valore contro Sting e Ric Flair in NWA/WCW. Quindi per Steve Austin questa è l’opportunità di confrontarsi con una leggenda giapponese! Detto questo, il match è lento per la maggior parte ma non per questo brutto. Tante prese articolari, l’unica veramente sgradevole è una Abdominal Stretch di Austin che dura per troppo tempo. Nella parte finale il piano fisico prende il sopravvento, Muta ci dà dentro con il suo repertorio e accende la folla che era rimasta in silenzio per tutta la sfida. Purtroppo, arriva un finale tipico della WCW dell’era “vietato volare, vietato uscire all’esterno”. Muta getta Austin oltre la terza corda e viene squalificato dopo 16 minuti e 30 secondi proprio mentre la sfida era nel suo momento migliore, quindi il lottatore mantiene la cintura americana mentre Great Muta ne esce sicuramente meglio come prestazione. 7.5/10, il match mi ha colpito in ogni sua fase, anche nei momenti di lentezza generale, qui Steve Austin non sa ancora come coinvolgere la folla ma è abile sul piano tecnico. Non si direbbe che nel giro di due anni avrebbe fatto impazzire le arene, tuttavia si riconosce già la classe di chi sa fare un buon match contro un veterano. Muta invece ha dosato al minimo l’azione, non è facile riconoscerlo dopo averlo visto in passato con ritmi decisamente diversi.

WCW International World Heavyweight Title Match: Rick Rude (c) vs. Sting
Siamo vicini alla fase finale di una cintura che non aveva ragione di continuare ad esistere. Sto parlando di quella che era la cintura mondiale NWA, che con l’uscita dal circuito è stata ‘trasformata’ in una cintura internazionale di livello mondiale pur senza esserlo. L’unificazione a questo punto si stava avvicinando ed era tempo di vedere chi fra Rick Rude e Sting sarebbe giunto in possesso del titolo. Rude purtroppo non ha delle ottime fasi nella sfida, infatti questo è uno dei suoi ultimi match prima del ritiro (avvenuto proprio contro Sting in un I Quit match). La reazione dello sfidante è ottima e riesce a prendere vantaggio. Il finale vede l’arbitro cadere a terra, Harley Race intervenire per aiutare Rude (con Vader di mezzo come elemento di disturbo) ma per errore colpisce il campione e Sting se ne approfitta e va a chiudere con uno schienamento dopo 13 minuti e 9 secondi, conquistando la cintura. 6.5/10, un classico mancato, sicuramente la pessima forma fisica di Rick Rude ha impedito alla sfida di guadagnare il giusto ritmo, mentre Sting è stato ottimo e ha contribuito in alcune fasi. Il finale toglie un po’ di valore al cambio di titolo, mettendola sul piano personale fra Rude, Vader e Race. Il seguito della storia per il titolo è che Rude riuscirà poi a conquistarla di nuovo, ma gli verrà tolta per via di un finale sporco e sarà contesa nel prossimo pay per view.

Bunkhouse Buck (w/Col. Robert Parker) vs. Dustin Rhodes [Bunkhouse Match]
Non mi aspettavo un match così brutale, almeno non dopo la sfida dei Nasty Boys! Dustin Rhodes comincia a sanguinare in maniera eccessiva, la sfida è molto intensa e i due lottatori combattono con uno stile ormai inusuale negli anni ’90 ma che era alla base di tanti match del passato (basterebbe pensare a Terry Funk). Valgono le armi e c’è pure l’uso di una polvere. Nel finale il manager passa a Buck un tirapugni e lui lo usa per sconfiggere Rhodes in 14 minuti e 18 secondi. 7+/10, un’altra sfida che emerge bene, forse in modo inaspettato, entrambi sembrano combattere bene con regole che permettono di tutto. Purtroppo viene facile paragonarlo al Chicago Street Fight match che è di qualità superiore rispetto a questo.

The Boss vs. Vader (w/Harley Race)
È stupendo vedere due Big Men che mostrano valide doti atletiche, il match è ben gestito e stando sotto ai dieci minuti permette ai due di consumare tutte le energie senza rimanere a corto di fiato. Nel finale Vader è il solito mostro, prima si getta con un tuffo dalla seconda corda, ma non è sufficiente e quindi chiude con un Moonsault dalla terza corda in 9 minuti e 18 secondi. Impressionante vederlo eseguire da un wrestler della sua stazza. 8-/10, Vader è una forza della natura, anche dopo aver perso la cintura WCW è rimasto il lottatore più pericoloso della federazione.

WCW World Heavyweight Title Match: Ric Flair (c) vs. Ricky Steamboat
In passato Flair e Steamboat hanno tirato fuori tre leggendari match in NWA, uno più epico dell’altro (anche se quello di Chi Town Rumble ’89 è il più noto anche per via di un finale ben riuscito). Quindi, vi posso solo dire… recuperateli se amate le sfide intense che lasciano segni nella storia. Qui nel ’94 è difficile ripetere le magie del 1989, ma sono pur sempre due fra i migliori wrestler a disposizione della WCW. E il match è decisamente combattuto, dopo i primi dieci minuti che sono lenti, il ritmo si alza, con alcune fasi combattute all’esterno del ring. Steamboat va a chiudere con uno schienamento a ponte e pensa di aver vinto, ma interviene il commissioner Bockwinkle a decretare un pareggio per doppio schienamento dopo 32 minuti e 20 secondi, dando poi spiegazioni sulla decisione al tavolo di commento. 9/10, alto livello qualitativo per una sfida importante, con un’altra grande prestazione di due fra i migliori wrestler di sempre. Il finale è chiaramente un punto negativo perché è tremendo vedere come un doppio schienamento una chiusura a ponte, però è ancora accettabile dopo quanto si è visto per l’intero match.

Segmenti e considerazioni:
  • -          Jesse Ventura è ospite dello show e spende due parole sull’interesse per il main event dell’evento.
  • -          Intervista a Bunkhouse Buck, insieme al manager Robert Parker, pronto a combattere Dustin Rhodes. Meno di due minuti di intervista che risultano pesanti, togliete il microfono a questo lottatore!
  • -          Intervista a Dustin Rhodes, che invece a differenza dell’avversario è abile al microfono e parla con l’accento del sud tipico anche del padre. Il concetto è sempre lo stesso, la sfida fra lui e Buck.
  • -          Rick Rude è furioso per il finale del suo match e sferra pugni contro l’armadio nel backstage, poi se la prende con Vader e gli altri lottatori dello spogliatoio intervengono per separarli.
  • -          The Boss non accetta la sconfitta e aggredisce Harley Race, perciò interviene il commissioner Bockwinkle, che è deluso dal suo comportamento e gli dice che da quel momento lui non è più The Boss. Infatti il lottatore passerà a chiamarsi The Guardian Angel, che è un nome decisamente peggiore, e poi Big Bubba.



Voto finale: 8.5/10, sicuramente uno fra gli eventi meglio riusciti della WCW. Solo due sfide sono ‘leggendarie’ (un po’ come Wrestlemania X con il Ladder match e Bret vs Owen Hart), ma in generale la sensazione è che sia un evento riuscito, dove la maggior parte dei match sono godibili e la WCW pare muoversi in una buona direzione. Ric Flair vs Ricky Steamboat si aggiunge ai loro classici, ancora una volta dimostrano di poter resistere per trenta minuti senza mai annoiare. Il tag team match con le regole della Chicago Street Fight funziona bene, e si abbina bene con il seguente Bunkhouse match. Due sfide atipiche per la WCW che è ancora in piena fase sperimentale nel corso del 1994 prima di iniziare il suo periodo di maggiore popolarità con il seguente acquisto, ma di questo ne parlerò al momento adatto.

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