giovedì 22 dicembre 2016

Recensione WCW Halloween Havoc (29 ottobre 1995)

Recensione WCW Halloween Havoc 1995
29 ottobre 1995 da Detroit (Michigan)
Durata show: 2:39:48

In apertura viene detto che Ric Flair potrebbe essersi infortunato in seguito a un attacco subito prima dello show.

WCW World Television Title Match: Diamond Dallas Page (w/Diamond Doll & Maxx Muscle) (c) vs. Johnny B. Badd
Lungo riepilogo della rivalità prima della sfida, e ci sono state poche tappe a Nitro, il resto negli show secondari. Il match è di buona qualità e dura a lungo, Johnny sembra nella sua serata ideale e riesce a combattere bene, lasciandosi andare anche a manovre aeree (che aveva abbandonato durante il periodo del divieto di usare le corde). Il finale è caotico, con un Dropkick di Johnny sulla schiena del rivale che gli fa colpire Maxx Muscle, ma non basta per vincere. Muscle interviene e attacca Page con una Clothesline, forse per vendetta, e Johnny se ne approfitta e va a chiudere su Page per la vittoria in 17 minuti e 1 secondo, diventando il nuovo campione televisivo. 7+/10, sfida adatta per l’apertura dell’evento, parte lenta ma poi si riprende e ha un buon ritmo. Il regno titolato di DDP non è stato eccezionale, sempre messo in un ruolo secondario dalle rivalità principali a Nitro.

Randy Savage vs. Zodiac
Il match volge totalmente a favore di Macho Man, che esegue il Flying Elbow Drop e vince dopo 1 minuto e 30 secondi. Squash, ormai Zodiac/Butcher non è più un lottatore rilevante per la federazione, pensare che l’anno prima era nel main event di Starrcade.

“Mean” Gene intervista Johnny B. Badd, il nuovo campione televisivo, che dice di essere contento, ma non penso che ci fossero dubbi dopo la vittoria nel suo match contro Page e la conquista della cintura.

Kurasawa (w/Col. Robert Parker) vs. Road Warrior Hawk
Scontro breve ma equilibrato, purtroppo non di buon livello, quasi soltanto una rissa. Hawk sembra dominare ma nel finale Parker risulta decisivo e aiuta Kurasawa a schienare l’avversario dopo aver connesso un Samoan Drop in 3 minuti e 15 secondi. 4.5/10, quasi inguardabile, non è una bella sfida e nemmeno cerca di esserlo. Sa di riempitivo per coprire il minutaggio, ma si poteva fare altro, ci sono lottatori come Guerrero e Malenko fuori dall’evento e altri che hanno due match.

Promo di “Macho Man” Randy Savage, che ha sconfitto Zodiac e punta ad affrontare Lex Luger più tardi nell’evento.

Mr. JL vs. Sabu (w/The Sheik)
C’è il potenziale per un buon match fra Jerry Lynn e Sabu, ma anche qui è un’altra sfida eccessivamente breve, il terzo match di fila a non durare nemmeno quattro minuti. Ben combattuta all’esterno del ring con parecchia intensità. Sabu chiude con lo Split Legged Moonsault alle corde dopo 3 minuti e 25 secondi. 6.5/10, se non fosse così breve sarebbe stato di livello superiore, purtroppo così è solo un aperitivo delle loro abilità.

Promo del Dungeon of Doom, il Master come sempre urla da seduto sul suo trono di ghiaccio mentre Taskmaster lancia minacce. Spiegano di avere dalla loro parte lo Yeti, apparso alla fine della puntata scorsa di Nitro. Nulla fuori dall’ordinario, ma rimangono sgradevoli.

Intervista a Hulk Hogan che serve solo a promuovere la sua nuova Harley Davidson. Tre minuti di pubblicità con qualche accenno alla sfida con The Giant.

Lex Luger vs. Meng (w/The Taskmaster)
I commentatori parlano ancora del sospetto che Lex Luger sia dalla parte del Dungeon of Doom, ma è da un mese abbondante che viene attaccato da loro, perciò è un quesito ridicolo, o non sarebbe qui contro Meng. La sfida va a rilento, Meng è un buon lottatore e lo ha mostrato più volte, ma come membro del Dungeon of Doom ha perso buona parte della sua vitalità, mentre Luger tende a subire attacchi per quasi tutta la sfida, con brevi reazioni. Il pubblico è spento e disinteressato e questo urta la contesa. Nel finale Meng usa il picchetto di legno per colpire il Total Package ma lui esce dal conteggio. Allora il Taskmaster dà un calcio a Meng e gli regala la vittoria per squalifica in un finale orrendo dopo 13 minuti e 14 secondi buttati con quel finale. 4/10, grande delusione per una sfida troppo lunga e spenta per la storia che deve raccontare.

Intervista di “Mean” Gene a The Giant, che promuove la sua sfida con Hulk Hogan e la considera una battaglia fra due monster truck.

Arn Anderson & Brian Pillman vs. Ric Flair & Sting
Sting comincia da solo perché Flair è infortunato, e almeno all’inizio riesce a gestire bene la situazione, poi la situazione di due contro uno comincia a diventare pericolosa. Ric Flair, acclamato dal pubblico, irrompe nella sfida non ancora in veste da combattimento e aiuta il compagno, causando problemi ai due Horsemen. Nonostante questo, è sempre impegnato quando Sting potrebbe dargli il cambio e quindi c’è attesa per il suo ingresso. Sting riesce dopo tante fatiche a dare il cambio al compagno, che entra sul ring e… lo attacca! Pestaggio tre contro uno dei lottatori contro Sting, che portano la sfida a chiudersi in No Contest in 17 minuti e 9 secondi. 7.5/10, riesce a risultare uno scontro sentito e con la svolta del tradimento costruita ad arte. Ci è voluto tanto a far fidare Sting di Flair e il risultato è stato un momento shock.

Viene lasciato intuire che era tutto un piano congeniato da Ric Flair e Arn Anderson. Il Nature Boy spiega al microfono che gli Horsemen sono tornati.

Mike Tenay intervista Lex Luger, ricapitolando il finale del match contro Meng, mentre lui è preoccupato per quanto successo a Sting ed è concentrato su Randy Savage.


Arriva la ridicola battaglie dei Monster Truck in un’arena circolare. Con due macchine altamente personalizzate, si assiste a un Sumo match che ricorda Destruction Derby ma senza distruzione e divertimento. È una fra le peggiori idee che si siano viste, Hogan non riesce a smettere di ridere nonostante abbia promesso distruzione per il suo avversario. La ‘sfida’ non finisce più, con le macchine che girano in cerchio attaccate l’una all’altra. È il Monster Truck di Hogan a buttare l’altro fuori dalla zona di combattimento. Il Gigante è furioso e attacca Hogan (vestito in nero), poi i due combattono sul ciglio dell’arena e Hogan butta giù Giant. Sarà vivo? Sarà morto? Fra poco lo rivedremo sul ring, preoccupazione inutile!

Lex Luger vs. Randy Savage
Non è un gran match e nemmeno la sfida risolutiva che ci si attendeva. Luger è spossato dal match precedente ed è a corto di fiato. Savage prende vantaggio verso la fine mentre il ruolo di Jimmy Hart non appare chiaro, aiuta Macho Man o il Total Package? Savage si lancia con il Flying Elbow Drop e schiena Luger in 5 minuti e 23 secondi. 5/10, sfida deludente, che non mantiene le aspettative di un match tanto decantato a Nitro.

WCW World Heavyweight Title Match: Hulk Hogan (w/Jimmy Hart) (c) vs. The Giant (w/The Taskmaster) [Title Can Change Hands Via Disqualification]
Un match dove la WCW fa quello per cui è diventata famosa, sorprendere tutti con colpi di scena all’interno della stessa sfida. Inizialmente è un match combattuto, Giant sembra indomabile ma Hogan riesce ad emergere più volte e sopravvive alla Chokeslam. Arriva il Big Boot ma non sembra bastare. Jimmy Hart svela le sue carte, tradendo Hogan per schierarsi con il Dungeon of Doom. Interviene Taskmaster, poi anche Macho Man che va ad aiutare l’Hulkster. E lì arriva lo Yeti, che abbranca Hogan in una presa, stringendo anche Giant nel frattempo. Lex Luger interviene ed applica una Torture Rack a Hogan, poi anche a Savage, aiutando così il Dungeon of Doom. Scatta la squalifica dopo 16 minuti e 57 secondi ma è a favore di The Giant, probabilmente perché lo Yeti ha colpito anche lui. Vista la stipulazione c’è un nuovo campione mondiale WCW. 6.5/10, il voto va alle sorprese in continuazione più che a una qualità del match quasi insufficiente.

A fine show, Hogan e Savage devono riprendersi dallo shock del cambio di campione del mondo e del tradimento di Jimmy Hart e Lex Luger.


Voto finale: 4.5/10, l’evento mira di più a stupire che a regalare buoni match. Ci sono sorprese per tutta la seconda pare dell’evento. Il tradimento di Ric Flair ai danni di Sting con gli Horsemen riformati, Lex Luger e Jimmy Hart che voltano le spalle a Hulk Hogan, e la ‘falsa’ caduta di The Giant che pare tenerlo fuori dal main event per poi vincerlo e uscire con la cintura mondiale in suo possesso. Ci sono dei match di qualità discreta, altri pessimi, ma in generale è la parte ridicola dell’evento (Dungeon of Doom e l’assurdo Monster Truck Sumo ‘match’) ad abbassarne il valore. Hulk Hogan in nero è il precursore del futuro Hogan heel, anche se qui ha il pieno supporto del pubblico. Rimane comunque storico per la fine del regno di oltre un anno di Hogan e per le varie sorprese accennate in precedenza.

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