giovedì 6 ottobre 2016

Royal Rumble (22 gennaio 1995)

Recensione Royal Rumble 1995
22 gennaio 1995 da Tampa (Florida)
Durata show: 2:42:17

Primo pay per view del 1995, con tre sfide titolate, una aggiuntiva che riguarda Undertaker e l’immancabile Royal Rumble match. Il ’95 è un anno particolare perché si passa dai 5 ppv del ’94 a 10 ppv, con l’introduzione degli In Your House che durano due ore invece delle tre consuete degli eventi maggiori. Per quanto mi riguarda, la trovo una buona mossa, rende gli episodi di Raw più utili alla costruzione dei pay per view senza aspettare 8-9-10 settimane.

Una limousine arriva nell’arena e si tratta dell’host dell’evento, Pamela Anderson, con tutto il roster o quasi ad aspettarla. Il tema dell’evento a base di spiaggia in uno show di gennaio fa sempre uno strano contrasto. Al tavolo di commento Vince McMahon e Jerry “The King” Lawler.

WWF Intercontinental Title Match: Razor Ramon (c) vs. Jeff Jarrett (w/The Roadie)
Double J non arriva lanciato a questa sfida, avendo perso pulito la puntata precedente di Raw. Eppure è lui a guidare la sfida. Dopo alcuni minuti, Jarrett lancia il campione fuori dal ring e pare infortunarlo al ginocchio, con Roadie che infierisce anche lui sul Bad Guy. Viene data la vittoria per conteggio fuori a Jarrett, ma lui insiste per far riprendere la contesa, sfruttando l’infortunio del rivale. Arriva la Figure Four Leg Lock da parte di Double J, ma Razor Ramon ne esce. Jarrett esegue uno Small Package e riesce a strappare la vittoria d’astuzi in 18 minuti e 6 secondi, conquistando la cintura intercontinentale. 6.5/10, apertura più che accettabile, un match che non emoziona ma coinvolge la folla e segna una svolta con il cambio di campione. Viene data la prima opportunità a Double J per farsi una carriera. Gliene saranno date molte altre ma in WWE non avrà mai alcun balzo di posizione nel roster.

Todd Pettengill intervista Pamela Anderson e fa battute orrende sui lottatori. Poi c’è la festa di Jeff Jarrett e The Roadie nel backstage.

Irwin R. Schyster (w/Ted DiBiase) vs. The Undertaker (w/Paul Bearer)
Il ’94-’95 è considerato uno fra i peggiori periodi, se non il peggiore in assoluto, per la qualità dei match di Undertaker, facile da riconoscere per via dei guanti viola ed è il primo periodo in cui è considerato il Deadman. Grande personaggio, ma sul ring è stato mandato contro ad alcuni wrestler del tutto incompatibili con lui. IRS ovviamente non è quel wrestler che può alzare la qualità di una sfida, nonostante nei primi anni di carriera fosse un buon lottatore tecnico. La storia della rivalità è che Schyster vuole collezionare le tasse da Undertaker. I primi minuti scorrono con IRS che evita il confronto, poi DiBiase manda due druidi ad aiutare IRS, perciò la sfida diventa un 3 contro 1, ma The Phenom riesce a gestirla senza difficoltà. Dopo essere stato interrotto nella Tombstone Piledriver, Undertaker connette con una Chokeslam e vince dopo 12 minuti e 21 secondi. 4.5/10, dura un po’ troppo per un match dominato da una singola persona.
A sfida conclusa, Undertaker smaschera uno dei druidi e si tratta di King Kong Bundy. I due lottatori arrivano faccia a faccia, ma IRS ruba l’urna (scena vista mille volte in altre rivalità) perciò il Deadman si indebolisce e viene stordito con un Big Splash. Il lottatore esce sofferente dopo questa distruzione.

Brevi interviste separate a Diesel e Bret Hart.

WWF World Heavyweight Title Match: Diesel (c) vs. Bret Hart
Prima o poi doveva esserci questa sfida, il campione dominante del 1994 contro il successore. Diesel ha vinto la cintura contro Bob Backlund subito dopo che lui era diventato campione a Survivor Series, quindi si tratta di un match adatto. E la sfida è decisamente intensa, pure sopra ogni aspettativa! Hart fa di tutto per mettere in difficoltà l’avversario, gli lega i piedi all’angolo, lo colpisce con manovre al limite della correttezza. In questo match non sembrano esserci limiti. Diesel connette con la Jacknife Powerbomb e va per lo schienamento, ma Shawn Michaels interviene per aggredirlo prima di venire scacciato. Stessa cosa quando Hitman applica la Sharpshooter, Owen Hart interviene, lo getta contro il palo scoperto e non scatta la squalifica. Si prosegue finché l’arbitro non va a terra, a quel punto ritornano Michaels, Owen Hart e arriva anche Bob Backlund, quindi viene dato il No Contest dopo 27 minuti e 19 secondi. Arriva la stretta di mano fra i due lottatori, poi Diesel solleva al cielo il braccio di Bret Hart. 8.5/10, match più sul piano mentale che su quello fisico, l’eccesso di interferenze potrebbe far storcere il naso a qualcuno, eppure tutto pare avere senso e anche con una conclusione sporca c’è la sensazione che Hart abbia dato il possibile per riconquistare la cintura, potendo passare ad altre contese.

Saltando un altro segmento stupido con Pamela Anderson, c’è una breve intervista a Bob Holly e 1-2-3 Kid, che inseguono il ‘sogno’ di diventare campioni di coppia con un team improvvisato.

WWF World Tag Team Title Tournament Final Match: Bob Holly & The 1-2-3 Kid vs. The Million Dollar Corporation (Bam Bam Bigelow & Tatanka) (w/Ted DiBiase)
Le cinture di coppia erano state rese vacanti quando Diesel ha scelto di non fare più squadra con Shawn Michaels, dunque c’è stato un torneo durante gli episodi di Superstars, e questa è la finale, anche se gli Smoking Gunns sono usciti solo a causa di un infortunio nel team. La Million Dollar Corporation è in una serata ‘no’, dopo la sconfitta di IRS si aggiungono delle incomprensioni nel match, l’ultima di queste che è fatale. Mentre Bam Bam si prepara a schiacciare Kid dall’angolo, Tatanka non lo vede e si spinge contro le corde, facendo cadere il compagno. Bob Holly scaccia il nativo americano mentre Kid va a chiudere per la vittoria in 15 minuti e 32 secondi. Il ‘sogno’ si è avverato e ci sono dei nuovi campioni di coppia. 7/10, la sfida funziona perché serve a raccontare due tipologie di squadre diverse, quella che fa tutto per passione e l’altra che invece ha all’interno l’ego e non coopera al meglio.
Bigelow è furioso al termine della sfida e insulta il pubblico, poi se la prende con il giocatore di Football Lawrence Taylor, spingendolo contro la sua sedia. Con questo segmento insipido, abbiamo il futuro main event di Wrestlemania XI… d’altronde Taylor era famoso e riuscì ad attirare molto acquisti, il buyrate di Wrestlemania XI non venne superato fino all’edizione di Wrestlemania nel ’98.

Mentre vengono alternati dei filmati sull’edizione precedente di Royal Rumble ’94, vengono mostrati brevi promo di alcuni lottatori in vista del match a 30 uomini. Si parte con Shawn Michaels, che è pronto alla sfida e vuole combattere per la cintura mondiale. Poi è il turno di Lex Luger, che dice di voler realizzare il suo destino. Poi Pamela Anderson si ferma a bordo ring per seguire la sfida.

Adam Bomb vs. Aldo Montoya vs. Bart Gunn vs. Billy Gunn vs. Bob Backlund vs. Butch vs. Crush vs. Dick Murdoch vs. Doink vs. Duke Droese vs. Eli Blu vs. Fatu vs. Henry O. Godwinn vs. Jacob Blu vs. Jimmy del Ray vs. King Kong Bundy vs. Kwang vs. Lex Luger vs. Luke vs. Mabel vs. Mantaur vs. Mo vs. Owen Hart vs. Rick Martel vs. Shawn Michaels vs. Sionne vs. Steven Dunn vs. The British Bulldog vs. Timothy Well vs. Tom Prichard [Royal Rumble Match]
Non viene enfatizzato molto a livello di storia chi è il favorito alla vittoria, ma ci sono solo alcuni lottatori che hanno una maggiore presenza rispetto agli altri. Se Lex Luger era fra i favoriti l’anno precedente (co-vincitore con Bret Hart), qui non è nemmeno uno fra i più lanciati. Si parte con Shawn Michaels e British Bulldog sul ring con i numeri 1 e 2. A differenza degli altri anni, qui c’è un ingresso al minuto (ogni 60 secondi), quindi la sfida procede a velocità doppia rispetto al solito. Fino al nono ingresso entrano lottatori di fascia medio-bassa, che vengono successivamente eliminati da HBK e Bulldog. Con il 10 entra Rick Martel, potrebbe trattarsi di un ritorno visto che non lo si è visto da mesi. Con l’11 è il turno di Owen Hart, ma il fratello Bret lo assale sulla rampa, impedendogli di entrare. Dopo il tredicesimo ingresso si torna di nuovo ai primi due lottatori rimasti da soli. La prima minaccia arriva con il numero 15, King Kong Bundy, selezionato dalla Million Dollar Corporation per la vittoria.
Mabel, il numero 17, pare l’unico in grado di contrastare Bundy e riesce ad eliminarlo dopo oltre un minuto alle corde. Lex Luger entra con il 19 e butta subito fuori Mabel con una Clothesline, prima di far squadra con il compagno British Bulldog contro HBK. Il ring comincia ad affollarsi e si forma anche il team degli Smoking Gunns (Bart e Billy Gunn, ma non erano infortunati?). Bob Backlund entra con il 25, ma non sale nemmeno sul ring che Bret Hart aggredisce anche lui, poi finalmente riesce a salire ma Lex Luger lo getta fuori. Continua la rissa fra l’Hitman e Mr. Backlund, che si protrarrà fino a Wrestlemania. Adam Bomb entra con il 28 e si arriva a 11 lottatori sul quadrato. Con il 29 entra Fatu, con il 30 Crush.
Viene evidenziata la resistenza di Shawn Michaels, ma non quella di British Bulldog che è entrato all’inizio con lui. Gli Smoking Gunns vengono buttati fuori insieme, a questo punto finalmente inizia ad assumere l’aspetto di una tipica Royal Rumble (fino a quel momento era troppo frenetica). Si arriva agli ultimi cinque con presenti sul ring Luger, Michael, Bulldog, Crush e Henry Godwinn, quest’ultimo viene eliminato dal Made in USA con un Backdrop. Luger prova a buttare fuori anche Crush, ma si sporge al palo e vola fuori praticamente da solo. Michaels e Crush si alleano, ma entrambi cercano di tradirsi, Bulldog va per una Clothesline, HBK si abbassa ed è Crush a finire fuori. Bulldog continua la sua offensiva e butta fuori Michaels con una Clothesline, ma lui si tiene alle corde e torna dentro per miracolo mentre suona il tema dell’inglese. Bulldog viene colpito con un Double Ax Handle alla terza corda e buttato fuori dal vero vincitore del match… Shawn Michaels, che può finalmente prendersi il soprannome di Mr. Wrestlemania. La sfida è durata in totale 38 minuti e 41 secondi. 6/10, non è una grande edizione dell’evento, appare sicuramente un match molto più breve del solito, con un’azione scorrevole nei primi 30 minuti e una fase finale lenta che pare quasi uscita da un match differente. È un contrasto che si nota subito. Grande prestazione per British Bulldog e Shawn Michaels, dentro dall’inizio alla fine. Purtroppo gran parte dei nomi coinvolti non ha mordente, la maggior parte dei lottatori non riesce a ritagliarsi un proprio spazio.
Shawn Michaels festeggia la vittoria in chiusura d’evento, sarà lui ad affrontare Diesel a Wrestlemania XI.


Voto finale: 6/10. Un evento molto particolare, dove ci sono buoni match ma quello che conta di più, la Rumble a 30 lottatori, risulta deludente, anche se comunque sufficiente e guardabile grazie all’azione veloce. Bret Hart contro Diesel è un ottimo match, che dà soddisfazioni a parte un finale fatto in modo per proteggere entrambi. Non ci sono sfide di pessimo livello, ma è difficile trovare dei veri pregi fuori dal match titolato. Sicuramente non è un’edizione indimenticabile, almeno in parte prepara il terreno per Wrestlemania XI.

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