domenica 10 luglio 2016

Wrestlemania IX (4 aprile 1993)



Wrestlemania IX
04 aprile 1993 da Las Vegas (Nevada)
Durata show: 2:43:18
Wrestlemania IX sul WWE Network 

Parte dicendo che non era il mio obiettivo fare un report completo a livello di descrizione delle sfide, però alcune di queste sono dettagliate vista l’importanza dell’evento o delle singole sfide. Si tratta di un esperimento, quindi non prometto di essere ancora così descrittivo con i prossimi eventi. Wrestlemania IX è notoriamente considerato il peggiore Wrestlemania di sempre (discutibile in realtà, non concordo in pieno), avendo una card forse migliore di quella dei primi due Wrestlemania ma con meno soddisfazioni e star power non ai livelli degli anni ‘80. Jim Ross è al tavolo di commento con Randy Savage e Bobby Heenan, un ottimo trio. Ross sarà a Wrestlemania per parecchi anni dopo essere stato la voce degli eventi WCW per diverso tempo. Il match principale è Bret Hart contro Yokozuna, uno scontro fra due nuove stelle della federazione pronte a portare freschezza dalla conclusione dell’era gimmick.
Introduzione con un tema da antica Roma per l’evento, fra la musica trionfante, i vestiti, gli ingressi e la presenza di Cesare e Cleopatra. “Macho Man” Randy Savage viene introdotto in grande stile e si unisce a Jim Ross, poi arriva anche Bobby Heenan. Otto minuti di prologo. Il Caesar’s Palace è un’arena eccezionale all’aperto, ricordo il suo inserimento in uno dei videogiochi WWE della THQ.

WWF Intercontinental Title Match: Shawn Michaels (w/Luna Vachon) (c) vs. Tatanka (w/Sensational Sherri)
Shawn Michaels entra con la nuova manager Luna Vachon, Tatanka con Sensational Sherri, abbandonata dall’Heart Break Kid, che comincia a costruirsi questo soprannome. I due lottatori sono alla pari e il match parte in modo frenetico, addirittura Michaels si getta dalla terza corda ma l’avversario lo riceve in volo per gettarlo a terra. L’agilità la fa da padrona per i primi minuti, Tatanka combatte meglio del solito e continua a lanciarsi dalla terza corda sull’avversario in piedi finché non subisce un Superkick di reazione. Le due manager si ostacolano a vicenda nei momenti dove la sfida rallenta, poi HBK si getta fuori con un Crossbody dall’esterno del ring. Con il passare dei minuti il nativo americano pare sentire la stanchezza, mentre l’avversario continua a usare manovre che richiedono agilità. Michaels sale sulle spalle del rivale, ma lui lo getta a terra con un Fallaway Slam. L’indiano si carica con gli attacchi del campione ed è lui a dominare. Crossbody dalla terza corda di Tatanka e schienamento con conto di due. Il wrestler insiste per cercare la vittoria ma non gli riesce il Samoan Drop. Dopo altri tentativi i lottatori si spostano all’esterno, Michaels cammina sull’apron ring e si lancia ma cade sugli scalini d’acciaio. Tatanka riesce poi a eseguire il Samoan Drop sul ring, ma scopre di aver vinto per Count-Out, quindi Shawn Michaels rimane campione dopo 18 minuti e 13 secondi di match. 7/10, discreta sfida d’apertura, non sempre convincente ma almeno da parte del futuro Showstopper c’è un grande impegno. Il finale manca un po’ di coraggio e per Tatanka quella è una mezza vittoria.
Luna Vachon aggredisce Sherri e la lascia sofferente a terra.

“Mean” Gene Okerlund intervista i fratelli Steiner, ormai pronti alla sfida imminente.

The Headshrinkers (Fatu & Samu) (w/Afa) vs. The Steiner Brothers (Rick Steiner & Scott Steiner)
Un altro match lungo che parte nel migliore dei modi ma rallenta progressivamente. C’è parecchia fisicità, Scott Steiner subisce un paio di colpi rischiosi. Lo stile samoano degli Headshrinkers si combina bene con quello degli avversari, mi sembra che i due team si fossero già affrontati in WCW ma potrei sbagliarmi. Se era partita come una sfida con il potenziale delle 3 stelle, poi è calata a causa dei tempi morti. Nel finale Scott Steiner esegue la Frankensteiner su Samu e lo schiena, portando il successo al suo team in 14 minuti e 22 secondi. 7-/10, i fratelli Steiner ottengono un successo contro un team lanciato fino a quel momento. È una sfida apprezzabile per la maggior parte.

Intervista a Doink The Clown, con il recap del suo attacco a tradimento ai danni di Crush. Con un po’ di follia, il clown malvagio è convinto di avere la meglio sul rivale.

Crush vs. Doink
Crush domina nei primi minuti finché il clown non riesce a fargli sbattere la testa sulle corde con un Neckbreaker, poi lo stordisce con un Piledriver. Crush reagisce e comincia a usare un’offensiva maggiore, impedendo a Doink di nascondersi sotto al ring. Military Press Slam ma l’arbitro viene buttato a terra nella collisione seguente. Doink prova a nascondersi ma non ci riesce… eppure ne compare un secondo alle spalle di Crush per colpirlo con il gesso (il clown si era infortunato al braccio due mesi prima). I due clown scoprono di essere uguali fra loro (viene fatto credere che fossero la stessa persona) e collaborano, così Doink vince barando in 8 minuti e 28 secondi. 5/10, non è stata una sfida godibile, divisa in fasi a senso unico e con un finale inaccettabile. Lo show comincia a prendere forma per la fama di ‘brutta edizione di Wrestlemania’.

Bob Backlund vs. Razor Ramon
Il ritorno di Bob Backlund in WWF è stato positivo, ma qui si trova in una sfida senza speranze contro una stella in rampa di lancio che aveva tutte le caratteristiche per sfondare. Non so nemmeno come giudicare questa sfida, nemmeno il tempo di entrare nel vivo che è già finita, tremendamente facile per Razor Ramon che vince con uno Small Package dopo 3 minuti e 45 secondi. 4+/10, quasi quattro minuti buttati via in cui potevano costruire qualcosa di godibile.

Intervista ai Money Inc, con un recap che mostra il passaggio di Jimmy Hart da loro manager alla gestione dei Mega Maniacs. IRS minaccia di strappare la maschera protettiva di Brutus Beefcake, dicendo poi che Hulk Hogan ha avuto un incidente in palestra la sera precedente.

WWF World Tag Team Title Match: Money Inc. (Irwin R. Schyster & Ted DiBiase) (c) vs. The Mega Maniacs (Brutus Beefcake & Hulk Hogan) (w/Jimmy Hart)
DiBiase ha cambiato diversi vestiari all’ingresso, dal classico nero a quello verde, qui è in veste bianca. Questa è l’ultima Wrestlemania per Hulk Hogan prima del clamoroso ritorno nel 2002 al termine della storia dell’Invasion. L’Hulkster ha partecipato a tutte le edizioni dalla prima alla nona e si era ritirato lo scorso anno dopo aver battuto Sid Vicious a Wrestlemania VIII. Tornato per aiutare Brutus contro i Money Inc, ha saputo reinserirsi in cima alle gerarchie fin da subito, essendo il nome più noto della federazione (in realtà dell’intero panorama americano). Il suo è ovviamente il match più lungo dell’evento.
Brutus e IRS cominciano la contesa, ma i Money Inc si danno dei cambi veloci per debilitare l’avversario. Double Ax Handle di DiBiase che non va a segno, il barbiere prende vantaggio, mostrando i limiti di chi è tornato da poco da un lungo infortunio. Cambio per Hogan, in pieno controllo della sfida quando sferra diverse serie di pugni al Million Dollar Man, addirittura minaccia l’arbitro di colpirlo. Double Big Boot di coppia dopo il cambio per Brutus. Non sto a descrivere la sfida mossa per mossa, ma è chiaro che sono i beniamini dei fan ad avere il pieno vantaggio. Dopo aver messo KO DiBiase, Hogan fa lo stesso anche con IRS. Il pubblico non risponde con un’ovazione, non sembra poi così preso da questa sfida.
I due campioni cercano di abbandonare il ring, ma il ring announcer avverte che le cinture cambieranno possessori anche in caso di Count-Out. Qui si parla di un paio di minuti persi nella sfida (anche perché mi pare difficile immaginare Hogan in un match da quasi 20 minuti all’epoca). Tornano le tattiche scorrette dei Money Inc, Hogan da solo non può far nulla per salvarsi. Solo così si sentono i primi cori a favore dell’Hulkster. Da questo momento il match diventa il festival delle prese statiche e fa rimpiangere il match di coppia dei fratelli Steiner. Hulk si risveglia all’improvviso da una Sleeper Hold ma perde di nuovo le forze ed è Brutus a intervenire quando l’arbitro non vede per aiutarlo, anche lui con una Sleeper Hold.
Altro tempo perso con i due avversari a terra, DiBiase dà il cambio al compagno mentre Hulk riesce a far entrare il barbiere. Breve fase di dominio di Brutus, ma dall’esterno il Million Dollar Man usa la valigia per colpirlo alla schiena, poi torna l’uomo legale sul ring e lo priva della maschera protettiva. Il barbiere reagisce come può da solo contro entrambi, Hogan chiede il cambio e lo ottiene proprio davanti a Ted DiBiase che voleva impedirlo. Big Boot, poi tentativo di Atomic Leg Drop, ma IRS interviene. Hogan gli strappa dalla mano la maschera protettiva di Brutus e la usa per colpire entrambi. L’arbitro è a terra, perciò il manager Jimmy Hart si prende la divisa e lo sostituisce, contando lui la loro vittoria. Arriva un secondo arbitro e dichiara la squalifica dei Mega Maniacs per aver usato la maschera dopo 18 minuti e 27 secondi. 5/10, a differenza di Tatanka vs Shawn Michaels, la lunga durata di questa sfida è praticamente un incubo per la bassa qualità e i tempi morti.
Hogan si sente abbattuto per non aver aiutato Brutus a vendicarsi dei Money Inc, ma alla fine viene convinto a ballare sul ring e celebrare, nonostante l’insuccesso il ring è loro. All’interno della valigia di IRS c’è… un mattone, ma pure un po’ di dollari. Bisognerebbe dar credito alla ‘generosità’ di Hogan di essere inserito in una storia del genere invece che nel main event… ma io aspetterei la fine dell’evento prima di giudicare!

Gene Okerlund intervista Mr. Perfect, che non teme Lex Luger perché lui è perfetto.

Lex Luger vs. Mr. Perfect
Ingresso in grande stile per il narcisista Lex Luger, accompagnato da quattro modelle che gli puntano lo specchio per vedere il proprio fisico. Mr. Perfect, stranamente, ha un ingresso più ‘modesto’. L’idea dietro a questa battaglia fra due wrestler perfetti mi piace, purtroppo a Raw non ci sono state tappe per lo sviluppo della rivalità. Perfect punta alla gamba sinistra dell’avversario e sferra una Chop che Macho Man chiama ‘Chop City’ per l’eco che provoca. Il match è lento e fatica a decollare, specialmente nelle fasi d’attacco di Luger. Verso la fine del match, cioè sui nove minuti, Mr. Perfect sferra una Clothesline al narcisista e prova a schienarlo senza successo. Il wrestler continua ad attaccarlo e lo getta a terra. Missile Dropkick dalla terza corda e schienamento, ma Luger si salva con un piede sulle corde. Il narcisista lo preme a terra riversando un altro schienamento e Mr. Perfect tocca le corde… ma l’arbitro non vede e assegna la vittoria a Lex Luger dopo 10 minuti e 56 secondi. 6/10, grande potenziale non sfruttato, una sfida non all’altezza dei due lottatori e l’ennesimo finale sporco toglie buona parte all’atmosfera.
Dopo il match, Luger infierisce con un altro pugno ai danni del rivale che ha sconfitto. Perfect decide di inseguirlo nel backstage, dove interviene Shawn Michaels che stava perlando con Luger ed è lui ad aggredire Mr. Perfect.

Giant Gonzalez (w/Harvey Wippleman) vs. The Undertaker (w/Paul Bearer)
The Undertaker entra in un carro scortato da due uomini vestiti da egiziani. Taker ha fatto tanti match a Wrestlemania, ma questo è sicuramente il peggiore. Le uniche fasi decenti da seguire sono quelle dove è lui ad attaccare, come il Rope Walk. Purtroppo è Gonzalez a gestire la sfida e nel fisico rappresenta una minaccia per l’avversario, anche se come wrestler non ha particolari abilità. Al termine, Wippleman passa un fazzoletto con all’interno del cloroformio e il gigante applica una Claw per indebolire Undertaker, facendo scattare la squalifica e uno dei tanti finali non decisivi di questa Wrestlemania dopo 7 minuti e 33 secondi. 1/10, riconosco soltanto il tentativo di Undertaker di dar vita a una sfida credibile, purtroppo quel risultato è una pessima conclusione, se si voleva far credere che Gonzalez fosse una nuova minaccia per tutti serviva una vittoria pulita.
Il gigante attacca anche l’arbitro, mentre Undertaker esce in barella. Pare risvegliarsi e torna sul ring per stendere l’avversario, tutte cose che avevano senso durante la sfida invece che al termine. Non proprio un match da ricordare nella sua carriera!

Recap sulla rivalità fra Bret Hart e Yokozuna… senza tappe a Raw! Non può mancare la classica intervista di “Mean” Gene Okerlund a Hulk Hogan. Il wrestler pare soddisfatto di come sono andate le cose nonostante la sconfitta, avverte che Yokozuna deve stare attento perché si trova negli USA.

WWF World Heavyweight Title Match: Bret Hart (c) vs. Yokozuna (w/Mr. Fuji)
Il primo regno mondiale di Bret Hart giunge a una dura prova contro Yokozuna, fino a quel momento un avversario imbattibile. Hitman cerca di applicare una proiezione all’avversario, ma la sua mole glielo impedisce. Allora gli incastra un piede sulla seconda corda e gli fa perdere l’equilibrio per farlo cadere al tappeto. Nemmeno nella sua specialità riesce a danneggiarlo, il ‘giapponese’ (samoano ma la gente ai tempi non lo sapeva) esegue il suo Banzai Splash. Partono i cori ‘USA, USA’ che chiaramente non sono appropriati quando combatte Bret Hart. La sfida rallenta durante il dominio di Yokozuna, ma Hart riesce a connettere con un Bulldog dall’angolo (con l’avversario che cade in maniera goffa). Finalmente la reazione di Hitman avviene quando il rivale manca il Big Splash alle corde, perciò è lui a connettere con il secondo Bulldog dall’angolo. Hart insiste negli attacchi e dopo una Clothesline riesce a farlo cadere, ma lui si rialza subito. Pugni all’angolo ma Yokozuna lo trascina via con la sua forza e Hart si porta dietro la protezione dell’angolo. In quel modo può fargli sbattere la testa lì contro e applicare la Sharpshooter quando crolla a terra. Mr. Fuji interviene e getta sale negli occhi del campione, così Yokozuna va a chiudere senza nemmeno eseguire la sua manovra finale in 8 minuti e 55 secondi. 6-/10, non è un match terribile ma come ‘main event’ di Wrestlemania è anti climatico per tante ragioni, oltre ad avere un altro finale sporco.
Yokozuna non fa nemmeno in tempo a festeggiare che Hulk Hogan interviene subito per aiutare Bret Hart. Mr. Fuji, nell’euforia del momento, lancia una sfida a Hogan da parte di Yokozuna e il match si tiene ora. Con grande ‘generosità’, l’Hulkster sa di dover accettare per vendicare la sconfitta dell’altro lottatore.

WWF World Heavyweight Title Match: Yokozuna (w/Mr. Fuji) (c) vs. Hulk Hogan
Nemmeno il suono della campanella e Yokozuna ha già bloccato le braccia dell’avversario in una stretta. Mr. Fuji gli lancia addosso il sale, ma Hogan si abbassa ed il è suo cliente a farsi colpire. Clothesline, Atomic Leg Drop e la sfida è già finita con uno schienamento dopo 21 secondi. Hulk Hogan torna campione del mondo senza nemmeno essere stato in lotta. Squash, un momento da ricordare, ma è l’umiliazione di un neo-campione per far spazio alla vecchia icona. Non ottiene nemmeno una reazione dal pubblico degna delle vittorie contro Andre De Giant, Randy Savage o Sgt. Slaughter.
Hulk Hogan festeggia la conquista della cintura mondiale e comincia un nuovo regno nella sua ultima Wrestlemania degli anni ’90. I fan festeggiano e chi ne esce male è Bret Hart, scavalcato da Hogan. Sarebbe stato interessante vedere Bret Hart riconquistare la cintura proprio contro di lui in seguito, ma le cose sono andate diversamente!

Voto finale: 3/10, in questo caso sono severo, perché si tratta dell’evento più importante dell’anno ed è fatto di scelte sbagliate, finali raramente puliti e diverse squalifiche, oltre a un trattamento improponibile per il main event. Capisco la voglia di sorprendere, ma ormai il 1993 non era più l’anno di Hulk Hogan. E le conseguenze arrivano nei mesi a seguire vista la breve permanenza del lottatore. Quello che non ha senso è che Hogan nella storia dietro alla sua partecipazione era tornato per aiutare Brutus Beefcake, ma è uscito dall’evento con la cintura mondiale in suo possesso. Il punto più basso è rappresentato da The Undertaker vs Giant Gonzalez, al punto che pure lo stesso gigante smette gradualmente di essere la sensazione del momento per lasciar spazio a chi almeno ci ha messo impegno per arrivare nel main event, ovvero Yokozuna. Sicuramente non raccomando questo show, ma all’interno qualcosa di positivo c’è comunque, i primi due match sono godibili e fino a un certo punto anche l’attesa sfida fra i Money Inc e i Mega Maniacs. Non posso dire che sia la peggiore edizione di Wrestlemania, almeno per me Wrestlemania II è stato quello meno apprezzabile, ma negli anni ’80 bastava la presenza dei lottatori per rendere contento il pubblico, mentre nel ’90 le cose sono cambiate già a partire dal ’93.

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