venerdì 16 settembre 2016

WCW Bash at the Beach 1994

Recensione WCW Bash at the Beach 1994
17 luglio 1994 da Orlando (Florida)
Durata show: 2:43:42

Questo è il famoso show dove si disputa il primo match di Hulk Hogan in WCW, e si tratta della sfida valida per la cintura mondiale WCW contro Ric Flair, che ha sconfitto Sting a Clash of the Champions 27 (leggete prima quella recensione).

WCW World Television Title Match: Lord Steven Regal (c) vs. Johnny B. Badd
Una buona sfida d’apertura, con Regal che ancora una volta è abile a gestirla. I coriandoli sul ring e sui due lottatori sono una distrazione, ma il match è tecnico e senza momenti di lentezza. Nel finale Regal cerca di vincere con l’aiuto del manager Sir William, ma l’arbitro se ne accorge e scalcia via il conteggio, Johnny prova a chiudere ma è comunque Regal a chiudere con un Roll-up e mantenere la cintura televisiva dopo 10 minuti e 40 secondi. 7/10, il match adatto per aprire l’evento, dalla durata adatta per lasciare il segno senza stancare.

The Guardian Angel vs. Vader (w/Harley Race)
Non mi dispiace lo scontro fra i due lottatori di grossa stazza, con Vader che connette sia con un Sunset Flip all’esterno e con un Moonsault, non proprio quello che ci si aspetterebbe da uno della sua taglia, ma lui era un caso raro vista l’abilità atletica. Big Bossman ormai era diventato Guardian Angel, eppure questo è il match del ripensamento, perché il lottatore vede uno sfollagente e si prepara a usarlo, facendosi squalificare dopo 7 minuti e 58 secondi (per l’intenzione più che per l’uso). In pratica, anche la personalità del Guardian Angel viene gettata via quasi subito. 6/10, pessima conclusione per un match che con qualche minuto in più e un finale decente sarebbe stato migliore.

Arn Anderson & Dustin Rhodes vs. Bunkhouse Buck & Terry Funk (w/Col. Robert Parker)
Il match viene preceduto da un lungo riassunto sulla rivalità. Arn Anderson offre di sua iniziativa aiuto a Dustin Rhodes e durante il match si prende dei momenti eroici. Peccato che si trattasse di una copertura, infatti in chiusura connette con una DDT sul proprio compagno, permettendo a Terry Funk di schienarlo dopo 11 minuti e 15 secondi. 5+/10, il potenziale era valido, purtroppo rispetto ai match precedenti della rivalità questo manca un po’ di mordente. La terza conclusione sporca su tre sfide non è un buon segnale, manca ancora un match dalla chiusura regolare. Il tradimento di Arn Anderson non ha un grande impatto.
Dopo il match, Anderson collabora con i suoi ‘rivali’ per rompere un braccio a Rhodes.

WCW United States Heavyweight Title Match: Steve Austin (c) vs. Ricky Steamboat
Il regno da campione di Steve Austin continua con un altro match di ottimo livello contro uno fra i migliori lottatori a livello di qualità dei match. Austin contro Steamboat è quasi un classico, i loro stili non sono al 100% compatibili, ma ne esce una sfida di ottimo livello in ogni caso. La parte migliore del match è un po’ prima della chiusura, con i lottatori che si riversano a vicenda delle Tombstone Piledriver. Austin si fa squalificare per l’uso scorretto delle corde, ma Steamboat fa proseguire la sfida e il campione è in grado di chiudere con un Roll-up dopo 20 minuti e 6 secondi per mantenere la cintura. 8+/10, sono questi i match che realmente tenevano in considerazione la WCW come nemica storica della WWE, grazie al tradizionalismo senza bisogno di particolari sorprese per accendere una sfida. Steve Austin è stato abilissimo, provocando l’avversario e rendendosi degno di chiudere ancora una volta a suo favore. Non è ancora l’atto finale della loro rivalità.

WCW World Tag Team Title Match: Cactus Jack & Kevin Sullivan (w/Dave Sullivan) (c) vs. Pretty Wonderful (Paul Orndorff & Paul Roma)
Un match sulla carta promettente ma che risulta pessimo ed eccessivamente lungo. Cactus Jack e Paul Orndorff sono sicuramente i due migliori lottatori della contesa, mentre gli altri due sembrano rallentarla in ogni occasione possibile. Non risulta un buon match, che se fosse durato 10 minuti in meno magari sarebbe stato accettabile. Arriva la Double Arm DDT di Cactus Jack, ma l’arbitro è distratto e se ne approfittano i rivali, con Orndorff che va a chiudere in modo caotico (d’altronde è il quinto match su cinque ad avere un finale confusionario) per lo schienamento dopo 20 minuti e 11 secondi che pesano come se fosse durato un’ora. 4.5/10, dimenticatevi la psicologia del match, sono 20 minuti di pugni e prese statiche. Si poteva fare molto meglio, ma questa è la fine del breve regno titolato di Cactus Jack, che nel giro di pochi mesi avrebbe lasciato la WCW.

WCW World Heavyweight Title Match: Ric Flair (w/Sensuous Sherri) (c) vs. Hulk Hogan (w/Jimmy Hart)
Questo è uno fra i match più importanti della storia della WCW perché segna l’inizio di un’era che durerà per anni e, forse, sarà anche l’inizio della fine per la federazione. L’ingaggio di Hulk Hogan ha portato popolarità e prestigio, ma allo stesso tempo ha permesso al lottatore di deciderne le sorti, spingendo sull’ingaggiare certe persone e rilasciarne altre. Tanti hanno pagato quel prezzo e due fra questi, Mick Foley e Steve Austin, sono diventati i simboli della federazione rivale. Dare a un lottatore appena ingaggiato un primo match valido per la cintura mondiale è eccessivo, questo purtroppo è un dato di fatto.
Ma tornando a questo match, che viene presentato come ‘il più importante di sempre’, non c’è nulla di male sulla prestazione di Hulk Hogan, che è accompagnato da Mr. T. e fin dall’inizio della sfida combatte da favorito, con Ric Flair perfetto nel ruolo dell’heel scorretto che cerca di tutto per vincere. Ci sono delle belle fasi, decisamente classiche, che vedono l’intervento di Sherri, compreso un suo Diving Splash dalla terza corda. Flair le prova tutte, il tirapugni e la Figure Four Leg Lock, ma Hogan riesce sempre a liberarsi ed è lui a chiudere con un Big Boot, seguito dall’Atomic Leg Drop per la vittoria dopo 21 minuti e 50 secondi. 8-/10, non è quel match leggendario che la WCW avrebbe voluto, ma è una sfida comunque buona, che segna la fine dell’era di Ric Flair e l’inizio dell’Hulkamania in WCW. Vantaggi e svantaggi appartengono al periodo seguente, non a questo match che invece regala un confronto classico fra due lottatori che mai si erano trovati contro in un grande evento. Per Hogan debuttare sul ring e conquistare il suo sesto titolo mondiale pare quasi una prassi, vista l’importanza del lottatore.

Segmenti e considerazioni:
  • -          Si parte con un video che racconta il debutto di Hulk Hogan in WCW e la sua rivalità con Ric Flair.
  • -          Antonio Inoki è ospite dell’evento e riceve un premio da Mean Gene Okerlund, ma Steven Regal interrompe la cerimonia e arriva quasi a scontrarsi con Inoki ma viene tenuto a distanza.
  • -          Intervista a Ric Flair e Sherri, che minacciano Hulk Hogan di non avere alcuna possibilità di battere il Nature Boy.
  • -          Festa per il trio di Bunkhouse Buck, Terry Funk e Arn Anderson, che festeggiano con dello spumante.
  • -          In chiusura, Hulk Hogan e Jimmy Hart festeggiano con Jim Duggan e Mean Gene intervista il nuovo WCW World Champion. Hogan dice di essere l’unico campione mondiale in circolazione (zero rispetto per Bret Hart, campione mondiale WWF) e festeggia il suo nuovo titolo.



Voto finale: 7/10, è difficile dare un voto all’evento. La sua importanza è innegabile, così come è facile considerarlo l’inizio di un’epoca di cambiamenti per una federazione che aveva appena trovato la strada giusta nei mesi precedenti. Eppure, guardandolo per quello che offre, cioè buoni match e un main event che pur non essendo iconico evita di deludere, allora risulta ancora nella lista dei buoni eventi WCW del 1994. Non condivido la scelta di mandare subito Hulk Hogan contro il lottatore che si è preso carico della federazione negli ultimi due anni, facendo passare Ric Flair per scorretto e immeritevole della cintura mondiale. Sting non è presente all’evento a causa di un infortunio, mentre il roster comincia a cambiare (si intravede già Jim Duggan nel finale). Steve Austin contro Ricky Steamboat è la ragione principale per vedere questo evento, e alla fine dei conti Hulk Hogan contro Ric Flair è più che sufficiente, perciò mi sento di promuovere Bash at the Beach 1994.

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