lunedì 31 ottobre 2016

Recensione In Your House (14 maggio 1995)

Recensione In Your House
14 maggio 1995 da Syracuse (New York)
Durata show: 1:40:14

Questo è il primo In Your House della federazione, rappresenta una novità interessante perché da qui fino al termine dell’anno i pay per view diventano mensili, con gli IYH di durata minore rispetto agli eventi maggiore, cominciando una distinzione che pure nel periodo degli eventi tutti di tre ore è poi rimasta un classico. Più soldi in arrivo per la federazione con una cadenza mensile, e a quanto pare si è trattato di un’idea valida, la WCW aveva espanso il numero di pay per view già da anni e continuava ad aggiungerne sempre di più. Al tavolo di commento insieme a Vince McMahon c’è Dok Hendrix, che sarebbe Michael Hayes dei Freebirds, non proprio un commentatore di ruolo ma era abituato alle interviste nel backstage.
Si parte con una breve intervista a Bret Hart, pronto ad affrontare due sfide nella stessa sera, con l’obiettivo di sconfiggere Jerry “The King” Lawler.

Bret Hart vs. Hakushi (w/Shinja)
Hakushi è stato sicuramente uno di quei lottatori che potevano lasciare il segno, non penso che avere il corpo pieno di simboli potesse aiutarlo, ma la sua presenza atletica era evidente. Qui con Bret Hart l’intento è quello di creare qualcosa di vivace, una sfida buona senza bisogno di una grande storia dietro (e la storia era terribile, Hitman accusato di razzismo contro i giapponesi da Lawler). La parte che funziona bene è vedere Hart in difficoltà contro un avversario ancora imbattuto che sembra sul punto di avere la meglio su di lui. Hakushi prova a chiudere con un German Suplex ma Hart riesce a riversarlo per un Roll-up vincente in 14 minuti e 39 secondi. 8/10, una spettacolo doveva essere e lo è stato, è sicuramente il massimo che poteva uscire dalla sfida. La sconfitta non fa male ad Hakushi, ma nemmeno la vittoria aiuta troppo Bret, il cui obiettivo rimane Lawler.

Zona backstage, intervistatori che parlano e sponsorizzano la linea telefonica a pagamento mentre Jerry Lawler non è felice della vittoria di Bret Hart e dovrà affrontarlo più tardi.

Jeff Jarrett & The Roadie vs. Razor Ramon [Handicap match]
Situazione difficile per il Bad Guy, che si trova da solo contro due avversari, ma Roadie è ancora inesperto (al primo match ufficiale) e quindi commette errori, spesso causando problemi a Jeff Jarrett. Nel finale Ramon arriva a connettere con il Razor’s Edge e si prende una vittoria netta in 12 minuti e 40 secondi. 6.5/10, la storia raccontata è buona e il match funziona almeno in parte, la sconfitta del campione intercontinentale permette di continuare la rivalità con Razor Ramon.
A sfida conclusa, si passa 2 contro 1, ma interviene Aldo Montoya, che invece di essere d’aiuto subisce un pestaggio. Allora debutta Savio Vega, che si schiera con Razor Ramon e respinge i suoi avversari.

Continua il piano ‘pubblicitario’ con la presentazione di una t-shirt di Bret Hart che lui nemmeno indossa.

King Of The Ring 1995 Qualifying Match: Adam Bomb vs. Mabel (w/Mo)
La fine di Adam Bomb come lo conosciamo, qui viene distrutto a tempo record da Mabel in rampa di lancio dopo aver voltato le spalle al pubblico. Arriva una Powerbomb e lo schienamento su Bomb dopo 1 minuto e 53 secondi. Squash, purtroppo il successo di Mabel arriva perché è uno di quei lottatori che la gente delle arene tifava senza alcuna ragione per preferirlo ad altri migliori di lui, e chiaramente la mancanza di tifo fa pensare che i fan fossero furiosi (invece erano disinteressati). Il pubblico di New York trova il modo di farsi sentire, ma solo per qualche secondo. Lanciare Mabel era un errore ma l’avrebbero fatto comunque. Questo era il giusto aperitivo per preparare il peggiore pay per view della federazione come valutazioni sul web nella storia del Wrestling il mese dopo!

Razor Ramon spiega di conoscere Savio Vega che lo ha salvato e lui parla in spagnolo. Quello che non viene detto è che si tratta di Kwang, che lottava da heel in federazione con sopra una maschera.

WWF World Tag Team Title Match: Camp Cornette (Owen Hart & Yokozuna) (w/Jim Cornette & Mr. Fuji) (c) vs. The Smoking Gunns (Bart Gunn & Billy Gunn)
Associare Yokozuna a Owen Hart si è rivelata una valida mossa, considerato che poteva disputare solo pochi minuti sul ring, visti i problemi fisici. Purtroppo non è il migliore dei match per la breve durata, ma le parti con Billy Gunn e Owen Hart sono le migliori e risultano valide. Yokozuna stende Bart Gunn con un Legdrop in corsa e lo lascia a Owen, che chiude con uno schienamento in 5 minuti e 44 secondi. 6+/10, troppo breve, comunque godibile per lo svolgimento. Era una difesa abbastanza scontata.

Diesel fa un promo in cui parla della sfida contro Sid e si sente preparato nonostante sia parzialmente infortunato. Jerry Lawler invece presenta sua “madre”, una ragazza giovane, perché quello è il Mother’s Day. Un po’ surreale.

Bret Hart vs. Jerry Lawler
L’intero match viene dominato da Bret Hart, che cerca di approfittarsi della sua determinazione per porre fine alla rivalità con l’avversario che va avanti da troppo tempo. Hakushi interviene e si tuffa dalle corde per colpirlo quando l’arbitro non può vedere. Lawler se ne approfitta e chiude con un Inside Cradle per una vittoria a sorpresa in soli 5 minuti e 9 secondi. 4.5/10, pessime idee dovute al voler continuare la rivalità, non penso che ci fosse bisogno di un successo di Lawler ma soprattutto è comunque una sfida poco interessante, non il solito buon match di Hart.

Viene estratta la famiglia che ha vinto la casa che era in premio acquistando l’evento. Quel genere di segmenti di cui non interessa a qualsiasi persona non abbia vinto il premio. Chiaramente si tratta di qualcosa di abominevole, con urla di gioia, eccesso di entusiasmo e tutto quello che non vorremmo vedere.

WWF World Heavyweight Title Match: Diesel (c) vs. Sid (w/Ted DiBiase)
Alla vigilia poteva anche essere uno scontro valido da attendere. Sid si era ribellato a Shawn Michaels e lo ha infortunato, puntando lui stesso a combattere Diesel per la cintura. Uno scontro fra lottatori piazzati fisicamente, cosa si può volere di più? Magari un po’ di qualità del match, perché tutta la sfida è fatta di prese statiche e manovre con poca volontà. Sid proprio non pare nemmeno provare a fare una buona sfida, si limita al classico lavoro di sfiancamento. Nel finale interviene Tatanka ad attaccare Diesel, così lui mantiene la cintura in 11 minuti e 29 secondi. 4/10, sfida del tutto inaccettabile come main event, non è terribile ma rimane fastidiosa con un finale che non ha senso. Per quale ragione a Sid dovrebbe andar bene una sconfitta per squalifica? Purtroppo un brutto match durante il regno titolato di Diesel.

Bam Bam Bigelow interviene per scacciare Tatanka e salvare Diesel dal pestaggio in chiusura dell’evento.
Inoltre fra i vari dark match disputati, Owen Hart e British Bulldog pareggiano in una sfida valida per la qualificazione al King of the Ring ’95.


Voto finale: 5/10, sinceramente lo ricordavo come un pay per view peggiore di questo, in realtà per via della durata dimezzata risulta ancora guardabile, con un primo match più che decente che riesce a salvarlo almeno in parte, anche se poi Bret Hart contro Jerry Lawler è stato deludente. Tante sfide brevi danno quasi l’impressione che sia uno show televisivo invece che un evento a pagamento. Tutti gli elementi esterni con il premio della casa sono extra sgradevoli che tolgono tempo prezioso ai match. Il main event non funziona bene ed è pesante da seguire, con un finale che non ha senso. Si può tranquillamente evitare di vederlo, anche se Hart contro Hakushi è una sfida che non guasta vista l’intensità.

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