Wrestlemania IX
04 aprile 1993 da Las Vegas (Nevada)
Parte dicendo che non era il mio obiettivo fare un report
completo a livello di descrizione delle sfide, però alcune di queste sono
dettagliate vista l’importanza dell’evento o delle singole sfide. Si tratta di
un esperimento, quindi non prometto di essere ancora così descrittivo con i
prossimi eventi. Wrestlemania IX è notoriamente considerato il peggiore
Wrestlemania di sempre (discutibile in realtà, non concordo in pieno), avendo
una card forse migliore di quella dei primi due Wrestlemania ma con meno soddisfazioni
e star power non ai livelli degli anni ‘80. Jim Ross è al tavolo di commento
con Randy Savage e Bobby Heenan, un ottimo trio. Ross sarà a Wrestlemania per
parecchi anni dopo essere stato la voce degli eventi WCW per diverso tempo. Il
match principale è Bret Hart contro Yokozuna, uno scontro fra due nuove stelle
della federazione pronte a portare freschezza dalla conclusione dell’era
gimmick.
Introduzione con un tema da antica Roma per l’evento, fra la
musica trionfante, i vestiti, gli ingressi e la presenza di Cesare e Cleopatra.
“Macho Man” Randy Savage viene introdotto in grande stile e si unisce a Jim
Ross, poi arriva anche Bobby Heenan. Otto minuti di prologo. Il Caesar’s Palace
è un’arena eccezionale all’aperto, ricordo il suo inserimento in uno dei
videogiochi WWE della THQ.
WWF Intercontinental Title Match: Shawn Michaels (w/Luna Vachon) (c) vs.
Tatanka (w/Sensational Sherri)
Shawn Michaels entra con la nuova manager Luna Vachon,
Tatanka con Sensational Sherri, abbandonata dall’Heart Break Kid, che comincia
a costruirsi questo soprannome. I due lottatori sono alla pari e il match parte
in modo frenetico, addirittura Michaels si getta dalla terza corda ma
l’avversario lo riceve in volo per gettarlo a terra. L’agilità la fa da padrona
per i primi minuti, Tatanka combatte meglio del solito e continua a lanciarsi
dalla terza corda sull’avversario in piedi finché non subisce un Superkick di
reazione. Le due manager si ostacolano a vicenda nei momenti dove la sfida
rallenta, poi HBK si getta fuori con un Crossbody dall’esterno del ring. Con il
passare dei minuti il nativo americano pare sentire la stanchezza, mentre
l’avversario continua a usare manovre che richiedono agilità. Michaels sale
sulle spalle del rivale, ma lui lo getta a terra con un Fallaway Slam.
L’indiano si carica con gli attacchi del campione ed è lui a dominare.
Crossbody dalla terza corda di Tatanka e schienamento con conto di due. Il
wrestler insiste per cercare la vittoria ma non gli riesce il Samoan Drop. Dopo
altri tentativi i lottatori si spostano all’esterno, Michaels cammina
sull’apron ring e si lancia ma cade sugli scalini d’acciaio. Tatanka riesce poi
a eseguire il Samoan Drop sul ring, ma scopre di aver vinto per Count-Out,
quindi Shawn Michaels rimane campione dopo 18 minuti e 13 secondi di match. 7/10,
discreta sfida d’apertura, non sempre convincente ma almeno da parte del futuro
Showstopper c’è un grande impegno. Il finale manca un po’ di coraggio e per
Tatanka quella è una mezza vittoria.
Luna Vachon aggredisce Sherri e la lascia sofferente a terra.
“Mean” Gene Okerlund intervista i fratelli Steiner, ormai
pronti alla sfida imminente.
The Headshrinkers (Fatu & Samu) (w/Afa) vs. The Steiner Brothers
(Rick Steiner & Scott Steiner)
Un altro match lungo che parte nel migliore dei modi ma
rallenta progressivamente. C’è parecchia fisicità, Scott Steiner subisce un
paio di colpi rischiosi. Lo stile samoano degli Headshrinkers si combina bene
con quello degli avversari, mi sembra che i due team si fossero già affrontati
in WCW ma potrei sbagliarmi. Se era partita come una sfida con il potenziale
delle 3 stelle, poi è calata a causa dei tempi morti. Nel finale Scott Steiner
esegue la Frankensteiner su Samu e lo schiena, portando il successo al suo team
in 14 minuti e 22 secondi. 7-/10, i fratelli Steiner ottengono un successo
contro un team lanciato fino a quel momento. È una sfida apprezzabile per la
maggior parte.
Intervista a Doink The Clown, con il recap del suo attacco a
tradimento ai danni di Crush. Con un po’ di follia, il clown malvagio è
convinto di avere la meglio sul rivale.
Crush vs. Doink
Crush domina nei primi minuti finché il clown non riesce a
fargli sbattere la testa sulle corde con un Neckbreaker, poi lo stordisce con
un Piledriver. Crush reagisce e comincia a usare un’offensiva maggiore,
impedendo a Doink di nascondersi sotto al ring. Military Press Slam ma
l’arbitro viene buttato a terra nella collisione seguente. Doink prova a
nascondersi ma non ci riesce… eppure ne compare un secondo alle spalle di Crush
per colpirlo con il gesso (il clown si era infortunato al braccio due mesi
prima). I due clown scoprono di essere uguali fra loro (viene fatto credere che fossero la stessa persona) e collaborano, così Doink vince barando in 8
minuti e 28 secondi. 5/10, non è stata una sfida godibile, divisa in fasi a
senso unico e con un finale inaccettabile. Lo show comincia a prendere forma
per la fama di ‘brutta edizione di Wrestlemania’.
Bob Backlund vs. Razor
Ramon
Il ritorno di Bob Backlund in WWF è stato positivo, ma qui si
trova in una sfida senza speranze contro una stella in rampa di lancio che
aveva tutte le caratteristiche per sfondare. Non so nemmeno come giudicare
questa sfida, nemmeno il tempo di entrare nel vivo che è già finita,
tremendamente facile per Razor Ramon che vince con uno Small Package dopo 3
minuti e 45 secondi. 4+/10, quasi quattro minuti buttati via in cui potevano
costruire qualcosa di godibile.
Intervista ai Money Inc, con un recap che mostra il passaggio
di Jimmy Hart da loro manager alla gestione dei Mega Maniacs. IRS minaccia di
strappare la maschera protettiva di Brutus Beefcake, dicendo poi che Hulk Hogan
ha avuto un incidente in palestra la sera precedente.
WWF World Tag Team Title Match: Money Inc. (Irwin R. Schyster & Ted
DiBiase) (c) vs. The Mega Maniacs (Brutus Beefcake & Hulk Hogan) (w/Jimmy
Hart)
DiBiase ha cambiato diversi vestiari all’ingresso, dal
classico nero a quello verde, qui è in veste bianca. Questa è l’ultima
Wrestlemania per Hulk Hogan prima del clamoroso ritorno nel 2002 al termine
della storia dell’Invasion. L’Hulkster ha partecipato a tutte le edizioni dalla
prima alla nona e si era ritirato lo scorso anno dopo aver battuto Sid Vicious
a Wrestlemania VIII. Tornato per aiutare Brutus contro i Money Inc, ha saputo
reinserirsi in cima alle gerarchie fin da subito, essendo il nome più noto
della federazione (in realtà dell’intero panorama americano). Il suo è
ovviamente il match più lungo dell’evento.
Brutus e IRS cominciano la contesa, ma i Money Inc si danno
dei cambi veloci per debilitare l’avversario. Double Ax Handle di DiBiase che
non va a segno, il barbiere prende vantaggio, mostrando i limiti di chi è
tornato da poco da un lungo infortunio. Cambio per Hogan, in pieno controllo
della sfida quando sferra diverse serie di pugni al Million Dollar Man,
addirittura minaccia l’arbitro di colpirlo. Double Big Boot di coppia dopo il
cambio per Brutus. Non sto a descrivere la sfida mossa per mossa, ma è chiaro
che sono i beniamini dei fan ad avere il pieno vantaggio. Dopo aver messo KO
DiBiase, Hogan fa lo stesso anche con IRS. Il pubblico non risponde con
un’ovazione, non sembra poi così preso da questa sfida.
I due campioni cercano di abbandonare il ring, ma il ring
announcer avverte che le cinture cambieranno possessori anche in caso di
Count-Out. Qui si parla di un paio di minuti persi nella sfida (anche perché mi
pare difficile immaginare Hogan in un match da quasi 20 minuti all’epoca).
Tornano le tattiche scorrette dei Money Inc, Hogan da solo non può far nulla
per salvarsi. Solo così si sentono i primi cori a favore dell’Hulkster. Da
questo momento il match diventa il festival delle prese statiche e fa
rimpiangere il match di coppia dei fratelli Steiner. Hulk si risveglia
all’improvviso da una Sleeper Hold ma perde di nuovo le forze ed è Brutus a
intervenire quando l’arbitro non vede per aiutarlo, anche lui con una Sleeper
Hold.
Altro tempo perso con i due avversari a terra, DiBiase dà il
cambio al compagno mentre Hulk riesce a far entrare il barbiere. Breve fase di
dominio di Brutus, ma dall’esterno il Million Dollar Man usa la valigia per
colpirlo alla schiena, poi torna l’uomo legale sul ring e lo priva della
maschera protettiva. Il barbiere reagisce come può da solo contro entrambi,
Hogan chiede il cambio e lo ottiene proprio davanti a Ted DiBiase che voleva
impedirlo. Big Boot, poi tentativo di Atomic Leg Drop, ma IRS interviene. Hogan
gli strappa dalla mano la maschera protettiva di Brutus e la usa per colpire
entrambi. L’arbitro è a terra, perciò il manager Jimmy Hart si prende la divisa
e lo sostituisce, contando lui la loro vittoria. Arriva un secondo arbitro e
dichiara la squalifica dei Mega Maniacs per aver usato la maschera dopo 18
minuti e 27 secondi. 5/10, a differenza di Tatanka vs Shawn Michaels, la lunga
durata di questa sfida è praticamente un incubo per la bassa qualità e i tempi
morti.
Hogan si sente abbattuto per non aver aiutato Brutus a
vendicarsi dei Money Inc, ma alla fine viene convinto a ballare sul ring e
celebrare, nonostante l’insuccesso il ring è loro. All’interno della valigia di
IRS c’è… un mattone, ma pure un po’ di dollari. Bisognerebbe dar credito alla ‘generosità’
di Hogan di essere inserito in una storia del genere invece che nel main event…
ma io aspetterei la fine dell’evento prima di giudicare!
Gene Okerlund intervista Mr. Perfect, che non teme Lex Luger
perché lui è perfetto.
Lex Luger vs. Mr.
Perfect
Ingresso in grande stile per il narcisista Lex Luger,
accompagnato da quattro modelle che gli puntano lo specchio per vedere il
proprio fisico. Mr. Perfect, stranamente, ha un ingresso più ‘modesto’. L’idea
dietro a questa battaglia fra due wrestler perfetti mi piace, purtroppo a Raw
non ci sono state tappe per lo sviluppo della rivalità. Perfect punta alla
gamba sinistra dell’avversario e sferra una Chop che Macho Man chiama ‘Chop
City’ per l’eco che provoca. Il match è lento e fatica a decollare,
specialmente nelle fasi d’attacco di Luger. Verso la fine del match, cioè sui
nove minuti, Mr. Perfect sferra una Clothesline al narcisista e prova a
schienarlo senza successo. Il wrestler continua ad attaccarlo e lo getta a
terra. Missile Dropkick dalla terza corda e schienamento, ma Luger si salva con
un piede sulle corde. Il narcisista lo preme a terra riversando un altro
schienamento e Mr. Perfect tocca le corde… ma l’arbitro non vede e assegna la
vittoria a Lex Luger dopo 10 minuti e 56 secondi. 6/10, grande potenziale non
sfruttato, una sfida non all’altezza dei due lottatori e l’ennesimo finale
sporco toglie buona parte all’atmosfera.
Dopo il match, Luger infierisce con un altro pugno ai danni
del rivale che ha sconfitto. Perfect decide di inseguirlo nel backstage, dove
interviene Shawn Michaels che stava perlando con Luger ed è lui ad aggredire
Mr. Perfect.
Giant Gonzalez (w/Harvey Wippleman) vs. The Undertaker (w/Paul Bearer)
The Undertaker entra in un carro scortato da due uomini
vestiti da egiziani. Taker ha fatto tanti match a Wrestlemania, ma questo è
sicuramente il peggiore. Le uniche fasi decenti da seguire sono quelle dove è
lui ad attaccare, come il Rope Walk. Purtroppo è Gonzalez a gestire la sfida e
nel fisico rappresenta una minaccia per l’avversario, anche se come wrestler
non ha particolari abilità. Al termine, Wippleman passa un fazzoletto con
all’interno del cloroformio e il gigante applica una Claw per indebolire
Undertaker, facendo scattare la squalifica e uno dei tanti finali non decisivi
di questa Wrestlemania dopo 7 minuti e 33 secondi. 1/10, riconosco soltanto
il tentativo di Undertaker di dar vita a una sfida credibile, purtroppo quel
risultato è una pessima conclusione, se si voleva far credere che Gonzalez
fosse una nuova minaccia per tutti serviva una vittoria pulita.
Il gigante attacca anche l’arbitro, mentre Undertaker esce in
barella. Pare risvegliarsi e torna sul ring per stendere l’avversario, tutte
cose che avevano senso durante la sfida invece che al termine. Non proprio un
match da ricordare nella sua carriera!
Recap sulla rivalità fra Bret Hart e Yokozuna… senza tappe a
Raw! Non può mancare la classica intervista di “Mean” Gene Okerlund a Hulk
Hogan. Il wrestler pare soddisfatto di come sono andate le cose nonostante la
sconfitta, avverte che Yokozuna deve stare attento perché si trova negli USA.
WWF World Heavyweight Title Match: Bret Hart (c) vs. Yokozuna (w/Mr.
Fuji)
Il primo regno mondiale di Bret Hart giunge a una dura prova
contro Yokozuna, fino a quel momento un avversario imbattibile. Hitman cerca di
applicare una proiezione all’avversario, ma la sua mole glielo impedisce.
Allora gli incastra un piede sulla seconda corda e gli fa perdere l’equilibrio
per farlo cadere al tappeto. Nemmeno nella sua specialità riesce a
danneggiarlo, il ‘giapponese’ (samoano ma la gente ai tempi non lo sapeva)
esegue il suo Banzai Splash. Partono i cori ‘USA, USA’ che chiaramente non sono
appropriati quando combatte Bret Hart. La sfida rallenta durante il dominio di Yokozuna,
ma Hart riesce a connettere con un Bulldog dall’angolo (con l’avversario che
cade in maniera goffa). Finalmente la reazione di Hitman avviene quando il
rivale manca il Big Splash alle corde, perciò è lui a connettere con il secondo
Bulldog dall’angolo. Hart insiste negli attacchi e dopo una Clothesline riesce
a farlo cadere, ma lui si rialza subito. Pugni all’angolo ma Yokozuna lo
trascina via con la sua forza e Hart si porta dietro la protezione dell’angolo.
In quel modo può fargli sbattere la testa lì contro e applicare la Sharpshooter
quando crolla a terra. Mr. Fuji interviene e getta sale negli occhi del
campione, così Yokozuna va a chiudere senza nemmeno eseguire la sua manovra
finale in 8 minuti e 55 secondi. 6-/10, non è un match terribile ma come ‘main
event’ di Wrestlemania è anti climatico per tante ragioni, oltre ad avere un
altro finale sporco.
Yokozuna non fa nemmeno in tempo a festeggiare che Hulk Hogan
interviene subito per aiutare Bret Hart. Mr. Fuji, nell’euforia del momento,
lancia una sfida a Hogan da parte di Yokozuna e il match si tiene ora. Con
grande ‘generosità’, l’Hulkster sa di dover accettare per vendicare la
sconfitta dell’altro lottatore.
WWF World Heavyweight Title Match: Yokozuna (w/Mr. Fuji) (c) vs. Hulk
Hogan
Nemmeno il suono della campanella e Yokozuna ha già bloccato
le braccia dell’avversario in una stretta. Mr. Fuji gli lancia addosso il sale,
ma Hogan si abbassa ed il è suo cliente a farsi colpire. Clothesline, Atomic
Leg Drop e la sfida è già finita con uno schienamento dopo 21 secondi. Hulk
Hogan torna campione del mondo senza nemmeno essere stato in lotta. Squash, un
momento da ricordare, ma è l’umiliazione di un neo-campione per far spazio alla
vecchia icona. Non ottiene nemmeno una reazione dal pubblico degna delle
vittorie contro Andre De Giant, Randy Savage o Sgt. Slaughter.
Hulk Hogan festeggia la conquista della cintura mondiale e
comincia un nuovo regno nella sua ultima Wrestlemania degli anni ’90. I fan
festeggiano e chi ne esce male è Bret Hart, scavalcato da Hogan. Sarebbe stato
interessante vedere Bret Hart riconquistare la cintura proprio contro di lui in
seguito, ma le cose sono andate diversamente!
Voto finale: 3/10, in questo caso sono severo, perché si
tratta dell’evento più importante dell’anno ed è fatto di scelte sbagliate,
finali raramente puliti e diverse squalifiche, oltre a un trattamento
improponibile per il main event. Capisco la voglia di sorprendere, ma ormai il
1993 non era più l’anno di Hulk Hogan. E le conseguenze arrivano nei mesi a
seguire vista la breve permanenza del lottatore. Quello che non ha senso è che
Hogan nella storia dietro alla sua partecipazione era tornato per aiutare
Brutus Beefcake, ma è uscito dall’evento con la cintura mondiale in suo
possesso. Il punto più basso è rappresentato da The Undertaker vs Giant Gonzalez,
al punto che pure lo stesso gigante smette gradualmente di essere la sensazione
del momento per lasciar spazio a chi almeno ci ha messo impegno per arrivare
nel main event, ovvero Yokozuna. Sicuramente non raccomando questo show, ma
all’interno qualcosa di positivo c’è comunque, i primi due match sono godibili
e fino a un certo punto anche l’attesa sfida fra i Money Inc e i Mega Maniacs.
Non posso dire che sia la peggiore edizione di Wrestlemania, almeno per me
Wrestlemania II è stato quello meno apprezzabile, ma negli anni ’80 bastava la
presenza dei lottatori per rendere contento il pubblico, mentre nel ’90 le cose
sono cambiate già a partire dal ’93.
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